Tuvixeddu, 21 anni dopo.
Ha ragione da vendere Gian Antonio Stella, colonna de Il Corriere della Sera, a chiedersi “aspetteremo altri 21 anni” per vedere finalmente il grande parco archeologico-ambientale di Tuvixeddu realizzato e aperto al pubblico?
Passano gli anni, passano gli amministratori locali, non passano mai di moda gli interessi immobiliari e la reale e concreta valorizzazione dell’area sepolcrale punico-romana di Tuvixeddu, a Cagliari ancora deve giungere.
Ne è stata aperta al pubblico solo una modesta parte, dal 2006, con l’entrata in vigore del piano paesaggistico regionale (P.P.R.), di fatto non è possibile costruire, tuttavia il piano urbanistico comunale di Cagliari dev’essere adeguato alle previsioni del piano paesaggistico regionale, anche per stralci, mediante lo strumento della co-pianificazione Ministero Beni e Attività Culturali – Regione – Comune, da tempo in corso, in seguito dovrà esser modificato di conseguenza l’accordo di programma immobiliare (finora mai rescisso né oggetto di recesso da parte di alcuna parte) e in tale sede saranno previsti indennizzi, eventuali permute, ecc. per chiudere definitivamente ogni contenzioso.
Fino ad allora non vi potrà essere nessun intervento sull’area Tuvixeddu–Tuvumannu, ma anche – purtroppo – nessuna certezza sul versante della tutela e della corretta fruizione e valorizzazione di un bene culturale unico al mondo.
Proviamo a dare uno scossone a fin di bene, se siamo in tanti a sottoscrivere la petizione per Tuvixeddu ce la possiamo fare!
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
puoi firmare la petizione qui.
(foto Sopr. Arch., S.D., archivio GrIG)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
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- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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- Convenzione europea sul paesaggio (20 ottobre 2000)
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ancora?
da L’Unione Sarda, 8 gennaio 2017
Tuvixeddu, lite continua: esposto di un proprietario contro il Comune di Cagliari. (Andrea Manunza): http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/01/07/la_querelle_infinita_di_tuvixeddu_esposto_di_un_proprietario_cont-68-559157.html
da L’Unione Sarda, 10 maggio 2017
Cagliari, il parco archeologico di Tuvixeddu raddoppia: ecco una nuova porzione: http://www.unionesarda.it/articolo/cultura/2017/05/10/cagliari_il_parco_archeologico_di_tuvixeddu_raddoppia_ecco_una_nu-8-599217.html
___________
da Cagliaripad, 10 maggio 2017
Tuvixeddu, inaugurata nuova area: ecco le immagini in anteprima: http://www.cagliaripad.it/photogallery.php?page_id=1069
tutto questo è molto bello e ne siamo particolarmente felici.
Bisogna però ricordare che si tratta della “ripresa” di un cantiere relativo a interventi di fruizione pubblica che dovevano esser chiusi e aperti al pubblico da più di dieci anni.
Infatti fin dall’estate 1998 il Comune di Cagliari aveva bandito la gara d’appalto per l’avvìo dei “lavori di realizzazione di itinerari culturali interregionali fenici nella necropoli di Tuvixeddu” nell’ambito dell’omonimo programma comunitario rientrante, a sua volta, nel programma operativo “Sviluppo e valorizzazione del turismo sostenibile nelle regioni dell’Obiettivo 1” – misura 3^ – annualità 1994/99, relativi alla realizzazione del primo nucleo (6,8 ettari) del parco archeologico del Colle di Tuvixeddu per un importo complessivo di lire 7 miliardi di vecchie lire di fondi comunitari e comunali (decreto Dipart. Turismo Pres. Cons. Ministri del 30 aprile 1998).
Detta gara di appalto era stata aggiudicata a un’impresa cagliaritana, i lavori sono iniziati, ma non sono proseguiti, tanto che – dopo reiterate denunce ecologiste – finalmente il contratto era stato rescisso nella primavera del 2003 ed è stato necessario indire una nuova gara d’appalto. Conseguentemente sono stati persi i suddetti fondi comunitari in quanto i lavori dovevano essere conclusi entro il 31 dicembre 2001.
Successivamente, in data 26 novembre 2003, sono stati consegnati i lavori per la realizzazione del 1° lotto del parco archeologico-ambientale del Colle di Tuvixeddu (5,5 milioni di euro di importo complessivo) al consorzio di imprese (Ecosabina, Agribiotec e Ecoflora) che aveva vinto la gara di appalto bandita nell’estate precedente.
Nel 2013 è stata aperta una prima parte del parco archeologico, grazie al completamento di uno degli interventi finanziati con il P.I.T. (progetto integrato territoriale) di Cagliari, strumento programmatorio finanziato con i fondi comunitari del P.O.R. 2000-2006, riguardante proprio il completamento del parco archeologico-ambientale del Colle di Tuvixeddu e la realizzazione di un museo. Investimento complessivo di 6.972.167,00 euro (3.873.426,00 euro per il completamento del parco + 3.098.741,00 euro per il museo). Il museo non è stato realizzato.
*****
da L’Unione Sarda, 11 maggio 2017
Tuvixeddu, il parco raddoppia. Zedda: “Monumento nazionale al pari della Valle dei Templi”.
