Deposito unico nazionale per le scorie radioattive, chi si offre?
Il 13 dicembre 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in base a recente decisione del Consiglio dei Ministri, ha formalizzato la pubblicazione dell’elenco dei siti presenti nella Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) per l’ubicazione del sito del deposito unico delle scorie radioattive.
E’ pur vero che l’elenco delle aree idonee è noto da tempo, ma ora è stata avviata la procedura inerente la manifestazione di disponibilità (validità 30 giorni) da parte degli Enti locali. Autocandidature, quindi, sia per Comuni il cui territorio è potenzialmente idoneo sia per Comuni non individuati, ma che chiedono un riesame del proprio territorio per verificarne l’eventuale idoneità.
Analogamente potrebbe farsi avanti il Ministero della Difesa per aree militari.
Circa un miliardo di euro di investimenti nel sito prescelto sono certamente allettanti e c’è chi si è già fatto avanti, come il sindaco di Trino (VC).
La situazione appare decisamente complessa e faremo, come sempre, la nostra parte per evitare danni ambientali e sanitari, nonché fesserie di vario genere, per quanto possibile.
La procedura di individuazione del sito del deposito unico delle scorie radioattive.
La procedura complessa prevista dal Governo per l’individuazione del sito unico nazionale per le scorie radioattive è stata avviata da tempo ed è tuttora in corso.
Nel deposito unico delle scorie radioattive dovranno esser custoditi a lungo termine in estrema sicurezza i circa 95 mila metri cubi di materiali radioattivi (residui del ciclo energetico delle centrali nucleari dismesse, rifiuti industriali, residui di attività mediche, ecc.) prodotti in Italia.
In proposito, la Commissione VIA/VAS ha espresso il proprio parere ambientale (n. PRR-2577-12122017 del 12 dicembre 2017) nell’ambito della procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) relativa al Programma Nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi.
Predisposto, poi, il progetto preliminare, tolto il segreto di Stato, è stata pubblicata la carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) ed è stata avviata (5 gennaio 2021) la fase di consultazione pubblica.
Conclusa la fase di consultazione pubblica, non si è provveduto alla scelta del sito: il Governo Meloni, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 27 novembre 2023 ha approvato il testo dell’ennesimo decreto – legge in materia energetica, che vede – fra le varie norme discutibili – una comprendente “la possibilità di autocandidature da parte di enti territoriali a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, per promuovere la possibilità di una più celere individuazione dell’area di stoccaggio”.
L’azione del GrIG.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), dopo un’ampia verifica fra i propri Soci, aveva inoltrato (24 giugno 2021) uno specifico atto nell’ambito della relativa procedura di consultazione pubblica: sulla base degli stessi principi e criteri enunciati da I.S.P.R.A. (Guida tecnica n. 29 “Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività”, 2014) e dalle altre strutture tecnico-scientifiche pubbliche, ha espresso forte contrarietà nei confronti della scelta di alcuni dei 67 siti potenzialmente idonei individuati, precisamente i siti individuati in Sardegna, nella zona pianeggiante-collinare del Campidano e della Marmilla, i siti individuati nella Tuscia viterbese o Etruria meridionale e i siti individuati in Toscana, in Provincia di Siena e in Provincia di Grosseto.
Questi siti potenziali, infatti, interferiscono con le aree della Rete Natura 2000 (S.I.C., Z.P.S., Z.S.C.) ai sensi delle direttive n. 92/42/CEE sulla salvaguardia di habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, nonché con beni culturali specificamente tutelati (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) rientranti nel patrimonio dell’umanità sotto l’egida dall’UNESCO.
In taluni casi si tratta anche di aree a forte rischio sismico (Tuscia/Etruria meridionale), in altri c’è stata la forte e formalizzata opposizione popolare (in Sardegna si è svolto in data 15-16 maggio 2011 un referendum popolare consultivo con il seguente testo referendario:“Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti?”Al referendum hanno partecipato il 59.98% degli elettori, con la vittoria del “si” al 97,13% dei votanti).
