I pirati dell’energia.


Falco pescatore (Pandion haliaetus)

Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto.

E’ proprio il caso della trasformazione della Sardegna in piattaforma produttiva destinata alla servitù energetica, come esplicitato chiaramente da Terna s.p.a. e  avallato dall’attuale Ministro della Transizione Ecologica Antonio Cingolani.

centrale eolica a mare

Qualche sintetica considerazione.

L’amministratore delegato del Gruppo ENEL Francesco Starace, circa un anno fa ha affermato che lo “scenario ipotizza l’installazione, a Thyrrenian link in esercizio, di un gigawatt di batterie e circa 4/5 gigawatt di potenza di rinnovabili in più rispetto a quanto abbiamo adesso. Oltre agli ovvi benefici ambientali, come la scomparsa di fatto dell’anidride carbonica prodotta dalle fonti fossili, un piano del genere svilupperebbe investimenti sull’intera filiera da qui al 2030 di 15 miliardi di euro, un indotto più che doppio e una occupazione tra i 10 e i 15mila addetti qualificati e specializzati”.

A oggi in Sardegna non esistono impianti di conservazione dell’energia prodotta.

Con la realizzazione del Thyrrenian Link, il nuovo doppio cavo sottomarino di Terna s.p.a. con portata 1000 MW, 950 chilometri di lunghezza complessiva, da Torre Tuscia Magazzeno (Battipaglia – Eboli) a Termini Imerese, alla costa meridionale sarda.   Dovrebbe esser pronto nel 2027-2028, insieme al SA.CO.I. 3, l’ammodernamento e potenziamento del collegamento fra Sardegna, Corsica e Penisola con portata 400 MW, che rientra fra i progetti d’interesse europeo.

centrale fotovoltaica

Al termine dei lavori, considerando l’altro collegamento già esistente, il SA.PE.I. con portata 1000 MW, la Sardegna avrà collegamenti con una portata complessiva di 2.400 MW.  Non di più.

In Sardegna, al 20 maggio 2021, risultavano presentate ben 21 istanze di pronuncia di compatibilità ambientale di competenza nazionale o regionale per altrettante centrali eoliche, per una potenza complessiva superiore a 1.600 MW, corrispondente a un assurdo incremento del 150% del già ingente comparto eolico “terrestre” isolano. 

Complessivamente dovrebbero esser interessati più di 10 mila ettari di boschi e terreni agricoli da. un’ottantina di richieste di autorizzazioni per nuovi impianti fotovoltaici.

Le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 agosto 2021 risultavano complessivamente pari a 5.464 MW di energia eolica + altri 10.098 MW di energia solare fotovoltaica, cioè 15.561 MW di nuova potenza da fonte rinnovabile, a cui devono sommarsi i dieci progetti per centrali eoliche offshore finora presentati, che dichiarano una potenza pari a circa 7 mila MW.

In tutto sono più di 22.500 MW, cioè più di undici volte i 1.926 MW esistenti (1.054 MW di energia eolica + 872 di energia solare fotovoltaica, dati Terna, 2021).

Fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus) in volo e centrale eolica

Significa energia che non potrà essere tutta utilizzata in Sardegna, non potrà esser trasferita verso la Penisola, non potrà essere conservata.  

Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè lo Stato, cioè la Collettività di tutti noi) per essere in buona parte sprecata.

Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le società energetiche.

Una vergognosa speculazione energetica con un bel po’ di soldi pubblici e incentivi, tanto per cambiare.

Terna s.p.a., progetti centrali eoliche offshore (2021)

Cosa ben diversa sarebbe se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara i siti al migliore offrente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.

Così scrive sui nuovi pirati, da par suo, Gian Antonio Stella su Il Corriere della Sera.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Il Corriere della Sera, 6 luglio 2022
Cabras, Torre di S. Giovanni di Sinis e Tharros

(foto Iosto Doneddu, da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)

