Le vostre domande
In questa sezione pubblichiamo le vostre richieste più frequenti (prive, naturalmente, di riferimenti personali) ed i nostri suggerimenti al riguardo. Buona lettura!
Alberi – Taglio degli alberi condominiali
Amianto – Procedura per la rimozione dell’amianto dagli edifici
Caccia – Chiusura del fondo privato e divieto di accesso ai cacciatori
Diserbanti – Utilizzo di diserbanti per pulizia fondi privati
Mini eolico in zona sottoposta a vincolo paesaggistico
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- "La colata", un libro contro la speculazione edilizia (sulle coste) in Italia
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- Reportage sulla speculazione immobiliare lungo le coste della Sardegna (2013)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
- normativa sul "ritorno" al nucleare (legge n. 99/2009)
- Convenzione europea sul paesaggio (20 ottobre 2000)
- Comuni abilitati alle funzioni amministrative in materia di paesaggio (Sardegna)
- direttiva n. 2014/52/UE sulla V.I.A. (codificazione e testo coordinato)
- legge sul procedimento amministrativo (legge n. 241/1990 e s.m.i.)
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Visti i vari accanimenti contro i camping nella Baia di Conte di alghero(SS), visto che mi sto laureando in giurisprudenza, e come tesi ho proprio questo determinato argomento, ma l’ hotel presente adiacente ai “camping”, è in regola o no? o misteriosamente arrivano le “bustine” piene di denaro dalla Valtur a qualcuno, comprese le varie associazioni che stanno prendendo posizione???
visto che conosci gente che evidentemente prende “bustine” e credi che siano tutti così, sappi che noi non ne prendiamo.
Visto che sei “curioso”, dovresti informarti meglio: l’Hotel “Baia di Conte” – a cui ti riferisci molto probabilmente – è nato abusivamente negli anni ’70 del secolo scorso e poi è stato condonato. Rivolgiti al Comune di Alghero per avere copia degli atti relativi.
Visto che ci siamo, Simone prendi nota anche di questo: nel 2004 Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno contribuito non poco a fermare il progetto immobiliare dello stesso Gruppo Baroudi (proprietario del “Baia di Conte”) nello stesso litorale.
Toh, leggi: http://notizie.alguer.it/n?id=1399.
Stefano Deliperi
Cinghiali a Carloforte ?
Durante una recente vacanza a carloforte ho appreso che un mascio ed una coppia di femmine in attesa dei cuccioli sono state portati nell’isola che prima non avava tali animali! Ne sapete qualcosa…basta chiedere in giro @
sì, la “voce” la conosciamo bene, ma ci vogliono “fatti” per poter intervenire.
I Cinghiali (Sus scrofa meridionalis) sono stati certamente introdotti a Carloforte da cacciatori, poi i danni se li beccano gli agricoltori…
Campeggio Carloforte….discarica dei rifiuti Albergo Caletta !
Tra le altre cose ho appreso che il campeggio di Carloforte, un una spledida pineta, ormai chiuso da anni e’ usato come discarica dei detriti del vecchio albergo in ricostruzione della caletta, il Baia d’Argento! certo che risparmiare sullo smaltimento e inondare una struttura che potenzialmente aumenterebbe il flusso di turisti sull’isola non mi pare molto saggio ne’ …legale?
qui trovi tutta la vicenda: https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2013/08/24/lecomostro-della-caletta-a-carloforte/
RICEVO DA UN’AMICA QUESTO MESSAGGIO per richiesta DI AIUTO
AIUTO!
Appello Animalista. Chiunque possa aiutarmi mi aiuti dandomi consigli riguardo la possibilità dei cacciatori di entrare nei terreni altrui.
Ieri alle 20.00 un PK si è introdotto nello stradello privato di competenza della casa dove siamo in villeggiatura e ha FATTO FUOCO con una carabina UCCIDENDO un daino, a meno di 50 metri dalla ns abitazione. Io ho fatto quello che ho potuto alterandomi e dicendo di non farsi più vedere vicino a casa mia…per tutta risposta mi ha riso in faccia dicendo che fino a gennaio era a posto ma che poi sarebbe ritornato e che cmq tanti cacciatori sarebbero arrivati nei giorni seguenti. Nell’agitazione ho preso la targa a mente ma subito dimenticata. Oggi ho chiamato tutte la forze dell’ordine per capire i diritti di questi che vanno a sparare nelle riserve ma entrando nelle case altrui e possibilmente anche x sapere i miei diritti come animalista e come persona che non vuole essere ammazzata per sbaglio assieme ai miei cani e animali di famiglia. Mi è stato risposto in modo vago, rimbalzando le competenze. Finalmente un signore gentilissimo della Polizia Provinciale mi ha spiegato che le conseguenze non rientrano nel penale ma sono solo amministrative, e che data la carenza di addetti faranno una ricerca ma solo dopo le tante priorità che incombono su di loro.
CHIUNQUE avesse contatti, conoscenze, numeri di telefono di gente che conta perchè si possa mandare avanti la mia segnalazione per rintracciare l’individuo o avesse suggerimenti da darmi su cosa poter fare per difendermi e difendere gli animali in zona abitazione è ben accetto.
Questo potrebbe interessarti!
http://francescogiorgioni.blogspot.it/2013/08/due-ville-dieci-metri-dal-mare-aggirare.html
grazie Graziana!
il caso (e la fattispecie) l’abbiamo affrontata proprio per l’Hotel Romazzino e i relativi ampliamenti:
* https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/09/09/l%E2%80%99ampliamento-dell%E2%80%99hotel-romazzino-e-in-contrasto-con-il-piano-paesaggistico-regionale/
* https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/10/31/sono-in-corso-i-lavori-di-ampliamento-dell%E2%80%99hotel-romazzino-in-contrasto-con-il-piano-paesaggistico-regionale/
* https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2011/11/07/il-comune-di-arzachena-cerca-risposte-condivise-con-stato-e-regione-sui-lavori-di-ampliamento-dell%E2%80%99hotel-romazzino/
Qui un approfondimento giurisprudenziale: http://lexambiente.it/ambiente-in-genere/188/7146-beni-ambientali-piano-casa-e-piano-paesaggistico.html .
