Punta Molentis, del Maiale (carbonizzato) non si butta via nulla.


Villasimius, Punta Molentis, incendio (27 luglio 2025)

Domenica 27 luglio 2025 un devastante incendio ha distrutto il litorale di Punta Molentis (Villasimius).

Un centinaio di ettari di macchia mediterranea e pascolo inceneriti, centinaia di persone han rischiato la vita, quarantaquattro autoveicoli presenti nel parcheggio comunale sono andati distrutti.

La strage fra i bagnanti è stata evitata soltanto grazie all’abnegazione e alla competenza delle Forze dell’ordine e di polizia ambientale, dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile.

Nel contesto spettrale, solo qualche giorno dopo, Rinaldo Fanni, “uno dei titolari del chiosco ‘I due mari’” presente in spiaggia chiedeva a gran voce alla Presidente della Regione autonoma della Sardegna Alessandra Todde in sopralluogo con amministratori regionali e comunali una rapida bonifica e la riapertura del viottolo di accesso alla spiaggia perché ”ci sono 16 famiglie che dipendono da me”, alludendo alle famiglie dei dipendenti.

Il 27 luglio 2025, con ordinanza sindacale n. 11, veniva giustamento chiuso l’accesso “fino al completamento delle operazioni di bonifica e messa in sicurezza dell’area

L’1 agosto 2025, a quattro giorni dall’incendio, con ordinanza n. 14, il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì riapriva l’accesso a Punta Molentis dal mare.

A meno di due settimane dal disastro ambientale, con ordinanza sindacale n. 20 dell’8 agosto 2025, è stato riaperto anche l’accesso via terra, in quanto è stato realizzato dalla società in house Villasimius s.r.l. “un corridoio di accesso alla spiaggia lungo il lato nord dell’area interessata, separandolo fisicamente dalla zona in cui sono in atto le lavorazioni, mediante posa di pali e rete di protezione”, per cui viene “ripristinato il servizio di parcheggio a cura della Villasimius s.r.l.”.

Nessuna comprovazione dello svolgimento e conclusione positiva della necessaria bonifica ambientale.

Nessuna considerazione sui danni ambientali e il ripristino degli habitat naturali devastati.

Nessuna dimostrazione della presenza delle condizioni di sicurezza del parcheggio comunale.

Nessuna considerazione sui danni materiali subiti dagli autoveicoli dei bagnanti nel parcheggio comunale.

La cosa fondamentale è che ritornino i turisti e paghino nuovamente accessi e parcheggi.

Vien spontaneo pensare che Punta Molentis e il suo habitat naturale siano come il Maiale (carbonizzato) di cui non si butta via nulla.

Certo, bisogna ricordare che l’incendio è doloso, chi l’ha appiccato sapeva che avrebbe distrutto l’ambiente, rischiato di provocare una strage di bagnanti e ne ha accettato le conseguenze.

In proposito, il GrIG ha, quindi, provveduto a denunciare alla magistratura (29 luglio 2025) chi sarà individuato quale responsabile sia per incendio doloso e distruzione di habitat naturale protetto che per strage. Al pari è stata chiesta la verifica della sussistenza o meno delle condizioni di sicurezza.

Villasimius, devastante incendio a Punta Molentis (27 luglio 2025)

Infatti, piaccia o no, è fondamentale che per accessi, viabilità e parcheggi auto siano osservati i precisi obblighi antincendio posti dal piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2023-2025 – aggiornamento 2025 (approvato con deliberazione Giunta regionale Sardegna n.5/43 del 25 gennaio 2025).

L’art. 24 prevede le caratteristiche necessarie per la sicurezza dei parcheggi e il parcheggio autoveicoli di Punta Molentis difficilmente non può non essere ricompreso fra le “aree parcheggio attrezzate a servizio di discoteche, locali di intrattenimento, località balneari, spiagge e simili”.

Era stato realizzato “in maniera da garantire la protezione delle autovetture in caso di incendio proveniente dall’esterno e avere adeguati sistemi di protezione dal fuoco”?

Aveva il fondo pulito da vegetazione o stoppie?

