Ma quale moratoria delle autorizzazioni per impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili vorrebbe fare la Regione autonoma della Sardegna?

La petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.
La Giunta regionale presieduta dall’on. Alessandra Todde ha approvato la deliberazione n. 11/3 del 30 aprile 2024, Disegno di legge concernente “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio, dei beni paesaggistici e ambientali“ (qui la relazione).
“In questo momento c’è un far west e un vuoto normativo, abbiamo preso del tempo per mettere delle regole e per poter negoziare con lo Stato, sia per quanto riguarda l’individuazione delle aree idonee, sia per l’apertura della revisione della paesaggistica che è competenza concorrente con lo Stato“, così ha spiegato la Presidente della Regione autonoma della Sardegna Alessandra Todde l’obiettivo dello stop per 18 mesi: “non è una moratoria, ma una sospensiva” alla realizzazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili in Sardegna.
Un fermo “non tanto delle autorizzazioni, perché le istruttorie sono di competenza nazionale, quanto della loro realizzazione e messa in opera“.
In realtà, quindi, non c’è stato alcuno stop al far west degli oltre 800 progetti presentati per quasi 58 GW di potenza (quasi 30 volte la potenza degli impianti oggi esistenti in Sardegna, ben 7 volte l’obiettivo al 2030 stabilito in sede comunitaria). C’è stata l’approvazione di un disegno di legge che dovrà seguire il consueto iter in Consiglio regionale per la sua eventuale approvazione nel testo finale che l’Aula consiliare deciderà.
Il disegno di legge prevede “il divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili che incidono direttamente sull’occupazione di suolo” anche per gli “impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili le cui procedure di autorizzazione o concessione sono in corso al momento dell’entrata in vigore della presente legge” (art. 2) in attesa dei decreti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che individuino le aree idonee e non idonee per l’installazione di tali impianti (direttiva n. 2018/2001/UE, art. 5 della legge 22 aprile 2021, n. 53) e del successivo adeguamento del piano paesaggistico regionale (P.P.R.), comunque non oltre 18 mesi.
Per la verità, non si tratta di rose e fiori, al di là di alcuni commenti entusiasti.

Innanzitutto, nulla vien detto sui numerosi progetti di centrali eoliche offshore e non pare si sia tenuto adeguatamente conto della previsione del pur noto art. 20, comma 6°, del decreto legislativo n. 199/2021, secondo cui “nelle more dell’individuazione delle aree idonee, non possono essere disposte moratorie ovvero sospensioni dei termini dei procedimenti di autorizzazione”.
La giurisprudenza costituzionale è stata estremamente chiara nell’attribuire allo Stato l’emanazione dei principi fondamentali della materia “energia”, fra cui le disposizioni in materia di individuazione di aree idonee e non idonee per l’ubicazione degli impianti, la predisposizione di un’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio dei medesimi impianti, previa intesa in sede di Conferenza Stato – Regioni – Province autonome (vds. sentenza Corte cost. n. 27/2023; sentenza Corte cost. n. 11/2022; sentenza Corte cost. n. 177/2021; sentenza Corte cost. n. 106/2020). In particolare, lo Stato “attraverso la disciplina delle procedure per l’autorizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ha introdotto princìpi che … non tollerano eccezioni sull’intero territorio nazionale” (sentenze n. 286 del 2019, n. 69 del 2018 e n. 99 del 2012; nello stesso senso, sentenza n. 177 del 2021)”.
Una norma regionale che preveda la moratoria delle procedure ovvero la sospensione delle autorizzazioni delle centrali eoliche e fotovoltaiche sul proprio territorio regionale verrebbe con altissima probabilità ancora una volta impugnata per conflitto di attribuzioni (art. 127 Cost.) dallo Stato davanti alla Corte costituzionale con esiti abbastanza prevedibili.
Non solo.
Lo stop proposto sarebbe “non tanto delle autorizzazioni, perché le istruttorie sono di competenza nazionale, quanto della loro realizzazione e messa in opera“: questo significa che un progetto potrebbe esser autorizzato, ma non potrebbe esser concretamente realizzato, determinando lo scontato avvio di azioni risarcitorie nei confronti della Regione.
Come si vede, le perplessità (per non dir altro) sul piano giuridico non sono poche e nemmeno di poco conto.
Una soluzione giuridicamente percorribile appare, invece, quella della moratoria nazionale, una sospensione di qualsiasi procedura e autorizzazione per nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
La Regione autonoma della Sardegna è coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza permanente delle Regioni e Province autonome (delibera del 31 marzo 2016, vds. deliberazione Giunta regionale Sardegna n. 37/26 del 21 giugno 2016): in quella sede può esser approvata una proposta di moratoria nazionale da portare alla Conferenza permanente Stato – Regioni e Province autonome, così da farla divenire provvedimento a efficacia nazionale.
Una moratoria nazionale sarebbe più che giustificata.
Ricordiamo che in tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 marzo 2024 risultano complessivamente ben 5.678, pari a 336,38 GW di potenza, suddivisi in 3.642 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 144,84 GW (43,06%), 1.897 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 101,14 GW (30,07%) e 139 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare 90,41 GW (26,88%).
La Soprintendenza speciale per il PNRR, organo del Ministero della Cultura, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto che “è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) … a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024), cioè 4,7 volte l’obiettivo previsto a livello europeo.
Ed è proprio una moratoria nazionale l’obiettivo della petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) che ha già ricevuto più di millecinquecento adesioni in meno di 24 ore.
Nessun cittadino che voglia difendere il proprio ambiente e il proprio territorio, salvaguardando contemporaneamente il proprio portafoglio, può lavarsene le mani.
Quanto sta accadendo oggi in Italia nell’ambito della transizione energetica sta dando corpo ai peggiori incubi sulla sorte di boschi, campi, prati, paesaggi storici del nostro Bel Paese.
Il sacrosanto passaggio all’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile (sole, vento, acqua) dalle fonti fossili tradizionali (carbone, petrolio, gas naturale) in assenza di pianificazione e anche di semplice buon senso sta favorendo le peggiori iniziative di speculazione energetica.
E’ ora che ciascuno di noi faccia sentire la sua voce: firma, diffondi e fai firmare la petizione popolare per la moratoria nazionale delle autorizzazioni per nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili!