  1. Paolo Leone BIANCU
    luglio 7, 2022 alle 7:33 am

    Vorrei fare un mio commento oltre che al vostro articolo a quanto da me scritto su Fb, non solo sui progetti di Energia Eolica off-shore ma sui progettati interventi anche sul suolo sardo. Per quanto mi riguarda sono contrario a interventi sul terreno, visto quanto è già accaduto nei decenni trascorsi, ma riguardo agli interventi di Impianti Eolici off-shore mi chiedo se tutto ciò che si sta dicendo abbia a che fare con la situazione del mare e sulla Convenzione di Montego Bay che riguarda anche il MARE cosiddetto Sardo.
    Purtroppo, e me ne dispiace in tutti i sensi, perché è dal 1977 che faccio le mie battaglie legittime perché la Sardegna possa diventare uno STATO Indipendente come Malta o come CIPRO, ma non vedo poi tanto interesse in quella variegata moltitudine di Sardi che si battono (a parole) per la Zona Franca … senza capire cosa potrebbe succedere, o di quelli che ora parlano di MARE SARDO (ma spesso disconoscono la situazione reale). Il mio vuole essere un intervento per comprendere meglio se sono IO che ho torto oppure se ci siano altri interessi (che sono contro l’EOLICO off-shore), che ritengono però il METANO e la sua dorsale sarda, ambientalisticamente più accettabili.
    ………………………………………………………………………
    CIO’ CHE SEGUE E’ IL TESTO DA ME SCRITTO, riguardante il concetto di Mare Sardo: <<Prima di parlare dell'ipotizzato assalto al da parte dei Tanti (im)prenditori, secondo le descrizioni di alcuni Giornali Sardi, sarebbe il caso di capire invece in che modo e se SI PUO’ FARE QUALCOSA in merito, ma per saperlo bisogna conoscere CHE COSA sono e QUANTE sono le zone marine e le norme internazionali che le definiscono, altrimenti si VENDE FUFA.
    …………………………………………………………………………………………………………………………..
    Nel Diritto Internazionale Classico, il mare era suddiviso in un’area sottoposta alla sovranità dello Stato costiero (mare territoriale di 12 miglia Natiche, corrispondente a km. 22,250) e in un’area in cui vige il principio della libertà d’uso per tutti gli Stati (alto mare).
    ————————————————————————
    Un regime giuridico più articolato fu stabilito dalla Convenzione di MONTEGO BAY sul diritto del mare del 10 dicembre 1982 (entrata in vigore nel 1994), che ha sostituito fra gli Stati contraenti, le precedenti Convenzioni di Ginevra del 1958 sul mare territoriale e la zona contigua, sull’ALTO MARE, sulla piattaforma continentale e sulla pesca.
    ……………………………………………
    In CODESTA Convenzione di MONTEGO BAY, gli spazi marini oggetto di regolamentazione comprendono:
    (1) IL MARE TERRITORIALE (12 miglia nautiche = km 22, 250);
    (2) LE ACQUE INTERNAZIONALI (o alto mare)altre 12 miglia nautiche;
    (3) LA ZONA CONTIGUA;
    (4) LA PIATTAFORMA CONTINENTALE;
    (5) LA ZONA ECONOMICA ESCLUSIVA;
    (6) I FONDI MARINI Internazionali (patrimonio comune dell’umanità).
    ————————————————————————
    LA DOMANDA è: “Se i progetti di Eolico off-shore DEVONO essere impediti nel MARE TERRITORIALE, in che modo ci si può opporre a interventi che riguardano il MARE INTERNAZIONALE”?

  2. giulio
    luglio 7, 2022 alle 2:22 PM

    Tutto condivisibile e giusto …. ma non è che alla fine questo opporsi a tutto dire no a tutto sia semplicemente per il classico NIMBY?

    • luglio 7, 2022 alle 3:09 PM

      ..ne riparleremo quando saranno scaricati sulle bollette i costi per l’energia prodotta da fonti rinnovabili comprata, ma non utilizzata 💸💸💸💸💸

      • giulio
        luglio 7, 2022 alle 6:09 PM

        Su questo ha ragione
        Certo che anche io quantomeno sono molto combattuto e perplesso, ma lo sono perchè immagino e so il modo in cui vengono fatte le cose, immagino e so come andrà a finire e immagino e so chi ci guadagnera veramente

        Ma mi resta la sensazione che se invece le cose fossero fatte a dovere sareste comunque NIMBY

      • luglio 7, 2022 alle 6:27 PM

        ..evviva il processo alle intenzioni 😂

  3. giulio
  4. luglio 7, 2022 alle 9:15 PM

    TG 3 Sardegna, 7 luglio 2022, edizione ore 14.00
    Si all’energia eolica, no al Far West
    https://www.rainews.it/tgr/sardegna/notiziari/video/2022/07/TGR-Sardegna-del-07072022-ore-1400-4de540ce-dc5c-422d-8f47-8cb5801231b4.html

  5. Porico.
    luglio 8, 2022 alle 12:39 PM

    Il bene comune contro i capitali di rapina. Questo è ciò che ha fatto il GRIG . La Regione Sarda è stata costretta a pronunciarsi contro questo ennesimo saccheggio ai danni di questa terra.

  6. luglio 8, 2022 alle 6:41 PM

    da L’Unione Sarda, 8 luglio 2022
    Il bluff dell’eolico a mare per 13 milioni di abitanti.
    Tutta l’energia prodotta nell’Isola sarà trasferita, con un cavo, in Italia. (Mauro Pili): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/il-bluff-delleolico-a-mare-per-13-milioni-di-abitanti-kxhq1hp2

  7. sardo
    luglio 10, 2022 alle 4:46 PM

    Ma quale NIMBY! Occorre rendersi contro dell’impatto ambientale vero di questo tipo di produzione energetica per nulla “pulita” data l’infrastrutturazione di dimensioni impressionanti che necessita. Chi parla di NIMBY vada in Campeda, in alta Gallura, in alta Trexenta, nel Medio Campidano, ancorchè in pianura, e si renderà conto, nelle aree infrastrutturate dalle centrali eoliche in terra ferma, delle dimensioni e dell’enorme impatto che avranno le centrali off-shore che hanno dimensioni dalle 3 alle 4 volte maggiori di quelle dei territori sopra indicati per produrre energia di cui la Sardegna non ha bisogno ma che la espone ad una vera e propria invasione di tipo coloniale e ad una immotivata distruzione dell’ambiente sul cui pregio e interesse turistico preminente sta fondando una possibile ripresa economica.

    • giulio
      luglio 17, 2022 alle 5:32 PM

      Ci sono stato, a me non danno fastidio infrastrutture moderne o tecnologiche incastonate in paesaggio naturale
      e penso che dire: “energia di cui la Sardegna non ha bisogno” sia proprio NIMBY

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