Incendio a Punta Molentis, la sicurezza era garantita?


Il devastante incendio che domenica 27 luglio 2025 ha distrutto il litorale di Punta Molentis (Villasimius) non solo ha massacrato un autentico gioiello ambientale del Mediterraneo, ma ha anche rischiato di causare una strage fra i bagnanti, evitata soltanto grazie all’abnegazione e alla competenza delle Forze dell’ordine e di polizia ambientale, dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile.

Infatti, l’incendio, per la conformazione dell’area – un litorale isolato, con unica viabilità di accesso e un parcheggio veicoli a ridosso del litorale di limitata capacità – e per la concomitante presenza di un forte vento di Maestrale ha avuto conseguenze estremamente deleterie per l’ambiente, per numerosi veicoli ivi parcheggiati e per strutture temporanee a servizio della balneazione, mentre ha posto in gravissimo rischio la vita di centinaia di bagnanti.

Villasimius, devastante incendio a Punta Molentis (27 luglio 2025)

L’incendio è doloso, chi ha appiccato l’incendio lo sapeva e ne ha accettato le conseguenze.

Il GrIG ha, quindi, provveduto a denunciare alla magistratura (29 luglio 2025) chi sarà individuato quale responsabile sia per incendio doloso e distruzione di habitat naturale protetto che per strage. Al pari è stata chiesta la verifica della sussistenza o meno delle condizioni di sicurezza.

Infatti, è fondamentale che per accessi, viabilità e parcheggi auto siano osservati i precisi obblighi antincendio posti dal piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2023-2025 – aggiornamento 2025 (approvato con deliberazione Giunta regionale Sardegna n.5/43 del 25 gennaio 2025).

Che cos’è previsto?

L’art. 24 (Insediamenti turistico-ricettivi e simili) testualmente dispone che

1) Entro il 1° giugno, nelle strutture ricettive di cui all’art. 2, della L.R. n. 11 del 11.05.2015 e di cui all’art. 13, della L.R. n. 16 del 28.07.2017, nei condomini, comunioni private, discoteche, locali di spettacolo e intrattenimento, nelle aree extraurbane adibite a parcheggio, ubicati in aree boscate di cui all’art. 2, o confinanti con aree boscate, cespugliate o arborate, con terreni coltivati o incolti e pascoli, i proprietari, gli amministratori, i gestori ed i conduttori, per quanto di rispettiva competenza, sono tenuti a dare attuazione alle norme di sicurezza antincendio contenute nel presente articolo.

2) In tutte le attività ricettive di cui al primo comma, deve essere predisposta obbligatoriamente un’adeguata area destinata al parcheggio, tale da proteggere le autovetture dai danni in caso di incendio proveniente dall’esterno, sia da evitare il propagarsi all’esterno di un eventuale incendio sviluppatosi all’interno all’area di parcheggio. Le aree parcheggio attrezzate a servizio di discoteche, locali di intrattenimento, località balneari, spiagge e simili devono essere realizzate in maniera da garantire la protezione delle autovetture in caso di incendio proveniente dall’esterno e avere adeguati sistemi di protezione dal fuoco.

In particolare si devono prevedere le seguenti dotazioni: a) le aree devono essere provviste di almeno due accessi su fronti contrapposti o comunque permettere ai veicoli una via di fuga alternativa in caso d’incendio;

b) lungo il perimetro, laddove possibile e ritenuto necessario dal Comune competente, deve essere realizzata una fascia parafuoco, che deve essere arata all’inizio della stagione estiva o mantenuta verde con adeguate innaffiature;

c) le aree da adibire a parcheggio devono avere superficie di fondo con assenza di vegetazione, stoppie o simili; non possono essere destinate a tale servizio aree nelle quali la vegetazione non sia stata completamente rimossa o ricoperta da inerti.

3) Per le strutture turistico-ricettive in aria aperta (campeggi, villaggi turistici, ecc.) con capacità ricettiva superiore a 400 persone, si applicano le disposizioni contenute nel Decreto del Ministero dell’Interno 28 febbraio 2014 (G.U. n. 61 del 14 marzo 2014) come modificato dal DM 02.07.2019 (G.U. Serie Generale n. 162 del 12 luglio 2019).

4) Sono fatte salve le specifiche normative di prevenzione incendi riguardanti le aree a rischio specifico ricadenti nel campo di applicazione del DPR 1 agosto 2011, n. 151 (regolamento di prevenzione incendi).

5) Per le strutture turistico-ricettive in aria aperta di cui al comma 3 si applicano le distanze di protezione indicate nei DD.MM. di cui al comma 3 stesso.

