Fermiamo una buona volta il folle progetto di gasdotto sull’Appennino!


Umbria, Appennino sotto la neve

Umbria, Appennino sotto la neve

Arriva un deciso stop (14 gennaio 2014) da parte della Regione Puglia al progetto del gasdotto T.A.P., connesso a quello del gasdotto Snam Brindisi-Minerbio (gasdotto “Rete Adriatica” o gasdotto Appeninico).

Ricordiamo che si tratta di un gasdotto devastante per l’ambiente e inutile sul piano economico-sociale nelle zone a maggior rischio sismico d’Italia (zona sismica “1”), fra le aree a maggior rischio sismico in Europa.

Si tratta del progetto del gruppo Snam s.p.a. del gasdotto “Rete Adriatica”, il gasdotto appenninico che – come birilli – intercetta tutte le zone altamente sismiche di Abruzzo, Umbria, Marche.

Infatti, il gasdotto “Rete Adriatica” si snoda lungo le depressioni tettoniche dell’Appennino Centrale storicamente interessato da un notevole tasso di sismicità, con eventi anche di magnitudo elevata, come il terremoto del 6 aprile 2009 che ha colpito L’Aquila e molte altre località dell’Abruzzo, e il terremoto del 26 settembre 1997 che ha colpito l’Umbria e le Marche.

Appennino, boschi dell'Umbria

Appennino, boschi dell’Umbria

Nel tratto relativo all’Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, su 28 località attraversate dal progetto di metanodotto, 14 sono classificate in zona sismica 1 e 14 in zona sismica 2. Anche la centrale di compressione, localizzata a Sulmona, ricade in zona sismica di primo grado.  E’ agevolmente documentabile quanto sopra con l’impressionante mòle di dati presente sul sito web istituzionale (http://www.ingv.it/) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (I.N.G.V.), la massima Istituzione scientifica nazionale in materia.

E’ netta l’opposizione manifestata in tutte le sedi legali, istituzionali, pubbliche da parte del Comitato interregionale “No Tubo”, dei Comitati per l’ambiente di Sulmona, del Gruppo d’Intervento Giuridico e di tante altre realtà associazionistiche ed Enti locali.  Compresa la Camera dei Deputati.

Non sarebbe ora di cambiare tracciato o di seppellire il progetto in un cassetto?

Gruppo d’intervento Giuridico onlus

NoTuboHead860

SNAM: LA VITTORIA E’ POSSIBILE!

La Regione Puglia ha bocciato il progetto del gasdotto TAP che prevede l’approdo a Melendugno (Le).

Il TAP (Trans Adriatic Pipeline) è il gasdotto che dovrebbe connettere Italia e Grecia attraverso l’Albania, permettendo l’afflusso di gas naturale proveniente dall’ Azerbaijan.

Dalla Puglia il TAP si collegherebbe con  il “nostro” gasdotto, ovvero la  “Rete Adriatica” progettata  dalla SNAM, che dovrebbe attraversare i territori più altamente sismici dell’Appennino centrale: Marche, Umbria e in Abruzzo la Valle Peligna e buona parte della Provincia dell’Aquila.

Sulmona, manifestazione contro il gasdotto "Rete Adriatica"

Sulmona, manifestazione contro il gasdotto “Rete Adriatica”

I due metanodotti hanno una finalità prettamente commerciale: il gas è destinato al mercato europeo e cioè ad essere rivenduto per incrementare i profitti delle multinazionali del settore.

Il “no” pronunciato dagli organi tecnici della Regione Puglia recepisce le fondate ragioni delle popolazioni locali che da diversi anni stanno conducendo una dura battaglia contro il TAP, fortemente contrarie sia all’approdo che alla grossa centrale di depressurizzazione (12 ettari).

Il Sottosegretario De Vincenti, contestato in una accesa assemblea pubblica svoltasi a fine anno, ha dichiarato di voler rispettare la volontà popolare.

Il Governo nazionale (prima Berlusconi, poi Monti e ora Letta) agisce come braccio operativo dei poteri economici  e finanziari che portano avanti questi devastanti progetti, tanto da ignorare  la decisione di contrarietà assunta, in merito alla “Rete Adriatica”, dalla Camera dei Deputati .

Rivolgiamo un appello a quanti finora hanno sostenuto questa battaglia civile e democratica – Istituzioni, Forze politiche e sociali, Associazioni – a rafforzare l’opposizione perché sono in gioco valori e diritti irrinunciabili quali la tutela della salute e dell’ambiente, la difesa della nostra economia, il futuro dei nostri figli e il rispetto delle regole che sono alla base del nostro Stato di diritto.

La vittoria, anche se non definitiva, ottenuta dai cittadini del Salento,  insegna che la lotta paga: essa rende ancora più forte la battaglia di democrazia e cultura che i cittadini, dell’Abruzzo, dell’Umbria e delle Marche stanno portando avanti da ben 10 anni ormai contro l’ “ecomostro” della SNAM.

Le due lotte sono idealmente collegate e dimostrano che la prepotenza delle multinazionali,  che  impongono dall’alto progetti non condivisi dai territori, può essere sconfitta!

Comitato interregionale “No Tubo”

Puglia, Brindisi, le quattro ipotesi di approdo sulla terraferma del gasdotto T.A.P.

Puglia, Brindisi, le quattro ipotesi di approdo sulla terraferma del gasdotto T.A.P.

Marche, Monte Catria innevato

Marche, Monte Catria innevato

(fimmagine da http://www.brindisireport.it, oto S.L., G.M., A.C., archivio GrIG)

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