Home > biodiversità, demani civici e diritti di uso civico, difesa del territorio, paesaggio, pianificazione, sostenibilità ambientale > La Giunta Pigliaru vuole proprio il nuovo Editto delle Chiudende, punto e basta.

La Giunta Pigliaru vuole proprio il nuovo Editto delle Chiudende, punto e basta.


Tuili - Gesturi, Giara, Pauli Maiori, bosco, sullo sfondo il Gennargentu innevato

Tuili – Gesturi, Giara, Pauli Maiori, bosco, sullo sfondo il Gennargentu innevato

La Giunta Pigliaru, con la deliberazione n. 57/13 del 25 ottobre 2016, non ancora disponibile sul sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna, ha approvato il disegno di legge regionale concernente “Disposizioni urgenti in materia di usi civici. Modifiche all’articolo 18-bis della legge regionale 14 marzo 1994, n. 12 (Norme in materia di usi civici. Modifica della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 concernente l’organizzazione amministrativa della Regione sarda)”, ovviamente con la massima trasparenza, il più profondo buon senso, la più ampia condivisione con la cosiddetta società civile, la più strenua attenzione alla tutela ambientale e degli interessi pubblici delle collettività locali.D’altra parte, non potrebbe attendersi di meno da una Giunta regionale di centro-sinistra, autonomista, nonché sovranista.

Tutto questo è molto bello, ma la realtà è diversa.

Molto meno oleografica. E stavolta non l’han creata i soliti berlusconiani.

Desulo, Gennargentu, foresta di Girgini

Desulo, Gennargentu, foresta di Girgini

In pratica, la Giunta Pigliaru propone che i terreni appartenenti ai demani civici siano sclassificati – cioè sdemanializzati – ma la perdita della tutela paesaggistica di cui al decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. sarebbe sospesa in attesa delle verifiche svolte dal Ministero per i beni e attività culturali e del turismo e della Regione nell’ambito degli accordi di copianificazione propri della pianificazione paesaggistica.

Un pastrocchio sul piano giuridico (non si comprende a qual titolo quelle aree sarebbero tutelate con il vincolo paesaggistico pur avendo perso la qualifica demaniale civica), un vero e proprio furto ai danni delle collettività locali, che sarebbero depauperate di terreni del proprio demanio civico senza nulla ìn cambio.

Portoscuso, Capo Altano - Guroneddu

Portoscuso, Capo Altano – Guroneddu

Ricordiamo, infatti, che i titolari dei diritti di uso civico sono i cittadini residenti in un dato Comune, non il Comune.

La Giunta Pigliaru vuole passare alla storia, vuole un nuovo ignobile Editto delle Chiudende, nonostante il precedente sia sotto giudizio della Corte costituzionale e nonostante la recente decisione categorica già attuata dalla stessa Corte costituzionale.

Ricordiamo, infatti, che il Governo Renzi ha deciso (10 giugno 2016) di impugnare (art. 127 cost.) davanti alla Corte costituzionale la legge regionale11 aprile 2016, n. 5  (finanziaria 2016), fra cui le norme (art. 4, commi 24°, 25°, 26° e 27°) che dispongono nuove ampie ipotesi di sdemanializzazione di terreni a uso civico dai demani civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i., regio decreto n. 332/1928 e s.m.i., legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.).

funghi nel sottobosco

funghi nel sottobosco

Questo il precedente Editto delle Chiudende, contro il quale l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus aveva inoltrato una puntuale e documentata istanza (18 aprile 2016) proprio per la proposizione dell’impugnativa davanti alla Corte costituzionale.

Queste norme regionali, proposte e votate da una maggioranza trasversale sovranista e di centro-sinistra, violano infatti le competenze statali esclusive in materia di tutela dell’ambiente (artt. 9, 117, comma 2°, lettera s, cost.), come già riconosciuto con la sentenza della Corte costituzionale n. 210/2014, che dichiarò illegittima la legge regionale Sardegna n. 19/2013 di analogo contenuto.

