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Una lavanderia industriale in pieno centro cittadino, a La Maddalena.
Da anni lavora a pieno ritmo una lavanderia industriale in pieno centro urbano (Via Terraluigiana) a La Maddalena (SS).
Leggi tutto…Un mare di liquami anche nel porto di Alghero.

Alghero, Bastioni e centro storico
Alghero per il suo ambiente, la sua storia, la sua cultura è una delle mète turistiche più rinomate del Mediterraneo. Leggi tutto…
La salute dei cittadini dev’essere sempre in primo piano.
Importante sentenza del T.A.R. Molise in tema di salute pubblica e pericoli di carattere igienico-sanitari. Leggi tutto…
Inquinamento per risparmiare.
Il 16 maggio 2017 su disposizione della Procura della Repubblica e del G.I.P. del Tribunale di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale ha posto sotto sequestro preventivo aree degli impianti industriali Fluorsid s.p.a. nella zona industriale di Cagliari – Macchiareddu e ha proceduto all’arresto di sette dirigenti, collaboratori e appaltatori dell’industria chimica. Leggi tutto…
Ennesima morìa di pesci nel Canale di Terramaini, nell’area vasta di Cagliari.
L’1 novembre 2016 ancora una morìa di pesci nel Canale di Terramaini, che attraversa l’area vasta di Cagliari, da Monserrato al capoluogo isolano, fino al mare.
Sono ormai decine i casi analoghi negli ultimi anni. Leggi tutto…
La marmettola avvelena i corsi d’acqua delle Alpi Apuane, che cosa si aspetta per intervenire?
Centinaia di migliaia di metri cubi di acqua dei fiumi e dei torrenti delle Alpi Apuane sono inquinati dalla marmettola (marmo finemente tritato scaricato negli impluvi e corsi d’acqua). La causa è esclusivamente l’attività illecità rappresentata dagli scarichi abusivi dell’estrazione del marmo.
I danni ambientali ed economici sono enormi. Leggi tutto…
Non c’è bisogno di un “parco minestrone” per Santa Gilla, Molentargius e la Sella del Diavolo, ma di corretta e concreta gestione dei beni ambientali.
La Giunta regionale sarda, con la deliberazione n. 32/2 del 31 maggio 2016, ha avviato, su richiesta dei Comuni interessati, un percorso istituzionale finalizzato all’istituzione di un unico parco naturale comprendente lo Stagno di Molentargius, le Saline, lo Stagno di Santa Gilla e la Sella del Diavolo.
Le intenzioni saranno pure le migliori, ma il programma sembra delineare un “parco minestrone”, dove buttar dentro tutto e il contrario di tutto e non combinare molto di buono per un’efficace salvaguardia del patrimonio naturale e storico-culturale di autentici gioielli del Mediterraneo. Leggi tutto…
E’ ora di fare chiarezza sul grave inquinamento da marmettola dei corsi d’acqua delle Alpi Apuane.
Il Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare continua a incalzare la Regione Toscana in merito ai continui eventi di inquinamento ambientale altamente pregiudizievoli per la salvaguardia dei Fiumi Carrione e Frigido e gli habitat naturali connessi derivanti dalla marmettola (marmo finemente tritato scaricato negli impluvi e corsi d’acqua) causata dall’attività estrattiva sulle Alpi Apuane. Leggi tutto…
Piove, la Saras è autorizzata a inquinare?
Secondo quanto riportato dalle notizie diffuse dalla stampa nei giorni scorsi (es. “Chiazze oleose a mare ‘Pesca compromessa’. La Saras attua il piano di emergenza e apre le paratie”, L’Unione Sarda, 2 ottobre 2015), sembrerebbe proprio che, in caso di forti piogge, la Saras sia autorizzata a inquinare il mare di Sarroch, tanto da ridurlo ad un denso liquido maleodorante, dove l’acqua marina rimane solo un’idea: “l’acqua è talmente viscosa che il passaggio dello scafo non genera schiuma: appena il sole riesce a farsi largo tra la coltre di nuvole scure si riescono a vedere sul mare i riflessi violacei e azzurrognoli tipici degli idrocarburi”. Leggi tutto…
Che cosa sono quegli scarichi a Capo Boi (Villasimius)?
