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Il Sulcis merita un futuro migliore.

Il comitato Porto Solky, Italia Nostra Sardegna, WWF e Gruppo di Intervento Giuridico onlus hanno presentato (10 febbraio 2019) al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (CS LL.PP.) un atto di “osservazioni“ per ottenere la rimodulazione dei 57,5 milioni di euro, oggi previsti per l’inutile e dannoso nuovo ponte di S. Antioco, a favore della messa in sicurezza delle principali arterie del Sulcis, nonchè per la realizzazione del nuovo porto polifunzionale di Sant‘Antioco che permetterebbe una reale ricaduta nella cantieristica e nel turismo.
Leggi tutto…Chi vuole avvelenare gli animali nelle campagne di S. Antioco?

S. Antioco, Su Pranu, ciotola con cibo per cani e probabile lumachicida
Alcuni giorni fa un cittadino ha rinvenuto nelle campagne di Su Pranu, in Comune di S. Antioco (SU), una ciotola per cani piena di cibo e di una sostanza che all’apparenza sembra proprio un potente lumachicida (metaldeide). Leggi tutto…
Chiusa la caccia in parte del territorio comunale di S. Antioco.
Il sindaco di S. Antioco Ignazio Locci ha emanato l’ordinanza sindacale n. 20 del 7 settembre 2017 con la quale è stata determinata la chiusura della caccia in un’ampia zona in località Su Pranu, in quanto “potenzialmente pericolosa atteso che tali zone, che erano in prevalenza a destinazione agricola, sono oggi densamente antropizzate con un numero elevato di presenze residenziali e turistiche e che le strade interne sono interessate oltre che dal passaggio di autoveicoli anche da una cospicua circolazione turistica e locale sia pedonale che ciclo pedonale”. Leggi tutto…
L’isola di Sant’Antioco ha bisogno di “questo” nuovo ponte?
È ciò che si chiedono molti abitanti di Sant’Antioco, e noi con loro, dopo aver visionato il progetto preliminare degli interventi previsti nel “Piano Straordinario per il Sulcis” di cui alla deliberazione Giunta Regionale n. 33/45 del 31 luglio 2012 (programmazione risorse residue del Fondo Sviluppo e Coesione) per favorire lo sviluppo del territorio del Sulcis-Iglesiente, comprendenti opere infrastrutturali sul sistema stradale, portuale, idrico e fognario e di messa in sicurezza delle aree minerarie e di bonifica delle aree industriali dismesse. Leggi tutto…
Chiusa la caccia in tutta l’Isola di S. Antioco.
Dopo l’ordinanza n. 32/2015 del 24 agosto 2015 (+ cartografia + simulazione aree divieto di caccia) n. 32/2015 del 24 agosto 2015 + cartografia + simulazione) con la quale il Sindaco di Calasetta Antonio Vigo ha disposto il divieto di caccia nelle campagne di Mercureddu – Spiaggia Grande, dove è piuttosto diffusa la presenza di abitazioni e in passato si sono verificati numerosi episodi di pericolo a causa dell’attività venatoria, ora la caccia è vietata in tutta l’Isola di S. Antioco (CI). Leggi tutto…
Forum “Finis Terrae” a S. Antioco.
Organizzato e promosso dall’associazione TAMtam con il patrocinio del Comune di S. Antioco, si svolge nel centro sulcitano il I Forum su Economia, Ambiente e Territorio.
Finis Terrae è un progetto dell’Associazione di Promozione Sociale TAMtam volto a formare ed informare un pubblico più eterogeneo possibile sulle tematiche di protezione ambientale, economia sostenibile, cambiamenti climatici, impatti delle industrie sull’ambiente e sulla salute, buone pratiche territoriali. Leggi tutto…
Fermata la caccia nelle campagne abitate di S. Antioco!
Il Sindaco di S. Antioco Mario Corongiu, con ordinanza n. 56 del 4 dicembre 2013, ha disposto per ragioni di pubblica incolumità il divieto di caccia per la zona di Su Pranu, campagne dove sono presenti numerose residenze private e aziende agricole, letteralmente invase da cacciatori nelle giornate di caccia.
Il Sindaco Corongiu ha accolto la richiesta urgente in tal senso inoltrata (1 ottobre 2013) dalle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Lega per l’Abolizione della Caccia e Amici della Terra dopo aver raccolto diverse segnalazioni di residenti e turisti. Leggi tutto…
Stop alla caccia nelle campagne abitate di S. Antioco!
