Archivio
Stop all’estrazione del carbone polacco? Finora no.
La Corte di Giustizia europea ha emanato l’ordinanza del 21 maggio 2021 nel corso della causa C-121/21 con cui intima il blocco dell’estrazione del carbone dalla miniera polacca di Turòw a causa degli effetti negativi nel territorio della Repubblica Ceca, non tenuti in conto dalla Polonia, che non ha sottoposto a procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) la prosecuzione dell’attività estrattiva.
Leggi tutto…Lo Zimbabwe ferma la speculazione mineraria cinese nei parchi naturali.

Una piccola-grande lezione di civiltà da parte di una Nazione africana.
Leggi tutto…La Associazioni ambientaliste scrivono alla Regione autonoma della Sardegna: basta carbone, il futuro rinnovabile è possibile.

I rappresentanti delle associazioni ambientaliste Carmelo Spada per il Wwf, Graziano Bullegas per Italia Nostra, Stefano Deliperi per il Gruppo di intervento Giuridico, Francesco Guillot per la Lipu, Daniele Solinas per il Codacons e Domenico Scanu per Medici per l’Ambiente -ISDE hanno inviato una lettera al Presidente della Giunta Cristian Solinas, all’Assessore all’Industria della Ras Anita Pili e all’assessore all’Ambiente della Ras Gianni Lampis per sottolineare che: “l’anacronistica mobilitazione di politici e sindacati sardi per impedire la phase out delle centrali a carbone della Sardegna, stabilita lo scorso novembre dal decreto 430 del ministero dell’Ambiente, è in continuità con gli scioperi e le proteste in corso per la riapertura degli impianti industriali di Portovesme, attività antieconomiche e fortemente inquinanti che negli anni hanno condizionato la vita dell’intero Sulcis-Iglesiente, hanno desertificato e inquinato, hanno creato una situazione sanitaria tra le più critiche e preoccupanti della Sardegna e disincentivato la nascita di attività economiche sostenibili e di economia circolare”.
Leggi tutto…No al carbone, sì all’autoproduzione da fonte rinnovabile e alla riconversione del polo dell’alluminio primario in quello dell’alluminio riciclato.

Le associazioni ambientaliste, nel corso dei decenni, hanno espresso contrarietà e depositato osservazioni in vari procedimenti di V.i.a. in relazione a progetti di produzione di energia elettrica da fonte fossile, nonché in casi controversi di biomasse, termo-solare ed eolico. Le osservazioni partono sempre dal presupposto che le realizzazioni degli impianti devono avere una prospettiva di sostenibilità ambientale e paesaggistica che al contempo devono assicurare la tutela della salute e il benessere dei cittadini piuttosto che la remunerazione economica dei proponenti.
Leggi tutto…Germania, nera come il carbone.

