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La “colpa” della crisi idrica in Sardegna è dello stato delle condotte dell’acqua.
L’abbiamo denunciato pubblicamente in mille occasioni: in Sardegna la crisi idrica non dipende da piogge e invasi non certo di scarso rilievo, sono altri i reali motivi della crisi idrica: il disastroso tasso di perdita delle reti e la perdurante assenza di connessioni fra gli invasi.
Per non parlare del ricorrente razionamento idrico a Sassari o dell’acqua gialla che esce spesso dai rubinetti a Olbia. Leggi tutto…
La Sardegna è in crisi idrica o no?
Su La Nuova Sardegna online del 5 novembre 2015[1] campeggiava in bella evidenza un articolo dal titolo quasi sinistro: “Alluvionati e assetati: in Gallura e Baronia è emergenza idrica. Bacini quasi vuoti nelle zone più colpite dalle piogge. Ma anche nel resto dell’isola il livello di allerta è alto“.
L’argomento è uno di quelli da trattare con attenzione e rigore, perché attiene alla disponibilità di un bene pubblico essenziale e ha risvolti diretti su una questione, quella della capacità complessiva d’invaso della Sardegna, la cui presunta (ma inesistente) insufficienza viene periodicamente indicata come la giustificazione per la realizzazione di nuove inutili dighe. Leggi tutto…
Diatribe fra le Aziende sanitarie locali e Abbanoa s.p.a. sull’acqua delle reti pubbliche, come quelle di Carloforte e di S. Teresa di Gallura.
Sono pervenute le risposte da parte di Abbanoa s.p.a. (concessionario gestore unico del sistema idrico e depurativo in Sardegna) alle specifiche richieste di informazioni ambientali e adozione degli opportuni interventi inoltrate (rispettivamente 19 ottobre 2013 e 28 ottobre 2013) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus per conoscere le motivazioni delle ripetute (metà luglio – metà ottobre 2013) ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua della rete pubblica a fini potabili e alimentari nel Comune di Carloforte (CI) e delle ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua della rete pubblica a fini potabili e alimentari in pressochè tutto il territorio comunale di S. Teresa di Gallura (OT). Leggi tutto…
Come i sardi rischiano di perdere l’acqua pubblica.
anche su La Nuova Sardegna (“Abbanoa. Mobilitarsi per una direttiva europea sui beni comuni”) e Il Manifesto Sardo (“I sardi rischiano di perdere l’acqua pubblica”), n. 155, 16 ottobre 2013
Non si sapeva nemmeno quanti fossero i “feudatari delle acque” nella Sardegna di inizio millennio.
E.A.F., Consorzi di bonifica, E.S.A.F., singoli Comuni, Consorzi industriali, decine di soggetti che – come tanti pinocchi anarchici – gestivano la “loro” acqua, le “loro” condotte, i “loro” invasi, i “loro” depuratori infischiandosene di avere una regìa unica o anche un qualche coordinamento. Leggi tutto…
La Procura della Repubblica di Cagliari indaga sui liquami nel mare di Buggerru.
Siamo ancora in alto mare – di melma – riguardo i liquami che finiscono in mare a Buggerru (CI). La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari ha aperto un procedimento penale e l’ A.R.P.A.S. ha fatto campionamenti e analisi. Tuttavia non si scorgono a breve provvedimenti risolutivi per evitare l’intuitivo inquinamento e la mefitica pubblicità turistica. Infatti, con nota n. 2011/18262 CI del 30 giugno 2011 l’A.R.P.A.S. – Dipartimento di Carbonia-Iglesias ha reso noto “che, a seguito di richiesta di intervento nell’ambito di indagini di Polizia Giudiziaria, i Tecnici della Prevenzione del Servizio Controlli e attività di campo di questo Dipartimento … hanno provveduto ad effettuare ispezioni e prelievo campioni presso l’impianto di depurazione a servizio del Comune di Buggerru. Gli esiti dell’ispezione e i risultati analitici relativi ai campioni prelevati sono stati trasmessi al delegato dalla Autorità Giudiziaria per le attività di indagine”. Leggi tutto…
Gli scarichi di Bassacutena nel fiume.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato (12 luglio 2011) una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione di opportuni interventi riguardo la presenza di scarichi presumibilmente di liquami non trattati lungo il corso del Rio Bassacutena, affluente del Fiume Liscia, presso la frazione di Bassacutena, in Comune di Tempio Pausania (OT). Trasportati dal Fiume Liscia, finiscono in mare, presso la spiaggia della Sciumara (Palau). Leggi tutto…
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