Desidererei sapere chi è che permette alle grandi navi di entrare in quella splendida laguna. Tutti protestano ma non si conoscono i colpevoli credo sia ora di saperlo.
il decreto interministeriale Clini – Passera individua in capo all’Autorità marittima (Ministero dei trasporti e infrastrutture) la competenza per l’accesso o meno delle “grandi navi” nella Laguna Veneta e a Venezia.
Di fatto sono i grandi interessi dell’Autorità portuale e delle società controllate (diritti di ormeggio, ecc.) che fanno fortissima resistenza.
per quanto riguarda la possibilita’, che in conseguenza dell’approvazione di un progeto termodinamico sottoposto avia da parte della regione o dello stato la variante al puc del comune dove l’impianto si deve realizzare chi la deve approvare ? e se chi ladeve approvare si rifiuta cosa succede?
l’art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003 e s.m.i. prevede l’autorizzazione unica alla realizzazione e all’esercizio dell’impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile (fra cui vi sono le centrali solari termodinamiche) rilasciata previa conferenza di servizi, convocata dalla Regione fra le varie amministrazioni pubbliche competenti “che costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico”.
in relazione all’approvazione della variante al puc al seguito della coferenza dei servizi, la corte costituzionale con sentenza n.206 del 26.6.2001 si pronuncia, a seguito dl ricorso della regione veneto, e ha dichiarato l’illegitimita’ costituzionale nella parte dove si prevvede ”ove la conferenza dei servizi registri un accordo sulla variazione dello strumento urbanistico , la determinazione costituisce proposta di variante” .
in particolare si puo’ affermare che con la legge 387/2003 si sovvertono i principi e le regole per il corretto uso del territorio, considerato che l’esercizio della facolta’ di cui e’ titolare il comune in concerto con la regione viene sostanzialmente assegnato a dei privati(il loro progetto diventa variante allo strumento urbanistico) in contrasto palese con la nostra costituzione.
le chiedo se e’ possibile impugnare ,se non altro per analogia, la l.387/2003 da parte della regione.
perché non si ritira li fucilli e la permeso di port arma?cosi stano più tranquili anche li pastori
Esiste in Sardegna una legge regionale sul consumo e riuso dei suoli ?
purtroppo no-
E’ possibile avere notizie di una Gazzetta Ufficiale di una decina d’anni fa in cui erano elencati i beni dello Stato presenti in Sardegna che – se non ricordo male di trattava di Tremonti – potevano essere ceduti a privati? Potreste darmi qualche indicazione su quella Gazzetta Ufficiale? Grazie
http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=02A0958300100010110007&dgu=2002-08-06&art.dataPubblicazioneGazzetta=2002-08-06&art.codiceRedazionale=02A09583&art.num=1&art.tiposerie=SG
CHIEDO SCUSA L’HO TROVATA
E’ QUESTA E SEGUENTI. sCUSATE
A Portopino il comune di Sant’Anna Arresi sta costruendo un’area service per camper a meno di 300 metri dalla battigia e in zona SIC? Possibile che un Comune (che dovrebbe essere l’ente vigilante) possa fare ciò che vuole senza che nessuno possa bloccarlo?
Vorrei inoltrare il seguente quesito multiplo:
– Quali sono le istituzioni, le amministrazioni e gli uffici deputati al controllo ambientale di un territorio comunale?
– Come debbono raccordarsi tra loro questi soggetti?
– E nel caso un in cui un territorio comunale sia disseminato di discariche abusive, ovvero lo sversamento di rifiuti avvenga sempre nei soliti luoghi, è configurabile il reato di omesso controllo, e/o reati similari, nei confronti di agenti, funzionari ed amministratori delle istituzioni deputate al controllo?
Grazie.
Prendo spunto dalla segnalazione del 18/05/2015 di Giulio Caddeo, per segnalare a mia volta i lavori di “sistemazione” del piazzale antistante la scogliera di Sa Cala de su Zurfuru a Portoscuso (CI), limitrofa all’Hotel Lido degli Spagnoli eseguiti lo scorso mese di maggio.
Due normali fogli di carta formato A3 scritti al computer e sistemati sulla rete di plastica arancione che chiudeva l’accesso al cantiere dalla strada, riportavano la seguente dicitura:
“COMUNE DI PORTOSCUSO
ACCESSO VIETATO DAL 10 AL 23 MAGGIO PER LAVORI IN CORSO”.
Nessun riferimento a delibere o altri atti comunali e tantomeno a progettista, direttore dei lavori, responsabili di cantiere e della sicurezza, ditta esecutrice, estremi dell’appalto e del finanziamento, importo delle opere, responsabile di procedimento comunale … Insomma, nulla di tutto ciò che normalmente deve potersi leggere in un cartello di cantiere.
Il piazzale è stato sacrificato e alcuni cumuli di terra mista a residui d’asfalto erano visibili in situ per alcuni giorni.
È stata scavata una trincea parallela al muro di recinzione dell’hotel, ed almeno un’altra perpendicolare in cui sono stati inseriti dei tubi con la funzione di drenare l’acqua emergente nel
(segue)
piazzale e allontanarla sino al bordo dello stesso, verso mare. Faccio notare che i punti in cui l’acqua emergeva in superficie erano punti di abbeveramento per diversi piccoli uccelli e di prelievo di fango per le rondini.
Poi il piazzale è stato livellato con materiali provenienti da altro sito (ma la presenza di pezzi di asfalto vecchio lungo i bordi interroga sulla destinazione dei materiali di scarificazione), ed infine asfaltato e aperto al traffico.
Portoscuso è in area S.I.N. e un lavoro come questo, anche su suolo saturo, credo che richieda un piano di caratterizzazione, la denuncia di terre e rocce da scavo e la certificazione dei materiali di riportò oltre che la certificazione dei rifiuti e il loro regolare smaltimento. Tutto questo ha procedure e costi e stride con quei due cartelli troppo alla buona per essere stati affissi da un Comune attrezzato come quello di Portoscuso.