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Lega per l’Abolizione della Caccia e Amici della Terra hanno inoltrato (1 ottobre 2013) una richiesta urgente di adozione di provvedimenti di divieto di caccia per la zona di Su Pranu, nel Comune di S. Antioco (CI), campagne dove sono presenti numerose residenze private e aziende agricole, letteralmente invase da cacciatori nelle giornate di caccia. Leggi tutto…
Anche cani legati e bastonati nell’Isola di S. Antioco!
Ma che succede nell’Isola di S. Antioco? S’è diffuso un terribile virus mentale che provoca un’epidemia di delinquenza verso gli altri animali?
Prima a causa di bocconi avvelenati disseminati fra macchie, vigneti e campagne fra Calasetta (soprattutto presso la località di Cussorgia) e S. Antioco (in particolare nella località di Sa Ariasci) da parte di sconosciuti criminali sono stati ritrovati purtroppo numerosi cani avvelenati e almeno anche uno splendido esemplare di Volpe (Vulpes vulpes).
Nei giorni scorsi è stato ritrovato un povero cane massacrato di bastonate, dopo esser stato legato con del filo di ferro per immobilizzarlo, secondo le segnalazioni pervenute. Leggi tutto…
Bocconi avvelenati e cani morti a Calasetta.
Nei giorni scorsi sono stati ritrovati alcuni cani morti per avvelenamento nelle campagne di Cussorgia, in Comune di Calasetta (CI).
Dopo lunghe ricerche fra vigne, macchia mediterranea e pascoli, sono stati ritrovati dai loro proprietari.
Il veterinario, coinvolto in diversi casi, ha potuto solo confermare i motivi dei decessi: avvelenamento.
E’ stato avvisato anche il Servizio veterinario della A.S.L. n. 7. Ma non basta, perché sembra che l’uso dei bocconi avvelenati sia una pessima consuetudine nelle campagne di Calasetta e anche in quelle della contigua S. Antioco, dove le locali guardie zoofile avrebbero recentemente ritrovati ben sette cani morti avvelenati. Leggi tutto…
Ricerche minerarie a Coa e’ Cuaddus, S. Antioco: il Ministero dell’ambiente impone il procedimento di V.I.A. su ricerche minerarie e complesso turistico-edilizio.
Importanti sviluppi della vicenda relativa al progetto di ricerca mineraria per acque minerali termali (art. 2, comma 2°, del regio decreto n. 1443/1927 e s.m.i.) da parte della Reno s.r.l. (società di Portoscuso) in loc. Coqquadus (o Coa ‘e Cuaddus), in Comune di S. Antioco (CI), comprendente tre pozzi pilota spinti a mt. 150 di profondità.
Il Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare – Direzione generale protezione della natura e del mare, con nota n. 26180 del 19 dicembre 2011, ha reso noto di aver comunicato all’Assessorato della difesa dell’ambiente della Regione autonoma della Sardegna (Servizio S.A.V.I. e Servizio conservazione della natura), al Comune di S. Antioco e al Ministero per i beni e attività culturali riguardo ”l’opportunità di una completa valutazione degli effetti cumulativi di tutti i piani e progetti che interessano la medesima area, al fine di garantire, oltre che il rispetto della Direttiva 97/11/CE, anche il mantenimento sia dell’equilibrio ecosistemico che dello stato di conservazione soddisfacente dei siti Natura 2000 presenti”.
Inoltre ha richiesto notizie in merito a eventuali lavori già effettuati. Leggi tutto…
Ricerche minerarie a Coa ‘e Cuaddus, S. Antioco: un procedimento di V.I.A. farraginoso.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato (26 ottobre 2011) uno specifico atto di intervento nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di ricerca mineraria per acque minerali termali (art. 2, comma 2°, del regio decreto n. 1443/1927 e s.m.i.) da parte della Reno s.r.l. (società di Portoscuso) in loc. Coqquadus (o Coa ‘e Cuaddus), in Comune di S. Antioco (CI), comprendente tre pozzi pilota spinti a mt. 150 di profondità. Interessati il Servizio valutazione impatti dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente e, per opportuna conoscenza, la Commissione europea e i Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali.
