Nuova Eurallumina? No, diamo lavoro bonificando il territorio.


Portovesme, bacino "fanghi rossi" bauxite (foto Raniero Massoli Novelli, 1980)

Portovesme, bacino “fanghi rossi” bauxite (foto Raniero Massoli Novelli, 1980)

Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri.

Com’è noto, si insiste colpevolmente nel voler riattivare l’Eurallumina, una delle industrie più inquinanti del Sulcis.

Si prevede una nuova centrale a carbone e l’ampliamento del bacino dei “fanghi rossi”.

Senza valutare alcuna alternativa meno inquinante, meno energivora, più economica, come il riciclaggio dell’alluminio. E questo in una situazione di disastro sanitario.

Ricatti occupazionali, ma anche egoismi autolesionisti.   Pluriennali sprechi di denaro pubblico e ottusità istituzionale, con la sola eccezione del Ministero per i beni e attività culturali e il turismo.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

bacino c.d. fanghi rossi, visto da Carloforte

Portoscuso, Eurallumina, bacino c.d. fanghi rossi, visto da Carloforte

L’Associazione Adiquas e i Carlofortini Preoccupati esprimono il loro dissenso non solo per la nascita di una nuova centrale a carbone, ma anche per il riavvio dell’Eurallumina e annesso bacino dei fanghi rossi.
Ci sorprende l’attivismo della politica regionale interamente schierata a favore del riavvio di questa fabbrica altamente inquinante.

Sono passati otto anni dalla chiusura degli impianti e nessun  progetto  è stato elaborato, negli uffici regionali, per porre fine a un ciclo industriale antieconomico e gravemente nocivo al territorio e alla sua salute.
Riteniamo che quanto sollevato dal Ministero dei Beni culturali nel fornire un parere non positivo, puntando il dito su un problema paesaggistico sia riduttivo.

Infatti non vi è solo un problema paesaggistico, il nuovo progetto non farebbe che ulteriormente devastare un territorio già martoriato,  ci si dimentica di sottolineare il problema sanitario e di grave inquinamento del territorio terrestre, marino e dell’aria.

Dove sono gli altri Enti mentre nel Sulcis si muore di industria?

Portoscuso, polo industriale di Portovesme

Portoscuso, polo industriale di Portovesme

Il numero dei malati tumorali e cardiovascolari  è in aumento,  circa un anno fa con una nota del 18/1/2016 la Asl dichiarava che le malattie legate all’inquinamento anche quelle mortali sono aumentate, pure tra i più bambini.
Non condividiamo l’asserzione che definisce il riavvio dell’Eurallumina un problema esclusivamente politico non è accettabile che i problemi tecnici sollevati dal Ministero vengano trasformati in problemi politici.

Se ci sono delle responsabilità sull’allungamento dei tempi, vanno ricercate nella politica locale e Regionale che è stata incapace a creare un’alternativa al sistema industriale verso soluzioni e interventi eco compatibli per esempio l’urgente necessità di bonifica del territorio.

Adiquas           Carlofortini Preoccupati

 

Portoscuso, zona industriale di Portovesme, cartelli bonifica bacino "fanghi rossi"

Portoscuso, zona industriale di Portovesme, cartelli bonifica bacino “fanghi rossi”

 

Portoscuso, zona industriale di Portovesme, striscione operai Allumina

Portoscuso, zona industriale di Portovesme, striscione operai Allumina

 

La Nuova Sardegna, 7 febbraio 2017

La Nuova Sardegna, 7 febbraio 2017

(foto Raniero Massoli Novelli, T.C., S.D., archivio GrIG)

  1. Carlo Forte
    febbraio 6, 2017 alle 11:59 am

    Sono I politici da bonificare,sono loro I veri FANGHI ROSSI ,gli inquinatori del sulcis.Mi chiedo come la pensano sel,I 5 stelle,l’è associazioni ambientaliste,le procure,le forze dell’ordine.Un pugno di nonlavoratori tiene in ostaggio un territorio,andate a lavorare tutti,indistintamente che a forza di essere mantenuti non sapete cosa significa lottare per sopravvivere.Siete il cancro della società ed è grazie a voi e al sistema che vi mantene se il sulcis muore.

  2. Margherita Pirino
    febbraio 6, 2017 alle 12:55 PM

    Sottoscrivo il commento di Carlo Forte e aggiungo: “Valiamo meno dei rumeni?. I politici, soprattutto di casa nostra, sono i «nuovi conquistatori». Barbagia docet……

    • Carlo Forte
      febbraio 6, 2017 alle 5:45 PM

      Io più che politici di casa nostra li chiamerei diCOSA NOSTRA.Già definito sistema dalle indagini della procura,il castello di carte è sempre in piedi.I rumeni hanno fatto quello che gli italiani non possono fare perchè sono complici del sistema allargato,una parentopoli sulcitana

  3. febbraio 6, 2017 alle 2:48 PM

    da Sardinia Post, 6 febbraio 2017
    Eurallumina, cresce il fronte del no: “Progetto non sostenibile”: http://www.sardiniapost.it/ambiente/eurallumina-cresce-fronte-del-no-progetto-non-sostenibile/

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    il tutto è abbastanza patetico.

    dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna
    Eurallumina, mercoledì 8 la seduta di aggiornamento della conferenza di servizi.
    La seduta di aggiornamento della Conferenza di servizi Eurallumina è stata formalmente convocata per mercoledì 8 febbraio. Questa mattina il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha portato “solidarietà assoluta e totale” della Regione, a nome di tutta la Giunta, agli operai Eurallumina. (http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=328802&v=2&c=205&t=1)

    Cagliari, 2 febbraio 2017 – La seduta di aggiornamento della Conferenza di servizi Eurallumina è stata formalmente convocata per mercoledì 8 febbraio. Questa mattina il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha portato “solidarietà assoluta e totale” della Regione, a nome di tutta la Giunta, agli operai Eurallumina. Paci si è prima fermato all’esterno di viale Trento, dove la protesta contro il parere del Mibact continua, e ha poi incontrato i cinque operai che occupano la sala riunioni al primo piano della torre, ribadendo che la Giunta sta facendo tutto il possibile per risolvere rapidamente la situazione.