Il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha espresso forte soddisfazione per la decisione governativa, in quanto da sempre difende e continuerà a difendere con una campagna permanente i demani civici e i diritti di uso civico delle collettività locali, che costituiscono circa un quinto della Sardegna, dalle vergognose operazioni speculative fin troppo spesso sostenute da iniziative politiche di ben basso profilo.

Ma il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus avanza anche una proposta per i casi dove ci si ritrovi davanti a radicali e irreversibili trasformazioni di terreni appartenenti a demani civici, per salvaguardare valore ambientale e diritti delle collettività locali.

Eccola di seguito, utilizzabile liberamente e gratuitamente da Giunta e Consiglieri regionali. E speriamo davvero che i Consiglieri regionali ragionino con buon senso e prudenza.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

bosco e girasoli

bosco e girasoli

Qui i motivi di ricorso contenuti nella delibera del Consiglio dei Ministri del 10 giugno 2016.

Qui il quadro attuale dei demani civici e dei diritti di uso civico in Sardegna.

 

disegno di legge regionale concernente “Disposizioni urgenti in materia di usi civici. Modifiche all’articolo 18-bis della legge regionale 14 marzo 1994, n. 12 (Norme in materia di usi civici. Modifica della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 concernente l'organizzazione amministrativa della Regione sarda)”

disegno di legge regionale concernente “Disposizioni urgenti in materia di usi civici. Modifiche all’articolo 18-bis della legge regionale 14 marzo 1994, n. 12 (Norme in materia di usi civici. Modifica della legge regionale 7 gennaio 1977, n. 1 concernente l’organizzazione amministrativa della Regione sarda)”

 

Sette Fratelli, corso d'acqua

Sette Fratelli, corso d’acqua

Proposta di legge regionale “Trasferimento dei diritti di uso civico e sdemanializzazione di aree compromesse appartenenti ai demani civici”

Relazione illustrativa

La realtà dei demani civici in Sardegna rappresenta un fenomeno di grande importanza eppure finora poco conosciuto e ancor meno curato da parte della Regione autonoma della Sardegna.

Al termine delle operazioni di accertamento demaniale saranno molto probabilmente più di 400 mila gli ettari interessati dai diritti di uso civico nell’Isola.

Gli usi civici e gli altri diritti d’uso collettivi sono in generale diritti spettanti a una collettività, che può essere o meno organizzata in una persona giuridica pubblica (es. università agraria, regole, comunità, ecc.) a sé stante, ma comunque concorrente a formare l’elemento costitutivo di un Comune o di altra persona giuridica pubblica: l’esercizio dei diritti spetta uti cives ai singoli membri che compongono detta collettività.

Gli elementi comuni a tutti i diritti di uso civico sono stati individuati in:

– esercizio di un determinato diritto di godimento su di un bene fondiario;

– titolarità del diritto di godimento per una collettività stanziata su un determinato territorio;

– fruizione dello specifico diritto per soddisfare bisogni essenziali e primari dei singoli componenti della collettività.

L’uso consente, quindi, il soddisfacimento di bisogni essenziali ed elementari in rapporto alle specifiche utilità che la terra gravata dall’uso civico può dare: vi sono, così, i diritti di uso civico di legnatico, di erbatico, di fungatico, di macchiatico, di pesca, di bacchiatico, ecc.      Quindi l’uso civico consiste nel godimento a favore della collettività locale e non di un singolo individuo o di singoli che la compongono, i quali, tuttavia, hanno diritti d’uso in quanto appartenenti alla medesima collettività che ne è titolare.

