Arrivano i nuovi reati ambientali: fumo negli occhi e nei polmoni.


corso d'acqua inquinato da scarichi

corso d’acqua inquinato da scarichi

Il Senato della Repubblica ha approvato, a larga maggioranza (P.D., M5S, N.C.D.-U.D.C., qui i dati) in via definitiva il testo del disegno di legge n. 1345-B sui delitti contro l’ambiente, i nuovi reati ambientali (qui il testo, da pag. 60).

Cancellato il reato concernente l’utilizzo delle tecniche di airgun, contiene delle ambiguità (per non dire altro) che rischiano di svuotare i contenuti innovativi della norma. Basti pensare al nuovo “disastro ambientale”, norma speciale rispetto al c.d. disastro innominato (art. 434 cod. pen.): andrà a disciplinare specificamente il “disastro ambientale” e tutte le condotte che integreranno tale fattispecie dovranno tendenzialmente esser contestate come “disastro ambientale” e non “disastro innominato”. Come già argomentato, la nuova ipotesi di reato sanziona chi abusivamente causa un disastro ambientale.

Abusivamente vuol dire in assenza di autorizzazioni e chi causerà disastri ambientali in presenza delle necessarie autorizzazioni amministrative molto probabilmente la farà franca.

E, se fosse condannato per l’ipotesi del disastro colposo (presente quasi sempre, visto che il disastro doloso è roba da terroristi), rischierebbe al massimo 5 anni di reclusione. Meno del furto aggravato di quattro pecore, punibile fino a 6 anni di reclusione, anche fino a 10 anni, se compiuto con destrezza (art. 625 cod. pen.).

Carloforte, Laveria, scarico incontrollato di rifiuti (2012)

Carloforte, Laveria, scarico incontrollato di rifiuti (2012)

Una volta buona che – finalmente – si giunge a inserire i delitti ambientali nel codice penale (fra l’altro in attuazione della direttiva n. 2008/99/CE sulla tutela penale dell’ambiente) sarebbe il caso che gli equivoci interpretativi fossero ridotti al minimo. L’approvazione di tale testo fa il degno paio con la depenalizzazione strisciante dei reati ambientali.

In poche parole, fumo negli occhi e nei polmoni del popolo inquinato.

In tanti gioiscono per l’approvazione e fanno a gara per rivendicarne i meriti, dal P.D. a Legambiente, dal Movimento 5 Stelle a Greenpeace, dalle mille sfaccettature politiche che si richiamano al centro-destra.    In qualche caso la superficialità è imbarazzante.

Fra i pochi che denunciamo con cognizione di causa e chiaramente le pesanti ambiguità del testo Gianfranco Amendola, uno dei padri del diritto ambientale in Italia.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Cologna Veneta, scarichi nel Fiume Fratta-Gorzone

Cologna Veneta, scarichi nel Fiume Fratta-Gorzone

 

 

 

da Il Fatto Quotidiano, 20 maggio 2015 E’ stata votata da PD, M5S, SEL, Nuovo Centrodestra. Approvata la legge ecoreati. “E’ debole e ispirata da Confindustria”.

Intervista al padre nobile del diritto ambientale. Il libro ‘In nome del popolo inquinato’ di Gianfranco Amendola uscì nell’83(Virginia Della Sala)

Vent’anni per averla, tre elementi per renderla inutile, se non dannosa. A spiegare le criticità della legge sugli ecoreati – che ieri è passata in carrozza in Senato – è il procuratore capo di Civitavecchia, Gianfranco Amendola, uno dei padri dell’ambientalismo italiano: “Il primo problema si pone sul termine ‘abusivamente’: mette paletti rispetto alla punibilità di alcuni importanti reati come il ‘disastro ambientale’. La legge non prevede che sia punito chi commette un omicidio ‘abusivamente’ o chi provoca un incendio ‘abusivamente’. È un termine superfluo”.

