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Presentati altri atti di opposizione al rilascio delle concessioni demaniali marittime per  centrali eoliche offshore: per ora, 174 pale eoliche nel mare della Sardegna meridionale.


Terna s.p.a., progetti centrali eoliche offshore (2021)

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha presentato (26 marzo 2022) alla Direzione Compartimentale Marittima di Cagliari un nuovo specifico atto di opposizione al rilascio di altre due concessioni demaniali marittime per la realizzazione di altrettante centrali eoliche offshore flottanti nel mare del Sulcis da parte della Sea Wind Italia s.r.l. (sede legale nella zona industriale di Portoscuso).

Coinvolti anche il Ministero della Transizione Ecologica, la Regione autonoma della Sardegna, i Comuni rivieraschi (Carloforte, Portoscuso, S. Antioco).

Complessivamente sono state richieste concessioni demaniali marittime per circa 400 m² di area demaniale per cavidotti interrati + circa 1.346.222 m² di specchio acqueo nel mare territoriale per cavidotti sottomarini e aerogeneratori con fondazione floating + circa 1.367.839 m² di specchio acqueo oltre il confine del mare territoriale per aerogeneratori con fondazione floating (qui l’avviso relativo all’istanza Del Toro 2, qui l’avviso relativo all’istanza Del Toro 1).

Complessivamente 48 aerogeneratori in progetto.

Sardegna, progetti di centrali eoliche offshore (fLa Nuova Sardegna, 2022)

In precedenza il GrIG aveva inviato (3 marzo 2022) alla Direzione Compartimentale Marittima di Cagliari un analogo atto di opposizione al rilascio di ben tre concessioni demaniali marittime per la realizzazione di altrettante centrali eoliche offshore flottanti nel Golfo di Cagliari.

Erano stati coinvolti anche il Ministero della Transizione Ecologica, la Regione autonoma della Sardegna, i Comuni rivieraschi (Cagliari, Quartu S. Elena, Maracalagonis, Sinnai, Villasimius, Capoterra, Sarroch, Pula, Domus de Maria, Teulada).

Complessivamente sono state richieste concessioni demaniali marittime per circa 108 m² di area demaniale per cavidotti interrati + circa 1.135.000 m² di specchio acqueo nel mare territoriale per cavidotti sottomarini e aerogeneratori con fondazione floating + circa 1.888.264.000 m² di specchio acqueo oltre il confine del mare territoriale per aerogeneratori con fondazione floating (qui l’avviso relativo all’istanza Repower Renewable s.p.a.; qui l’avviso relativo all’istanza Nora Ventu s.r.l. per la centrale Nora 1; qui l’avviso relativo all’istanza Nora Ventu s.r.l. per la centrale Nora 2).

Mar di Sardegna, progetto di centrale eolica offshore (tratto da documentazione procedura di scoping)

Sono, quindi, stati predisposti e depositati presso gli uffici della Capitaneria di Porto di Cagliari ben sei progetti di centrali eoliche offshore nei mari della Sardegna meridionale, con 174 aerogeneratori in progetto.

* Repower Renewables.p.a., dell’elvetico Gruppo Repower, un progetto di centrale eolica offshore al largo di Capo Teulada, con 33 aerogeneratori;

* Nora Ventu s.r.l., società milanese frutto dell’accordo tra Falck Renewabless.p.a. e BlueFloat Energy, due progetti di centrali eoliche galleggianti offshore con 93 aerogeneratori per una capacità complessiva di 1,4 GW a 18 miglia marine a sud est di Cagliari (Nora 2, 40 aerogeneratori) e a 6 miglia marine a sud di Capo Teulada (Nora 1, 53 aerogeneratori).  Fan balenare ben 4 mila posti di lavoro in fase di realizzazione e 300 in fase di gestione;

* Ichnusa Wind Power s.r.l., con sede a Milano, 42 aerogeneratori galleggianti alti 265 metri a circa 35 chilometri dalla costa sulcitana, per una potenza complessiva di 504 MW. L’istanza di concessione demaniale marittima è stata sospesa (aprile 2021) dopo un atto di opposizione presentato dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) e da alcuni Comuni rivieraschi (Carloforte, Portoscuso, Buggerru), mentre è stata svolta la fase di definizione dei contenuti dello studio di impatto ambientale (scoping) finalizzata alla successiva procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.);

* Seawind Italia s.r.l., con sede a Portoscuso, 48 aerogeneratori in progetto, istanze di concessioni demaniali marittime per due centrali eoliche offshore, la Del Toro 2 a 21 miglia marine a sud ovest dell’Isola di S. Pietro e la Del Toro 1 a 6 miglia marine al largo dell’Isola di S. Antioco.