La petizione popolare, promossa dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), si firma qui https://chng.it/MNPNNM9Q62.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
qui la Scheda – la realtà della speculazione energetica, con particolare riferimento alla Sardegna
Petizione popolare per la moratoria nazionale delle autorizzazioni per impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri,
al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica,
segreteria.ministro@pec.mite.gov.it,
al Ministro della Cultura,
al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste,
ministro@pec.politicheagricole.gov.it,
Gent.mo Sig. Presidente, Gent.mi Sigg.ri Ministri,
i sottoscritti Cittadini,
premesso che
l’Italia, come tutti gli altri Paesi della Terra, deve affrontare la difficile sfida vitale del contrasto al cambiamento climatico e conseguentemente ha la necessità di abbandonare quanto prima le tradizionali fonti fossili di produzione energetica.
Il passaggio alle fonti rinnovabili di produzione energetica non può e non deve trasformarsi in una disastrosa speculazione energetica ai danni dell’ambiente, del paesaggio, dei suoli agricoli, dei contesti economico-sociali locali, della stessa identità storico-culturale di tanti luoghi d’Italia, come purtroppo sta accadendo in questi ultimi tempi.
L’enorme numero di progetti di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili (5.678 al 31 marzo 2024) ha già ampiamente superato il target previsto a livello comunitario al 2030 (oltre 336 GW rispetto ai 70 GW concordati) .
Essi sono finanziati o incentivati a vario titolo con fondi pubblici, in particolare del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e l’intervento pubblico per la promozione di fonti di energia rinnovabile non può trasformarsi in un incentivo ad imprese predatorie per puro business.
In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a.(gestore della rete elettrica nazionale) al 31 marzo 2024 risultano complessivamente ben 5.678, pari a 336,38 GW di potenza, suddivisi in 3.642 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 144,84 GW (43,06%), 1.897 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 101,14 GW (30,07%) e 139 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare 90,41 GW (26,88%).
La Soprintendenza speciale per il PNRR, organo del Ministero della Cultura, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto che “è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) … a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024), cioè 4,7 volte l’obiettivo previsto a livello europeo.
In alcune regioni, per giunta aventi un sistema elettrico collegato al resto d’Italia con connessioni a portata contenuta (massimo 2 mila MW nei prossimi anni), come la Sardegna, la Soprintendenza speciale per il PNRR ha registrato “una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore)tale da superare già oggi di ben 7 volte quanto previsto come obiettivo da raggiungersi al 2030 sulla base del FF55, tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023 e nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024).
Qui siamo alla reale sostituzione paesaggistica e culturale, alla sostituzione economico-sociale, alla sostituzione identitaria.
In Sardegna, le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 31 marzo 2024 risultavano complessivamente ben 809, pari a 57,67 GW di potenza, suddivisi in 524 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 22,99 GW (39,87%), 254 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 16,86 GW (29,23%) e 31 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare 17,82 GW (30,90%).
57,67 GW significa quasi 30 volte gli impianti oggi esistenti in Sardegna, aventi una potenza complessiva di 1,93 GW (i 1.926 MW esistenti, di cui 1.054 MW di energia eolica a terra + 872 di energia solare fotovoltaica, dati Terna, 2021).
Un’overdose di energia che non potrebbe esser consumata sull’Isola (che già oggi ha circa il 38% di energia prodotta in più rispetto al proprio fabbisogno), non potrebbe esser trasportata verso la Penisola (quando entrerà in funzione il Thyrrenian Link la potenza complessiva dei tre cavidotti sarà di circa 2 mila MW), non potrebbe esser conservata (a oggi gli impianti di conservazione approvati sono molto pochi e di potenza estremamente contenuta).
Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti.
Gli unici che guadagneranno in ogni caso saranno le società energetiche.
Ma sono anche tante altre le aree del Bel Paese ormai aggredite da una speculazione energetica priva di remore e di utilità collettiva: la Tuscia, la Puglia, la Sicilia, la Maremma, i crinali appenninici.
Insomma, siamo all’overdose di energia producibile da impianti che servono soltanto agli speculatori energetici.
Attualmente, in attesa della pianificazione delle aree idonee e non idonee per l’installazione degli impianti (direttiva n. 2018/2001/UE, art. 5 della legge 22 aprile 2021, n. 53) esiste soltanto una fascia di rispetto nel caso delle centrali eoliche estesa tre chilometri dal limite delle zone tutelate con vincolo culturale e/o con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Essere a favore dell’energia prodotta da fonti rinnovabili non vuol dire avere ottusi paraocchi, non vuol dire aver versato il cervello all’ammasso della vulgata dell’ambientalismo politicamente corretto.
Pertanto,
RITENGONO
che debba essere lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), metta a bando di gara i siti così individuati al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica e conseguentemente
CHIEDONO
alle SS.VV., nell’ambito delle rispettive competenze (vds. sentenza Corte cost. n. 27/2023), l’adozione di un provvedimento di moratoria nazionale che sospenda qualsiasi autorizzazione per nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili in attesa della suddetta necessaria pianificazione condivisa.
Si ringrazia per l’attenzione.

(foto Benthos, S.D., archivio GrIG)








Siete incredibili: vorreste sostituirvi agli enti preposti alla valutazione di impatto ambientale. Esistono le aree idonee e quelle non inserite vanno valutate da sovrintendenza e commissioni varie. Non capisco quale sia il problema, secondo voi possono mai autorizzare impianti su territori non idonei? Abbiamo bisogno di tutti i 300 GW che si vogliono installare e sono sicuro che oltre i 2/3 non vedrà mai la luce tra burocrazia e investitori che ci ripensano. Questo atteggiamento NIMBY non si può sentire, vi meritare i peggiori impianti inquinanti sotto casa vostra. Complimenti
Le uniche aree idonee che rispettano territori agricoli, naturali,servizi ecosistemici del suolo, paesaggio e turismo anche come orizzonte, non solo “a 500 metri”, sono le tante già devastate e consumate oppure i TETTI. Ce lo dice da anni ISPRA, ente scientifico tra i più seri d’Italia che sottolinea che sarebbero più che sufficienti a soddisfare i fabbisogni di energia rinnovabile.
Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Soprattutto se le orecchie sono quelle di avidi speculatori che se ne infischiano della desertificazione naturale ed economica dei territori delle aree interne.
Continua nel frattempo la ben orchestrata delegittimazione mediatica delle Sovrintendenze, tra le poche istituzioni che cercano di bloccare vergognosi irreversibili scempi.
Che poi i “poveri imprenditori” siano costretti a mollare i loro lucrosi progetti devastatori è un bene per noi e i nostri discendenti. Ma è flebile speranza
..non esistono le “aree idonee”, ancora non é stato provveduto in merito. Lei non sa nemmeno di che parla, ma parla e trincia giudizi a vanvera.
