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Oltre 20 mila firme per le energie rinnovabili e contro la speculazione energetica: firma e fai firmare la petizione popolare! La petizione con le prime 20 mila firme viene inviata al Governo.


Fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) in volo e centrale eolica

la petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.

L’attuale fenomeno della speculazione energetica è uno degli aspetti sicuramente più pericolosi per l’ambiente e le casse pubbliche.

E’ necessario far fronte all’immane alluvione di progetti per impianti energetici produttivi di energia da fonti rinnovabili.

Terna, previsione centrali eoliche offshore (2021)

In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 agosto 2024 risultano complessivamente ben 5.999 pari a 342,10 GW di potenza, suddivisi in 3.850 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 151,45 GW (44,27%), 2.017 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 107,82 GW (31,52%) e 132 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 82,83 GW (24,21%).

Sempre al 31 agosto 2024, solo in Sardegna ben 804 progetti presentati per 53,78 GW di potenza (quasi 30 volte la potenza degli impianti oggi esistenti in Sardegna, ben 7 volte l’obiettivo al 2030 stabilito in sede comunitaria), suddivisi in in 527 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 22,35 GW (41,57%), 247 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 16,59 GW (30,84%) e 30 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica  a mare 14,84 GW (27,59).

Il fenomeno della speculazione energetica, oltre che in Sardegna, è pesantemente presente in modo particolare nella Tuscia, in Puglia, nella Maremma, in Sicilia, sui crinali appennnici.

Filippine, Isola di Luzon, baia di Bangui, centrale eolica sulla spiaggia (AFP Photo/Ted Aljibe – Il Corriere della Sera)Vogliamo arrivare a questo?

La Soprintendenza speciale per il PNRR, organo del Ministero della Cultura, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto che “è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) …  a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024), cioè 4,7 volte l’obiettivo previsto a livello europeo.

Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le società energetiche, che – oltre ai certificati verdi e alla relativa commerciabilità, nonchè agli altri incentivi – beneficiano degli effetti economici diretti e indiretti del dispacciamento, il processo strategico fondamentale svolto da Terna s.p.a. per mantenere in equilibrio costante la quantità di energia prodotta e quella consumata in Italia: In particolare, riguardo gli impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili, “se necessario, Terna invia specifici ordini per ridurre aumentare l’energia immessa in rete alle unità di produzione”, ma l’energia viene pagata pur non utilizzata.  I costi del dispacciamento sono scaricati sulle bollette degli Italiani.

Inoltre, la Commissione europea – su richiesta del Governo Italiano – ha recentemente approvato (4 giugno 2024) un regime di aiuti di Stato “volto a sostenere la produzione di un totale di 4 590 MW di nuova capacità di energia elettrica a partire da fonti rinnovabili”.   In particolare, “il regime sosterrà la costruzione di nuove centrali utilizzando tecnologie innovative e non ancora mature, quali l’energia geotermica, l’energia eolica offshore (galleggiante o fissa), l’energia solare termodinamica, l’energia solare galleggiante, le maree, il moto ondoso e altre energie marine oltre al biogas e alla biomassa. Si prevede che le centrali immetteranno nel sistema elettrico italiano un totale di 4 590 MW di capacità di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. A seconda della tecnologia, il termine per l’entrata in funzione delle centrali varia da 31 a 60 mesi”.

Il costo del regime di aiuti in favore delle imprese energetiche sarà pari a 35,3 miliardi di euro e, tanto per cambiare, sarà finanziato “mediante un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori finali”.

India, Deserto del Thar, centrale fotovoltaica Bhadla Solar Park. Vogliamo arrivare a questo?

Un’overdose di energia potenziale che non potrebbe esser nemmeno esser consumata. Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti).

Nonostante la legge regionale sarda n. 5/2024, comunque impugnata dal Governo nazionale davanti alla Corte costituzionale, nessuna moratoria regionale appare concretamente efficace e verosimilmente potrà evitare questa overdose di progetti. In seguito all’accordo Stato – Regioni per l’individuazione delle c.d. aree idonee e non idonee per l’ubicazione dei nuovi impianti produttivi di energia da fonti rinnovabili, codificato nel D.M. Ambiente 21 giugno 2024 (Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili) sono previsti elevati limiti minimi di nuova potenza installabile (per la Sardegna GW 6,264, cioè circa tre volte e mezzo quanto oggi esistenze, GW 1,93).

