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E’ ora di intervenire una volta per tutte contro l’abusivismo edilizio nel parco naturale regionale di Molentargius-Saline.


 

Cagliari - Quartu S. Elena, Medau su Cramu e Is Arenas, veduta aerea

Cagliari – Quartu S. Elena, Medau su Cramu e Is Arenas, veduta aerea

Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato (21 agosto 2014) una richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti alle amministrazioni pubbliche competenti riguardo l’abusivismo edilizio nella striscia agricola di Medau su Cramu – Is Arenas (Comuni di Cagliari e di Quartu S. Elena), nel bel mezzo del parco naturale regionale “Molentargius – Saline”.

Interessati dall’istanza ecologista la Commissione europea, i Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali (Organi centrali e periferici), la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, il Servizio regionale valutazione impatti (S.A.V.I.), il Servizio regionale tutela paesaggistica di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, i Servizi edilizia privata dei Comuni di Cagliari e di Quartu S. Elena, il Consorzio di gestione del parco naturale regionale “Molentargius – Saline” e, per opportuna informazione, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.

Fenicottero rosa (Phoenicopter roseus)

Fenicottero rosa (Phoenicopter roseus)

E’ un po’ il segreto di Pulcinella che l’abusivismo edilizio entro l’area naturale protetta costituisca il più pesante ostacolo alla predisposizione del piano del parco – il fondamentale strumento di pianificazione e gestione dell’area naturale protetta (qui le linee guida) – e, in definitiva, allo stesso positivo decollo sotto tutti gli aspetti del parco naturale.

Secondo le informazioni disponibili, acquisite formalmente dalle Amministrazioni pubbliche competenti negli anni scorsi, nell’area di Molentargius – Saline vi sono circa 190 casi di abusivismo edilizio in  Medau su Cramu – Is Arenas, dei quali almeno 12 già dichiarati insanabili: il Comune di Quartu S. Elena aveva comunicato[1] la sussistenza, nell’area in argomento, di 9 concessioni edilizie in sanatoria (complessivi mc. 5.074) e di 4 dinieghi, mentre il Comune di Cagliari aveva comunicato[2] la sussistenza, sempre nella predetta area, di nessuna concessione edilizia in sanatoria e di 8 dinieghi.

Cagliari - Quartu S. Elena, Medau su Cramu e Is Arenas, veduta aerea

Cagliari – Quartu S. Elena, Medau su Cramu e Is Arenas, veduta aerea

Inoltre, le due Amministrazioni comunali avevano reso noto la permanenza in sospeso di 34 casi in attesa del necessario pronunciamento dell’Assessorato regionale P.I. e BB.CC. – Ufficio tutela paesaggio in ordine al vincolo paesaggistico nel territorio comunale di Quartu S. Elena e di 138 casi nel territorio comunale di Cagliari, dove la volumetria complessiva realizzata risultava pari a mc. 50.000.    L’Ufficio regionale Tutela Paesaggio di Cagliari aveva, in un primo tempo (nota n. 1601 del 22 febbraio 2001), reso noto che, in materia di tutela paesaggistica, “dal gennaio 1982 … sono stati rilasciati n° 43 pareri favorevoli.   Non sono stati ancora emanati i provvedimenti sanzionatori … in quanto in fase di elaborazione”.   Successivamente (nota prot. n. 5463 del 25 settembre 2002) comunicava di aver rilasciato n. 4 pareri favorevoli e n. 8 provvedimenti sanzionatori.

Nitticora (Nycticorax nycticorax) e Garzetta (Egretta garzetta)

Nitticora (Nycticorax nycticorax) e Garzetta (Egretta garzetta)

Alle amministrazioni pubbliche competenti è stato, quindi, chiesto:

*  numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale riscontrati e sanzionati;

*  numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di concessioni edilizie in sanatoria;

*  numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di autorizzazione paesaggistica in sanatoria;

*  numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di procedure di valutazione di incidenza ambientale;

*  numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale in attesa di esame dell’istanza di condono edilizio;

*  numero dei casi di abusivismo edilizio totale o parziale oggetto di provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale;

*  numero dei casi di abusivismo edilizio totale o parziale oggetto di esecuzione coattiva in danno del trasgressore dei provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale.