Ma magari è tutto regolare. Chissà!?
mi piacerebbe conoscere la vostra opinione su Funtanazza, per me non dovrebbe esserci nessuna volumetria in più ma solo la ristrutturazione di ciò che è già presente.
l’operazione trident, ovverosia una esercitazione della nato a Teulada, porterà un bel carico di rifiuti e sostanze altamente inquinanti, so che noi singoli cittadini non possiamo fare niente ma vorrei sapere da voi cosa si potrebbe fare e perché la nostra terra debba essere sempre il cesso dell’italia.
Buongiorno, sono uno studente di Ingegneria Edile Magistrale dell’ Università degli Studi di Bergamo. Siccome stiamo svolgendo una ricerca riguardo la discarica di Bussi sul Tirino volevo chiederVi se posso utilizzare alcune immagini che ho reperito sul vostro sito. La ricerca non ha scopo di lucro, è semplicemente un’ esercitazione. Naturalmente citerei la fonte.
Grazie per l’ attenzione,
Andrea Chizzoli
sì, certo.
Salve, sono uno dei promotori della protesta contro l’installazione di una statua della Madonna sul lungomare di S’Archittu (OR) proprio di fronte all’arco di roccia, all’interno di un’area tutelata come monumento naturale.
La statua è alta circa un metro e si appoggia su un muretto alto all’incirca un metro e venti, quindi si trova proprio ad altezza di sguardo nel punto più panoramico.
Sono state raccolte oltre mille firme in pochissimi giorni con una petizione su Change.org al link seguente: https://www.change.org/p/al-sindaco-di-cuglieri-no-alla-madonna-sul-lungomare-di-s-archittu.
Sono inoltre stati pubblicati già tre articoli sulla Nuova Sardegna e uno su LinkOristano, oltre che sulle rispettive pagine Facebook, molto letti e commentati a significare che la questione è molto sentita.
Potete aiutarci a capire se questa installazione è legittima?
Grazie
Roberto
buonasera Roberto, dagli articoli comparsi sui quotidiani pare che la statuetta abbia autorizzazione paesaggistica e autorizzazione edilizia. Dovrebbe, quindi, esser autorizzata. Avete fatto una richiesta di informazioni ambientali in proposito? Mi pare la cosa più sensata.
Stefano Deliperi
Buonasera Stefano,
grazie per la tua risposta. Non abbiamo al momento le informazioni ambientali. Qual’è l’iter corretto per ottenerle?
Abbiamo saputo anche noi che il sindaco avrebbe fatto tutto in regola, vorremmo solo poterlo verificare, perché ci sembra strano che l’installazione permanente di un’opera non necessaria, anche se alta un metro, possa essere autorizzata all’interno di un’area tutelata.
Potete fare un richiesta scritta a Comune, Soprintendenza e Servizio regionale Tutela paesaggistica di Oristano.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Grazie Stefano.
Roberto
Come mai la Regione Sardegna non è intervenuta nel procedimento VAS per il deposito unico delle scorie radioattive?
vedi:
http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1610
Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi
Informazioni generali
Programma: Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi
Proponente: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento (RIN) e Ministero dello Sviluppo Economico
Settore di programmazione: Rifiuti
Descrizione: Il programma nazionale illustra la politica nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi al fine di rispettare gli obiettivi della direttiva 2011/70/EURATOM e contiene l’inventario di tutti i tipi di combustibile esaurito e di rifiuti radioattivi presenti sul territorio nazionale e delle fasi per la gestione degli stessi dalla generazione allo smaltimento.
Territori ed aree marine
Vai alla localizzazione
Regioni: tutte le regioni d’Italia
Province: tutte le province di tutte le regioni d’Italia
Comuni: tutti i comuni di tutte le regioni d’Italia
Aree marine: Nessuna area marina
Scegli la procedura
Procedura Data avvio Stato procedura
Dettagli procedura Documentazione Valutazione Ambientale Strategica 18/03/2016 In attesa del Piano e del Rapporto Ambientale
Codice procedura (ID_VIP) 3311
Consultazioni transfrontaliere: Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha notificato l’avvio della procedura di VAS ai sensi del Protocollo VAS alla Convenzione di Espoo alla Slovenia (in data 18/05/2016) alla Francia (in data 20/05/2016), alla Slovacchia (23/05/2016), all’Austria, alla Germania, ai Paesi Bassi, al Regno Unito, alla Svezia ed alla Svizzera (in data 25/05/2016) con richiesta di esprimere il proprio interesse a partecipare alla consultazione transfrontaliera. La Francia, l’Austria, il Regno Unito e la Svizzera hanno manifestato il proprio interesse a partecipare.
Procedura integrata VAS-Valutazione di incidenza: Sì
Data richiesta avvio procedura di VAS: 18/03/2016
Data inizio consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale – fase di Scoping: 26/04/2016
Tempi per la consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale – fase di Scoping: 30 giorni
Data parere CTVIA – fase di Scoping: 27/05/2016
Responsabile del procedimento: Luciana Polizzy – tel. 0657225903 – dva-2@minambiente.it
Stato procedura: In attesa del Piano e del Rapporto Ambientale
buongiorno Roberta,
la procedura di V.A.S. relativa al deposito unico nazionale delle scorie nucleari è ancora alla fase iniziale, è stata ultimata solo la fase dello scoping, dove si approfondiscono gli elementi che dovranno costituire oggetto di particolari analisi nelle successive fasi procedimentali.
Sono state finora coinvolte le Regioni e le altre amministrazioni pubbliche competenti (vds. http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/1610/2701?Testo=&RaggruppamentoID=1059#form-cercaDocumentazione).
Perchè non è intervenuta la Regione autonoma della Sardegna al pari di altre Regioni come la Sicilia o la Valle d’Aosta?
Non lo sappiamo, dovresti rivolgere la domanda al Presidente Francesco Pigliaru.
