Il metano in Sardegna arriverebbe fin troppo tardi.


gasdotti esistenti e in progetto (elaborazione A.N.S.A. – Centimetri, 2017)

anche su Il Manifesto Sardo, n. 277, 1 febbraio 2019

Sardegna, nuraghe

La Sardegna è l’unica regione italiana priva di rete di distribuzione del gas naturale e, senza dubbio, nel corso dei decenni è stato un forte elemento negativo sotto il profilo economico-sociale.

Da nessun gasdotto, tramontata fortunatamente l’ipotesi di derivazione dal progetto di gasdotto Galsi, ora in campo vi sono ben quattro progetti di gasdotto per l’Isola.

Che cosa sta accadendo?

A livello europeo è noto come salami slicing, cioè la furbesca divisione di un unico progetto per attenuarne il previsto impatto ambientale.    E’ una prassi vietata, anche secondo la costante giurisprudenza comunitaria e nazionale.

Ed è quello che sta accadendo in Sardegna in relazione ai progetti della Società Gasdotti Italia s.p.a. e Snam Rete Gas s.p.a. per la realizzazione della dorsale di trasporto del gas naturale (metano) e delle relative derivazioni.

Le due società hanno furbescamente presentato istanza[1] per avviare i rispettivi procedimenti di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) prima per il tronco centro-meridionale dell’Isola (Città metropolitana di Cagliari e Province del Sud Sardegna e di Oristano), poi per il tronco centro-settentrionale (Province di Sassari e di Nuoro).

simulazione posa gasdotto (Studio Newton, Fano)

Prima i procedimenti di V.I.A. erano di competenza regionale, poi, in seguito al decreto legislativo n. 104/2017, sono divenuti di competenza nazionale, quindi sono stati riassunti presso il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.

Sarebbe, inoltre, necessario valutare gli impatti cumulativi dei due diversi progetti, di fatto alternativi, nonostante gli annunci di accordi finora non formalizzati fra le società energetiche interessate.

In caso diverso, la Sardegna passerebbe da nessuna rete metanifera a ben due reti metanifere concorrenziali.

Non solo.

Nella zona baricentrica di Oristano – S. Giusta sono stati autorizzati tre depositi costieri (IVI Petrolifera, Higas, Edison) per uno stoccaggio complessivo pari a 28 mila metri cubi: anch’essi avrebbero dovuto esser sottoposti a una valutazione degli impatti ambientali cumulativi, non svolta.  

ubicazione progetti depositi costieri gnl Edison Italia, Higas, IVI Petrolifera

Un altro terminal con deposito costiero gnl e impianto di rigassificazione è quello progettato dalla Isgas Energit Multiutilies s.p.a. (22.068 metri cubi di stoccaggio, 720.000 metri cubi di stoccaggio nel corso di un anno) nel porto canale di Cagliari, attualmente assoggettato a procedimento di V.I.A., un altro ancora è quello proposto dal Consorzio Industriale Provinciale (C.I.P.) di Sassari nella zona industriale di Porto Torres.

La stima del consumo annuo di gas naturale in Sardegna effettuata dalla Snam è pari a 722 milioni di metri cubi.

Emerge, quindi, come palesemente sovradimensionata la realizzazione dei cinque depositi costieri progettati o già autorizzati (il solo deposito costiero del porto canale di Cagliari ne movimenterebbe 720 milioni di metri cubi all’anno).

Il disegno è quello di far diventare la Sardegna una piattaforma di stoccaggio energetico?

Sembrerebbe di sì.

campo di grano

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inviato sistematicamente (2017-2018) puntuali atti di intervento nei quattro procedimenti di V.I.A. relativi ai rispettivi progetti di gasdotto e per i depositi costieri oristanesi al Servizio valutazioni ambientali del Ministero dell’Ambiente, chiedendone la dichiarazione di improcedibilità per la mancata valutazione integrale e cumulativa degli impatti ambientali.

Il gas naturale è una fonte di energia di origine fossile, come il carbone e il petrolio, il cui utilizzo comporta l’emissione di gas serra e di altri inquinanti atmosferici, però in misura sensibilmente inferiore rispetto agli altri combustibili fossili.        Infatti, a parità di energia prodotta, la combustione del gas naturale emette circa il 75% dell’anidride carbonica (CO2) prodotta dall’olio combustibile e circa il 50% di quella prodotta dal carbone.  

Nell’attuale fase di transizione dal presente sistema energetico mondiale imperniato sulle fonti fossili al futuro sistema basato sulle fonti rinnovabili, il gas naturale rappresenta certo un’utile soluzione temporanea. In tal senso, in linea teorica l’impiego del gas naturale, in sostituzione di altre fonti fossili come derivati petroliferi e carbone, appare senza dubbio auspicabile.