E allora perché lo hanno scritto? Per accontentare Confindustria, che vuole sempre avere la ‘certezza del diritto’. Hanno paura che, pur rispettando tutte le leggi ambientali, le imprese finiscano sotto processo. Ma è un falso problema. Qualsiasi studente di diritto penale sa che non esiste la responsabilità oggettiva, si è puniti solo se si agisce con dolo o colpa: cioè, nel nostro caso, imprudenza, imperizia, negligenza e inosservanza di norma. Con la legge approvata ieri in Senato punire i disastri ambientali sarà difficilissimo. Chi pensa ‘meglio questo che niente’ sbaglia: si è passato il limite.

Portoscuso, polo industriale di Portovesme

Portoscuso, polo industriale di Portovesme

Insisto: perché abusivamente? Per avere un termine che condizioni la punibilità. Quella parola è già nel Testo unico ambientale, ma si riferisce a “chi gestisce abusivamente ingenti quantità di rifiuti”. La precisazione è necessaria, perché non si può perseguire chiunque gestisca rifiuti, ma solo chi lo fa senza autorizzazione. In questo caso però mi chiedo: come può una persona essere autorizzata a commettere un disastro?

C’è chi contesta questa sua interpretazione. In audizione in Senato, a settembre, Confindustria ha sostenuto esattamente la tesi secondo cui “abusivamente” significa “senza autorizzazioni”. Davano per scontato che, se un’azienda è autorizzata, non sia punibile per disastro ambientale. Solo che non gli bastava: siccome per la Cassazione un’autorizzazione illegittima non esiste, volevano che “abusivamente” coprisse anche questi casi. La responsabilità della ditta dovrebbe insomma scattare solo in caso di corruzione. La tesi di Legambiente, invece, che sostiene che l’avverbio estende il campo di applicazione della legge non ha senso. Semplicemente, hanno trovato un compromesso.

Cioè? Gli industriali non hanno contrastato il ddl, ma hanno preteso che restasse il termine. Le leggi sono frutto di compromessi. Quali saranno le conseguenze? Ce n’è una sola per l’indefinitezza dei termini e la presenza di aggettivi vaghi come “significativo deterioramento” dell’ambiente: si lascia spazio all’interpretazione e diventa più difficile accertare il reato.

Cosa ne pensa delle pene? Secondo punto critico. Non credo che la difesa del territorio si faccia con la galera, ma ci sono normative Ue che richiedono sanzioni “efficaci, proporzionali e dissuasive”. Questa legge prevede, per il disastro ambientale, una pena fino a 15 anni di reclusione. Poi però dice che nell’ipotesi di disastro colposo – cioè quello che succede sempre, perché solo i terroristi lo causano di proposito – la pena si riduce a cinque anni. Uno scippo ne ‘vale’ sei. Poi c’è il “ravvedimento operoso”: se chi sta commettendo il reato ambientale si ravvede e cerca di sistemare le cose, può puntare allo sconto di due terzi della pena. Ci manca che gli diano un premio.

uccello marino incatramato

uccello marino incatramato

Qual è il terzo punto critico? Reati già previsti, ma che non costituiscono delitto. Chiunque, ad esempio, gestisce una discarica senza autorizzazione potrà avere un termine temporale entro cui mettersi in regola. Le prescrizioni gliele dà la polizia giudiziaria e, se si mette in regola, il processo penale si estingue. Questa legge elimina parte del poco che c’è e il nuovo che porta non è granché.

Perché quasi tutto l’ambientalismo italiano sostiene la legge? Anch’io, come loro, all’inizio pensavo “meglio poco che niente”, ma c’è un limite oltre il quale non si può andare. Legambiente ha replicato alle mie posizioni dicendo che nel 1999 sono stato consulente per una norma simile. Non me lo ricordo, ma non è il consulente che fa le leggi. Una caduta di stile.

Cosa succederà adesso? In attesa che cambino le condizioni politiche e si possa migliorare questa legge, per fortuna resta in vigore il buon vecchio codice penale degli anni ’30.  