Stefano Deliperi
salve, complimenti per ciò che fate. vi capita di occuparvi di criticità al di fuori della sardegna? o conoscete realtà analoghe a voi? io vi scrivo dalla campania. sono volontario di più associazioni e sto cercando di costruire un percorso tra ambientalisti, sanitari (per ora), giuristi (passo successivo obbligato), agricoltori, economisti etc grazie per l attenzione
buonasera Pietro,
operiamo in tutta Italia, siamo reperibili all’indirizzo e-mail grigsardegna5@gmail.com.
Abbiamo bisogno di voi per una richiesta di VIA da parte della cementifi ROSSI spa di Piacenza, relativamente al cementificio di Pederobba (TV), per bruciare plastiche oltre che pet coke (da 40 anni) e pneumatici esausti (da 20 anni). Potete aiutarci??
buongiorno Maurizio, ci contatti all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com 😊
Vista l’ultimo relazione del antitrust riguardante Abbanoa e l’impossibilità di avere un monitoraggio sulle attività svolte dalla stessa e a cadere su tutte le aziende satelliti, vorrei chiedere se ciò non sia un pericolo acclamato visto che ha in mano l’elemento più vitale della nostra regione? Quei pochi controlli che vengono effettuati non pensate che possono essere ovviati molto facilmente? Come mai non si vede mai il ritiro dei rifiuti davanti agli impianti gestiti da questo ente? Come vengono gestiti i rifiuti da questo ente? Visto che con la creazione di Abbanoa molti ex esaf sono passati alla provincia e in arpas non ci porrebbe essere un cortocircuito tra il controllore e il controllato? Qual’è la potenza politica di questo ente? Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte e un augurio di buon lavoro.
Salve ho sentito parlare di voi e del vostro impegno per tutelare il bene più prezioso che abbiamo ,la terra e le sue meraviglie.Vi pongo il mio quesito poiche’ non sappiamo a chi rivolgerci insieme ai miei fratelli,siamo in possesso di un terreno sito in località Perdas Biancas nel comune di Domus de Maria confinante col comune di Teulada, è una zona di rispetto idrogeologico e naturalistico ora l’ ENEL vuole costruire un traliccio elettrico passando un cavo interrato per dare la corrente ad un vicino di terreno;nonostante le poster rimostranze l’Enel sembra intenzionata ad andare avanti distruggendo uno dei boschi più belli del Sud Sardegna ,sono stupita da tanto disinteresse per la natura oggi ci sono tanti modi per avere la corrente senza per questo distruggere i BOSCHI!Aspetto con ansia una vostra risposta grazie per l’interesse
Buonasera Ornella,
si tratta di una linea elettrica aerea, visto che cita “un traliccio”, o una linea interrata, come indica di seguito?
Ci mandi la documentazione in suo possesso a grigsardegna5@gmail.com.
Buona serata.
Buongiorno Roberto,
da Olbia.it del 26.5.2018 – Palau, spiaggia della Sciumara Foce Surrau: divieto temporaneo di balneazione.
Perche’ dopo la segnalazione del servizio laboratorio dell’ARPAS di Sassari al Comune di Palau, circa i parametri fuori norma di contaminazione fecale, non sono state rese note le cause che hanno determinato il superamento dei limiti? E’ forse un segreto i stato? Oppure si vuole ‘tutelare’ qualcuno? Perche’ le autorita’ locali assumono condotte omertose?
https://www.olbia.it/palau-spiaggia-della-sciumara-foce-surrau-divieto-temporaneo-di-balneazione/
Grazie per la vostra opera contro il malaffare e il degrado.
Distinti saluti
😊
Buonasera, vi seguo sempre e sono molto contento dell’operazione di acquisto dei terreni delle dune a Chia per salvarli dalla speculazione. Chia è da sempre il luogo magico della mia infanzia e dunque voglio sapere, come contribuire al Crowdfunding?
è facile. si può contribuire all’acquisto delle dune e della spiaggia di Chia con un versamento sul conto corrente postale n. 22639090 intestato a “associazione Gruppo d’Intervento Giuridico“ (causale “dune e spiaggia di Chia”) oppure con un bonifico bancario con il codice IBAN IT39G076 0104 8000 0002 2639 090 (per i versamenti dall’Estero il codice BIC/SWIFT è BPPIITRRXXX).
Grazie 🙂
quando chiude per sempre l’ ecoserdiana ?
abbiamo forse la palla di vetro? 😉
Scusate, come dobbiamo comportarci (siamo un gruppo di soci WWF, non ancora ufficializzato dal nazionale) sul fatto che nella Tenuta di Vicarello (lago di Bracciano (Roma), i nuovi proprietari (cinesi) inpediscono (tramite recinzione) il passaggio su una strada/sentiero, ritenuta pubblica dal Pretore già nel lontano 1992? Grazie
mandateci la relativa documentazione a grigsardegna5@gmail.com 😉
Buongiorno, mi chiedevo è stato raggiunto l’importo per acquistare parte delle dune di Chia ?
siamo a più di 80 mila euro 🙂
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/04/14/liguria-la-regione-cancella-540-ettari-di-parco-e-42-aree-protette-cosi-si-ripopola-entroterra-m5s-favore-agli-speculatori/5103811/
si, lo sappiamo e abbiamo ripreso la notizia in un articolo di questo blog (https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2019/04/16/il-sacco-della-liguria/)
Salve, la societa’ ecoserdiana spa ha chiesto e , pare ,ottenuto L’ ENNESIMO ampliamento della discarica di serdiana , impianto che da oltre 30 anni grava in un territorio ,il Parteolla,di assoluta vocazione agricola e pastorale. Ma come si può contrastare questo scempio ? Grazie.
è stato avviato il relativo procedimento di valutazione di impatto ambientale?
si, avviato e , evidentemente concluso.
Salve,
volevo sapere se l’Associazione GRIG, essendo riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente, dispone presso le proprie sedi in Italia, o comunque avrebbe intenzione di disporre, di proprie Guardie Giurate Ittiche, Venatorie, Ecologiche/Ambientali Volontarie.