Con il disegno di legge regionale n. 45 del 2024 “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi” sono state proposte disposizioni finalizzate a tutelare il territorio dalla speculazione energetica, sebbene sussistano pericolose ipotesi derogatorie, puntualmente contestate dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).

pannelli fotovoltaici su parcheggi coperti

Recentemente è stata presentata anche la proposta di legge popolare denominata Pratobello ’24 sottoscritta da ben 210.729 cittadini, un segnale politico senz’altro di grande rilievo contro ogni forma di speculazione energetica, sebbene sul piano strettamente tecnico-giuridico il testo proposto appaia portatore di alcuni elementi critici analoghi alla legge regionale Sardegna n. 5/2024, già impugnata dal Governo davanti alla Corte costituzionale: infatti, l’art. 3 (divieto di insediamento) della proposta di legge d’iniziativa popolare ripropone sostanzialmente la moratoria sine die vietata dall’art. 20, comma 6°, del decreto legislativo n. 199/2021 e s.m.i. e da conforme giurisprudenza costituzionale. 

E’ in realtà necessaria una moratoria nazionale per consentire una reale pianificazione energetica rispettosa di ambienta e territorio ed è l’obiettivo della petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) che ha già ricevuto più di ventimila adesioni.

oliveto

Fra le migliaia di sottoscrizioni, quelle di personalità della cultura impegnate nella tutela del Bel Paese (fra queste Caterina Bon Valsassina, dirigente del Ministero della Cultura e Direttrice dell’Istituto Centrale del Restauro, Margherita Eichberg, Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Gino Famiglietti, dirigente del Ministero della Cultura), archeologi (fra loro Carlo Tronchetti, Angela Antona, Margherita Corrado), uomini di scienza (come l’antropologa Maria Gabriella Da Re, lo psicoterapeuta Alberto Schön, il biologo ed etologo Sandro Lovari), personalità impegnate nella società, in politica e nell’economia, come Renato Soru, Vannozza Della Seta, Cesare Baj, anche personaggi dello spettacolo, come l’attrice Caterina Murino e la notissima cantante Nada, impegnata da tempo per contrastare la speculazione energetica nella sua Maremma.

Soprattutto migliaia e migliaia di cittadini che vogliono esser ascoltati.

La petizione con le prime 20 mila adesioni viene inviata in questi giorni alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, al Ministro della Cultura Alessandro Giuli e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

Nessun cittadino che voglia difendere il proprio ambiente e il proprio territorio, salvaguardando contemporaneamente il proprio portafoglio, può lavarsene le mani.

Quanto sta accadendo oggi in Italia nell’ambito della transizione energetica sta dando corpo ai peggiori incubi sulla sorte di boschi, campi, prati, paesaggi storici del nostro Bel Paese.

BirdLife International, carta del rischio per l’avifauna selvatica a causa degli impianti eolici offshore

Il sacrosanto passaggio all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile (sole, vento, acqua) dalle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio, gas naturale) in assenza di alcuna seria pianificazione e anche di semplice buon senso sta favorendo le peggiori iniziative di speculazione energetica.

Per esempio, come afferma e certifica l’I.S.P.R.A. (vds. Report Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2023, Report n. 37/202)), è molto ampia la superficie potenzialmente disponibile per installare impianti fotovoltaici sui tetti, considerando una serie di fattori che possono incidere sulla effettiva disponibilità di spazio (presenza di comignoli e impianti di condizionamento, ombreggiamento da elementi costruttivi o edifici vicini, distanza necessaria tra i pannelli, esclusione dei centri storici).

