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Sella del Diavolo, la natura violata, il GrIG chiede l’applicazione delle sanzioni per la violazione della normativa di salvaguardia ambientale europea.


Cagliari, Sella del Diavolo, ciclista in area ZPS, fuori sentiero (fine sett. 2024)

Cagliari, Sella del Diavolo, fine settembre 2024.

Vaga, fuori da qualsiasi sentiero che non sia quello che la sua mente gli indica.

Il bipede biruotato calpesta la vegetazione mediterranea con la sua mountain bike senza alcuna considerazione dei danni naturalistici che provoca.

Disinvoltamente se ne frega, come le autorità pubbliche che dovrebbero salvaguardare habitat naturali tutelati a livello europeo.

Cagliari, Sella del Diavolo (area ZSC), circuito ciclistico, danni ed erosione (giugno 2024)

Taglio della vegetazione mediterranea per aprire nuove piste per mountain bike, realizzazione di trampolini per salti, piste con solchi di erosione sempre più profondi questa è la cruda realtà di un’area naturalisticamente importante quale la Sella del Diavolo, mentre le amministrazioni pubbliche competenti – Regione autonoma della Sardegna (autorità di gestione delle aree isolane della Rete Natura 2000) e Comune di Cagliari innanzitutto – dormono i sonni dell’ignavia, in attesa magari di chissà quale ennesimo progetto tanto dispendioso quanto evanescente per la tutela concreta del bene ambientale.

Nonostante precisi obblighi di salvaguardia, nessun provvedimento di attuazione degli aggiornamenti dei piani di gestione delle ZSC che forniscono tutela – finora in gran parte solo sulla carta – al promontorio cagliaritano di grandissimo valore naturalistico e storico-culturale degradato da attività antropiche decisamente impattanti sui delicati habitat naturali.

Cagliari, Sella del Diavolo, ZSC ITB042242 “Torre del Poetto” e ZSC ITB042243 “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera“

Il primo provvedimento previsto dai piani di gestione, provvisorio e di emergenza, è il divieto di transito con mountain bike per evitare ulteriore degrado della vegetazione e l’incremento dell’erosione del suolo.

Ancora in queste ultime settimane sulla Sella del Diavolo sono stati verificati tagli di vegetazione mediterranea per realizzare nuovi percorsi per mountain bike, senza che nessuno ne risponda.

Gheppio (Falco tinnunculus)

Sulla Sella del Diavolo, per la grande rilevanza naturalistica, sono presenti i due siti di importanza comunitaria (S.I.C.) “Torre del Poetto” (codice ITB042242) e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” (codice ITB042243) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora.

Già il piano di gestione dei S.I.C.  “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera, approvato con decreto Assessore Difesa Ambiente Regione autonoma Sardegna n. 3 dell’11 febbraio 2011 prevedeva, fra le prescrizioni e indirizzi specifici, il divieto di apertura di nuovi sentieri e il mantenimento di quelli esistenti “solo al fine di una loro percorribilità pedonale.

Cagliari, Sella del Diavolo (area ZSC), circuito ciclistico, rampa per salti (giugno 2024)

Da più di un anno sono stati approvati con decreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.6/1225(+ Allegato) l’aggiornamento del Piano di gestione della ZSC ITB042242 “Torre del Poetto e con decreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.7/1226 (+ Allegato) l’aggiornamento del Piano di gestione della ZSC ITB042243 “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera“: fra le misure regolamentari di conservazione si afferma che “è espressamente vietato, nel sito, il transito con mezzi ciclistici di qualunque tipologia”, quindi stop alle mountain bike sulla Sella del Diavolo.Il Comune di Cagliari, come qualsiasi altra amministrazione pubblica competente, è tenuto a dare immediata esecuzione alle disposizioni.

Ma c’è di più.

Le aree ricadenti nella Rete Natura 2000 (ZSC, SIC, ZCS) sono “aree naturali protette” ai sensi della legge quadro nazionale n. 394/1991 e s.m.i., come riconosciuto dalla giurisprudenza costante (es. Cass. pen., Sez. III, 15 luglio 2022, n. 27466; Cass. pen., Sez. III, 11 maggio 2020, n. 14246), quindi si applicano le sanzioni previste per la violazione dei piani di gestione delle ZSC.