Tutti gli altri complessi di cui al primo comma, devono essere dotati, lungo tutto il perimetro, di fasce parafuoco costituite da terreno privo di vegetazione, di larghezza variabile“: per i parcheggi in piano le “fasce parafuoco costituite da terreno privo di vegetazione, di larghezza variabile” da 5 metri (in caso di confine con pascolo cespugliato) a 8 metri (in caso di confine con macchia mediterranea bassa), a 15 metri (in caso di confine con macchia mediterranea alta o bosco rado), fino a 20 metri (in caso di confine con bosco).

Il parcheggio autoveicoli di Punta Molentis, in quanto da ricomprendersi senz’altro fra le “aree parcheggio attrezzate a servizio di discoteche, locali di intrattenimento, località balneari, spiagge e simili”, era stato realizzato “in maniera da garantire la protezione delle autovetture in caso di incendio proveniente dall’esterno e avere adeguati sistemi di protezione dal fuoco”?

Aveva il fondo pulito da vegetazione o stoppie?

C’erano “almeno due accessi su fronti contrapposti o comunque  una via di fuga alternativa in caso d’incendio”?

Era stata realizzata una fascia parafuoco di protezione?

Nel parcheggio autoveicoli di Punta Molentis l’incendio del 27 luglio scorso ha bruciato decine di autoveicoli.

mare e coste (foto Benthos)

La spiaggia di Punta Molentis è a numero chiuso (deliberazione Giunta municipale n. 54 del 26 maggio 2025): 500 persone, “sono stati riservati 150 posti su prenotazione e per i restanti posti viene rispettato esclusivamente l’ordine d’arrivo”.

Il parcheggio autoveicoli di Punta Molentis è gestito dalla Villasimius s.r.l., la società in house, soggetta a controllo, direzione e coordinamento, del Comune di Villasimius”.

Nel 2023 (elementi desunti dal Bilancio 2023) la Società prese in locazione per la stagione estiva circa 30 mila metri quadri a Punta Molentis dalla Is Molentis s.r.l. per un importo di 65 mila euro.

L’accesso alla spiaggia non è gratuito: “€ 3,00 per persona che accede a piedi o in bicicletta, esclusione dei bambini di età inferiore ai 6 anni”, mentre, per l’intera giornata, “€ 22,50 per camper, autocaravan e assimilati, € 15,00 per gli autoveicoli, € 5,00 per le moto”.

Non è difficile ipotizzate un introito lordo minimo annuo di parecchie centinaia di migliaia di euro.

L’amministratore unico della Villasimius s.r.l. Gianni Giagoni in proposito ha dichiarato che “le macchine che si trovavano nel parcheggio sono andate a fuoco non a causa di un’imperizia della nostra società. Non pensiamo di dover risarcire noi il danno ai proprietari … anche perché il parcheggio non è custodito, come specificato nei cartelli posti in tutta l’area”.

Oltre alla banale domanda relativa all’utilizzo dei cospicui introiti del parcheggio e del ticket per i singoli bagnanti, c’è soprattutto da chiedersi se le prescrizioni antincendio regionali siano state scrupolosamente osservate: gli accertamenti della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari e della Polizia giudiziaria lo verificheranno senz’altro.

Di sicuro, almeno nel recente passato, i soldi incassati non contribuivano certo a garantire la migliore salvaguardia ambientale, tanto da veder anche un pontile abusivo sequestrato e la recinzione della concessione balneare fin dentro il mare (2019).

Ora, la situazione è decisamente peggiore, però.

Punta Molentis, tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), con vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.; piano paesaggistico regionale – P.P.R.), zona speciale di conservazione (ZSC) Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis” (ITB040020), ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, ora è profondamente devastata e lo sarà per decenni.

E solo per fortuna non ci sono state vittime.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

da L’Unione Sarda, 29 luglio 2025

Punta Molentis, lettera dall’inferno: «Salvi grazie all’aiuto tra bagnanti, nessun piano d’emergenza: inaccettabile».

Claudio Peru, dentista, ringrazia tutti gli operatori intervenuti per domare le fiamme. Ma fa un lungo elenco di inefficienze del sistema: «Incendi endemici, non si possono più trattare come eventi estemporanei».