Dopo la legge n. 431/1985 (la nota Legge Galasso), i demani civici hanno anche acquisito una funzione di tutela ambientale (riconosciuta più volte dalla giurisprudenza[1]).    Questa funzione è importantissima, basti pensare che i demani civici si estendono su oltre 5 milioni di ettari in tutta Italia (un terzo dei boschi nazionali), mentre i provvedimenti di accertamento regionali stanno portando la percentuale del territorio sardo rientrante in essi a quasi il 20% (circa 400.000 ettari).

Molte normative regionali, così come anche la legge regionale sarda n. 12/1994 e s.m.i., vi hanno aggiunto alcune nuove “fruizioni” (es. turistiche), ma sempre salvaguardando il fondamentale interesse della collettività locale.   In particolare sono rimasti invariate le caratteristiche fondamentali dei diritti di uso civico.                   Essi sono inalienabili (art. 12 della legge n. 1766/1927), inusucapibili ed imprescrittibili (artt. 2 e 9 della legge n. 1766/1927): “intesi come i diritti delle collettività sarde ad utilizzare beni immobili comunali e privati, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali, appartengono ai cittadini residenti nel Comune nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all’uso” (art. 2 legge regionale n. 12/1994).                 Ogni atto di disposizione che comporti ablazione o che comunque incida su diritti di uso civico può essere adottato dalla pubblica amministrazione competente soltanto verso corrispettivo di un indennizzo da corrispondere alla collettività titolare del diritto medesimo e destinato ad opere permanenti di interesse pubblico generale (art. 3 della legge regionale n. 12/1994).

Con il decreto Assessore Agricoltura R.A.S. n. 953/DEC A 53 del 31 luglio 2013, previa deliberazione Giunta regionale n. 21/6 del 5 giugno 2013, sono stati dati gli indirizzi interpretativi per i procedimenti relativi alla gestione dei diritti di uso civico e dei demani civici.

Infine, con l’approvazione regionale degli strumenti previsti (regolamento per la gestione, piano di recupero e gestione delle terre civiche) è, così, possibile tutelare efficacemente il demanio civico e svolgere tutte quelle operazioni (permute, recuperi, sdemanializzazioni, trasferimenti di diritti, ecc.) finalizzate a ricondurre a corretta e legittima gestione una vera e propria cassaforte di natura della comunità locale.

Una delle problematiche più rilevanti in materia riguarda le diverse ipotesi in cui – spesso decine di anni or sono – i Comuni abbiano alienato illegittimamente terreni a uso civico attualmente irreversibilmente trasformati da edifici, abitazioni, aziende, impianti industriali.

La soluzione più equa, prevista nella presente proposta di legge, consiste nel individuare l’ipotesi di una sdemanializzazione e connesso trasferimento dei diritti di uso civico su terreni comunali quantomeno di analoga estensione e valore ambientale.  La Regione può contribuire con terreni appartenenti al patrimonio regionale.

Viene, nel contempo, coinvolta per un opportuno concerto l’Amministrazione statale del Ministero per i Beni e Attività Culturali e il Turismo, così come autorevolmente indicato dalla sentenza Corte cost. n. 210/2014.

Con un’operazione simile, sul piano giuridico, ambientale ed economico-sociale, vengono salvaguardati i diritti della collettività locale (titolare del demanio civico) al mantenimento della consistenza del proprio demanio civico e vengono risolte situazioni altrimenti di estrema complessità.

 

Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)

Gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis)

 

Testo della proposta di legge regionale.

Art. 1

Trasferimento dei diritti di uso civico da terreni oggetto di sdemanializzazione.

1.Possono essere oggetto di sdemanializzazione i terreni soggetti a uso civico appartenenti ai demani civici a condizione che:

a) abbiano irreversibilmente perso la conformazione fisica o la destinazione funzionale di terreni agrari, ovvero boschivi o pascolativi per oggettiva trasformazione;

b) siano stati alienati, prima dell’entrata in vigore della Legge 8 agosto 1985, n. 431, da parte dei Comuni mediante atti posti in essere senza il rispetto della normativa di cui alla Legge 16 giugno 1927, n. 1766;

c) non siano stati utilizzati in difformità alla pianificazione paesaggistica e urbanistica.

