Buone notizie dal “fronte” degli usi civici in Sardegna!

bosco e girasoli
Arrivano buone notizie dal fronte degli usi civici e delle terre collettive in Sardegna.
L’Agenzia Argea Sardegna delegata (deliberazioni Giunta regionale n. 65/34 del 6 dicembre 2017 e n. 69/16 del 23 dicembre 2016) per le competenze in materia di accertamento dei demani civici, ha risposto (nota prot. n. 55817 del 19 giugno 2018) all’istanza effettuata (30 maggio 2018) dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus per il recupero ai rispettivi demani civici (art. 22 della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) di migliaia di ettari di terreni a uso civico occupati illegittimamente da Privati e da Società immobiliari e l’emanazione dei provvedimenti di accertamento di ben 120 demani civici rientranti in altrettanti Comuni, nonché la razionalizzazione delle terre collettive (artt. 36-41 della legge regionale n. 11/2017).

stemma Regione Sardegna
Argea Sardegna afferma: ”ad oggi sono stati interessati n. 104 Comuni ai quali l’Agenzia, con apposita comunicazione, ha provveduto ad inviare i lavori svolti dalle ditte aggiudicatrici dell’appalto regionale da Lei citato, fissando in mesi 6 il termine per le eventuali osservazioni sul lavoro svolto.
Per 45 Comuni sono state assunte le determinazioni di accertamento degli usi civici, determinazioni pubblicate sul sito dell’Agenzia, sull’Albo Pretorio e sul BURAS.
Per 59 Comuni si è ancora in attesa di un riscontro e di un confronto sul lavoro inviato al fine di emanare le relative determinazioni di accertamento;
Per 9 Comuni entro il corrente mese di giugno 2018 verranno inviate le comunicazioni per dare avvio al contraddittorio”.
In seguito, a operazioni di accertamento concluse, “si provvederà all’aggiornamento dell’inventario degli Usi Civici”.
Procede, quindi, l’attività di Argea Sardegna nel campo dell’accertamento dei demani civici, avviata nell’autunno 2017 dopo anni di scandaloso ritardo da parte dell’Assessorato regionale dell’agricoltura.
Gli ultimi accertamenti riguardano i demani civici di Pimentel (determinazione n. 3741 del 19 giugno 2018), Pauli Arbarei (determinazione n. 3740 del 19 giugno 2018), Furtei (determinazione n. 3739 del 19 giugno 2018), Cheremule (determinazione n. 3738 del 19 giugno 2018), Collinas (determinazione n. 3663 del 14 giugno 2018), Ittireddu (determinazione n. 3371 del 6 giugno 2018), Masullas (determinazione n. 3315 del 5 giugno 2018), Teti (determinazione n. 3308 del 4 giugno 2018), Soleminis (determinazione n. 3179 del 30 maggio 2018, determinazione n. 2979 del 24 maggio 2018), Usassai (determinazione n. 3092 del 29 maggio 2018), Bottida (determinazione n. 3089 del 29 maggio 2018), Romana (determinazione n. 3087 del 29 maggio 2018), Luogosanto (determinazione n. 3081 del 29 maggio 2018), Bortigiadas (determinazione n. 3084 del 29 maggio 2018), Telti (determinazione n. 3078 del 29 maggio 2018), Meana Sardo (determinazione n. 3019 del 28 maggio 2018), Belvì (determinazione n. 2980 del 24 maggio 2018), Bulzi (determinazione n. 2978 del 24 maggio 2018), Tresnuraghes (determinazione n. 2745 del 16 maggio 2018), Monteleone Roccadoria (determinazione n. 2732 del 15 maggio 2018), Portoscuso (rettifica demanio civico con esclusione dell’area industriale ai sensi della legge n. 123/2017, determinazione n. 2653 del 14 maggio 2018), Padru (determinazione n. 2151 del 18 aprile 2018), Olmedo (determinazione n. 2150 del 18 aprile 2018), Noragugume (determinazione n. 2149 del 18 aprile 2018), Atzara (determinazione n. 2148 del 18 aprile 2018), Ussaramanna (determinazione n. 1339 del 19 marzo 2018), Villanovaforru (determinazione n. 1338 del 19 marzo 2018), Ortueri (determinazione n. 828 del 27 febbraio 2018), Tinnura (determinazione n. 827 del 27 febbraio 2018), Gonnosnò (determinazione n. 755 del 22 febbraio 2018), Sarule (determinazione n. 754 del 27 febbraio 2018), Osidda (determinazione n. 753 del 22 febbraio 2018), Ovodda (determinazione n. 752 del 22 febbraio 2018), Lodine (determinazione n. 728 del 21 febbraio 2018), Tadasuni (determinazione n. 653 del 16 febbraio 2018), Ilbono (determinazione n. 567 del 9 febbraio 2018), Soddì (determinazione n. 532 del 7 febbraio 2018), Pompu (determinazione n. 423 del 31 gennaio 2018), Ollastra (determinazione n. 422 del 31 gennaio 2018), Semestene (determinazione n. 420 del 31 gennaio 2018).