Grazie
non abbiamo un nucleo di guardie giurate, ma potremmo averlo in futuro.
Buonasera
Come ogni Estate le nostre coste, i nostri mari e le nostre spiaggie sono prese d’ assalto non tanto dalle popolazioni locali e dai turisti, quanto da chi pensa che questa immensa bellezza di cui godiamo sia un qualcosa da sfruttare senza scrupoli e senza pensare al domani.
Mi riferisco al litorale del Golfo di Orosei e più precisamente a una spiaggia di Cala Liberotto denominata “Sas Linna Siccas” dove qualcuno per far spazio a qualche ombrellone in più a deturpato, con mezzi pesanti, presumibilmente in Primavera, la spuaggia, sdradicando le rocce sotto la sabbia, acatastandole a bordo spiaggia e nella parte di spiaggia destinata a utenza libera.
Il risultato è una spiaggia devastata e snaturata.
Mi chiedo chi si sia permesso, di propria iniziativa,con tanta arroganza e ignoranza di fare lavori simili, senza nessuna conoscenza dell’ equilibrio di un ecosistema così fragile e con quali autorizzazioni e permessi.
Ho interssante la forestale, scritto a un giornale, ma niente si muove, è doloroso vedere che dei beni públici non esiste nessun interese se non quelo del lucro immediato.
Vi Chiedo un aiuto per denunciare questo ennesimo attacco aun bene così importante.
Grazie
ci scriva e ci mandi delle foto dell’accaduto a grigsardegna5@gmail.com.
Avete preso posizione nei confronti della proposta di legge CERA-TALANAS-COCCIU N. 59 DEL 10.10.2019, in merito alle modifiche della LR n. 8/2015, legge sulla casa?
abbiamo perso il conto delle azioni di sensibilizzazione e/o legali effettuate contro la speculazione immobiliare e le normative che la sostengono o vorrebbero sostenerla.
Salve. Un piccolo aiuto sulle azioni che dovremmo seguire x andare contro un decreto regionale che prevede il tagli il taglio di faggete depresse fino a 200 mt. Ora, a parte la bufala tecnico-scientifica, perché le faggete depresse arrivano fino (vedi la faggeta di M.te Raschio – Oriolo Romano) a 300 mt. Vi chiediamo quali sono i passi x contrastare il decreto regionale e se è in contrasto con il T.U. Forestale Nazionale del 4 agosto del 2018. Il decreto regionale è del settembre del 2020 e va ad aggiungersi al decreto forestale regionale di gestione boschiva.
Ah, io sono un socio del gruppo M.ti Sabatini del WWF dell’Area Metropolina di Roma
Grazie
mandateci gli atti a grigsardegna5@gmail.com e vediamo che cos’è possibile fare 😉
Grazie, provvederemo
Buongiorno
vivo a Calasetta in zona agricola ma ad alta densità di abitazioni in gran parte residenziali, da diversi mesi la quiete che della campagna è venuta meno a causa dell’installazione da parte di alcuni privati di cannoncini scaccia uccelli che creano notevoli problemi a tutti gli abitanti persino alle soglie del paese che dista 3 km di distanza; la cadenza del botto di circa 7 minuti e il perpetuarsi anche notturno di tale pratica crea notevole disturbo tant’è che tantissime proteste sono arrivate alla sede dei CC della caserma di Calasetta.
Su richiesta di un intervento da parte dei CC mi è stato risposto che non essendoci un regolamento comunale e non avendo direttive Regionali in merito non è possibile intervenire per cui noi residenti dobbiamo sopportare questo disagio che avrà conseguenze sulla nostra salute in particolare sul sistema nervoso.
Chiedo se sia il caso di chiedere alla RAS un intervento normativo in merito che oltre a salvaguardare quei pochi che coltivano tuteli le centinaia di persone vessate giorno e notte da rumori fastidiosi e nocivi.
Grazie
se si tratta di “rumori molesti”, sono sanzionati dall’art. 659 cod. pen. (https://www.brocardi.it/codice-penale/libro-terzo/titolo-i/capo-i/sezione-i/art659.html). Naturalmente è necessaria una denuncia scritta e sottoscritta.
I tempi per l’adozione di un regolamento comunale (sebbene dovrebbero già sussistere disposizioni comunali, anche in forma di ordinanza sindacale, sulle “attività rumorose”) o di direttive regionali in materia sarebbero piuttosto lunghi.
Spett.le GRIG,
immagino che la questione relativa alle opere connesse al PUC di Obia che l’ammistrazione Nizzi ha in animo di attuare siano monitorate molto da vicino. Al riguardo, copi di seguito un link ad un recente articolo apparso sul sito Olbia.it che tratta l’argomento: https://www.olbia.it/olbia-puc-tour-de-force-tra-parchi-tunnel-e-campi-da-golf/
In proposito volevo solo rappresentare che, per quanto attiene ai ‘campi da golf’ e lussuose strutture annesse, siffatti impianti sportivi (?) e gli svariati impianti già esistenti in zone limitrofe destinati ad una clientela diciamo di elite, oltre a non avere un bacino di utenza tale da giustificare la creazione, anche lungo costa sia a nord che a sud di Olbia, di distese di erbetta verde e qualche buchetta con bandierina che, necessariamente, rimpiazzerà distese di macchia mediterranea, arbusti sempreverdi, ecc., disturbando anche la fauna locale e non che vi trova riparo e di che nutrirsi.
Da ultimo, sottolineo che nel corso di uno scambio di opinioni tra lo scrivente e un interessatissimo individuo circa i suddetti brillanti progetti che l’amministrazione Nizzi intende realizzare, le anzidette distese di macchia medterranea sono state definite ‘sterpaglie di scarso valore’. Non posso escludere che anche gli attuali amministratori del Comune di Olbia siano della stessa opinione del citato interessatissimo individuo.
Quanto sopra con l’auspicio che si possa intervenire nelle sedi opportune per impedire che le ricchezze naturali della Sardegna non divengano oggetto di ulteriori devastazioni.
