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Ennesimo “incidente” alla raffineria Saras di Sarroch.
La perdita in mare di centinaia di litri di paraffina avvenuta fra il 27 e il 28 dicembre 2019 durante le operazioni di carico presso gli impianti di raffinazione Saras s.p.a. di Sarroch (CA) costituisce l’ennesimo incidente che ha causato danni ambientali e alla salute nel corso dei decenni in cui opera l’Azienda nel Golfo di Cagliari.
Leggi tutto…8 marzo, Giornata internazionale della Donna.
Il 25 marzo 1911 a New York vi fu il terribile incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne e 23 uomini), in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica. Leggi tutto…
Perché ancora “questa” produzione di alluminio inquinante e costosa?
anche su Il Manifesto Sardo (“Perché ancora questa produzione di alluminio inquinante e costosa?“), n. 207, 16 gennaio 2016
Il 30 dicembre 2015 si è conclusa la conferenza di servizi presso la Regione autonoma della Sardegna nell’ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al “Progetto di ammodernamento della raffineria di produzione di allumina ubicata nel Comune di Portoscuso, ZI Portovesme (CI)” da parte della Eurallumina s.p.a.
In buona sostanza, si è trattato dello snodo fondamentale per far ripartire la produzione di alluminio primario e del connesso ciclo dell’alluminio nel polo industriale di Portovesme, a Portoscuso, nella zona della crisi economica e sociale del basso Sulcis. Leggi tutto…
Qualche riga sul turismo in Sardegna.
anche su Il Manifesto Sardo (“Il turismo in Sardegna“), n. 197, 1 agosto 2015
Il turismo potrebbe essere una delle principali voci positive dell’economia in Sardegna, tuttavia il bilancio non è così felice come dovrebbe.
Perché?
Proviamo a fare qualche considerazione. Leggi tutto…
Lettera aperta ai candidati alla carica di Presidente della Regione autonoma della Sardegna.
anche in Il Manifesto Sardo (“Lettera aperta ai candidati“), n. 161, 16 gennaio 2014
Gent.mo on. Ugo Cappellacci, candidato della coalizione di centro-destra,
gent.mo Pier Franco Devias, candidato del Fronte Indipendentista Unidu,
gent.ma dott.ssa Michela Murgia, candidata della coalizione “Sardegna Possibile”
gent.mo prof. Francesco Pigliaru, candidato della coalizione di centro-sinistra, Leggi tutto…
Lavoro e salute: un obbligo, non una facoltà.
Le reazioni seguite all’ordinanza del G.I.P. di Taranto, che ha disposto il sequestro dell’area sulla quale opera l’ILVA (società che si occupa in prevalenza della produzione e trasformazione dell’acciaio), erano prevedibili ma appaiono poco comprensibili se si pensa che si fondano sulla necessità del lavoro “a prescindere” dalla salute, sia degli stessi lavoratori sia dei residenti nelle vicinanze dell’area industriale. Leggi tutto…
La “festa” ai lavoratori, in Sardegna.
Le nuove frontiere del turismo sardo: i lavoratori stagionali dalla Romania. Anche su Il Manifesto Sardo (” Rumeni in Sardegna “), n. 121, 1 maggio 2012
Il lavoratore romeno “è molto motivato e non ha paura se deve fare qualche ora in più al giorno, anzi. Voi non vi dovete preoccupare di assumere, né delle tredicesime o delle quattordicesime: affitterete solo il personale, per il periodo che vi servirà, senza anticipi. Dovete solo sottoscrivere un contratto con noi, attraverso una formula che ci consente di essere competitive per la spesa da affrontare”. Queste le parole pronunciate da Eugenio Annichiarico, responsabile della Direzione del lavoro per le province di Sassari e Olbia-Tempio. Ha letto, lo scorso 20 aprile, una lettera inviata a numerosi operatori turistici sardi davanti alla platea del convegno promosso dalla Direzione I.N.P.S. isolana sugli sviluppi del mercato del lavoro locale. Sono ormai diverse le agenzie che “affittano” lavoratori romeni sul “mercato” italiano del turismo. Leggi tutto…
I nuovi lavoratori stagionali in Sardegna. Dalla Romania.
