Bonifiche ambientali truffaldine a La Maddalena: prescrizione.

La Maddalena, ex Arsenale, fondale marino con lastre di amianto
Nessun colpevole per i reati ambientali compiuti con la realizzazione degli interventi truffaldini di bonifica ambientale a La Maddalena.
La santa prescrizione ha salvato tutti e ha condannato ambiente, soldi pubblici e cittadini di questa povera Italia.
Le bonifiche ambientali già fatte dalla Protezione civile su 12 ettari contaminati, costate fra i 24,140 milioni (dati Protezione civile) e oltre 31 milioni di euro (ma gli importi previsti erano di molto superiori), oggetto di procedimenti penali ed erariali, sono quantomeno largamente incomplete (per non dire altro).
Ora se ne occuperà la Regione autonoma della Sardegna in base a una specifica “intesa per la bonifica, il risanamento ambientale e la rigenerazione urbana dell’ex Arsenale e dell’area militare contigua al molo Carbone. Sul piatto 50,4 milioni di euro per ridare slancio non solo all’economia di un territorio ma all’intera Sardegna” sottoscritta lo scorso 27 dicembre 2017.

La Maddalena, ex Arsenale, bacino (oggi porticciolo turistico)
Tutti felici e contenti. In secondo piano, quasi sussurrato, il fatto che il Gruppo Marcegaglia – l’unico che può davvero gioire – incassa 21 milioni di euro per una transazione relativa al mancato utilizzo dell’ex Arsenale trasformato in albergo e porto turistico.
Finora nessun responsabile ha pagato e decine di milioni di euro di fondi pubblici sono finiti nelle solite tasche.
Alcuni servitori dello Stato sono stati condannati per aver messo in piedi il ben noto sistema gelatinoso per l’assegnazione di appalti e incarichi. Almeno quello.
“Nella requisitoria i pm parlarono di ‘uno dei più gravi casi di corruzione nell’Italia dal dopoguerra per il danno enorme alla pubblica amministrazione con interi settori assoggettati’ al gruppo. È una sorta di corruzione 2.0’, dissero, parlando di una rete fatta di ‘rapporti illeciti con soggetti di alto profilo istituzionale’, attraverso ‘ripetuti e ingenti vantaggi a pubblici funzionari perché venissero meno ai loro doveri’.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

La Maddalena, ex Arsenale, inqionamento del fondale marino
da La Nuova Sardegna, 8 giugno 2018
G8 La Maddalena, la beffa più atroce: per le bonifiche fantasma nessuno paga.
Dopo quattro anni di rinvii, il processo contro funzionari e imprenditori si è concluso senza che di fatto sia mai stato aperto. (Tiziana Simula)

La Maddalena, ex Arsenale, fondale marino inquinato
da L’Unione Sarda, 8 giugno 2018
La Maddalena, bonifiche bluff del G8: tutti assolti davanti al gup. (Andrea Busia)
Quattro anni di udienze inutili, il Comune di La Maddalena tagliato fuori dal procedimento (la richiesta di costituzione di parte civile oggi è stata respinta), i reati ambientali prescritti, la trasmissione degli atti a Roma per il presunto peculato e la prescrizione che tra due anni cancellerà anche le ultime ipotesi di reato rimaste in piedi: è il bilancio del processo per le bonifiche bluff del G8, concluso nel pomeriggio, a Tempio, con l’assoluzione di tutte le persone indagate.
Secondo la Procura gallurese, gli interventi di riqualificazione ambientale nello specchio d’acqua dell’ex Arsenale, invece di risanare i fondali, avrebbero aumentato la superficie dell’area inquinata.
Questo pomeriggio il gup di Tempio, Andrea Pastori, non ha potuto far altro che dichiarare la prescrizione dei reati ambientali, contestati a 17 persone, tra le quali l’ex presidente del Consiglio nazionale dei Lavori pubblici, Angelo Balducci, difeso dall’avvocato Antonella Cuccureddu, e il capo della Struttura di missione del G8, Mauro Della Giovampaola.
Oggi, a distanza di quattro anni dalla prima udienza, il gup è riuscito ad aprire il procedimento. Ma i continui rinvii per le mancate notifiche, hanno demolito il capo d’imputazione, la prescrizione ha colpito soprattutto la parte che riguarda il presunto inquinamento dello specchio d’acqua del Molo Carbone.
Per il peculato (le somme che sarebbero state versate alle imprese dalla Protezione civile nazionale, nonostante il mancato compleamento dei lavori di risanamento) il processo proseguirà a Roma, ma la prescrizione è imminente anche in questo caso.
Il legale del Comune di La Maddalena, Gian Comita Ragnedda, ha tentato di riaprire il processo, chiedendo al pm di contestare il reato di disastro ambientale, ma l’istanza è stata respinta.
Per il Comune maddalenino è una doppia beffa, anche nel processo romano per la presunta “cricca” del G8, non ha avuto un centesimo di risarcimento.