paesaggio agrario (foto Benthos)
Sono risultati inesistenti i diritti di uso civico in favore dei cittadini di Villamar (determinazione n. 3742 del 19 giugno 2018), di Baressa (determinazione n. 3314 del 5 giugno 2018), Luras (determinazione n. 3086 del 29 maggio 2018), Castiadas (determinazione n. 2977 del 24 maggio 2018, nel territorio comunale di Castiadas sono presenti terreni dei demani civici di Muravera, San Vito, Villaputzu), Villaputzu, per le località Camisa e L’Annunziata nel territorio comunale di Castiadas (determinazione n. 2976 del 24 maggio 2018).
Si intravvede, quindi, la possibilità di completamento delle operazioni di accertamento dei 68 demani civici residui entro il 2018.
Al termine delle operazioni di accertamento dei demani civici molto probabilmente più di un sesto della In Sardegna risulterà a uso civico, complessivamente 4-500 mila ettari.

Gennargentu, nevaio
La campagna per la tutela delle terre collettive della Sardegna che il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus sta conducendo da anni prosegue senza sosta e sta dando finalmente buoni risultati.
Azioni legali, petizioni popolari, iniziative di sensibilizzazione, un incontro con il Presidente della Regione Francesco Pigliaru hanno contribuito non poco all’emanazione della recente legge regionale Sardegna n. 11/2017 (artt. 36-41) che consente una razionalizzazione e un ritorno alla legalità in tema di usi civici e, soprattutto, un lento inizio delle operazioni di conclusione degli accertamenti dei demani civici e una ancor più lenta presa d’atto delle competenze in tema di recupero dei terreni a uso civico illecitamente occupati da privati.
Con l’ultima istanza (30 maggio 2018) il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha coinvolto la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, l’Assessorato regionale dell’Agricoltura, l’Agenzia Argea Sardegna, le Soprintendenze per Archeologia, belle Arti e Paesaggio di Cagliari e di Sassari, i Comuni di San Vero Milis, Narbolia, Cabras, Lotzorai, Alà dei Sardi, Porto Torres, Dolianova, Carloforte, Barumini e Posada, informati il Commissariato per gli Usi Civici per la Sardegna e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari (che ha aperto un procedimento penale in materia).
Queste le ultime informazioni disponibili.

Baunei, Baccu Goloritzè
Che cosa sta facendo l’Assessorato dell’agricoltura e riforma agropastorale della Regione autonoma della Sardegna.
L’Assessorato regionale dell’Agricoltura ha per la prima volta in tanti anni preso una posizione ufficiale, rispondendo (nota prot. n. 21622 del 22 novembre 2017) ) all’istanza (31 ottobre 2017) inoltrata dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus per il recupero ai rispettivi demani civici (art. 22 della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) di migliaia di ettari di terreni a uso civico occupati illegittimamente da Privati e da Società immobiliari e l’emanazione dei provvedimenti di accertamento di ben 120 demani civici rientranti in altrettanti Comuni, nonché la razionalizzazione delle terre collettive (artt. 36-41 della legge regionale n. 11/2017).
Infatti, in Sardegna sono stati accertati demani civici in ben 281 Comuni sui 377[1], in altri 66 si attende il provvedimento di accertamento (in 22 Comuni non sono stati riscontrati diritti di uso civico), complessivamente 4-500 mila ettari.

