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- Comitato ambientale per la tutela del territorio di Costa Corallina, Olbia (OT)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
- normativa sul "ritorno" al nucleare (legge n. 99/2009)
- Convenzione europea sul paesaggio (20 ottobre 2000)
- Comuni abilitati alle funzioni amministrative in materia di paesaggio (Sardegna)
- direttiva n. 2014/52/UE sulla V.I.A. (codificazione e testo coordinato)
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Ci fosse almeno qualcuno che sollevasse il problema. Ci fosse almeno qualcuno che si recasse sul posto per documentare lo stato dei luoghi. Ci fosse almeno qualche giornalista, di quelli che si riempiono la bocca con l’informazione libera ed onesta, che avesse il coraggio di denunciare la situazione. No, niente di tutto ciò. E così, sulla spiaggia del Poetto di Quartu S.Elena, loc. Margine Rosso, sta andando in onda la devastazione. Decine di mezzi pesanti, camion, buldozer, autoarticolati, trafficano liberamente e fanno bella sosta sulla sabbia. Si realizza il villaggio “Mondo Ichnusa”, dal 14 luglio andrà in onda lo spettacolo. Solo i numeri dell’impatto previsto da questo evento (si parla di non meno di 30mila persone per concerto, con quello che consegue…) avrebbe dovuto suggerire ben altri contesti in cui tenere gli spettacoli, ben altre location. Si provi ad immagine che cosà resterà di uno degli ambiti costieri più pregiati dell’intero Poetto (uno dei pochi in cui è ancora presente la vegetazione retrodunale). Ma la domanda è: tutto in regola? E’ ammissibile che la spiaggia venga utilizzata per la sosta degli automezzi d’opera? Sono stati pagati i canoni demaniali di occupazione della spiaggia? La Forestale e gli ambientalisti non hanno nulla da obiettare? E i giornalisti? Oppure per loro esiste sono l’anfiteatro romano?
cara Francesca, l’abbiamo documentato e denunciato varie volte (es. http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it/2010/07/18/come-ti-massacro-una-spiaggia-unica-al-mondo-il-poetto/), forse è uno dei motivi per cui è stato “spostato” dalla spiaggia rientrante nel Comune di Cagliari. Ogni volta le autorizzazioni erano ben presenti.
Vuoi uscire dalla protesta sterile e fine a se stessa? Bene. Fai qualche foto e mandacela all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com, vediamo che cosa si può fare.
Non sappiamo nelle altre associazioni ambientaliste come facciano, ma noi siamo tutti volontari e non abbiamo alcuna parentela con Mandrake nè con i Fantastici Quattro.
Non siamo onnipotenti, onniscienti, onnicomprensivi e nemmeno onirici, arrivano al GrIG circa 1.500 segnalazioni all’anno, giusto per darti un’idea.
Quindi, non chiederti che cosa fà il GrIG per questa Terra (puoi leggerlo in queste pagine web), ma chiediti che cosa puoi fare tu 😉
A Pontoglio in prov. Brescia,l’amministrazione comunale ha deciso di vendere a privati un ‘area pubblica adibita a verde con circa 80 alberi,tutto questo per fare cassa .
Chiedo se ci sono regolamentazioni giuridiche da osservare prima di procedere a questo taglio indiscriminato.Da notare che ogni albero è stato dedicato ad un neonato del paese in presenza della stessa persona che ora sindaco,ha concesso questo sciempio.
mandaci foto, atti amministrativi e ogni altro elemento utile all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com e vediamo che cosa si può fare.
volevo sapere ad oggi la situazione al baia delle mimose per le ville sulla duna [italcasa bergamo] se ci sono o no le autorizzazioni per iniziare i lavori
può chiederlo direttamente al Comune di Badesi, scrivendo all’indirizzo di posta elettronica certificata protocollo.badesi@legalmail.it 😉
Vi inoltro l’articolo allegato.
Un cordiale saluto.
Gianfranco LelmiLa galleria di Serralunga fra Campo Felice e
L’Altipiano delle Rocche
di Gianfranco Lelmi
Chi ha visto come me Campo Felice, tanti anni fa, quando la Piana e le sue montagne non avevano conosciuto la mano dell’uomo, oggi rimane stupito nell’osservare la sua trasformazione.
Alantino, posto verso il valico la Crocetta, era una capanna, un ricovero per pecorai, successivamente il cambiamento: una specie di bettola con dei tavolacci, dove gustare dell’ottima polenta e/o fettuccine.
Poi la trasformazione in capiente trattoria ed infine in albergo con ampio parcheggio.
Nel frattempo venivano costruiti gli impianti di Campo Felice. Allo scempio si aggiungeva altro scempio. Il monte Orsello subiva quello sfregio, visibile a decine di chilometri, simbolo del collegamento della Piana con l’Autostrada A 24. Ma non è tutto, già alcuni anni fa sulle carte del Touring Club Italiano il collegamento tra Campo Felice e l’Altipiano delle Rocche veniva evidenziato sulle carte geografiche con leggero tratteggio, come per indicare: qui verrà costruita una galleria.
Chi disegnò quei segni aveva ragione, ora la galleria è divenuta quasi realtà.
Dopo polemiche, diatribe, interventi delle associazioni ecologiste, la galleria è quasi completata.
Milletrecento metri di lunghezza con accessi stradali per duemilacinquecento metri, a breve unirà, come dicevo due grandi pianure: l’Altipiano delle Rocche e Campo Felice.
Costo stimato: venticinque milioni di euro. Nel mese di novembre 2009, ebbe luogo la cerimonia di inizio lavori con la presenza del Presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane.
“Un’opera strategica, che la provincia dell’Aquila ha sempre supportato”, venne definita allora.
Qualcuno aggiunse: “La valorizzazione della stazione sciistica di questa zona, credo che sia una delle priorità per il nostro territorio”. Addio silenzio, addio aria pulita, addio distese infinite senza case, senza macchine, i segni dello scempio sono visibili da per tutto.
Dove troveranno gli animali selvatici un posto per vivere in pace, in armonia con la natura?
Ecco cosa diceva qualcun altro, al momento dell’inaugurazione dei lavori della galleria di Serralunga “Da abruzzese vedo realizzarsi un sogno al quale anche io ho partecipato da bambino, da ragazzo, quando Aldo Jacovitti ha cominciato la valorizzazione di Campo Felice”.
Bel sogno, bella valorizzazione, la domenica quando sei a Campo Felice, una nube di gas di scarico sovrasta la Piana, se non scappi in alto, rischi di rimanere senza respiro per l’aria bruciata ed irrespirabile che ti circonda.
Il tutto per che cosa? Per effettuare con gli sci qualche centinaio di metri di discesa, dopo aver atteso un tempo infinito, in fila, per prendere un impianto di risalita.
Costruire impianti per che cosa? Per un innevamento “sciabile” che dura all’incirca da gennaio a febbraio, poi percorrere la domenica un’autostrada che è sempre affollata all’inverosimile da pazzi che pur di arrivare prima, sono disposti a passarti anche a destra, poi dover sopportare delle code “bibliche” al rientro a Roma.
La galleria di Serralunga, viene definita come “una spesa essenziale che si sarebbe dovuta fare venti anni fa”. Per che cosa si domandano in molti? Per collegare più velocemente Rocca di Mezzo, Rovere, Rocca di Cambio all’autostrada A 24?
“E’ grazie ad imprenditori illuminati e coraggiosi” che si sta risvegliando il turismo in queste zone?
I cartelli di vendesi appartamento, villa “spuntano” come i funghi, nell’Altipiano delle Rocche,
molte case, come dicono diversi proprietari di secondi immobili e gli abitanti del posto, sono costruite talmente in fretta che d’inverno è impossibile abitarvi. Per scaldare un’abitazione occorrono cifre non indifferenti.
Valeva la pena distruggere un’area così bella posta al confine del Parco Velino Sirente per raggiungere l’autostrada più velocemente, risparmiando forse una ventina di minuti al massimo?
Si è mai pensato che quando la gente va in vacanza preferisce le aree meno antropizzate, ove è stata rispettata l’architettura del posto, ove l’ambiente è rimasto “primitivo” integro?
Lo sviluppo dei paesi del Parco Nazionale d’Abruzzo ne è un segno tangibile, hanno puntato sul turismo estivo, invernale e se viene, quello derivante dallo sci. Si è tenuto in considerazione un basso impatto ambientale.
In merito a Campo Felice, sembra secondo alcuni, che non si è tenuto conto che l’ MTBE aggiunto alle benzine, per l’ambiente è fonte di contaminazione delle acque sotterranee (falde idriche), fluviali, lacustri, soprattutto con le acque di dilavamento dovute agli eventi atmosferici.
E’ un composto chimico che oltre ad irritare le vie respiratorie e gli occhi, ha effetti cancerogeni, nell’organismo viene trasformato in formaldeide deprimendo il sistema immunitario.
Si rischia di inquinare tutte le sorgenti poste a valle della grande Piana.
“Valorizzazione del turismo e salvaguardia ambientale viaggiano in perfetta sintonia nella realizzazione di quest’opera” affermava il Commissario del Parco, Patrizio Schiazza, dopo aver firmato il protocollo d’intesa con l’ANAS, mirando allo sviluppo socio economico “ senza stravolgere il territorio”. Eppure secondo gli ultimi aggiornamenti, verrà realizzata una grande strada sotto le pendici del monte Cefalone, seguendo il vecchio tracciato. Quello esistente dovrebbe
essere smantellato. Alcuni ambientalisti si pongono forti interrogativi su quest’ultima operazione, anzi affermano, se veramente verrà effettuata, occorreranno decenni prima che la natura riprenda il possesso del territorio.
Il lupo, il gatto selvatico, la martora, la vipera orsini, l’aquila reale, il tritone crestato, e tante altre specie, ancora vivono in queste zone, come viene spiegato nel sito: “Flora di Lucoli”.
Inoltre viene detto nel medesimo sito: “… Il valore ambientale è altissimo. Essenze botaniche uniche
in Italia o rarissime, innumerevoli endemismi ed una ricchezza di specie ineguagliabile”.
Tutto questo sconvolgimento viene effettuato nel nome del turismo. Cioè un turismo mordi e fuggi che non lascia niente, anzi sporca, inquina, distrugge. Per un territorio il cui innevamento per la pratica dello sci da discesa da adito a forti dubbi. Mancano i soldi per ammodernare ed incrementare i trasporti pubblici, mancano i soldi per gli ospedali, qualcuno vive in albergo poiché non ha ancora la casa ed è un povero terremotato, però si trovano 25 milioni di euro per devastare quel poco di territorio che è rimasto ancora integro. La gente non ha soldi, se ha un lavoro, spesso svolge attività precarie sotto retribuite. A chi serviranno questi impianti?
Su un noto sito dell’Aquila appare quanto segue: “ Le risorse destinate alla ricostruzione post sisma non devono essere dirottate su interventi di distruzione di territori protetti”.
In merito al Protocollo d’Intesa sottoscritto a Roma a Palazzo Chigi, il 17 febbraio 2011, il citato sito spiega che “si vogliono solamente realizzare infrastrutture sciistiche, il cemento ed il movimento terra sono di fatto l’unico motore del protocollo….…L’intesa sembra unicamente rivolta a sottrarre energie programmatiche e soprattutto fondi, alla più urgente ricostruzione dei centri storici”. Tra gli interventi in programma ampie critiche vengono rivolte al collegamento sciistico tra le stazioni di Ovindoli e Campo Felice, segnalando tra i piani di azione la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla “reale portata dello sperpero di denaro programmato”.
Le ipotesi di “sviluppo” come viene menzionato nel Protocollo, sono “in evidente contrasto con la legge 394 (Legge quadro sui Parchi) ed ai Decreti istitutivi delle aree protette dalla Regione alle Province”. La creazione di un Consorzio ai sensi dell’art.31 del Decreto legislativo nr. 267 del 2000
Coinvolgerà la Provincia dell’Aquila, i comuni di Rocca di Cambio, Lucoli, Rocca di Mezzo, Ovindoli, per un fondo di risorse di 45.000 euro per le prime spese tecniche.
Tra i tanti documenti in circolazione, risulta sul sito: “ricostruirelucoli.blog.com” che in data 4 novembre 2010 la Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto un fascicolo.
La piana di Campo Felice rientra nei Siti di interesse Comunitario (SIC) beneficiando di una serie
di tutele ambientali. In un esposto si denunciano presunte irregolarità in merito alla galleria Serralunga che non rispetta “uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile”.
A maggio 2011 i lavori della galleria di Serralunga si fermavano. La S.a.f.a.b. e poi la Safab, appaltatrici dei lavori risultavano carenti in merito alla certificazione antimafia, partivano ricorsi e contro ricorsi al TAR.
