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Salviamo una ragazzina!
Facciamo sentire la nostra voce: petizione per la salvaguardia dei boschi di Roma!

Roma, Riserva naturale “Decima – Malafede”, spallette boschive
Nel territorio di Roma Capitale esistono ancora lembi di bosco scampati all’espansione dell’Urbe e alla speculazione immobiliare che negli ultimi decenni ha cambiato radicalmente forma allo storico Ager romanus. Leggi tutto…
Questo nuovo Testo unico forestale non convince.

Monte Nerone, inadeguatezza del bosco ceduo sulle vette per la protezione del suolo
La comunità scientifica si mobilita avverso il nuovo Testo unico forestale che il Governo Gentiloni avrebbe intenzione di licenziare a pochi giorni dalle elezioni politiche. Leggi tutto…
La guerra sul paesaggio.
Il disegno di legge regionale sardo sul governo del territorio presentato dalla Giunta Pigliaru[1], le critiche ecologiste, la tutela del paesaggio, gli interessi economici in gioco (anche quelli poco conosciuti), il ruolo e l’operato dei Soprintendenti, dalla Sardegna alla Calabria. Leggi tutto…
In pericolo la Foresta di Bialowieza!
La Foresta di Białowieża, fra Polonia e Bielorussia, è una delle aree naturali più importanti a livello europeo ed è in pericolo. Leggi tutto…
Dialogo con il Presidente Pigliaru sugli usi civici in Sardegna.
Lo scorso dieci aprile il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha consegnato al Presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru la petizione promossa dall’Associazione per la tutela delle terre ad uso civico della Sardegna che, nel giro di poche settimane, ha raggiunto 1.147 firme. Leggi tutto…
S.O.S. Demani civici Sardegna!
Venerdi 24 febbraio 2017, con inizio alle ore 16.00, presso il Centro Servizi Culturali U.N.L.A., in Via Carpaccio n. 9 a Oristano, si terrà l’assemblea S.O.S. DEMANI CIVICI SARDEGNA! promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus sulla realtà dei terreni a uso civico, su che cosa sta accadendo alle terre collettive isolane e su quali azioni possono esser intraprese per la loro difesa. Leggi tutto…
L’Assessore Erriu non convince per niente sugli usi civici.
Dopo averlo fatto nell’ottobre scorso, l’Assessore degli Enti locali, Finanze, Urbanistica della Regione autonoma della Sardegna Cristiano Erriu cerca e cerca ancora di tranquillizzare tutti sul nuovo Editto delle Chiudende confezionato dalla Giunta Pigliaru e approvato dal Consiglio regionale sardo.
A parte il fatto che l’Assessorato competente in materia di usi civici è quello all’Agricoltura, finora silente, spiace, per la stima che gli portiamo, ma non riesce a convincere nemmeno un po’. Leggi tutto…
Lettera aperta all’Assessore Erriu sul nuovo Editto delle Chiudende.
Dopo averlo fatto nell’ ottobre scorso, l’Assessore degli Enti locali, Finanze, Urbanistica della Regione autonoma della Sardegna Cristiano Erriu cerca nuovamente di tranquillizzare tutti sul nuovo Editto delle Chiudende confezionato dalla Giunta Pigliaru e scodellato dal Consiglio regionale sardo.
A parte il fatto che l’Assessorato competente in materia di usi civici è quello all’Agricoltura, finora silente, spiace, per la stima che gli portiamo, ma non riesce a convincere nemmeno un po’. Leggi tutto…
Che cosa dicono i cittadini sul nuovo Editto delle Chiudende?
“Ritengo che privare la Sardegna di questa particolarissima forma comune d’uso del territorio – che se reinterpretata in chiave contemporanea potrebbe offrire strumenti importanti, per gestire collettivamente beni ambientali preziosi, fondamentali per ripensare ad una nuova scala la nostra stessa dimensione urbana – sia un gesto miope e poco attento al futuro di questa Terra” (Lidia Decandia).
“Tancas serradas a muru 2.0” (Massimiliano Soru). Leggi tutto…
Difendiamo le Terre civiche: firmiamo la petizione contro il nuovo Editto delle Chiudende in Sardegna!
Ormai sta procedendo da tempo la pesante offensiva istituzionale dei vertici della Regione autonoma della Sardegna contro le terre a uso civico: sdemanializzazioni, occupazioni abusive ignorate, mancata dichiarazione pubblica di demani civici accertati sono le principali direttrici di attacco ai danni dei patrimoni collettivi di centinaia di centri piccoli e grandi dell’Isola. Leggi tutto…
Tuvixeddu, 21 anni dopo.
Ha ragione da vendere Gian Antonio Stella, colonna de Il Corriere della Sera, a chiedersi “aspetteremo altri 21 anni” per vedere finalmente il grande parco archeologico-ambientale di Tuvixeddu realizzato e aperto al pubblico? Leggi tutto…