Portoscuso, Capo Altano – Guroneddu
Dopo una lunga disamina sulla normativa e sulle procedure di accertamento dei demani civici (terreni di origine feudale o ademprivile, terreni di antico possesso), è stato dichiarato che “nel 2012 l’Amministrazione regionale ha finito di acquisire le relazioni tecniche relative a quasi tutti i Comuni per i quali fino ad allora non era stato ancora adottato il provvedimento amministrativo di accertamento sugli usi civici o la dichiarazione di non esistenza di usi civici. … per alcuni Comuni è stata acquisita la sola relazione di inventario, sul presupposto che l’accertamento amministrativo fosse già stato compiuto dal Commissario degli usi civici, mentre in effetti tale accertamento era solo parziale in quanto relativo a diritti di uso civico in favore di residenti in altri Comuni”.
Nel dicembre 2016 (deliberazioni Giunta regionale n. 65/34 del 6 dicembre 2017 e n. 69/16 del 23 dicembre 2016) le competenze in materia di accertamento dei demani civici sono state delegate all’Agenzia Argea Sardegna, avvalendosi “delle relazioni tecniche specialistiche già acquisite dall’Amministrazione regionale” fin dal 2012.
In seguito, “nel mese di aprile 2017 è stato formalizzato il passaggio di consegne tra la Direzione generale dell’agricoltura e riforma agropastorale e la Direzione generale di ARGEA Sardegna”.
In proposito, concorda l’Agenzia Argea Sardegna, la quale ha comunicato (nota prot. n. 74239 dell’8 novembre 2017) che, dopo aver ricevuto le relative deleghe in materia da parte della Giunta regionale (dicembre 2016), ha “provveduto ad avviare il procedimento di accertamento dei diritti di uso civico in contraddittorio con i 120 Comuni Sardi che ancora risultavano fuori dall’inventario generale delle terre civiche”.
Quindi, “ad oggi sono stati interessati n. 79 Comuni ai quali l’Agenzia, con apposita comunicazione, ha provveduto ad inviare i lavori svolti dalle ditte aggiudicatrici dell’appalto regionale” consegnato da ben 5 anni all’Assessorato regionale dell’agricoltura, “fissando in mesi 6 il termine per le eventuali osservazioni sul lavoro svolto. Entro la fine del corrente anno eguali comunicazioni saranno inviate ai rimanenti 41 Comuni”.
Inoltre “si è … provveduto a bandire un avviso pubblico per l’erogazione di un contributo ai Comuni interessati per la redazione dei piani di valorizzazione delle terre civiche. Allo stato sono pervenute 40 domande (in fase di istruttoria) ed il bando, essendoci ancora risorse, è ad oggi aperto”.
In poche parole, l’Agenzia Argea Sardegna sta facendo adesso quanto avrebbe dovuto fare da cinque anni l’Assessorato regionale dell’agricoltura: certo, il contraddittorio con i Comuni è previsto dall’art. 5 della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i. ed “è necessaria un’attività istruttoria che possa validare gli esiti delle ricerche e valutazioni compiute dai professionisti incaricati, tenuto conto anche della normativa sopravvenuta rispetto al tempo in cui sono state svolte quelle ricerche”, ma non si può dimenticare che in sede di appalto il contraddittorio con i Comuni era stato già svolto.