Il Comune allarga l’area del parco di Tuvixeddu e rende visitabili zone finora chiuse ai visitatori, che potranno vedere la tomba del Sid e l’acquedotto di epoca romana. Il sindaco Zedda: “La nostra necropoli al pari della Valle dei Templi, il Ministero la inserisca tra i siti di importanza nazionale”. (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=57168)
CAGLIARI – Il giorno del battesimo è fissato. Sabato 13 e domenica 14 maggio in occasione del ventunesima edizione di Monumenti Aperti i cagliaritani potranno scoprire una parte della necropoli di Tuvixeddu a tanti sconosciuta: la tomba del Sid, una parte dell’acquedotto di epoca romana e le tante sepolture “a pozzo”. Queste le principali attrazioni visibili nell’area di 2,5 ettari, sul versante di viale Sant’Avendrace, che verrà aperta. “La parte del parco visitabile ora è di oltre 5 ettari. Si tratta di un ampliamento rilevante – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Paolo Frau – perché la nuova area contiene zone di grande significato. Abbiamo prestato grande attenzione all’accessibilità perché il parco sarà visitabile da tutti, anche dalle persone con disabilità”. Tra le opere realizzate il restauro delle passerelle in legno e acciaio già presenti ma mai utilizzate, la posa di panchine e la sistemazione di un percorso pedonale.
Tuvixeddu sito nazionale. Al completamento dell’intervento il parco sarà dotato di cartelli informativi che, in italiano e in inglese, illustrerarnno le parti più significative della necropoli. “È importante ricordare ai cittadini – afferma il sindaco Zedda – che da quanto è stato sistemato il parco è visitabile tutti i giorni dell’anno. In futuro ci sarà l’apertura da via Is Maglias e su viale Sant’Avendrace e stiamo lavorando col Ministero dei Beni Culturali per inserire Tuvixeddu tra i monumenti di interesse nazionale da visitare, al pari ad esempio della Valle dei Templi”.
La strada per l’apertura totale del parco, 18 ettari sono comunali i restanti al centro di un contenzioso giudiziario tra la società Coimpresa dell’imprenditore Gualtiero Cualbu e la Regione, però non è per niente facile. Prima bisognerà sbrogliare la matassa del lodo arbitrale: per ora la Regione ha sborsato 84 milioni di euro come indennizzo per lo stop ai lavori che Coimpresa stava eseguendo, in forza di un accordo di programma risalente al 2000, e che erano stati bloccati legittimamente nel 2006 con i vincoli del piano paesaggistico regionale. Ora si attende il giudizio della sentenza nel merito che potrebbe anche ribaltare la situazione. Intanto prosegue la copianificazione, un’intesa tra Comune, Regione e Ministero su ciò che si potrà fare nell’area. Zedda: “Siamo in fase avanzata”.
————–
Raddoppia la necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu: aperti altri 2 ettari e mezzo.
Il via sabato con Monumenti aperti. Raddoppia la necropoli fenicio-punica di Tuvixeddu:
aperti altri 2 ettari e mezzo. (Marcello Cocco) (http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=57189)
Il parco archeologico di Tuvixeddu raddoppia. Sinora potevano essere visitati solo due ettari e mezzo della necropoli fenicio-punica; da sabato, in occasione di Monumenti aperti, cagliaritani e turisti avranno a disposizione cinque ettari da ammirare. Certo, il lavoro da fare è ancora tanto: c’è, per esempio, da aprire altri ingressi oltre quello di via Falzarego. E ci sono da sistemare le attrezzature elettroniche che consentiranno di vedere l’interno delle tombe. Ma, intanto, adesso, grazie alla realizzazione di percorsi e passerelle, la visita alle necropoli punica più grande del Mediterraneo («E, quindi, del mondo», ha detto con un certo orgoglio il sindaco Massimo Zedda) diventa ancora più interessante e gradevole.
E lo sarà, ha aggiunto l’assessore alla Cultura Paolo Frau, anche perché, in questi giorni che mancano all’apertura di sabato, gli operai sistemeranno i cartelli, in italiano e in inglese, che consentiranno una visita più consapevole al parco archeologico. È stato allestito anche un punto di osservazione sulla “Tomba di Sid” (chiamata anche “Tomba del guerriero”): in questa fase, è stata riempita di terra, in attesa di sistemare le telecamere che mostrino i fregi della parte alta con cerchi rossi e azzurri e le tre nicchie decorate con gli stessi colori. Una tomba nella quale è ancora visibile la figura di un combattente con la barba, a petto nudo e con l’elmo crestato mentre scaglia una lancia. Impossibile, raggiungendo la profondità di dieci metri, visitarla direttamente. La capannina allestita proprio sopra la tomba servirà proprio a mostrarla attraverso le immagini.
Le passerelle in legno e acciaio consentiranno di vedere le tombe dall’alto. Ma nella zona recuperata non c’è da ammirare solo la necropoli: potrà essere visitato anche un tratto di collina che fu sezionato dai romani per realizzare l’acquedotto. E che consente di capire meglio l’organizzazione interna delle tombe a pozzo. Sarà, inoltre, possibile vedere anche un largo tratto dello stesso acquedotto.
La necropoli potrà essere visitata da tutti, compresi i portatori di handicap che potranno muoversi agevolmente lungo le nuove passerelle. E la zona è stata messa in sicurezza anche se si tratta pur sempre di un parco archeologico e non di un parco urbano: dunque, chi porta i propri figli a visitarla deve sempre tenerli d’occhio.
È un ulteriore passo verso la restituzione alla città di tutto il compendio Tuvixeddu-Tuvumannu: sono stati già reperiti altri fondi per effettuare nuovi interventi. Ma servono altri fondi e ci sono da risolvere alcune vicende giudiziarie. Non solo: esistono ancora alcuni problemi burocratici, compreso il fatto, per esempio, che il canyon non è ancora entrato nella disponibilità del Comune.
ecco qui, Tuvixeddu.
da L’Unione Sarda, 26 marzo 2018
Tuvixeddu, il villino Mulas abbandonato mostra i segni del decadimento: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2018/03/26/tuvixeddu_il_villino_mulas_abbandonato_mostra_i_segni_del_decadim-68-711403.html