Cagliari, Sella del Diavolo, i ruderi della Torre del Poetto

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha, pertanto, inoltrato (30 settembre 2024) una nuova richiesta di applicazione delle sanzioni previste dalla legge n. 394/1991 e s.m.i. per le reiterate violazioni delle prescrizioni dei piani di gestione delle ZSC della Sella del Diavolo, interessando la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, i Carabinieri del Centro Anticrimine Natura, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, la Polizia Locale.  Per opportuna conoscenza sono stati coinvolti la Commissione Europea, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura, la Regione autonoma della Sardegna, il Comune di Cagliari, le Amministrazioni Militari titolari del compendio demaniale.

In particolare, sono stati segnalati atti e comportamenti di soggetti identificabili.

Segue l’analoga istanza documentata dello scorso 27 giugno 2024.

Cagliari, Sella del Diavolo, PAI, zone rischio frane Hg4 (rosso) e Hg3 (arancione)

Quanto è chiaramente emerso grazie anche alla sistematica campagna per la legalità e la salvaguardia della Sella del Diavolo posta in essere dal Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) è, infatti, decisamente molto preoccupante ed è stato confermato sistematicamente dalle varie amministrazioni pubbliche competenti, salvo, poi, non tradursi in alcun atto concreto di salvaguardia.

Il valore naturalistico, ambientale, culturale della Sella del Diavolo è semplicemente straordinario.

La Sella del Diavolo rientra nel demanio militare (ramo Esercito e ramo Marina) ed è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e in parte con vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.).

Sono presenti i due siti di importanza comunitaria (S.I.C.) “Torre del Poetto” (codice ITB042242) e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” (codice ITB042243) ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora, ed è prevista quale riserva naturale regionale “Capo S. Elia” (legge regionale n. 31/1989 – Allegato A).

Cagliari, Sella del Diavolo, Torre costiera medievale e postazione II guerra mondiale

Sono presenti testimonianze archeologiche di epoca punico-romana (i resti del Tempio di Astarte/Venere Ericina, resti di viabilità, cisterne puniche e rimane), i resti della Chiesetta e del Monastero di S. Elia, oggetto di una lunga campagna di scavi, le Torri costiere del Poetto e di S. Elia, i ruderi delle installazioni militari risalenti alla II guerra mondiale, tutti beni culturali tutelati dall’omonimo vincolo (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Il GrIG, oltre ad aver promosso con escursioni la conoscenza e la fruibilità dell’area mediante il sentiero naturalistico e archeologico della Sella del Diavolo, ormai percorso da migliaia e migliaia di cagliaritani e turisti, è fermamente impegnato in una vera e propria campagna per la legalità e la salvaguardia della Sella del Diavolo, autentico luogo identitario che non merita gli scempi e la penosa, pigra, ignavia dei poteri pubblici che dovrebbero difenderlo.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

qui

decreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.6/1225(+ Allegato) aggiornamento del piano di gestione della ZSC ITB042242 “Torre del Poetto;

decreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.7/1226 (+ Allegato) aggiornamento del piano di gestione della ZSC ITB042243 “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera;

qui il precedente

decreto Assessore Difesa Ambiente Regione autonoma Sardegna n. 3 dell’11 febbraio 2011 

approvazione del piano di gestione dei S.I.C.  “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera.

L’Unione Sarda, 1 ottobre 2024
escursione GrIG sulla Sella del Diavolo
Cagliari, Sella del Diavolo (area ZSC), circuito ciclistico (con ciclista), danni ed erosione
pannello del sentiero naturalistico e archeologico della Sella del Diavolo
Cagliari, la Sella del Diavolo si protende verso il Golfo degli Angeli

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. Avatar di Nicola
    Nicola
    ottobre 1, 2024 alle 8:52 am

    Un articolo ai limiti ridicolo. Invece i bipedi senza ruote che arrivano in AUTOMOBILE alla Sella del diavolo, ammorbando l’aria, e coi loro piedini calpestano le erbe aggrappandosi ai rami per scalare i sentieri (e non solo i sentieri) e magari sorseggiano drink nei rumorosissimi e caotici locali costruiti sulla costa e gettano la loro immondizia tra gli arbusti? O vogliamo parlare degli automobilisti che la notte amoreggiano e sporcano il territorio di Cala mosca e la Sella? O voi stessi che scattate foto di gruppo ben fuori dai sentieri, come visibile nella foto pubblicata in questo articolo, rovinando la flora e disturbando tra l’altro la fauna?

    No.. i cattivissimi ciclisti rovinano il territorio. Peccato che proprio tanti di quei ciclisti che denigrate sono molto più ambientalisti di voi, raccolgono le cartacce e altri rifiuti lasciati da chi si gode la sua “passeggiata” sulla sella, con la loro presenza evitano che quel luogo naturale diventi frequentato da persone con ben altri intenti (ad esempio appiccare fuoco, non so se avete presente che in Sardegna ogni anno, vengono appiccati centinaia di incendi).

    Meglio invece lasciare che la Sella del diavolo diventi un immondezzaio frequentato dai vostri beneamati bipedi non dotati di ruote ma che hanno tanta difficoltà a tenersi in tasca una bottiglietta di plastica e i loro rifiuti (ah, dimenticavo le cicche di sigaretta..). e preferiscono lasciarli lì.

    I ciclisti che tanto denigrate rappresentano una TUTELA del territorio, a differenza di chi si riempie la bocca di parole poco meditate.

    Anziche proporre soluzioni insensate (vietiamo, vietiamo ai ciclisti di passare: distruggono la Sella del diavolo!!!) basta creare degli opportuni percorsi e lasciare che chi si vuole godere la natura facendo sport lo faccia.

    Così ci sarà il percorso per ciclisti e per pedoni.

    Obietterete: ma tanto i ciclisti usciranno comunque dai sentieri tracciati…

    Questo sarà probabile, così come il divieto penale di non rubare non distoglie taluni individui dal farlo ugualmente; e vi rispondo, in aggiunta: non mi pare che i bipedi senza ruote camminino solo sui sentieri tracciati, anzi, spesso, ho visto alcuni bipedi senza ruote tornare in auto con il loro mazzolino di fiori raccolto proprio lì!

    Per non parlare di chi magari, indisturbato da cattivoni ciclisti, dovesse decidere di scavare indisturbato nell’area archeologica alla ricerca di reperti.

    Ma i cattivoni sono i ciclisti, giusto.

    • ottobre 1, 2024 alle 6:09 PM

      davvero lei ha visto bipedi salire in auto sulla Sella del Diavolo?!
      E che s’è bevuto?
      Caro Nicola, non sa proprio a che attaccarsi per difendere il proprio egoistico girovagare su mountain bike dove cavolo le pare, alla faccia delle minime regole di salvaguardia ambientale che sono codificate, chiare e semplici, nei piani di gestione delle ZSC della Sella del Diavolo: l’accesso è solo pedonale ed è vietato qualsiasi altro mezzo a causa dell’evidente degrado e dell’ormai drammatica erosione.
      Venga alle escursioni che periodicamente promuoviamo e vedrà che nessuno gira a vanvera fuori sentiero come il biker fotografato.
      Da parecchi anni decine di bikers se ne fregano altamente di sentieri e vegetazione, salvo poi protestare e chiedere regolamentazione quando partono le denunce. Le regole ci sono già, facciamole rispettare.
      Buona serata.

      Stefano Deliperi

    • Avatar di caiofabricius
      caiofabricius
      ottobre 1, 2024 alle 7:31 PM

      Sono ciclista urbano da quasi 50 anni, a Roma poi! Convintissimo sostenitore della convenienza economica, ambientale, civile e salutare della bici soprattutto in ambito urbano ho macinato oltre 200 000 km in sella soprattutto nel tragitto casa lavoro ( Roma sud – Roma nord) . Purtroppo ho dovuto amaramente constatare che non basta andare in bici per essere automaticamente cittadini rispettosi dell’ambiente: nel parco del Pineto Monte Ciocci analoghi mountain bikers hanno scempiato sentieri e radure per farne demenziali luoghi di salto. C’e’ in corso denuncia alla Procura e all’ente Parco. Siamo proprio in un brutto periodo storico

  2. ottobre 1, 2024 alle 3:05 PM

    da Sardinia Post, 30 settembre 2024

    Sella del Diavolo, la denuncia: “Vegetazione tagliata e solchi sul terreno per creare piste per le mountain bike”: https://www.sardiniapost.it/ambiente/sella-del-diavolo-la-denuncia-vegetazione-tagliata-e-solchi-sul-terreno-per-creare-piste-per-le-mountain-bike/

    ______________________________

    da Gazzetta Sarda, 30 settembre 2024

    La Sella del Diavolo: tra il degrado e l’ignavia delle istituzioni: https://www.gazzettasarda.com/contenuto/0/30/584909/la-sella-del-diavolo-tra-il-degrado-e-lignavia-delle-istituzioni

    __________________________

    da Casteddu online, 30 settembre 2024

    “Tagli alla vegetazione per piste e trampolini: le mountain bike stanno devastando la Sella del Diavolo”.

    L’allarme degli ecologisti del Grig pronti a denunciare l’attività dei ciclisti della zona che “calpestano la macchia mediterranea con le biciclette senza alcuna considerazione dei danni naturalistici che provocano. Subito il divieto di transito per le mountain bike”: https://www.castedduonline.it/tagli-alla-vegetazione-per-piste-e-trampolini-le-mountain-bike-stanno-devastando-la-vegetazione-della-sella-del-diavolo/

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    da Alghero Notizie, 30 settembre 2024

    La Sella del Diavolo: tra il degrado e l’ignavia delle istituzioni. (Pasqualino Trubia): https://www.algheronotizie.com/contenuto/0/30/584909/la-sella-del-diavolo-tra-il-degrado-e-lignavia-delle-istituzioni

  3. novembre 6, 2024 alle 10:02 PM

    era ora, dopo anni di denunce GrIG. Speriamo che sia solo l’inizio di una stagione di legalità ambientale per la Sella del Diavolo.

    da L’Unione Sarda, 6 novembre 2024

    Sequestrata una zipline sulla Sella del Diavolo: «Grave pericolo».

    L’attrezzatura era incustodita e utilizzabile da chiunque: il Corpo Forestale ha segnalato il caso alla Procura, si indaga contro ignoti: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/sequestrata-una-zipline-sulla-sella-del-diavolo-grave-pericolo-s64tskmc

    ________________________

    da Sardegna Ieri, Oggi, Domani, 6 novembre 2024

    Il Corpo forestale ha smantellato una zipline installata abusivamente nella Sella del Diavolo: https://www.sardegnaierioggidomani.com/cronaca/il-corpo-forestale-ha-smantellato-una-zipline-installata-abusivamente-nella-sella-del-diavolo/

  4. novembre 6, 2024 alle 10:02 PM

    era ora, dopo anni di denunce GrIG. Speriamo che sia solo l’inizio di una stagione di legalità ambientale per la Sella del Diavolo.

    da L’Unione Sarda, 6 novembre 2024

    Sequestrata una zipline sulla Sella del Diavolo: «Grave pericolo».

    L’attrezzatura era incustodita e utilizzabile da chiunque: il Corpo Forestale ha segnalato il caso alla Procura, si indaga contro ignoti: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/cagliari/sequestrata-una-zipline-sulla-sella-del-diavolo-grave-pericolo-s64tskmc

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    da Sardegna Ieri, Oggi, Domani, 6 novembre 2024

    Il Corpo forestale ha smantellato una zipline installata abusivamente nella Sella del Diavolo: https://www.sardegnaierioggidomani.com/cronaca/il-corpo-forestale-ha-smantellato-una-zipline-installata-abusivamente-nella-sella-del-diavolo/

  1. novembre 2, 2024 alle 1:11 PM
  2. marzo 6, 2025 alle 6:29 PM

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