Passano gli anni, i condoni edilizi restano.


Terremoto a Ischia dell’agosto 2017, lo ricordiamo tutti.

Due morti, 42 feriti, numerosi crolli di edifici a Casamicciola, già colpita dal terremoto nel 1883, con più di 2.300 morti.

Dopo più di 130 anni le cose non sono cambiate molto.  Per certi aspetti in peggio, visto che è bastato un terremoto di bassa entità per provocare così tanti danni.

600 immobili abusivi con sentenza penale passata in giudicato, solo una piccola parte è stata demolita, 27 mila domande di condono edilizio, solo sull’Isola d’Ischia.

Ma ci pensa il Governo del Cambiamento, con una soluzione che non passa mai di moda nel nostro povero Bel Paese: agevolare il condono edilizio.

rustico edilizio

rustico edilizio

Con l’art. 25 del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109 (Disposizioni urgenti per la citta’ di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze), i “Comuni  di Casamicciola  Terme,  Forio,  Lacco  Ameno   dell’Isola   di   Ischia interessati dagli eventi sismici verificatisi  il  giorno  21  agosto 2017” (art. 17, comma 1°) entro sei mesi “definiscono  le istanze di condono relative agli immobili distrutti o danneggiati” esclusivamente in base alle “disposizioni di cui ai Capi IV e  V  della  legge  28 febbraio 1985, n. 47”, cioè in base agli artt. 31 e ss. della legge n. 47/1985 e s.m.i., di manica ben più larga rispetto ai successivi condoni, che perlomeno prevedevano alcune disposizioni limitatrici, fra cui tetti volumetrici (750 metri cubi) per gli abusi condonabili.

Complimenti, a un condono edilizio ad civitates, di più che dubbia costituzionalità, ancora non c’era arrivato alcun governo.

Non solo, gli immobili abusivi così condonati potranno ottenere la concessione dei contributi di cui al presente decreto”.

Doppi complimenti.

Eboli, pubblicità vendita appartamenti abusivi

Eboli, pubblicità vendita appartamenti abusivi

In questo splendido, unico e straordinario Bel Paese sembra lo sport nazionale costruire abusivamente e fregarsene della legalità, dell’ambiente e delle conseguenze.

Non c’è limite alla stupidità umana e la madre degli imbecilli è sempre incinta: fra loro c’è chi diventa sindaco, chi imprenditore, chi deputato, chi presidente di regione, chi ministro.

E tutti noi paghiamo e pagheremo il conto, molto salato, delle ennesime calamità innaturali.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

P.S. e quando il Vesuvio avrà voglia di risvegliarsi a modo suo? Oltre 700 mila persone vivono nella più pericolosa zona rossa, dove sono migliaia e migliaia gli abusi edilizi oggetto di sentenze penali definitive.  Secondo voi, al Vesuvio gliene fregherà qualcosa del condono edilizio?

S. Anna Arresi, Porto Pino, Corrumanciu, demolizione del complesso abusivo

S. Anna Arresi, Porto Pino, Corrumanciu, demolizione del complesso abusivo (foto Angelo Cucca – L’Unione Sarda)

 

visto che il livello di comprensione di chi gestisce la res publica ai vari livelli è tendenzialmente basso, proponiamo un disegnino semplice, ma esaustivo.

che cosa succede quando si costruisce dove non si deve

ecco che cosa succede quando si costruisce dove non si deve: è semplice, lo capisce anche un bimbo

 

(foto L’Unione Sarda, da mailing list ecologista, J.I., archivio GrIG)

  1. Carrus Nannai
    ottobre 13, 2018 alle 11:04 am

    Soldi facili con l’edilizia selvaggia e senza regole. Bisogna pur dire che questo stato di cose perdura ancora oggi e condiziona ,non poco, la vita politica.