Si presenta, ringrazia «tutti coloro che si sono adoperati per aiutare, su tutti i vigili del fuoco». Ma Claudio Peru, dentista sardo che lavora a Londra, ha scritto alla redazione de L’Unione Sarda soprattutto per raccontare come sono andate le cose a Punta Molentis. Era lì con la sua famiglia, mentre si scatenava l’inferno. Una testimonianza importante, «senza intento polemico», di chi ha visto come si sono salvate centinaia di persone. E che ha vissuto sulla propria pelle cosa è mancato. Lo spiega perché «gli incendi in Sardegna non sono più eventi eccezionali, ma purtroppo endemici. Trattarli come imprevisti estemporanei non è più accettabile». 

Ecco la sua riflessione

***

Mi chiamo Claudio Peru e scrivo come uno dei tanti bagnanti evacuati dalla spiaggia di Punta Molentis durante il grave incendio del 27 Luglio 2025. Ero lì con la mia famiglia e, come molti altri, abbiamo vissuto momenti di forte paura e confusione.

Desidero innanzitutto esprimere un sincero ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per aiutare: bagnini, operatori dei chioschi, volontari e soprattutto i Vigili del Fuoco, che con coraggio e dedizione hanno lavorato per garantire la nostra incolumità. Senza il loro intervento, le conseguenze sarebbero potute essere ben più gravi.

Quella che abbiamo vissuto non è stata solo un’emergenza ambientale, ma un concreto rischio per la vita umana. Il mio intento non è polemico, ma vuole offrire una riflessione costruttiva, perché eventi di questo tipo, sempre più frequenti, siano gestiti con maggiore preparazione.

Gli incendi in Sardegna non sono più eventi eccezionali, ma purtroppo endemici. Trattarli come imprevisti estemporanei non è più accettabile. A Punta Molentis, una spiaggia a numero chiuso con un costo medio di circa 30 euro al giorno per famiglia e una presenza costante di centinaia di bagnanti al giorno, è lecito aspettarsi un minimo livello di organizzazione e sicurezza, anche perché le risorse economiche non mancano.

Durante l’emergenza, abbiamo riscontrato gravi criticità:

  • Nessun allarme acustico o sirena che segnalasse la presenza del fuoco;
  • Nessun piano di evacuazione conosciuto dai bagnini o visibile ai bagnanti;
  • Nessuna comunicazione tra spiaggia e parcheggio;
  • Nessun punto di ritrovo, né figure ufficiali di riferimento;
  • Nessun presidio medico di base accessibile, nemmeno una cassetta di pronto soccorso chiaramente individuabile.

Il risultato è stato il caos totale.

Alcuni si sono rifugiati sugli scogli o in mare, altri hanno vagato senza indicazioni, guidati da voci incontrollate. Una signora ha avuto una crisi d’asma, un’altra era incinta e ha dovuto farsi largo tra rocce e fumo. Nessuno ci dava indicazioni su dove andare, né quale fosse l’area più sicura tenendo conto del vento e della nube tossica generata anche dalle auto che stavano bruciando.

Il pericolo maggiore non era solo il fuoco, ma il fumo denso e acre che ci avvolgeva, rendendo impossibile respirare.

Ci siamo salvati non grazie a un piano d’emergenza, ma grazie alla collaborazione spontanea tra bagnanti. Abbiamo condiviso acqua, aiutato chi era in difficoltà, cercato farmaci per chi ne aveva bisogno. Ma tutto ciò è stato frutto di improvvisazione, non di preparazione.

Tengo a precisare che i bagnini e gli operatori hanno dato il massimo con gli strumenti a disposizione. Ma è evidente che il Comune di Villasimius e le autorità locali devono ripensare seriamente la gestione della sicurezza nelle spiagge a forte frequentazione.

Punta Molentis ha un solo accesso. Se viene bloccato — come è successo — la spiaggia diventa una trappola.

Il Comune incassa ogni giorno somme significative grazie al turismo: è lecito domandarsi dove vengano reinvestiti questi fondi. Sarebbe il momento di destinare parte di queste risorse a:

  • Sistemi di allarme visivi e sonori;
  • Piani di evacuazione chiari e multilingue;
  • Presidi di primo soccorso accessibili
  • Formazione mirata del personale;
  • Un coordinatore presente in loco, collegato con autorità e forze dell’ordine.

Il rischio è che, poiché questa volta non ci sono stati morti o feriti, si vada avanti facendo finta di nulla. Ma la verità è che centinaia di vite sono state messe in pericolo perché nessuna procedura era in atto per mettere le persone in sicurezza.

Questo non deve più succedere.