Buona serata 🌈
Stefano Deliperi
Gentile Salvo, lei trae un qualche profitto dalla speculazione? Ha in mente di depredare un terreno privato o agricolo per lucrarci sopra?
Come qualcuno ha scritto, non si comprende perché depredare solo la Sardegna; perché ogni regione non procede a soddisfare il proprio fabbisogno energetico tramite rinnovabili?
In quanto alle autorizzazioni, quel grande economista di Mario Draghi, con le semplificazioni ha praticamente permesso a privati di depredare terreni di altri privati per specularci.
Un tempo gli espropri avvenivano per pubblica utilità, per esempio se un tratto di ferrovia non poteva essere costruito altrove. Quello che sta succedendo ora è agghiacciante e va contro gli interessi degli abitanti della Sardegna che già troppo hanno subito.
Caro Michele chi depreda qualcosa qui?
Ma lei lo sa che i terreni per realizzare impianti fotovoltaici sono pagati 3 o 4 volte il loro valore? Ai proprietari direttamente non a mediatori o società di comodo.
Lei lo sa che non c’è nessuna desertificazione nei terreni sotto gli impianti fotovoltaici a terra, perchè non c’è nessuna impermeabilizzazione dei suoli e la pioggia che cade sui moduli finisce sul terreno sottostante, tanto che sono necessari più operazioni di sfalcio all’anno?
Lei lo sa che di tutti i millemila MW previsti e per i quali Terna ha riservato “spazi” nel proprio sistema distributivo, solo una percentuale minoritaria troverà realizzazione concreta?
Lei lo sa che per realizzare TUTTIgli ipotetici 336,38 GW di potenza richiesti si utilizzerebbe circa 400.000 ettari di terreno a fronte degli oltre 12.000.000 di ettari di terreno agricolo in Italia cioè il 3,3%?
Ma di cosa stiamo parlando?
da La Bottega del Barbieri, 2 maggio 2024
L’INCUBO DELLE PALE EOLICHE: https://www.labottegadelbarbieri.org/lincubo-delle-pale-eoliche/
da Sardegnagol, 2 maggio 2024
Assalto al territorio e rinnovabili: il Grig lancia la petizione popolare: https://www.sardegnagol.eu/assalto-al-territorio-e-rinnovabili-il-grig-lancia-la-petizione-popolare/
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da Sassari Notizie, 2 maggio 2024
Moratoria fonti rinnovabili della giunta Todde: efficacia dubbia per il GrIG: https://www.sassarinotizie.com/2024/05/02/moratoria-fonti-rinnovabili-della-giunta-todde-efficacia-dubbia-per-il-grig/
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da Link Oristano, 2 maggio 2024
Il Grig alla Regione: “Per fermare il far west delle rinnovabili serve una moratoria nazionale”.
La petizione lanciata dall’associazione ambientalista ha già superato le 1.500 firme: https://www.linkoristano.it/2024/05/02/il-grig-alla-regione-per-fermare-il-far-west-delle-rinnovabili-serve-una-moratoria-nazionale/
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da Informazione.it, 30 aprile 2024
Al via una petizione online contro speculazione delle energie rinnovabili: https://www.informazione.it/a/AC5109B2-894A-403C-BC09-D3875CFEE122/Al-via-una-petizione-online-contro-speculazione-delle-energie-rinnovabili
Meglio non commentare.
Il grillo parlante della favola di Pinocchio era più saggio.
si vuole tornare all’età della pietra. tutto qui.
Ad alcuni Sardi piacciono soltanto gli incendi che divorano tutto ogni anno per migliaia di ettari e le pecore. tutto il resto è oblio.
povera Sardegna, ha perso un’occasione, si stava risollevando, ma ora sprofonderà di nuovo nell’emarginazione dal resto del mondo.
Nel contempo i figli dei sardi continueranno a scappare nel continente e nel resto del mondo per mancanza di lavoro.
lei è in grado di articolare qualche idea o si limita a slogan propri di chi non ha capito nulla o di chi ha interessi nel settore?
Se lei pensa che la Sardegna “si stava risollevando” grazie alla speculazione energetica che vede oltre 800 progetti di impianti produttivi di energia potenzialmente ben 7 volte gli obiettivi fissati al 2030 in sede europea a scapito dei valori ambientali e storico-culturali del territorio vuol dire che non ha la minima conoscenza dell’Isola e il minimo interesse per il suo futuro, ma la vede solo come una vacca da mungere.
In Sardegna ci venga da turista, si troverà bene, magari eviti di spiegare com’è fatto il mondo.
Buona serata.
Stefano Deliperi
A.N.S.A., 3 maggio 2024
Stop rinnovabili in Sardegna, mozione Pd è ‘chiamata alle armi’.
Promossa iniziativa straordinaria in Consiglio e a Roma: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/05/03/stop-rinnovabili-in-sardegna-mozione-pd-e-chiamata-alle-armi_c4f134c3-5dc1-4261-a6fa-150596eb01fd.html
da La Nuova Sardegna, 2 maggio 2024
Energia. Eolico, maggioranza in campo.
Dubbi sull’efficacia del disegno di legge, ma il centrosinistra presenta una mozione. Il parere dei giuristi: sarà impugnato. Il Grig: la moratoria regionale non basta. (Umberto Aime) (https://www.lanuovasardegna.it/regione/2024/05/03/news/eolico-maggioranza-in-campo-1.100514523)
Cagliari Il «taglia eolico». È questo l’ultimo nome, il più popolare possibile, assegnato al recentissimo disegno di legge proposto dalla giunta Todde. Disegno di legge che per 18 mesi, dovrebbe bloccare la messa a terra, quindi l’installazione, degli impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, dall’eolico appunto fino al fotovoltaico. Sin da subito favorevoli e contrari alla sospensiva si sono schierati, non tanto sul testo in sé ma sugli effetti reali che potrebbe avere. Tutto questo, aspettando il voto (non sarà prima di uno-due mesi) del Consiglio regionale, che avrà l’ultima parola sulla bozza voluta dalla presidente della Regione.
Favorevoli Oggi a scendere in campo saranno i capigruppo del blocco centrosinistra-M5s, cioè della maggioranza. «Con una mozione, proporremo – si legge nell’annuncio – una giornata di protesta, analisi e studio, per contrastare i rischi del disastro ambientale che potrebbe essere provocato da un’incontrollata invasione in Sardegna delle multinazionali dell’energia». Al di là dell’invocata mobilitazione generale, tra l’altro sarà proposta una seduta straordinaria del Consiglio aperta a sindaci, parlamentari e comitati territoriali, a monte esiste anche e soprattutto una forte motivazione politica. «Oggi più che mai – sempre dal comunicato – è necessario dar forza, peso, all’ultima iniziativa della Giunta regionale, che nei fatti, con il disegno di legge, vuole avviare un percorso legislativo per favorire l’incontro tra la Regione e lo Stato sui punti più controversi, critici e più pericolosi del decreto nazionale sull’energia». Perché l’attuale «taglia eolico» – sarà il senso della conferenza stampa – dev’essere rafforzato e difeso dagli attacchi arrivati da più parti, compresi quelli di giuristi che l’hanno bollato, sintetizzando molto il concetto, come inutile. Mentre – stando alla presidente della Regione – «continua a essere l’unica strada percorribile per evitare il far west delle installazioni».