Vari tentativi esperiti nel corso degli anni di predisposizione di un piano di risanamento urbanistico (con cospicui òneri finanziari a carico pubblico) da parte del Comune di Cagliari non hanno avuto seguito.  Lo stesso piano urbanistico comunale (approvato definitivamente nel 2003) ha visto, nel corso del suo lungo e travagliato iter procedimentale, l’annullamento disposto dal Comitato Regionale di controllo (ordinanza n. 000647/025/2001 del 25 maggio 2001) delle previsioni di cui all’art. 31 normativa di attuazione (“ambiti di salvaguardia specifica – zona “A R”, Parco Is Arenas e zona “A S”, Saline), che vi indicavano un piano di risanamento urbanistico (P.R.U.).      Infatti, oltre alle normative ambientali che impediscono alcuna “sanatoria” generalizzata, risulta assente il requisito fondamentale dell’indice minimo di compromissione territoriale (0,40 mc/mq) previsto dall’art. 28 della legge regionale n. 23/1985 e s.m.i., trattandosi – per il solo Comune di Cagliari – di un’area di 200 ettari con circa mc. 50.000 complessivi di strutture abusive (indice di compromissione reale di 0,25 mc/mq).

Cagliari - Quartu S. Elena, Medau su Cramu e Is Arenas, veduta aerea piscina abusiva

Cagliari – Quartu S. Elena, Medau su Cramu e Is Arenas, veduta aerea piscina abusiva

Analogamente appaiono non percorribili sul piano giuridico eventuali ipotesi di sanatoria in via legislativa regionale, perchè in palese violazione delle competenze statali esclusive in materia di tutela del paesaggio, degli ecosistemi e dei beni culturali  di cui agli artt. 9 e 117, comma 2°, lettera s, cost., come indica la giurisprudenza costituzionale costante (fra le più recenti Corte cost. n. 210/2014; Corte cost. n. 308/2013,  proprio riguardo la Sardegna).

La zona umida Stagno del Molentargius – Saline costituisce uno dei compendi naturalistici più importanti del Mediterraneo e, giustamente, è tutelata con vincoli ambientali rilevanti.  Infatti, è classificata zona umida di importanza internazionale in seguito alla convenzione internazionale di Ramsar (D.P.R. n. 448/1976, D.M. 17 giugno 1977), conseguentemente è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con specifico piano territoriale paesistico (decreto Ass.re reg.le P.I. e BB.CC. del 12 gennaio 1979), che – nello specifico – individua l’area di Medau su Cramu – Is Arenas quale “zona C 1 – conservativa naturale e sistema” dove “è vietata l’edificazione” ad esclusione della realizzazione del depuratore consortile e del piano di zona 167 Costa Bentu.

Tarabusino (Ixobrychus minutus)

Tarabusino (Ixobrychus minutus)

L’area è, inoltre, tutelata con specifico vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993) e rientra nel sito di importanza comunitaria (SIC) “Stagno di Molentargius e territori limitrofi” (codice ITB040022) di cui alla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna e della flora. Con legge regionale n. 5/1999 vi è stato infine istituito il parco naturale regionale “Molentargius – Saline”, tuttora con vita difficile.

Sarebbe ora di affrontare seriamente il problema nevralgico dell’abusivismo edilizio a Molentargius, tenendo ben ferma la barra su quanto indica la legge e il buon senso: demolizione e ripristino ambientale dove vi sono abusi edilizi insanabili, sanatorie edilizie esclusivamente ove condonabili.   In seguito anche il cammino del piano del parco e del parco stesso sarà molto meno difficile.

Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

anatre_in_voloqui la tavola dell’edificazione all’interno dell’area naturale protetta: gli edifici realizzati dopo il 1992 (in rosso), anno di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del piano territoriale paesistico “Molentargius – Monte Urpinu”, sono assolutamente da monitorare.