Poi è notizia di questi giorni, una discarica abusiva veniva scoperta a ridosso della seggiovia denominata Campo Felice, soto il pilone nr 3. A 800 metri di distanza veniva individuato un altro deposito di materiale inquinante sicuramente pericoloso per la falda acquifera.
Il Sostituto Procuratore Simonetta Ciccarelli, la polizia forestale, i carabinieri, i vigili del Nucleo biologico chimico radiologico, sono intervenuti per individuare la pericolosità dei materiali sepolti e l’eventuale presenza di altri depositi.
Insomma Campo Felice non ha tregua, si potrebbe sicuramente cambiare il nome in Campo Infelice, di certo sarebbe più appropriato.
In tutta questa storia quello che più sorprende è la frase pronunciata da un noto politico al momento dell’inaugurazione dell’inizio dei lavori della galleria di Serra Lunga: “se stessimo a sentire le lamentele degli ambientalisti, in Italia non si realizzerebbe più niente”. Seguitiamo a depauperare, svilire, distruggere, il nostro territorio, tra poco il cemento ci sommergerà.
Fonti:
http://www.personalweb MTBE
Terre marsicane Galleria per Campo Felice, il Parco Velino “vigila sui lavori”
http://www.lucoli.it Le ultime dalla natura-Una nuova ferita a Campo Felice
Flora di Lucoli
http://www.rifondazione.aq.org Sul protocollo d’intesa Gran Sasso Campo Felice Magnola
ricostruirelucoli.blospot.com Serralunga, un anno per completare i lavori
“ “ Galleria Serralunga: è stata fatta la valutazione SIC?
Il Centro 9 maggio 2011 Serralunga, altro stop ai lavori
“ 18 giugno 2011 Rifiuti interrati a Campo Felice
“ 17 giugno 2011 Rifiuti pericolosi a Campo Felice
Legambiente.it Devastazione ambientale
Inabruzzo.com Finalmente la galleria di Serralunga
http://www.terremarsicane.it Galleria per Campo Felice, il Parco Sirente Velino”vigila” sui
lavori (1 agosto 2010)
Protocollo d’intesa per il rilancio dello sviluppo, la valorizzazione dell’area
aquilana del cratere colpita dal terremoto del 6 aprile 2009, ai
fini ambientali e turistici
Per favore cancellatemi dalla vostra Lista, desidero non ricever più le mail del Gruppo d’ intervento Giuridico onlus. Grazie.
Franco Galeotti
buongiorno Franco, non possiamo cancellarti noi, devi effettuare direttamente l’operazione nell’apposita modalità. Le e-mail vengono inviate automaticamente su richiesta degli interessati.
Mi riferisco ad una lettera comparsa sulla Nuova Sardegna oggi 6 febbraio 2013.
L’isola di Budelli è all’asta e si spera in un intervento dello Stato per acquistarla.
Ma perchè non se la assicura la Regione Sardegna una volta per tutte? Oppure non si può fare una raccolta di fondi dove ogni sardo possa contribuire ad acquistarla, anche solo con pochi euro?L’ha fatto il WWF con Monte Arcosu, perchè non replichiamo l’iniziativa?
buonasera Gabriella,
il Ministro dell’ambiente Corrado Clini ha già dichiarato che interverrà per l’acquisizione della parte di Budelli in vendita (vds. http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/02/02/news/clini-budelli-diventera-patrimonio-di-tutti-1.6454954).
Consideri, poi, che l’intera Budelli è tutelata con vari vincoli ambientali che ne impongono l’inedificabilità.
Possiamo stare abbastanza tranquilli!
Stefano Deliperi
Sono Adria Petani e chiedo se è realistico ipotizzare una class action nei confronti dei soggetti amministrativi Stato o Regione e quant’altro in quanto inadempienti nella tutela del supremo bene comune che va sotto il nome di ” territorio”. Alla luce di qunto si sta muovendo in rete attraverso anche la pagina allegata.
https://www.facebook.com/groups/597658666952347/?hc_location=stream
Consapevole del vostro ruolo chiedo se questa può essere una strada di difesa percorribile per costringere chi gira la testa ad impegnarsi veramente nel ruolo affidatogli.
Grazie
buonasera Adria, in Italia l’attuale quadro normativo consente la c.d. azione collettiva solo in materia di tutela dei consumatori.
grazie per la sollecita risposta che ho comunicato al gruppo che si è costituito su face book.
buongiorno,vorrei comunicare che,con il decreto del fare il cipe ha autorizzato la costruzione dell’autostrada Roma-Latina e una bretella,chiamata Cisterna-valmontone ,pare larga una cinquantina di metri,che attraversera’ la campagna di Velletri,Cori e Giulianello di Cori,dove tra l’altro c’e’ un laghetto spontaneo tutelato,e lunga una trentina di km,devastando la campagna circostante le aziende agricole,in una zona a vocazione agricola,aiuto!!!
Cagliari 14 settembre 2013
carissimi Amici del Gruppo di Intervento Giuridico
della Regione Autonoma Sardegna
allegati le tabelle del sito europeo Eper Website che sono inserite su Google Earth
allego pure il progetto per la riconversione a carbone della centrale di produzione energia elettrica da petrolio in formato ZIP presentato da Paolo Clivati alla Regione Autonoma Sardegna
Oggetto Inquinamento a Ottana e in provincia di Nuoro
A Ottana In provincia di Nuoro da più di 30 anni esistono e sistevano fabbriche inquinanti SIR- Enichem, Eni. Equipolymers ecc oadesso Ottana Energia e Equipolymers che hanno inquinanto l’aria il suolo e le Acque del Fiume Tirso che si immettte nel lago Omodeo, dopo lo scandalo e l’inquinamento nei paesi di Bolotana, Ottana, Noragugume, Dualchi, Borore, Macomer , Molia, Bono , Anela, Orotelli e con il fenomeno delle pecore nere e inquinamento delle falde acquifere e del terreno.
Ricordo a voi che attorno alla centrale e le fabbriche di Ottana non ci sono centraline nè dell’Arpas e nè della provincia di Nuoro che sono funzionanti e sono tutte fuori uso. non sii comprende chi contolla e chi verifica l’inquinamento di Ottana che continua a cescere indisturbato.
Paolo Clivati proprietario di Ottana energia dove si produce energia elettrica da olio combustibile e petrolio che inquinana tutta la zona per un raggio di 20 chilometri, presenta in questi giorni un progetto di riconversione di produzione di energia elettrica da petrolio a Carbone e ha presentato analisi e tabelle sull’inquinamento false e molto ridotte nei valori sotto la media per farsi autorizzare il progetto, addiritura è arrivato in una sua tabella a ammettere giornate in cui i valori sono stati sforati oltre il limite, visitate pure il sito della Regione Autonoma della Sardegna dove cè il progetto che allego in formato ZIP, e confrontate con le tabelle che allego in PDF tratte da un sito Europeo Eper Website che mette e fornisce rilevamenti e le tabelle aggiornati in linea internet su Google Earth e sono altissimi rispetto ai dati che fornisce Paolo Clivati di Ottana Energia e li vicino si produce PET.
sito della Regione Autonoma Sardegna
http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=237588&v=2&c=4807&t=1
Questi sono i valori dell’inquinamento a Ottana Nuoro Regione Autonoma Sardegna tratti dal sito europeo Eper website
Li rendo pubblici a tutti i cittadini Sardi che hanno l diritto di sapere cosa succede, i controlli delle ASL n 3 di Nuoro e dell’ARPA e ARPAS come le cenraline della provincia di Nuoro non funzionano e sono fuori uso, distrutte e non collegate alla rete internet tutto ciò per omettere i dati che devono essere presi in diretta ogni minuto per scoprire quando si stà inquinamendo. Le fabbriche di Ottana Energia e Equipymers aumentano le emissioni di notte al buio, quando piove, quando è nuvoloso per nascondere gli scarichi inquinanti nell’aria, nel suolo, e nelle acque fiume Tirso che nasce pulito in provincia di Sassari attraversa la provincia di Nuoro dove viene inquinato, e si immette nel lago Omodeo ora (Eleonora di Arborea) in provincia di Oristano, andate da depuratore di Ottana in località su IGM a Sas Calmas agro do Ottana ex Etfas e vedrete tutto linquinamento che cè, fanghi tossici, scarichi, rifiuti tossici e nocivi interrati.
questi sono i dati inconfutabili. Luca
European Pollutant Emission Register (EPER)
Europe’s register of industrial emissions
Business Name: Equipolymers srl
Address: ZONA INDUSTRIALE KM 18, S.P. 17,SN OTTANA (NU) Italy
Business Type: Manufacture of organic chemicals (Chemical industry)
Top emitters to Land
View details for this site on the EPER Website.
Correct the location of this site.
Download the full data with a graph of the emissions for all 11,000 sites.
Read more about the full data at the Google Earth community forum.
Emissions:
Substance Air (kg) Indirect Water (kg) Direct Water (kg)
Benzene, toluene, ethylbenzene, xylenes (as BTEX) 237
Lead and its compounds 29.6
Nickel and its compounds 29.6
Non methane volatile organic compounds (NMVOC) 253,000
Phosphorus, total 5,250
Total Organic Carbon (TOC) 1,980,000
——————————————————————————————————————–Ottana Energia S.r.l. – STABILIMENTO Ottana Energia S.r.l. DI OTTANA
European Pollutant Emission Register (EPER)
Europe’s register of industrial emissions
Business Name: Ottana Energia S.r.l.
Address: ZONA INDUSTRIALE OTTANA,- OTTANA (NU) Italy
Business Type: Combustion processes > 300 MW (Whole group)
View details for this site on the EPER Website.
Correct the location of this site.
Download the full data with a graph of the emissions for all 11,000 sites.
Read more about the full data at the Google Earth community forum.
Emissions:
Substance Air (kg) Indirect Water (kg) Direct Water (kg)
Carbon dioxide, CO2 642,000,000
Nickel and its compounds 63.1
Nitrogen oxides, NOx 815,000
Sulphur oxides (SOx) 2,740,000
Zinc and its compounds 303 1,010
buon giorno
dopo 4o anni di viaggi in sardegna ho finalmente preso la residenza a castiadas – ca – ma vedo purtroppo che questo comune non si attiva quasi nulla per preservare l’ambiente sia per quanto riguarda le costruzioni sia per le coste che sono degradate. bottiglie, plastica, carta ovunque sulle spiegge e dentro la macchia e cespugli, mozziconi di sigaretta ovunque nella sabbia dove i bambini giocano vicino alla battigia, alberi secchi nelle pinete , pochi parcheggi e a pagamento nei periodi estivi, vietato parcheggiare lungo le strade quando i parcheggi sono pieni. sacchetti di pattume nelle piazzole di sosta lungo le strade.
villaggi costruiti vicino alle spiagge che non verranno mai abitati e quelli che sono da anni allo stato grezzo e non verranno mai ultimati. fiumi nel cui letto trovi rottami, alberi marci e eucaliptus cresciuti da anni , cannetten che impediscono il regolare deflusso delle acque.
segnalo cio’ anche se gia’ lo saprete perche’ spero che riusciate in qualche modo a scuotere questa amministrazione.
grazie per quanto potrete fare.
vittorio
buonasera Vittorio,
segnalazioni generiche finiscono nel nulla.
Faccia fotografie di quanto vede e ce le mandi insieme alla descrizione della singola vicenda all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com.
Caro Vittorio, guardi che non è solo il Comune di Castiadas a non preservare l’ambiente: è tutta l’Italia con i suoi 8000 Comuni.
E non faccia la solita paternale dell’italiano che dice: “qui è tutto uno schifo” ma poi ci va a vivere…
Il Governo Letta sta studiando l’ipotesi di sdemanializzazione di ampi tratti di costa italiana (corriere della sera on line 09/10/2013).
Immaginiamo cosa può voler dire per la Sardegna un simile provvedimento.
Cosa si può fare per impedirlo?
è già accaduto varie volte che governi più o meno in mano a “cricche” han svenduto a speculatori d’ogni risma beni pubblici.
Basti pensare alle sciagurate operazioni di “cartolarizzazione” dell’allora ministro Tremonti.
Se e quando il Governo Letta farà qualcosa di concreto in proposito, si verificherà nel concreto in quale modo sia possibile opporsi nel modo più efficace.