C’erano “almeno due accessi su fronti contrapposti o comunque … una via di fuga alternativa in caso d’incendio”?

Era stata realizzata una fascia parafuoco di protezione?

La spiaggia di Punta Molentis è a numero chiuso (deliberazione Giunta municipale n. 54 del 26 maggio 2025): 500 persone, “sono stati riservati 150 posti su prenotazione e per i restanti posti viene rispettato esclusivamente l’ordine d’arrivo”.

Il parcheggio autoveicoli di Punta Molentis è gestito dalla Villasimius s.r.l., “la società in house, soggetta a controllo, direzione e coordinamento, del Comune di Villasimius”.

Nel 2023 (elementi desunti dal Bilancio 2023) la Società prese in locazione per la stagione estiva circa 30 mila metri quadri a Punta Molentis dalla Is Molentis s.r.l. per un importo di 65 mila euro.

L’accesso alla spiaggia non è gratuito: “€ 3,00 per persona che accede a piedi o in bicicletta, esclusione dei bambini di età inferiore ai 6 anni”, mentre, per l’intera giornata, “€ 22,50 per camper, autocaravan e assimilati, € 15,00 per gli autoveicoli, € 5,00 per le moto”.

Non è difficile ipotizzate un introito lordo minimo annuo di parecchie centinaia di migliaia di euro.

L’amministratore unico della Villasimius s.r.l. Gianni Giagoni in proposito ha dichiarato che “le macchine che si trovavano nel parcheggio sono andate a fuoco non a causa di un’imperizia della nostra società. Non pensiamo di dover risarcire noi il danno ai proprietari … anche perché il parcheggio non è custodito, come specificato nei cartelli posti in tutta l’area”.

Anzi, i titolari dovranno in fretta provvedere al ritiro presso “il deposito provvisorio dei veicoli bruciati” predisposto dalla medesima società in house e curare il successivo smaltimento: a chi non provvede “si ricorda che le operazioni di smaltimento dei veicoli non reclamati dai legittimi proprietari saranno avviate nei termini di legge”.

Oltre alla banale domanda relativa all’utilizzo dei cospicui introiti del parcheggio e del ticket per i singoli bagnanti, c’è soprattutto da chiedersi se le prescrizioni antincendio regionali siano state scrupolosamente osservate: gli accertamenti della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e della Polizia giudiziaria lo verificheranno senz’altro.

C’è anche da chiedersi chi pagherà i danni subiti all’interno del parcheggio comunale e la risposta,  più che dalle disinvolte assicurazioni d’ambito comunale, sarà in buona parte determinata proprio dagli esiti degli accertamenti di magistratura e polizia giudiziaria.

E magari s’interesseranno anche delle autorizzazioni e delle sbandierate sedici posizioni lavorative del chiosco, in una spiaggia dove si son visti anche un pontile abusivo sequestrato e la recinzione della concessione balneare fin dentro il mare (2019).

Villasimius, Punta Molentis, recinzione nel mare (7 luglio 2019)

Purtroppo, anche se sembra interessar poco ad alcuni, Punta Molentis, tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.; piano paesaggistico regionale – P.P.R.), zona speciale di conservazione (ZSC) Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis” (ITB040020), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, ora è profondamente devastata e lo sarà per decenni.

Perchè in tali persone sorga una decente sensibilità ambientale e un po’ di coscienza sociale nei confronti di chi ha rischiato la vita e subito danni, però, la speranza è molto scarsa.

Incassare sembra proprio l’obiettivo primario.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

(foto per conto GrIG, J.I., archivio GrIG)

  1. Avatar di sardo
    sardo
    agosto 19, 2025 alle 12:30 PM

    Il rispetto delle prescrizioni antincendio doveva essere verificato entro le date previste dalle stesse prescrizioni e costantemente monitorato; qualora non soddisfatto conseguenti sanzioni.

  2. Avatar di Roberta Ena
    Roberta Ena
    agosto 19, 2025 alle 4:22 PM

    Ringrazio per l’accuratezza dell’articolo. Nel rispetto per le 16 persone che ci lavorano,tanti risultano gli aspetti fuorilegge, compresa l’inguardabile invasione dei pali che si vede nella foto. Nessuno si è indignato prima? Grazie per esserci,Grig!