Il medesimo “avviso al pubblico” testualmente riporta: “lo studio di impatto ambientale ha evidenziato che gli impatti potenzialmente significativi interessano le componenti suolo, sottosuolo e acque sotterranee. Le misure di mitigazione e compensazione durante i lavori, unite al ripristino finale, faranno sì che l’area dopo l’intervento ritorni verosimilmente alle condizioni ante-opera”, evidenziando una mancata certezza sul ripristino ambientale pieno e completo. Leggi tutto…
Sbarcano anche tanti radar sulle coste sarde.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato (12 agosto 2011) uno specifico ricorso relativamente a ben 15 radar (dei quali solo uno esistente, a Guardia Vecchia, sull’Isola di La Maddalena) facenti parte – a quanto pare – di un unico sistema coordinato. Di essi n. 4 farebbero capo al Corpo della Guardia di Finanza e n. 11 farebbero capo al Corpo delle Capitanerie di Porto. Gli 11 radar previsti per il Corpo delle Capitanerie di Porto farebbero parte del sistema VTS (Vessel Traffic Service) promosso dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per il controllo del traffico marittimo di qualsiasi genere, integrabile con il sistema C4ISR (Command, Control, Communications, Computers, Intelligence, Surveillance and Recoinnaissance) a fini fondamentalmente di intelligence militare e di sicurezza. Sono stati interessati la Commissione europea, i Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali, la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, la Direzione regionale della pianificazione territoriale, la Direzione regionale valutazione impatti, le strutture periferiche del Ministero per i beni e attività culturali, i Comuni territorialmente interessati, l’A.R.P.A.S. Leggi tutto…
Gasdotto Galsi: al “via” gli espropri.
Oggi sul quotidiano La Nuova Sardegna è stato pubblicato l’avviso + elenco particelle catastali e proprietari (art. 52 ter del D.P.R. n. 327/2001 e s.m.i.) di avvio del procedimento di esproprio delle aree interessate dal tracciato del gasdotto Galsi s.p.a. in Sardegna e a Piombino, in Toscana.
Ora – con le ruspe nei terreni – come ampiamente prevedibile residenti, amministrazioni locali, aziende interessati daranno vita a contestazioni di vario genere. Leggi tutto…
Progetto radar di Capo Sperone: il Corpo forestale fa rapporto alla Procura della Repubblica.
Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale – S.T.I.R. di Iglesias ha comunicato (nota n. 44209 dell’1 giugno 2011) che, in seguito alle richieste di informazione a carattere ambientale e adozione di opportuni provvedimenti (28 marzo 2011, 17 maggio 2011) indirizzate dalle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra alle amministrazioni pubbliche e alla magistratura competenti riguardo “il progetto di installazione di un radar in loc. Capo Sperone”, “la Stazione Forestale e di V.A. di Sant’Antioco … a seguito delle verifiche di competenza espletate sul caso … ha notiziato la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari con informativa prot. 466 del 06/04/2011”. Leggi tutto…
Sardegna occidentale, un’epidemia di radar.
anche su Il Manifesto Sardo (Un’epidemia di radar ), n. 99, 1 giugno 2011
Sono spuntati come funghi dopo la pioggia. Sono i progetti di radar della Guardia di Finanza lungo le coste occidentali della Sardegna. Quasi un’epidemìa. Da Capo Sperone (S. Antioco) alla costa di Capo Pecora (Fluminimaggiore), dal litorale di Tinnias (Tresnuraghes) all’Argentiera (Sassari). Leggi tutto…
Fermiamo il radar a Capo Sperone!
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato – dopo la richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti del 28 marzo 2011 – un ricorso (17 maggio 2011) alla Commissione europea e alle Amministrazioni pubbliche nazionali, regionali e locali competenti riguardo l’installazione di un potente radar per conto della Guardia di Finanza in località Il Semaforo – Capo Sperone, in Comune di S. Antioco (CI), presso la storica struttura di segnalazione e avvistamento oggi in rovina.
Coinvolti anche il Ministero dell’ambiente, il Ministero per i beni e attività culturali, l’Assessorato regionale dell’urbanistica, la Soprintendenza per i beni ambientali di Cagliari, la Soprintendenza archeologica di Cagliari, il Servizio regionale tutela paesaggistica, il Comune di S. Antioco, l’A.R.P.A.S., il Corpo forestale e di vigilanza ambientale. Informata anche la competente magistratura. Leggi tutto…
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