 

Taranto, acciaieria Ilva

Taranto, acciaieria Ilva

 

 

qui il vivace dibattito sul disastro ambientale abusivo sulla Rivista telematica di diritto ambientale Lexambiente:

* G. Amendola, Delitti contro l’ambiente: arriva il disastro ambientale “abusivo”, 17 marzo 2015,

* S. Ciafani, E. Fontana, La replica di Legambiente e Libera alle critiche riguardanti l’inserimento dei reati ambientali nel codice penale, 23 marzo 2015,

* G. Amendola, Viva Viva il disastro ambientale abusivo, 24 marzo 2015    

* S. Maglia, Reati ambientali? E depenalizzar m’ è dolce in questo mare?, 24 marzo 2015

* S. Palmisano, Delitti contro l’ambiente, quand’è che un disastro si può dire ‘abusivo’?, 26 marzo 2015

* G. Amendola, Ma che significa veramente disastro ambientale abusivo?, 27 marzo 2015

* G. Amendola, Reati contro l’ambiente: le novità in atto ed eventuali. chi inquina non paga ?, 8 maggio 2015  

Mauro Zaratta (Taranto, 17 agosto 2012, da www.gettyimages.com)

Mauro Zaratta (Taranto, 17 agosto 2012, da http://www.gettyimages.com)

 

La Nuova Sardegna, 22 maggio 2015, ecoreati, 1La Nuova Sardegna, 22 maggio 2015, ecoreati, 2

 

 

(foto A.N.S.A., da http://www.gettyimages.com, da mailing list ecologista, M.F., S.D., archivio GrIG)

  1. Maggio 22, 2015 alle 10:01 am

    Ma possibile che non si riesca mai a fare niente di decente?

    Sul resto del testo, per esempio l’omessa bonifica, sono spuntate magagne?

    tipo se ” chi ha il dovere di fare la bonifica dichiara fallita l’attività, allora la bonifica spetta alla regione” ? No perché queste cose le sappiamo già qui..

  2. capitonegatto
    Maggio 22, 2015 alle 11:43 am

    L’abusivo fa punito , OK.
    MA colui che ha l’autorizzazione a come smaltire i rifiuti , che sia un industriale, o colui che ha raccolto i rifiuti ed e’ autorizzato a smaltirli ( metterli in discarica, bruciarli, ecc ), DEVE ovviamente rispettare quelle regole da cui discende l’autorizzazione, e se non lo fa deve essere anche lui sanzionato. L’importante quindi e’ vedere che le regole siano corrette , e
    chi firma una autorizzazione precisi i limiti e le regole a cui ci si deve attenere. In caso contrario sarebbe da sanzionare l’autorizzatore.
    Inoltre, e’ fondamentale avere controlli seri che prevengano gli inquinamenti , senza trovarsi la ditta fallita che dovrebbe pagare la bonifica. Certo e’ che , chi vedeva i fumi neri dai camini dell’ILVA, fosse intervenuto subito !!! E’ fondamentale cambiare il paradigma che pur di produrre a basso costo e vincere la concorrenza, si puo risparmiare sulla gestione dei rifiuti, e questo lo deve fare lo stato, che non puo lasciarlo alla buona volonta’ di chi produce.

  3. Maggio 22, 2015 alle 3:01 PM

    “Mando un abbraccio a tutte le mamme della Terra dei Fuochi. Ce l’abbiamo fatta. D’ora in poi chi inquina pagherà con fino a 20 anni di galera. Sono commosso, grazie.” (Luigi Di Maio, vice-presidente della Camera dei Deputati, http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/19/ecoreati-voto-finale-al-senato-accordo-m5s-ritiro-emendamento-airgun/1698219/).

    Complimenti al P.D., al M5S, al N.C.D.-U.D.C., a Legambiente, a Greenpeace.

    da Il Fatto Quotidiano, 21 maggio 2015
    Ecoreati, Ilva adesso pensa di non patteggiare: incontro tra Guidi e Severino.
    Poco dopo l’approvazione del ddl che inserisce i delitti contro l’ambiente nel codice penale italiano, a quanto appreso dal Fatto Quotidiano c’è stata una riunione sull’argomento. La nuova legge è ritenuta più “favorevole al reo” rispetto al reato di “disastro innominato” per cui l’azienda, la famiglia Riva e altri vengono perseguiti a Taranto. Il 28 maggio c’è l’udienza preliminare. (Francesco Casula, Marco Palombi) : http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/21/ecoreati-ilva-adesso-pensa-di-non-patteggiare-incontro-tra-guidi-e-severino/1705872/