Tresnuraghes, Corona Niedda e, sullo sfondo, Capo Marrargiu (foto Benthos)

Dai risultati emerge che la superficie netta disponibile può variare da 757 a 989 km quadrati. In sostanza, si spiega, “ipotizzando tetti piani e la necessità di disporre di 10,3 m2 per ogni kW installato, si stima una potenza installabile sui fabbricati esistenti variabile dai 73 ai 96 GW”. A questa potenza, evidenziano i ricercatori dell’Ispra, si potrebbe aggiungere quella installabile in aree di parcheggio, in corrispondenza di alcune infrastrutture, in aree dismesse o in altre aree impermeabilizzate; “ipotizzando che sul 4% dei tetti sia già installato un impianto, si può concludere che, sfruttando gli edifici disponibili, ci sarebbe posto per una potenza fotovoltaica compresa fra 70 e 92 GW”.  Energia producibile senza particolari impatti ambientali e conflitti sociali.

E’ ora che ciascuno di noi faccia sentire la sua voce: firma, diffondi e fai firmare la petizione popolare Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! .

Ormai siamo più di ventimila ad averlo già fatto.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

progetto centrale eolica offshore Sardinia South 2, punto di sbarco del cavidotto sulla spiaggia di Tuerredda (estratto procedura scoping, 2023)
Appennino Umbro-Marchigiano, Monte dei Sospiri dopo la realizzazione della locale centrale eolica (2016)

(foto AFP Photo/Ted Aljibe – Il Corriere della Sera, Benthos, da mailing list ambientalista, E.R., S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di caiofabricius
    caiofabricius
    ottobre 8, 2024 alle 10:36 am

    Complimenti e grazie per l’incrollabile impegno.

    Grazie al GRIG e Italia Nostra e poche altre sopravvissute associazioni veramente ambientaliste, che negli anni, controcorrente, hanno coraggiosamemte evidenziato il lucroso assalto al territorio ancora sano ed integro mascherato da “inevitabile” percorso di redenzione verde (banconota) l’ ennesima operazione di devastazione industriale di campi, pascoli, boschi, coste, ambienti naturali, coste, crinali appenninici, bellezza identitaria, turismo, civilta’, cultura, silenzio , salute pubblica, bollette energetiche.

    Dopo tanti anni di generalizzato ignavo menefreghismo o , peggio, di adesione lobotomizzata alle balle bombardate dagli avidi speculatori, rilanciate dai media scodinzolanti e, orrore, della triplice sedicente sine pudicitia “ambientalista” (Negambiente, Wwf nc Italia e Granpece sull’Italia), ora siamo un buon numero che ha capito la tragedia in corso, soprattutto dove questo assalto e’ ormai arrivato e si mostra palesemente osceno nei luoghi piu’ belli d’Italia come in Sardegna (212 000 firme di Pratobello) o nella Tuscia (mobilitazione di intellettuali verso Mattarella e incredibile spazio sul Corriere dopo anni di rinnovabilismo senza se e senza ma) o sui Crinali del Mugello.

    E’ cmq ancora una lotta impari contro le multinazionali e loro cantori ingolosite dall’assenza di rischio d’impresa e facile lucro assicurato dagli incentivi pagati dalle ns bollette.

    Ma chissa’ se anche stavolta Golia sara’ sconfitto dal piccolo ma tenace Davide.

    Non smettiamo di combattere!

  2. Avatar di Simone
    Simone
    ottobre 8, 2024 alle 12:32 PM

    Buongiorno GRIG, ripesco un vostro articolo del 2014 sui danni alla SALUTE probabilmente provocati dalla raffineria. Le rinnovabili sono una soluzione al problema dovuto all’utilizzo dei prodotti petroliferi.

    Quella della disponibilità dei tetti è un’ipotesi che non tiene conto di una cosa: dovremmo essere noi Sardi ed imprese Sarde ad installare gli impianti sui tetti (cosa che dovremmo comunque fare per un risaparmio economico ma a cui siamo poco propensi) perché gli investitori non andranno mai a realizzare migliaia di piccoli impianti con un LCOE assolutamente fuori mercato.

    Io lavoro nel campo delle rinnovabili, amo le rinnovabili fin da quando le studiavo a scuola e sono il primo a volere che non vengano installate in maniera scellerata, però state facendo una guerra che sta annullando il buonsenso.