2.La proposta di sdemanializzazione di terreni appartenenti ai demani civici deve, a pena di nullità, essere corredata da proposta di trasferimento dei diritti di uso civico in altri terreni di proprietà comunale idonei all’esercizio dei diritti di uso civico, agrario, boschivo o pascolativo, quantomeno di analoga estensione e valore ambientale. La Regione, su richiesta del Comune interessato e previa conforme deliberazione della Giunta regionale, può concorrere all’integrazione dei terreni ove trasferire i diritti di uso civico con terreni appartenenti al patrimonio regionale e degli enti, aziende e società controllate.

3.La sdemanializzazione e il contestuale trasferimento dei diritti di uso civico, su richiesta motivata del Comune territorialmente interessato, è dichiarata con decreto dell’Assessore regionale dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale, su conforme deliberazione della Giunta regionale, previo accertamento della esistenza delle condizioni indicate nei commi 1 e 2 e acquisizione di specifico concerto con il Ministero per i beni e Attività Culturali e il Turismo.

4.La richiesta di sdemanializzazione e di contestuale trasferimento dei diritti di uso civico è deliberata dal Consiglio comunale a maggioranza di due terzi dei suoi componenti. Qualora trattisi di terreni di pertinenza frazionale, la deliberazione deve contenere il parere obbligatorio dell’Amministrazione separata frazionale, ove esistente.

5.Entro 15 giorni la delibera è depositata a disposizione del pubblico per 30 giorni presso la segreteria del Comune; dell’avvenuto deposito è data notizia mediante avviso pubblicato all’albo del Comune e mediante l’affissione di manifesti e avviso in almeno uno dei quotidiani dell’isola.

6.Chiunque può formulare, entro 30 giorni a decorrere dall’ultimo giorno di pubblicazione, osservazioni alla delibera.

7.Il Consiglio comunale accoglie o respinge le osservazioni presentate, con parere motivato e, tenuto conto di esse, delibera a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti l’adozione definitiva della richiesta di sdemanializzazione e di contestuale trasferimento dei diritti di uso civico.

8.Il decreto assessoriale di cui al comma 3 è pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione nonché, per almeno 30 giorni, nell’albo pretorio del Comune interessato.

Art. 2

Abrogazione di norme.

Sono abrogate le seguenti norme:

– articoli 18 bis, 19 ter della legge regionale 14 marzo 1994, n. 12 e successive modifiche e integrazioni, introdotti dalla legge regionale 4 aprile 1996, n. 18;

– articolo 2 della legge regionale 4 aprile 1996, n. 18;

– articolo 4, commi 24, 25, 26, 27, della legge regionale 11 aprile 2016, n. 5.

Art. 3

Entrata in vigore.

La presente legge sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione.

E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.

 

______________

[1] vds. sentenze Corte cost. n. 345/1997, n. 46/1995 e ordinanze Corte cost. nn. 71/1999, 316/1998, 158/1998, 133/1993.  Vds.. anche Cass. civ., SS.UU., 12 dicembre 1995, n. 12719; Cass. pen., Sez. III, 29 maggio 1992, n. 6537.

 

Baunei, Baccu Goloritzè

Baunei, Baccu Goloritzè

(foto J.I., S.D., archivio GrIG)

  1. amico
    ottobre 26, 2016 alle 7:36 am

    Non c’è niente da fare. La classe non è acqua.