Distinti saluti
Roberto
interverremo nelle sedi opportune.
Spett.le GRIG,
faccio seguito al mio precedente post relativo al PUC di Obia e opere connesse programmate dalla giunta Nizzi.
Si deve constatare che anche l’attuale amministrazione comunale di Golfo Aranci guidata dal sindaco Mulas ha adottato un PUC che ricalca o emula quello di Obia come si evince dall’articolo apparso su La Nuona Sardegna il cui link alla pagina copio di seguito: https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2020/12/06/news/prima-il-turismo-presto-sorgeranno-un-albergo-a-5-stelle-e-12-ville-1.39630077.
Sembra che il turismo in Sardegna debba diventare di esclusivo consumo di chi potrà permettersi di acquistare lussuose ville o soggiornare in lussuosi alberghi a 5 stelle e frequentare costosissimi e lussuosissimi campi da golf uno sport (?) che in Italia vanta milioni di appassionati.
MI domando e vi domando, ma non c’è proprio alcun modo di favorire il turismo se non con la deturpazione delle bellezze naturali e rurali della Sardegna e attraverso una delirante ma lussuossima cementificazione?
Sempre certo del vostro interessamento, porgo distinti saluti.
Roberto
..la sua è una domanda retorica 😉
Buongiorno Sig. Deliperi,
faccio seguito ad un mio post del 2020 sullo stesso argomento perchè il Comune di Olbia insiste nell’intento di cementificare la costa del proprio territorio persino di fronte alle inaspettate bocciature della Regione.
Strutture alberghiere la cui potenziale capacità ricettiva è tutta da dimostrare alla luce delle numerose analoghe strutture già esistenti sulla stessa costa e che non registrano affatto il tutto esaurito anche nei periodi di massimo afflusso turistico. Inoltre, non è mai fatto cenno da parte degli interessatissimi soggetti ad alcun studio di fattibilità e/o analisi dei rischi per superare, ammesso che sia possibile, le varie criticità ambientali che eventi disastrosi non lontani nel tempo hanno dimostrato sussistere in gran parte del territorio olbiese e che non sono state ancora risolte nonostante i roboanti annunci di piani ad-hoc.
Consapevole di quanto sia alta l’attenzione del GIG sulle questioni ambientali, e non ho dubbi che la vicenda sia seguita, ma nel caso fossero passati inosservati i relativi recenti sviluppi, vi invio il link ad un ultimissimo articolo apparso su La Nuova Sardegna – https://www.lanuovasardegna.it/olbia/cronaca/2022/04/19/news/puc-di-olbia-si-tratta-sugli-hotel-bocciati-dalla-regione-1.41384489.).
Per finire, mi astengo dal commentare la parte dell’articolo che trascrivo parola per parola: “Alberi sacrificabili. L’obiettivo è mostrare alla Regione che in quei terreni ci sono alberi “sacrificabili”, cioè non di pregio, che possono lasciare il posto al cemento.”. Mi astengo poiché se dovessi esplicitare il mio pensiero dovrei far largo uso del turpiloquio per sfogare la mia rabbia a fronte di certe malsane convinzioni.
Grazie e distinti saluti
buon pomeriggio Roberto,
conosciamo bene la situazione e la stiamo seguendo attivamente (vds. https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/10/21/un-piano-urbanistico-comunale-da-rivedere-profondamente-quello-di-olbia/).
Grazie, a presto.
Stefano Deliperi
Gent.mi GiG, vorrei un chiarimento, se possibile.
Sulle colline circostanti di Scandiano (RE) ci sono 2 aziende faunistico-venatorie (Monte Evangelo e Cà del Vento) con parecchi cartelli che vietano l’ingresso nel loro vasto perimetro (non recintato), se non ai cacciatori autorizzati. Il rischio è di una multa per disturbo alla fauna selvatica.
Esiste effettivamente qualche norma, nazionale o regionale o comunale, che vieta l’accesso, sui sentieri e tratturi esistenti, ai normali escursionisti non cacciatori? Tra l’altro queste “aziende”, diventate veri e propri latifondi di cui non si conoscono i proprietari, hanno interrotto diritti di passaggio sempre esistiti.
Chi eventualmente è autorizzato a fare multe e con quale modalità?
Vi sarei veramente grato se poteste chiarirmi questi aspetti.
Ho già provato a contattarvi per email ma senza risposta.
Grazie ancora per il vostro preziosissimo lavoro a difesa dell’ambiente naturale italiano.
Cordialmente
Eugenio Cerelli
Buonasera Eugenio,
ogni giorno ci giungono un centinaio di segnalazioni e richieste di ogni genere, siamo tutti volontari “puri” (nel senso che nessuno di noi prende un centesimo per le attività che svolge) e tempo ed energie non sono infinite. Bisogna avere un po’ di pazienza per le risposte.
Da quanto scrive, pare che i titolari delle Aziende faunistico-venatorie abbiano posto dei cartelli di “divieto di accesso” sui propri terreni: in linea di massima, è consentito inibire l’accesso alla proprietà senza il consenso del titolare del relativo diritto, come diretta conseguenza del diritto di proprietà (art. 832 cod. civ.). La relaziva violazione è sanzionabile ai sensi dell’art. 614 cod. pen.
Non si comprende il riferimento a una “multa”: bisognerebbe avere una foto del cartello per comprendere a che cosa si fa riferimento.
Parla, poi, di “diritti di passaggio sempre esistiti”: dovrebbero essere dimostrati, così come la loro estensione, eventualmente nel corso di un’azione civile.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Grazie per la risposta e mi scuso per l’impazienza, rinnovando l’apprezzamento per il vostro preziosissimo lavoro volontario.
Da quanto mi è dato sapere, le Aziende Faunistico Venatorie di cui parlavo sono aziende cooperative e non sono Aziende Agrituristiche Venatorie, e pertanto soggette a norme di legge nazionali e regionali ben specifiche. E’ probabile che l’aumento di escursionisti nella zona abbia irritato i cacciatori che ora tentano di limitare l’accesso al territorio con azioni probabilmente non conformi alla legge o al limite della stessa.