Non devono essere i cittadini a pagare i danni degli inquinatori.
La sorgente del Cartaro è la fonte di approvvigionamento di acqua potabile più grande di tutto l’ATO Nord Toscana comprendente le province di Massa-Carrara, Lucca e Pistoia.
Tale sorgente nasce sulle Alpi Apuane a ridosso di alcune cave di marmo. Leggi tutto…
Denuncia sulla gestione della cava Padulello, a Massa.
Le associazioni Amici della Terra – Club Versilia, Club Alpino Italiano – Regione Toscana, La Pietra Vivente, Gruppo di Intervento Giuridico onlus – presidio Apuane comunicano che è stata presentata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa, alla Procura regionale della Corte dei Conti per la Toscana, alla Guardia di Finanza, al Segretariato regionale per le Belle Arti e il Paesaggio, all’A.N.A.C. una denuncia nei confronti del concessionario di cava Padulello per gli abusi commessi nel tempo e nei confronti dei responsabili pubblici di precedente amministrazione del Comune di Massa per aver consentito l’attività della cava senza permesso, fatti questi che hanno favorito un industriale locale e con ricadute negative sulla collettività tutta. Leggi tutto…
Una petizione per Tuvixeddu.
Su proposta di Progressi, partner italiano della rete internazionale OPEN, le associazioni Gruppo d’Intervento Giuridico onlus e Amici di Sardegna promuovono la seguente petizione per la reale e concreta valorizzazione dell’area sepolcrale punico-romana di Tuvixeddu, a Cagliari. Leggi tutto…
Si vis pacem, para bellum. La lotta per il Popolo Migratore.
Scardovari, frazione del Comune di Porto Tolle (Rovigo). Uno scatto del fotografo B.S. (solo le iniziali per evitare ritorsioni) racconta l’assurdità, l’avidità e l’imbroglio della caccia del tempo presente. La foto ritrae due cacciatori “migratoristi” (quelli che cacciano gli uccelli svernanti in autunno e inverno) nascosti dietro un paravento ormai comodamente acquistabile da Decathlon (che negli ultimi anni ha creato un reparto caccia a prezzo conveniente[1]). Di fronte al capanno di caccia si vedono le gabbiette contenenti i richiami vivi[2]: gli uccelli che vengono impiegati dai cacciatori per ingannare i conspecifici e attrarli ad un tiro di schioppo, per l’appunto. Leggi tutto…
No alla caccia al Lupo!
Siamo alla follìa.
Il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare sta portando avanti un’assurda ipotesi di possibile riapertura di caccia controllata al Lupo (Canis lupus) nell’ambito del Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia in esame dal 16 febbraio 2016 presso il relativo Comitato paritetico Stato – Regioni e in adozione entro il prossimo mese di marzo 2016 da parte della Conferenza Stato – Regioni e Province autonome.
La precedente edizione del Piano (2002) prevedeva esclusivamente misure di salvaguardia del Lupo, quella attualmente in discussione prevede la possibilità di abbattere il 5% della popolazione stimata di Lupo in Italia (circa 1.500 esemplari dalla Sila alle Alpi) per risolvere con il piombo eventuali situazioni di conflitto locali con gli allevatori. Leggi tutto…
Una petizione per difendere la Foresta demaniale di Is Cannoneris!
La Foresta demaniale di Is Cannoneris, parte del più grande complesso di Gutturu Mannu, forse la più estesa foresta del Mediterraneo, corre il grave rischio di vedere il taglio di ben 374 ettari di bosco per produrre legname. Leggi tutto…
I pini di Selvazzano e il suicidio ambientale dei Comuni veneti.
Leggiamo sulla stampa quotidiana con notevole sorpresa della petizione fatta al municipio di Selvazzano da alcuni residenti che vorrebbero che venissero abbattuti cento pini cinquantenari dalla loro Via Scapacchiò. In un primo momento abbiamo pensato che tale richiesta irrazionale derivi da un colpo di calore che ha preso qualcuno nel caldo africano di questi giorni a causa di una carenza di pini ombreggianti più che di un eccesso di alberi!
Premesso che un patrimonio verde di tale età e consistenza ha un valore storico, paesaggistico e biologico di enorme valenza economica, tagliarlo è come eliminare un monumento storico di una città, vuol dire cambiarne irrimediabilmente i connotati e l’identità provocando un degrado definitivo da paese del terzo mondo. Un comune non dovrebbe mai accettare un tale suicidio paesaggistico-urbanistico. Leggi tutto…
















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