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La delicatezza delle ruspe sulla spiaggia di Porto Giunco, un pontile abusivo sequestrato a Punta Molentis, a Villasimius.


Domenica 28 aprile 2019 una ruspa sferragliava sulla spiaggia di Porto Giunco, sul litorale di Villasimius.

Con metallica delicatezza movimentava la sabbia per non si sa quale motivo in base a non si sa quale autorizzazione.

L’annuale ordinanza balneare regionale non è stata ancora emanata per il 2019, l’ordinanza balneare sarda del 2018 vietava “per tutto l’anno solare” l’accesso e la sosta sulle spiagge “con automezzi, motocicli, ciclomotori e veicoli di ogni genere; ad eccezione dei mezzi destinati alla pulizia delle spiagge, al soccorso, altri mezzi specificamente autorizzati”.

Non solo.

A Punta Molentis, dove già nell’agosto 2017 avevamo documentato una situazione di pessima gestione ambientale, suscitando le rimostranze del sindaco di Villasimius , fervono anche l’1 maggio, Festa del Lavoro, i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del locale chiosco e la Guardia costiera ha posto sotto sequestro preventivo un pontile abusivo lungo 14 metri realizzato da chissà chi.

Saran forse venuti dal Giappone per realizzarlo?

Villasimius, Punta Molentis, in primo piano pontile sotto sequestro preventivo (1 maggio 2019)

Coste e mare rientranti nel demanio marittimo (artt. 822 cod. civ., 28 cod. nav.), tutelati con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), interessati dal sito di importanza comunitaria (S.I.C.) “Isola dei Cavoli, Serpentara, Punta Molentis e Campulongu” (codice ITB040020) e dall’area marina protetta “Capo Carbonara”.

Sta arrivando l’estate.

E si vede.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Villasimius, Cala Giunco

(foto J.I., S.D., archivio GrIG)

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  1. Maggio 4, 2019 alle 11:56 PM

    in realtà, il GrIG non “ha attaccato l’amministrazione comunale di Villasimius”, che fa tutto da sola e perde un’occasione per tacere. Per giunta domenica 29 aprile 2019 non “eravamo in ufficio”, eravamo proprio lì, a Porto Giunco. E forse sarebbero da ripensare certe ubicazioni di servizi balneari.

    da L’Unione Sarda, 4 maggio 2019
    Villasimius. Dura polemica sulle ruspe a Porto Giunco.

    Ruspe a Porto Giunco, pontile abusivo a Punta Molentis e, in definitiva, una gestione ambientale non all’altezza: lo sostiene il Gruppo di intervento giuridico che ancora una volta ha attaccato l’amministrazione comunale di Villasimius.
    “Domenica 28 aprile – hanno sottolineato gli ambientalisti – una ruspa sferragliava sulla spiaggia di Porto Giunco. Con metallica delicatezza movimentava la sabbia per non si sa quale motivo in base a non si sa quale autorizzazione”. A Punta Molentis invece “anche il primo maggio fervevano i lavori di manutenzione del chiosco e la guardia costiera ha messo sotto sequestro un pontile abusivo realizzato da chissà chi. Saranno forse giunti dal Giappone per farlo?”.
    Durissima la replica del sindaco di Villasimius: “perchè i cosiddetti ambientalisti – ha detto Dessì – non mi chiamano per avere spiegazioni? Forse così avrebbero saputo che la mareggiata ha distrutto lo stabilimento del Timi Ama. mezzo milione di euro sotto metri e metri di sabbia. E’ stata data un’autorizzazione per una bonifica ambientale urgente. Se quelli del Grig anzichè stare in ufficio fossero venuti qui a dare una mano a scavare con le mani avrebbero fatto meglio”.

    • Juri
      Maggio 5, 2019 alle 12:55 PM

      Il maldestro comunicato del sindaco di Villasimius non solo non convince ma rafforza i tanti dubbi sulla correttezza dell’intervento documentato nell’articolo e sulla congruità dei comportamenti che si registrano intorno alla gestione dei beni ambientali in quel di Villasimius.