  2. ottobre 26, 2016 alle 3:05 PM

    da Sardinia Post, 26 ottobre 2016
    Usi civici, il Grig contro la Giunta: “Vuole un nuovo Editto delle Chiudende”: http://www.sardiniapost.it/politica/usi-civici-grig-la-giunta-vuole-un-editto-delle-chiudende/

    ________________

    da Vistanet Cagliari, 27 ottobre 2016
    “No al nuovo Editto delle chiudende”. Il Grig contro la proposta di legge regionale sugli usi civici: http://www.vistanet.it/blog/attualita/no-al-nuovo-editto-delle-chiudende-il-grig-contro-la-proposta-di-legge-regionale-sugli-usi-civici/

  3. Carlo Forte
    ottobre 26, 2016 alle 3:28 PM

    La giunta Pigliaru vuole anche il 9 anello per la discarica GENNA LUAS…….nuovo anello nuovi voti.Ma quando si metteranno le mani in questi “””scandali?”””

  4. Terrae
    ottobre 26, 2016 alle 4:35 PM

    Sardegna Terra Promessa.

    Presidente PigliaLu … A s’afferra, afferra!

  5. Carlo Forte
    ottobre 26, 2016 alle 7:06 PM

    Beh in compenso I pescassistenzialimo hanno raggiunto il loro obbiettivo.Ai ragazzi che protestano contro le basi foglio di via e tonfa.Sardegna fatti bella

  6. ottobre 27, 2016 alle 3:07 PM

    la sera stessa del 25 ottobre 2016 il Consiglio regionale sardo ha approvato il disegno di legge regionale, fatto proprio da tutti i capigruppo delle forze politiche in esso rappresentate (art. 192 Regolamento consiliare) come proposta di legge regionale n. 373 del 2016, non ancora pubblicato sul B.U.R.A.S. (vds. http://consiglio.regione.sardegna.it/testoNews.asp?id=2779 e http://consiglio.regione.sardegna.it/resoconti/resoconto.asp?idverbale=150200).
    Ovviamente il GrIG inoltrerà istanza al Governo perchè non chiuda il contenzioso davanti alla Corte costituzionale.

    Stefano Deliperi

    ********

    questo il risultato della votazione (http://www.consregsardegna.it/XVlegislatura/progetti-legge/373/votazioni/VOTFIN)

    Votazione nominale

    Il PRESIDENTE indice la votazione nominale con procedimento elettronico della proposta di legge numero 373.

    (Segue la votazione)

    Rispondono sì i consiglieri: AGUS – ANEDDA – BUSIA – CARTA Angelo – CHERCHI Augusto – COCCO Daniele – COCCO Pietro – COLLU – CONGIU – COZZOLINO – CRISPONI – DEDONI – DEMONTIS – DERIU – FORMA – GAIA – LAI – LEDDA – LOCCI – LOTTO – MELONI – MORICONI – PERRA – PINNA Giuseppino – PINNA Rossella – PISCEDDA – PITTALIS – PIZZUTO – RUBIU – RUGGERI – SABATINI – SATTA – SOLINAS Antonio – SOLINAS Christian – TENDAS – TOCCO – USULA – ZANCHETTA.

    Si sono astenuti: il Presidente GANAU – TEDDE.

    Risultato della votazione

    Il PRESIDENTE proclama il risultato della votazione:

    Presenti 40

    Votanti 38

    Astenuti 2

    Maggioranza 20

    Favorevoli 38

    Il Consiglio approva.

    • Terrae
      ottobre 27, 2016 alle 6:20 PM

      Tutti d’accordo? Ma che Bravi!

      Proprio non vedono l’ora di mettere le mani anche sulle terre civiche.

      Il cavallo di Troia potrebbe essere l’assegnazione di terre a giovani imprenditori agricoli (e chi si opporrebbe?).

      Sicuro che litigheranno dopo, quando ci sarà da favorire qualche imprenditore-investitore-sostenitore-amico.

      Terra (già) Promessa, la nostra Sardegna.

  7. ottobre 29, 2016 alle 9:29 PM

    domenica 30 ottobre 2016 articolo su usi civici e Sardegna di Ferruccio Sansa su Il Fatto Quotidiano! 🌄

  1. No trackbacks yet.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.