    Sono Sardo, amo la Sardegna, l’ho girata in lungo ed in largo e ci sono aree ormai degradate dove un impianto fotovoltaico o eolico non provocherebbero nessun impatto negativo (vedi ex miniere, ex discariche, siti industriali, terreni che nessuno mai si sognerebbe di coltivare).

    Vi chiedo solamente di coinvolgere esperti del settore (veri, non ciarlatani che purtroppo si spacciano per esperti sul noto quotidiano sardo e le cui dichiarazioni possono essere smantellate in 5 minuti con i dati) per fare una discussione seria su quella che è l’opportunità di smettere di bruciare carbone e scarti di petrolio e diventare un Hub energetico al centro del mediterraneo.

    https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2014/12/16/sarroch-regno-della-leucemia-delle-alterazioni-del-d-n-a-infantile-e-del-silenzio/

    • Avatar di caiofabricius
      caiofabricius
      ottobre 8, 2024 alle 1:45 PM

      Parlare di “buonsenso” da chi sta massacrando la superstite armonica, identitaria e redditizia bellezza italiana infischiandosene di uccidere altre attivita’ economiche e le preziose insostituibili multiservizi ecosistemici dei suoli ( in particolare nelle appetitose, perche’ ancora integre, Sardegna,Tuscia, Toscana) fa veramente ridere se non piangere.

      I TETTI ci sono tanti e gia’ disponibili e piu’ che sufficienti (ISPRA) e visto che l’assalto in corso e’ legato all’assenza di rischio d’impresa perche’incentivato dallo Stato e poi scaricato sulle ns bollette, allora almeno evitiamo di ridurre il Paese a un’ immensa squallida periferia industriale.

      E dopo i tetti, sfogatevi sui migliaia di ettari di orrende superfici gia’ consumate, impermeabilizzate, abbandonate, ma basta degrado irreversibile.

      Poi, per i giornali meno vittimismo piccato: alla flebile ma nobile voce di un giornale sardo con poche migliaia di lettori , si contrappongono da anni le grandi testate mediatiche che manovrano l’opinio e pubblica che scondizolano impudicamente (e forse qualche altro aggettivo) ai peggiori squali della speculazione energetica.

  3. ottobre 8, 2024 alle 3:05 PM

    A.N.S.A., 7 ottobre 2024

    Rinnovabili: a Roma prime 20mila firme per moratoria nazionale.

    Petizione ecologisti del Grig contro la speculazione energetica. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/10/07/rinnovabili-a-roma-prime-20mila-firme-per-moratoria-nazionale_8fff01ba-d5ed-4a23-a33e-d0d6199f7a85.html)

    Vengono inviate in questi giorni a Roma le prime 20mila firme di una petizione popolare promossa all’associazione ecologista Gruppo intervento giuridico per una moratoria su tutto il territorio nazionale degli impianti di energia da fonti rinnovabili.

    Obiettivo del Grig, è quello di “consentire una reale pianificazione energetica rispettosa di ambiente e territorio” riassunta nello slogan ‘Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica’.
        Fra le migliaia di sottoscrizioni, quelle di personalità della cultura impegnate nella tutela del Bel Paese – fra queste Caterina Bon Valsassina, dirigente del Ministero della Cultura e direttrice dell’Istituto Centrale del Restauro, Margherita Eichberg, Soprintendente per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Gino Famiglietti, dirigente del Ministero della Cultura -, archeologi – fra loro Carlo Tronchetti, Angela Antona, Margherita Corrado -, uomini di scienza, come l’antropologa Maria Gabriella Da Re, lo psicoterapeuta Alberto Schön, il biologo ed etologo Sandro Lovari, personalità impegnate nella società, in politica e nell’economia, da Renato Soru a Vannozza Della Seta e a Cesare Baj, personaggi dello spettacolo, come la cantante Nada, impegnata da tempo per contrastare la speculazione energetica nella sua Maremma.
        La petizione è indirizzata alla premier Giorgia Meloni, al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, al Ministro della Cultura Alessandro Giuli e al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

    Secondo il Grig, ‘il fenomeno della speculazione energetica, oltre che in Sardegna, è pesantemente presente in modo particolare nella Tuscia, in Puglia, nella Maremma, in Sicilia e sui crinali appenninici. In tutto il territorio nazionale – ricorda l’associazione – le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna al 31 agosto 2024 risultano complessivamente ben 5.999 pari a 342,10 GW di potenza. Solo in Sardegna sono 804 i progetti presentati per 53,78 GW di potenza: quasi 30 volte la potenza degli impianti oggi esistenti nell’Isola, ben sette volte l’obiettivo al 2030 stabilito in sede comunitaria”.