Si tratta di una delle più rilevanti conseguenze della volontà ormai di fatto conclamata di voler destinare la Sardegna e i mari sardi al ruolo di piattaforma di produzione energetica.

In ogni caso, per legge, i progetti di centrali eoliche off shore in argomento dovranno essere assoggettati ai rispettivi e vincolanti procedimenti di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), con considerazione degli impatti cumulativi (artt. 21 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).

Tuttora nessun procedimento di V.I.A. è stato neppure avviato.

centrale eolica a mare

Oltre il sensibile impatto ambientale e agli impatti sulle attività turistiche e sulla navigazione commerciale, assolutamente tuttora non valutati, sarebbe oltremodo assurdo vincolare una così ampia estensione di aree demaniali, di mare territoriale e d’interesse nazionale per così lunghi termini temporali (30 e 40 anni) in assenza di qualsiasi autorizzazione per la realizzazione e la gestione della progettata centrale eolica off shore, in violazione dell’obbligo di congrua motivazione vigente per qualsiasi atto amministrativo (art. 3 della legge n. 241/1990 e s.m.i.).

Questo assalto al mare sotto il profilo energetico è, purtroppo, conseguenza della scarsa e ben poco adeguata pianificazione delle reali esigenze energetiche, della deficitaria promozione del risparmio di energia, della inadeguata diversificazioni delle fonti di produzione, della mancanza di sistemi di accumulo energetico e, soprattutto, di una efficace individuazione delle aree di rilievo naturalistico, ambientale, paesaggistico sottratte a qualsiasi tipologia di produzione di energia.

E’ un vero e proprio Far West nel Mediterraneo, dove ogni società energetica sembra poter fare quello che vuole. Con un bel po’ di soldi pubblici, tanto per cambiare.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Gheppio (Falco tinnunculus)

(foto da La Nuova Sardegna, da mailing list ambientaliste, S.D., archivio GrIG)

  1. Stefano
    marzo 28, 2022 alle 11:02 am

    secondo me sbagliate. L’orrore in Sardegna sono le centrali a carbone ben visibili ad esempio al nord o i progetti di scavarla tutta per farci gasdotti.

    • marzo 28, 2022 alle 9:54 PM

      Stefano, dove vive? Ci battiamo da sempre contro la prosecuzione dell’utilizzo del carbone e delle altre fonti di origine fossile, ma questo non vuol dire che qualsiasi speculatore energetico possa fare quello che vuole.
      Magari inizi a informarsi, poi se ne riparla.
      Buona serata.

      Stefano Deliperi

  2. marzo 28, 2022 alle 3:05 PM

    A.N.S.A., 28 marzo 2022
    Eolico: ecologisti contro nuovi progetti off shore Sardegna.
    Sono sei le richieste di rilascio concessioni, “è far west”. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2022/03/28/eolico-ecologisti-contro-nuovi-progetti-off-shore-sardegna_95e175f4-94ea-49da-93e9-559101cd9710.html)

    L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha presentato alla Direzione compartimentale Marittima di Cagliari atti di opposizione al rilascio di due concessioni demaniali marittime per la realizzazione di altrettante centrali eoliche offshore flottanti nel mare del Sulcis da parte della Sea Wind Italia s.r.l. (sede legale nella zona industriale di Portoscuso).
    Si tratta di opposizioni che si aggiungono ad altre già depositate dall’associazione.

    Sono sei i progetti di centrali eoliche offshore nei mari della Sardegna meridionale, con 174 aerogeneratori in progetto: nel dettaglio da parte di Repower Renewables.p.a. al largo di Capo Teulada, con 33 aerogeneratori; da Nora Ventu s.r.l con due progetti di centrali eoliche galleggianti offshore con 93 aerogeneratori per una capacità complessiva di 1,4 GW a 18 miglia marine a sud est di Cagliari e a 6 miglia marine a sud di Capo Teulada; da Ichnusa Wind Power s.r.l., con 42 aerogeneratori galleggianti alti 265 metri a circa 35 chilometri dalla costa sulcitana, per una potenza complessiva di 504 MW; da Seawind Italia s.r.l., con 48 aerogeneratori a 21 miglia marine a sud ovest dell’Isola di S. Pietro e a 6 miglia marine al largo dell’Isola di S. Antioco. Ancora nessun procedimento di Via è stato avviato.