Alternativi È il fronte che sta in mezzo tra favorevoli e contrari. A capeggiarlo, con una nota molto tecnica, è il Gruppo d’intervento giuridico. «Il primo atto necessario non può che essere una moratoria nazionale. Quelle regionali non bastano, visto che finora sono state tutte dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale». A questo punto, sottolineano gli ambientalisti, bisogna partire invece da una petizione popolare nazionale (già promossa) per fermare le speculazioni e far sì che sia la Conferenza Stato-Regioni a farsi portavoce di un’ormai indispensabile moratoria sulle autorizzazioni. Sempre secondo il Grig esisterebbero poi diverse norme di salvaguardia «per evitare che il giusto passaggio alle fonti rinnovabili si trasformi in una disastrosa speculazione energetica ai danni dell’ambiente, del paesaggio, dell’agricoltura e della identità storico-culturale di ciascun Comune». Per concludere: «Prima possibile, dovrà essere anche definita la mappa delle aree idonee a livello nazionale nel rispetto di regole certe».
I contrari Su diversi blog più di un giurista, a cominciare da quelli esperti nei rapporti costituzionali, sempre molto difficili, fra lo Stato e le Regioni, ha fatto sapere che il disegno di legge sarà impugnato di sicuro dal Governo. Per poi avanzare anche più di un dubbio sull’efficacia della strada scelta dalla Giunta. Ad andare molto più per le spicce è stato un comunicato dell’Anev, l’associazione che raggruppa un centinaio di società legate all’energia eolica: «Questo disegno di legge ha dell’incredibile, perché ribadisce un atteggiamento irrispettoso verso tutte le norme esistenti». A essere ancora più dura, anche se per motivi opposti a quelli dell’Anev, è stata Sardigna Natzione. «La proposta della Giunta – scrive – non fermerà né i cantieri e tanto meno le autorizzazioni. È solo un mero tentativo di bloccare i comitati territoriali contro l’assalto delle multinazionali, ma noi andremo avanti con la nostra sacrosanta ribellione».
da Videolina, RADAR, 2 maggio 2024
RADAR OLTRE L’ATTUALITÀ 2024 – Puntata 26 – 2 Maggio 2024 (minuto 35.00)
https://www.videolina.it/articolo/video/attualita/2024/05/02/radar-oltre-l-attualita-2024-puntata-26-2-maggio-80-1198895.html
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da Sarda News, 2 maggio 2024
Il Grig alla Regione: “Per fermare il far west delle rinnovabili serve una moratoria nazionale”: https://sardanews.it/notizie/il-grig-alla-regione-per-fermare-il-far-west-delle-rinnovabili-serve-una-moratoria-nazionale
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da Altritasti, 1 maggio 2024
Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! Firmiamo e diffondiamo la petizione popolare: https://www.altritasti.it/index.php/archivio/ambiente-e-territori/6070-si-all-energia-rinnovabile-no-alla-speculazione-energetica-firmiamo-e-diffondiamo-la-petizione-popolare
da Il Manifesto Sardo, 4 maggio 2024
Ma quale moratoria delle autorizzazioni per fonti rinnovabili vorrebbe fare la Giunta Todde?
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da IFANEWS, 2 maggio 2024
L’ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA GrIG HA LANCIATO UNA PETIZIONE NAZIONALE CONTRO LA SPECULAZIONE ENERGETICA: https://www.ifanews.it/lassociazione-ecologista-grig-ha-lanciato-una-petizione-nazionale-contro-la-speculazione-energetica
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da OK! Mugello, 3 maggio 2024
Lancio di una petizione per una moratoria su nuovi impianti rinnovabili in Italia.
Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! https://www.okmugello.it/articolo/lancio-petizione-impianti-2024_85307
da L’Unione Sarda, 4 maggio 2024
Agrivoltaico, ennesimo progetto a Guspini: «Fermiamo l’assalto, si perde la vocazione agricola».
Nella zona ben 1.200 ettari destinati ad ospitare pannelli. E in Sardegna, stima il Pd, «con l’ok a tutte le richieste, avremmo 86mila campi da calcio, è il far west»: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/medio-campidano/agrivoltaico-ennesimo-progetto-a-guspini-1200-ettari-di-pannelli-cosi-si-perde-la-vocazione-agricola-s9epsqjf
da L’Unione Sarda, 5 maggio 2024
Degrado e macerie nei cimiteri del fotovoltaico e dell’eolico.
Danni al paesaggio e inchieste, i casi di Carloforte, Villanova Tulo e Settimo San Pietro. (Francesco Pintore): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/degrado-e-macerie-nei-cimiteri-del-fotovoltaico-e-delleolico-rcpnz0ge
sommessamente si può dire che il piano paesaggistico regionale (P.P.R.) sia già previsto per l’intero territorio regionale sardo fin dalla legge regionale Sardegna n. 8/2004 e s.m.i. , pur potendo esser predisposto per stralci, com’è stato fatto per il 1° stralcio costiero nel 2006 (art. 1, commi 2° e 3°: “Il PPR costituisce il quadro di riferimento e di coordinamento, per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio regionale, degli atti di programmazione e pianificazione regionale, provinciale e locale ed assume i contenuti di cui all’articolo 143 del decreto legislativo n. 42 del 2004. In sede di prima applicazione della presente legge, il PPR può essere proposto, adottato e approvato per ambiti territoriali omogenei.“).
da L’Unione Sarda, 4 maggio 2024
La proposta di legge: «Ppr esteso a tutta la Sardegna contro l’invasione eolica».
Il testo destinato al Consiglio regionale scritto dal Comitato scientifico Insularità in Costituzione: «Dobbiamo bloccarli a tutti i costi»: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/la-proposta-di-legge-ppr-esteso-a-tutta-la-sardegna-contro-linvasione-eolica-po82edes
A.N.S.A., 6 maggio 2024
Cdm approva decreto agricoltura, accordo su fotovoltaico.