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    da L’Unione Sarda, 7 ottobre 2024

    La petizione. Assalto eolico, dal Grig 20.000 firme contro la speculazione energetica in Italia: «Sta favorendo le peggiori iniziative».

    Il gruppo chiede una moratoria nazionale perché la pianificazione sia rispettosa di ambiente e territorio: https://www.unionesarda.it/news/italia/assalto-eolico-dal-grig-20000-firme-contro-la-speculazione-energetica-in-italia-sta-favorendo-le-peggiori-iniziative-kdqzzslm

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    da L’Eco di Bergamo, 7 ottobre 2024

    Rinnovabili: a Roma prime 20mila firme per moratoria nazionale: https://www.ecodibergamo.it/stories/ambiente-e-energia/rinnovabili-roma-prime-20mila-firme-moratoria-nazionale-o_2540010_11/

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    da Alto Adige, 7 ottobre 2024

    Rinnovabili: a Roma prime 20mila firme per moratoria nazionale: https://www.altoadige.it/ambiente-ed-energia/rinnovabili-a-roma-prime-20mila-firme-per-moratoria-nazionale-1.3896052

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    da Tuscia Web, 7 ottobre 2024

    Moratoria impianti energia rinnovabili, tra le 20mila firme anche quella di Eichberg.

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    da Alghero Live, 7 ottobre 2024

    Oltre 20 mila firme per le energie rinnovabili e contro la speculazione energetica.

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    da Super TV, 7 ottobre 2024

    Energie rinnovabili: 20mila firme per una moratoria nazionale: https://www.supertvoristano.it/energie-rinnovabili-20mila-firme-per-una-moratoria-nazionale/

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    da Alghero Notizie, 7 ottobre 2024

    Rinnovabili in Sardegna: quando la politica usa il pretesto per ignorare la realtà. (Pasqualino Trubia): https://www.algheronotizie.com/contenuto/0/29/585078/rinnovabili-in-sardegna-quando-la-politica-usa-il-pretesto-per-ignorare-la-realta

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    da Nidi di Sardegna, 7 ottobre 2024

    Firme in aumento per una moratoria sulle energie rinnovabili: la petizione avanza a Roma.

    A Roma, il Gruppo Intervento Giuridico presenta 20mila firme per una petizione che chiede una moratoria sugli impianti di energia rinnovabile, puntando a una pianificazione energetica sostenibile e rispettosa dell’ambiente. (Giulia Santacosta): https://www.nidiinfanziaolbia.it/2142-firme-in-aumento-per-una-moratoria-sulle-energie-rinnovabili-la-petizione-avanza-a-roma.html

  4. ottobre 10, 2024 alle 7:55 PM

    da Eco dalle Città, 8 ottobre 2024

    Rinnovabili, dal Grig di Cagliari le prime 20mila firme per una moratoria nazionale.

    Vengono inviate in questi giorni a Roma le prime 20mila firme di una petizione popolare promossa all’associazione ecologista Gruppo intervento giuridico, per una moratoria su tutto il territorio nazionale degli impianti di energia da fonti rinnovabili. Obiettivo del Grig, associazione nata a Cagliari nel giugno 1992, è quello di “consentire una reale pianificazione energetica rispettosa di ambiente e territorio” riassunta nello slogan ‘Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica’. L’iniziativa nasce nell’ambito del dibattito sulle rinnovabili in Sardegna: https://www.ecodallecitta.it/rinnovabili-dal-grig-di-cagliari-le-prime-20mila-firme-per-una-moratoria-nazionale/

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