La Procura regionale per la Toscana della Corte dei conti indaga sulle cave di marmo delle Apuane.
La Procura regionale per la Toscana della Corte dei conti ha aperto un’indagine per verificare l’eventuale sussistenza di danno erariale causata dalla cattiva gestione delle cave di marmo delle Alpi Apuane.
Canoni di concessione e tassa sui marmi estratti irrisori, mancata caducazione delle concessioni delle cave inattive, vendite a importi ridotti sono alcuni dei campi su cui si stanno concentrando le analisi della Procura erariale. Per ora, si tratta delle cave di marmo in Comune di Massa, in seguito l’indagine potrebbe allargarsi.
Tutto parte da vari esposti inoltrati negli anni scorsi da parte di Franca Leverotti, già consigliere nazionale di Italia Nostra e poi coordinatrice del Presidio GrIG delle Alpi Apuane.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, in proposito, inoltrato diversi documentati esposti (20 agosto 2015, 20 gennaio 2016) indirizzati alla magistratura e alle amministrazioni pubbliche competenti relativamente al gravissimo inquinamento ai danni dei corsi d’acqua delle Apuane determinato dalla marmettola e dalla cattiva gestione delle cave, inquinamento conclamato ma finora scarsamente contrastato dalle amministrazioni pubbliche titolari delle competenze in materia[1], nonostante le richieste (27 agosto 2015, 30 settembre 2015) provenienti anche dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.
Non può esser dimenticato, inoltre, come siano presenti disposizioni favorevoli all’eccessiva attività estrattiva nello stesso Piano di indirizzo territoriale (P.I.T.) con valenza di piano paesaggistico della Toscana, tanto da aver determinato ricorsi in proposito da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus al Commissario per gli usi civici di Roma (10 settembre 2015) e alle Istituzioni comunitarie (4 gennaio 2016), nonché un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (poi trasposto davanti al T.A.R. Toscana) da parte di Mountain Wilderness Italia, Società Italiana di Geologia Ambientale (S.I.G.E.A.), Amici della Terra, Verdi Ambiente e Società (V.A.S.), Lega Italiana Protezione degli Uccelli (L.I.P.U.), Club Alpino Italiano – Toscana, il Centro “Guido Cervati” di Seravezza e il Centro culturale “La Pietra Vivente” di Massa (18 settembre 2015).
La profonda ignavia che ha contraddistinto le amministrazioni comunali titolari degli agri marmiferi delle Apuane, sembra finalmente affievolirsi: la Cava Valsora, dopo il diniego conclusivo della procedura di valutazione di impatto ambientale (febbraio 2016) deve chiudere. E’ in corso, poi, un’ampia indagine condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa e dal Corpo forestale dello Stato riguardo violazioni paesaggistiche, reati di inquinamento delle acque e del suolo (in particolare da marmettola, residuo dell’estrazione marmifera).
Importanti segnali per la salvaguardia dei valori naturalistici e ambientali delle Alpi Apuane, ma anche per il ripristino della legalità.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
da Il Tirreno, 31 marzo 2016
Cave, la Corte dei Conti indaga sul Comune per danno erariale. (Melania Carnevali)
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[1] l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (A.R.P.A.T.) con la sua newsletter n. 168 del 13 agosto 2015 ha presentato un report sulle “Alpi Apuane e marmettola” e ha descritto gli eventi di inquinamento ambientale altamente pregiudizievoli per la salvaguardia dei Fiumi Carrione e Frigido e gli habitat naturali connessi.
(foto per conto GrIG, F.L., archivio GrIG)



Le amministrazioni pubbliche toscane sono un groviglio armonioso, per dirla con la definizione di Stefano Bisi (Gran Maestro della Massoneria italiana).
La più sana ha la lebbra.
complimenti per il Vostro impegno.
Vorrei entrare in contatto con Voi
Anna Coen
via di Villa Albani 26/A
Roma 00198
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Buongiorno Anna,
puoi scriverci all’indirizzo grigsardegna5@gmail.com.
A presto!
da Il Tirreno, 17 settembre 2016
La Regione: i Beni estimati non sono privati.
«Nessun esproprio degli agri marmiferi già gli Estensi li consideravano pubblici». (Cinzia Chiappini): http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2016/09/17/news/la-regione-i-beni-estimati-non-sono-privati-1.14112514?ref=hftimcec-9
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18 settembre 2016
Beni estimati, la Cisl si schiera con la Regione: “un monte non può essere privato”.
Figaia: «La legge approvata è un passo avanti per eliminare il Far west sulle Apuane»: http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2016/09/18/news/beni-estimati-a-cisl-si-schiera-con-la-regione-un-monte-non-puo-essere-privato-1.14117024?ref=hftimcec-8