Mi auguro che questa testimonianza possa servire ad aprire un dialogo costruttivo e serio, e che da questa esperienza si possa finalmente imparare qualcosa.

era così…
qui la playlist dei video relativi al disastroso incendio di Punta Molentis (27 luglio 2025)

(foto Benthos, J.I., archivio GrIG)

  1. Avatar di Daniele
    Daniele
    agosto 1, 2025 alle 9:08 am

    In tutto il territorio Regionale ormai è prassi comune, quando si va al mare, parcheggiare le auto in prossimità della vegetazione e il più vicino possibile all’arenile. La ritengo una pratica altamente pericolosa e inquinante e se non corriamo ai ripari, fra qualche anno ce le vedremo parcheggiate a fianco degli ombrelloni. Le auto dovrebbero stare nelle aree consentite lontane da zone a rischio ed in mancanza di queste…, cammini a piedi! Estinguere un incendio con la presenza di auto è sicuramente molto più difficoltoso. La prevenzione e la sicurezza sono prioritarie!

    • Avatar di giulio
      giulio
      agosto 1, 2025 alle 11:04 am

      e la pace nel mondo…

  2. Avatar di Belinda Huegel
    Belinda Huegel
    agosto 1, 2025 alle 10:00 am

    In altre parti d’Italia laddove si tratta di ambiente delicato o senza via di fuga, i parcheggi sono stati allestiti distanti, custoditi e in sicurezza, mentre esistono servizi shuttle che accompagnano i bagnanti oppure si va a piedi. Temo che a tale riguardo attualmente la Sardegna sia ancora molto distante da tali organizzazioni. Che sia di lezione quanto accaduto a Punta Molentis e che i comuni titolari di spiagge come anche le varie concessionarie dei parcheggi e stabilimenti vengano tutti obbligati a dotarsi di ogni tipo di sicurezza necessario per evitare il peggio (estintori, cassetta pronto soccorso, defibrillatore ecc.) Di soldi ne prendono, soprattutto per la gestione dei parcheggi e quindi, una parte deve essere investita in sicurezza!

    A quanto ho letto, la Regione Sardegna prevede misure ben precise di prevenzione degli incendi. Sinceramente in giro ho visto che sono poco attuate. Praticamente non ho mai visto fasce arate larghe da 3 a 8 metri che dividano le auto parcheggiate dalla vegetazione circostante, ma piuttosto auto proprio a ridosso pur di battere cassa. Tutti dobbiamo fare la nostra parte

  3. agosto 1, 2025 alle 2:36 PM

    sfogo comprensibile, ma c’è bisogno di qualche morto perchè s’aprano gli occhi?

    da L’Unione Sarda, 1 agosto 2025

    Il titolare del chiosco di Punta Molentis a Todde: «Ma quand’è che bonificate?»

    Il grido d’allarme di Fabrizio Fanni, del locale “I due mari”: «Ci sono 16 famiglie che dipendono da me, fateci lavorare».

  4. agosto 1, 2025 alle 2:40 PM

    dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna

    Incendio a Punta Molentis. La presidente Todde e l’assessora Laconi a Villasimius per Consiglio comunale straordinario e sopralluogo.

    Villasimius, 31 luglio 2025 – La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, ha partecipato questo pomeriggio al Consiglio Comunale di Villasimius, convocato in seduta straordinaria e urgente per discutere lo stato di calamità naturale in seguito al devastante incendio che ha colpito l’area di Punta Molentis.

    Alla seduta erano presenti il sindaco Gianluca Dessì, assieme a tutti i consiglieri comunali di Villasimius, il presidente del Consiglio Regionale, Piero Comandini, l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, i consiglieri regionali Camilla Soru e Valter Piscedda e l’ex sindaco di Villasimius, Tore Sanna.

    Nel corso della seduta, la presidente Todde ha espresso la vicinanza della Regione alla comunità locale e ai titolari delle aziende danneggiate dal rogo e ha ribadito l’impegno dell’amministrazione regionale per affrontare l’emergenza e avviare tempestivamente gli interventi di ripristino e rilancio del territorio colpito.

    “Essere qui oggi è un dovere. Punta Molentis rappresenta momento della responsabilità condivisa, non possiamo limitarci a registrare i danni, dobbiamo lavorare insieme per risollevare subito gli operatori turistici e per evitare che episodi come questi si ripetano”.

    La presidente ha sottolineato come il vero strumento di difesa del territorio sia la prevenzione, ricordando che il Piano regionale è stato condiviso già nel mese di gennaio.

    Un passaggio è stato dedicato alla matrice dolosa dell’incendio: “Lo conferma il Corpo Forestale, gran parte degli incendi non è colposa, ma dolosa. E anche quello che ha colpito l’area di Punta Molentis mostra elementi che lasciano pochi dubbi. Chi ha appiccato il fuoco in quella zona, con quel vento e quelle condizioni, ha cercato consapevolmente una tragedia. Noi non ci pieghiamo a queste logiche criminali. Andiamo avanti, insieme”.