    “Si tratta di una delle più rilevanti conseguenze della volontà ormai di fatto conclamata di voler destinare la Sardegna e i mari sardi al ruolo di piattaforma di produzione energetica – denuncia l’associazione – Questo assalto al mare sotto il profilo energetico è, purtroppo, conseguenza della scarsa e ben poco adeguata pianificazione delle reali esigenze energetiche, della deficitaria promozione del risparmio di energia, della inadeguata diversificazioni delle fonti di produzione, della mancanza di sistemi di accumulo energetico e, soprattutto, di una efficace individuazione delle aree di rilievo naturalistico, ambientale, paesaggistico sottratte a qualsiasi tipologia di produzione di energia. E’ un vero e proprio Far West nel Mediterraneo – conclude il Grig – dove ogni società energetica sembra poter fare quello che vuole. Con un bel po’ di soldi pubblici, tanto per cambiare.

    ____________________

    da L’Unione Sarda, 28 marzo 2022
    “ASSALTO AL MARE”. Eolico, ecologisti contro nuovi progetti offshore in Sardegna.
    Sono sei le richieste di rilascio concessioni, gli ambientalisti: “Così è far west”: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/eolico-ecologisti-contro-nuovi-progetti-offshore-in-sardegna-k21zgxc9

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    da Sardinia Post, 28 marzo 2022
    Centrali eoliche nel mare sardo, via alle opposizioni. Nel Sud sei progetti per 174 pale: https://www.sardiniapost.it/economia/centrali-eoliche-nel-mare-sardo-via-alle-opposizioni-nel-sud-sei-progetti-per-174-pale/

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    da Alghero Live, 28 marzo 2022
    Per ora, 174 pale eoliche nel mare della Sardegna meridionale. Altre opposizioni: https://algherolive.it/2022/03/28/per-ora-174-pale-eoliche-nel-mare-della-sardegna-meridionale-altre-opposizioni/

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    da Cagliaripad, 28 marzo 2022
    Eolico: sud Sardegna come il Far West | Altre due centrali offshore nel Sulcis.
    Attualmente alla Capitaneria di Porto di Cagliari sono depositati ben sei progetti che prevedono la realizzazione di 174 aerogeneratori. Il no del Gruppo di Intervento Giuridico: https://www.cagliaripad.it/560565/eolico-sud-sardegna-come-il-far-west-altre-due-centrali-offshore-nel-sulcis/

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    da Olbia.it, 28 marzo 2022
    Eolico Off Shore: il Grig si oppone ai nuovi progetti: https://www.olbia.it/eolico-off-shore-il-grig-si-oppone-ai-nuovi-progetti

    • marzo 29, 2022 alle 3:05 PM

      da L’Unione Sarda, 29 marzo 2022
      Portoscuso – Carloforte – S. Antioco. Eolico davanti alle coste? Il Grig: “Assurdo vincolare il mare per decine di anni”. (Antonella Pani)

      Eolico in mare? C’è già chi ha presentato atto di opposizione. Si tratta del Gruppo di intervento giuridico. “E’ una delle più rilevanti conseguenze – si legge in una nota del Grig – della volontà ormai conclamata di voler destinare la Sardegna e i mari sardi al ruolo di piattaforma energetica. Tuttora nessun procedimento di Via è stato neppure avviato. Sarebbe assurdo vincolare una così ampia estensione di aree demaniali per così lunghi termini temporali (trenta – quarant’anni) in assenza di qualsiasi autorizzazione per la progettata centrale eolica offshore”.
      Non si pronunciano ancora, invece, i sindaci dei centri costieri del Sulcis chiamati in causa per l’avviso della richiesta di concessione demaniale marittima fatta dalla Sea Wind, società con sede legale a Portoscuso, alla Capitaneria di Porto per l’installazione di 46 aerogeneratori al largo delle coste sud occidentali. Ancora non è stata avviata la procedura di Via (Valutazione di impatto ambientale): “Come Comune a tempo debito presenteremo le nostre osservazioni – dice il sindaco di Carloforte Salvatore Puggioni – intanto in questa fase non conosciamo il progetto e riteniamo invece che sia indispensabile sedersi attorno ad un tavolo per entrare nei dettagli”. Non ci sono per ora favorevoli o contrari, ma necessità di approfondire: “Attualmente c’è una richiesta di concessione demaniale marittima – dice Ignazio Locci, sindaco di sant’Antioco – ma noi sindaci non conosciamo i progetti nello specifico. Quando toccherà a noi esprimerci nel merito bisognerà valutare tutto l’insieme, tenendo conto anche della situazione energetica nazionale e internazionale”.
      Le osservazioni potrebbero arrivare con l’attivazione della Via da parte del Ministero della Transizione ecologica per i due progetti del Toro 1 e del Toro 2. “In questa circostanza – dice il sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda – il nostro Comune è interessato esclusivamente per l’arrivo del cavo in porto di cui, in un momento successivo, prenderemo in considerazione le eventuali incidenze. Ora siamo concentrati nell’opposizione alla gasiera”.