Ma ci sono anche siti individuati che interessano aree naturali protette come quelle fra Altamura, Laterza e Matera, dov’è presente il parco nazionale dell’Alta Murgia.
E ora?
L’individuazione del sito del deposito unico nazionale per i rifiuti radioattivi e il connesso parco tecnologico, nonostante i forti incentivi economici previsti sarà certamente una decisione non semplice per la quale sarà necessaria la (difficile) massima condivisione.
Dai 67 siti potenziali individuati nel 2021 si è giunti agli attuali 51 e non sarà sufficiente un’eventuale autocandidatura per giungere a una scelta valida e condivisa.
Non può certo essere individuato un sito inidoneo sul piano ambientale, storico-culturale e della sicurezza pubblica.
Ambiente, salute e sicurezza non si comprano nemmeno con un miliardo di euro.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
dal sito web istituzionale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
Nucleare, pubblicato l’elenco delle 51 aree idonee alla localizzazione del Deposito nazionale.
Entro 30 giorni i territori non presenti nella proposta possono avanzare la propria candidatura
Roma, 13 dicembre 2023 – Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito istituzionale l’elenco delle aree presenti nella proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI), che individua le zone dove realizzare in Italia il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e il Parco Tecnologico, al fine di permettere lo stoccaggio in via definitiva dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività. La Carta e’ stata elaborata dalla Sogin, sulla base delle osservazioni emerse a seguito della consultazione pubblica e del Seminario nazionale condotti dopo la pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), e approvata dall’Ispettorato nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (Isin). La Carta Nazionale delle aree idonee individua 51 zone i cui requisiti sono stati giudicati in linea con i parametri previsti dalla Guida tecnica Isin, che recepisce le normative internazionali per questo tipo di strutture.
Gli enti territoriali le cui aree non sono presenti nella proposta di CNAI, nonché il Ministero della difesa per le strutture militari interessate, possono entro trenta giorni dalla pubblicazione della Carta, presentare la propria autocandidatura a ospitare il Deposito nazionale e il Parco tecnologico e chiedere al MASE e alla Sogin di avviare una rivalutazione del territorio stesso, al fine di verificarne l’eventuale idoneità.
Possono inoltre presentare la propria autocandidatura, entro lo stesso termine, anche gli enti territoriali le cui aree sono presenti nella proposta di CNAI.
Le autocandidature devono essere inviate ad entrambi i seguenti indirizzi PEC:
MASE: CEE@Pec.Mite.Gov.it
Sogin S.p.A.: depositonazionale@pec.sogin.it
(foto da mailing list ambientaliste, S.D., archivio GrIG)
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
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- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
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da Il Manifesto Sardo, 17 dicembre 2023
Deposito unico nazionale per le scorie radioattive, chi si offre? https://www.manifestosardo.org/deposito-unico-nazionale-per-le-scorie-radioattive-chi-si-offre/
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da Alghero Live, 16 dicembre 2023
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da Salviamo il Paesaggio, 19 dicembre 2023
Deposito unico nazionale per le scorie radioattive, chi si offre? http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2023/12/deposito-unico-nazionale-per-le-scorie-radioattive-chi-si-offre/
Sulle Alpi in zone disabitate lontane il più possibile dagli esseri umani!!! Molto ci vuole a capirlo!
Dipende, anche le Alpi sono un bene paesaggistico e identitario (per chi le vive, a seconda delle zone, e a seconda del versante si parla di altri Paesi). Se noi in Sardegna abbiamo dei vincoli anche su una staccionata in zona costiera (giustamente e meno male), altrettanto accade (immagino) in zone alpine o apparentemente “disabitate”
Il problema principale sono le scorie di per sé, ed in seconda battuta il problema è il deposito “unico”. Probabilmente sarebbe più democratico che ogni territorio (regione, comunità, quel che si voglia), smaltisca e immagazzini le scorie a base nucleare che produce per il proprio uso/profitto/interesse.