Stefano Deliperi
Camminavo nella trazzera di contrada barone a Pantelleria con i miei cani,e da lontano ho visto un cacciatore nei terreni circostanti che sparava. Ho fatto cenno che non poteva cacciare li'(in realta’ cacciava al limitare della zona consentita) ed ho continuato serenamente la mia passeggiata.dopo un oretta ero di ritorno,e mi imbattevo nuovamente nella zona del predetto cacciatore,il quale vedendomi comincia a correre verso di me fucile in spalla.Non capendo bene il perche’ e non immaginando cio’ che poi e’ successo,mi fermo a guardarlo….Mi si scaglia contro aggredendomi verbalmente e con spintoni sempre con il fucile in mano sino a farmi cadere con violenza e mi strappa il telefonino che lentamente avevo preso ,terrorizzata da tale aggressivita’.Ripetutamente fa gesti con la mano alzata come a volermi colpire, e rompere il telefonino.Io terrorizzata !!! Da lontano comincia ad avvicinarsi la moglie che cerca di calmarlo e x fortuna riesce a riconsegnarmi il tel……..Chiamo i C:C:e racconto l’accaduto in preda al terrore,poi mio marito che viene a prendermi ed andiamo alla stazione dei C.C. .Lo trovo li ,’con la moglie.Il COLMO !
Ha avuto il coraggio di sporgere querela LUI nei miei confronti credo dicendo che son io che l’ho aggredito con i cani e non so ancora cos’altro. La moglie chiaramente lo supporta…..Io voglio portare avanti la MIA querela perche’ gente così non dovrebbe poter portare un’arma. Aveva gli occhi di fuori mentre, con il fucile in mano ,inveiva e mi spingeva violentemente !!! Adesso dovro’ cercare un avvocato a Marsala o li vicino perche e’ risiede il tribunale competente . Volevo allora chiedervi un aiuto o un consiglio.
Avete un avvocato a cui posso rivolgermi ? Potete consigliarmi ? Tra l’altro l’attivita’ venatoria 2013 dell’isola di Pantelleria consente la caccia solo del coniglio e solo ai residenti.Il suddetto “signore” e’ tutto tranne che Pantesco !
Il suo accento e la targa della macchina sono inequivocabilmente del nord Italia. Grazie aspetto una Vostra risposta.
Egregi Signori. Un impianto di pirolizzazione del cippato di legno non è un impianto di combustione propriamente detto, in quanto la fase di ossidazione della carbonella di legno, che si forma nel pirogassificatore, serve per conferire calore alla reazione chimica di pirolizzazione del cippato(reazione endotermica). Il processo di pirogassificazione avviene in un contenitore chiuso (il pirogassificatore) che comunica con l’ambiente solo in fase di aspirazione dell’aria necessaria all’ossidazione suddetta. Pertanto le fasi di alimentazione del cippato, immissione dell’aria per l’ossidazione e scarico della carbonella a fine ciclo, avvengono tramite accorgimenti meccanici che rendono stagno il pirogassificatore. Il syngas prodotto viene poi raffreddato e filtrato ed inviato ad un motore derivato da una unità a metano. Il basso rapporto di combustione, i due turbocompressori (di cui l’impianto da 199kWe è dotato) e il disegno delle camere di combustione, fanno sì che le emissioni di CO, NOx e particolato siano molto basse (basti pensare che il filtro a maniche di cui è dotato l’impianto filtra a 3ppm). Il recupero termico dei gas scarico avviene per mezzo di un essiccatore a tamburo per cippato, la cui estrazione dei gas+aria di essiccazione avviene tramite un ulteriore filtro a maniche. L’impianto produce poi tracce di: carbonella con potere calorifico di circa 4000 kcal/kg (utile per fare il barbecue, per i filtri a carbone, per concimare), ceneri leggere (utili per concimare oppure come inerti) e condensato che viene trattato ed evaporato.
Per qualsiasi informazione contattatemi al 3935083048.
Fabio Massimo D’Ambrosio
Salve, vi segnalo che si è ripetuta la moria di pesci nel canale di Terramaini a Cagliari.
Ci sono passato oggi, e ho visto tantissimi pesci morti, duecento come minimo.
Una cosa molto triste.
Alberto
salve, vorrei sapere qualcosa sui por sardegna, sono una corsista e ho firmato un voucher come faccio a saper come viene suddivisa la cifra del suddetto, la scuola ci aveva detto che ci spettavano i rimborsi viaggio, mensa materiali e anche un tanto per noi corsisti; potete aiutarmi grazie
Buonasera,
vorrei sottoporvi un articolo a proposito dell’hotel Villa del Re, in costruzione a Castiadas e praticamente ultimato. La domanda è: dopo aver letto il vostro articolo sulle gravi irregolarità dell’albergo in questione, la quale è stata confermata anche da un recente articolo comparso su Tiscali dove si parlava persino di blocco definitivo dei lavori, secondo voi questo hotel verrà aperto o no? La società che lo dovrebbe gestire parla di apertura dal 1° Giugno 2014, ma non si possono ancora effettuare prenotazioni tramite loro sito internet.
Di seguito i link della imminente apertura dell’hotel.
Saluti
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/03/27/castiadas_apre_l_hotel_villa_del_re_nessun_abuso_edilizio_tutti_assolti-6-360439.html
boh 😉
buongiorno,
sono anni che leggo che la spiaggia Burantino nei pressi di Alghero è irraggiungibile via terra a causa di una proprietà privata che sembra andare contro la legge. Leggo anche mozioni ripetute per cercare di riaprire l’accesso al mare, ma sembra che nessuno riesca (o voglia) ottenere niente. Oggi, ho provato a raggiungerla prendendo un sentiero che parte dalla strada proveniente da Alghero e che si stacca all’altezza della curva che va verso l’interno, a monte del Burantino. Il sentiero è in mediocre stato, lungo la costa bellissima,ma percorribile fino a poche centinaia di metri dalla fatidica spiaggia con casermone annesso. A quel punto,la macchia (tra cui palme nane e altri cespugli) vieta il passaggio per circa una ventina di metri. Poi il sentiero riprende in buono stato (basta vedere google Earth per notare benissimo la situazione). Ora mi chiedo: se si volesse per davvero riaprire l’accesso alla spiaggia (soprattutto a chi ama la Natura veramente) non basterebbe munirsi di qualche attrezzo e pulire il sentiero? Basterebbe mezza giornata di lavoro e Burantino tornerebbe agibile da chi ha voglia di fare un’oretta di camminata sopra le bellissime rocce di Padre Bellu. Sarebbe la migliore soluzione. I proprietari (che oltretutto se ne fregano dei divieti ripetutamente dategli) si troverebbero la spiaggia piena di turisti (soprattutto stranieri, perché gli italiani vanno solo dove arriva la macchina) e, a quel punto, non potendo certo interrompere un sentiero che dista meno di 15 metri dal mare, potrebbero -magari- obbedire agli ordini e riaprire l’accesso a piedi per la strada principale ora chiusa da muri e muretti vari.
O, forse, il comune di Alghero non vuole il turismo vero? E nemmeno far valere i diritti dei cittadini a favore di qualche potente di turno? Si fa un parco a Capo Caccia e non si riesce nemmeno a pulire un sentiero che richiederebbe mezza giornata di lavoro e sanare una polemica di più di dieci anni.
Insomma, c’è puzza di bruciato e scarsa voglia di far conoscere la vera Sardegna… Viva gli ombrelloni e i soldi facili…
Il problema Burantino, in poche parole, è facilmente risolvibile e se non si lo si fa è solo perché non si vuole. Oggi l’avrei pulito io se avessi avuto gli attrezzi, malgrado abbia quasi settantanni.
Cordiali saluti
Vincenzo Zappalà
Salve ragazzi,
volevo sapere se c’è ancora Stefano Deliperi che fa parte del comitato: nel caso lo saluto simpaticamente; sono una vecchia simpatizzante.
Piuttosto mi chiedevo se avevate notate lo stagno di Molentargius dalla parte di Quartu: sono pezzi di piattello quelli di cui è completamente disseminato ?
Ciao e grazie mille per il vostro apporto !
Buongiorno, vi allego la nota che riguarda gli equini dell’Asinara!
Grazie per quanto vorrete fare per la salvaguardia di un patrimonio inestimabile:
Carlo (nick: poggiodicilli)
Al Ministro dell’Ambiente On. Gian Luca Galletti
Al Sindaco del Comune di Porto Torres
e, p.c. All’Ente Parco Nazionale dell’Asinara
10 luglio 2014
Situazione disastrosa in cui versa il parco dell’Asinara.
In questi giorni stanno giungendo notizie, sempre più insistenti, oltre che allarmanti, che ci informano dello stato in cui versa il Parco Nazionale dell’Asinara.
Dai giornali locali, abbiamo appreso che la mancanza di acqua potabile ha costretto il Sindaco di Porto Torres a emettere un’ordinanza di chiusura dell’Ostello (ex Caserma Agenti di Polizia Penitenziaria “Costantino Satta”). http://asinara.ilcannocchiale.it/2007/10/11/costantino_satta_chi_era_costu.html
Successivamente si sono diffuse voci, sempre più insistenti, di una strana “moria” di equini, in particolare di cavalli tenuti allo stato brado.
Per la pregressa esperienza maturata sull’isola possiamo affermare che in questo periodo i cavalli, se mantenuti allo stato brado, non riuscendo a trovare erba fresca o fieno, rivolgono le loro attenzioni alla ferula che, rispetto alle altre essenze, conserva intatta, a lungo, la sua freschezza ed il colore verde acceso.
La Ferula, ovvero “Ferula communis” contiene però alcuni principi attivi di natura dicumarinica ad attività anticoagulante e provoca, se ingerita, eventi di tipo emorragico che conducono rapidamente a morte l’animale che se ne fosse cibato.
All’epoca in cui l’isola dell’Asinara era sotto la giurisdizione del Ministero della Giustizia, l’Ufficio dello scrivente, ora in quiescenza, oltre ad effettuare campagne di “deferulizzazione” dei pascoli, disponeva per tempo l’acquisto di cospicue scorte di fieno per mantenere stabulati gli animali sino all’arrivo delle prime piogge.
Si tenga presente che sull’isola, oltre ai cavalli, vivono anche i famosissimi asinelli albini dell’Asinara, specie protetta e, da tempo, oggetto di studio e tutela da parte dell’Università di Sassari ed anche questo tipo di equino, se costretto dalla scarsità di cibo, si nutre del vegetale tossico sopra accennato.
La perdita di uno o più soggetti di asinello albino, per qualsiasi causa, costituirebbe un danno gravissimo al patrimonio genetico di questa specie.
Si chiede al Sig. Ministro dell’Ambiente On. Gianluca Galletti di voler accertare i fatti riportati e di voler disporre ogni opportuna misura straordinaria, anche di tipo economico, nell’immediato atta ad evitare che gli animali possano subire tali violenze e per il futuro che l’isola dell’Asinara possa subire dei “vulnus” così gravi.
Si chiede altresì che, escluse le responsabilità di tipo penale, qualora venissero accertate responsabilità d’ogni tipo a carico di funzionari o uffici preposti dell’Ente Parco, si proceda senza indugi al loro allontanamento.
Carlo Hendel
(ex responsabile dell’azienda agricola del penitenziario)
mail: carlohendel@gmail.com
La presente nota dopo la comunicazione al Ministro dell’ambiente, al Sindaco del Comune di porto Torres e all’Ente parco verrà diffusa agli organi di stampa in particolare nel gruppo fb https://www.facebook.com/groups/135666351360/
La Nuova Sardegna del 20/7 ultima pagina si legge una pubblicità
IFAL “potenziali sbocchi lavorativi oltre che in Sardegna, dove a breve verranno creati alcune decine di nuovi campi da golf…….”E’ vero? Spero non sulla costa di Bosa e comunque non in Sardegna.
Altra notizia allarmante: lottizzazione 10 ettari vista su Bosa e Temo si possono costruire75 ville, albergo, ristorante piscina. Spero che non sia vero, altro cemento, altra speculazione. Sapete dirmi se il mio allarme è giustificato?
buonasera Giuseppina, in Sardegna difficilmente si andranno a realizzare “alcuna decine di nuovi campi da golf”.
La situazione del progetto immobiliare lungo le coste di Bosa è descritta qui: https://gruppodinterventogiuridicoweb.wordpress.com/2014/03/06/il-grifone-vive-e-vola-in-sardegna/
Ho scoperto oggi che alla fine anche voi avete ceduto a facebook! 😀
E pure a twitter! Non ci manca nulla 😀
Come probabilmente saprete già, si è tenuto a Malles Venosta (BZ) il referendum per mettere al bando i pesticidi nel territorio comunale con il 75% di Sì e con un’alta affluenza di votanti nonostante il partito unico, sottobanco, aveva cercato prima di impedire il referendum in modo subdolo e poi fi fare una propaganda sporca contraria.
Ci sono adesso delle difficoltà per un esposto alla magistratura dei produttori di mele che chiederebbero addirittura i danni ai membri del Comitato promotore.
Ho segnalato la V/s mail perchè vi contattino e Vi sarò grato se potrete dare loro i consigli del caso occupandovene. Grazie.
certamente, possono scriverci all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com!
ciao! io voglio venire sono fotografa e uno scrittore si trova….
anche la prossima settimana!
o nel periodo vacanze !