San Vero Milis – Narbolia, pineta costiera di Is Arenas
L’Assessorato regionale dell’Agricoltura ha, poi, svolto una disamina delle motivazioni per cui terreni a uso civico risultino occupati senza titolo (occupazioni illecite, vendite senza autorizzazione da parte dei Comuni, realizzazione di opere pubbliche, piani di riordino fondiario, ecc.).
Spesso e volentieri “è quasi completamente mancata una sensibilità nei confronti dell’istituto (gli usi civici, n.d.r.) da parte di tutti gli organi istituzionali interessati, oltre che dell’opinione pubblica”.
A fronte di tali situazioni, in Sardegna e in altre Regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Veneto, Puglia) si è provveduto con operazioni normative di sdemanializzazione per “sanare” interventi illegittimi, seppure in via eccezionale (Corte cost. n. 511/1991).
Attualmente, però, tali situazioni appaiono in via di superamento nell’Isola, soprattutto grazie ai piani di valorizzazione e recupero delle terre civiche (artt. 8 e ss. della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.), per la cui predisposizione sono stati stanziati dalla Regione 700 mila euro in favore dei Comuni, e grazie alla legge regionale n. 11/2017 (artt. 36-41), “cui si è giunti anche grazie al prezioso contributo” del GrIG, “è stato stabilito l’impianto normativo regionale probabilmente maggiormente coerente, al livello nazionale, con i principi stabiliti dalla Corte costituzionale per una corretta gestione degli usi civici (in particolare, con la disciplina della co-pianificazione necessaria per la valutazione degli aspetti paesaggistici e con la previsione della necessaria compensazione nei casi di sdemanializzazione)”.
Rimane, residuale, anche l’istituto della legittimazione (artt. 9-10 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.) in favore dei piccoli coltivatori diretti.
Finalmente, poi, l’Assessorato regionale dell’Agricoltura ha preso in considerazione il recupero ai demani civici delle terre collettive illecitamente occupate, più volte sollecitato da istanze ecologiste.

Garzetta (Egretta garzetta)
Con la deliberazione Giunta regionale n. 48/30 del 17 ottobre 2017 è stato approvato l’ultimo Atto di indirizzo interpretativo e applicativo per la gestione dei procedimenti amministrativi relativi agli usi civici,
Al punto 6 afferma esplicitamente: “in tutti i casi di occupazione di terreni da parte di terzi privi di titolo ovvero in virtù di titolo non valido, il Comune dovrà attivare le procedure di recupero, a seconda dei casi in via amministrativa o in via giudiziale. Laddove il Comune non attivi le procedure di recupero entro 12 mesi dall’approvazione delle presenti direttive, o dall’accertamento degli usi civici per i Comuni che ne sono ancora privi, la Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro – pastorale, provvederà ai sensi dell’art. 22, comma 2, della L.R. n. 12/1994 e s.m.i. e dell’art. 9 della L.R. n. 9/2006, alla nomina di un Commissario ad acta, i cui poteri verranno esercitati avvalendosi delle strutture organizzative e delle risorse strumentali del Comune, e con oneri a carico del Comune”.
Piaccia o no, finalmente un punto fermo e chiaro, seppure alla bellezza di 23 anni dall’emanazione della legge regionale n. 12/1994 che prevede, all’art. 22, l’obbligo di recupero in capo ai Comuni e, in via sostitutiva, alla Regione, delle terre collettive occupate illecitamente da privati.[2]
In molti casi sarà necessario esperire azioni presso il Commissario per gli usi civici (art. 29 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.) per accertare la qualitas soli e ottenere la reintegra dei terreni al demanio civico in via giudiziale, vi saranno molto probabilmente richieste di risarcimento danni da parte dei privati acquirenti in buona fede di terreni a uso civico illegittimamente venduti da Comuni, ma – finalmente – la Regione autonoma della Sardegna inizia a occuparsi dei demani civici isolani, seppure lentamente,
A oggi, infatti, non risulta alcun recupero di terreni a uso civico, né da parte di Comuni né da parte della Regione.