Lollobrigida, stop all’installazione selvaggia a terra. (https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/05/06/cdm-approva-decreto-agricoltura-accordo-su-fotovoltaico_99c6e1a8-df99-4445-a4e0-0ed36e294fd6.html)
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge con disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale.
Fonti di governo riferiscono che è stato trovato un accordo sugli impianti fotovoltaici.
Con il decreto “poniamo fine all’installazione selvaggia di fotovoltaico a terra – sottolinea il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – interveniamo con pragmatismo salvaguardando alcune aree. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto” ad esempio “sulle cave si potrà continuare a produrre energia” e “andremo a salvaguardare i fondi del Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo”.
A.N.S.A., 6 maggio 2024
Decreto agricoltura, stop a fotovoltaico selvaggio a terra. Lollobrigida: “Rafforzato il ruolo del commissario per la siccità”.
Sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati. (https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/05/06/decreto-agricoltura-stop-a-fotovoltaico-selvaggio-a-terra.-lollobrigida-rafforzato-il-ruolo-del_f12657ff-6510-4946-a2d4-41fe9c17ca02.html)
Sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere l’attività agricola sotto.
Gli impianti potranno anche essere realizzati in cave e vicino ad autostrade. Sono fatti salvi anche i progetti previsti dal Pnrr e quelli che hanno già presentato l’istanza per la realizzazione. E’ questa la decisione presa dal Cdm sul punto più spinoso del Decreto di aiuti al settore agricolo che il ministro Francesco Lollobrigida ha portato oggi in Consiglio dei ministri. “C’è stata grande serenità – ha detto Lollobrigida al termine della riunione – col collega dell’Ambiente Pichetto su un norma del 2021.
Dopo quattro anni poniamo fine alla installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, ovviamente con grande pragmatismo. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto, quindi nelle cave e nelle aree interne ad impianti industriali si potrà continuare a produrre queste agroenergie. Il tutto a salvaguardia dei piani Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo”. L’obiettivo, ha poi aggiunto, è quello di non sottrarre all’agricoltura terreni di pregio. La bozza del provvedimento prevedeva di fatto un divieto per l’agrivoltaico, cioè il fotovoltaico sui terreni agricoli: “le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra”.
Un divieto chiesto da tempo a gran voce da Coldiretti. e sostenuto con convinzione dal ministro Francesco Lollobrigida. Sembra anzi che il titolare dell’Agricoltura considerasse lo stop come il punto più importante del suo decreto di aiuti. Il problema è che l’agrivoltaico è considerato invece strategico dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, per sviluppare le fonti rinnovabili in Italia. Il Mase a febbraio ha varato un decreto che stanzia 30 milioni all’anno per vent’anni per questo settore. L’obiettivo è di arrivare a oltre 1 Gigawatt di potenza installata già nel 2026. Quando la bozza ha cominciato a girare la scorsa settimana, il Ministero guidato da Gilberto Pichetto ha fatto subito sapere che il divieto dell’agrivoltaico “non era condiviso”. Il ministro non ha gradito la fuga in avanti del collega, che evidentemente aveva deciso sulla materia senza consultarlo, nonostante fosse anche di sua competenza. Dalla fine della scorsa settimana, è partita una trattativa fra i due ministeri per arrivare a un compromesso. Raggiunto in Cdm.
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“Rafforziamo il ruolo del commissario per la siccità Nicola Dell’Acqua, che ha predisposto un piano straordinario e lo autorizziamo a svolgere gli interventi di urgenza per riuscire a efficientare il sistema idrico italiano”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, illustrando il decreto varato in Consiglio dei ministri, dove è stato audito il governatore della Sicilia Renato Schifani. Serve una “pianificazione per affrontare in termini infrastrutturali una criticità ormai ciclica – ha aggiunto -: la siccità non è un’emergenza, ogni cinque anni circa colpisce in modo devastante il nostro territorio, in questo caso la Sicilia ma è capitato ad altre regioni. Con il cambio climatico gli effetti rischiano di aumentare”.
Su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il Governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi, in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della Regione Siciliana. È stato anche deliberato un primo stanziamento di 20 milioni di euro per consentire alla Regione di far fronte all’attuazione degli immediati interventi.
“Diamo la possibilità di ampliare il ruolo di guardia venatoria alle associazioni legittimate allo svolgimento dell’antibracconaggio e del controllo dello svolgimento regolare di tutte le attività previste per legge”, dice il ministro Lollobrigida. “Questo – ha spiegato – ampia lo spettro delle associazioni che potranno avere, con una certificazione che deve essere data a coloro che svolgono questa funzione, il controllo in particolare dell’antibracconaggio, che è l’elemento sul quale auspichiamo si muovano le guardie che hanno questo tipo di configurazione”.
Agrivoltaico è un’altra presa in giro rapinosa che offende al paesaggio e agricoltura. Le colture mediterranee adattate da millenni non hanno bisogno di ombreggiamenti, anzi svolgono la fondamentale attività i fotosintesi soprattutto nei mesi primaverili-estivi. Non a caso si proteggono dai freddi invernali con le serre. I pannelli sopraelevati massacrano anche di più il paesaggio e relativo turismo locale per km e km. Ennesima speculazione energetica a favore delle imprese elettriche, non certo dell’agricoltura. Meno ipocrisia tinta di verde banconota
A.N.S.A., 10 maggio 2024
Stop alle rinnovabili in Sardegna, Todde il 21 da Fratin.
Governatrice, ‘abbiamo il diritto di gestire nostro territorio’: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/05/10/stop-alle-rinnovabili-in-sardegna-todde-il-21-da-fratin_0a125e64-c72b-48aa-8948-0b805f35cf87.html
prima o poi sarebbe successo.
A.N.S.A., 11 maggio 2024
Attentato incendiario contro azienda fotovoltaico a Noragugume.
In fiamme una macchina escavatrice e una trivella: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/05/11/attentato-incendiario-contro-azienda-fotovoltaico-a-noragugume_63512fd3-df02-42bf-99bf-f189e4fd317d.html
da L’Unione Sarda, 11 maggio 2024
Noragugume, attentato contro l’impresa che lavora sul maxi impianto fotovoltaico.
Incendiati i mezzi della ditta spagnola che sta installando i pannelli nell’area del consorzio industriale. Non escluso un legame con la bomba al Municipio di Ottana. (Francesco Oggianu): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/nuoro-provincia/noragugume-attentato-contro-limpresa-che-lavora-sul-maxi-impianto-fotovoltaico-x6gymi9n
da L’Unione Sarda, 13 maggio 2024
LA SPECULAZIONE. «Parchi eolici, trappola mortale per i volatili». (Marcello Cocco): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/parchi-eolici-trappola-mortale-per-i-volatili-v334hyuc
com’era ampiamente prevedibile.
da L’Unione Sarda, 14 maggio 2024
Tyrrhenian Link, via all’esproprio dei terreni a Selargius.