    L’assessore della Difesa Donatella Spano già nella serata di martedì si era recata in viale Trento per incontrare i lavoratori, ed ha nuovamente incontrato ieri la Rsu per informare personalmente della convocazione formale. L’assessora ha rassicurato sul rigore nella tempistica, sinora puntualmente rispettata dagli Uffici e comunicato che in Regione prosegue il lavoro di approfondimento in merito agli aspetti ambientali e paesaggistici in vista della seduta della prossima settimana.

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    “contrariati”?

    A.N.S.A., 5 febbraio 2017
    Eurallumina: appello a soprintendente.
    Rsu, “contrariati da ultime novità, completamente inattese”: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/02/04/eurallumina-appello-a-soprintendente_71f62b86-53de-4b97-9733-4206a2522fd1.html

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    dal blog di Vito Biolchini, 4 febbraio 2017
    Io sto con i lavoratori ma non con l’Eurallumina: che prima chiude, meglio è: http://www.vitobiolchini.it/2017/02/04/io-sto-con-i-lavoratori-ma-non-con-leurallumina-che-prima-chiude-meglio-e/

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    da Il Sole 24 Ore, 2 febbraio 2017
    Eurallumina, altro riavvio. Si decide tra 5 giorni. (Davide Madeddu): http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-02-01/eurallumina-altro-riavvio-si-decide-5-giorni-110112.shtml?uuid=AE4Jb1L

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    La Ue contro Portovesme: le tariffe agevolte sono aiuti di Stato. Il futuro del Sulcis appeso a un filo. (Laura Cavestri, Davide Madeddu): http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-02-01/sulcis-condanna-ue-contro-aiuti-stato-portovesme-162939.shtml?uuid=AEch1CM

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    5 novembre 2016
    Sardegna, il declino dei metalli: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2016-11-04/sardegna-declino-metalli–145357.shtml?uuid=ADhdlRpB

  4. Carlo Forte
    febbraio 6, 2017 alle 5:39 PM

    La solidarietà assoluta e totale và alle vittime di questo olocausto che continuate ad ignorare tutti,politici,stato,chiesa e sanità.Pensate ai bambini ai quali state lasciando una eredità…..altro che strage degli innocenti.Vergognatevi tutti indistintamente.

  5. febbraio 6, 2017 alle 6:19 PM

    chi va a parlargli di alternative ecosostenibili ?

  6. febbraio 6, 2017 alle 11:31 PM

    per capirci, questo era quello che scrivera il prof. Francesco Pigliaru, economista, nell’estate 2012.
    E’ stato eletto Presidente della Regione autonoma della Sardegna nel 2014 anche per queste sue prese di posizione. Oggi fa il contrario di quanto aveva così autorevolmente sostenuto.

    da La Nuova Sardegna, 31 agosto 2012
    Sulcis, l’ultima sfida: ora soluzioni credibili. (Francesco Pigliaru, Alessandro Lanza) (http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2012/08/31/OR_01_BB03.html)

    L’angosce degli operai del Sulcis e le aspettative per un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie meritano il massimo rispetto. Ma soprattutto meritano il massimo impegno da parte delle istituzioni locali e centrali, oggi chiamate a proporre con urgenza soluzioni credibili, lontane dal balbettio demagogico a cui abbiamo spesso assistito.

    Carbosulcis e Alcoa rappresentano vicende decisive per il futuro dell’isola. Per quanto riguarda il carbone, il tema è presto riassunto. Nel 1996 il Corriere della Sera pubblicò un articolo che ebbe allora molta risonanza. Nell’articolo veniva ricostruita, con dovizia di dettagli, la lunga sequenza dei contributi pubblici concessi alle miniere. Già da allora la situazione era molto critica: i soli sussidi a fondo perduto concessi dallo Stato nel decennio 1985-1995 avevano superato i 900 miliardi di lire. Cui andrebbero aggiunti, per completezza, gli interventi diretti dell’Eni (250 miliardi nel 1985), i contributi concessi dalla Regione Sardegna in tutti questi anni, e l’impegno dell’Enel ad acquistare l’energia elettrica prodotta con il carbone del Sulcis a un prezzo di oltre il cento per cento superiore al normale costo di produzione dell’impresa elettrica.

    Valeva la pena di impegnare tutti questi soldi per tenere aperte produzioni sulla cui sostenibilità economica c’erano già allora fondati dubbi? Il fatto è che di fronte a emergenze di occupazione e di reddito, l’istinto italiano, sbagliato, è di esercitare un vero e proprio accanimento terapeutico a favore dell’impresa in crisi, anche quando le prospettive di mercato sono improbabili o nulle.

    Sono interventi che bruciano risorse pubbliche preziose e, creando false aspettative, consumano futuro. Quasi sempre sarebbe più saggio lasciare le imprese al loro destino e occuparsi invece dei lavoratori, sostenendo il loro reddito e accompagnandoli con servizi di qualità (orientamento e formazione, in primo luogo) verso una nuova occupazione.

    Per dare un’idea dell’ordine di grandezza degli sprechi che si generano per sostenere cause (imprenditoriali) dubbie, provate a immaginare cosa sarebbe successo se i soldi spesi per il carbone del Sulcis fossero stati attribuiti non all’impresa ma, appunto, ai lavoratori. Potenzialmente, ogni lavoratore avrebbe avuto a disposizione una dote iniziale di miliardo di lire, avrebbe potuto godere per vent’anni di una rendita mensile di circa 1400 euro, e a fine periodo il capitale iniziale sarebbe rimasto invariato.

    Tutto questo per sottolineare che una frazione di quei soldi così malamente spesi sarebbe stata sufficiente a finanziare interventi capaci di aiutare le persone a trovare nuova occupazione.