La Maddalena, lavori bonifica per mancato G8
(foto da L’Espresso, per conto GrIG)
E se i cittadini chiedono a gran voce la certezza della pena e l’allungamento dei tempi di prescrizione… sono forcaioli e giustizialisti.
Non se ne può più.
😉
Resta l’inaccettabile inerzia delle nostre autorità Regionali , complici sfacciate di questo saccheggio.
Per e’ assurda la prescrizione per certi reati, alla fine nessuno paga.
GU..L..P—–GU..L..P , Ma come siamo magnanimi con chi ruba milioni di euro , e come la (politica di ieri ) , si e’ dimostrata cosi’ magnanima con chi ha incassato un mega
” risarcimento “. Cosi tutti vivono liberi e pronti a ricommetterne delle altre….tanto !!!
E quando il mare ritornera’ a corrodere le opere della presunzione umana, allora scatteranno altre bonifiche , altri sprechi di danaro pubblico, e magari altre prescrizioni e risarcimenti.
ora ci pensano i cinesi…
da SArdinia Post, 2 luglio 2018
Ex arsenale della Maddalena, investitori cinesi programmano sopralluoghi: http://www.sardiniapost.it/cronaca/ex-arsenale-della-maddalena-investitori-cinesi-programmano-sopralluoghi/
..evviva..
A.N.S.A., 4 febbraio 2019
Sardegna avvierà bonifiche La Maddalena.
Pigliaru, Regione soggetto attuatore notizia attesa da tempo: http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2019/02/04/sardegna-avviera-bonifiche-la-maddalena_1c8f472d-cdba-4437-bfdc-d53df2e12190.html
anni dopo, con la consueta efficienza della Regione autonoma della Sardegna…..
da Il Corriere della Sera, 5 agosto 2022
Maddalena, degrado e veleni in mare: dimenticato il polo per il G8 (mai fatto).
In quindici anni non stata fatta alcuna bonifica. Alla Regione dati 3,5 milioni l’anno per il 2022, 2023 e 2024 per la manutenzione straordinaria. (Gian Antonio Stella)
La Maddalena (A Madalena in gallurese, Sa Madalena in sardo) un comune italiano di 10.635 abitanti della provincia di Sassari costituito dall’arcipelago di La Maddalena facente parte dell’omonimo parco…. Ma come, chiederete, ci vuoi leggere Wikipedia? No, ma siccome Christian Solinas, da quando governatore e Commissario Straordinario non ha trovato un minuto in tre anni e mezzo per andare a vedere in quali condizioni disastrose versano le opere millenaristiche costruite per il G8 del 2009 e mai (mai!) usate vale la pena di partire dall’inizio.
Meglio: dalla fine. L’indecoroso cadavere del grande hotel di lusso ricavato dall’ex ospedale militare sulla strada litoranea più trafficata, un cinque stelle senza una spiaggia, senza un giardino, senza un albero, senza una piscina, senza una spa, costato oltre 91 milioni di euro attuali (902.970 euro per ognuna delle 101 camere: mai arredate!), giace abbandonato dietro un’alta palizzata carceraria. Pavimentazione sgretolata, erbacce, piante e alberelli che sbucano ovunque. Unico segno di vita il militare di turno addetto a fermare eventuali curiosi che, non sia mai!, potrebbero fare foto imbarazzanti. Per capirci: se anche esistessero aspiranti ospiti e occupassero mediamente 70 camere al giorno pagando 200 euro a notte per 100 giorni l’anno (magari!) le spese rientrerebbero in 65 anni. Ammesso che chef, camerieri, sommelier e cos via lavorassero gratuitamente. E il cibo e i vini arrivassero da Babbo Natale… Un investimento demenziale. Tant’ che non c’ un solo albergatore, in tanti anni, che si sia sognato di fare un’offerta. Marameo!
Per non dire del resto. A partire dall’avveniristico centro congressi progettato da Stefano Boeri e proiettato come un immenso sperone luccicante sull’acqua, bellissimo il giorno dell’apertura-risarcimento ai visitatori, a metà settembre 2009 (dopo il G8 spostato all’Aquila), per la presentazione delle Louis Vuitton series ma oggi irriconoscibile per la facciata ventilata con esagoni di vetro via via sbrindellata e spazzata via dal vento e dalla sciatteria d’una manutenzione vergognosamente mai fatta. Cos come da anni, dopo una stagione di apertura ai tempi in cui tutto l’insieme era stato affidato a Emma Marcegaglia (poi rimborsata con 21 milioni di euro per mancato guadagno visto che le acque non erano state bonificate) non c’ la minima cura per l’hotel Porto Arsenale (detto ironicamente Hotel Obama perchè lì doveva andare) oggi abbandonato a se stesso senza che un’anima pia abbia un po’ di pietà e butti un po’ di acqua alle piante maestose annientate da siccità e menefreghismo. E lo stesso vale per tutte le altre strutture portuali, ricettive, formative e convegnistiche che dovevano trasformare l’Arsenale della Maddalena in uno dei principali poli marittimi del Mediterraneo occidentale. La darsena turistica, le Provveditorie Marine, lo Stecco di alloggi per gli ospiti… Tutto ruggine. Scalcinato. Corroso. Assediato dalle sterpaglie…
