Home > acqua, aree urbane, difesa del territorio, dissesto idrogeologico, fondi comunitari, grandi opere, Italia, paesaggio, pianificazione, società, sostenibilità ambientale, zone umide > Forse si inizia a fare qualcosa di buono contro il dissesto idrogeologico e le calamità innaturali.

Forse si inizia a fare qualcosa di buono contro il dissesto idrogeologico e le calamità innaturali.


Cagliari, strada statale n. 195 interrotta (10 ottobre 2018)

anche su Il Manifesto Sardo (“Forse si inizia a fare qualcosa di buono contro il dissesto idrogeologico e le calamità innaturali“) n. 279, 1 marzo 2019

Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (S.N.P.A., formato dall’I.S.P.R.A. e dalle A.R.P.A. regionali) ha presentato il 27 febbraio 2019 il Rapporto Ambiente 2018, dove, fra le tante informazioni ambientali utili a stabilire lo stato di salute del territorio italiano, si riporta che le 620.808 frane avvenute negli ultimi 900 anni hanno interessato complessivamente il 7,9% del territorio nazionale, un’area di circa 23.700 km quadrati, mentre il consumo di suolo continua a crescere, pur segnando un importante rallentamento negli ultimi anni: tra il 2016 e il 2017 le nuove coperture artificiali hanno riguardato circa 5.200 ettari di territorio, in media poco più di 14 ettari al giorno, circa 2 metri quadrati di suolo persi irreversibilmente ogni secondo.

Erano addirittura 8 metri quadrati al secondo degli anni 2000, il rallentamento iniziato nel periodo 2008-2013 (tra i 6 e i 7 metri quadrati al secondo), “è probabilmente dovuto all’attuale congiuntura economica, più che a una reale aumentata sensibilità ambientale verso le problematiche della conservazione del suolo”.

I dati del dissesto idrogeologico in Italia .

Si tratta delle basi di quanto ben noto, ma sempre in secondo piano: purtroppo, in Italia, negli ultimi 55 anni, sono stati più di 5.000 i morti a causa delle ripetute, consuete calamità innaturali.

Si ripetono sistematicamente, un lungo rosario di disgrazie.

Da Olbia a Genova fino a Refrontolo, a Livorno, a Sarno, a Casteldaccia.   In tutta Italia. 

Le cause?   Sempre le stesse: quella calamità che si chiama uomo.

L’allora Governo Renzi, tre anni fa, affermava di voler voltare pagina con il nuovo programma nazionale Italia sicura, il successivo Governo Gentiloni non pare che abbia fatto seguire molti fatti.

Capoterra, alluvione (2008)

L’attuale Governo Conte, inizialmente non ha messo nemmeno tre righe in proposito nella Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (D.E.F.) 2018, successivamente ha agevolato il condono edilizio per gli immobili abusivi terremotati di Ischia con il recente  art. 25 del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109 (Disposizioni urgenti per la citta’ di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze), ma ora sembra aver avviato una positiva inversione di tendenza.

Il 27 febbraio 2019 ha presentato il piano nazionale per la protezione del territorio ProteggItalia, ben 11 miliardi di euro ((1,6 di fondi comunitari) per sostenere un programma intersettoriale di interventi per affrontare il dissesto idrogeologico, la protezione del suolo, la difesa delle aree agricole, il risanamento dei danni determinati dalle più recenti calamità innaturali dell’autunno 2018 (756 milioni di euro per il Veneto, 333 per la Liguria, 277 per il Friuli-Venezia Giulia, 202 per l’Abruzzo, 135 per l’Emilia-Romagna, 66 per la Sardegna).  

Un importo di 3 miliardi di euro è subito disponibile nel 2019 per gli interventi immediatamente cantierabili.

Noi del GrIG, da tempo, abbiamo proposto un vero e proprio New Deal a livello nazionale e regionale, un grande piano di risanamento idrogeologico per salvaguardare l’ambiente, la vita, il lavoro.

Abbiamo formalizzato la proposta a livello regionale anche in sede di osservazioni per la politica di gestione dei fondi comunitari 2014-2020.

In realtà, finora ben poco è stato fatto e basta una serie di temporali per ritrovarci, come al solito, con strade interrotte, paesi isolati, gravi pericoli per l’incolumità pubblica, centinaia di milioni di euro di danni.

Le proposte sono sempre attuali, eccole.

Il territorio sardo rivela un diffuso rischio idrogeologico: l’80% dei Comuni (306 su 377) è a rischio frane e alluvioni, con oltre 613 kmq. interessati (dati Ministero ambiente, 2013).