Sardegna, versanti boscosi
Che cosa ha avviato l’Agenzia Argea Sardegna.
L’Agenzia Argea Sardegna ha anch’essa risposto (nota prot. n. 74239 dell’8 novembre 2017) all’istanza (31 ottobre 2017) inoltrata dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.
In proposito, ha comunicato che, dopo aver ricevuto le relative deleghe in materia da parte della Giunta regionale (dicembre 2016), ha “provveduto ad avviare il procedimento di accertamento dei diritti di uso civico in contraddittorio con i 120 Comuni Sardi che ancora risultavano fuori dall’inventario generale delle terre civiche”.
Quindi, “ad oggi sono stati interessati n. 79 Comuni ai quali l’Agenzia, con apposita comunicazione, ha provveduto ad inviare i lavori svolti dalle ditte aggiudicatrici dell’appalto regionale” consegnato da ben 5 anni all’Assessorato regionale dell’agricoltura, “fissando in mesi 6 il termine per le eventuali osservazioni sul lavoro svolto. Entro la fine del corrente anno eguali comunicazioni saranno inviate ai rimanenti 41 Comuni”.
Inoltre “si è … provveduto a bandire un avviso pubblico per l’erogazione di un contributo ai Comuni interessati per la redazione dei piani di valorizzazione delle terre civiche. Allo stato sono pervenute 40 domande (in fase di istruttoria) ed il bando, essendoci ancora risorse, è ad oggi aperto”.
In poche parole, l’Agenzia Argea Sardegna ha avviato nell’autunno 2017 quanto avrebbe dovuto fare nei precedenti cinque anni l’Assessorato regionale dell’agricoltura: se mai ve ne fosse stato bisogno, visto che in sede di appalto il contraddittorio con i Comuni era stato già svolto.
Come nel Gioco dell’Oca, si è ritornati al punto di partenza.
Una scandalosa omissione pluriennale, ma – finalmente – il processo è ormai avviato.
Dopo sei mesi ecco le novità: sono stati contattati 104 Comuni per il contraddittorio, sono stati promulgati 45 provvedimenti di accertamento di altrettanti demani civici, per 59 Comuni si è in attesa di riscontro, per altri 9 Comuni entro il corrente mese di giugno 2018 verrà avviato il contraddittorio.

Tuili – Gesturi, Giara, Pauli Maiori, bosco, sullo sfondo il Gennargentu innevato
Qual è la situazione attuale delle terre collettive in Sardegna.
In Sardegna sono stati accertati demani civici in ben 281 Comuni sui 377, in altri 66 si attende il provvedimento di accertamento (in 21 Comuni non sono stati riscontrati diritti di uso civico), complessivamente 4-500 mila ettari.
Ricordiamo, inoltre, che attraverso un’analisi dei dati pubblici dell’Inventario generale delle Terre civiche, è stato possibile verificare un’ampia casistica di terreni appartenenti ai rispettivi demani civici, ma occupati senza alcun titolo da Privati.
Come noto, il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus nell’ambito della propria campagna per la tutela delle terre collettive, ha già inoltrato varie istanze (21 ottobre 2015, 30 gennaio 2017, 31 ottobre 2017, 30 maggio 2018), in proposito: i Comuni interessati sono San Vero Milis, Narbolia, Cabras, Lotzorai, Alà dei Sardi, Porto Torres, Dolianova, Carloforte, Barumini e Posada.
Coinvolta anche la Regione autonoma della Sardegna (Presidenza, Assessorato dell’agricoltura, Agenzia Argea Sardegna, Direzione generale Pianificazione territoriale e vigilanza edilizia) e le strutture del Ministero per i beni e attività culturali (Ministro, Direzione generale Paesaggio, Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari e di Sassari) per l’esercizio dei poteri sostitutivi in caso di inerzia comunale e per l’abusivismo edilizio presente nelle terre collettive, informate per gli accertamenti e i provvedimenti di competenza la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, la Procura regionale della Corte dei conti per la Sardegna e il Commissariato per gli Usi Civici per la Sardegna.

Carloforte, Stea
Naturalmente anche in tanti altri Comuni sardi si riscontrano analoghe situazioni, da Orosei a San Gavino Monreale, da Portoscuso a Baunei, a Villasimius, ma da qualche parte era necessario pur iniziare.
Fra i casi più rilevanti vi sono gli oltre 530 ettari di dune boscate di Is Arenas, fra San Vero Milis (la gran parte) e Narbolia, ora intestati alle società immobiliari del Gruppo Is Arenas e ad altre società turistico-edilizie (Villaggio Pineta s.p.a., Sviluppo e Produzione s.p.a.), 55 ettari di bosco e macchia mediterranea di Bricco Nasca, a Carloforte, le decine di lotti nella località costiera di Tancau, a Lotzorai, i circa 150 mila metri quadri intestati alla società estrattiva Industriale Monte Rosè a Porto Torres.
Singolare quanto accaduto sulla costa di Posada: oltre 550 mila metri quadri intestati a una società immobiliare (la Lagare s.p.a.di Como) a Monte Orvile, vennero con autorizzazione regionale con atto del 26 marzo 1964 rogato presso la Prefettura di Nuoro, e poi vennero recentemente (2013) ricomprati dal Comune, dopo varie vicissitudini e rischi speculativi, pur non rientrando nel demanio civico. Sempre a Posada, tanti piccoli lotti risultano occupati da Privati sulla costa di San Giovanni – Sos Palones.