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    Ecoreati, il magistrato Guariniello contro la legge: “Eternit? Finirebbe prescritto”: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/21/ecoreati-il-magistrato-guariniello-contro-la-legge-eternit-finirebbe-prescritto/1707000/

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    da Il Secolo XIX, 20 maggio 2015
    Ecoreati, Guariniello boccia la legge: «Non evita i casi Eternit»: http://www.ilsecoloxix.it/p/italia/2015/05/20/ARYlArVE-ecoreati_guariniello_eternit.shtml

  4. Maggio 22, 2015 alle 3:05 PM

    da La Nuova Sardegna, 22 maggio 2015
    Ecoreati, è allarme in Sardegna «Falle nella legge: stop all’airgun». (Pier Giorgio Pinna): http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/112711_Ecoreati_e_allarme_in_Sardegna_Falle_nella_.pdf

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    Gli ecologisti: «Sulle bonifiche necessarie norme più dure»: http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/112712_Gli_ecologisti_Sulle_bonifiche_necessarie_n.pdf

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    Via ai monitoraggi, l’isola sotto i riflettori: http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/112713_Via_ai_monitoraggi_lisola_sotto_i_riflettor.pdf

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    La legge sugli ecoreati non cancella l’airgun: esplode la polemica.
    Sarà ancora possibile usare i cannoni sottomarini. Parlamentari e ambientalisti sardi contestano alcuni passaggi del provvedimento: http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2015/05/22/news/la-legge-sugli-ecoreati-non-cancella-l-airgun-esplode-la-polemica-1.11471146

  5. Mara
    Maggio 23, 2015 alle 8:43 am

    Intanto dopo vent’anni finalmente abbiamo una Legge. Poteva essere migliore, si potrà migliorare. Ma non è giusto diminuire questa vittoria. La parte dell’air gun è stata stralciata se no si andava alle calende greche. Ma nessuno dimentica questo pericolo che incombe sul mare, meno di tutti i sardi, che spingeranno per una legislazione restrittiva al massimo.

    • Maggio 23, 2015 alle 12:50 PM

      cara Mara, giusto per capire e tralasciando il “pesante” resto, chi sarà condannato per disastro ambientale colposo (ed è pressochè sempre “colposo”, il disastro “doloso” è roba da terroristi), rischia al massimo 5 anni di reclusione.
      Meno del furto aggravato di quattro pecore, punibile fino a 6 anni di reclusione, anche fino a 10 anni, se compiuto con destrezza (art. 625 cod. pen.).
      Se poi si adopera, per esempio, per il disinquinamento, rischia si e no la metà.
      Per capirci ancora meglio, la “marea nera” che ha inquinato pesantemente il Golfo dell’Asinara nel gennaio 2011 passerebbe in cavalleria…..
      E questo lo chiami un successo?
      Non si tratta di “diminuire questa vittoria”, si tratta di chiamare le cose con il loro nome.
      Questa legge crea più “problemi” all’ambiente e alla salute pubblica di quanti non ne risolva.

      Stefano Deliperi

      • Mara
        Maggio 23, 2015 alle 4:43 PM

        Carissimo Stefano, giusto per capire: e fino a oggi cosa succedeva a chi inquinava?

      • Maggio 23, 2015 alle 5:29 PM

        è un po’ lungo da spiegare, ipotesi di reato per ipotesi di reato.
        Per esempio, per quello che da oggi verrà contestato come “disastro ambientale” veniva contestata l’ipotesi di “disastro innominato”, con il rischio di 15 anni di reclusione.
        Come ho provato a spiegare varie volte (es. qui: https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2015/03/25/il-disastro-ambientale-abusivo-e-la-depenalizzazione-strisciante-dei-reati-ambientali-un-unico-disegno/), nella migliore delle ipotesi è stata persa una grande occasione per avere dei reati ambientali chiari, netti, difficilmente equivocabili e realmente punitivi nei confronti di speculatori e inquinatori.
        Purtroppo il risultato è di gran lunga inferiore alle aspettative.