A questo punto sono due le strade: o ci si responsabilizza della propria (territorialmente parlando) produzione di rifiuti a base nucleare, immagazzinamento compreso, o si riduce l’uso di processi a base nucleare e si cercano alternative per evitare di produrre troppi rifiuti nucleari ricadenti nel proprio territorio che ne trae beneficio (sia medico, energetico o quant’altro).
L’errore maggiore è cercare un deposito “unico”, che ovviamente e giustamente causa le antipatie locali visto che ci si ritrova i rifiuti di ” tutti gli altri”.
Altra grave criticità del centralismo italico.
Fate vobis.
Cordialmente,
AP
Mettete i rifiuti radioattivi sulla Luna oppure, su Marte. Formate i netturbini a saper guidare lo shattold invece che il camion dell’immondizia.
vabbè…
A.N.S.A., 21 dicembre 2023
Nucleare:verso ricorso Regione Sardegna contro elenco siti Sogin.
Solinas annuncia accesso gli atti e ribadisce no al deposito: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/12/21/nucleareverso-ricorso-regione-sardegna-contro-elenco-siti-sogin_270462f5-0dd6-4c5a-a55c-9921d4cda1eb.html
_________________________
da L’Unione Sarda, 21 dicembre 2023
NUCLEARE. Scorie, Solinas: «Presenteremo ricorso contro la pubblicazione delle aree idonee».
«Faremo tutto il possibile per contrastare questa decisione». In Consiglio regionale gli Stati generali con i 14 sindaci dei Comuni individuati dal ministero: https://www.unionesarda.it/politica/scorie-solinas-presenteremo-ricorso-contro-la-pubblicazione-delle-aree-idonee-du4l12pv
da Prima Novara, 14 marzo 2024
ERA UN’AUTO CANDIDATURA. Deposito scorie nucleari: il comune piemontese di Trino Vercellese revoca la candidatura.
La nuova proposta di delibera con la revoca, firmata dal sindaco Daniele Pane, è stata pubblicata in queste ore sull’albo pretorio dell’amministrazione comunale: https://primanovara.it/attualita/deposito-scorie-nucleari-il-comune-piemontese-di-trino-vercellese-revoca-la-candidatura/
a oggi un traguardo lontano.
A.N.S.A., 5 aprile 2024
Meloni, l’energia pulita dal nucleare è una grande prospettiva.
L’Italia non è seconda a nessuno, possiamo continuare a crescere. (https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/04/05/meloni-lenergia-pulita-dal-nucleare-e-una-grande-prospettiva_56701fc2-f756-4206-8373-4efa1efaab05.html)
na grande prospettiva, una grande visione, un grande sogno derivano dalla possibilità di produrre in un futuro non così lontano energia pulita e illimitata dal nucleare da fusione.
L’Italia è la patria di Enrico Fermi, su questa non è seconda a nessuno grazie al know how, all’attività di ricerca e sviluppo, al nostro sistema produttivo: possiamo continuare a crescere, a dare al mondo nuove scoperte e un futuro migliore e diverso”.
Lo ha detto la premier Giorgia Meloni intervenendo all’evento “La Scienza al centro dello Stato” promosso dalla Italian Scientists Association.
ma se non riescono nemmeno a individuare il sito del deposito unico delle scorie radioattive?!
A.N.S.A., 2 maggio 2024
Pichetto, entro la legislatura nuove norme per il nucleare.
“Questo è il mandato del governo e del parlamento”: https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2024/05/02/pichetto-entro-la-legislatura-nuove-norme-per-il-nucleare_7b62c559-0c85-457c-a4a1-dd454bbbab4b.html
appunto.
da L’Unione Sarda, 2 maggio 2024
Deposito scorie nucleari: «Il sito scelto entro il 2027». La Sardegna nella lista con altre 5 regioni.
Il ministro Pichetto Fratin: «Prima della fine della legislatura il governo varerà anche la normativa necessaria per reintrodurre in Italia piccoli reattori atomici»: https://www.unionesarda.it/news/italia/deposito-scorie-nucleari-entro-il-2027-verra-scelto-il-sito-la-sardegna-nella-lista-con-altre-5-regioni-whq8moxj