 

_______________________________________________

[1] Note n. 11827 del 20 marzo 1998, n. 123/01 del 12 febbraio 2001, n. 187/02 del 14 gennaio 2002, n. 1205/03 dell’11 novembre 2003 e n. 289/05 del 5 aprile 2005.

[2] Note n. 3974 del 28 settembre 1999 e n. 617 del 4 febbraio 2002.

 

P.T.P. "Molentargius - Saline"

P.T.P. “Molentargius – Saline”

 

La Nuova Sardegna e L'Unione Sarda, 22 agosto 2014

La Nuova Sardegna e L’Unione Sarda, 22 agosto 2014

(foto aeree per conto GrIG, Cristiana Verrazza, S.D., archivio GrIG)

  1. Francesco Desogus
    agosto 22, 2014 alle 10:59 am

    L’inerzia amministrativa e politica su tali aspetti è biblica. Quale amministratore pubblico avrà mai coraggio e volontà di metterci la faccia di “giustizierie” del territorio violato? L’esempio della palazzina di Via Gallinara a Cagliari e, all’opposto, gli accadimenti (per agire della magistratura e non di cariche politiche) a seguito dell’avvio delle demolizioni di vari abusi edilizi, spiegano l’Italia dei “furbetti” sia di chi ha costruito e sia di chi dovrebbe vigilare e all’occorrenza punire. E’ sicuramente una dote politica quella del rinviare, del non decidere, di lasciare la patata bollente a chi seguirà nella conduzione amministrativa dell’interesse pubblico. In barba alle leggi e nel contempo grazie alle stesse leggi, alle libere interpretazioni, alle onnipresenti sentenze contraddittorie, ecc. E così si evita l’impopolarità, di usare la forza pubblica, di mettere sulla strada intere famiglie e di trasformare in polvere tanti sacrifici di anni, di lavoro e di sudore “clandestino”. In fin dei conti che male c’è: non disturbano le nidificazioni, percorreranno sempre strade impolverate e buie, non potranno mai usufruire del sistema pubblico fognario pur essendo a ridosso di uno dei più grandi ed efficienti depuratori del sud d’Italia e credo avranno sconti sui vari balzelli comunali e statali, non essendo immobili classificati e accatastati a dovere. In compenso continuano a disporre di energia elettrica, di acqua potabile, connettività, ritiro dei rifiuti, ecc. Immagino che siano tutti in attesa di una sanatoria. Perchè no? A patto che i conseguenti oneri di urbanizzazione che dovranno liquidare siano commisurati non solo ai parametri applicati nel resto della città ma risultino decisamente decuplicati visto il danno subito dal compendio, che non è solo paesaggistico ed ambientale. In fin dei conti stanno correndo un rischio ed i rischi, come si sa, hanno un loro prezzo che poi potrà risultare molto salato: o macerie o tanto danaro. Peccato che sia solo una stupida provocazione e tutto, negli anni a venire, risulterà pressochè invariato, salvo l’intervento di qualche magistrato illuminato.

  2. agosto 22, 2014 alle 3:05 PM

    a Sardegna Oggi, 21 agosto 2014
    Abusivismo edilizio a Molentargius, il Grig: “E’ ora di intervenire”: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2014-08-21/26068/Abusivismo_edilizio_a_Molentargius_il_Grig_E_ora_di_intervenire.html

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    da Casteddu online, 21 agosto 2014
    Molentargius,pressing degli ambientalisti contro l’abusivismo edilizio.
    Deliperi: “Occorre affrontare seriamente il problema”: http://www.castedduonline.it/area-vasta/hinterland/16824/molentargius-pressing-degli-ambientalisti-contro-l-abusivismo-edilizio.html#sthash.MqnHp7Z6.dpuf

    _________________________________________

    da L’Unione Sarda, 22 agosto 2014
    La denuncia Molentargius «Abusivismo edilizio». (http://www.regione.sardegna.it/rassegnastampa/1_231_20140822090428.pdf)

    «È ora di affrontare l’abusivismo edilizio a Molentargius»: le associazioni ecologiste Amici della terra e Gruppo d’intervento giuridico richiedono di adottare le giuste misure per contrastare l’abusivismo edilizio nella striscia agricola di Medau su Cramu – Is Arenas, nel bel mezzo del parco di Molentargius – Saline.
    «L’area naturale regionale è tutelata con leggi ambientali in quanto riconosciuta come uno dei compendi naturalistici più importanti del Mediterraneo. Eppure questi vincoli non sono sufficienti per preservare la zona. Dalle informazioni acquisite dalle amministrazioni pubbliche competenti, vi sono circa 190 casi di abusivismo in Medau su Cramu – Is arenas. Di questi, 12 sono già dichiarati insanabili».
    Nel corso degli anni, ricordano gli ambientalisti, il Comune ha tentato più volte di predisporre un piano di risanamento urbanistico. Purtroppo non ha visto seguito, anche a causa dell’annullamento disposto dal comitato regionale di controllo.

  3. Shardana
    agosto 22, 2014 alle 3:08 PM

    Ciao Grig,cos’è una piscina abusiva a quartu contro le decine e decine sparse nell’isola di san pietro,(carloforte)spacciate per depositi di acqua,dove basta pagare,avere l’ingegner e giusto e,il giusto appoggio negli uffici comunali?

    • agosto 22, 2014 alle 4:45 PM

      Shardana, stella del cielo, quella piscina l’abbiamo vista, fotografata, denunciata, fatta andare a giudizio: puoi ottenere la stessa cosa anche a Carloforte, basta che non ti limiti a commentare su un blog 😉

      Stefano Deliperi

  4. Shardana
    agosto 22, 2014 alle 4:51 PM

    Se fosse così semplice come dici tù l’avrei già fatto da un pezzo.Bravi per la piscina,peccato però che sia ancora lì,chi ha soldi fa i tazzi che vuole.Ciao stella marina

  5. agosto 25, 2014 alle 7:57 PM

    da Alguer.it, 25 agosto 2014
    Le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato una richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti alle amministrazioni pubbliche competenti.
    «Intervenire contro gli abusi a Molentargius»: http://notizie.alguer.it/n?id=76634

  6. Shardana
    agosto 26, 2014 alle 10:03 am

    Più di una volta…anche per l’eco mostro.Ma nulla si muove.Stella del cielo a carloforte i 3 M sono una potenza,lo dovresti sapere bene,avevate anche l’eco sportello…..Il tempo sarà grande giudice,ma gli abusi rimarranno,quelli legalizzati piscine dei vip comprese.Basta pensare che hanno smaltito impunemente nelle strade dell’isola i detriti di due hotel….castia e biri….

  7. Shardana
    agosto 26, 2014 alle 5:02 PM

    Tutta l’Itaglia è paese,come vedi

  8. Carlo Forte
    agosto 26, 2014 alle 7:04 PM

    Scusami Grig non è che voglio difendere le teorie di shardana,ma come può fare il cittadino a far sentire la propria voce se parti dello stato,quelli che tu chiami “pezzi deviati”gestiscono il malaffare.Smettiamola di prenderci in giro,un esempio lampante è la gestione del territorio sardo,dove lo stato la fà da padrone,senza sentire la popolazione.Fammi capire come ragioni,proponi un esempio di come ci si deve comportare in questi casi.Sono un pò confuso…

  9. agosto 26, 2014 alle 8:43 PM

    Caro Carlo Forte, ci sono migliaia di esempi, in Sardegna, e nel resto d’Italia, di cittadini che prendono in mano la situazione e, invece di lamentarsi, si uniscono e fanno sentire le proprie ragioni. Guardati intorno e sarai meno confuso.

  10. Carlo Forte
    agosto 27, 2014 alle 2:18 PM

    Forse non mi hai capito,è il comportamento dello dello stato che genera confusione e il silenzio dei politici in carica.

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