E questo quello che si vede! Peggio ancora quanto sta sotto, sui fondali. Lo spiegava anni fa, in un servizio di Fabrizio Gatti e Lirio Abbate, un tecnico che lavorava agli scavi: Più scavavi nel fondale, più trovavi fanghi contaminati. La benna tirava su melma densa come cioccolata e nera come pece. Erano sicuramente idrocarburi pesanti. Hanno deciso di lasciarli lì perchè senza la costruzione di una diga ermetica, avrebbero inquinato l’arcipelago. Liquami abbandonati dai militari americani e italiani, del tutto indifferenti per decenni al tema dei veleni tossici. E cos melmosi che l sotto gli stessi sommozzatori addetti alla sicurezza non avrebbero mai potuto offrire certezze. Al punto che Silvio Berlusconi, fino ad allora duro con i giornalisti che scrivevano notizie non vere sui ritardi e cos ottimista da invitare al G8 Gheddafi a parlare dell’Africa al mondo intero, decise alla fine di aprile del 2009 di usare la faccenda come scusa per spiegare come mai, di colpo, aveva spostato il summit all’Aquila: C’erano preoccupazioni per il sistema di sicurezza. Dopo di che spiega che certo, forse quella della Maddalena sarebbe stata una sede eccessivamente lussuosa, non in sintonia col momento che attraversiamo globalmente, ma i lavori continueranno e arriveranno al completamento assoluto e totale e questo pi importante centro di attrazione del Mediterraneo accoglier almeno otto grandi manifestazioni all’anno. S, ciao…
Sia chiaro: addossare il fallimento del progetto al solo Cavaliere o ai suoi collaboratori non sarebbe giusto. Forse fu un errore la stessa scelta iniziale di Romano Prodi e dell’allora governatore sardo Renato Soru, attaccati un po’ da tutti, dai forzisti agli indipendentisti fino ai no global, convinti che la decisione fosse stata presa non per amore dell’isola ma per isolare i black block dopo il G8 di Genova. Certo non sono stati all’altezza della sfida i diversi premier e i vari governatori di destra e di sinistra e cos i sindaci e i partiti e le burocrazie alternatisi negli anni. Fatto che dal momento dell’annuncio dell’opzione Maddalena, 14 giugno 2007, sono passati oltre quindici anni. E i lavori già costati più o meno ufficialmente 328 milioni, pari a 402 milioni di euro di oggi (ammesso che dai e dai i costi veri non siano addirittura più alti, come temono molti dei più combattivi avversari dell’enorme spreco di risorse, come Pierfranco Zanchetta, già assessore provinciale all’ambiente e deputato regionale) non sono ancora finiti. E dopo tanti scandali, processi, silenzi, condanne, assoluzioni, promesse, inchieste della Corte dei Conti, reportage e polemiche d’ogni genere, tira un’aria sempre meno ottimista.
Tanto più che le bonifiche, già spacciate per eseguite da Berlusconi (E’ stata fatta la più grande bonifica ambientale mai fatta in Italia, Ansa 4/12/08) devono ancora essere effettuate sul serio e tutta l’area interessata di fatto tuttora inutilizzabile. Peggio: dopo essere sbarcato per un tour elettorale poco prima di diventare governatore, il sardo-leghista Christian Solinas non risulta essere più tornato alla Maddalena. Di più: nonostante sia stato scelto e confermato come Commissario Straordinario per le Bonifiche da quattro governi (Gentiloni, Conte giallo-verde, Conte giallo-rosso e Draghi), nello stesso archivio regionale Ansa dove spicca per oltre tremila citazioni, si trovano solo suoi sparuti accenni. Tra i quali, pi di due anni fa, questo: Come Commissario ma ancor più come presidente della Regione ho ritenuto doveroso, dopo anni di ritardi, imprimere un’accelerazione decisiva…. Sinceramente: chi l’ha vista?
Fatto sta che a un certo punto, informato sul degrado delle opere destinate al G8, lo stesso governo Draghi intervenuto con un decreto che dava a Solinas tre milioni e mezzo l’anno per il 2022, 2023 e 2024 per la manutenzione straordinaria del patrimonio sempre più degradato e assegnava alla sua struttura commissariale una pattuglia composta da un dirigente e tre funzionari che si dedicassero espressamente al problema. Troppo poco? Forse. Era comunque un segnale di attenzione. Sono passati più di sei mesi. Silenzio. Totale. E non sono stati fatti neppure i bandi…
Leggere la sequenza di date e di soldi (nostri) specati in questa assurda vicenda è un vero pugno nello stomaco, per un cittadino assolutamente impotente.
Vien voglia di far saltare in aria regione e tutti i delinquenti, insieme. Ma sono troppo vecchia per fare il bombarolo.