  2. ottobre 15, 2018 alle 2:48 PM

    per non smentirsi.

    da Peacelink, 14 ottobre 2018
    Il governo infila i fanghi con gli idrocarburi nel decreto legge su Genova.
    Nei campi potranno finire fanghi contaminati anche con sostanze pericolose per la salute. Ma cosa ha a che fare con le “disposizioni urgenti per la città di Genova” una norma che mette a rischio i prodotti agricoli consentendo lo spandimento di fanghi con idrocarburi cancerogeni? (Alessandro Marescotti): https://www.peacelink.it/ecologia/a/45792.html

  3. ottobre 16, 2018 alle 2:50 PM

    da Il Fatto Quotidiano, 15 ottobre 2018
    Decreto Genova, edifici abusivi e fanghi tossici. Anche al nuovo governo non importa dell’ambiente. (Fabio Balocco): https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/15/decreto-genova-edifici-abusivi-e-fanghi-tossici-anche-al-nuovo-governo-non-importa-dellambiente/4694144/

  4. ottobre 24, 2018 alle 2:50 PM

    e ora Di Maio s’iscriverà al P.D. 😛

    da Il Fatto Quotidiano, 24 ottobre 2018
    Quando Di Maio diceva: “Se trovate una mia proposta di legge di condono su Ischia mi iscrivo al Pd”: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/23/quando-di-maio-diceva-se-trovate-una-mia-proposta-di-legge-di-condono-su-ischia-mi-iscrivo-al-pd/4713969/

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    Dl Genova, sanatoria per Ischia resta ma si restringe. Legambiente: “Soldi pubblici negati solo per gli aumenti di cubatura”.
    Le procedure, stabilisce la modifica introdotta in commissione Ambiente, dovranno essere chiuse entro 6 mesi ai sensi del condono edilizio del 2003. Inoltre non sarà concessa nessuna sanatoria nel caso in cui il proprietario risulti condannati per i reati di associazione di tipo mafioso. L’associazione: “Un imbroglio, restano contributi agli abusivi”. Rospi (M5s): “Norme accelerano ricostruzione post-sisma. C’è tutela dell’ambiente”. Il sottosegretario Rixi: “Accordo di buon senso”. Pd e Leu all’attacco: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/23/dl-genova-sanatoria-per-ischia-resta-ma-si-restringe-legambiente-soldi-pubblici-negati-solo-per-gli-aumenti-di-cubatura/4714040/

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    23 ottobre 2018
    Dl Genova, M5s deposita emendamento su emergenza fanghi: “Obbligo dosare inquinanti”. Verdi: “Limiti elevatissimi”.
    I deputati del M5s depositato una norma che introduce “l’obbligo di dosare non solo gli idrocarburi, ma altre sostanze che possono connotare la pericolosità dei fanghi: le diossine, i Pcb, il toulene, il selenio e il berillio”. Per Bonelli, il tentativo di migliorare la prima versione non fa altro che peggiorare le cose: “Potremmo avere verdure concimate a diossina”. (Veronica Ulivieri): https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/22/dl-genova-m5s-deposita-emendamento-su-emergenza-fanghi-obbligo-dosare-idrocarburi-verdi-limiti-elevatissimi/4712210/

  5. Federico
    ottobre 25, 2018 alle 9:23 PM

    Vi invito a vedere le modifiche approvare dalla Commissione VII Ambiente, territorio e lavori pubblici e dalla Commissione IX Trasporti il 23 ottobre, in merito alla “definizione delle procedure di condono” (domande presentate ma mai evase) e non di un “nuovo condono” come dicono praticamente tutti i tg ed i giornali.
    Federico

    • ottobre 26, 2018 alle 11:25 PM

      vedremo quali saranno le norme alla fine dell’iter legislativo di conversione in legge.

      Non abbiamo parlato di “nuovo condono”, ma “di manica ben più larga rispetto ai successivi condoni, che perlomeno prevedevano alcune disposizioni limitatrici, fra cui tetti volumetrici (750 metri cubi) per gli abusi condonabili”, il che è vero.

      Se vogliamo aggiungere il fatto che si tratta nella quasi totalità dei casi di case abusive realizzate anche in violazione delle normative antisismiche e che per la ricostruzione degli edifici condonati vi saranno forti contributi pubblici, il quadro è completo.