AVREI NECESSITA DI CONTATTARE L’ASSOCIAZIONE PER ILLUSTRARE LO SCEMPIO DI UNA VIA (VIA RISORGIMENTO)NEL CENTRO STORICO (ZONA CENTRO MATRICE) DOVE DI FATTO LE ISTITUZIONI HANNO APPROVATO LO SVENTRAMENTO DI UNA VIA POTETE CONTATTARMI? O DARMI UN APPUNTAMENTO? 3393960083 CARLO FLORIS
può inviarci la documentazione sul caso a grigsardegna5@gmail.com. Grazie!
IL COMUNE IN OGGETTO E PORTOSCUSO SCUSATE GRAZIE
Dai uno sguardo a questo articolo de L’Unione Sarda:
http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/07/19/carloforte_chiuso_dai_carabinieri_il_chiosco_del_consigliere_comu-68-426431.html
il chiosco è permanente posizionato su dune di sabbia mentre da un vostro articolo (che non trovo più) andrebbero tolti dopo ogni stagione o sbaglio?
della materia se ne parla qui: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2012/07/12/le-strutture-temporanee-devono-essere-rimosse-al-termine-della-stagione-estiva/ .
Nel caso di specie, bisogna appurare dove effettivamente sia ubicato il chiosco, se esista un piano di utilizzo dei litorali (P.U.L.) che eventualmente preveda una struttura permanente (es. zona “G – servizi”), ecc.
Sulle dune, poi, non sono consentite strutture permanenti nè calpestio (vds. ordinanza balneare 2015, https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2015/06/19/lordinanza-balneare-2015-impone-varie-misure-di-salvaguardia-delle-spiagge-in-sardegna/).
La verità sul PAESAGGISMO
Infoltendosi ogni giorno di più iniziative in difesa del paesaggio, suolo e territorio, facciamo attenzione: controlliamo con cura che in esse preliminarmente si chiarisca che a massacrare paesaggio, suolo e territorio sono stati ENTI FINTO PUBBLICI (in mano ai noti burocrati, meglio qualificati come carrieristi, come assunti a vita nello Stato, nelle Regioni, nelle Province, nei Comuni) ed IMPRESE PRIVATE. Per tale ragione sono entrambi questi gruppi a dover essere fermati e costretti a rimediare ai loro errori. Al contrario va gridato forte che gli esseri umani, i singoli individui con le loro FAMIGLIE e SAZIGLIE, hanno sempre custodito, difeso e migliorato il territorio quando vi si sono installati. Per la qual cosa va riaffermato il fondamentale diritto di ogni essere umano di vivere sulla propria terra.
Chi desideri vivere su di un proprio terreno ha il diritto di farlo, un diritto fondamentale che nasce con l’essere vivente e che non può essere estirpato senza serie conseguenze per il singolo e la collettività. Badiamo: l’amore per l’ambiente non può indurci ad andare contro il nostro essere naturale, non possiamo recidere le radici fisiche, oltre che affettive, che ci legano alla natura, al suolo, alla terra. Non possiamo farci questo male poiché esso genererebbe altro male ancora, direttamente ed indirettamente, alla natura, suolo e territorio. Gli esseri umani sono parte bella e buona del paesaggio, al contrario di tante enormi strutture pubbliche e private.
Proviamo a fare alcune considerazioni, cercando di oltrepassare l’affettata ed economicamente interessata cortina dei comunicati stampa dei paesaggisti.
I difensori del paesaggio hanno mai speso una parola per denunciare l’indegna URBANISTICA TIRANNICA che costringe le persone a vivere al bordo di strade supertrafficate, sottoposti a mefitici smog e ad un caotico rumore da indurre la pazzia? Si sono mai ribellati, i paesaggisti, contro quell’urbanistica che ammucchia e comprime gli umani sotto le mura del palazzo del tiranno, una urbanistica che li priva dello spazio necessario ad una buona vita, ad un minimo di AUTOSUFFICIENZA ALIMENTARE ed ECONOMICA? Non si sono forse sempre ben guardati dall’invocare una URBANISTICA DEMOCRATICA, che lascia gli umani liberi di vivere dove meglio possono, hanno mai invocato una LIBERA DISTRIBUZIONE ANTROPICA sul TERRITORIO piuttosto che un disumano ammassamento nei lager urbani, in ghetti in cui la scarsità di spazio toglie ogni energia ed ispirazione?
I paesaggisti portano avanti la MEZZA VERITA’ della necessità di difendere il paesaggio senza dir chiaro che, poiché a distruggerlo sono stati gli enti finto pubblici (indebitamente accaparrati a vita, in una democrazia) e le imprese private, sono entrambe queste entità a dover essere fermate mentre, avendolo gli umani sempre preservato, va difeso il loro diritto di VIVERE SULLA TERRA. Non più estromessi come ora. Verità è che i PAESAGGISTI sono mandati dalle ELITE a recuperare le terre che esse perdettero con le democratiche riforme agrarie. I paesaggisti portano avanti il processo inverso: tolgono la terra ai poveri per riportarne il controllo ai potenti ed ai ricchi. Non stanno forse svuotando le campagne da coloro che non producono il cibo per il tiranno, da coloro che non accettano d’essere servi della gleba?
“FATEVI PIÙ IN LÀ, TOGLIETEVI DI MEZZO!”
impongono i paesaggisti agli esseri umani.
Con una giustificazione che sembra uno scherzo:
“PERCHE’ CI ROVINATE IL PAESAGGIO”.
Mbhé, costoro non l’avranno vinta. Essi oggi fanno leva sulle associazioni, i cui MEMBRI vengono facilmente, metodicamente raggirati col metodo della MEZZA VERITA’: si dice loro quel tanto che legittima il loro coinvolgimento, dirigendoli però contro i loro stessi interessi. Ma questa indegna situazione non può durare. Forum, blog, social cominciano ad essere più importanti che non le tradizionali associazioni. Il potere attuale di queste ultime non durerà, perché è giusto non ne abbiano affatto.
A scopo di progresso cerchiamo allora di frequentare quanti più ambienti culturali e politici ci sia possibile. Ampliamo le nostre coscienze. Evitiamo di mantenerci chiusi in specializzazioni che non fanno che privarci di importanti consapevolezze senza le quali non possiamo produrre una buona azione politica. E se oggi i tecnici hanno preso il potere, domani questi stessi tecnici non potranno nemmeno avvicinarsi ad un ambiente politico. Perché sarà evidente l’immane conflitto di interessi che li coinvolge (visibilissimo mentre si litigano appalti e commesse) qualunque sia la specializzazione di cui si fanno rappresentanti. Compresa la difesa dell’ambiente.
Ordunque: chi desidera fare politica, indirizzare le politiche, sarebbe a dire: INFLUENZARE la VITA delle PERSONE, non si limiti ad essere uno specialista. Coltivi invece la ricca molteplicità dell’essere umano, per divenire capace di considerare ogni aspetto di quel complesso ed interconnesso fenomeno che è la vita. Ricordiamolo: non c’è mai stata una sola volta nella Storia che, a tempo debito, i vari “…isti” che si sono succeduti, imponendo le loro ristrette e totalitarie vedute, non abbiano avuto il fatto loro. Ognuno ha sempre avuto, infine, quel che meritava. In quanto esseri umani, sono tanti gli aspetti che dobbiamo considerare. La politica, modificando il corso della vita delle persone, va condotta con la più neutra e raffinata delle sensibilità, non con la brutale forza con la quale sono use muoversi associazioni colme di ottusi membri, protagonisti di quella ben nota dittatura di una maggioranza che ogni cricca, elite, lobby e mafia sa agevolmente pilotare.
Quindi:
si comprenda che paesaggio, suolo e territorio
sono stati distrutti dalla mancanza di democrazia;
si studino allora i principi della democrazia,
impegnandoci a concretizzarli nella nostra società.
Chi davvero ama la natura è questo che deve fare. Di sicuro non deve più farsi truffare da chi approfitta della dabbenaggine altrui per conseguire risultati non dichiarati. Da un punto di vista politico, la nostra firma è l’unica cosa che ci è rimasta. Non lasciamocela portar via da chi usa la nostra sensibilità per fini suoi.
Danilo D’Antonio
+39 339 5014947
PER APPARATI STATALI DEMOCRATICI
http://hyperlinker.com/ars/index_it.htm
La prima Associazione d’Italia
http://hyperlinker.com/ars/repubblica.htm
La saziglia ed il child-sharing
http://hyperlinker.com/change/child-sharing.htm
boh.
Signor Gruppo, un ragionamento completo, qualcosa di più del semplice “spegni la luce e salva il pianeta”, è cosa troppo difficile da capire per te? La vita è un fenomeno complesso e se non sei in grado di recepirla appieno è meglio che ti stai politicamente fermo. Altrimenti fai solo danni.
un paio di suggerimenti concreti? Troppo complicato?
Grazie per l’attenzione. Innanzitutto dire la verità: i responsabili dei danni ambientali sono Enti Pubblici ed Imprese Private, riconoscendo invece all’essere umano il ruolo che nella maggior parte delle volte è stato proprio quello di custode del proprio terreno e difensore del proprio territorio. Di conseguenza vedendo di buon occhio l’insediamento di persone su terreni propri, continuando a considerarli positivamente come si faceva fino a poco tempo fa. Se la popolazione del Pianeta è cresciuta ciò non significa che gli umani vanno privati di una risorsa fondamentale come il vivere sulla propria terra.
Ringrazio e saluto nuovamente, a vostra disposizione per sviluppare iniziative a prova di critica.
Danilo D’Antonio
La Celebrazione del Nostro Territorio
http://hyperlinker.tk/cnt/index.htm
Il Calendario della Terra
http://hyperlinker.tk/tec/index.htm
Mostrate la bruttezza dei vostri territori e dei comportamenti dei sardi usando l’hashtag #bruttasardegna.
Le foto migliori dei luoghi peggiori (possibilmente quadrate) verranno pubblicate sul nostro profilo Instagram @bruttasardegna e rilanciati su Facebook e Twitter.
https://www.facebook.com/Brutta-Sardegna-159777467768845/
https://instagram.com/bruttasardegna
Salve volevo segnalare che nella mia città Bari stanno espiantando delle palme enormi dalla via Sparano per una riqualificazione urbana. Siamo in tanti contrari ma nessuno ci ascolta. Io sono Chiarastella Massari, Notaio a Molfetta. Potete fare qualcosa per dare risonanza a questa vicenda e bloccare gli ulteriori espianti ? Faccio parte di un gruppo facebook che sta lottando per salvare le palme
https://www.facebook.com/groups/978774908886559/
buongiorno Chiarastella, riprenderemo la vicenda sul nostro blog 😉
Buongiorno, vorrei sapere se ,avendo intenzione di realizzare un piccolo Parco Naturalistico in un terreno di 25 ettari, posso vietare l’accesso ai cacciatori ,in considerazione del fatto che vorrei essere tranquilla facendo entrare, gruppi, scolaresche e famiglie.
Vi sarò grata se potrete indicarmi la normativa di riferimento.
saluti
Rosa
buonasera Rosa, ottima idea 😊
La soluzione più opportuna potrebbe esser quella del “fondo chiuso” ai sensi dell’art. 15 della legge n. 157/1992 e s.m.i.
Ho notato un discreto fervore edilizio a Baia Chia dove parrebbero venir su dei bungalow . La nota appesa sul cancello invece parla di lavori di riqulificazione”….
Cosa ne pensate di quanto affermato in quest’articolo?
quale articolo?
http://www.gazzettadelsulcis.it/nessun-inquinamento-dai-fanghi-rossi-derivati-dallattivita-di-eurallumina/
Chiedo scusa!
buonasera a tutti. vorrei segnalare,nel corso dei decenni i crolli di edifici a taranto vecchia, il primo che mi ricordi, avvenne quando aveo 12 anni,adesso ne ho 54, l’ultimo, poco tempo fa.mi sorge il dubbio che i solai non abbiano avuto adeguata catramazione, con strati di 2-3 fogli di catrame,sul solaio, e non siano stati messi in atto accorgimenti, per impedire la risalita dell’acqua, dalle fondamenta, su per le mura.credo che il catrame, in zone con risaliuta di acqua,debba essere utrilizzato, senza parsimonia.ma ci vuole tempo e il tempo, costa.come ho gia’ accennato, per l’abbondanza di diossina nei campi, ogni forma di allevamento è vietata,ma indisturbati, corrobno periodicamente, cavalli da corsa, al trotto, poco lontano dall’ilva,in gare nazionali.io se voglio tenere 2 galline da esposizione, vendendopulcini da esposizione, non posso farlo,la diossina lo vieta.trekking, endurance, cross-country, seeple-chase, altre manifestazioni sportive, non si possono fare, intanto, le guardie forestali, non lontano dall’ilva, ogni giorno, salgono sui loro splendidi cavalli murgesi, e percorrono i boschi,non lontani dall’ilva,senza nessun divieto.c’è una zona ricca di boschi, ma a est dell’ilva,tuttavia, il terreno a diecine di km da taranto, è inquinatissimo.qualcuno vuole speculare ,ulteriormente, sull’industria a taranto?su youtube, interessanti i filmati di fornaro e di fabio matacchiera.
nel 2007 terminai la mia attivita’ agricola. molestavo la clientela della politica, i cacciatori, e la P.A. mi boicotto’ fino a che mi cambio’ illegalmente la destinazione urbanistica del mio terreno. penso adesso alla eventualita’ di ponere un fondo ciuso, ma credo che ai cacciatori non sarebbe importato nulla. avrebbero esercitato ugualmente l’attivita’ venatoria.