Ampia mobilitazione di Carabinieri a Matta ‘e Masone, al confine con Settimo: nella zona dovrebbe sorgere l’impianto di Terna: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/provincia-cagliari/tyrrhenian-link-via-allesproprio-dei-terreni-a-selargius-huwzz0a3
da L’Unione Sarda, 14 maggio 2024
«Andate via»: protesta non violenta contro il Tyrrhenian Link, gli operai smontano la trivella.
Agricoltore si piazza sul macchinario: «Il vostro lavoro uccide il mio». Alla fine nella campagna di Selargius arriva un piccola vittoria per il comitato: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/provincia-cagliari/andate-via-protesta-non-violenta-contro-il-tyrrhenian-link-gli-operai-smontano-la-trivella-hupcccon
A.N.S.A., 14 maggio 2024
Via agli espropri per il Thyrrenian link, protesta a Selargius.
Manifestazione del comitato del No, occupata una trivella. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/05/14/via-agli-espropri-per-il-thyrrenian-link-protesta-a-selargius_9b6e1443-f8a2-4d0c-b4d5-e4a5807cf1a5.html)
Terreni da espropriare nelle campagne tra Selargius e Settimo San Pietro per la posa del cavo sottomarino tra Sardegna e Sicilia.
Ma monta la protesta: oggi vicino al cantiere, manifestazione del comitato No Tyrrenhian Link, nato ad aprile 2023 contro il progetto che nella zona di Selargius interessa 17 ettari e che prevede la costruzione di due stazioni, una di accumulo dell’energia e una di sistamento. Sul posto, per l’ordine pubblico, polizia e carabinieri. I manifestanti hanno occupato e fermato una trivella: l’obiettivo, dicono, è quello di chiudere il cantiere e interrompere i lavori.
Stop quindi al ‘decreto di occupazione di urgenza”, passaggio appena precedente all’esproprio. “Questo progetto fondamentale per tutte le opere di speculazione energetica, sta già muovendo le ruspe e le navi – si legge nel manifesto social del comitato – Solo noi in prima persona possiamo fermarli. Incontriamoci ogni settimana per conoscerci, confrontarci e capire come fermare la distruzione della nostra Isola a partire dalla cura per il nostro agro. Incontriamoci, creiamo rete, disturbiamo i cantieri che avanzano”.
ora? Con il progetto definitivamente approvato e gli espropri in corso?
da L’Unione Sarda, 15 maggio 2024
Tyrrhenian Link, la Regione: “Chiediamo chiarezza a Terna, attenti alle legittime proteste dei cittadini”: https://www.unionesarda.it/multimedia/tyrrhenian-link-la-regione-chiediamo-chiarezza-a-terna-attenti-alle-legittime-proteste-dei-cittadini-qm2hv2s9
A.N.S.A., 21 maggio 2024
Rinnovabili: Todde vede Pichetto, ‘proficua collaborazione’.
Presidente, ‘ministro comprende situazione sarda su moratoria’. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/05/21/rinnovabili-todde-vede-pichetto-proficua-collaborazione_8af2d7cc-47c0-48e3-bc15-0cc61ce93256.html)
“Un incontro assolutamente positivo che pone le basi per una proficua collaborazione nel futuro”.
Lo ha dichiarato la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde a margine dell’incontro di questa mattina con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. “Abbiamo discusso dei temi che riguardano tutti i contesti energetici della Sardegna, a partire dalla mappa delle aree idonee – ha sottolineato Todde – in cui la discussione della posizione della Sardegna e delle altre regioni, inizialmente lontana rispetto a quella del ministero, a seguito dell’interlocuzione si è avvicinata molto”.
La governatrice ha partecipato al vertice con gli assessori dell’ambiente Rosanna Laconi e dell’Industria Emanuele Cani: “Domani avremo un incontro con le altre regioni proprio per definire una sintesi che porteremo poi al ministro”. Sul fronte della decarbonizzazione (il cosiddetto phase out in Sardegna sarà posticipato rispetto al resto d’Italia di qualche anno) e il superamento delle centrali a carbone “abbiamo avuto un confronto importante, il ministro si è detto disponibile a convocare un tavolo che possa rimettere insieme tutti gli attori in maniera da chiudere anche questo capitolo il più velocemente possibile”. Presidente e assessori hanno anche “portato le motivazioni sul disegno di legge per salvaguardare l’ambiente e il paesaggio della Sardegna – riferisce Todde – e devo dire che il ministro ha provato comprensione nella misura in cui in assenza di regole oggettivamente la Sardegna in questo momento è esposta più di altre regioni”.
ma che sta dicendo?
da Sardinia Post, 22 maggio 2024
Assalto eolico, l’annuncio di Todde: “Tutte sospese le delibere sulle valutazioni di impatto ambientale”. (https://www.sardiniapost.it/politica/assalto-eolico-lannuncio-di-todde-tutte-sospese-le-delibere-sulle-valutazioni-di-impatto-ambientale/)
Stop alle delibere per le autorizzazioni all’iter per le valutazioni di impatto ambientale per i nuovi impianti eolici – e in generale di energia rinnovabile – in Sardegna. Al momento sono sospese, congelate. Lo ha annunciato la presidente della Regione, Alessandra Todde, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la seduta della Giunta.
“Queste delibere, che riguardano l’iter di assoggettazione della Via e non sono autorizzazioni alla realizzazione di impianti, sono state tutte sospese perché proprio ieri si è tenuto, con il ministro Pichetto Fratin, un incontro relativo alle aree idonee – ha spiegato Todde -. Stamattina c’è stato un importante incontro tecnico con le Regioni, che stanno portando la proposta di bozza su questo, c’è stata una convergenza sostanziale e quindi vorremmo ovviamente rivedere questo tipo di delibere nella misura in cui abbiamo una conformazione delle aree idonee più stabile”. Sull’incontro con le altre Regioni, emerge una sostanziale condivisione della proposta sarda, sintetizzata ieri da Todde dopo l’incontro con il ministro: “Si utilizzeranno le linee guida del ministero lasciando alle Regioni la possibilità di disporre del loro territorio”. Quindi è cruciale arrivare a definire la mappa delle aree idonee sulla base delle specificità del territorio sardo e della necessità di proteggerne il paesaggio e l’ambiente.
in realtà, sono state fatte presentazioni e procedure di partecipazione del Thyrrenian Link, la partecipazione è stata ridotta: https://www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/Tyrrhenian-link
da L’Unione Sarda, 22 maggio 2024
Tyrrhenian link, i comitati presentano un esposto in Procura: «Popolazione non consultata».