Infatti la minaccia riguarda il disturbo della fauna selvatica e non la violazione del diritto di proprietà o domicilio. Purtroppo le Associazioni dei cacciatori sono molto forti, soprattutto economicamente, e godono di grande considerazione anche da parte della politica e degli enti pubblici (Comuni, Regioni, ecc).
Mi rendo conto che l’argomento è già complesso nella normativa nazionale ed è ulteriormente frazionato e complicato dalle norme e regolamenti regionali, ma sarebbe utile iniziare una disamina generale della questione da parte di esperti, quali voi siete, almeno per chiarire il punto dei diritti di passaggio su strade e sentieri battuti non delimitati da recinzioni.
E’ un argomento che probabilmente sarà oggetto di nuovi conflitti futuri tra chi intende fruire dell’ambiente in modo rispettoso e chi pensa semplicemente che l’ambiente sia un parco di divertimenti o la solita mucca da mungere e da abbandonare quando non da più latte.
Se riuscirò a capirci qualcosa di più, rispetto alla mia situazione locale, ve lo farò sapere.
Nel frattempo ancora grazie per l’interessamento.
Cordiali saluti.
Eugenio Cerelli
Salve, seguo da anni il vostro impegnativo lavoro e mi congratulo per l’energia che riuscite a metterci per un futuro sostenibile da trasmettere alle prossime generazioni. Leggevo i vari aggiornamenti sulla battaglia contro il disastro ambientale delle cavi di marmo Apuane e mi chiedevo se non sia il caso di dedicare un po’ di energia anche alla nostra piccola realtà sarda che purtroppo sta avanzando agli stessi ritmi nel bellissimo golfo di Orosei. Le ultime notizie che ho letto sui quotidiani regionali prevedono un ampliamento non indifferente con addirittura la realizzazione di un porto destinato alla movimentazione del Nostro marmo direttamente nella bellissima spiaggia di Su Barone o giù di lì. Ho lavorato per oltre 5 lustri in quell’ambiente e mi sono sempre chiesto come sia stato possibile devastare e sfregiare tale delicato equilibrio naturale, la risposta che mi sono dato per anni, con rammarico, è che serviva per la nobile causa di sostentamento di diverse famiglie di lavoratori. Purtroppo con l’età mi sono reso conto che si tratta di un vero e proprio sfruttamento da parte di 4 o 5 privati a discapito dei pochi bisognosi costretti a lavorare in un ambiente veramente insalubre se, nel frattempo, non sono rimasti invalidi o addirittura (diversi) deceduti a causa di incidenti sul lavoro talvolta occultati, ma conosciuti nella realtà locale. Non ultimo, ma veramente incomprensibile, il pericolo causato dal transito pubblico, in assoluta assenza di controlli, su una strada statale principale come la 125 che per pura fortuna non ha ancora prodotto incidenti gravi. A mio parere si tratta di un tratto di strada veramente pericolante visto che è stato eroso da entrambe le parti fino a qualche metro dal ciglio stradale. Sarebbe bello trovare una soluzione prima di arrivare ai livelli delle Apuane se non sono già stati superati a livello speculativo. Con la speranza di sensibilizzare qualche sostenitore vorrei concludere con una citazione presa da lavialibera.it:
Quali sono i beni comuni? Teoria e pratica di una definizione complicata
In ogni discussione sui beni comuni le domande che tornano insistenti sono sempre le stesse. Quali sono? Cosa li definisce? Anni di dibattito sul tema, pur in assenza di una posizione finale condivisa, hanno permesso di fissare qualche punto fermo. Per identificarli, si può prendere come base la definizione offerta dalla Commissione Rodotà.
(Beni comuni sono) le cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona. I beni comuni devono essere tutelati e salvaguardati dall’ordinamento giuridico, anche a beneficio delle generazioni future. Titolari di beni comuni possono essere persone giuridiche pubbliche o privati. In ogni caso deve essere garantita la loro fruizione collettiva, nei limiti e secondo le modalità fissate dalla legge.
Buongiorno Giacomo,
in verità, non abbiamo mai avuto segnalazioni riguardo l’attività estrattiva di Orosei e non abbiamo elementi in proposito. Qualsiasi documentazione sarebbe utile.
Grazie, buona domenica.
Stefano Deliperi
Grazie della cortese risposta signor Stefano, il mio è stato un lavoro da semplice operaio e non sono in possesso di documentazione utile, peraltro sono in pensione da alcuni anni con problemi di parziale infermità che non mi permettono di espormi in prima persona ma quello che ho affermato nella mia precedente è in parte riscontrabile con un semplice sopralluogo visivo per quanto riguarda le attuali condizioni di degrado. Non sono in grado di formulare accuse dirette sulla regolarità delle concessioni di cava in atto ma so per certo che alcune sono state semplicemente prorogate da oltre trent’anni anziché, come previsto dalla legge, ripristinare l’ambiente e ottenere una nuova concessione con tutti gli aggiornamenti del caso. Invece di procedere al ripascimento di volta in volta si è preferito accumulare detriti in diversi siti senza prendere in considerazione i possibili danni geomorfologici arrecati dalla deviazione di naturali vie di scolo oppure dall’inquinamento delle melme di lavorazione. Negli ultimi anni è stata creata una discarica di milioni di metri cubi di sfridi che ha raggiunto le dimensioni di una montagna, si trova a bordo strada e mi risulta sia gestita da un consorzio con la partecipazione dell’amministrazione comunale dove si potrebbe reperire la documentazione necessaria a valutarne la vera compatibilità con l’ambiente. E’ di pochi giorni fa la notizia di un probabile futuro ampliamento leggibile a questo link:
https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2021/06/30/news/futuro-del-comparto-cave-orosei-ci-crede-ancora-1.40449050
dove appaiono alcuni cosiddetti soliti noti che da sempre elucrubano in questa zona. Non metto in dubbio che ci siano state realmente delle difficoltà imprenditoriali, sicuramente logistiche, ma basterebbe semplicemente controllare lo spropositato arricchimento personale a discapito della comunità con molti lavoratori che tutt’ora sono in cassa integrazione con ulteriore aggravio di spese pubbliche. Sembrerebbero dei veri e propri paladini altruisti, qualcuno non appare neanche, ma mi permetto di dubitare che quanto previsto dal nuovo piano approvato dalla regione e leggibile al seguente link possa cambiare in meglio se in mano ai citati soliti noti:
https://www.regione.sardegna.it/j/v/2568?s=423038&v=2&c=152&t=1
certamente questa mia riflessione non vuole assolutamente mettere in dubbio l’utilità di questo nuovo piano di riqualificazione ne tanto meno l’integrità dei diversi enti vigilanti preposti, mi domando solamente se fare un porto che dovrà sicuramente essere industriale per poter movimentare materiali e blocchi di tali dimensioni, tra l’altro “buttando a mare” quanto accumulato in periodi remoti e discutibili, possa essere di utilità superiore per la comunità rispetto al valore ambientale che potrà avere la modificazione di un litorale del genere per le generazioni future…
Ringrazio per l’attenzione e Vi auguro comunque buon proseguimento in questa nobile attività.