Attualmente (dati piano energetico ambientale regionale) in Sardegna abbiamo i seguenti dati relativi alle fonti di produzione energetica: 78% termoelettrica, 11% eolica, 5% bioenergie, 5% fotovoltaico, 1% idroelettrico.  Fonte termoelettrica: 42% carbone; 49% derivati dal petrolio; 9% biomasse.    L’utilizzo del gas naturale sarebbe conveniente sul piano ambientale ed economico, qualora integralmente sostitutivo del carbone e dei derivati dal petrolio

Tuttavia, oltre il 46% dell’energia prodotta “non serve” all’Isola e viene esportato, quando possibile, vista la limitata capacità dei due sistemi di trasporto dell’energia (cavidotti SAPEI e SACOI) , complessivamente 1.400 MW.  

Portoscuso, zona industriale di Portovesme, centrale termoelettrica Enel

Quindi, o il metano sostituisce altre fonti fossili più inquinanti (petrolio e derivati, carbone) oppure è semplicemente dannoso.

Soprattutto, il metano arriverebbe fin troppo tardi in Sardegna, non prima del 2025, quando ormai le fonti rinnovabili saranno oggettivamente il pane quotidiano della produzione energetica.

In qualche misura l’ha capito anche la Regione autonoma della Sardegna, che, con la deliberazione Giunta regionale n. 5/25 del 29 gennaio 2019 (linee guida per l’autorizzazione unica per gli impianti produttori di energia da fonte rinnovabile. Art. 12 del decreto legislativo n. 387/2003 e s.m.i.), ha aumentato fino al 35% la superficie delle zone industriali destinabile a impianti eolici e solari fotovoltaici/termodinamici.

Ma è l’intera politica industriale regionale a esser coinvolta, visto che sono le grandi industrie energivore il primo (di gran lunga) consumatore di energia della Sardegna: la follìa ambientale, sanitaria, energetica è rappresentata dalla volontà ottusa di far ripartire il ciclo di produzione primaria dell’alluminio a Portoscuso, rientrante nel sito di interesse nazionale (S.I.N.) per le bonifiche ambientali del Sulcis-Iglesiente-Guspinese (D.M. n. 468/2001).       

Portovesme, bacino “fanghi rossi” bauxite (foto Raniero Massoli Novelli, 1980)

Da alcuni anni è in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al “Progetto di ammodernamento della raffineria di produzione di allumina ubicata nel Comune di Portoscuso, ZI Portovesme (CI)” da parte della Eurallumina s.p.a.   Si tratta della terza variante del progetto, dopo le prime due del 2015: l’attuale versione del progetto non prevede più una nuova centrale a carbone, ma un vaporodotto in collegamento con l’esistente centrale elettrica ENEL.

Anche in questo caso l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inviato sistematicamente atti di intervento nel procedimento di V.I.A., formalizzando, fra l’altro, una proposta alternativa fin dal maggio 2016 presentata pubblicamente, ma colpevolmente snobbata da anni da amministrazioni pubbliche, aziende, sindacati: sarebbe quantomeno da verificare concretamente la possibilità della trasformazione del polo dell’alluminio primario di Portoscuso in polo dell’alluminio riciclato, che permetterebbe la salvaguardia dei posti di lavoro, infinitamente minori consumi energetici e, soprattutto, infinitamente minori impatti ambientali e sanitari.

Portoscuso, polo industriale di Portovesme

L’alluminio, infatti, è materiale completamente riciclabile e riutilizzabile all’infinito per la produzione di oggetti anche sempre differenti.                       L’Italia (insieme alla Germania) è oggi il terzo Paese al mondo per la produzione di alluminio riciclato, dopo gli Stati Uniti e il Giappone.

Attualmente ben il 90% dell’alluminio utilizzato in Italia (il 50% nel resto dell’Europa occidentale) è alluminio riciclato e ha le stesse proprietà e qualità dell’alluminio originario: viene impiegato nell’industria automobilistica, nell’edilizia, nei casalinghi e per nuovi imballaggi.

La raccolta differenziata, il riciclo e recupero dell’alluminio apportano numerosi benefici alla Collettività in termini economici perché il riciclo dell’alluminio è un’attività particolarmente importante per l’economia del nostro Paese, storicamente carente di materie prime, in termini energetici, perchè permette di risparmiare il 95% dell’energia necessaria a produrlo dalla materia prima[2], nonchè sotto il profilo ambientale in quanto abbatte drasticamente le emissioni inquinanti e necessità di molte meno risorse naturali.

