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Solo i cittadini residenti nel Comune possono usufruire dei terreni a uso civico.


Sardegna, paesaggio agrario

Sardegna, paesaggio agrario

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, ricevute segnalazioni in proposito, ha chiesto (16 novembre 2016) al Comune di San Gavino Monreale (VS) lo svolgimento di opportuni accertamenti riguardo contratti di affitto di terreni appartenenti al demanio civico con persone non residenti nel centro del Campidano.

Informati la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, il Commissario per gli Usi Civici per la Sardegna e l’Assessorato dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale.

I terreni oggetto di segnalazione, secondo quanto risulta dall’Inventario regionale delle Terre civiche, risultano effettivamente appartenenti al demanio civico di San Gavino Monreale.

Qualora risultassero effettivamente affittati a non residenti, è stata chiesta l’adozione degli opportuni provvedimenti in sede di autotutela.

Sardegna, paesaggio agrario

Sardegna, paesaggio agrario

Come noto, “gli usi civici, intesi come i diritti delle collettività sarde ad utilizzare beni immobili comunali e privati, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali, appartengono ai cittadini residenti nel Comune nelle cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all’uso” (art. 2 della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.).   Ne discende che possono esercitare i diritti di uso civico sui terreni appartenenti al demanio civico di San Gavino Monreale esclusivamente i cittadini residenti nel Comune di San Gavino Monreale, così come correttamente indicato nel Regolamento comunale per l’esercizio dei diritti di uso civico (art. 2), esecutivo in data 5 febbraio 1999.

Gli usi civici e gli altri diritti d’uso collettivi (legge n. 1766/1927 e s.m.i., regio decreto n. 332/1928, legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) sono in generale diritti spettanti ad una collettività, che può essere o meno organizzata in una persona giuridica pubblica (es. università agraria, regole, comunità, ecc.) a sé stante, ma comunque concorrente a formare l’elemento costitutivo di un Comune o di altra persona giuridica pubblica: l’esercizio dei diritti spetta uti cives ai singoli membri che compongono detta collettività.

Gli elementi comuni a tutti i diritti di uso civico sono stati individuati in:
– esercizio di un determinato diritto di godimento su di un bene fondiario;
– titolarità del diritto di godimento per una collettività stanziata su un determinato territorio;
– fruizione dello specifico diritto per soddisfare bisogni essenziali e primari dei singoli componenti della collettività.
L’uso consente, quindi, il soddisfacimento di bisogni essenziali ed elementari in rapporto alle specifiche utilità che la terra gravata dall’uso civico può dare: vi sono, così, i diritti di uso civico di legnatico, di erbatico, di fungatico, di macchiatico, di pesca, di bacchiatico, ecc.

Quindi l’uso civico consiste nel godimento a favore della collettività locale e non di un singolo individuo o di singoli che la compongono, i quali, tuttavia, hanno diritti d’uso in quanto appartenenti alla medesima collettività che ne è titolare.

bosco e cielo

bosco e cielo

Dopo la legge n. 431/1985 (la nota Legge Galasso), i demani civici hanno anche acquisito una funzione di tutela ambientale (riconosciuta più volte dalla Corte costituzionale: vds. ad es. sent. n. 345/1997 e n. 46/1995).    Questa funzione è importantissima, basti pensare che i demani civici si estendono su oltre 5 milioni di ettari in tutta Italia (un terzo dei boschi nazionali), mentre i provvedimenti di accertamento regionali stanno portando la percentuale del territorio sardo rientrante in essi a quasi il 20%.

Molte normative regionali, così come anche la legge regionale sarda n. 12/1994 e successive modifiche ed integrazioni, vi hanno aggiunto alcune nuove “fruizioni” (es. turistiche), ma sempre salvaguardando il fondamentale interesse della collettività locale.   In particolare sono rimasti invariate le caratteristiche fondamentali dei diritti di uso civico.