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (28 agosto 2015) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione di opportuni provvedimenti riguardo una serie di scarichi a mare ubicati lungo il litorale di Capo Boi, in Comune di Villasimius (CA), segnalati da turisti. Leggi tutto…
La grande ambiguità dei reati ambientali prossimi venturi.

Cologna Veneta, scarico collettore fognario ARICA, di raccolta dei reflui di cinque depuratori (Trissino, Montecchio Maggiore, Arzignano, Montebello Vicentino e Lonigo) nel Fiume Fratta-Gorzone
Cancellato il reato concernente l’utilizzo delle tecniche di airgun dal testo approvato dalla Camera dei Deputati, pronubi il Ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti e del presidente della Commissione permanente “ambiente” della Camera dei Deputati Ermete Realacci, il disegno di legge n. 1345 sui delitti contro l’ambiente approda al Senato della Repubblica in quarta lettura.
E’ sostenuto da una maggioranza trasversale bulgara, dal P.D. a Legambiente, dal Movimento 5 Stelle a Greenpeace, da Forza Italia alle mille sfaccettature politiche che si richiamano al centro-destra. Leggi tutto…
Scarichi e codice penale.
Ampia e interessantissima panoramica sugli illeciti penali concernenti lo scarico di acque reflue, con riferimento e approfondite valutazioni fra norme speciali e previsioni codicistiche. Leggi tutto…
Ma quanta Sardegna è inquinata davvero?
In questi giorni è sorta una polemica un po’ assurda riguardo l’estensione delle aree inquinate in Sardegna.
All’articolo “La Sardegna è la regione più inquinata d’Italia” del giornalista Augusto Ditel (L’Unione Sarda, 7 marzo 2015) ha replicato seccamente l’Assessore regionale della difesa dell’ambiente Donatella Spano (“Siti contaminati, l’assessore contesta i dati”, L’Unione Sarda, 8 marzo 2015).
A sua volta, il Presidente regionale dell’I.S.D.E. Vincenzo Migaleddu ha ribadito la correttezza dei dati (“Migaleddu: un sardo su tre vive in una zona inquinata”, L’Unione Sarda, 10 marzo 2015), ma l’Assessore Spano e la sua collega Assessore regionale dell’industria Maria Grazia Piras hanno nuovamente replicato nettamente (“Bonifiche, la Giunta: ‘Solo l’1% del territorio sardo potenzialmente inquinato”, Sardinia Post, 12 marzo 2015), fra le contestazioni di alcune associazioni e comitati ambientalisti. Leggi tutto…
E questa sarebbe acqua depurata?

Cologna Veneta, scarico collettore fognario ARICA, di raccolta dei reflui di cinque depuratori (Trissino, Montecchio Maggiore, Arzignano, Montebello Vicentino e Lonigo) nel Fiume Fratta-Gorzone
Nella mattinata dell’11 gen. 2015 una delegazione del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha incontrato il Senatore del M5S Enrico Cappelletti in località Sule a Cologna Veneta (VR) dove si trova lo scarico del collettore fognario ARICA, il quale dirige i reflui di cinque impianti di depurazione (Trissino, Montecchio Maggiore, Arzignano, Montebello Vicentino e Lonigo) nel corso d’acqua Fratta-Gorzone.
Ad accogliere la delegazione l’ormai tristemente famoso scarico lurido e maleodorante che, con efficienza ventiquattr’ore su ventiquattro, sversa sostanze tossiche nel fiume Fratta. Leggi tutto…
Imprenditori senza scrupoli e inquinamento delle nostre acque e del latte che beviamo.
Ignobile vicenda di inquinamento portata alla luce dalla Magistratura campana e dal Corpo forestale dello Stato.
Per chissà quanti anni gli allevamenti zootecnici delle Foreste Molisane hanno scaricato nel Volturno grandi quantitativi di rifiuti di ogni genere.
“Tra le colline ai piedi del Matese, lungo le rive del Volturno, dove il tempo è cadenzato dal ritmo della natura, e dove aria pulita, amore per la vita e rispetto per l’ambiente trovano il loro giusto equilibrio, sorge la nostra grande Azienda Agricola, vero esempio di moderna filiera controllata”, così recita il sito web aziendale, ma la realtà – secondo le indagini – era di scarichi illeciti, pressioni e minacce sui lavoratori, rifiuti e carcasse sotterrati, latte scaduto rivenduto come fresco. Leggi tutto…
Scarichi sospetti a Longare: risponde il Comune.
Lo scorso mese di agosto (segnalazione del 13.08.2014) il Gruppo d’Intervento Giuridico – Veneto, in seguito a diverse segnalazioni provenienti da escursionisti preoccupati, ha presentato una richiesta di informazioni a carattere ambientale, indirizzata al Comune di Longare (VI) e al Corpo forestale dello Stato, relativamente alla presenza di uno scarico con flusso abbondante, che si presentava putrido e maleodorante, nella località San Rocco, con la presenza, tra l’altro, di notevoli alghe. Lo scarico, in base a quanto emerso anche alle immagini fotografiche pervenute, percorreva il sentiero boschivo per centinaia di metri verso valle. Leggi tutto…
Fermiamo il decreto di tutela degli inquinatori!
Il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91 (“Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonche’ per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”), come abbiamo detto e argomentato, costituisce un gran bel favore per gli inquinatori e una sciagura per l’ambiente e il popolo inquinato.
Il Comitato Acqua Bene Comune propone la seguente campagna di mail bombing nei confronti dei nostri senatori: di seguito trovate indirizzi di posta elettronica e testo. Leggi tutto…
La responsabilità in tema di superamento dei limiti nello scarico di reflui deve essere esclusa quando esiste un soggetto delegato competente.
anche sulla Rivista telematica di diritto ambientale Lexambiente (“Acque. Scarico, responsabilità e delega”), 8 gennaio 2014
Interessante pronuncia del Tribunale civile di Reggio Emilia in materia di superamento dei limiti di immissione di scarichi reflui nelle reti pubbliche.
Il Tribunale civile di Reggio Emilia, con la sentenza, sez. II, 28 novembre 2013, ha accolto il ricorso n. 8382/2008 del Condominio Corte Gonzaga e di Cristina Denti contro il Comune di Reggio Emilia per l’annullamento dell’ordinanza del Comune di Reggio Emilia n. 20864 del 30 settembre 2008 con la quale veniva ingiunto il pagamento di una sanzione amministrativa per la violazione dell’art. 101, comma 2°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i. a causa del cattivo funzionamento del proprio “impianto biologico a fanghi di attivi di trattamento di reflui”, verificato dall’A.R.P.A. Emilia-Romagna (verbale n. 45/2007). Leggi tutto…
Miasmi maleodoranti fra Langhe e Monferrato.
Costigliole d’Asti è un affascinante paesino ricco di castelli, storia e attrazioni eno-gastronomiche fra Monferrato e Langhe, ma, periodicamente, viene in parte interessato da forti miasmi.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, raccogliendo le segnalazioni di diversi cittadini preoccupati, ha inoltrato nei giorni scorsi (13 febbraio 2013) alle amministrazioni pubbliche competenti (tra le quali A.R.P.A. Piemonte – Dipartimento di Asti, l’Azienda Sanitaria Locale di Asti – ASL AT, Comune di Costigliole d’Asti (AT) una richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione di opportuni provvedimenti relativa alla presenza di esalazioni maleodoranti, nella località Valcioccaro-Costigliole d’Asti, in Comune di Costigliole d’Asti (AT), presumibilmente provenienti dagli impianti della Valcioccaro Società Agricola, azienda specializzata nell’allevamento avicolo. Leggi tutto…
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