Giara, Mitza Salamessi
E ancora: decine e decine di ettari di pascoli e bosco a uso civico intestati a Privati ad Alà dei Sardi (centinaia di ettari di boschi a uso civico sono stati venduti all’allora Azienda Foreste Demaniali della Regione Sardegna) e ben 12.382.732 metri quadri ceduti in diritto di superficie dal Comune per la realizzazione della centrale eolica della Geopower s.r.l. – Falck Renewables. L’operazione è stata legittimamente autorizzata? I diritti di uso civico dei residenti sono stati tutelati?
Sulle colline e i monti (loc. Pillonadoris, Monti Mannu, Padentino, Sa Mitza e s’Iixi e altre) di Dolianova risultano parecchi ettari di terreni a uso civico intestati a Privati senza alcuna spiegazione, mentre nel Sinis di Cabras non si contano i terreni appartenenti al demanio civico con intestazione a Privati: da Is Aruttas a Mari Ermi, da Mistras a San Giovanni di Sinis, da Funtana Meiga a S’Acqua Mala, ad Acqua Durci – Sa Concullia Ogai. Analoga situazione a Mandriola e Su Pallosu, in territorio comunale di San Vero Milis, dove a partire dagli anni ’60 del secolo scorso sono stati alienati illegittimamente a Privati numerosi lotti di terreno ormai edificati sul litorale. Svariati ettari di terreno agricolo appartenenti al demanio civico di Barumini (ma in territorio comunale di Las Plassas) risultano anch’essi intestati a Privati.

Baunei, Golgo-As Piscinas, recinzione di terre collettive
Finora, purtroppo, non si ha notizia di alcuna attività comunale o regionale finalizzata al recupero dei terreni a uso civico occupati senza titolo da Privati.
Chi ci guadagna? Riscontri elettorali, imprese industriali, piccoli e grandi abusi (forse anche di qualche amministratore pubblico), grandi imprese immobiliari.
Chi ci perde? Le tante collettività locali sparse in tutta la Sardegna (in tre quarti dei Comuni sono presenti terre a uso civico), a cui vengono sottratti coste, pascoli, boschi senza nulla in cambio. Tutti noi per quanto concerne il valore ambientale dei demani civici.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari ha aperto in proposito un procedimento penale, esteso anche alla denunciata mancata promulgazione di più di 120 provvedimenti di accertamento di altrettanti demani civici che han dormito nei cassetti regionali per 5 anni.
Tuttavia, la recente legge regionale Sardegna n. 11/2017 (artt. 36-41) consente una razionalizzazione e un ritorno alla legalità in tema di usi civici. In proposito, il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha espresso forte soddisfazione, in quanto sono state sostanzialmente accolti i contenuti della propria Proposta di legge regionale “Trasferimento dei diritti di uso civico e sdemanializzazione di aree compromesse appartenenti ai demani civici”.
La recente legge regionale prevede interventi esclusivamente finalizzati a ripristino e bonifiche ambientali nei demani civici in assenza di titolo per l’occupazione dei terreni (art. 36), come in varie aree minerarie del Sulcis, viene introdotta la valutazione paesaggistica congiunta con il Ministero per i beni e attività culturali attraverso l’istituto della copianificazione nei casi di permuta e alienazione di terreni a uso civico (art. 37), viene resa permanente la possibilità del trasferimento dei diritti di uso civico in caso di reali benefici per la collettività locale titolare dei diritti (art. 38).