Nel 2016 in Italia sono state recuperate ben 48.700 tonnellate di alluminio, il 73,2% delle 66.500 tonnellate immesse nel mercato nello stesso anno: così sono state evitate emissioni inquinanti pari a 369 mila tonnellate di CO2 ed è stata risparmiata energia per oltre 159 mila tonnellate equivalenti petrolio (dati Consorzio Italiano Imballaggi Alluminio – CIAL, 2017).    

La totalità dell’alluminio attualmente prodotto in Italia proviene dal riciclo.

Portoscuso, zona industriale di Portovesme, striscione operai Allumina

trend confermano l’Italia al primo posto in Europa con oltre 927 mila tonnellate di rottami riciclati (considerando non soltanto gli imballaggi). 

Oggi nel nostro Paese operano dodici fonderie che trattano rottami di alluminio riciclato, con una capacità produttiva globale di circa 808 mila tonnellate di alluminio secondario (2015), un fatturato complessivo di oltre 1,87 miliardi di euro e circa 1.600 lavoratori occupati nel settore.      

Se la Sardegna abbandonasse una volta per tutte gli incubi industriali da obsoleto kombinat sovietico, ne avremmo vantaggi ambientali, sanitari ed energetici per tutti, compresi quei 200 operai che da nove anni battono i caschetti per terra, i quali potrebbero tornare finalmente a lavorare senza avvelenare i propri figli.

Di altri scempi ambientali non se ne sente proprio il bisogno.

Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus


[1] Attualmente sul sito web istituzionale delle “Valutazioni Ambientali” del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare (http://www.va.minambiente.it/it-IT) sono stati pubblicizzati i seguenti procedimenti di valutazione di impatto ambientale in corso:

* progetto “Sistemi di trasporto gas naturale Centro Sud Sardegna” presentato da Gasdotti Italia s.p.a., attualmente in sede di verifica amministrativa (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1695);

* progetto “Sistemi di trasporto gas naturale Centro Nord Sardegna” presentato da Gasdotti Italia s.p.a., attualmente in sede di verifica amministrativa (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1696);

* progetto “Metanizzazione Sardegna – tratto Nord” presentato dalla Snam Rete Gas s.p.a., attualmente in sede di istruttoria tecnica da parte della Commissione tecnica VIA/VAS (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1677);

* progetto “Metanizzazione Sardegna – tratto Sud” presentato dalla Snam Rete Gas s.p.a., attualmente in sede di istruttoria tecnica da parte della Commissione tecnica VIA/VAS (http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1694).

[2] la produzione di un kg. di alluminio di riciclo ha un fabbisogno energetico (0,7 kwh) che equivale solo al 5% di quello di un kg. di metallo prodotto a partire dal minerale (14 kwh).

Tortore dal collare (Streptopelia decaocto) fra i Girasoli

(simulazione Studio Newton – Fano, foto M.F., S.D., archivio GrIG)

  1. capitonegatto
    febbraio 1, 2019 alle 8:55 am

    Il metano sarebbe un passo avanti, in attesa che l’elettricita’ verde ci scaldi , e ci possa far cuocere i cibi. Cosa pensano di questo ipotetico progresso ( e purtroppo rinviato ) le migliaia di rivenditori di bombole GPL , e legna da ardere ?

  2. febbraio 1, 2019 alle 9:11 am

    Amministratori ciechi, sordi, ottusi. Da anni si parla di Euroallumina senza approfondire e quindi scegliere la soluzione più intelligente proposta dal GRIG. Non è un caso se in tutte le presentazioni dei candidati alle prossime elezioni la sacra parola “ambiente” viene pronunciata il minimo possibile, come fosse priva di significato.

  3. Franco Anedda
    febbraio 1, 2019 alle 5:30 PM

    Segnalo il video della conferenza sulla metanizzazione della Sardegna, del 26 gennaio 2019
    Personalmente ho proposto di riconvertire la Intermare di Arbatax nella produzione di turbine eoliche marine.
    La Sardegna è la regione più ventosa d’italia: l’energia eolica potrebbe essere pure una fonte di lavoro sicuro ed eco compatibile.