A mio avviso lede la integrita’ fisica dell’individuo, norma sancita dalla C.I.
Sono un medico del lavoro e sono molto interessata ai temi che trattate.
Molti complimenti per il blog e le varie iniziative
Rossella
grazie Rossella per le belle parole nei confronti dell’attività del GrIG, per ogni cosa puoi contattarci all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com.
Stintino,Spiaggia della Pelosa:
“Quando finalmente anche l’ultimo granello di sabbia sarà scomparso tra i battistrada delle auto parcheggiate,i materassini,i teli e gli indumenti dei turisti, (presenti in numero almeno 10 volte superiore a quello che la spiaggia potrebbe sopportare) il Sindaco di Stintino ci dirà che deve spendere 18 milioni di Euro (di soldi pubblici) per togliere la strada al fine di ricongiungere le dune di sabbia che non esistono più.”
Questo è il testo integrale del volantino che gira in questi giorni alla Pelosa….
..i commenti..:
” ma sai che la gran parte delle dune che esistevano sopra la strada sono state “sotterrate” nell’esecuzione del Centro Servizi che il comune medesimo ha realizzato solo qualche anno fa? – ….”ho visto sul sito della Regione Sardegna la cartina della zona risalente al 1954, la strada non c’era , ma la spiaggia era com’è oggi dopo un po di maestrale”…” pensa che il comune ha autorizzato la costruzione di altri 40.000 mc proprio nei terreni qui sopra….. ma non ci posso credere , dove mettono la gente ?? ….questi non si stanno rendendo conto che portando avanti questa distruzione del territorio si stanno scavando la fossa con le loro stesse mani……” …si , ma non è tutto ..si sono inventati anche la “balla” che sposteranno l’hotel Roccaruja 300 o 400 metri più indietro ….. ma chi vuoi che ci creda? …bé .. sembra che la Regione Sardegna ci abbia creduto ” ..non è possibile ..ti dico di si !” ….. avranno detto questo per far finta che sono ecologisti …ma lo scopo principale era quello di avere altri 40000 mc da far costruire a qualche amico ……tu dici ?? …”.
Penso ce ne sia abbastanza per cercare di capire quali e quanti interessi possono essere alla base di certe decisioni e come mai la Magistratura, che dovrebbe essere stata già più volte interessata, “continui” a far finta di niente.
Salve, frequento la spiaggia di Campus, Villasimius, un paradiso di spiaggia, mare e collina, ma purtroppo quest’anno abbandonata a se stessa per l’inciviltà dei bagnanti e l’incuria e la trascuratezza dell’Amministrazione Comunale. Non esistono cestini porta rifiuti in spiaggia, come altri anni. L’area parcheggi settimana dopo settimana sempre con più rifiuti. La settimana scorsa ho anche fatto la segnalazione all’all’Urp del Comune, ma la situazione sta peggiorando. Dov’è la tutela dell’Area Marina? Avrei anche delle foto da mostrare. Grazie, il cittadino anche se vuole collaborare certe volte non sa come muoversi. Cordiali saluti Teresa.
è comprensibile, ci mandi le foto a grigsardegna5@gmail.com. Grazie 🙂
Buongiorn, cosa si può fare se si trova una discarica abusiva contenente rifiuti pericolosi quali Eternit, vernici e pennelli, plastica, materiali di costruzione, elettrodomestici, reti da pesca, stivali di gomma, etc, a Sant’Antioco, in una zona battuta dal maestrale e adiacente al mare e a campi coltivati? Quando soffia il maestrale (almeno 120 gg l’anno) parte dei rifiuti si disperdono in mare. Grazie. Fabrizia Dessì
faccia pervenire foto e indicazioni precise a grigsardegna5@gmail.com.
Salve, sono un tecnico forestale laureato magistrale, che vi deve mettere in luce su un problema grave, certificato anche dal Consiglio dei Ministri. Allora, la zona è nel Lazio, nella valle del Mignone, un’area naturalistica di pregio valore ambientale, per l fiume Mignone che vi scorre, per la spettacolarità della superficie boscata, per l’alto tasso botanico e per la presenza di specie animali protette. E poi, perché è una ZPS. Il problema sussiste perché in questa zona deve passare un tratto della Civitavecchia-Orte, del passante autostradale che ci congiunge con l’Adriatico. Ora, tutti i salamelecchi x l’importanza strategica economica, di collegare le due sponde dei mar (Tirreno-Adriatico), per l’importanza dei posti di lavoro che potrà creare e per il giro di merci che sarà possibile. Bene, MA NON SI POTEVA CAMBIARE PERCORSO SALVAGUARDANDO LA NATURA E L’AMBIENTE? NO, HA VINTO IL DO DENARO E VERRA’ SFASCIATA, INSOZZATA E DISTRUTTA UN’IMPORTANTE ZONA NATURALISTICA E AMBIENTALE. Aiuto, che fare e come muoversi anche in termini legali. Grazie
come abbiamo già detto, cercheremo di dare tutto il sostegno necessario su piano legale.
Grazie mille Attendo pensieoso. Grazie
Buongiorno, sono Barbara e vivo nella bella Bergamo, un territorio ormai al servizio dell’aeroporto Il Caravaggio (Orio al Serio). Entro il 4 Dicembre io ed il mio comitato vorremmo fornire le nostre osservazioni circa la procedura di VIA. Ci sono stati girati via mail dall’assessore per l’ambiente un quantitativo di documenti spaventoso oltre ad essere indecifrabili per noi comuni cittadini. Un membro del nostro gruppo giustamente dice:
“Il documento è folle in quanto in realtà è un piano di sviluppo aziendale, ma quello che è ancor più drammatico è che sembra un documento scritto con i sindaci, è spaventoso come siano scesi a compromessi facendo della mitigazione la soluzione a tutti i problemi, dimenticandosi, che le persone non vivono chiuse dentro gli edifici e soprattutto senza prendere in considerazione la qualità dell’aria e di tutte le componenti ecosistemiche.
Questo accettare dei sindaci più volte è riportato nei documenti come un “siamo a posto perché lo hanno deciso i sindaci con noi, anzi siamo bravissimi perché abbiamo soddisfatto le loro richieste”.
Ma i sindaci per chi hanno parlato? Quando? Come? Che preparazione hanno per aver accettato condizioni che non risolvono i problemi a nessuno ma INVITANO LE PERSONE A CHIUDERSI NELLE CASE PER NON SENTIRE I RUMORI E NON RESPIRARE IL VELENO””.
Questo è quello che mi chiedo anche io. Ora noi poveri comuni mortali come dobbiamo comportarci? Che tipo di osservazioni possiamo fare a questo VIA affinché vengano prese in considerazione (anche se non ne sono molto sicura). Grazie cordiali saluti Barbara
buonasera Barbara, a quale progetto si riferisce?
Qual’è la procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) che è stata avviata?
Buona serata.
La spiaggia dopo Sant’elmo è stata privatizza? Provate ad entrare senza elicottero… TC
Ho una stufa a pellet. Diversi conoscenti mi hanno detto che la combustione di questo materiale e’ molto nociva, provoca il cancro. Inoltre, non raccogliere le ceneri per una settimana e’ fortemente tossico. Avete riscontri in tal senso ? Devo usare la stufa oppure no ?
non abbiamo nessuna informazione in proposito.
Concordo con voi sul rischio che le coltivazioni di bambu possano diventare infestanti. E basta con queste piante esotiche che poi andranno sicuramente a creare danni al nostro patrimonio naturale.
Mail inviata agli amici di Gruppo di Intervento Giuridico Sardegna
SOS PARCO MOLENTARGIUS PER ECOMOSTRO “LA BUSSOLA” SPIAGGIA DI QUARTU S.E.
Buongiorno
Sono Valter Erriu del blog Sa Defenza ,
mi è capitato nei giorni scorsi di visitare il Poetto di Quartu ed ho notato che presso la rotonda del lungo mare del golfo di fronte alla strada che proviene dalla città di Quartu SE è in costruzione sul bagnasciuga della spiaggia un “ecomostro di cemento armato definito ristrutturazione de “La Bussola” .
Sono rimasto veramente male e indignato nel vedere costruire a pochi passi dal mare questo obbrobrio, poi da notare che la zona umida rientra nel parco del Moletargius luogo delicato per la proliferazione dei fenicotteri rosa che a quanto mi è parso di capire provengono dalla Camargue , avendo abbandonato il sud della Francia a favore degli stagni sardi del Molentargius e dei Santa Gilla, mi è stato fatto notare che questo evento straordinario dello spostamento dei fenicotteri ha generato un turismo altamente ecologico e ambientalista di cui andare fieri;
Ora se esiste una convenzione sulle zone umide chiamata “ Convezione di “ RAMSAR “ cosa che mi pare sia in violazione con suddetto trattato di cui l’Italia ha acquisito e reso esecutiva con legge N.448/1976, inoltre vi è la legge quadro sulle aree protette N.394/1991, e di quanto previsto dal regolamento comunitario n. 725/2004 Del Parlamento Europeo.
Il Demanio appartiene al popolo sovrano e qualunque modifica alla sua originaria configurazione paesaggistica è severamente vietata …. eventuale costruzione diventa pertinenza del terreno e pertanto deve essere abbattuta a spese di chi ha violato le norme sul demanio marittimo.
In Sardegna non vi è la fascia costiera dei 300 mt dalla battigia marina è INEDIFICABILE anche ai sensi della legge regionale n. 23/1993 art 2, comma 1° lettera a ) deve essere salvaguardata anche a discapito di qualsiasi eventuale affidamento privato nella disciplina urbanistica comunale.
Mi chiedo se non si debba richiedere l’intervento risolutivo della Capitaneria di Porto e del Genio Civile essendo appunto luogo del demanio.
Ora non avendo ne strumenti ne conoscenze giuridiche approppriate , mi rivolgo a Voi affinché consideriate queste mie poche righe sulle questioni che ho cercato di esporre nella speranza di poter bloccare l’ennesimo scempio sulla nostra bella terra sarda.
Grazie dell’attenzione, confidando in un vostro interessamento
vi saluto con amicizia
Valter Erriu
buonasera Valter,
già fatto, da tempo: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2019/02/24/e-legittimo-cementare-la-spiaggia-quasi-fino-alla-battigia/
Stefano Deliperi
Ciao Stefano, grazie ,
noi sabato facciamo un flash mob di fronte alla Bussola per denunciare pubblicamente questo scempio, se volete partecipare ci fa piacere
ottima iniziativa 😊
Se venite siete i benvenuti https://sadefenza.blogspot.com/2019/03/gilet-gialli-sardinya-organizza-sit-in.html
Buongiorno, mi chiamo Valeria e vorrei raccontarvi un episodio del 15 Agosto 2018. Dai primi giorni di Giugno mio figlio di soli 6 anni ogni volta che faceva il bagno nella spiaggia di Monte Cogoni a Chia usciva dal mare con palloncini che trovava nel fondale. Immaginate il mio stupore e la mia rabbia quando il 15 Agosto ho visto il Baia Chia lanciare in aria decine e decine di palloncini finiti direttamente in acqua e dopo qualche minuto sono arrivate in volo lanterne dal Chia Laguna Io mi sono lamentata con gli addetti del Baia Chia e ,avendoli filmati , ho avvisato la forestale ma tutto inutilmente. Oggi e’ il 15 Agosto 2019…….accadra’ il solito scempio o qualcuno riuscira’ a diffidare tutte le strutture alberghiere affinche’ non accada piu’ uno schifo simile?…..e poi ci si stupisce della plastics nei nostri mari. Ho allertato la Forestale che mi ha suggerito di contattare la polizia Municipale ( ho provato ma non ci sono riuscita) ma penso che mi rimane solo da ” sperare” che il buonsenso prevalga. Voi siete la mia Ultima speranza. Un cortese saluto
buongiorno Maria Valeria, oggi è Ferragosto, è un po’ tardi per diffidare chiunque.
Siamo un’associazione ecologista, non un’amministrazione pubblica o una forza di polizia, con un potere d’intervento diretto.
Lei ha già fatto tutto quello che un cittadino può fare in casi come questo, speriamo che il buon senso prevalga e che il Corpo forestale e di vigilanza ambientale vigili…
Buon Ferragosto!