Muflone (Ovis orientalis musimon)
Inoltre, finalmente, l’ipotesi di sdemanializzazione di terreni a uso civico che abbiano perso irreversibilmente le loro caratteristiche morfologiche viene vincolata al trasferimento dei diritti di uso civico in terreni di valore ambientale messi a disposizione da parte del Comune interessato e dalla Regione (art. 39), così da non impoverire ambiente e patrimonio delle comunità locali nei casi di trasformazioni irreversibili di terreni a uso civico. In questo modo si viene anche incontro ai tanti cittadini che hanno incolpevolmente acquistato dai Comuni e realizzato la propria casa su terreni a uso civico venduti illegittimamente. Anche nei casi di sdemanializzazione e trasferimento dei diritti di uso civico la valutazione congiunta del valore paesaggistico è attuata attraverso l’istituto della copianificazione, mentre vengono previste procedure per la regolarizzazione degli atti di alienazione eventualmente intervenuti.
Un primo importantissimo passo verso la legalità e la corretta gestione di diritti collettivi e di un patrimonio che interessa 4-500 mila ettari di coste, boschi, pascoli, terreni agricoli e quasi tutti i territori comunali dell’Isola.
Si attende in proposito il giudizio da parte della Corte costituzionale, su ricorso governativo non condivisibile: l’udienza pubblica è prevista per il 3 luglio 2018.

Alghero, costa di Punta Cristallo
Un segnale positivo, infine, è dato dalla recente approvazione definitiva (26 ottobre 2017) della legge nazionale 20 novembre 2017, n. 168 su Norme in materia di domini collettivi (in G.U. n. 278 del 28 novembre 2017). Un punto fermo per la salvaguardia dei diritti di uso civico e dei demani civici.
Regione autonoma della Sardegna e Comuni devono finalmente fare la loro parte fino in fondo per garantire diritti collettivi dei cittadini e la salvaguardia ambientale di più di un sesto dell’Isola.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
qui il rapporto Usi civici story, in Sardegna.
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[1] 153 demani civici sono stati accertati dal Commissario per gli usi civici nel periodo 1934-1948, altri 2 successivamente, mentre 81 demani civici sono stati accertati dall’Assessorato regionale dell’Agricoltura nel 2005 e 45 altri demani civici sono stati accertati dall’Agenzia Argea Sardegna nel 2018.
[2] Art.22 – Recupero dei terreni civici
- Entro un anno dall’entrata in vigore della presente legge i Comuni devono promuovere le azioni necessarie per il recupero dei terreni comunali ad uso civico, il cui accertamento sia già avvenuto con decreto dell’organo competente, che risultino abusivamente occupati o detenuti senza titolo valido.
- In difetto vi provvede, su proposta dell’Assessore regionale dell’agricoltura e riforma agro – pastorale, la Giunta regionale mediante la nomina di un commissario ad acta.