  4. febbraio 1, 2019 alle 9:53 PM

    ma dove vive l’assessore Piras?

    da L’Unione Sarda, 1 febbraio 2019
    IL PUNTO SUI LAVORI. L’annuncio della Regione “Metano entro fine anno”.
    Sopralluogo dell’assessore Piras nei cantieri: “In alcuni centri la distribuzione partirà già nel 2019”. https://www.unionesarda.it/articolo/economia/2019/02/01/l-annuncio-della-regione-metano-entro-fine-anno-2-829931.html

    _________________________________

    da La Nuova Sardegna, 1 febbraio 2019
    Metano in Sardegna, in alcuni centri sarà disponibile entro il 2019.
    L’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras visita cantieri: «Si procede in maniera spedita»: http://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/02/01/news/metano-in-sardegna-in-alcuni-centri-sara-disponibile-entro-il-2019-1.17712997

  5. Maggio 21, 2019 alle 2:40 PM

    da La Nuova Sardegna, 21 maggio 2019
    «Siamo già al lavoro per la dorsale sarda del metano».
    Intervista con l’assessora regionale all’Industria Anita Pili, che vuole accelerare sul progetto: «Favorevole non perché voglia una opera pubblica in più ma perché porta il gas alle imprese e cancella il trasporto su gomma». (Giuseppe Centore): http://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2019/05/21/news/siamo-gia-al-lavoro-per-la-dorsale-sarda-del-metano-1.17823102

  6. Maggio 29, 2019 alle 5:18 PM

    la scoperta dell’acqua calda.

    da La Nuova Sardegna, 29 maggio 2019
    Dorsale del metano a carico dei sardi, allarme di Confindustria.
    La denuncia: l’Authority vorrebbe addebitare all’isola due miliardi di costi: http://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/05/29/news/dorsale-a-carico-dei-sardi-allarme-di-confindustria-1.17827494

    • Maggio 29, 2019 alle 7:55 PM

      Povera Sardegna! Non conta nulla a livello nazionale, non possiamo nemmeno eleggere i nostri parlamentari perché in netta minoranza rispetto ai siculi.
      Siamo “pocos, locos & mal unidos”.
      Queste Biancaneve di Confindustria pensavano forse che la “Nazione” si sarebbe accollata i costi del presunto sviluppo isolano? Le priorità sono ben altre, ad esempio fare un bel foro sulle montagne valsusine e guadagnarci un sacco di mazzette…
      Mi viene da vomitare, scusate.

  7. G.Maiuscolo
    Maggio 30, 2019 alle 9:59 am

    Gentile Mara, siamo sicuramente pocos, ma locos NO; quanto all’essere “mal unidos”, c’è sicuramente da lavorare se …dobbiamo prendere atto delle scelte fatte dai nostri conterranei. Certo non da me.
    Con tutto il rispetto per il voto popolare che non mi permetto di mettere in discussione.

    A PROPOSITO…
    Di elezioni europee.
    “il nostro Paese non merita di essere rappresentato da chi semina paura, ma da chi costruisce speranza. Non merita di essere rappresentato da chi alza muri, ma da chi costruisce ponti”. (Dott. P. Bartolo)
    Indimenticabili quanto necessarie parole,
    in un momento storico come questo.

    Il nostro Paese deve essere rappresentato da tutti,
    in onore ai principi della nostra Costituzione,
    democraticamente,
    ma con lo straordinario Dottore di Lampedusa arriva in Europa
    “la solidarietà”, come leggo da qualche parte.
    E se di solidarietà si tratta, allora
    deve essere esercitata anche da chi,
    non può non considerare che un ‘Isola che
    ha una popolazione quasi tre volte inferiore
    a quella della propria regione,
    non può essere punita anche per questo.
    E’ legittimo che non abbia rappresentanti in Europa?

    Basterebbe una piccola scelta,
    ma piccola…piccola.

    Cordialità Mara

    • Mara machtub
      Maggio 31, 2019 alle 3:59 PM

      Un poco illustre personaggio lo scrisse nel 1600 circa. Certamente non è vero, ma….
      Spero non ti sia offesa, ho incluso anche me stessa, sarda per scelta e per amore 🙂

  8. G.Maiuscolo
    giugno 1, 2019 alle 7:42 am

    Offesa io? I secoli passano, ma noi siamo sempre pocos, inutilmente furbi un po’ di più e
    bisognosi di unità e di…solidarietà collettiva. Più che mal unidos…

    No, Mara, non sono offesa; grazie della tua cortesia gentile. Certo che quando la cortesia è anche gentile….
    Benvenuta Mara, in terra sarda, per scelta e per amore.

    Te lo dice una sarda, sarda, per nascita, per forte ed imperituro amore per questa terra amata e anche un po’ negletta…diciamolo e per sempre sarda fino a che… la morte non mi separi da questo splendore che è l’ISOLA.
    Non avrei bisogno di affermarlo di essere sarda perché …sono assolutamente rappresentativa di quella formuletta strana, ma efficace che spesso viene utilizzata per dire con …”nomen omen” che nel… di una persona vi è il proprio destino…

    Oggi è sabato ed è una splendida quanto luminosa giornata; io festeggio con la musica se, il generoso e cortesissimo gruppo me lo consente:
    THE STRUMBELLAS, Gruppo canadese, delizioso:

  9. giugno 28, 2019 alle 2:56 PM

    da La Nuova Sardegna, 26 giugno 2019
    Accordo con Snam: il metano è più vicino alla Sardegna.
    Via libera di Solinas: entro il 2020 l’avvio dei lavori per la dorsale del gas. (Luca Rojch): http://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/06/26/news/accordo-con-snam-il-metano-e-piou-vicino-alla-sardegna-1.17842797

    __________________________

    da L’Unione Sarda, 26 giugno 2019
    Rigassificatore, manca solo l’ultimo nulla osta: http://www.comunecagliarinews.it/rassegnastampa.php?pagina=68404

  10. Mara machtub
    giugno 28, 2019 alle 5:10 PM

    Quindi in ultima analisi il nostro Presidente del Consiglio deciderà sul rigassificatore di Giorgino? Mi piacerebbe assistere se mai – decidendo per il sì – avrà il coraggio di dirlo in faccia ai pescatori.
    Giornalisti, politici e imprenditori stanno vendendo la pelle dell’orso prima di averlo catturato.
    p.s. Quando la “dorsale” sarà funzionante, i depositi costieri saranno trasformati in parco giochi per i bimbi?

    • giugno 28, 2019 alle 9:38 PM

      cara Mara, i progetti presentati sono formalmente due, non c’è solo quello della Snam. La dorsale – se si farà – sarà alimentata proprio dai depositi costieri.

      Buona serata.

      Stefano Deliperi

      • Mara machtub
        giugno 29, 2019 alle 8:39 am

        🙂

  11. luglio 8, 2019 alle 10:16 PM

    ennesimo annuncio.

    A.N.S.A., 8 luglio 2019
    Sardegna: il metano arriva già nel 2019.
    Annuncio Confindustria,investimenti per 500mln e 600 nuovi posto: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/07/08/sardegna-il-metano-arriva-gia-nel-2019_07a93acf-c28e-4d4f-9218-24b4a1dba8cd.html

  12. settembre 28, 2019 alle 11:47 am

    A.N.S.A., 28 settembre 2019
    Metano: via libera a dorsale sud Sardegna.
    Parere favorevole dei tecnici del Ministero dell’Ambiente: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/09/28/metanovia-libera-a-dorsale-sud-sardegna_cdff37e6-cb4e-416c-9d41-0731265c45e7.html

    ____________________

    da L’Unione Sarda, 28 settembre 2019
    LUCE VERDE. Metano in Sardegna, il ministero dell’Ambiente dà l’ok alla Dorsale sud.
    Parere positivo alla prima parte di condotto per il trasporto di gas naturale da Cagliari a Palmas Arborea, passando per il Sulcis: https://www.unionesarda.it/articolo/economia/2019/09/28/metano-in-sardegna-il-ministero-dall-ambiente-da-l-ok-alla-dorsal-2-933419.html

    ________________________

    da La Nuova Sardegna, 28 settembre 2019
    Metano in Sardegna, la svolta: da Roma arriva l’ok, il gasdotto si fa.
    I tecnici del ministero dell’Ambiente hanno dato il parere positivo definitivo al progetto. La valutazione di impatto ambientale mette fine alle ultime incertezze. (Giuseppe Centore): http://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/09/28/news/metano-in-sardegna-la-svolta-da-roma-arriva-l-ok-il-gasdotto-si-fa-1.17888695

    ______________________

    da Sardinia Post, 28 settembre 2019
    Roma autorizza la dorsale del metano: parere positivo sul tratto sud dell’opera: https://www.sardiniapost.it/economia/roma-autorizza-la-dorsale-del-metano-parere-positivo-sul-tratto-sud-dellopera/

  13. ottobre 16, 2019 alle 7:02 PM

    A.N.S.A., 16 ottobre 2019
    Energia, nuovo cavo Toscana-Sardegna.
    Avviso Terna, 4 anni di lavori dopo autorizzazioni ministeriali: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/10/16/energia-nuovo-cavo-toscana-sardegna_d337a732-6b36-46c6-aee9-693c168d84b3.html

  1. febbraio 1, 2019 alle 6:45 PM

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