Stefano Deliperi
Desidero informarvi che ho inviato alle Istituzioni ( Comune , Prefetto ; Assessore regionale all’Ambiente ) una lettera con più di 60 firme di residenti presso il residence Punta Negra di Stintino lamentando la invasione della riva del mare ( Cala di Vacca ) da parte della recinzione di un privato che impedisce sia il transito lungomare che l’accesso al mare. Identica nota fu inviata anche dalla vostra associazione . Attendo che chi di competenza intervenga
Mauro Manfredini
bene!
Buonasera,
mi chiamo Luca e sono perugino.
Ho probvato nei giorni scorsi a prendere contatto con qualcuno della Vs associazione, dopo che mi era stata segnalata, Tuttavia i miei tentativi, via posta elettronica e telefono, son stati vani.
E ‘ possibile parlare con qualcuno? Per me sarebbe cosa urgentissima, trattandosi di aver necessità di bloccare lavori che sono già in corso per evitare ulteriori danni.
Attendo fiducioso un riscontro e ringrazio anticipatamente per la disponibilità che mi si vorrà dimostrare.
Cordiali saluti.
Luca.
buonasera Gianluca,
scriva a grigsardegna5@gmail.com o telefoni al 345-0480069.
Buona serata.
Buonasera e grazie per la risposta.
E’ proprio quanto ho fatto la settimna scorsa senza esito, come scritto nel commento.
Buonsera.
Nella posta elettronica non risulta un suo messaggio, lo invii nuovamente, per cortesia.
Buona serata.
E’ stata aperta una strada nel bosco di Buto utile alla rimozione di tronchi (centinaia) di faggio tagliati ufficialmente per diradamento . Noi non sappiamo bene come muoverci: suggerimenti?
Buonasera Eugenia, che cosa vorrebbe sapere o vorrebbe fare esattamente? Vorrebbe sapere se la strada è stata autorizzata o che altro?
Buona serata.
Non so bene da dove incominciare: mi ha contattato un cittadino di quella zona dicendomi di avere km di carte ma nessuna certezza. Io non so bene come muovermi: sono stata fisicamente sul posto e ho visto alberi grandi abbattuti e giovani lasciati, una strada aperta nel bosco di più di un km. Ho visto esposto un cartello che indicava la tipologia di accordo ma nessun avvertimento per i passanti: camion e mancine lavoravano indifferenti. Il Comandante Carabinieri Forestali in un contesto informale, con atteggiamento a mio avviso di superbia, ha ignorato signorilmente ogni richiesta affermando che solo chi effettivamente ha interesse potrà avere accesso agli atti.
faccia alcune fotografie della strada, del bosco, del cartello “inizio lavori” e ce le spedisca all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com.
E, soprattutto, ci dica dove sta ‘sto benedetto bosco di Buti… 🙂
Buona serata.
Ciao cari personaggi de Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Siamo Freja e Lenny due persone che si sono recentemente trasferite nel comune di Arbus. Ci siamo imbattuti in Rio Irvi e abbiamo capito il tragico stato in cui si trova il fiume. Abbiamo trovato la tua organizzazione e siamo lieti di sapere che qualcun altro si preoccupa e sta cercando di fare qualcosa per risolvere questo problema.
Abbiamo deciso di prendere parte attiva alla scoperta di come pulire il fiume. Non siamo educati in questo, tuttavia siamo nella prima fase della ricerca di informazioni in questo momento.
Pertanto ti scriviamo per porre alcune domande!
Esiste un vincolo legale della spa Igea per costringerli a creare un progetto di pulizia?
In caso affermativo, è stata intentata un’azione legale nei loro confronti?
Sei in contatto con il dipartimento dell’Università di Cagliari che preleva i campioni? Vogliamo ottenere i risultati dei loro test, per capire esattamente quali sono gli inquinanti nel fiume.
Sai se è possibile chiedere denaro al governo, al comune, ecc. Per un progetto di pulizia?
Siamo consapevoli che in passato ce n’è già stato uno che non si è mai attivato, ma dovrebbe essere in grado di ricominciare da capo senza lasciar passare 10 o 20 anni.
Siamo entusiasti di sentirti!
I migliori auguri da
Freja e Lenny
Buonasera Freja e Lenny,
IGEA s.p.a., società mineraria di proprietà della Regione autonoma della Sardegna, è obbligata alla bonifica ambientale, in quanto titolare del sito minerario (Casargiu, Pozzo Fais) da cui fuoriescono i metalli pesanti che inquinano il Rio Irvi.
Abbiamo fatto diverse denunce in proposito alle Autorità giudiziarie e amministrative competenti (vds. https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2019/09/04/linferno-in-paradiso-alla-foce-del-rio-irvi-piscinas/).
Recentemente avrebbe avuto (vds. https://www.vistanet.it/cagliari/2020/03/15/quasi-mezzo-milione-di-euro-per-bonificare-il-rio-irvi-a-piscinas/) un finanziamento regionale di 460 mila euro per effettuare la bonifica ambientale (è necessario un depuratore o il ripristino delle pompe di eduzione che impedivano alle acque inquinate di finire nel Rio).
A presto, buona serata.
Stefano Deliperi
Buongiorno,
Recentemente diversi quotidiani hanno riportato la notizia dell’approvazione, da parte della Regione Sardegna con la delibera 17/21 del 01/04/2020, del progetto di riqualificazione della struttura turistica “Hotel Le Dune Piscinas”, nel territorio del Comune di Arbus, e della realizzazione di un albergo a Monte Turnu, nel Comune di Castiadas.
Il primo intervento implica un incremento volumetrico a ridosso delle dune di Piscinas, il secondo la costruzione di un nuovo hotel su una superficie di 10 mila metri cubi.
Il tutto in zona H, di salvaguardia ambientale. Un territorio cioè che la stessa Regione ha definito come di “ particolare valore speleologico, archeologico, paesaggistico o di particolare interesse per la collettività”, e dove gli interventi ammessi “sono volti principalmente alla valorizzazione ed alla tutela dei beni, limitando al massimo le trasformazioni “.
Invio per mail la delibera in questione, chiedendovi se e in quale modo il G.I.G è intervenuto o interverrà.
Cordiali saluti
Simona Raffo
Buongiorno Simona,
già fatto: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/04/08/niente-scempi-ambientali-a-piscinas-e-monte-turnu/
Buona giornata.
Stefano Deliperi
Spett.le associazione
vivo a roma lungo le sponde del Fiume Tevere. Un gruppo di ciclisti “facinorosi” lo scorso anno ha sfalciato tutti gli argini del fiume tevere… senza alcun permesso o autorizzazione e a breve si riproporranno per fare la stessa operazione quest’anno.
Premessa obbligatoria é che siamo all’interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano e spessisimo in zona 1 di riserva a tutela integrale.
Premesso che la regione lazio, ente competente sulle arginature del fiume tevere non ha mai concesso l’utilizzo delle arginature a norma dell’art. 96 del rd 523/1904 per uso pista ciclabile, dovrebbe invece interdirle al pubblico accesso.
Cosa si può fare? Cosa possiamo/potete fare per evitare che vengano indiscriminatamente sfalciate senza alcun metro di giudizio e controllo, come invece divebbe essere?
Buonasera Luca,
puoi scrivere in proposito all’Ente di gestione della Riserva naturale statale del Litorale Romano e alla Regione Lazio, chiedendo l’interdizione del transito sugli argini del Tevere. Come GrIG, per poter procedere, abbiamo bisogno di fotografie del sito e degli sfalci, indicazioni cartografiche precise del luogo e ogni altra documentazione utile.
Stefano Deliperi
sono in grado di fornire foto ma anche lo loro stesse ammissioni di cui vanno fieri.. oltre al sito web c’è anche il loro sito internet… oltre alle foto aree che inequivocabilmente mostrano le aree sfalciate anno prima e anno dopo…google maps non mente
spedisca a grigsardegna5@gmail.com.
Salve,
mi sembra di avervi già contattato in merito del taglio rovinoso e non ammesso x legge, sulla Faggeta depressa di M.te Raschio (Oriolo Romano (Roma)) – Sito SIC-ZPS designato dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE) di origine Europea – 542 mt. s.l.m. e facente parte del Parco Naturale Regionale di Bracciano-Martignano, sempre della Regione Lazio.
Ora ho notato la vostra presa di posizione nei confronti di un’altra Faggeta Depressa, quella del Lago di Vico.
Ho letto tutto, qui sul Vs. sito e praticamente siamo nella stessa situazione, una fotocopia; determinata dal provvedimento, preso dalla Regione Lazio, della modifica dell’articolo 34 bis della Legge Regionale del Lazio (n° 39/2002).
Dove il comune stesso di Oriolo e vari privati in possesso di una ridotta parte della Faggeta, di effettuare tagli selvicolturali approvati dalla Regione Lazio, dando libero sfogo alla devastazione della Faggeta Depressa in questione, anche ora diventata Patrimonio dell’Umanità con un’editto dell’UNESCO – 07/07/2011 – Sito n° 33.
Quindi stiamo nella condizione, di questo assalto alle Faggete Depresse di tutta la Tuscia Laziale.
Abbiamo anche fatto segnalazione (noi soci WWF della Sez. Area Metropolitana di Roma), ai Carabinieri Forestali e la Regione Lazio tramite la Direzione Regionale Capitale Naturale, Parchi e Aree Protette – Area Tutela e Valorizzazione dei Paesaggi Naturali e della Geodiversità..
Giusto, giustissimo la Vs. presa di posizione e Vi Chiediamo di fare la stessa cosa anche x questo tesoro vegetale.
Grazie infinite
sì, come già risposto in precedenza, fateci pervenire foto dei tagli effettuati o copia degli atti che li prevedono all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com!
Buon giorno a voi. Sono Adriana zambelli residente nella città di bergamo. Nella nostra città si susseguono tagli di alberi di alto fusto nei luoghi significati della città . Piazza Dante è situata di fronte al tribunale ed ora è un luogo desolato perché ha subito il taglio di tutti gli alberi rigogliosi… . Piazza Cavour , accanto al teatro della città, ha subito il taglio.di una bellissima magnolia questa piazza subirà forse anche il taglio di tre bellissimi e sani abeti che fanno cornice ad un laghetto storico . Questo laghetto creato a cornice del teatro dovrà subire la demolizione per far posto ad una spianata di cemento. Il piazzale vicino alla stazione ha subito il taglio.della maggior parte degli alberi di alto fusto presente ed ora si presenta ai visitatori che arrivano con il treno come un luogo triste e desolato. È facile immaginare la calura che lo attagliera ‘ nei prossimi mesi estivi. E non è ancora finita la ” sagra” del taglio degli alberi della città. Oggi 4 maggio al parco Locatelli , punto d incontro da sempre di mamme e bambini ha iniziato con tagliare un bellisdimo grande albero e sembra che non ne abbiano abbastanza. Non è dato sapere perché succede tutto questo.
Per favore verificate?
già fatto, Adriana: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/01/28/salviamo-gli-alberi-di-piazza-dante-a-bergamo/
Purtroppo i vari tagli sono risultati autorizzati.
Buongiorno,
L’ultimo boschetto di pini marittimi sulla spiaggia di golfo aranci sta per essere tagliato dal nuovo proprietario di villa marilu’. La graziosa villa e i 10 pini marittimi che la circondano e abbelliscono tutto il contesto verrà rasa al suolo e costruito una palazzina.
È un azione dissennata che produce solo danni (anche allo stesso proprietario che evidentemente non si rende conto di avere con gli alberi, un bene da valorizzare).
Si può fare qualcosa per bloccare questo scempio ? …molto velocemente perché le ruspe e le seghe sono state fermate dal coronavirus.
buongiorno, per verificare se vi sia possibilità o meno di fermare l’intervento edilizio (che, dalla sommaria descrizione, appare aver già completato l’iter autorizzativo) è necessario avere altre informazioni (es. ubicazione esatta, eventuali atti disponibili, foto, ecc.).
Può scrivere a grigsardegna5@gmail.com.
Buona giornata.
Salve
Stavo cercando norme e regolamenti che fossero a supporto per evitare l’abbattimento di uno (splendido, sano e che non rappresenta pericolo) albero ad alto fusto nel giardino condominiale. Ho trovato il vostro articolo in proposito ben fatto e rassicurante.
Quindi anche un condomino contrario sarebbe sufficiente.
Peró la situazione potrebbe essere piú complessa in quanto pare il giardino condominiale seppur recintato sarebbe suolo pubblico comunale.
Come varia la normativa a riguardo ? Come sarebbe meglio procedere ?
Grazie in anticipo per ogni informazione che potete fornire.
Luca Filipppo
Buongiorno Luca Filippo,
se il terreno è comunale, il condominio non può tagliare proprio nulla.