Essi sono inalienabili (art. 12 della legge n. 1766/1927), inusucapibili ed imprescrittibili (artt. 2 e 9 della legge n. 1766/1927): “intesi come i diritti delle collettività sarde ad utilizzare beni immobili comunali e privati, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali, appartengono ai cittadini residenti nel Comune nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all’uso” (art. 2 legge regionale n. 12/1994).                 Ogni atto di disposizione che comporti ablazione o che comunque incida su diritti di uso civico può essere adottato dalla pubblica amministrazione competente soltanto verso corrispettivo di un indennizzo da corrispondere alla collettività titolare del diritto medesimo e destinato ad opere permanenti di interesse pubblico generale (art. 3 della legge regionale n. 12/1994).

Con l’approvazione regionale degli strumenti previsti (regolamento per la gestione, piano di recupero e gestione delle terre civiche) sarà, così, possibile tutelare efficacemente il demanio civico e svolgere tutte quelle operazioni (permute, recuperi, sdemanializzazioni, trasferimenti di diritti, ecc.) finalizzate a ricondurre a corretta e legittima gestione una vera e propria cassaforte di natura della comunità locale (legge n. 1766/1927 e legge regionale n. 12/1994 e successive modifiche ed integrazioni).

Un patrimonio meritevole di efficace tutela e di accorta gestione ambientale, quasi un quinto del territorio isolano.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

foglie nel bosco

foglie nel bosco

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. Andrea Murru
    novembre 29, 2016 alle 4:59 PM

    Cari Grig, se non erro, recentemente, la Regione Sardegna ha (mi pare in Ottobre) rimesso mano alla questione degli usi civici.
    Ove il si al referendum dovesse consegnarci una nuova costituzione, la normativa regionale già approvata non troverebbe ostacolo alcuno?
    Grazie

    • novembre 29, 2016 alle 6:05 PM

      no, l’art. 127 cost. rimane invariato, le leggi regionali che violano le competenze statali continuano a poter esser impugnate davanti alla Corte costituzionale.

  2. dicembre 29, 2016 alle 3:03 PM

    da L’Unione Sarda, 29 dicembre 2016
    SAN GAVINO. Ambientalisti: diverse aree in mano a estranei. “Uso civico, terreni solo a residenti”.

    Solo i residenti possono usufruire dei terreni a uso civico. Sta di fatto che diversi appezzamenti sono ora in mano a persone non di San Gavino. E’ quanto segnalato dal Gruppo d’Intervento Giuridico. “Abbiamo ricevuto – spiega il presidente Stefano Deliperi – diverse segnalazioni. Per questo chiediamo all’amministrazione comunale lo svolgimento di opportuni accertamenti. Abbiamo informato la Procura, il commissario per gli usi civici della Sardegna e la Regione”.
    Si tratterebbe di un’anomalia che va avanti da decenni per terreni di uso civico (in totale 200 ettari) che risultano effettivamente appartenenti al demanio civico di San Gavino Monreale. “Qualora risultassero effettivamente affittati e non residenti – aggiunge Deliperi – è stata chiesta l’adozione dei provvedimenti”.
    Interviene anche il sindaco Carlo Tomasi: Quando siamo arrivati in amministrazione non c’era nulla al riguardo. Abbiamo commissionato un censimento di tutti i terreni a due tecnici sangavinesi del settore che hanno portato a termine il lavoro”. (g. pu.)

  3. gennaio 31, 2017 alle 7:10 PM

    con nota prot. n. 1829 del 31 gennaio 2017 il Sindaco di San Gavino Carlo Tomasi ha comunicato di aver provveduto recentemente alla riorganizzazione dei servizi comunali, fra cui la nuova struttura dedicata alla gestione del demanio civico.
    E’ stato accertato l’avvenuto conferimento in locazione di tre terreni a uso civico a non residenti nel Comune di San Gavino, in violazione di legge.
    I relativi contratti vennero stipulati con l’assistenza di un ‘associazione di categoria “senza nulla eccepire in merito”.
    A partire dall’1 gennaio 2017 i terreni sono ritornati nella disponibilità del demanio civico.
    Sono stati, inoltre, presi i contatti con l’Agenzia Argea, delegata dalla Regione in materia, per l’aggiornamento del regolamento comunale di gestione e del piano di valorizzazione delle terre civiche.
    In seguito sarà predisposto un bando per l’assegnazione dei terreni a uso civico esclusivamente dedicato agli aventi diritto (residenti).

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