  3. agosto 19, 2025 alle 5:05 PM
  4. Avatar di Fabrizio
    Fabrizio
    agosto 20, 2025 alle 4:42 am

    mi chiedo se chi ha pubblicato l’ultima foto parlando di recinzione sul mare, e sedicenti 16 famiglie dipendenti dallo stabilimento , sia intellettualmente cosciente di aver detto una bufala. La recinzione che fa vedere non è sul mare,che sta dall’altra parte. Infatti la foto mostra il retro dello stabilimento che da sulle rocce che dividono la spiaggia dal mare . Caso vuole che le mareggiate invernali abbiano invaso la spiaggia dal lato della scogliera che consente che la spiaggia esista ancora.

    • agosto 20, 2025 alle 6:22 am

      piaccia o no – e lei lo conferma – la recinzione era finita in mare.
      E forse qualcosa andava rivista.
      Buona giornata.
      Stefano Deliperi

      • Avatar di Fabrizio P.
        Fabrizio P.
        agosto 20, 2025 alle 5:22 PM

        Se andate a vedere scoprirete che la recinzione di cui parlate altro non è che la demarcazione stabilita dalla licenza demaniale , rispetta i dettami attinenti la distanza dalla battigia e delimita gli spazi dati in concessione i cui estremi sono ben visibili nella recintazione. Tale concessione è volta alla fruizione dello spazio nell’arenile con nel retro la scogliera naturale che protegge la spiaggia di sabbia silicea finissima. La spiaggia e la balneazione non avvengono nel lato che avete fotografato ma dall’altra parte perfettamente fruibile a chiunque . Ora se una mareggiata particolarmente violenta filtra dagli scogli e allaga la parte retrostante allo stabilimento( come spesso avviene anche al Poetto a Cagliari allagando persino le strade) questo non è un abuso o un reato penalmente perseguibile come sembra paventiate voi ma è un semplice caso dovuto alla natura che adesso occupa con l’acqua e domani restituirà la sabbia come è sempre avvenuto su questa spiaggia. Dopo di che ritengo che la Regione dovrebbe provvedere a mettere in sicurezza la spiaggia e l’intera area con interventi volti a proteggere l’arenile dall mareggiate .

      • agosto 20, 2025 alle 7:33 PM

        buonasera Fabrizio,
        non abbiamo minimamente accennato o adombrato alcun reato per la recinzione a suo tempo (2019) finita in mare.
        Sia allora che adesso abbiamo voluto evidenziare il lassismo, il pressapochismo, la superficialità con cui vengono gestiti beni di grandissimo rilievo naturalistico e paesaggistico come Punta Molentis.
        E lei, ancora con queste sue parole, lo conferma.
        Dopo la mareggiata della primavera/estate 2019 nessuno si prese la briga di modificare ambito della concessione e recinzione, che ormai ricadeva in mare.
        Non è il mare che si deve adeguare, ma viceversa, non crede?
        Nessuno lo fece, così come oggi la cosa fondamentale dopo il disastroso incendio – e le conseguenti responsabilità che saranno accertate dalla magistratura – era ed è riaprire accessi e parcheggio.
        Fare cassa, mercificare un ambiente unico e ricavarne il massimo, anche se “carbonizzato”.
        E’ curioso che davanti a quanto accaduto abbia colpito la sua attenzione soltanto la recinzione in mare del 2019: ricorda quel tizio che davanti a un incendio di un palazzo sia ben perplesso per il colore delle divise dei Vigili del Fuoco.
        Buona serata.

        Stefano Deliperi

        P.S. quando riteniamo vi sia un “reato penalmente perseguibile” non abbiamo alcun problema a denunciarlo nelle sedi opportune come in questo caso in relazione alla vicenda del tragico incendio.