      Stefano Deliperi

      • Federico
        ottobre 28, 2018 alle 10:02 am

        Certo vedremo quello che sarà il testo alla fine, vi invito anche a contribuire a migliorare la disposizione, magari scrivendo direttamente al Ministro Costa (forse indicando che le istanze depositate devono essere esaminate, rilasciate o rigettate in base alle disposizioni per cui sono state presentate).
        Inoltre, pur premettendo che non condivido le disposizioni “condonistiche” di qualunque tipo, rilevo che i tre condoni che si sono susseguiti (oltre al “condono ambientale” penale del 2004) che piaccia o no sono legge dello Stato e per questo devono essere applicate e portati avanti dalle Amministrazioni interessate, quindi il titolo del vostro articolo “Passano gli anni, i condoni edilizi restano”, direi che crea un po’ di disorientamento nel lettore non attento e/o conoscitore della materia.
        Il problema che si è creato è stato causato principalmente dal mancato esame con rilascio/rigetto delle istanze pregresse (come è successo in tanti Comuni, ma non in tutti), non so se a causa della scarsa strutturazione di detti Comuni o da altro, in ogni caso se si fosse dato corso alle varie pratiche in precedenza forse nessuno avrebbe sollevato il problema e forse anche gli immobili condonati/sanati avrebbero tranquillamente goduto dei contributi per la ricostruzione a prescindere se gli edifici fossero “regolari” o “regolarizzati”, in questo caso invece con gli emendamenti che citavo nella mia precedente “il contributo comunque non spetta per la parte relativa ad eventuali aumenti di volume oggetto del condono” (vedasi la pag. 117 del sottostante link).

        Federico

        Fai clic per accedere a leg.18.pdl.camera.1209_A.18PDL0030310.pdf

      • ottobre 28, 2018 alle 10:17 am

        Buongiorno Federico,

        tutto questo è molto bello, ma non sposta di una virgola la questione.

        Le istanze di condono edilizio presentate negli anni addietro vanno esaminate alla luce della normativa vigente (tempus regit actum). Questo accade in tutta Italia tranne – allo stato attuale – ad Ischia, dove le istanze di condono ancora da esaminare attualmente vanno esaminate alla luce della normativa “più di manica larga” del primo condono edilizio.

        Per te è normale? Che bisogno c’era di introdurre una norma di questo tenore, fra l’altro creando disparità con le istanze di condono in precedenza esaminate?

        I ritardi nell’esaminare le istanze di condono ci sono in tutta Italia, ma nessuno sente il bisogno di norme analoghe per questa o quest’altra zona d’Italia. Per le aree terremotate del Centro Italia, per esempio.

        Non penso che i lettori sentano “un po’ di disorientamento” per questo articolo. Il “disorientamento” viene creato da questi atti e comportamenti, che – insieme ad altri, come la vicenda del gasdotto T.A.P. – indicano il contrario rispetto a quanto promesso e giurato in anni di attività politica e di campagna elettorale.

        Buona domenica.

        Stefano Deliperi

      • Federico
        ottobre 28, 2018 alle 11:49 am

        Vi invito quindi, come già dicevo, a contribuire per migliorare la disposizione e non solo a criticare senza fare alcuna proposta, non è che se non si è d’accordo le istanze giacenti si auto-eliminano dalla sera alla mattina, forse sarebbe utile scrivere direttamente al Ministro Costa chiedendo che le istanze depositate debbano essere esaminate, rilasciate o rigettate in base alle disposizioni per cui sono state presentate.
        Saluti.
        Federico

      • ottobre 28, 2018 alle 1:28 PM

        in parole povere, vorresti che chiedessimo al Ministro Costa (magari anche al Presidente del Consiglio Conte) che venisse semplicemente applicata la legge esistente?

        Han bisogno di questo?

        Siamo a questo punto?

        Per carità, si può anche fare…

        Stefano Deliperi

      • Federico
        ottobre 28, 2018 alle 3:39 PM

        Io direi che si potrebbe fare per non avere rimorsi, chiedendo la sostituzione o l’eliminazione dell’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 25, al Ministro Costa che mi sembra persona competente e sensibile in materia.
        Saluti.
        Federico

  6. novembre 7, 2018 alle 9:40 PM

    per completezza d’informazione.

    da La Repubblica, 6 novembre 2018
    Dopo il caso Ischia: nella casa di famiglia il primo condono dei Di Maio.
    Nell’abitazione del ministro a Pomigliano 150 metri quadri di abusi sanati nel 2006 dal padre con 2 mila euro. (Conchita Sannino): https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/11/06/news/nella_casa_di_famiglia_il_primo_condono_dei_di_maio-210963464/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P2-S1.8-T1

    ——————–

    7 novembre 2018
    Condono della casa di famiglia, Di Maio attacca Repubblica. La nostra risposta: https://www.repubblica.it/politica/2018/11/07/news/di_maio_condono_pomigliano_casa_famiglia_repubblica-211021083/