    Ma le lezioni del passato rimangono in gran parte inascoltate. Oggi come ieri, la ragione fondamentale all’origine della crisi delle miniere del Sulcis non si è modificata. E’ un carbone di scarsa qualità, ha troppo zolfo e costa troppo per poter essere utilizzato in modo economico, qualunque sia la tecnologia adottata. E si fa dunque fatica a capire perché le tecnologie di carbon sequestration, costose e incerte anche in contesti più favorevoli, ma richieste a gran voce qui in Sardegna, dovrebbero cambiare improvvisamente in meglio la situazione.

    Il caso Alcoa è simile. La Sardegna non produce bauxite e, persino con favorevolissime condizioni di costo (e non è questo il caso), sarebbe anti economico importare allumina ed esportare alluminio. Non c’è un mercato al mondo in cui questo accade. Mentre si discute di Alcoa, in Russia e in Arabia Saudita – dove esiste un costo dell’energia incomparabilmente più basso – realizzano impianti grandi 5 o 6 volte lo smelter di Portovesme, con enormi economie di scala capaci di ridurre ulteriormente i costi. Il problema supera i confini regionali: riduzioni importanti di capacità produttiva sono in programma in tutta Europa.

    Una classe politica seria dovrebbe dirsi e dire che ragioni strutturali e non di congiuntura impediscono che queste produzioni possano continuare a offrire un credibile futuro economico. Poi dovrebbe affrontare con urgenza il tema di cosa fare in alternativa. Nel Sulcis e per il Sulcis non mancano proposte ragionevoli e di buon senso. Nel territorio ci sono almeno due importanti attrattori in grado di creare occupazione diffusa e sostenibile: la straordinaria dotazione di bellezze naturali e la ricchezza della storia mineraria. In più, c’è un agro-alimentare di qualità che, come in gran parte della Sardegna, può crescere ben oltre il suo livello attuale. In altre parti del mondo, Europa compresa, risorse di questa qualità e dimensione sono state sufficienti a dare reddito, occupazione, benessere a grandi comunità territoriali.

    Non è facile ma si può fare anche da noi. Bisogna però capire questo: che la vera emergenza per il Sulcis non è una fabbrica che va via o una miniera che chiude. E’ invece una qualità delle istituzioni che oggi non dà garanzie sufficienti a coloro che devono affrontare le profonde e anche dolorose (socialmente ed economicamente) trasformazioni necessarie per raggiungere una nuova sicurezza economica. Chi li accompagnerà in quel percorso? Chi li orienterà, offrendo loro consulenze di certificata professionalità? Chi li aiuterà ad acquisire le competenze di cui hanno bisogno per diventare piccoli imprenditori o per essere assunti in una nuova, diversa impresa? Chi gli garantirà, e a quali condizioni, un reddito nel periodo di orientamento e formazione? Chi è in grado di sboccare le bonifiche per rendere credibile la prospettiva di un decente e sostenibile sviluppo basato sulla bellezza paesaggistica del territorio? Chi si occuperà, e come, e con quali tempi, di semplificare la vita a chi vorrà investire nel Sulcis?

    I territori che hanno gestito con successo crisi profonde sono stati in grado di dare risposte positive a tutte queste domande. Le loro istituzioni hanno saputo adottare con decisione una prospettiva chiara e hanno evitato che si trasformasse in occasione di sprechi e di elargizioni a favore di interessi di parte. Governo, regione e autorità territoriali dichiarino subito, ognuno per il proprio ambito di competenza, come intendono garantire che i prossimi interventi straordinari a favore del Sulcis saranno ora più efficaci rispetto a quelli del disastroso passato: per esempio, in che modo intendono sbloccare la pluriennale vicenda di bonifiche finanziate ma mai effettuate? Quali correttivi adotteranno perché il parco geo-minerario si faccia davvero e diventi un credibile attrattore internazionale? E così via. “Cosa” fare è piuttosto ovvio. “Come” riuscire a farlo, come sbloccare resistenze e interessi di parte, no.

    Una migliore performance istituzionale è il passaggio obbligato e urgente per dare un futuro accettabile al Sulcis e all’intera Sardegna. In sua assenza, rimarremo incastrati in un su connottu senza alcuna prospettiva.

    • Carlo Forte
      febbraio 7, 2017 alle 10:30 am

      Non ci vogliono scritti,ci vogliono azioni per la salvezza del territorio e degli abitanti,condanna ti a morte certa senza guardare tanto lontano.È giusto che gli operai aspirino ad un futuro migliore per le loro famiglie,ma non potranno certo darglielo lavorando nelle fabbriche dei veleni per sostenere una classe politica obsoleta.Una classe politica(qua ti stop po Grig)ben coscia di come sperpera il danaro pubblico,sparso a pioggia in un sulcis sempre più in mano a sistemi,cricche e intere famiglie che si nutrono di dolore.Siete tutti complici indistintamente,legge compresa, perchè la situazione vi è chiara ma nessuno si muove.

  7. febbraio 7, 2017 alle 7:20 PM

    A.N.S.A., 7 febbraio 2017
    Eurallumina: confronto operai-Mibact.
    Domani giornata decisiva per riavvio stabilimento Portovesme: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/02/07/eurallumina-confronto-operai-mibact_a4ebba75-4015-44f8-8df2-dd76c4d6d98b.html

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    da Il Fatto Quotidiano, 7 febbraio 2017
    Eurallumina, scontro tra ministeri sul futuro dello stabilimento di Portovesme.
    Il soprintendente dei Beni culturali stoppa la riapertura della fabbrica, chiusa dal 2009 e con molti problemi ambientali. Pressing di sindacati, Pd e ministero dello Sviluppo. (Roberto Rotunno): http://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/guerra-tra-governo-e-tecnico-sul-futuro-dello-stabilimento/

  8. febbraio 8, 2017 alle 4:58 PM

    siamo a Carnevale e si vede.

    dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna
    Eurallumina, conclusa la Conferenza dei servizi. Parere Mibact non ostativo.
    “La Conferenza dei servizi si è conclusa – ha spiegato Donatella Spano – con pareri differenti tra Ministero dei Beni paesaggistici e la Regione. Il parere ministeriale non è, però, vincolante e ostativo. Per quanto riguarda l’iter, la Rusal ha chiesto almeno un mese per presentare altri documenti. Non appena si concluderà l’istruttoria, predisporremo la delibera sul progetto, che sarà portata in tempi serrati in Giunta”. (http://www.regione.sardegna.it/xml/getpage.php?cat=7874)