Hambach, la miniera di lignite “mangia” la foresta (2018)
Al di là di quello che si pensa e di come le cose vengano descritte, spesso e volentieri la realtà e ben diversa.
Per esempio, siamo portati a pensare che la Germania sia anni luce avanti l’Italia per quanto concerne le politiche ambientali. Leggi tutto…
Portoscuso, siamo ancora in tempo per evitare scelte deleterie per l’ambiente, la salute e l’economia.
Sentire parlare dell’utilizzo del carbone – il combustibile fossile più inquinante in assoluto – come fonte energetica nel 2018 è anacronistico e quasi surreale. Leggi tutto…
Industrie e carbone nel Sulcis, un dramma volutamente senza fine.
Ecco una finestra sulla situazione tanto drammatica quanto penosa delle industrie del Sulcis, aperta da Gian Antonio Stella, colonna de Il Corriere della Sera. Leggi tutto…
Nuova Eurallumina? No, diamo lavoro bonificando il territorio.
Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri.
Com’è noto, si insiste colpevolmente nel voler riattivare l’Eurallumina, una delle industrie più inquinanti del Sulcis. Leggi tutto…
Perché ancora “questa” produzione di alluminio inquinante e costosa?
anche su Il Manifesto Sardo (“Perché ancora questa produzione di alluminio inquinante e costosa?“), n. 207, 16 gennaio 2016
Il 30 dicembre 2015 si è conclusa la conferenza di servizi presso la Regione autonoma della Sardegna nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al “Progetto di ammodernamento della raffineria di produzione di allumina ubicata nel Comune di Portoscuso, ZI Portovesme (CI)” da parte della Eurallumina s.p.a.
In buona sostanza, si è trattato dello snodo fondamentale per far ripartire la produzione di alluminio primario e del connesso ciclo dell’alluminio nel polo industriale di Portovesme, a Portoscuso, nella zona della crisi economica e sociale del basso Sulcis. Leggi tutto…
Milleproroghe e tanto smog.
Sapete qual è stato uno dei principali provvedimenti preso dal Governo Renzi nel bel mezzo dell’ennesima emergenza smog?
Il decreto-legge Milleproroghe, con cui è stata prorogata di un anno, al 1 gennaio 2017, l’entrata in vigore dei limiti europei per le emissioni dei grandi impianti di combustione!
Eppure ci son già stati ben dieci anni di tempo (2006-1 gennaio 2016) per adeguarsi. Leggi tutto…
Ancora tanto carbone nei polmoni di Portoscuso …
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (21 dicembre 2015) un atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al “Progetto di ammodernamento della raffineria di produzione di allumina ubicata nel Comune di Portoscuso, ZI Portovesme (CI)” da parte della Eurallumina s.p.a. Coinvolti il Servizio regionale di valutazione degli impatti (S.V.A.), la Commissione europea, il Ministero dell’ambiente, il Comune di Portoscuso.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha chiesto la declaratoria di non compatibilità ambientale per gli eccessivi impatti sul territorio e sulla salute pubblica in un’area già a rischio ambientale e sanitario. Leggi tutto…
Al Sulcis manca solo di diventare un bel “gruviera”.
La Sotacarbo s.p.a., società della Regione autonoma della Sardegna e dell’E.N.E.A. della ricerca nel settore carbonifero, ha depositato (9 luglio 2015) presso il Servizio delle valutazioni ambientali (S.V.A.) dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente lo studio preliminare ambientale relativo al “Progetto di indagini per la caratterizzazione dell’area del permesso di ricerca mineraria ‘Monte Ulmus’”, nei Comuni di Carbonia, Portoscuso e S. Giovanni Suergiu (CI).
Forti dell’interesse cinese per lo stoccaggio nel sottosuolo dell’anidride carbonica (CO2), vogliono bucherellare mezzo Sulcis per vedere che succede quando si “spara” dentro l’anidride carbonica e, magari, trovare gas naturale. Leggi tutto…
A Portoscuso manca solo una nuova centrale a carbone…
anche su Il Manifesto Sardo (“A Portoscuso manca solo una nuova centrale a carbone“), n. 194, 16 giugno 2015
La EuralEnergy s.p.a. ha presentato un progetto di “costruzione ed esercizio di un impianto di cogenerazione alimentato a carbone di potenza termica pari a 285 MWt” a Portoscuso (CI), nella zona industriale di Portovesme. Leggi tutto…
Che ci fa un’altra centrale a carbone a Portoscuso?
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (10 giugno 2015) un atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di “costruzione ed esercizio di un impianto di cogenerazione alimentato a carbone di potenza termica pari a 285 MWt” da parte della EuralEnergy s.p.a., a Portoscuso (CI), nella zona industriale di Portovesme.
Coinvolti il Servizio regionale di valutazione degli impatti (S.A.V.I.), la Commissione europea, il Ministero dell’ambiente, il Comune di Portoscuso. Leggi tutto…
Il disastro ottuso del carbone in Sardegna.
Per decenni si è insistito nell’utilizzo del carbone Sulcis e nella prospettiva di un suo utilizzo pulito, sequestrandone le emissioni di anidride carbonica (Co 2), fra i principali responsabili dei cambiamenti climatici. La Sotacarbo s.p.a. (proprietà ENEA e Regione autonoma della Sardegna, ambedue al 50 %) è stata fra i principali animatori di questa politica energetica.
Politica di utilizzo del carbone Sulcis pesante in termini ambientali e molto costosa in termini finanziari. Ma la tecnologia per il sequestro di Co 2 è lungi dall’esser ora attuabile e, quando lo sarà, sarà forse troppo tardi per le condizioni climatiche del Pianeta. Leggi tutto…
Imprenditori, deserto industriale e neuroni.
Nei giorni scorsi è stata depositata la perizia disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro riguardo la nube nera che, dopo un boato, avvolse nella notte del 14 aprile 2013 campi e pecore nella zona di Ottana (NU).
I periti imputano la nube nera alla mancata manutenzione di una parte della centrale elettrica di Ottana (Ottana Energia s.p.a., Gruppo Clivati), la caldaia G200: “inottemperanza” fatale “che può avere comportato o aggravato il malfunzionamento dei sistemi di alimentazione del combustibile o del comburente, per via delle incrostazioni o dei residui presenti nella centrale G200 e non rimossi”. In sostanza, residui di carbone fluido, CWF.
Lo scarico del carbone…nei polmoni, a Portovesme.
Video amatoriale di un ordinario scarico di carbone sulle banchine del porto di Portovesme (Portoscuso, CI).
Modalità dove le cautele ambientali e sanitarie passano sullo sfondo, quasi impalpabili.
Imprenditori presuntuosi e carbone.
La riconversione al carbone della centrale termoelettrica di Ottana (NU) «dovrà includere valutazioni, ora effettivamente non considerate, come quella sul “successo riproduttivo della popolazione di Gallina prataiola” tema per cui la Società si è già attivata per cercare i più aitanti Galli disponibili nei pollai del territorio». Leggi tutto…
Germania: verde fuori, carbone dentro.
Spesso si hanno idee poco chiare sui nostri cugini europei e i loro comportamenti ecologici.
Ecco un’interessante finestra sull’utilizzo del carbone in Germania.
La apre l’Astrolabio, la newsletter degli Amici della Terra. Leggi tutto…
Commenti recenti