      • Antonio
        marzo 29, 2022 alle 3:25 PM

        Ho letto buona parte dei documenti dello “scoping” del progetto di Ichnusa Wind Power e sono convinto che si tratti di un’opportunità unica per il Sulcis Iglesiente per tutelare ambiente, biodiversità e per rilanciare industria e lavoro.
        Tra le altre cose, le vostre osservazioni sono state tutte scartate dalla Commissione tecnica del Ministero, soprattutto nella parte in cui si paventa un pericolo per il sistema industriale dovuto all’incostanza della produzione di energia eolica e al ricorso alla centrale a carbone di Portovesme per “riattivarne” il funzionamento in quanto già l’Enel ha comunque deciso di chiudere la centrale termoelettrica perché da tempo è stata dichiarata “non essenziale in quanto non più indispensabile a garantire il controllo delle tensioni nella porzione di rete del sistema elettrico sardo”.
        Insomma, molto probabilmente, non appena verranno approfonditi gli studi di impatto, quel parco eolico si farà. A questo punto non sarebbe meglio richiedere meccanismi di compensazione (come la sistemazione a carico del privato del lungomare dei comuni interessati, il finanziamento di progetti di tutela ambientale o della pesca, l’abbattimento delle orribili torri della centrale a carbone, contributi per il sistema sanitario per i danni derivanti dall’inquinamento dell’area causati a stessa centrale oppure un garanzia che i lavoratori saranno scelti tra la popolazione locale) piuttosto che fare una testarda opposizione?

      • marzo 29, 2022 alle 8:17 PM

        non ho idea di che cosa abbia letto, ma se si tratta degli atti della procedura di scoping, dovrebbe sapere che è semplicemente la procedura che porta a individuare quali debbano essere i contenuti dello studio di impatto ambientale (S.I.A.) che in seguito dovrà esser depositato, insieme al progetto e alla documentazione illustrativa, nel procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.).

        Allo stato attuale, quindi, non c’è progetto definitivo, nemmeno il S.I.A., nemmeno è stato avviato il procedimento di V.I.A.

        La Commissione V.I.A./V.A.S. non si è, pertanto, espressa su alcuna “osservazione”, tantomeno sulle nostre, che non esistono, come non esiste il procedimento di V.I.A.

        Qui, in parole povere, vogliono avere per 30-40 anni enormi “pezzi” di mare senza alcuna effettiva pianificazione energetica, senza alcuna autorizzazione, in cambio di quattro soldi. In più, senza sistemi di accumulo e conservazione energetica, l’energia prodotta e non consumata in Sardegna o trasferita verso la Penisola o la Corsica, va persa… 🌊🌊🌊

        Buona serata.

        Stefano Deliperi

  3. marzo 28, 2022 alle 8:05 PM

    Chi più ne ha più ne metta, senza nessun piano di risparmio energetico, di valutazioni generali e particolari, giusto GrIG parlare di Far West! Tutti ad accaparrarsi il Mare ( e il Suolo) per le solite speculazioni in nome di una energia sostitutiva al gas di Putin, ora motivo ne hanno da vendere per speculare ancora e ancora in nome di questa orribile guerra a due passi da noi, possibile che non ci siano modi più sensati di intraprendere le vere innovazioni! Molto bene davvero!Grazie al Covid e ora alla guerra in Europa, tante cose appaiono diverse ma agli speculatori affaristi appaiono le stesse e ingigantite!

  4. Antonio
    marzo 28, 2022 alle 11:43 PM

    Dove possono essere reperiti i file pdf dei progetti delle società private e gli atti di opposizione di comuni o associazioni con le relative motivazioni?
    Grazie

  5. Gabriella
    aprile 20, 2022 alle 10:18 PM

    La Sardegna è sempre considerata colonia… Dovremmo difendere i nostri paesaggi e il nostro ambiente… Sono la nostra più grande ricchezza.
    Non si può permettere a società esterne di creare danni al nostro territorio per trarne profitti. Oltretutto, le pale eoliche che si vorrebbero installare, servirebbero a produrre energia per il “CONTINENTE” a scapito della nostra economia.
    Il paesaggio, infatti, è un elemento fondamentale per lo sviluppo turistico e rappresenta una delle attrattive più importanti per i turisti.
    Ritengo l’attività del Gruppo di intervento giuridico importante e vorrei contribuire, se possibile, alla vostra attività

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