  7. Federico
    novembre 7, 2018 alle 11:59 PM

    Direi non degni di nota né lo “scoop” di quel “giornalaccio” di La Repubblica, né la successiva risposta, io non vedo alcuna attinenza con il D.L. in corso di esame e con la discussione qui presente e quindi mi chiedo perché linkarli premettendo “per completezza d’informazione”.
    Saluti Federico

    • novembre 8, 2018 alle 6:36 am

      perché trattasi di completezza d’informazione di contesto. L’abbiamo sempre fatto e continuiamo a farlo. La pluralità dell’informazione, poi, é uno dei cardini della democrazia.
      Buona giornata.

      Stefano Deliperi

  8. novembre 8, 2018 alle 2:48 PM

    emendamenti.

    da Il Fatto Quotidiano, 7 novembre 2018
    Dl emergenze, non solo Ischia: sanatoria su centro Italia. M5s: “Non è premio abusi”. E il governatore Pd plaude.
    L’articolo 39 ter approvato alla Camera il 22 ottobre scorso. Legambiente ha ribadito la propria contrarietà, sostenendo che la norma “costituisca un precedente pericoloso, agganciando la sanatoria alla ricostruzione successiva a una calamità”. Terzoni (5 stelle): “Non è premio, saniamo difformità per ricostruire”. E il presidente delle Marche Ceriscioli le dà ragione: “E’ da un anno che lo chiediamo”: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/07/dl-emergenze-non-solo-ischia-sanatoria-su-centro-italia-m5s-non-e-premio-abusi-ma-il-governatore-pd-plaude/4749757/

    ————–

    Dissesto, Conte: “Ci sono 900 milioni in tre anni. Ischia? Decreto prevede che se ci sono vincoli, le case vanno demolite”.
    Il premier al question time alla Camera annuncia un “piano straordinario di intervento” che sarà coordinato “da Investitalia” dopo i danni del Maltempo. E sul decreto Genova spiega che la regolarizzazione non sarà automatica. Ma nel frattempo i Verdi attaccano: “Con l’articolo 39 ter estensione del condono a case abusive di altre regioni”: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/07/dissesto-conte-ci-sono-900-milioni-in-tre-anni-ischia-decreto-prevede-che-se-ci-sono-vincoli-le-case-vanno-demolite/4749149/

  9. novembre 13, 2018 alle 9:47 PM

    buon senso.

    A.N.S.A., 13 novembre 2018
    Decreto Genova, maggioranza bocciata sul condono a Ischia.
    In commissione Affari Costituzionali Senato, ok modifica decreto: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/11/13/dl-genovamaggioranza-bocciata-su-ischia_52498615-38d8-4e82-bbbc-6214716282d0.html

    ___________________________________

    da Il Fatto Quotidiano, 13 novembre 2018
    Dl Genova, maggioranza bocciata su emendamento al condono di Ischia. Il capogruppo M5s: “De Falco e Nugnes hanno tradito”.
    Per la prima volta da quando esiste il governo Conte la maggioranza composta dal M5s e dalla Lega va sotto in Parlamento. È successo al Senato, dove le commissioni Ambiente e Lavori pubblici stanno votando gli emendamenti all’articolo 25 che disciplina le pratiche di condono sull’isola campana. Tra i voti mancati alla maggioranza – sconfitta 23 a 22 – quello di Gregorio De Falco, senatore del M5s, che ha votato con l’opposizione. E quello dell’altra senatrice pentastellata Paola Nugnes che si è astenuta: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/11/13/dl-genova-maggioranza-bocciata-su-emendamento-al-condono-di-ischia/4762853/

  10. novembre 15, 2018 alle 2:50 PM

    A.N.S.A., 15 novembre 2018
    Decreto Genova è legge, Senato approva con 167 sì, 49 no.
    A tre mesi dal crollo del ponte Morandi. Bagarre in Aula. De Falco assente, non vota: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/11/14/dl-genova-il-senato-al-voto.-renzi-attacca-m5s_1a6ac64d-78a9-4605-922a-45bb82bb20b7.html

    ____________________________

    Il Fatto Quotidiano, 15 novembre 2018
    Condono Ischia, una figura di palta per 409 case abusive (e far decidere tutto con la legge Craxi è incomprensibile).
    Autogol – Poche centinaia le pratiche inevase che riguardano edifici danneggiati. (Marco Palombi) (https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/una-figura-di-palta-per-409-case-abusive-sono-questi-i-numeri-del-salva-ischia/)

    In queste righe cercheremo di spiegare cos’è e cosa comporta di preciso quello che viene chiamato “condono di Ischia”, però il senso della cosa può essere ridotto a poche righe: una bella figura di palta, soprattutto per i 5 Stelle e Luigi Di Maio, per 409 case.