Buona giornata.
Stefano Deliperi
Salve Stefano.
Vi ringrazio per le info. Vorrei aggiungere un punto alla domanda, in quanto risulta sia già stato richiesto dall’amministrazione un preventivo per l’abbattimento albero,
– Il terreno è pubblico comunale ancorchè all’interno della recinzione condominiale
– l’albero è posizionato ad un metro dall’asfalto del parcheggio condominiale
– in assemblea condominiale era stato mandato di coinvolgere un agronomo per eventualmente valutare ed estirpare della vegetazione che potesse dare fastidio alla riasfaltatura
– ora pare che senza decisione specifica su tale albero, qualcuno abbia indicato che le sue radici possano dare fastidio ai lavori di riasfaltatura e quindi l’albero venga abbattuto, cosa a cui molti condomini sono contrari
Evidentemente con qualche motivazione l’agronomo coinvolto, il comune e l’amministrazione sono arrivati a decretarne l’abbattimento.
In che modo, in questa situazione , i condòmini (contrari) possono avere i dettagli della decisione ed intervenire bloccando l’operazione ?
Grazie ancora
Luca Filippo
..ribadisco, se l’area dov’è l’albero è comunale, il condominio non decide proprio nulla. Se è il Comune a voler abbattere l’albero, basta che facciate un’istanza di accesso civico in proposito.
Buona giornata.
Stefano Deliperi
Buongiorno, volevo informarvi che a costa rei c’è un Frattino che sta nidificando in spiaggia. Davanti al recidence “vera club” turagri.
Ho letto che è una specie a rischio ma non so cosa fare.
Grazie.
RM
buongiorno RM,
bisogna telefonare subito al Corpo forestale e di vigilanza ambientale al numero 1515, poi faranno quanto necessario!
Stefano Deliperi
Grazie 🙂
Fatto.
È arrivato il Corpo Forestale e ha recintato la zona 🙂
benissimo 😀 😀 😀
Ho fatto un video del Fratino nel bagnasciuga e una foto della forestale che recinta la zona.
Se potrebbe interessare ve lì mando.
certamente Roberto!
Grazie, puoi inviarli all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com 😀
Stefano Deliperi
Fatto 🙂
Via dropbox.
Grazie 🙂
Su suggerimento dell’amica Helen Ampt e certo di interpretare i sentimenti dell’altra amica Maria rita Signorini, tutti e tre iscritti a GUFI, chiedo a questa benemerita associazione, parere e consiglio per impedire in una delle capitali italiane del turismo, Riccione, lo scempio della vegetazione urbana. Chi scrive e le amiche citate non vi abitano, ma l’associazione ecologista locale “Ambiente e Salute”, nostra amica, ha bisogno di un aiuto. È possibile arrivare ad una porposta di legge su questo tema?
buongiorno Benito,
norme in materia ne esistono tante, bisogna vedere nel caso concreto qual’è il problema.
Questo è il link a un articolo che, forse, può aiutarvi: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/04/04/boschi-e-viali-alberati-hanno-bisogno-di-noi/
Buona domenica.
Stefano Deliperi
Gent.mo avvocato, io abito a Cremona dove non abbiamo (per il momento) lo stesso problema dell’abbattimento delle piante in città deciso dalle amministrazioni locali, ma l’associazione di cui sono referente, “ABC-Alleanza Bene Comune-La Rete”, fa suo l’accorato appello dell’associazione amica “Ambiente & Salute” di Riccione e la preoccupazione dell’amica Mariarita Signorini (già presidente di Italia Nostra) per lo stesso problema a Firenze, come in molte altre città d’Italia.
Mi permetto annotare alcuni punti:
• Io ricordo che un mio amico, presidente di un circolo privato, fece abbattere alcune piante, una decina, per esigenze “panoramiche” sul fiume Po e dovette poi subire un processo, non avendo neppure sospettato l’obbligo di richiedere autorizzazioni e permessi all’Ente locale. Constato allora che, stante l’attuale stato delle cose, lo stesso Ente può decidere insindacabilmente di gestire il verde “pubblico”, quindi di tutti i cittadini, senza che ci sia un Ente “terzo”, all’altezza del compito, che possa eventualmente contestarle.
• Proverò ad elencare i ruoli della vegetazione dal punto di vista ambientale in ambito urbano, in particolare in quelle vie dove è più intenso il traffico automobilistico: assorbimento, seppure parziale, delle emissioni inquinanti, raffrescamento degli edifici che possono godere della loro ombra d’estate con relativo risparmio energetico per l’uso dei condizionatori, ambiente più gradevole nella stessa stagione per pedoni e per i fruitori di piste ciclabili, il ruolo paesaggistico degli alberi, spesso fattore non irrilevante nelle quotazioni di mercato del settore edilizio.
• A proposito di ostentate ragioni di sicurezza (cadute di alberi sui passanti), molti rischi sarebbero evitati se il verde di una comunità fosse oggetto di controlli sul suo “stato di salute”.
• La motivazione che le mie sensibilità ritengono più importante per una contestazione alle decisioni di quei Comuni di tagliare le piante, è la gravissima situazione, denunciata dall’IPCC e da migliaia di scienziati di tutto il mondo, in cui la stessa nostra Casa comune, il pianeta Terra, vive per la concentrazione in atmosfera dell’anidride carbonica, causa prima dei pesanti cambiamenti del clima in atto. A mio giudizio, non dovrebbero essere cioè ammessi a giustificazione delle centrali a biomasse motivi di “bilancio” nel ciclo del carbonio e, sempre a mio avviso, la classificazione delle biomasse come fonti rinnovabili (ma questa è materia di competenza UE). In altre parole, l’imperativo di fermare le emissioni gas serra non può ammettere eccezioni, ancorché quantitativamente non molto significative. Senza volere qui ricordare come ormai sia un impegno “globale” quello dell’abbattimento della CO2 (Accordo di Parigi, l’entità delle risorse del Green Deal del Recovery Plan, l’accantonamento del Trattato di Maastricht per quanto riguarda i limiti di sforamento annuale del Debito pubblico, ecc.), va rammentato che:
• in Cina in questi ultimi 40 anni sono state piantati 66 miliardi di alberi,
• in India nel luglio scorso, in un giorno 2 milioni di indiani hanno piantato 20 milioni di alberi e che quel governo vuole procedere con altri 250 milioni di piantumazioni,
• in Etiopia, altro Paese il cui Pil p.c. è molto più basso del nostro, ha annunciato di aver piantato in un giorno nell’ambito dell’iniziativa “Green legacy”, più di 350 milioni di alberi.
Qui, noi, 10ª economia del mondo ricco e corresponsabile di quelle missioni p.c. in misura sicuramente più di Cina, India ed Etiopia, ci permettiamo di tagliare piante, mettendoci sullo stesso livello di certi governi amazzonici. Forse è il momento di tenere conto nella formulazione delle leggi dell’etica.
Come affrettata conclusione, ritengo che sarebbe quanto mai utile una proposta di legge di iniziativa (almeno) parlamentare per regolamentare questa materia nel senso qui abbozzato. Grazie alla collaborazione di qualche amico, sto raccogliendo qualche studio sulle emissioni inquinanti da combustione di biomasse, elemento quantomai importante per la situazione della pianura padana.
Porgo il mio cordiale saluto ed il ringraziamento per quello che la sua associazione fa per l’ambiente.
Benito Fiori (referente dell’associazione “ABC-Alleanza Bene Comune-La Rete” – https://abclarete.altervista.org/ )
grazie per la stima verso l’operato del GrIG.
Buona serata.
Stefano Deliperi
In tre Comuni del Monferrato (Cisterna d’Asti, Cinaglio e Robella) é in corso un tentativo di difesa ambientale/paesaggistico da parte di un comitato congiunto di cittadini contro l’installazione di stazioni radio base di oltre 30 metri di altezza in siti di notevole valore storico/artistico e paesaggistico. La Sopraintendenza alle Belle Arti é intervenuta con estensione dei vincoli ma contro tali provvedimenti sono stati presentati ricorsi al TAR piemontese, in attesa di sentenza.
Il comitato sta organizzando un incontro online con amministratori ed esperti per cercare di diffondere quanto più possibile la notizia e ricavare dalla discussione con gli oratori elementi utili per migliorare la difesa del nostro territorio.
L’incontro avrà luogo il giorno 10 aprile dalle ore 16:30: ritengo che la partecipazione del Gruppo di Intervento Giuridico darebbe un contributo rilevante alla conoscenza e discussione degli intricati problemi della giurisprudenza amministrativa.
Vi ringrazio per l’attenzione
Buonasera, mi chiamo Marini Miriana e sono residente in Sardegna, San Teodoro. Ogniqualvolta mi si presenta l’occasione di firmare le petizioni di chance.org a tutela della vostra isola straordinaria ne colgo l’occasione. Sono a conoscenza di una Legge Regionale che permette gli abbruciamenti e purtroppo ne sono vittima in quanto, nella zona in cui io risiedo, ne fanno un uso indiscriminato non solo le attività (che spero almeno siano in possesso di autorizzazione), ma gli stessi residenti c.d. “vicini di casa” ed a tutte le ore del giorno è della notte. Vorrei sapere se potete aiutarmi a promuovere una petizione al fine di sensibilizzare ‘l’opinione pubblica in quanto ritengo che un paradiso come la Sardegna vada assolutamente preservato. Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti
gli abbruciamenti di stoppie, residui vegetali, ecc. è consentita dalle prescrizioni annuali antincendio (le ultime sono state emanate con deliberazione Giunta regionale n. 22/3 del 23 aprile 2020, https://delibere.regione.sardegna.it/protected/50423/0/def/ref/DBR50420/), previa autorizzazione (vds. https://sus.regione.sardegna.it/sus/searchprocedure/details/101).
Che vorrebbe chiedere con la petizione?
Vi ho appena inviato una email di argomento forestale.Vi lascio il mio indirizzo per ricevere i comunicati della vostra associazione.
Gent.mi GiG, vorrei un chiarimento, se possibile.
Sulle colline circostanti di Scandiano (RE) ci sono 2 aziende faunistico-venatorie (Monte Evangelo e Cà del Vento) con parecchi cartelli che vietano l’ingresso nel loro vasto perimetro (non recintato), se non ai cacciatori autorizzati. Il rischio è di una multa per disturbo alla fauna selvatica.
Esiste effettivamente qualche norma, nazionale o regionale o comunale, che vieta l’accesso, sui sentieri e tratturi esistenti, ai normali escursionisti non cacciatori? Tra l’altro queste “aziende”, diventate veri e propri latifondi di cui non si conoscono i proprietari, hanno interrotto diritti di passaggio sempre esistiti.
Chi eventualmente è autorizzato a fare multe e con quale modalità?
Vi sarei veramente grato se poteste chiarirmi questi aspetti.
Grazie ancora per il vostro preziosissimo lavoro a difesa dell’ambiente naturale italiano.
Cordialmente
Eugenio Cerelli
Salve Grig, vorrei sapere se è possibile che gli orripilanti casotti in cemento ( credo) del Lido mediterraneo, con connessa recinzione che arriva persino fino al mare, impedendo di passeggiare tranquillamente nel bagnasciuga, siano a norma (?!!!). Così come un altro stabilimento contiguo.
A me sembra un’assurdità che a Cagliari, nella spiaggia del Poetto, considerata una delle più belle dell’Italia tempo fa ( anche se di pertinenza di Quartu S.Elena quel tratto) possa essere violentata in questo modo!!
Il covid proprio non ha insegnato niente a questi “signori” ! Grazie .
Pat
Lo stabilimento del Lido Mediterraneo (Quartu S. Elena, Poetto) esiste da decenni e venne autorizzato a suo tempo quando vigeva un diverso quadro normativo di gestione delle coste.
Se, invece, vi sono state recenti nuove opere, ci mandi un paio di fotografie all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Sono costruzioni recentissime che hanno sconvolto l’assetto dello scorso anno. Comunque provvederò a mandarvi foto . Grazie.
L’amministrazione del comune di Loiri Porto San Paolo ha pensato bene di calare, su un territorio di particolare pregio ambientale, ben 30.000 mc. di zona G. Il terreno oggetto di questa speculazione confina con una spiaggia. Nel caso foste interessati a sostenere questa battaglia contro un’infame tentativo di stupro del territorio, resto disponibile ad ogni vostra richiesta. In attesa di un Vs cortese riscontro
Saluti Sergio Pisano
Recapito telefonico: 3883640098
buonasera Sergio, mandi segnalazione ed eventuale documentazione a grigsardegna5@gmail.com e vediamo di che cosa si tratta.
Buona serata.
Sardegna, pubblicato il calendario venatorio 2021/2022
Sospesa la caccia in Sicilia, il Tar blocca in extremis la stagione: “Incendi e danni agli animali”
Vergognatevi siete buoni solo a chiedere soldi e fare interviste sulla nuova Sardegna per farvi pubblicità. Spero che tutti voi facciate la fine di quei nostri poveri fratelli animali. Vergognatevi
Mi raccomando censuratemi
illustre idiota,
il T.A.R. Sardegna, con decreto presidenziale Sez. I, 1 settembre 2021, n. 259 ha sospeso con effetto immediato il decreto assessoriale n. 6846/13 del 23 agosto 2021 relativo al calendario venatorio regionale 2021-2022 nella parte in cui prevedeva la caccia alla Tortora selvatica (Streptopelia turtur) con un assurdo carniere potenziale di 539.805 capi abbattibili dai 35.987 cacciatori autorizzati.
Si tratta della pre-apertura, che sarebbe dovuta essere nei giorni 2 e 5 settembre. Poi, il 14 settembre, si vedrà per il resto.
Il ricorso è stato fatto dal GrIG e da altre associazioni ambientaliste e animaliste. Certamente non da te o con i tuoi soldi.
Illustre idiota nonchè cialtrona,
anzichè battere le dita a vanvera sulla tastiera, forse l’unica cosa che sei in grado di fare, avresti potuto scriverci e chiedere informazioni in merito.
La gente come te è fra le peggiori sciagure per la difficile attività di salvaguardia dell’ambiente e degli “altri” animali.
Stefano Deliperi
Buongiorno sono Adriana Braga, marchigiana, faccio parte di un’associazione culturale (Sibilla Arte) che insieme alla sede locale di Archeoclub d’Italia e a un Comitato di Tutela e Salvaguardia del paese di Carassai (AP), sta cercando il mondo di farsi ascoltare dall’amministrazione di Fermo e dalla Soprintendenza della Regione Marche per mettere in sicurezza ed evitare ulteriore degrado ad una fattoria fortificata (origini IX-XIV secolo) in abbandono totale. Mesi di tentativi di farci ascoltare sono passati invano. Invano ho cercato un legale che ci desse una mano per gli aspetti legali. Ho inviato molta documentazione in primavera all’avvocato Cucchiarini. Qualche suggerimento o consiglio per poter almeno dialogare con l’amministrazione di Fermo e la Soprintendenza Regionale? Che fare in questi casi?
Grazie dell’attenzione
Una cittadina quasi disperata
Adriana Braga
buonasera Adriana,
ovviamente non conosciamo il caso concreto. Se ritiene, può scriverci all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com, allegando la documentazione che possa illustrare il caso. Probabilmente sarà necessaria una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti.
…buon pomeriggio, immagino che abbiate già ricevuto qualche segnalazione da parte del comitato di Alghero per segnalarvi della presenza del 5° elemento ( società cooperativa) che attraverso un bando di concorso del demanio ,sta gestendo , come bar ristorante albergo, l’ex batteria della marina a Punta Giglio !! mi chiedo come possa avvenire ciò dal momento che il sito si trova dentro un parco regionale tutelato come zona SIC e ZPS ???? sapete darmi qualche ragguaglio in merito ??? antoniogallo1@libero.it
buonasera Antonio,
ci occupiamo della vicenda fin da quando è emersa, cioè fin dal 2018: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/?s=punta+giglio
Buona serata.
Stefano Deliperi
Ennesimo scempio nei confronti del verde pubblico. Ho notato con vero dispiacere il taglio dei lentischi e di un laccio nella piccola rotatoria lungo la stradina che conduce ai giardini pubblici, ingresso viale Buon cammino a Cagliari. Piante che avevano un’età di circa vent’anni. La violenza nei confronti del verde non ha limiti
Cosa pensate della progetto della nuova strada Maracalagonis Burcei costo preventivato 29.000.000 euro. In effetti si tratta di una parallela all’attuale 125 che andando a 50km/h consentirà un recupero di 6 minuti di percorrenza, senza parlare dell’impatto ambientale e senza nessun vantaggio per il sistema agricolo. A giorni ci sarà la conferenza di servizio fra i vari enti interessati. Un nuovo scempio finanziato dalla Città Metropolitana….con molto meno si può aumentare la sicurezza della strada 125.
non ne sappiamo nulla.
Volevo denunciare la giunta comunale il sindaco e specialmente l’assessore ai servizi sociali ingegneri del mio paese per i rifiuti speciali.. C’è l’intervento della finanza ma mi sa che le cose andranno per un lungo periodo e passato più di 1 anno qui c’è il pericolo di prenderci malattie per colpa del sindaco e di tutta la giunta comunale.. Io sono di Adelfia.. Provincia di Bari.. Fate presto.. Grazie..
Buongiorno potrei avere il contatto della signora Donatella Mercatelli .
Sono Sabrina Biagini di Poggibonsi
Oggetto: Viale Marconi alberi
Grazie
le risponderemo via posta elettronica, buona serata.
Buongiorno, Al fine di impedire al comune di Poggibonsi di fare il taglio degli alberi di Viale Marconi, avrei necessità di ricevere ulteriori informazioni della procedura in corso, possiamo per favore sentirci telefonicamente? Posso avere un vs contatto o lasciarvi il mio? Grazie mille
Inviato da Yahoo Mail su Android
buonasera Sabrina,
come noto (https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2022/05/18/poggibonsi-salvaguardare-lalberatura-storica-del-viale-marconi/), il GrIG ha inoltrato in proposito qualche settimana fa una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti. Siamo in attesa degli esiti.
Grazie vi sarei grata se appena ci sono aggiornamenti potere inviarmeli. Inoltre intanto che cosa è in che termini potrei scrivere al sindaco e ai quotidiani locali Grazie per i suggerimenti
Inviato da Yahoo Mail su Android
Buongiorno,Vorrei sapere se ci sono novità in merito. Grazie
Inviato da Yahoo Mail su Android
È possibile avere il contatto?Grazie
Inviato da Yahoo Mail su Android
il contatto di chi?
Di Donatella Mercatelli vi ho fatto la richiesta molte volte
Inviato da Yahoo Mail su Android
le abbiamo già risposto via posta elettronica dallo scorso 15 giugno!!!
Non l’ho ricevuta può x favore rinviarmi il numero di telefono di MercatelliGry
Inviato da Yahoo Mail su Android
le è stata rispedita.
Inviata mail h. 14, 27 del 14.7.2022
VI invio questo articolo pubblicato su GalluraOggi. Denuncia una situazione assurda che qui a La Maddalena stiamo vivendo con grande preoccupazione. Spero possiate intervenire per porre fine all’arroganza e allo strapotere di alcuni a danno della collettività noncuranti delle leggi .
https://www.galluraoggi.it/la-maddalena/maddalena-cittadino-dichiara-guerra-pedaggio-per-accedere-strangolato-23-luglio-2022/
Grazie per quanto potrete fare.
Sara’ questione di ignoranza o cattiva fede… In Lombardia se avessimo i venti ed il mare per poter generare energia pulita sarebbe piena la pianura padana, le colline e le alpi… Come d’ altronde abbiamo centinaia di invasi e dighe per la produzione d’energia..
Che nel tempo hanno creato industrie e benessere.
Adesso voi siete contro l’eolico in mare aperto che e’ una energia completamente green, che non consuma territorio…. Ma che cosa volete ancora di piu’? Questa energia portera’ migliaia di posti di lavoro per la manutenzione e la costruzione e vantaggi economici per lecomunita’ dei territori… Sopratutto in questo momento storico e’ veramente stupido rifiutare l’eolico offshore… Sembra qusi in mala fede…. ed egoista verso altre parti d’italia che tanto danno alle regioni interessate (Sardegna).
In un prossimo futuro magari ci saranno nuove energie che sostituiranno le pale… Ma adesso e’ veramente da stupidi rinunciarci..
Preferite una bella centrale a carbone o a gas? Perche e’ troppo facile dire sempre di no…. Bisogna dare alternative serie ed essere intellettualmente onesti…. Forse richiesta troppo difficile.
ma ha letto l’articolo? Soprattutto, ha capito che cosa c’è scritto?
Dal suo commento pare di no, buon fine settimana.
Stefano Deliperi
Buongiorno, qualche settimana fa abbiamo inviato la mail che riportiamo di seguito. Vorremmo sapere se la nostra richiesta d’intervento è stata esaminata. Cordiali saluti
Gent.mi Gruppo di Intervento Giuridico,
il Comitato ambientalista di Palau “Amici di Talmone e Cala di Trana” si rivolge a voi per denunciare una serie di impatti antropici e una grave mancanza di interventi da parte dell’amministrazione pubblica, in relazione al sistema dunale della spiaggia di Cala di Trana sita nel comune di Palau (SS).
Il continuo calpestio, l’utilizzo del corpo dunale come scivolo associato alla mancanza di pannelli informativi e passaggi pedonali, sta generando un irreversibile e velocissimo processo erosivo con conseguente crollo della duna stessa.
In allegato vi inviamo un report dettagliato della situazione che comprende:
Descrizione dell’area
Descrizione degli impatti antropici
Le segnalazioni effettuate dal Comitato “Amici di Talmone e Cala di Trana” alle competenti istituzioni
Dossier fotografico.
per segnalazioni e notizie sulle segnalazioni effettuate scrivere a grigsardegna5@gmail.com. Grazie.
Fatto! Inviata ora mail con documentazione a grigsardegna5@gmail.com. Grazie 1000
Buongiorno. Non so come e dove segnalare l’evento che ha portato alla distruzione psicologa della famiglia MURGIA, SCARAFILE, EREMITA, dopo la tragica morte dei congiunti, Gianmarco e Valentina Murgia, padre e figlia, avvenuto in Sardegna, il 16 ottobre u.s. …lui abile pizzaiolo con pizzeria a Masainas, lei dipendente della Ferrero in Germania, padre e figlia di GIBA.
Padre e figlia, ritrovati morti in località Sant’Antioco, dopo 3 giorni dalla scomparsa, avventura in Porto Pino, ubicata nel comune di Sant’Anna Arresi.
In quel frangente l’altra figlia, Morena, coniugata Scarafile, era in attesa di due gemelli con gravidanza a rischio. Ci sono state tantissime vicissitudini negative per ragioni di salute , psicologiche e finanziarie ed ancora oggi con la nascita prematura dei due gemelli la situazione è molto precaria finanziariamente.
Chiedo scusa se ho recato disturbo… non so come ed a chi segnalare la situazione di precarietà.
Ringrazio per la disponibilità e l’attenzione riservatami e porgo cordiali saluti
Salve. Ho letto una notizia in cui state favendo un dura opposizione all’installazione di parchi eolici in mare.
Sicuramente avete valide motivazioni.
Vorrei invitarvi a riflettere su aspetti a mio avviso positivi sull’installazione di queste torri in mare.
Credo che si verrebbero a creare vaste aree dove si farebbe divieto a qualsiasi forma di navigazione, sopratutto pesca.
Involontariamente nascerebbero oesi di pace per tutte le specie di pesci.
Io vivo in estate ad Ancona.
L’adriatico é devastato da flotte di stragisti, compresi parancali giapponesi di 22 km.
Non credo che il tirreno abbia condizioni piú umane.
Non voglio criticarvi, solo invitarvi a riflettere.
Buon lavoro.
gent.mo Sergio,
i motivi sono chiarissimi (vds. https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2023/02/26/la-speculazione-energetica-nei-mari-della-sardegna-diciotto-istanze-per-centrali-eoliche-offshore-e-diciotto-atti-di-opposizione-del-grig-no-al-far-west/) e, anche solo per la fauna ittica, non è tutto oro quel che luccica.
La recente ricerca “Greening Blue Energy: IdenƟ fying and managing the biodiversity risks and opportunities es of off shore renewable energy” (https://www.alternativasostenibile.it/sites/default/files/2010-014.pdf) sotto egida IUCN individua una serie di rischi di conseguenze negative come la perdita di habitat, potenziali collisioni con le turbine eoliche, la deviazione delle rotte migratorie degli uccelli e delle balene, il rumore e il disturbo elettromagnetico e pericoli per le navi in movimento, che devono necessariamente essere tenuti in debita considerazione.
Buona serata.
Stefano Deliperi
A Lucca stiamo vivendo un momento buio. La nuova giunta e il nuovo sindaco in barba alle promesse fatte, agli studi e alla documentazione inoltrata stanno tagliando la vegetazione riparia intorno alle mura, condannando pesci, insetti e anfibi. Hanno abbattuto un leccio monumentale e capitozzato altri due. Lo scopo era intervenire su un muro storico, a distanza di una settimana la soprintendenza ha bloccato tutto, ma ormai gli alberi sono stati danneggiati. E poi c’è il progetto degli assi viari, che distruggerebbe l’unica parte di piana lucchese ancora esistente senza apportare alcun beneficio al traffico. Il progetto parte da Roma e pare che localmente si possa fare poco per bloccarlo. Cosa possiamo fare?