    La presidente ha inoltre rivolto un pensiero agli operatori turistici e ai residenti: “Nonostante l’accaduto, Villasimius è viva, punta Molentis è ancora lì, in tutta la sua bellezza. Dobbiamo dare un segnale concreto di ripartenza, anche valorizzando l’accessibilità. È fondamentale che la stagione possa proseguire in sicurezza, sostenendo chi vive di lavoro e accoglienza”.

    “In momenti come questi – ha concluso – si misura la forza di una comunità e la credibilità delle istituzioni. Villasimius può contare sulla Regione. Feriti, ma non piegati: è il messaggio che vogliamo mandare”.

    L’assessora della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi è rimasta colpita conseguenze dell’incendio. “Constatare direttamente gli esiti di questo disastro è spaventoso. Dobbiamo prendere consapevolezza che anche le spiagge possono costituire un pericolo, perché dietro hanno colline con macchia mediterranea, superfici boscate che sono a rischio incendio. Per questo ogni spiaggia deve essere presidiata, non solo per il salvamento a mare. È un tema che stiamo affrontando, lavoreremo su questo insieme a tutti i Comuni”.

  5. agosto 1, 2025 alle 7:42 PM

    e via al turismo dell’orrore!

    da sito web istituzionale del Comune di Villasimius, 1 agosto 2025

    Autorizzazione all’accesso via mare alla spiaggia di Punta Molentis.

    In data odierna con ordinanza sindacale n. 14/2025 è stata disposta la riapertura al pubblico della spiaggia di Punta Molentis, prevedendo l’accesso unicamente via mare e limitatamente all’area dell’arenile delimitata con appositi segnali e transenne.

    Rimane invece assolutamente vietato l’accesso via terra, in quanto permane il divieto di transito sulla strada che collega la provinciale 18 all’accesso alla spiaggia.

    Si allega l’ordinanza.

     2025 08 01 ordinanza punta molentis – accesso via mare 12927.PDF

    • agosto 2, 2025 alle 6:16 PM

      A.N.S.A., 2 agosto 2025

      Dopo il rogo riapre spiaggia di Punta Molentis ma solo via mare.

      Ordinanza del sindaco, ‘strada resta chiusa’.

      Resta chiusa la strada, che permette l’accesso via terra alla spiaggia di Punta Molentis, con il conseguente divieto di transito di pedoni e veicoli, mentre riapre la spiaggia sulla quale è consentito l’accesso via mare.

      Lo ha deciso il sindaco di Villasimius, Gianluca Dessì, con un’ordinanza che permette di usufruire dell’arenile che è stato sfiorato da un devastante incendio doloso lo scorso 28 luglio, che ha mandato in fumo circa 100 ettari di territorio e circa una quarantina di auto di bagnanti costretti a scappare via mare.    Il comune ha anche disposto il transennamento dell’area bruciata che sarà delimitata con appositi segnali.

      Incaricata della vigilanza la Polizia Locale che potrà adottare ulteriori misure “a tutela della sicurezza pubblica”.    Intanto proseguono le indagini da parte del Corpo Forestale, coordinate dalla procura di Cagliari, per rintracciare i responsabili del rogo doloso. La forestale, infatti, ha individuato diversi elementi utili per uno o più inneschi, mentre è ancora al vaglio degli investigatori la presenza di un’auto sospetta che sarebbe stata vista allontanarsi dalla zona dell’incendio.

  6. Avatar di giulio
    giulio
    agosto 6, 2025 alle 9:27 PM

    autocelebrazione politico elettorale e bisogna dire che la situazione del territorio è differente dalla Sardegna, però questo è il modo di fare prevenzione, queste sono le cose che funzionano oggi!

    https://video.corriere.it/cronaca/calabria-occhiuto-arrestati-2-incendiari-70-i-denunciati-grazie-ai-droni/6ac1d56d-310e-46e6-acc9-ee43eb9d3xlk

  7. agosto 8, 2025 alle 10:15 PM

    da L’Unione Sarda, 8 agosto 2025

    Ripartenza dopo l’inferno, riapre Punta Molentis.

    L’annuncio ufficiale è arrivato dal sindaco Luca Dessì.

  8. agosto 17, 2025 alle 11:20 am

    da L’Unione Sarda, 17 agosto 2025

    Punta Molentis, dopo il dramma arriva la conta dei danni.

    In Procura il rapporto dei ranger e dei pompieri: rispettate le norme antincendio? (Francesco Pinna)

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