Il passaggio, obbligato per l’approvazione del progetto, sarebbe stato ignorato: «Da parte nostra nessun consenso, ci faremo valere»: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/tyrrhenian-link-i-comitati-presentano-un-esposto-in-procura-popolazione-non-consultata-ppor82iw
da L’Unione Sarda, 28 maggio 2024
Moratoria sull’eolico: la maggioranza “rallenta” in attesa del decreto sulle aree idonee.
L’altro binario percorso per contrastare alla radice la speculazione sul vento e sul sole in Sardegna, il dl del governo, potrebbe essere pronto già a metà giugno: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/moratoria-sull-eolico-la-maggioranza-rallenta-in-attesa-del-decreto-sulle-aree-idonee-ysk99i0y
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Il comitato Insularità rilancia la sua proposta: «Non si perda tempo»
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25 maggio 2024
Energia, il grande inganno delle «aree idonee».
Se la Regione non imporrà divieti “urbanistici” urgenti ed efficaci l’assalto alla Sardegna non avrà più ostacoli. (Mauro Pili): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/energia-il-grande-inganno-delle-aree-idonee-mpdddhbg
A.N.S.A., 28 maggio 2024
Rinnovabili: maggioranza prende tempo in attesa decreto governo.
‘Regioni potranno decidere in autonomia sul proprio territorio’. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/05/28/rinnovabili-maggioranza-prende-tempo-in-attesa-decreto-governo_7a3f9ab4-8dcf-4d52-85cc-895087e7ae31.html)
La maggioranza prende tempo sul disegno di legge di sospensione per 18 mesi della realizzazione di impianti da energia rinnovabile su tutto il territorio sardo. Si rallenta per valutare ogni singolo aspetto del provvedimento approvato dalla giunta, prima che approdi in Aula, e nel frattempo si lavora a Roma, in attesa di avere il quadro chiaro soprattutto delle novità che stanno accadendo nella Conferenza Stato-Regioni, con la possibilità all’orizzonte che il ministero possa concedere mandato alle Regioni di stilare, ognuna per sé, la mappa delle aree idonee. È quanto emerso dalla seduta congiunta della quarta e quinta commissione del Consiglio regionale, in cui si sono svolte le audizioni dei quattro assessori all’Ambiente, Industria, Urbanistica e Agricoltura.
“Si lavora su un doppio binario”, sottolineano i titolari dell’Ambiente Rosanna Laconi e dell’Industria Emanuele Cani.
“Da un lato lavoriamo sul ddl di sospensione, su cui noi siamo convinti di poter fare un buon lavoro – precisa Cani -, e parallelamente dobbiamo lavorare sull’attività di relazione istituzionale con il governo e nell’ambito della Conferenza delle Regioni. Attraverso questi due binari noi dobbiamo provare a capire quali possono essere i tempi per dare ai sardi risposte certe sul quadro normativo del riferimento che oggi purtroppo non esiste o comunque è molto incerto”. Il decreto sulle aree idonee, spiega l’assessora Laconi, “sarà pronto dal ministero entro la metà di giugno e ci consentirà, entro 180 giorni, di legiferare come regione nell’ambito della definizione della pianificazione delle stesse aree. Questo è un punto fermo che concede alla Regione la prerogativa fondamentale: cioè pianificare in autonomia”. Binari paralleli ma entrambi efficaci, da perseguire contemporaneamente, secondo gli assessori della Giunta Todde. E se il decreto ministeriale e la conseguente legge regionale di recepimento, arriveranno prima che si chiuda l’iter del provvedimento dell’esecutivo, “sarà comunque utile – chiarisce Cani – per rafforzare il percorso della Regione, che ora intanto deve affrontare centinaia di progetti presentati”. Per Laconi il provvedimento della giunta “dà completamento alla pianificazione e alla programmazione regionale sul settore. Non dimentichiamo che pianificazione significa anche procedere con una serie di interventi, in primis l’adeguamento del piano energetico regionale”. Sta alla finestra l’opposizione, che aveva già espresso dubbi sull’efficacia del disegno di legge: “Abbiamo osservato che le idee sono un po’ cambiate in maggioranza – sottolinea il capogruppo Fdi Paolo Truzzu -, perché si è passati da un decreto, un disegno di legge ‘salva Sardegna’ a un ‘aspetta Sardegna’, perché oggi ci hanno detto che non c’è fretta, che probabilmente va rivisto, che forse non risolve i problemi come noi avevamo già detto dall’inizio”. “Il cambio di rotta è determinato dal fatto che il governo ha ampiamente riconosciuto la preminenza delle regioni nell’attività di gestione del territorio, di programmazione e pianificazione – aggiunge Truzzu – quindi questo governo dimostra di ascoltare le regioni, non come è successo con il governo Draghi che aveva invece imposto una scelta in maniera autoritaria dall’alto verso il basso”.
da L’Unione Sarda, 30 maggio 2024
Cagliari, la marcia dei comitati contro la speculazione energetica.
Oltre mille partecipanti da tutta l’Isola al corteo da piazza Garibaldi al Consiglio regionale: «Salviamo la Sardegna dal processo di colonizzazione»: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/cagliari-la-marcia-dei-comitati-contro-la-speculazione-energetica-vwz5bd98
da L’Unione Sarda, 30 maggio 2024
Invasione eolica, è guerra totale tra Ministeri.
Il Soprintendente Speciale del Pnrr denuncia: il Dicastero dell’Ambiente legittima la distruzione. (Mauro Pili): https://www.unionesarda.it/invasione-eolica-e-guerra-totale-tra-ministeri-j80tzp81
il governo nazionale mi pare abbia appena imposto una nuova servitù di Stato, in barba alla nostra autonomia.
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/aree-idonee-nuovo-schiaffo-alla-sardegna-n0t37sg1
da L’Unione Sarda, 3 giugno 2024
Eolico, Todde alza i toni e va allo scontro con il governo: «Non ci faremo prendere in giro». Il ministero: «Stupiti».
La presidente della Regione attacca l’esecutivo e il ministro Pichetto Fratin sulla mappa delle aree idonee. (https://www.unionesarda.it/politica/eolico-todde-siamo-sotto-attacco-speculativo-no-a-chi-lucra-barbaramente-skeag372)
Sulle aree idonee si apre una crepa tra governo e Regione Sardegna, capofila per la definizione dei criteri territoriali: «L’ho detto chiaramente e lo ribadisco: la Sardegna non si farà prendere in giro».