Cuglieri, Cascata di Capo Nieddu
(foto Benthos. J.I., S.D., archivio GrIG)
IMMENSO G.R.I.G. !
Ma ad oggi dove si trova l’inventario completo?
Grazie
I Sardi ,ancora una volta, sono debitori al GRIG . Parlo dei sardi onesti ,naturalmente. I pericoli comunque possono ricomparire tra uno o due anni ,quando la Troika applicherà il modello Greco anche all’Italia.
da Alghero Live, 21 giugno 2018
Buone notizie sul fronte degli usi civici, Grig: “Un primo importantissimo passo verso la legalità e la corretta gestione di diritti collettivi”: http://algherolive.it/2018/06/21/buone-notizie-sul-fronte-degli-usi-civici-grig-un-primo-importantissimo-passo-verso-la-legalita-e-la-corretta-gestione-di-diritti-collettivi/
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dal sito web di V.A.S., 26 luglio 2018
Buone notizie dal “fronte” degli usi civici in Sardegna: http://www.vasonlus.it/?p=64117
dal sito web istituzionale della Corte costituzionale
udienza pubblica del 3 luglio 2018
Ruolo n. 6
Ricorsi:
ric. 72/2017
Presidente del Consiglio dei ministri c/ Regione autonoma della Sardegna
Oggetto ruolo:
Paesaggio – Norme della Regione autonoma della Sardegna – Piano paesaggistico regionale – Individuazione di interventi esclusi dal vincolo di integrale conservazione dei singoli caratteri naturalistici, storico-morfologici e dei rispettivi insiemi.
Interventi di trasferimento volumetrico per la riqualificazione ambientale e paesaggistica – Individuazione di immobili incompatibili con i valori paesaggistici da rilocalizzare in aree non di pregio.
Usi civici – Procedimento per la permuta o alienazione di terreni soggetti ad uso civico – Procedimento per il trasferimento dei diritti di uso civico su altri terreni comunali.
Procedimento per la sdemanializzazione e il trasferimento dei diritti di usi civico
ALDO CAROSI (GIUDICE RELATORE)
Gabriella Palmieri per il Presidente del Consiglio dei ministri (AVVOCATO DELLO STATO)
Mattia Pani per la Regione autonoma Sardegna (AVVOCATO)
https://www.cortecostituzionale.it/actionUdienza.do
Buongiorno, rispondo a tutto ciò in nome di cittadina privata di Orosei figlia di un proprietario di terreno gravato da uso civico, bene voi gioite per espropri da destinare a uso collettivo da destinare all’ agricoltura, sappiate che Orosei è gravata per il 70%forse da usi civici quindi costruiamo capanne e ci diamo tutti all’agricoltura? Un agricoltura che fa ricchi al giorno d’oggi chi compra dai grossi mercati merce che proviene da sfruttamento intensivo e poi se la rivende? E soprattutto in agricoltura al quale non si da il minimo aiuto o contributo a differenza di altri settori come pastorizia o ittico. Detto ciò mio nonno ha avuto questo terreno 70 anni fa ha costruito un attività che ha passato a 4 figli che per motivi vari sono finiti 30 anni in causa per divisione di questo terreno e strutture a seguito, trovato l accordo e finita la sentenza di questo terreno la mia famiglia non se ne fa un bel niente perché si è sollevato questo polverone degli usi civici. Adesso ditemi tutti i soldi spesi prima tutti i soldi spesi in avvocati e non sono pochi per 30 anni di causa chi li risarcisce? Un giudice che divide un terreno gravato da uso civico e protrae una causa per un terreno a dir vostro occupato illegittimamente allora deve essere radiato? E poi Orosei vive di turismo e di mare secondo voi i turisti che vengono a darci da vivere per quei pochi mesi l anno dove li dovremo mettere a dormire se non si può costruire? Andiamo tutti via dalla Sardegna allora se non si può campare da niente
Buonasera Martina,
il territorio comunale di Orosei è esteso per 91 chilometri quadrati, lei vorrebbe quindi dire che il demanio civico sarebbe esteso ben 63,7 chilometri quadrati?
Vada a leggersi la determinazione Direttore Servizio territorio rurale, ambiente, infrastrutture Ass.to agricoltura e riforma agro-pastorale R.A.S. n. 30498/949 del 20 dicembre 2011 (che ha individuato il demanio civico di Orosei) e scoprirà che si tratta di 1.500 ettari.
La trova qui, per comodità: https://www.regione.sardegna.it/documenti/1_22_20120126142027.pdf .
Non conosco il suo caso personale, ma finora è stata ignorata la soluzione più semplice e rispettosa di leggi e buon senso: trasferire i diritti di uso civico dai terreni irrimediabilmente compromessi a boschi e coste di proprietà comunale. A iniziare da Bidderosa, per esempio.
La “proprietà” del demanio civico di Orosei è di tutti i residenti, sarebbe ora di capirlo.
Buona serata.
Stefano Deliperi
Ha ragione sul fatto che si debbano spostare ad esempio a bidderrosa è un pensiero comune questo ma non viene fatto. Ho deciso di intervenire a questo articolo perché anche se può essere molto meglio informato di me sulle percentuali di estensione degli usi civici non può permettersi di considerare tutti i proprietari di terreni gravati da usi civici apropriatori indebiti e proprietari illegali
mi scusi, dove ha letto che “tutti i proprietari di terreni gravati da usi civici” sono “apropriatori indebiti e proprietari illegali”?
Avrà letto che si tratta di “occupazioni illegittime” ed è quello che sono in base alla legge.
Buona serata.
Stefano Deliperi