    CAGLIARI, 8 FEBBRAIO 2017 – La Conferenza di servizi sul progetto della Rusal, azienda proprietaria dell’Eurallumina, ha concluso i suoi lavori, con posizioni invariate rispetto a una settimana fa, ma con parere del Ministero dei beni paesaggistici non ostativo. Nel frattempo è stata la stessa Rusal a chiedere tempo per presentare ulteriore documentazione utile per la decisione sull’ampliamento del bacino di stoccaggio. Sono queste le comunicazioni date ai rappresentanti degli operai Eurallumina dall’assessora dell’Ambiente, Donatella Spano e dal collega degli Enti locali, Cristiano Erriu, accompagnati dal capo di Gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu, e dal direttore generale Alessandro De Martini.

    “La Conferenza dei servizi si è conclusa – ha spiegato Donatella Spano – con pareri differenti tra Ministero dei Beni paesaggistici e la Regione. Il parere ministeriale non è, però, vincolante e ostativo. Per quanto riguarda l’iter, la Rusal ha chiesto almeno un mese per presentare altri documenti. Non appena si concluderà l’istruttoria, predisporremo la delibera sul progetto, che sarà portata in tempi serrati in Giunta. Ringraziamo gli uffici degli assessorati coinvolti che hanno lavorato strenuamente in questi mesi”, ha concluso l’esponente dell’esecutivo, che ha poi raggiunto gli operai che da questa mattina manifestavano davanti al palazzo di viale Trento e ha loro confermato, insieme all’assessore Erriu, quanto emerso in Conferenza di servizi. Gli operai hanno dunque deciso di sciogliere il presidio.

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    A.N.S.A., 8 febbraio 2017
    Eurallumina: fabbrica verso riavvio.
    Conferenza servizi chiusa, ora attesa delibera Giunta Sardegna: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/02/08/eurallumina-fabbrica-verso-riavvio_b1a8c955-d3c8-4219-8283-f95e0fbecd0a.html

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    da Sardinia Post, 8 febbraio 2017
    Eurallumina, verso il riavvio dello stabilimento dopo 8 anni: http://www.sardiniapost.it/cronaca/eurallumina-verso-riavvio-dello-stabilimento-8-anni/

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    Per il Soprintendente non è solo una questione di paesaggio. (Piero Loi): http://www.sardiniapost.it/ambiente/soprintendente-non-solo-questione-paesaggio/

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    da L’Unione Sarda, 8 febbraio 2017
    Eurallumina: ripresa della produzione più vicina. L’ira degli ambientalisti: 90 milioni di tonnellate di fanghi rossi in riva al mare: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/02/08/eurallumina_ripresa_della_produzione_pi_vicina_gli_operai_smobili-68-568326.html

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    da Cagliaripad, 8 febbraio 2017
    Eurallumina, centrosinistra soddisfatto: “Vicino a operai”.
    C’è soddisfazione tra le forze politiche di centrosinistra, a Roma e in Sardegna, per il nuovo passo avanti verso il riavvio dello stabilimento Eurallumina di Portovesme, con la chiusura della conferenza dei servizi e il parere non ostativo: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=44755

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    Eurallumina, Assotziu Consumadoris Sardigna: “Siamo con i lavoratori ma non con l’Azienda”.
    Assotziu Consumadoris Sardigna e Organizatzioni No po’ Lucrai de Utilidade Sotziali esprimono soddisfazione per i nuovi sviluppi sul progetto di politica industriale: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=44734

  9. Terrae
    febbraio 9, 2017 alle 11:02 am

    Parlando con gli amici di Portoscuso, mi risulta che la CONTRARIETÀ alla riapertura di Eurallumina (con costruzione di una nuova centrale elettrica a carbone e la riattivazione della discarica per i fanghi rossi) sia ampiamente sentita dalla popolazione di Portoscuso ed in particolare dagli abitanti nella frazione di Paringianu.

    L’ho già scritto altre volte in questo blog: da quando sono chiuse Eurallumina e Alcoa, la gente di Portoscuso finalmente sta RESPIRANDO.

    E allora faccio un appello al Sindaco e a tutto il Consiglio comunale di Portoscuso affinché si sveglino dal sonno per evitare che altri, altrove, decidano le sorti della loro Comunità.

    Facciano conoscere con chiarezza le proprie intenzioni esprimendosi PRO o CONTRO la riattivazione di Eurallumina e, soprattutto, il Sindaco chiami URGENTEMENTE la cittadinanza ad esprimere il proprio parere con apposito REFERENDUM.

    Da sulcitano, posso solo esprimere l’auspicio che si proceda subito allo smantellamento del polo industriale dando il via alle bonifiche ambientali. Quello è lavoro utile.

  10. operaio eurallumina
    febbraio 9, 2017 alle 12:40 PM

    Eh ma quanto state rosicando voi leoni da tastiera, ancora nn vi entra in testa perche come dissi in passato a voi nn interessa nulla se nn la chiusura di eurallumina……tutti quegli articoletti di giornale stanno a zero rispetto al parere positivo di 24 enti, le problematiche ambientali e sanitarie sono state superate, ma voi nn capite, anzi inizio a dubitare della vs capacità di giudizio , insomma se nn facciamo come dite voi tutto il resto è sbagliato vero? 24 enti dopo 930 gg di istruttoria e dopo le osservazioni accolte , dopo la presentazione e analisi di migliaia di documenti ha dato parere positivo, ma cosa volete ancora…..o vi ritenete tecnicamente superiori alle commissioni che formavano la conferenza? Continuate a rosica’ ha ha ha quanto me la godo…….ciao grinch alla prossima

    • febbraio 9, 2017 alle 12:54 PM

      Beato te, caro operaio eurallumina. Questo non è un gioco, dove c’è chi vince e c’è chi rosica, perlomeno non lo è per noi. Quello che ci sta a cuore, e non siamo i soli, è la salute di chi vive in quel territorio, sopratutto di chi è più indifeso e non può decidere, come i bambini, e forse dovrebbe stare a cuore anche te. Ma tu continua pure a ridere.

      • operaio eurallumina
        febbraio 9, 2017 alle 1:22 PM

        Continuo a ridere alla faccia vostra e ribadisco il concetto: 24 enti hanno giudicato posirivo il progetto di riavvio di eurallumina, tutto rispettoso delle leggi in materia ambientale e sanitario. Gli pseudoambientalisti stanno proprio facendo una magra figura, attaccatevi meno alle buffonate e accettate l esito della conferenza dei servizi.

      • febbraio 9, 2017 alle 3:06 PM

        é un’approvazione “politica” in sede di conferenza di servizi, perfetta in quell’ambiente clientelare che é il Sulcis. Disastro ambientale e sanitario compresi. Ridi sulla pelle di malati e di un intero territorio, non lo comprendi o non lo vuoi comprendere.

    • Occhio nudo
      febbraio 9, 2017 alle 3:42 PM

      Ecco, operaio eurallumina, ora capisco perché quel posto è diventato invivibile e chi può scappa, è così grazie a gente come te, anzi usando il tuo linguaggio, a buffoni come te, che prima piangono per ottenere i soliti privilegi, e poi ridono, fregandosene degli altri. Un grande esempio per tutta la Sardegna, complimenti.

      • operaio eurallumina
        febbraio 9, 2017 alle 5:36 PM

        Se è una “approvazione politica” lei si assume la responsabilità di cio che ga detto, perche nn si puo permettere di bollare tutto come un regalo politico quando 24 enti , e ripeto dopo analisi di migliaia di documenti, ha dato parere positivo…….quindi la precedente conf. Dei servizi bocciata nn era un regalo politico? Allora perche nn approvarla allora se tanto é una ” approvazione politica”…..ma si rende conto delle fesserie che dice, e inoltre chi strumentalizza sulla pelle dei malati siete proprio voi con in testa il pseudoambientalista locale, facendo falsa informazione e facendo credere che qui ci sia un cimitero o dei walking dead, ma per favore la smetta……e lei crede che in conf.dei servizi questi aspetti nn siano stati analizzati ….siete proprio il comitato del NO a tutto, per occhio nudo invece primo nn so di quali privilegi parli dato che ogni sostegno al reddito è previsto dalla legge italiana, o pensi che siamo inglesi….secondo il buffone sei solo tu che gran leone da tastiera nn sa proprio cosa scrivere …..wow adesso capisco, questo posto è invivibile perche purtroppo esistono altri voi che per un articoletto in quarta pagina se ne fregano dei posti di lavoro , ma soprattutto della autorevolezza degli enti chiamati a giudicare. Meno male, la sardegna fa a meno di quelli come te…..stai dove sei che fai un favore alla società.

      • febbraio 9, 2017 alle 10:09 PM

        dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna
        Eurallumina, mercoledì 8 la seduta di aggiornamento della conferenza di servizi.
        La seduta di aggiornamento della Conferenza di servizi Eurallumina è stata formalmente convocata per mercoledì 8 febbraio. Questa mattina il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha portato “solidarietà assoluta e totale” della Regione, a nome di tutta la Giunta, agli operai Eurallumina. (http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=328802&v=2&c=205&t=1)
        Cagliari, 2 febbraio 2017 – La seduta di aggiornamento della Conferenza di servizi Eurallumina è stata formalmente convocata per mercoledì 8 febbraio. Questa mattina il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha portato “solidarietà assoluta e totale” della Regione, a nome di tutta la Giunta, agli operai Eurallumina. Paci si è prima fermato all’esterno di viale Trento, dove la protesta contro il parere del Mibact continua, e ha poi incontrato i cinque operai che occupano la sala riunioni al primo piano della torre, ribadendo che la Giunta sta facendo tutto il possibile per risolvere rapidamente la situazione.
        L’assessore della Difesa Donatella Spano già nella serata di martedì si era recata in viale Trento per incontrare i lavoratori, ed ha nuovamente incontrato ieri la Rsu per informare personalmente della convocazione formale. L’assessora ha rassicurato sul rigore nella tempistica, sinora puntualmente rispettata dagli Uffici e comunicato che in Regione prosegue il lavoro di approfondimento in merito agli aspetti ambientali e paesaggistici in vista della seduta della prossima settimana.

        Vede, Operaio Eurallumina, se queste non sono “posizioni politiche”, “approvazioni politiche”, che cosa possono mai essere?

        “‘solidarietà assoluta e totale’ della Regione, a nome di tutta la Giunta”.

        Più di così?

        Si legga lo Studio SENTIERI: https://gruppodinterventogiuridicoweb.files.wordpress.com/2014/05/studio-sentieri-2014.pdf

        Non l’hanno scritto i demoniaci ambientalisti.

        Si legga il parere negativo 30 gennaio 2017 del Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari: è molto istruttivo sui motivi per cui “questa” attività industriale è pesantissima per ambiente e salute.

        Si legga pure, se ne ha voglia, le proposte che abbiamo fatto perchè si salvassero tutti i posti di lavoro (proptio tutti), si consumasse meno energia e, soprattutto, si inquinasse di meno: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/05/16/lettera-aperta-al-presidente-del-consiglio-renzi-al-presidente-della-regione-autonoma-della-sardegna-pigliaru-ai-sindacati-e-ai-lavoratori-sulla-produzione-di-alluminio-e-sul-disastroso-inquinamento/

        Non è arrivata nessuna risposta ufficiale. Solo disinteresse, a voler essere buoni.

        Continui a ridere quanto vuole, ma non so quanto avranno voglia di ridere a Portoscuso e a Paringianu.

        Se deve riproporre gli stessi argomenti, le stesse offese, non si affatichi, perchè non saranno pubblicati: in questo blog vi sono regole ben precise, le trova in un box a destra.

        Buona serata.

        Stefano Deliperi

      • Carlo Forte
        febbraio 9, 2017 alle 7:55 PM

        Operaio……….è veramente uno schiaffo alla democrazia e alla gente che lavora….FANGHI ROSSI IL PROSSIMO VOTO È A DESTRA,,altro che 5 STARS …..

      • operaio eurallumina
        febbraio 9, 2017 alle 10:38 PM

        Sig Deliperi lei puo anche evitare di pubblicare i miei commenti, ma il risultato nn cambia : la conf. Dei servizi , cioè l ente legislativo chiamato giudicare la bontà del progetto ha dato parere favorevole, e questo è un dato di fatto, ogni aspetto è stato esaminato e anche questo è un dato di fatto, se poi un ente si preoccupa che un un area industriale presente da 40 anni ci sia una modifica dello skyline, be questo francamente mi sembra assurdo , per fortuna ha prevalso la ragione alla follia infatti il parere se pur negativo è stato considerato nn vincolante e anche questo è un dato di fatto. La politica in maniera trasversale da destra a sinistra si è schierata con noi perché consci dell assurdità di questa contestazione e questo a voi da proprio fastidio , lei può allegare tutto ciò che vuole, ma c’ erano persone più preparate di me e lei a valutare il progetto e crede che nn sapessero di quei dati……ma tanto è inutile parlarle , rimanga pure sulle sue posizioni ma accetti il verdetto della conf.dei servizi.

      • febbraio 9, 2017 alle 10:43 PM

        ovviamente accettiamo le conclusioni della conferenza di servizi (il provvedimento finale non è stato ancora emanato e nemmeno la delibera di Giunta regionale che concluderà il procedimento di V.I.A.), ma non cambia nulla sul fatto che – a priori – gli amministratori pubblici regionali avessero già detto chiaramente come dovesse andare a finire.
        Siamo ancora in uno Stato di diritto, però. Per cui leggeremo gli atti finali e faremo le nostre valutazioni.
        Buona serata.

        Stefano Deliperi

  11. Carlo Forte
    febbraio 10, 2017 alle 10:58 am

    Pregiatissimo Grig,a volte mi meraviglia la tua devozione allo Stato.Siamo in ginocchio perchè prigionieri di un sistema che è gestito dai partiti con l’avvallo dello stato.L’ispettorato del lavoro controlla(giustamente)piccoli imprenditori e chiude gli occhi su cassa integrati che fanno mille lavori in nero.Che stato è questo,interme e complice della devastazione di un territorio e dei suoi abitanti.AFFANCULOOOOOO

    • operaio eurallumina
      febbraio 10, 2017 alle 1:41 PM

      Che chiuda gli occhi proprio nn mi risulta, peggio per loro , frodare lo stato è reato, ma vogliamo anche aggiungere tutti quei carlofortini proprietari di 2 casa che in estate la affittano rigorosamente in nero. …..Anche li l ispettorato dovrebbe intervenire per sanare questo malcostume , o mi sbaglio?

  12. Carlo Forte
    febbraio 10, 2017 alle 3:36 PM

    Non ce l’ho con lei,vittima di un sistema che la usa per stare al potere.Non mi riguarda il discorso delle case affitate in nero,noi viviamo in affitto con un regolare contatto.Ma visto che mi stuzzica,sfatiamo sto mito dei carlofortini ricchi…..Le case oramai sono nelle mani dei forestieri,I carlofortini moderni,si sono venduti tutto quello che “I vecchi” avevano lasciato.C’è una piccola differenza però nella gestione della vita,loro si spaccavano la schiena navigando anche anni senza vedere le loro famiglie.Lo stato, non gli ha mai dato nulla,anzi gli ha rubato con tasse quello che loro si erano costruito con la proverbale parsimonia che li caratterizza,da non confondere con la taccagneria con la quale vengono tacciati.Le industrie invece con una violenza inaudita ci tolgono la vita e il futuro.Per quanto riguarda le case affitate in nero,non penso che mi tolgano qualcosa,per mantenere “il sistema” si,il bene più prezioso”LA VITA”.La saluto e qui la finisco

  13. emma
    febbraio 12, 2017 alle 5:01 PM

    Carlo Forte, sono pienamente d’accordo con i tuoi commenti. Mi dispiace tanto per quelli che non riescono a volere un vero riscatto per il territorio. Che peccato: mi piange il cuore. Dare altri soldi ad industrie che hanno stravolto la bellezza del territorio è un delitto, sono soldi di tutti noi che vengono buttati per opere che non creano nessuna richezza. Avevo sperato che gli operari lottaserò per la bonifica e nel mentre si pensasse a un reale rilancio dell’economia.
    Se riaprirà la fabbrica, quanto durerà? Chi sono gli aquirenti del prodotto finale? e un’altra riflessione: in un mondo globalizzato dove esistono paesi in cui la monodopera ha un costo molto basso ed anche le materie prime, siamo sicuri che l’eurallumina possa compettere?! Se dovesse riaprire e poi dovesse chiudere tra 4/5 anni, ci troveremo punto e a capo. Io da cittadina sarei incazzata nera perchè ancora una volta si sono buttati i soldi (di noi tutti) nel vuoto piu’ assoluto.

    • Terrae
      febbraio 13, 2017 alle 10:56 PM

      Emma, non me ne voglia
      Prima che quello di buttare altre ingenti risorse su quegli stabilimenti (come già visto per le miniere), il problema è quello di salvaguardare primariamente salute e ambiente senza perdere un solo posto di lavoro.
      La bonifica vera e seria di quel territorio può risolvere il problema.

      A Portoscuso e Paringianu è forte il desiderio di poter ritornare a vivere e respirare normalmente.

      Colgo l’occasione per esprimere solidarietà ad Angelo.
      Se quelle minacce fossero serie, potrebbero evidenziare che in gioco non ci sono solo gli interessi dei lavoratori Eurallumina posto che, fatti salvi tutti i loro sacrosanti diritti, non possono certo dirsi disperati quanto o più di altri cassaintegrati o, peggio, di licenziati e disoccupati senza ammortizzatori sociali.

      • operaio eurallumina - D.
        febbraio 14, 2017 alle 6:41 PM

        sfatiamo il mito delle bonifiche una volta per tutte perché sembra che questa parola sia la panacea in qualsiasi contesto, ho letto e leggo tutt’ora che queste fantomatiche bonifiche stando a non so quali calcoli e operati non so da chi dovrebbero durare decine di anni e dare lavoro a centinaia e centinaia di lavoratori….be niente di più falso e chi scrive il contrario sa benissimo che la cosa non è realizzabile, ma di questo ne potrei parlare in seguito

        Sig. Emma i soldi di cui parla rappresentano un investimento di oltre 200 milioni di euro in questo territorio, e mi creda servono in questa zona, di questi, 67 sono finanziati da Invitalia e restituiti a tasso di interesse corrente, per cui sono soldi in più che incamera lo stato e non pubblici come qualcuno vuole far credere la restante parte sono investimenti privati, e di questi una azienda fa ciò che vuole.
        Quanto durerà: tanto da permetterci di raggiungere la pensione e il prodotto finale essendo la proprietaria un colosso mondiale ha già i suoi clienti sparsi per il mondo è infatti presente in 20 paesi in 5 continenti e vende i suoi prodotti principalmente in Europa, Nord America, Sud-Est asiatico, il Giappone, la Cina e la Corea .Gli analisti finanziari non fanno previsioni su piccolo medio termine, infatti 4/5 anni sono un lasso di tempo troppo piccolo per avere indietro l’ investimento iniziale, per farla spicciola fare tutto ciò per 5 anni di attività non è economicamente conveniente per cui non si preoccupi tra 5 non succederà la richiusura anche se ci tengo sempre a specificare che eurallumina non ha chiuso ma ha fermato gli impianti, le maestranze, insieme a uffici strategici e sezioni di produzione sono sempre state presenti così come i dipendenti a rotazione per la corretta manutenzione degli impianti al fine di una futura ripartenza.

        Lei deve essere incazzata nera per le frottole che le raccontano che altro non fanno che danneggiare ulteriormente il paese, chi dipinge questo paese come il più inquinato, con morti e stramorti, con ogni tipo di strumentalizzazione solo per affossare un progetto giudicato favorevole durante la conferenza dei servizi danneggia il paese, ma quale turista ci viene leggendo di questo “ambientino” e poi vi invito a fare un salto indietro di 20/25 anni, ebbene le industrie erano a pieno regime, con normative ambientali sicuramente meno restrittive di ora , eppure i turisti venivano lo stesso, il lungomare di Portoscuso era strapieno, la passeggiata di S. Antioco era strapiena, così come Iglesias e Carbonia,per non parlare delle spiagge e allora forse il problema non sono le industrie…..rifletteteci un attimo .

        Concludo con un appunto a Terrae
        “A Portoscuso e Paringianu è forte il desiderio di poter ritornare a vivere e respirare normalmente”
        Ma tu a nome di chi parli? non è che un paio di persone rappresentano il volere generale, strano io invece sono sicuro del contrario, che la gente vuole tornare a lavorare , nel rispetto delle leggi e poi se vuole tornare a respirare perché non ve la prendete con Portovesme SRL o Enel, quelle sono in servizio, inquinano e nessuno dice nulla,o delle pale eoliche che vi hanno piazzato li….però i soldini ad alcuni hanno fatto comodo però……… eurallumina è ferma 8 anni e sembra che esista solo quella nell ‘ intero polo industriale
        il male assoluto.

  14. Carlo Forte
    febbraio 13, 2017 alle 10:54 am

    Leggo sul quotidiano Unione Sarda delle minacce a Cremone di sardegna pulita,che bravi….U.S. che da quando ha cambiato direttore è uno zerbino dei politici.Solo Muroni ha avuto il coraggio di mettere a nudo il sistema,forse per questo lo hanno bogato.Cara Emma,purtroppo nessuno vuole cambiare,è una mangiatoia per tutti…..Ai Sindaci del territorio,che vogliono farsi sentire,consiglio,invece Di rilasciare interviste,di mettersi la fascia e unirsi aI pochi che protestano davanti al palazzo Di giustizia per il diritto alla vita.

  15. febbraio 13, 2017 alle 2:54 PM

    la massima solidarietà ad Angelo Cremone. Ecco un altro frutto del pessimo clima sulcitano.

    A.N.S.A., 13 febbraio 2017
    “Sei morto”, minaccia a Angelo Cremone. Ambientalista di Portoscuso presenta denuncia ai carabinieri. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2017/02/13/sei-morto-minaccia-a-angelo-cremone_a0d2b6cb-e411-4bc0-af6e-7e35c665edeb.html)

    Ha presentato una formale denuncia ai carabinieri l’ambientalista Angelo Cremone, vittima di una pesante intimidazione. Qualcuno ha scritto con un pennarello sulla finestra della sua casa, a Portoscuso, “Cremone sei morto”. I militarii della compagnia di Iglesias hanno avviato le indagini. Non è la prima volta che l’ex consigliere provinciale del Sulcis Iglesiente subisce minacce per la sua attività di ambientalista.

    Cremone ha ricevuto il sostegno della Confederazione sindacale sarda (Css). “Esprimiamo piena solidarietà ad Angelo, fiero sostenitore di tutte le battaglie contro i disastri ambientali e sanitari nei territori della Sardegna e in particolare tra Portoscuso, Paringianu, Portovesme, dove è in atto uno dei più grandi disastri ambientali operati contro le popolazioni ed il territorio dell’intero Sulcis”, scrive il segretario Giacomo Meloni.

    “Le lotte dei lavoratori sono sacrosante, ma solo se orientate nel rispetto delle persone, della loro dignità e salario, dell’ambiente e della salute – prosegue il sindacalista – è per questo motivo che Angelo Cremone con Sardegna Pulita e l’intera Confederazione Sindacale Sarda, insieme all’Assotzius Consumadoris de Sardigna, l’Associazione dei Carlofortini Preoccupati, il Fia, Italia Nostra, Legambiente, l’Isde medici per la salute, Terrabia, Gruppo d’Intervento Giuridico, si sono dichiarati contrari al riavvio dell’ex Eurallumina ora Rusal”. L’intimidazione a Cremone, infatti, potrebbe essere collegata proprio alla sua presa di posizione contro il riavvio degli impianti di Portovesme.