Purtroppo, in particolare nell’autunno 2013, in concomitanza con eventi atmosferici intensi (“Ciclone Cleopatra”), si è verificata l’ennesima calamità innaturale in Gallura, nel Nuorese, nel Campidano, con nuovi gravissimi lutti e danni materiali.  Nell’autunno 2015, negli stessi luoghi, la calamità innaturale s’è ripresentata.

Nell’ottobre 2018 l’intera costa sud-occidentale sarda è stata isolata per giorni isolata per l’interruzione della strada statale n. 195, sommersa e semi-distrutta dall’acqua. Stessi luoghi della calamità innaturale dell’autunno 2008.

alluvione nella pianura veneta

Non solo.  Si stima che le reti idriche isolane attualmente perdano circa il 55% dell’acqua trasportata (dati Agenia Consulting, 2014), a causa di carenze manutentive e di opere di adduzione obsolete.

Per contro, emerge la fragile consistenza del complessivo livello di scolarizzazione: ben il 38,2% della popolazione residente ha solo la licenza media e ben il 24,5% solo quella elementare o, addirittura, alcun titolo.  Tuttora il 25,8% dei sardi fra 18 e 24 anni ha solo la licenza media, il dato più elevato in Italia (dati M.I.U.R., giugno 2013).     Vuol dire che il 62,7% dei residenti in Sardegna in età lavorativa (dai 16 anni in poi) è privo di qualifica professionale (da Sardegna Statistiche, anno 2009).

Questo non fa che aggravare l’attuale crisi estremamente dura, con conseguenze pesantissime sul contesto economico-sociale.

Albinia, alluvione (novembre 2012)

Riteniamo, quindi, utile insistere con la proposta di destinare almeno un terzo del complessivo importo dei fondi disponibili inerenti la programmazione comunitaria sia destinata a un vero un vero e proprio new deal nel campo del risanamento idrogeologico e della distribuzione idrica, con il sostegno dei fondi comunitari 2014-2020, così anche da fornire occasioni di lavoro per imprese, professionalità, maestranze di ogni livello, con indubbi riflessi positivi sulla qualità ambientale e della sicurezza del territorio, nonché del miglioramento del contesto economico-sociale sardo nel breve-medio termine.

La proposta, se accolta, andrebbe a integrarsi bene con il piano nazionale per la protezione del territorio ProteggItalia, approvato dal Governo nazionale in questi giorni.

Sarebbe un buon inizio per la nuova Legislatura regionale e la neoeletta Amministrazione regionale Solinas.

Così dovrebbe essere, se vogliamo davvero voltare pagina.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Capoterra, Rio S. Girolamo, serre travolte dalle alluvioni (1999, 2008)

(foto A.N.S.A., S.D., archivio GrIG)

  1. G.maiuscolo
    marzo 1, 2019 alle 11:15 am

    Qualcosa di buono s’incomincia a fare; è vero ma è poco; per quel che mi riguarda auspico una maggiore attenzione al controllo verso un risamento idrogeologico del territorio, interventi mirati a porre rimedio ed a risanare i danni dell’ultima disastrosa fase di maltempo e soprattutto attenzione … al consumo del suolo, in difesa del patrimonio agricolo. Se si consuma suolo, impropriamente e improvvidamente, il territorio perde la sua straordinaria e affascinante specificità…
    Riflettete amministratori.

    Agli amici del “Gruppo”, la mia gratitudine per il vostro efficace lavoro.
    Cordialità

  2. luglio 24, 2020 alle 11:43 am

    A.N.S.A., 24 luglio 2020
    Nubifragio a Milano, esondato il Seveso.
    Diversi allagamenti in città e nei Comuni della cintura Nord. Per un guasto all’infrastruttura, la circolazione dei treni bloccata fra Cadorna e Bovisa: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/07/24/nubifragio-a-milano-esondato-il-seveso_91a3525e-1962-43ae-a492-d8942ff85648.html

  3. novembre 28, 2020 alle 5:22 PM

    ennesima “calamità innaturale”, “dove passa un canale tombato”.