Giacomo
Mi chiedo se le attuali normative consentono la rimozione di posidonia dalla spiaggia. Sono a santa lucia di Siniscola e oggi pomeriggio hanno iniziato la rimozione con ruspe e trattori,affiggendo dei cartelli che spiegavano il lavoro fatto,m senza riferimenti a ordinanze comunali.ma si può fare?
non sapendo che cosa c’è scritto nei cartelli, non è possibile comprendere quali attività siano in corso.
Questo articolo può esserle utile: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2021/05/28/che-ne-facciamo-della-posidonia-spiaggiata/
Buona giornata.
chi ha rovinato il paesaggio sardo sono stati i politici sardi che hanno dato le autorizzazioni agli imprenditori lombardi e stranieri a costruire ville infischiandosene del pesaggio .
Buongiorno GrIG.
Per non essere frainteso, premetto di essere piuttosto entusisasta di tutte le iniziative che il GrIG intraprende con estremo vigore e competenza a difesa del territorio e degli animali. Tuttavia, sono sorpreso che nella questione dello smaltimento dei rifiuti in cui Roma sta affogando a causa della manifesta incapacità ed inerzia delle amministrazioni che si sono susseguite di recente, il GrIG pare non essersene mai occupato. Nello specifico, aggiungo che la decisione del Sindaco Gualtieri di tentare di risolvere il problema ai danni dei Comuni di Guidonia Montecelio, Fonte Nuova e Sant’Angelo Romano, appare piuttosto scorretta anzi, direi infame, considerato che i suddetti Comuni risultano oltremodo virtuosi nell’opera di smaltimento dei rifiuti di loro pertinenza anche se pagati a caro prezzo dai rispettivi cittadini. Di conseguenza, il ricorso al TAR Lazio contro l’ordinanza del Sindaco Gualtieri era il minimo che i Sindaci dei citati Comuni potessero fare. Credo sia giusto anche precisare che il TMB di Guidonia, l’impianto individuato nell’ordinanza firmata da Gualtieri, è tuttora priva del collaudo definitivo, che deve essere ancora oggetto degli interventi previsti dall’Arpa, su cui pende un ricorso al TAR per l’autorizzazione ambientale rilasciata nel 2020, e con una parte della proprietà dell’impianto su cui è in corso un procedimento relativo ad un’interdittiva antimafia. Parallelamente a queste criticità amministrative e non in secondo piano, restano i dubbi e le paure di una Città che, anche allora con provvedimenti urgenti e temporanei, ha visto purtroppo crescere metro dopo metro la discarica dell’Inviolata ancora oggi non bonificata. Guidonia Montecelio ha già pagato un caro prezzo in termini ambientali e non pare giustificata l’apertura del TMB ai rifiuti di Roma o di altri comuni che appartenenti da un ATO diverso. Da ultimo, attiro l’attenzione sulle meritorie del iniziative al riguardo del CRA – Comitato per il Risanamento Ambientale (www.aniene.net/blog/cra) che se fossero unite anche dall’intervento di codesto GriIG risulterebbero certamente più incisive ed efficaci. Ringrazio per lo spazio concessomi e mi scuso per la lunghezza di questa mia segnalazione.Saluti
Roberto
buonasera Roberto,
il GrIG si è occupato marginalmente della gestione dei rifiuti a Roma anni fa (vds. https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2014/01/10/rifiuti-connection-ai-danni-di-roma-del-lazio-dellambiente-e-delle-casse-pubbliche/).
Sulla situazione attuale della gestione dei rifiuti di Roma non abbiamo ricevuto alcuna documentata segnalazione
Ci occupiamo naturalmente solo di argomenti che conosciamo, con le forse e le energie di cui possiamo disporre, essendo un’associazione ambientalista di volontariato “puro”.
Quindi – com’è ovvio – non possiamo occuparci di tutte le migliaia di sciagurate situazioni ambientali presenti quotidianamente in Italia.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Ciao, sono molto interessato alle possibilità innovative relative alla gestione della posidonia spiaggiata, alle alghe di altri paesi quali il sargasso in messico e il cochayuyo in cile, nonchè alla riduzione di plastiche e microplastiche sulle spiagge.
A tal proposito, volevo sapere se avete noitizie e che ne pensate della realizzazione di questo impianto a Pollica, all’intetrno del parco del cilento. Sembra un progetto innovativo ma sembra anche celare un semplice impianto di compostaggio dietro la bandiera innovativa del recupero di energia dalla posidonia.
https://www.giornaledelcilento.it/dalla-posidonia-spiaggiata-energia-pulita-per-la-comunita-di-pollica-ecco-il-progetto/
Grazie Dell’attenzione
Fabio
Non riesco a venire a conocenza di chi sia la proprietà degli stabilimenti balneari di Tuerredda e con quali modalità li siano state assegnate le concessioni