    _____________________

    da L’Unione Sarda, 13 febbraio 2017
    Portoscuso: minacce di morte all’ambientalista Angelo Cremone. (Antonella Pani): http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/02/13/portoscuso_minacce_di_morte_all_ambientalista_angelo_cremone-68-569437.html

  16. Terrae
    febbraio 16, 2017 alle 12:04 am

    Rispondo all’appunto (che supponenza!) di “operaio allumina D.”.

    Vede, io, diversamente da Lei, parlo esclusivamente a mio nome, e se dico che “A Portoscuso e Paringianu è forte il desiderio di poter ritornare a vivere e respirare normalmente”, lo dico sulla scorta di ciò che mi risulta dal semplice e disinteressato parlare (quasi) quotidiano con le numerosissime persone che conosco e spesso frequento nei due paesi.
    Nulla di scientifico, solo la registrazione della quotidianità.
    Se vuole, si tratta di una sensazione non più empirica della sua, ma di segno opposto.

    Mettiamola così: frequentiamo persone con aspettative diversissime sul futuro di Eurallumina e del polo metallurgico più in generale.

    In ogni caso, rilevando il suo argomentare disinvolto e alquanto mistificatore, chi è contro la riapertura NON è contro il lavoro come lei lascia intendere quando afferma “… strano io invece sono sicuro del contrario, che la gente vuole tornare a lavorare , nel rispetto delle leggi …”: anche in questo blog di dannati ambientalisti (parole mie) e “leoni da tastiera” (parole sue) è costante e forte la richiesta di salvaguardia dei vostri posti di lavoro.

    Le bonifiche che lei dice “fantomatiche” garantirebbero esattamente il vostro accompagnamento alla pensione.

    Per capirci su quanti soldi esse muoverebbero, non le faccio una cifra che non conosco, la invito invece a riferirsi alle cifre importanti che la sua società si è “gloriata” di avere speso per interventi molto minori effettuati per la salvaguardia ambientale (non so se e quanto riusciti e o efficienti): pensi solo, a mò d’esempio, a cosa sono costati l’adeguamento dei nastri trasportatori di bauxite dal Porto allo stabilimento o alle centinaia di piezometri con cui avete perforato il comprensorio per il controllo della falda, e tanti altri interventi ancora. Un botto di soldi.
    In proporzione immagini cosa costerebbe (e quanto lavoro ci sarebbe, e per quanti anni, e per quante persone) smantellare tutto il vostro stabilimento e risanare negli anni quei terreni e quella falda acquifera che voi con altri avete pesantemente compromesso. Un botto di vita!

    Concordo con lei che Portoscuso e Paringianu non sono il lazzaretto che alcuni descrivono e altri pensano, ma neppure sono lo Shangri-La che lei vorrebbe farci credere.

    Le migliaia di persone che hanno affollato i lungomare e le spiagge del Sulcis erano perlopiù locali che spesso hanno passeggiato masticando le polveri di carbone, così come quelle di bauxite e di allumina, quanto respirato i fumi densi delle vostre ciminiere così come le esalazioni di soda o di acido da altri stabilimenti.

    E quando eravate in piena attività non le sarà sfuggito che spessissimo la gente si è trovata a nuotare in un mare iridescente di carburante e a prendere il sole su spiagge piene di grumi di catrame e palline di solventi.

    Il suo compiacimento è, nella migliore delle ipotesi, puro cinismo, come quello che avete avuto quando avete generosamente finanziato la sistemazione dello sterrato che porta alla spiaggia di Punt’e S’Aliga (passando sotto il vostro bacino dei fanghi rossi) adiacente a una delle zone più malsane dell’intero Sulcis.

    Spiaggia da allora frequentatissima grazie al malinteso che ciò che è idilliaco sia pure incontaminato.

    Vede “operaio eurallumina D.”, certo veleno nelle sue parole va oltre la difesa del posto di lavoro. Quello che mi pare interessarle è proprio e solo “quello” stabilimento tout-court.

    Fatta salva la buona fede di tanti suoi colleghi e sottoposti, in questi anni mi sono fatto persuaso che la vostra lotta per il lavoro sia in realtà una battaglia conto terzi.

    Posso pensare che la proprietà preferisca spendere 200 milioni di euro per tenere lo status quo sine die, piuttosto che affrontare l’incognita economica (e forse altro) della bonifica ambientale di un’area così colpevolmente contaminata?

    Come Le ho detto, io parlo a nome mio.

    Stia bene e stia sereno.

    • operaio eurallumina
      febbraio 16, 2017 alle 8:39 am

      Guardi evito di risponderle perche ormai è inutile, si legga cosa rappresenta il progetto sul sito del savi e prosegua sulla sua strada, quali migliorie e bonifiche sono state gia operate e a cosa serviranno i soldi dell investimento, per il resto sia sereno lei.

    • emma
      febbraio 16, 2017 alle 6:49 PM

      Tarrae, sono pienamente d’accordo con te. Io, se non si era capito, sono per la bonifica del territorio.

      • Terrae
        febbraio 16, 2017 alle 10:47 PM

        Ma certo che si, Emma.
        Grazie!

  17. Occhio nudo
    febbraio 16, 2017 alle 11:55 am

    Condivido completamente ciò che scrive Terrae. E aggiungo che le battaglie conto terzi mostrano tutta la loro mala fede con le vili intimidazioni nei confronti di chi chiede solo la tutela della salute, del lavoro e dell’ambiente.

  18. Carl Forte
    febbraio 23, 2017 alle 2:44 PM

    Nel programma della Berlinguer,su RAI 3,alla giornalista l’operaio eurallumina ha detto + o -“sono socialista e se non si riapre il PD non prendera’ un voto”Voto di scambio?Noooooooooooooo……..

  1. febbraio 6, 2017 alle 5:28 PM

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