    A che serve. A Ischia, come nel Centro Italia (dove sindaci e governatori del Pd però esultano e quindi sui giornali se ne parla poco), la ricostruzione post terremoto è spesso bloccata da incertezze legate a cosa e dove ricostruire: chi ha domande di sanatoria pendenti ritiene di poter ripristinare l’immobile com’era prima e, laddove questo gli venisse negato, può ricorrere invocando il suo diritto a veder concluso l’iter amministrativo sul suo immobile e persino il silenzio assenso.

    Il testo. In sé non è un condono, non c’è alcuna riapertura dei termini, nessuno potrà chiedere di sanare alcunché: in sostanza, finisce però per esserlo. La norma riguarda le pratiche inevase per i condoni del 1985, 1994 e 2003 – ed è già una notizia che ce ne siano – e prevede che quelle riguardanti edifici distrutti o danneggiati vadano evase entro 6 mesi sospendendo, nelle more, l’eventuale erogazione dei contributi alla ricostruzione. Secondo i dati ufficiali, a quanto risulta al Fatto, l’articolo incriminato riguarda 409 domande di sanatoria inevase in tutto.

    Il problema. Al di là di quanti siano i casi, la norma – in sé giustificata – in realtà introduce maglie troppo larghe nella valutazione delle pratiche inevase. Intanto viene citato anche il condono del 2003, varato quando già era in vigore il piano paesistico campano che renderebbe di fatto tutte le domande di quella tornata inaccettabili. Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, a cui questa norma su Ischia piace poco, è riuscito a far introdurre la previsione che il parere venga dato anche dalla Soprintendenza, competente sul paesaggio, e dalla città metropolitana, che deve vigilare invece sul dissesto idrogeologico.

    La porcata. Il vero problema di questo articolo è però una previsione presente nel decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale. Questa: “Per la definizione delle istanze di cui al presente articolo, trovano esclusiva applicazione le disposizioni di cui ai Capi IV e V della legge 28 febbraio 1985, n. 47”. Significa che tutte le 409 domande in questione saranno esaminate sulla base di un condono aperto prima che fossero in vigore leggi fondamentali sul paesaggio e il rischio idrogeologico esponendosi nel migliore dei casi, in caso di rifiuto ai sensi delle nuove leggi, ai ricorsi degli interessati. In sostanza applicare la legge del 1985, significa, come scrive Legambiente, “sanare anche abusi edilizi che oggi sono insanabili ai sensi dei due condoni successivi” o esporsi a nuovo contenzioso. Scelta incomprensibile tanto più che riguarderà pochi casi.

    L’emendamento. Curiosamente l’emendamento approvato a sorpresa in commissione e ieri cancellato dall’aula di Palazzo Madama cancellava proprio la peggiore previsione del decreto, cioè l’applicazione della normativa del 1985 anche agli altri due condoni. Una proposta di buon senso che andava mantenuta e invece è stata cancellata con una prova di forza in aula ripristinando la porcata. La scusa dei tempi di conversione del decreto è, francamente, poco credibile: il Senato lo approverà stamattina (in via definitiva) e, nel caso, la Camera avrebbe avuto due settimane per confermare la modifica di un solo articolo. Non un’impresa impossibile.

    Cosa manca. Si poteva inserire una norma difensiva quanto ai termini in cui esaminare tutte le pratiche giacenti: è vero che 409 pratiche non sono un’enormità, però se dovessero scadere i sei mesi senza risposte, gli interessati potrebbero invocare il principio del “silenzio assenso”. Per questo era stato proposto, con un emendamento, una sorta di “silenzio rifiuto”: si potevano scegliere altre vie, ma lasciare il termine senza previsioni difensive potrebbe incentivare le commissioni a lasciar passare il tempo per far approvare tutte le domande.

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