Imprenditori, deserto industriale e neuroni.
Nei giorni scorsi è stata depositata la perizia disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro riguardo la nube nera che, dopo un boato, avvolse nella notte del 14 aprile 2013 campi e pecore nella zona di Ottana (NU).
I periti imputano la nube nera alla mancata manutenzione di una parte della centrale elettrica di Ottana (Ottana Energia s.p.a., Gruppo Clivati), la caldaia G200: “inottemperanza” fatale “che può avere comportato o aggravato il malfunzionamento dei sistemi di alimentazione del combustibile o del comburente, per via delle incrostazioni o dei residui presenti nella centrale G200 e non rimossi”. In sostanza, residui di carbone fluido, CWF.
Paolo Clivati, titolare dell’omonimo Gruppo industriale e della centrale elettrica, ha negato qualsiasi coinvolgimento della propria Azienda, così come il giorno dopo l’inquinamento, quando, con un po’ di sufficienza, aveva attribuito l’accaduto alla pratica pastorale dell’incendio delle sterpaglie (“è più probabile che qualche incendio di sterpaglie possa essere all’origine del fenomeno”). Ora, per la vicenda, è comunque indagato dalla magistratura, poco convinta dell’annerimento delle pecore a mezzo sterpaglie affumicate.
Paolo Clivati è lo stesso imprenditore che – una volta appresa la decisione della Regione autonoma della Sardegna di assoggettare a procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) la riconversione a carbone della sua centrale termoelettrica di Ottana – non ha trovato di meglio che prendersela con la Gallina prataiola (Tetrax tetrax).
In realtà, il provvedimento regionale conclusivo della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. diceva e dice tutt’altro[1].
Capiamo bene che nel deserto industriale si perdona molto ai pochi imprenditori rimasti, ma nessuno che gl’insegni la virtù del rispetto dell’intelligenza altrui, da praticare almeno ogni tanto?
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da La Nuova Sardegna, 14 maggio 2014
Quelle pecore nere non sono mai esistite, parola di industriale. Paolo Merlini
L’inchiesta sulla misteriosa nube nera, che una notte d’aprile dello scorso anno avvolse con un manto oleoso pascoli e bestiame nel raggio di duecento ettari nella piana industriale di Ottana, non è ancora conclusa, ma la perizia appena depositata dai tre consulenti nominati dalla procura di Nuoro, in cui si attribuisce l’inquinamento a un guasto della centrale elettrica, incrina per la prima volta il muro di silenzio istituzionale che aveva avvolto la vicenda. Andando a ritroso, dall’aprile 2013 a oggi non c’è stata una dichiarazione pubblica, neppure sotto forma di richiesta di chiarezza, proveniente dalla Regione o dalla Provincia di Nuoro, o da parte di chi deve tutelare salute pubblica e ambiente, sia Asl o Arpas. Soltanto la giunta di Ottana e la Coldiretti hanno assunto da subito una posizione critica sulla vicenda, ma sono rimaste voci isolate. C’è poi il ruolo svolto dai sindacati, che merita almeno una riflessione. Uno dei due indagati dell’inchiesta, l’industriale Paolo Clivati, amministratore della centrale elettrica Ottana Energia, il giorno dopo l’inquinamento, in modo sprezzante aveva attribuito l’episodio alla pratica pastorale di dare fuoco alle sterpaglie. Poco dopo Cgil, Cisl e Uil avevano diffuso un comunicato congiunto con Confindustria. È utile ricordare che il presidente degli industriali nuoresi è anche direttore generale degli stabilimenti di Clivati. Chiedevano chiarezza, i sindacati, garanzie sull’efficienza degli impianti o rassicurazioni sulla salute degli operai e degli abitanti della piana industriale? No. Nella prima riga della nota esprimevano «vicinanza all’imprenditore». Ritenevano «indispensabile evitare eccessivi allarmismi» e «strumentalizzazioni che potrebbero apparire come un atteggiamento anti-industriale». A onor del vero, in subordine esprimevano «piena solidarietà alle imprese agricole coinvolte nella vicenda». Le parole sono importanti, si ripete spesso, ed è impossibile non notare un rovesciamento anche lessicale dei ruoli: l’imprenditore appare come la vittima al quale si offre la propria «vicinanza», mentre gli agricoltori sono «coinvolti», lo stesso verbo che in genere si usa per indicare persone responsabili di un reato, o comunque di un atto deprecabile. Il dizionario della Treccani offre tra gli altri i seguenti sinonimi: implicato, complice. Sono in ballo cento, duecento posti di lavoro, si sente dire spesso, non c’è da scherzare. Ma bisognerebbe andare a guardare quali sono i criteri delle assunzioni, il fatto che non passino per gli uffici del lavoro e che i contratti spesso siano a tempo determinato, cioè rinnovabili o meno a piacimento. Per continuare con il peso, nelle selezioni del personale, dei politici del territorio. Esclusi quelli di Ottana, che con il sindaco Marras in testa hanno sempre detto ciò che tutti sapevano, cioè che alla centrale si testava un combustibile, il carbon fossile, senza autorizzazione, e la nube nera era un incidente dovuto alla mancata sicurezza degli impianti. E, nell’assurda e acritica contrapposizione tra salute dei cittadini e posto di lavoro, hanno scelto la prima. Anche perché sono stati ridotti a una ventina gli ottanesi occupati negli stabilimenti. Il rischio di strumentalizzazione, invece, è concreto, ma al contrario: potrebbe tornare utile sgombrando il campo in un momento di crisi internazionale del Pet e di tagli degli aiuti di Stato, come quelli che il regime di essenzialità di fatto assicura alla centrale di Ottana. Torniamo a Clivati. Non pago dell’infelice uscita sulle sterpaglie, l’industriale continua nella strategia difensiva del “negare a ogni costo”. Scrive infatti che dopo l’evento «nessuna corrispondenza (delle tracce di inquinamento, ndr) è stata trovata nei terreni, nelle acque, nel fogliame, sugli alberi, sulla lana delle pecore, sugli indumenti utilizzati da chi ha percorso i campi». Insomma, chi ha contato quelle pecore voleva solo prendere sonno, o forse già sognava. Erano circa duemila, tutte nere.
(foto da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)
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[1] la deliberazione Giunta regionale n. 4/36 del 5 febbraio 2014, esito della procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. (direttiva n. 2011/92/UE; decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.; deliberazione Giunta regionale n. 32/33 del 7 agosto 2012), afferma, infatti, che:
“* il progetto non prevede l’utilizzo di sistemi di abbattimento degli inquinanti emessi dal camino della caldaia, in particolare di NOx e SO2;
* pur essendo previsto, in conseguenza della riduzione della potenza termica, un minor rateo emissivo, rispetto all’assetto attualmente autorizzato, dei principali macroinquinanti emessi (quali polveri totali, ossidi di zolfo, ossidi di azoto e monossido di carbonio), la conversione a carbone determina una variazione nelle emissioni del camino della caldaia con riferimento a polveri fini (PM10 e PM2,5), microinquinanti (tra i quali metalli), e anidride carbonica, nonché aggiuntive sorgerti di polveri (diffuse e convogliate) conseguenti allo stoccaggio/movimentazione del carbone. La mancata quantificazione di tali emissioni riferite al caso specifico e confrontate con dati di monitoraggio dello stato attuale, nonché la mancata applicazione delle migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento degli inquinanti, non permette di escludere impatti negativi sulla qualità dell’aria e sulla salute umana;
* è previsto un aumento rispetto alla situazione attuale del quantitativo di rifiuti prodotti durante l’esercizio dell’impianto, costituiti principalmente da ceneri leggere e pesanti”.
Ogni tanto mi chiedevo che fine aveva fatto l’inchiesta sulle “pecore nere”. Una buona notizia, vedere che la Giustizia cammina, se pur lentamente. Sempre il solito orribile ricatto “disoccupazione o inquinamento”. Che schifo.
Meno male che non abbiamo piu’ un Clini che possa ” da esperto di ….” minimizzare l’accaduto. Ma si , sburocratizziamo, facciamo industrie con una sola carta bollata firmata in giornata !!! Meno male che gli Italiani non hanno dato l’ok al nucleare.
da L’Unione Sarda, 28 maggio 2014
Doppio no a nuovo inceneritore e centrale a carbone. Energia e rifiuti, progetti contestati: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20140528093921.pdf
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Sabato l’iniziativa del comitato regionale “Non bruciamoci il futuro”. La marcia per la salute unisce Macomer e Ottana: http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20140528093832.pdf
da L’Unione Sarda, 20 giugno 2014
No al carbone, la centrale elettrica andrà a metano. (Francesco Oggianu): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/95052_No_al_carbone_la_centrale_elettrica_andra_a_.pdf
da La Nuova Sardegna, 7 ottobre 2014
La Provincia diffida Ottana Energia.
La società di Paolo Clivati rischia il ritiro dell’autorizzazione integrata ambientale: http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2014/10/07/news/la-provincia-diffida-ottana-energia-1.10070907
da La Nuova Sardegna, 25 ottobre 2014
“Pecore nere” nella piana di Ottana, chiuse le indagini sulla nube di carbone.
Inquinamento, il provvedimento è stato notificato al titolare di Ottana Energia Paolo Clivati. (Kety Sanna, Federico Sedda): http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2014/10/25/news/pecore-nere-nella-piana-di-ottana-chiuse-le-indagini-sulla-nube-di-carbone-1.10180272
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da Sardinia Post, 25 ottobre 2014
Chiusa inchiesta “pecore nere”: nel mirino Ottana energia e il patron Clivati: http://www.sardiniapost.it/cronaca/chiusa-linchiesta-sulle-pecore-nere-nel-mirino-ottana-energia-patron-clivati/
A.N.S.A., 17 novembre 2014
Moria pesci nel Tirso, indagato Clivati.
Altri quattro avvisi di garanzia per dipendenti BioPower: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2014/11/17/moria-pesci-nel-tirso-indagato-clivati_c209842a-f455-49c5-8a68-bf0f19da1f73.html
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da La Nuova Sardegna, 17 novembre 2014
OTTANA. Morìa di pesci nel Tirso, indagato Clivati. Avviso di garanzia per l’amministratore di Bio Power Sardegna, lo stabilimento da cui è uscito il composto chimico ritenuto la causa dell’inquinamento del fiume. Altri quattro avvisi sono per dipendenti della società: http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2014/11/17/news/moria-di-pesci-nel-tirso-indagato-clivati-1.10328334
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da Sardinia Post, 17 novembre 2014
Moria di pesci nel Tirso, indagato Clivati di Ottana Energia: http://www.sardiniapost.it/cronaca/moria-pesci-nel-tirso-indagato-clivati-ottana-energia/
da L’Unione Sarda, 18 marzo 2014
Inquinamento, cinque indagati. (Francesca Gungui): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/103263_Inquinamento_cinque_indagati.pdf
A.N.S.A., 11 giugno 2015
“Pecore nere”, aperto processo a Nuoro.
Imputati vertici Ottana Energia per nube inquinante aprile 2013: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2015/06/11/pecore-nere-aperto-processo-a-nuoro_d09fe4ac-bfd0-4a52-878e-72a9d11e7fcc.html
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da Sardinia Post, 11 giugno 2015
Ottana Energia, aperto il processo “pecore nere”: Clivati imputato: http://www.sardiniapost.it/cronaca/ottana-energia-aperto-il-processo-pecore-nere-clivati-imputato/
da L’Unione Sarda, 12 giugno 2015
OTTANA. Aperto il processo. Pecore nere, Coldiretti tra le parti civili. (Luca Urgu): http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_146_20150612091932.pdf
da L’Unione Sarda, 25 giugno 2015
Processo per le pecore nere, gli allevatori parte civile: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/06/25/processo_per_le_pecore_nere_gli_allevatori_parte_civile-68-423927.html
da L’Unione Sarda, 15 gennaio 2016
Il maresciallo in aula: “Pecore nere? A Ottana c’era carbone fuorilegge”: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2016/01/15/il_maresciallo_in_aula_pecore_nere_a_ottana_c_era_carbone_fuorile-68-458026.html
da CagliariPad, 28 gennaio 2016
“Boato nella notte. Il giorno dopo le pecore erano nere”.
Così Gesuino Carboni, allevatore di Fonni di 82 anni, sentito come teste nell’udienza del processo a Nuoro per l’esplosione nello stabilimento di Ottana Energia, che la notte tra il 14 e il 15 aprile 2013 determinò il fenomeno delle cosiddette “pecore nere”: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=25783
da La Nuova Sardegna, 18 febbraio 2016
Pecore nere, Paolo Clivati risarcisce gli allevatori.
Colpo di scenaolpo di s ieri nel corso dell’udienza per il processo a carico del patron di Ottana Energia accusato di inquinamento atmosferico. I legali di sei imprenditori agricoli hanno revocato la costituzione di parte civile. Gli avvocati:”<Le richieste dei nostri assistiti sono state pienamente accolte. Siamo soddisfatti": http://lanuovasardegna.gelocal.it/nuoro/cronaca/2016/02/18/news/pecore-nere-paolo-clivati-risarcisce-gli-allevatori-1.12980362?ref=hfnsnuea-1
A.N.S.A., 11 novembre 2019
Sigilli discarica rifiuti tossici Ottana.
Blitz forestale in terreni ex Enichem, caso sollevato da M5s; http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/11/11/sigilli-discarica-rifiuti-tossici-ottana_be5688c0-5429-4862-875d-cf14ceaf1d40.html