      1) La prima cosa da fare quando si autorizza un intervento così impattante e contrario a qualunque minima buona pratica nella gestione dei sistemi di spiaggia (scavi per un centinaio di metri cubi di sabbia, per di più in un’area marina protetta che incassa ingenti finanziamenti pubblici proprio per garantire la tutela ambientale) sarebbe quella di affiggere un bel cartello per spiegare ai cittadini di cosa si tratta, perché e in base a quali autorizzazioni viene realizzato.
      Non farlo, significa avere una concezione della gestione della cosa pubblica (e dei beni ambientali) che sa di padronale e assai poco rispettosa della cittadinanza.
      Il sindaco, piuttosto, si sarebbe dovuto complimentare con chi si allarma (perché lo fa a tutela di un bene ambientale che ricade nel suo territorio) e, un secondo dopo, scusarsi per non aver spiegato preventivamente di cosa si trattava. E magari imparare finalmente la lezione (i lavori sui beni ambientali, e non solo, si segnalano e si spiegano con l’obbligatoria cartellonistica).

      2) Nell’albo pretorio del Comune di Villasimius non risulta pubblicata alcuna autorizzazione nè altri atti relativi all’intervento di cui si parla.

      3) L’area oggetto dell’intervento è quasi al confine con la proprietà privata posta al limite della spiaggia. Quali sarebbero state le strutture danneggiate dalla mareggiata e in base a quali autorizzazioni sarebbero state installate fuori dal periodo balneare?

      4) È corretta l’impressione, che si trae dall’articolo, che il sindaco sia molto più preoccupato dei presunti danni materiali subiti da un privato (una grossa multinazionale concessionaria demaniale, ossia di un bene pubblico) piuttosto che di quelli arrecati a un bene pubblico di straordinario valore (in area marina protetta) come quelli che simili operazioni di movimento producono?
      E perché si risente in questo modo se un’associazione ecologista li evidenzia?

  2. luglio 6, 2019 alle 3:27 PM

    ma no? davvero?

    da L’Unione Sarda, 6 luglio 2019
    LA LETTERA DEL GIORNO. “Punta Molentis, solo posti in piedi: 2mila persone in un fazzoletto di terra”.
    “Dieci euro di parcheggio, senza possibilità di tariffe orarie, per entrare in una spiaggia affollatissima”: la segnalazione di un lettore su uno dei litorali più belli di Villasimius. (https://www.unionesarda.it/articolo/caraunione/2019/07/06/punta-molentis-solo-posti-in-piedi-2mila-persone-in-un-fazzoletto-127-901614.html)

    “Cara Unione,

    ormai siamo alle solite.

    A Punta Molentis (una spiaggia di circa 50 metri di lunghezza) turisti sardi e non sono esasperati per le condizioni dei servizi (inesistenti) offerti dalla ditta che ha in concessione dal Comune di Villasimius la gestione del sito.
    In pratica fanno pagare un biglietto giornaliero di 10 euro, senza possibilità di averne uno a ore o per mezza giornata, per parcheggiare a circa 1,500 metri dalla spiaggia. E qui fanno entrare circa duemila persone in un fazzoletto (circa 30 metri disponibili) di sabbia bagnata e il restante (altri 25 metri) per un terzo occupata da ombrelloni, sempre a pagamento. Ho visto persone che già alle nove del mattino si affacciavano alla spiaggia e con sonore proteste si allontanavano in quanto disponibili solo posti in piedi.

    I sardi non si lamentino poi che il turismo in Sardegna non funziona e siamo pure citati come persone che vogliono imbrogliare nascondendosi con le concessioni comunali che di fatto occupano centinaia di metri di spiaggia. Il Comune di Villasimius si vergogni per quanto permette!

    Grazie per l’attenzione”.

    Antonio Deiana

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