        Stefano Deliperi

        P.S. un risultato comunque s’è raggiunto: M.A. sta diventando ecologista 😛

      • Mara
        Maggio 23, 2015 alle 7:22 PM

        Stefano, quello che di solito scrivi è la mia Bibbia, però permettimi di essere più ottimista. Tanto per cominciare siamo ormai moltissimi ad aver a cuore l’ambiente, e grazie a siti come il tuo tutti insieme si vigila. Piuttosto si dovrebbe raccogliere l’invito del Dott. Montanari ad unirsi… Questo mi pare più difficile che far abrogare questa nuova Legge. Gli egoismi locali prevalgono su ogni altra considerazione, credo tu lo sappia bene.
        Dimenticavo: grazie per la “conversione” di M.A., è un fatto epocale:)

      • Maggio 23, 2015 alle 11:27 PM

        cara Mara, sono d’accordo che sia necessario unirsi con tutte le persone di buona volontà.
        Però la situazione è parecchio difficile.
        Provo a farti un altro esempio. Io sono un mancino naturale.
        Per render l’idea, con questa legge cercare di perseguire i crimini in danno all’ambiente e alla salute dei cittadini sarà come cercare di tappare i buchi d’un colabrodo con la mano destra 😉
        E cerchiamo sempre d’essere ottimisti!

        Stefano Deliperi

    • Bio IX
      • Mara
        Maggio 23, 2015 alle 7:14 PM

        Caro Bio Nono.. mi ha sempre affascinata il tuo nick. Ho letto l’intervista al Dott. Montanari. Grazie. Se lui ha ragione siamo messi veramente male.

  6. M.A.
    Maggio 23, 2015 alle 1:15 PM

    Sembrerebbe più una depenalizzazione dei reati ambientali mascherata da una legge che non punisce ma finge di tirare le orecchie a chi commette scempi. Sembrerebbe un invito a nozze per gli industriali nel rilancio delle attività che hanno come effetti “collaterali” (colposi) il danno ambientale poiché adesso, a differenza di prima, sanno per legge che cosa rischiano con il disastro colposo e poi con il Mea culpa del tentata bonifica! Le pene dovrebbero essere assai più severe! Prevedo un’altra ondata speculativa, che porterà contemporaneamente moneta e distruzione ambientali in stile DC.

  7. Pietro
    Maggio 23, 2015 alle 3:28 PM

    Di che preoccuparsi M.A,oramai siamo quasi arrivati al fondo ….aspettiamo la selezione naturale

  8. Genius Loci
    Maggio 23, 2015 alle 4:15 PM

    Caro M.A. una volta tanto devo amettere che mi trovo perfettamente d’accordo con te.
    Ti chiedo scusa se in passato ho pensato che vivi con le fette di salame negli occhi. Fa piacere constatare che puoi toglierle e considerare da altri punti di vista.
    Ti auguro di continuare su questo percorso.
    Alla vita!
    Ciao.

  9. M.A.
    Maggio 23, 2015 alle 6:42 PM

    Io non mai detto di non essere “ecologista” e di non condividere molte delle vostre battaglie. Ancor di più non perché caccio i cinghiali, qualche lepre raccolgo funghi e pesco qualche pesce non mi ritengo “ecologista”. Molte volte rimango in silenzio ed esprimo con enfasi il mio pensiero nelle tematiche o nelle ideologie che ci dividono.
    Ritengo che ogni discorso fatto nel Blog, seppur acceso e a tratti ripetitivo, sia un momento di scambio di opinioni e di crescita culturale. Sono un ragazzo sardo, Cacciatore, amante sempre di più della natura, della terra, della Sardegna e in particolare della Cultura Rurale, che ritengo essere un sano, valido ed invidiato mezzo (che aldilà del mare molti invidiano e che non possono più avere) per vivere dignitosamente una vita in un mondo ormai alla frutta, fatto di apparenza, annientato e contaminato in toto dagli effetti tossici ( “dolosi” e “colposi” )del progresso. Non esisterebbe nessuna cultura rurale senza una valida difesa dell’ambiente; quindi, anche da parte mia, in questo vi meritate un: “grazie Grig!” ☺

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