      • Avatar di giulio
        giulio
        agosto 23, 2025 alle 7:34 PM

        fabrizio p. ” Dopo di che ritengo che la Regione dovrebbe provvedere a mettere in sicurezza la spiaggia e l’intera area con interventi volti a proteggere l’arenile dall mareggiate “

        EEEEH? ma vi rendete conto? bisogna impedire al mare di fare il suo corso secondo lui, ma si un bel muraglione in cemento armato dai

  5. Avatar di Mauro Pecis
    Mauro Pecis
    agosto 21, 2025 alle 2:10 PM

    Avevo prenotato x il 5.08. Chiesto rimborso tramite mail indicatami dall operatore ma ad oggi ancora niente rimborso.

  6. agosto 22, 2025 alle 3:01 PM

    dalla pagina Facebook di Mario Guerrini, 22 agosto 2025

    IL MIO OSSERVATORIO (6528).

  7. agosto 22, 2025 alle 6:36 PM

    anche dall’attività dell’A.M.P. di Capo Carbonara emergono i tragici connotati del disastro ambientale.

    dalla pagina Facebook dell’A.M.P. di Capo Carbonara, 22 agosto 2025

    Area Marina Protetta “Capo Carbonara”

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    A pochi giorni dall’incendio, il silenzio e l’odore di cenere avvolgono ancora il paesaggio. Ma non ci si può fermare…

    Il gruppo di lavoro faunistico–erpetologico è sceso in campo pochi giorni dopo il rogo per perlustrare l’area e valutare le condizioni effettive della flora e della fauna di Punta Molentis.

    Di seguito, alcuni dei risultati delle giornate di monitoraggio:

    🐗 Un piccolo cinghiale, ancora striato, si aggirava tra le ceneri, forse richiamato da un adulto poco distante.

    🦊 Una donnola e alcuni uccelli, come occhiocotti e pigliamosche, si muovevano tra i resti.

    🐢 Purtroppo, sono state rinvenute due femmine di testuggine di Hermann (Testudo hermanni) morte, probabilmente per la temperatura altissima o per soffocamento.

    💚 Ma ci sono anche segni di resistenza: giovani lucertole, gongili e algirodi nani sono sopravvissuti e sono stati subito trasferiti in zone più sicure. Formiche, vespe e cavallette — i primi invertebrati — stanno già tornando.

    🍎 Nei giorni successivi all’incendio, il gruppo ha distribuito frutta e verdura in punti strategici per aiutare i superstiti: in poche ore, tutto il cibo è stato consumato.

    🌱 A sei giorni dal fuoco, tifa e giunchi hanno già iniziato a ributtare: la natura, anche ferita, non si arrende.

    🎥Ecco alcune immagini, girate e montate dal gruppo di lavoro durante le attività sul campo, che ha dedicato tempo e competenze per amore del territorio.

    Grazie a Lara Bassu, Fabio Cherchi e Valeria Nulchis 💚

    ______________________________________________

    da L’Unione Sarda, 22 agosto 2025

    Area Marina Protetta in campo per Punta Molentis: «La natura, anche ferita, non si arrende».

    Il monitoraggio della zona dopo il devastante incendio: alcuni animali morti, ma tanti «segni di resistenza» riscontrati. (Gianni Agus)

    Punta Molentis

    Frutta e verdura dopo l’incendio di Punta Molentis per consentire la sopravvivenza della fauna superstite. L’ha posizionata in punti strategici il gruppo di lavoro faunistico–erpetologico dell’Area Marina Protetta di Villasimius che è sceso in campo pochi giorni dopo il rogo (era lo scorso 27 luglio) per perlustrare l’area e valutare le condizioni effettive della flora e della fauna di Punta Molentis. Frutta e verdura che è stata quasi subito consumata.

    Nei primi giorni di monitoraggio è stato avvistato un piccolo cinghiale striato che si aggirava fra le ceneri, una donnola e alcuni uccelli. «Purtroppo – spiega il gruppo di lavoro – sono state rinvenute due femmine di testuggine di Hermann (Testudo hermanni) morte, probabilmente per la temperatura altissima o per soffocamento». Diversi i segni di resistenza riscontrati: giovani lucertole, gongili e algirodi nani sono sopravvissuti e sono stati subito trasferiti in zone più sicure. Formiche, vespe e cavallette — i primi invertebrati — stanno già tornando.

    «A sei giorni dal fuoco – sottolinea in una nota l’Area Marina che ringrazia Lara Bassu, Fabio Cherchi e Valeria Nulchis per il gran lavoro svolto –  tifa e giunchi hanno già iniziato a ributtare: la natura, anche ferita, non si arrende».

  8. Avatar di giulio
    giulio
    agosto 23, 2025 alle 7:32 PM

    💪

  9. agosto 26, 2025 alle 7:23 PM

    sempre nell’A.M.P. di Capo Carbonara, all’Isola dei Cavoli.

    https://www.facebook.com/reel/2226056587837655.

  10. ottobre 4, 2025 alle 12:15 PM

    «Errori? Non credo di averne commesso»

    da L’Unione Sarda, 4 ottobre 2025

    «Fuoco a Punta Molentis, il Comune paga un prezzo enorme».

    Il sindaco di Villasimius, Gianluca Dessì: «Mi hanno attaccato, ma la tutela della spiaggia impone di fare delle scelte». (Paolo Paolini)

    «Il 27 luglio a Punta Molentis qualche criminale ha messo a rischio l’incolumità delle 400 persone che erano in spiaggia. Radio-paese ha sostenuto che dietro il rogo ci fossero altre questioni, ma non ho mai capito quali fossero». A due mesi dall’incendio che ha incenerito macchia mediterranea e automobili, il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì tira le somme: «Hanno detto di tutto, ma la verità è che in Sardegna si può fare ben poco per blindare le oltre 200 spiagge che hanno una sola strada per entrare e uscire, tanto è vero che il piano di emergenza della Protezione civile per Punta Molentis prevedeva il salvataggio dal mare. La Forestale ha accertato l’origine dolosa dell’incendio. Spero che sia individuato chi ha appiccato il fuoco: chiunque pensi a un gesto così folle deve mettere in conto che pagherà un prezzo salato».

    I costi

    «Quelli che abbiamo sostenuto e sosterremo sono elevatissimi. Solo per la bonifica ambientale abbiamo già pagato 100mila euro, ora dobbiamo stimare quanti soldi occorreranno per rimboschire la vallata. Il danno d’immagine invece non ha prezzo: siamo andati sulle tv di mezzo mondo, è gravissimo. Fortunatamente l’intervento tempestivo della Forestale, dei vigili del fuoco e dei volontari ha ridotto il numero di ettari bruciati, 90 in tutto. Sarebbero potuti essere infinitamente di più. Assistere all’incendio non è stato semplice: ero lì, mi sentivo incapace di agire, ininfluente».

    Le accuse

    «Un commento che mi ha ferito? Tanti. Si è cercato un colpevole, qualcuno ha puntato il dito contro l’Amministrazione perché fa pagare il parcheggio. Se fossero stati gratuiti cosa sarebbe cambiato? Le macchine sarebbero state il triplo, invece a finire tra le fiamme sono state solo – lo dico tra virgolette – le 39 di chi ha pensato di metterle in salvo dirigendosi verso la spiaggia. Nel disastro però ho colto una grande solidarietà, soprattutto da parte di chi si è precipitato in paese da Olbia, Sinnai, Cagliari, Quartu e Pula per offrire collaborazione».

    La tutela

    «Errori? Non credo di averne commesso. Sono fermamente convinto che tutelare beni ambientali di valore inestimabile ti obblighi a fare delle scelte. Per esempio contingentare il numero di auto pagando un canone di locazione di ottantamila euro ai privati per avere un’area destinata ai parcheggi. Bisogna retribuire chi fa la manutenzione, le dodici persone che si alternano nei controlli. Tutto questo ha un costo che ci obbliga a esigere il prezzo del biglietto, non ci sono alternative. Spero che, in nome della sicurezza, nel 2026 la Regione ci consenta di creare strisce tagliafuoco e portare l’acqua in ogni spiaggia. Sarebbe un passo importante per difenderci da criminali col cerino in mano».

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