Non usa mezzi termini la presidente della Regione Alessandra Todde, che alza i toni e anche sui social attacca il governo e il ministro Pichetto Fratin sulla mappa delle aree idonee che non tiene conto delle osservazioni presentate dalla Regione dieci giorni fa in occasione di un vertice.
«In questo momento – ha scritto – il nostro territorio è sotto attacco speculativo e noi riteniamo necessario difenderlo con ogni strumento possibile. Siamo convintamente a favore della transizione ecologica, che ci permetterà di fare a meno delle centrali a carbone che inquinano i nostri territori. Potremo così salvaguardare la salute delle sarde e dei sardi che in quei territori vivono e contrastare il cambiamento climatico di cui già subiamo l’effetto, con la siccità che minaccia le nostre attività e le nostre vite. Siamo però totalmente contrari a chi, strumentalizzando parole come tutela dell’ambiente o sostenibilità, specula e lucra barbaramente su territorio, suolo e paesaggio».
LE ISTANZE
Dopo l’incontro del 21 maggio scorso al ministero dell’Ambiente la strada sembrava tutta in discesa. Invece la bozza ha rotto l’equilibrio che si era creato.
Le tre istanze portate da Todde al Mase riguardavano, in primo luogo, il cosiddetto burden sharing, ovvero la quota di rinnovabili che la regione deve prendere in carico. «Abbiamo chiesto di decidere noi dove, perché abbiamo beni identitari da proteggere, territori agricoli vocati che dobbiamo difendere e anche un contesto paesaggistico che deve essere messo a fattor comune».
La seconda cosa richiesta è relativa ai parchi eolici offshore, «che potrebbero rientrare all’interno delle autorizzazioni: anche se sono acque internazionali, quindi oltre le 12 miglia, devono essere considerati 100% impattanti la Sardegna, perché incidono sulla nostra economia, sulla nostra pesca, sul turismo, su attività che sono nostre». Nella bozza, invece, per il raggiungimento degli obiettivi di potenza l’intenzione è quella di tenere conto del «40% della potenza nominale degli impianti a fonti rinnovabili off-shore di nuova costruzione entrati in esercizio dal 1 gennaio 2021 fino al 31 dicembre dell’anno di riferimento le cui opere di connessione alla rete elettrica sono realizzate sul territorio della Regione o provincia autonoma». Una proposta, quella dell’esecutivo, «inaccettabile» per la Sardegna.
Il terzo punto, infine, riguarda la crescita. «In questo momento abbiamo autorizzazioni che eccedono il limite di 6.2 posto fino al 2030 dal governo e dalla normativa europea e su quello abbiamo detto» all’esecutivo di «starne fuori – spiega -: noi dobbiamo decidere come vogliamo crescere dal punto di vista energetico, come organizzare il nostro territorio e organizzare la produzione di energia sulla base della nostra economia. Lo faremo con un piano energetico e con una crescita organica».LE REAZIONI
Da fonti del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica trapela stupore per questo improvviso innalzamento dei toni: «Sul decreto Aree idonee le interlocuzioni sono proseguite informalmente anche nel fine settimana con spirito costruttivo. Sorprende quindi la posizione della presidente Todde». Al Mase, comunque, «c’è fiducia che domani, nel corso della Conferenza delle Regioni, il dialogo possa procedere in maniera serena e positiva al fine di giungere a una posizione condivisa».
scopre l’acqua calda, meglio tardi che mai.
da L’Unione Sarda, 4 giugno 2024
Energia, Todde contro tutti: «Il Governo ci deve ascoltare. E non ho paura della Cina, pronta alla battaglia».
La presidente della Regione: «In Sardegna richieste per impianti eolici e fotovoltaici dieci volte superiori alle esigenze imposte da Stato e Ue». (https://www.unionesarda.it/news-sardegna/energia-todde-contro-tutti-il-governo-ci-deve-ascoltare-e-non-ho-paura-della-cina-pronta-alla-battaglia-npck1ebm)
Ieri ha esternato il sentimento di «essere stata presa in giro». Oggi Alessandra Todde si sente battagliera contro la speculazione su eolico e fotovoltaico in atto in Sardegna. Si dice pronta a mettersi contro il Governo e afferma: «Non ho paura della Cina».
La presidente della Regione ha affrontato il tema energia ai microfoni de “L’Attimo Fuggente”, condotto da Luca Telese sulla Fm di Giornale Radio.
«Quello che sta succedendo in Sardegna è pura speculazione. Non abbiamo voce in capitolo dal punto di vista paesaggistico e urbanistico. Io e la mia maggioranza siamo assolutamente favorevoli alla transizione ecologica, ma come e dove mettere le pale eoliche e i fotovoltaici lo vogliamo decidere noi», ha affermato Todde.
In Sardegna c’è una richiesta di autorizzazioni per impianti eolici e fotovoltaici che, se realizzati, produrrebbero una quantità di energia 10 volte superiore alla soglia richiesta da Stato e Europa sulle fonti rinnovabili. «È ancora più incredibile che tutti questi progetti non potrebbero nemmeno essere esportati», ha sottolineato Todde, «perché anche considerando tutte le infrastrutture che si stanno costruendo, non basterebbero per portare fuori tutto il quantitativo di energia».
Il governo, sostiene la presidente, «deve dimostrare con i fatti di voler collaborare accogliendo le nostre istanze sulle autorizzazioni. Non ci faremo mai più prendere in giro», Intanto «nessuna delle nostre istanze presentate è stata presa in considerazione, se non in piccola parte. Adesso basta, dovete ascoltarci», ha aggiunto.
L’attenzione è stata incentrata anche sul maxi impianto fotovoltaico che i cinesi vogliono realizzare su mille ettari nella Nurra: «Non ho paura della Cina», ha detto Todde, «difenderò le prerogative dei sardi. Dal governo non si azzardino a metterci in queste condizioni, non si azzardino con i loro ritardi a lasciarci senza regole, perché se non ci sono regole le faremo noi. Faremo la nostra battaglia».
Non è accettabile «sacrificare 1000 ettari di terreno agricolo, anche con produzioni Igp e Dop, per fare agrivoltaico che non sfrutteremo neppure noi ma un governo straniero», ha aggiunto, «la situazione è sfuggita di mano, lotteremo insieme ai comitati creati spontaneamente e ai cittadini che non hanno intenzione di chinare la testa. Non succederà».
come previsto.
dal sito web istituzionale del Governo Italiano, Consiglio dei Ministri n. 91 del 7 agosto 2024 (https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-ministri-n-91/26440)
…
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato 17 leggi regionali e ha quindi deliberato di impugnare: