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In autunno (forse) la bonifica ambientale dai sacchi di nylon della spiaggia del Poetto (Cagliari).
A Cagliari per indicare una cosa che va per le lunghe si dice sa fabbrica de sant’Anna, perché la nota chiesa del quartiere storico di Stampace venne iniziata nel 1785 e terminata nel 1938, venne distrutta dai bombardamenti del 1943 e riaperta al culto (dopo stavolta un restauro rapido) nel dopoguerra.
Leggi tutto…Le ordinanze comunali per la bonifica ambientale dai rifiuti abbandonati si applicano anche in aree demaniali.
Importante pronuncia del Consiglio di Stato in tema di rimozione dei rifiuti e bonifica ambientale.
Leggi tutto…Bonifica ambientale sulla spiaggia del Poetto (Cagliari).

E’ davvero osceno l’ultimo degrado, in ordine di tempo, ai danni della splendida spiaggia del Poetto, otto-nove chilometri di sabbia fra Cagliari e Quartu S. Elena, fin troppo massacrata da pessima gestione nel corso degli ultimi decenni.
Leggi tutto…Posidonia e spiagge.
Una delle richieste più frequenti nel periodo estivo riguarda la presenza della Posidonia (Posidonia oceanica) sulla spiagge e la possibilità o meno di rimuoverla per evitare fastidi di vario genere (odori, torbidità del mare, ecc.).
Leggi tutto…Appello urgente al Sindaco di Alghero: “Si fermino i mezzi pesanti sulla spiaggia”.

La presenza della posidonia spiaggiata sul litorale sabbioso tra Alghero e Fertilia non è una calamità, ma un fatto naturale.
Leggi tutto…Spiaggia bene comune.

La presenza della posidonia spiaggiata sul litorale sabbioso tra Alghero e Fertilia non è una calamità ma un fatto naturale come accade sulla terraferma per gli alberi che in autunno perdono le foglie.
Leggi tutto…La posidonia è cattiva.
La Posidonia è brutta e cattiva e dev’essere tolta.
Sono questi i dettami del “moderno” turismo balneare e, a quanto pare, ad essi si deve sottostare. Del resto se il turista trova foglie di Posidonia sotto l’asciugamano inorridisce e sui giornali spuntano articoli tanto indignati quanto ignoranti (nel senso etimologico del termine) sulla mancata “pulizia” delle spiagge. Leggi tutto…
Stop ai capanni di caccia permanenti nelle campagne venete!
Prosegue senza sosta l’attività del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus del Veneto per liberare boschi e campagne da capanni e altane di caccia abusivi.
Ai numerosi casi oggetto di provvedimenti della magistratura e delle amministrazioni pubbliche competenti su puntuali segnalazioni ecologiste, è seguita anche la sentenza della Corte costituzionale n. 139/2013 che ha dichiarato l’incostituzionalità della legge regionale 6 luglio 2012, n. 25 nelle parti in cui esenta gli appostamenti per la caccia (capanni, altane) dall’ottenimento dell’autorizzazione paesaggistica (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e dal titolo abilitativo urbanistico-edilizio (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.).
Le opere precarie devono avere un utilizzo effettivamente limitato nel tempo ed essere poi rimosse.
Ancora un importante pronunciamento della Corte di cassazione in materia di posizionamento di strutture precarie.
Secondo Cass. pen., sez. III, 5 marzo 2013, n. 10235, per essere legittima la natura precaria di un’opera dev’essere connessa a un uso effettivamente limitato nel tempo – non superiore a 90 giorni – e per fini legati a un utilizzo contingente, dovendosi poi provvedere a un’effettiva sollecita rimozione.
Non è sufficiente la presenza dei requisiti dell’amovibilità e della temporaneità.
E’ ormai giurisprudenza costante. Leggi tutto…
Le opere precarie senza autorizzazione sono abusive quando permangano nel tempo.
Rilevante pronunciamento del Consiglio di Stato in materia di posizionamento di “case mobili” e altre strutture precarie.
Cons. Stato, sez. III, 12 settembre 2012, n. 4850 ha, infatti, statuito che è necessario valutare l’aspetto della permanenza nel tempo, anche in assenza del requisito dell’immobilizzazione al suolo e della presenza di collegamenti a eventuali sottoservizi (fognature, energia elettrica, gas, ecc.). Leggi tutto…
Inizia a essere sbaraccata la “legnaia” abusiva dall‘Anfiteatro romano di Cagliari.
Sabato 13 ottobre 2012 è stato un bel giorno per Cagliari e il suo Anfiteatro romano.
I cagliaritani hanno potuto verificare che il Comune – in sinergia con la locale Soprintendenza per i beni archeologici – ha iniziato a sbaraccare la“legnaia“ che da troppi anni ammorba il più importante monumento romano della Sardegna, uno dei soli tre anfiteatri romani scavati nella roccia ancora esistenti.
La “legnaia” è abusiva e dannosa per il bene culturale. Leggi tutto…
Le strutture temporanee devono essere rimosse al termine della stagione estiva.
Rilevante pronunciamento della Corte di cassazione su un aspetto di particolare rilevanza riguardo le strutture “stagionali”. Esse vanno rimosse al termine della stagione per la quale sono state autorizzate.
La sentenza della Corte di cassazione penale, sez. III, 20 giugno 2012, n. 24554 ha ribadito che la mancata rimozione costituisce reato e dà luogo agli ordinari rimedi contro le opere abusive.
E’ bene che lo ricordino, per esempio, i titolari dei tanti chioschi che sorgono con autorizzazioni stagionali durante la stagione estiva lungo i litorali.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Perché non è stato integralmente rimosso il basamento di cemento dallo Stagno di Molentargius?
Tra il 2007 e il 2010 è stata compiuta un’operazione altamente meritoria nell’area della zona umida di Molentargius: la rimozione (con fondi pubblici) della linea aerea ad alta tensione (150 kv) gestita da Terna s.p.a. che attraversava lo Stagno di Molentargius e causava ogni anno il decesso per folgorazione di decine e decine di esemplari appartenenti a specie di avifauna protetta.
Secondo i dati Terna s.p.a., ben 12 km. di linea elettrica (48 km. di conduttore + 12 km. di linea di guardia), 76.530 kg. di rottami metallici (alluminio-acciaio dei conduttori), 188.000 kg. di acciaio (tralicci), 340 tonnellate di calcestruzzo (basamenti).
Trattandosi di area classificata S.I.C. e Z.P.S., le disposizioni attuative dell’operazione (tempistica, modalità esecutive, mitigazioni, ecc.) vennero emanate con prescrizioni vincolanti dal Servizio regionale valutazione impatti (determinazione Servizio regionale S.A.V.I. n. 2645/730 dell’8 agosto 2008) al termine della prescritta procedura di valutazione di incidenza.
Fra tali prescrizioni vi era la completa rimozione (taglio tipo “E”) del basamento n. 41, del quale – invece – secondo segnalazioni ricevute, è rimasto gran parte (25 tonnellate) della fondazione sotto il pelo dell’acqua. Leggi tutto…
S’inizia a sbaraccare la “legnaia” che appesta l’Anfiteatro romano di Cagliari!
La nuova Amministrazione comunale di Cagliari e la Soprintendenza per i beni archeologici hanno preso gli accordi necessari sull’Anfiteatro romano: s’inizia a sbaraccare la “legnaia“ che da troppi anni ammorba il più importante monumento romano della Sardegna, uno dei soli tre anfiteatri romani scavati nella roccia ancora esistenti. La “legnaia” è abusiva e dannosa per il bene culturale.
Noi siamo disponibili a dar loro una mano. Anche tutt’e due.
Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra Leggi tutto…
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