C’è un fatto che dovrebbe far riflettere i tanti sardi appecoronati e giulivi davanti al dio mattone, da qualsiasi parte provenga.
Sulla base della direttiva n. 2006/123/CE (la c.d. direttiva Bolkestein), esecutiva in Italia con il decreto legislativo n. 59/2010, è stato profondamente innovato il mercato dei servizi nell’Unione europea.
In buona sostanza, fra le varie disposizioni è stato adottato – seppure in modo molto temperato – il principio del Paese di origine, secondo il quale un prestatore di servizi che si sposta in un altro paese europeo deve rispettare la legge del proprio Paese di origine, qualora abbia sottoscritto il contratto di lavoro (a vario titolo) con un datore di lavoro del proprio Paese, salvi i principi generali di tutela del lavoratore.
E’ il caso, ad esempio, del contratto di somministrazione di lavoro, che porta imprese turistiche (o di altro settore, es. quello ospedaliero) a rifornirsi di manodopera fornita da agenzie specializzate di Paesi con legislazioni che prevedono salari, garanzie previdenziali, ecc. inferiori a quelle italiane. La Romania, ad esempio.
E’ quello che sta accadendo. E’ quello che accadrà sempre di più. Leggi tutto…
Governo Monti, due pesi e due misure a fin di bene?
Il Governo del Presidente del Consiglio Mario Monti sta attuando la riforma del mercato del lavoro, dopo una pesantissima serie di drastiche misure economiche per cercare di salvare l’Italia dalla bancarotta e dal conseguente disastro economico-sociale. Spesso facendo lo slalom fra agenzie di rating dall’etica dubbia ma inesorabile e strette creditizie che strangolano imprese e famiglie. Questo era nelle prospettive e, soprattutto, nelle richieste delle Istituzioni europee e dei mercati finanziari internazionali.
A parte Sabrina Ferilli che piange sull’iniqua sorte dei ricchi tassati, alla stragrande parte degli italiani sembra che la bilancia dei sacrifici penda sempre in maniera smodata dalla solita parte. Quella dei lavoratori e delle piccole-medie imprese, tanto per capirci. Leggi tutto…
Processo Thyssen, prima condanna per omicidio volontario in un processo per “morti bianche”.
Sono state depositate il 14 novembre scorso presso la cancelleria della Corte d’Assise di Torino le motivazioni della sentenza del processo penale relativo alla morte di sette operai bruciati vivi nello stabilimento torinese della Thyssenkrupp nel dicembre 2007. E’ il frutto anche di quella responsabilità per l’azienda e i relativi organi dirigenti nei casi di c.d. illegalità aziendale inseriti dal decreto legislativo n. 231/2001 e s.m.i. nel nostro ordinamento su preciso indirizzo dell’Unione europea.
In oltre 500 pagine vengono spiegate le ragioni della condanna degli imputati, in particolare dell’amministratore delegato Herald Espenhahn a 16 anni e sei mesi di reclusione per omicidio volontario con la formula del dolo eventuale, perché – secondo il collegio giudicante – non avrebbe fatto nulla per la sicurezza e per la prevenzione incendi, accettando il rischio di un possibile disastro. Leggi tutto…
Quirra, lavoro a ogni costo?
anche su Il Manifesto Sardo (Quirra, lavoro ad ogni costo?), n. 102, 16 luglio 2011
Ci sono delle vicende che sembrano proprio evidenziare molto bene il livello di mera sussistenza dell’economia di numerose parti della Sardegna.
Uno dei casi più eclatanti è quello che sta emergendo con prepotenza a Quirra. Leggi tutto…
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