    A.N.S.A., 28 novembre 2020
    Maltempo: alluvione a Bitti in Sardegna, tre morti e un disperso.
    A Galtellì evacuate 150 persone: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2020/11/28/maltempo-alluvione-a-bitti-in-sardegna-due-morti-e-due-dispersi_aa8af101-c961-4112-80c7-0bc495b22406.html

    __________________

    da La Repubblica, 28 novembre 2020
    Maltempo, due morti a Bitti, nel Nuorese. Le vittime erano un anziano che si trovava nello scantinato di casa e un allevatore sul suo camioncino travolto da un fiume di fango e una terza persona non identificata. Altre persone sono disperse. (Monia Melis) (https://www.repubblica.it/cronaca/2020/11/28/news/maltempo_un_morto_e_un_disperso_nel_nuorese-276173287/)

    Due uomini sono morti a Bitti, nel Nuorese, a causa di un violento nubifragio che da stanotte si è abbattuto sul paese. Altre persone risultano disperse, una è una donna anziana. Le due vittime, secondo le informazioni fornite dei carabinieri, si trovavano nel centro abitato quando sono state investite dalla furia dell’acqua e del fango: una nella circonvallazione era a bordo della sua auto, un pick up, una nello scantinato della propria casa.

    Le strade interne risultano allagate, attraversate da torrenti in piena. Impegnate le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e la Protezione civile che devono far fronte alle richieste degli abitanti mentre si registrano difficoltà anche per le comunicazioni telefoniche. Saltate le linee, lo stesso sindaco Giuseppe Ciccolini è raggiungibile via ponte radio. Stamattina aveva raccomandato prudenza attraverso un post su Facebook.

    A meno di quaranta chilometri anche a Galtellì la situazione è particolarmente difficile: tutta gli edifici della parte bassa del paese sono stati evacuati. Decine di famiglie si trovano ora fuori casa. In mattinata è stata chiusa per alcune ore dalla Polizia stradale la strada tra Nuoro e Lanusei, in Ogliastra, per via di smottamenti. Circolazione poi ripristinata dall’Anas. Disagi anche a Orosei, sempre sulla costa orientale.

    Piogge abbondanti e forte vento anche nel sud dell’isola: a Cagliari una mareggiata ha praticamente cancellato la spiaggia de il Poetto, disagi limitati in città. Mentre Villacidro, nel Medio Campidano, è di fatto isolata. Fino a stasera a mezzanotte è valida l’allerta per condizioni meteo avverse diffusa dalla Protezione civile, alto il rischio idrogeologico – il massimo – in quasi tutta la Sardegna. In particolare, appunto, nel sud e sulla costa orientale fino alla Gallura. Sconsigliati gli spostamenti non indispensabili, già da ieri a Cagliari e in altri centri le scuole erano state chiuse in anticipo.

    In precedenza il sindaco di Bitti aveva fatto evacuare per precauzione alcune famiglie residenti nella parte bassa del paese, dove passa un canale tombato e dove durante l’alluvione del 2013 (che aveva provocato 19 morti in Sardegna) era sprofondata un’autobotte dei Vigili del fuoco.

    Bitti è un paese completamente isolato: “Al momento sono l’unico a parlare con il sindaco Ciccolini grazie al ponte radio”, così Antonio Belloi, il direttore della Protezione civile Sardegna che conferma le due vittime. Nel primo pomeriggio è arrivata sul posto la colonna mobile e i mezzi movimento terra dei Vigili del fuoco. In tutto 250 persone tra personale della Forestale e agenzia Forestas sono già al lavoro per i soccorsi e per sgomberare le strade dal fango e dai detriti. Si tratta di un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico: “Secondo il sindaco, che ha vissuto anche l’alluvione del 2013, i quantitativi d’acqua che si sono riversati su Bitti sono superiori di quattro volte rispetto all’uragano Cleopatra”, ha aggiunto Belloi. “Stiamo vivendo un’emergenza nell’emergenza – continua il direttore della Protezione civile – le famiglie di Galtellì che hanno dovuto lasciare le abitazioni sono state smistate in due palestre: una covid e una non covid”. Il contatto con il governo è costante: “L’assessore all’Ambiente, Lampis – spiega ancora il dirigente della Protezione civile – ha sentito Borrelli: c’è la massima disponibilità a un eventuale supporto”.

    Il Presidente della Regione Christian Solinas ha manifestato in una nota: “la propria vicinanza alle comunità colpite e il più profondo cordoglio per le vittime, e assicura il tempestivo intervento della Regione per il ristoro dei danni”. Sui social tanti i messaggi dedicati al Nuorese, a Bitti in particolare, e ai suoi abitanti.

    Apprensione anche a Galtellì, uno dei paesi della valle del Cedrino, dove stanno arrivando grosse portate d’acqua dalla diga di Preda Othoni. A Torpè la portata della diga Maccheronis è al massimo e il peggio – secondo l’allerta meteo – deve ancora arrivare nel pomeriggio. I sindaci invitano la popolazione a non uscire di casa e non mettersi in viaggio.

    _______________________

  1. marzo 2, 2019 alle 1:48 am

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: