Più tutela per la Sella del Diavolo.
La Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale ha avviato la consultazione pubblica finalizzata alla modifica delle vigenti prescrizioni di massima e di polizia forestale (PMPF) esecutive con decreto assessoriale n. 3022/3 del 31 marzo 2021 (qui il testo delle PMPF) per garantire maggiore tutela alla Sella del Diavolo e al Colle di S. Ignazio, in attuazione della deliberazione Giunta regionale del 17 aprile 2025, n. 21/9 (+ Allegato), ha adottato la Proposta di integrazione dell’art. 5 del decreto dell’Assessore della Difesa dell’Ambiente n. 3022/3 del 31 marzo 2021, recante l’approvazione delle prescrizioni di massima e di polizia forestale in relazione al Territorio in località Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia, nel Comune di Cagliari.
E’ previsto l’inserimento del seguente comma 2 bis all’art. 5:
“2-bis. Nel territorio in località Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia in Comune di Cagliari, sottoposto a vincolo idrogeologico e delimitato mediante l’allegato 3, sono vietati i transiti veicolari anche sportivi, compresi i velocipedi, ovvero le biciclette, incluse quelle a pedalata assistita.
Fanno eccezione allo stesso divieto:
a) i transiti consentiti ai sensi del Codice della Strada lungo la strada a fondo artificiale che conduce al Faro di Sant’Elia;
b) i transiti dei mezzi di servizio e di soccorso;
c) il transito delle biciclette, incluse quelle a pedalata assistita, lungo la pista della larghezza minima utile di metri due, che conduce dal Faro di Sant’Elia al Fortino di Sant’Ignazio, individuata nel medesimo allegato 3”.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 5, comma 5°, “le violazioni sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’art. 3 della L. 950/67 fatta salva l’applicazione degli artt. 24 e 26 del R.D.L. 3267/1923.” Al cambio attuale sanzioni amministrativa da euro 51,65 a 516,46.
Dopo la pubblicazione sul sito web istituzionale della proposta di modifica delle PMPF e la valutazione delle eventuali osservazioni, la Direzione generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale predisporrà la definitiva modifica, poi promulgata con il previsto decreto assessoriale.
Finalmente sono giunte, quindi, le prime azioni concrete di salvaguardia dei preziosi habitat naturali della Sella del Diavolo.
Da anni i piani di gestione delle ZSC/SIC “Torre del Poetto” (codice ITB042242) e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera” (codice ITB042243) sulla Sella del Diavolo impongono i divieto di transito ciclistico e sono palesi il degrado e l’erosione crescenti sugli habitat naturali protetti della Sella del Diavolo determinati dalla perdurante percorrenza con mountain bike e dalla realizzazione di percorsi ciclistici abusivi con danneggiamento della vegetazione e del suolo, denunciati numerose volte dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) nella colpevole ignavia delle amministrazioni pubbliche responsabili della gestione delle aree appartenenti alla Rete Natura 2000 composta da 128 fra SIC, ZPS e ZSC, in grande parte gestiti dalla Regione autonoma della Sardegna, come nei casi della Sella del Diavolo, tanto da costituire oggetto di “investigazione” da parte della Commissione Europea nell’ambito della procedura EU Pilot 6730/14 attualmente in corso sulla carente applicazione in Italia della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna e la flora.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) sta conducendo da anni una sistematica campagna per la salvaguardia e la corretta fruizione pubblica della Sella del Diavolo, il cui progressivo degrado emergeva già chiaramente dall’approfondita perizia “Sistema pedo-vegetazionale e degrado da processi di erosione antropica nell’area della Sella del Diavolo (Cagliari)” (marzo 2023) predisposta per il GrIG dal dott. biol. Francesco Aru e dal dott. geol. Daniele Tomasi.
Ora, “il Corpo Forestale ha invece accertato che nel territorio … in località Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia in Comune di Cagliari, caratterizzato da fragili equilibri naturali dell’ecosistema, l’azione intensa dello sport di mountain bike, praticato anche nella modalità downhill e in versanti con pendenza inferiore al 35%, ha arrecato i seguenti danni rilevanti e attuali al suolo e alla vegetazione:
a) l’interruzione della copertura forestale in corrispondenza della rete di sentieramento, associata alla mineralizzazione del suolo eventualmente non eroso;
b) il continuo infittimento del reticolo di sentieri praticati dalle mountain bike, il cui sviluppo nei territori in oggetto ammonta attualmente a m. 36.491;
c) l’erosione del suolo fino alla matrice rocciosa a causa dell’attrito delle ruote delle biciclette sui percorsi, in particolare lungo le linee di massima pendenza;
d) l’innesco di fenomeni di ruscellamento incanalato nei percorsi delle mountain bike, con conseguente ulteriore erosione;
e) il compattamento del suolo eventualmente non eroso, con conseguente danneggiamento delle radici delle piante e compromissione dell’assorbimento dell’acqua e dei nutrienti.”
Conseguentemente,
“– il degrado è assai severo in quanto la pedogenesi sul substrato calcareo delle località in esame è un processo lento, influenzato dall’alto pH, dalla scarsità di nutrienti e dalla difficile colonizzazione vegetale;
– l’energia scaricata sul suolo risulta nettamente più alta per la mountain bike rispetto a quella dell’escursionista a piedi, specialmente nelle fasi di frenate intense;
– sussiste la necessità di contenere i danni sopra elencati, anche laddove derivanti dall’attività sportiva con l’uso di mountain bike nei suoli sottoposti a vincolo idrogeologico aventi acclività inferiori al 35%;
– nella località Colle di Sant’Elia, il transito delle biciclette, incluse quelle a pedalata assistita, lungo la pista individuata nell’allegato 3, della larghezza minima utile di due metri e che conduce dal Faro di Sant’Elia al Fortino di Sant’Ignazio, non è invece suscettibile di generare ulteriori fenomeni di degrado, né di ostacolare le attività di prevenzione e controllo dei fenomeni di degrado che la presente deliberazione intende evitare.”

Il GrIG esprime la sua soddisfazione e il suo apprezzamento per una decisione seppur tardiva, fornirà in questi giorni le proprie formali osservazioni positive alla procedura e auspica la rapida entrata in vigore di una norma attesa da fin troppo tempo per la salvaguardia di habitat naturali a grave rischio di degrado.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
qui
* decreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.6/1225(+ Allegato) aggiornamento del piano di gestione della ZSC ITB042242 “Torre del Poetto“;
* decreto dell’Assessore della Difesa dell’ambiente del 30 marzo 2023, n.7/1226 (+ Allegato) aggiornamento del piano di gestione della ZSC ITB042243 “Monte Sant’Elia, Cala Mosca e Cala Fighera“;
qui il precedente
* decreto Assessore Difesa Ambiente Regione autonoma Sardegna n. 3 dell’11 febbraio 2011
approvazione del piano di gestione dei S.I.C. “Torre del Poetto” e “Monte S. Elia, Cala Mosca e Cala Fighera”.
dal sito web istituzionale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, 9 maggio 2025
Tutela della Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia.
Al via la consultazione pubblica per la proposta di modifica delle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale
Avvio del procedimento
La Regione Autonoma della Sardegna – Corpo forestale e di vigilanza ambientale, avvia un procedimento di tutela del suolo e della vegetazione per le aree naturali della Sella del Diavolo e del Colle di Sant’Elia. È in corso di consultazione pubblica una proposta di modifica dell’articolo 5 delle Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale (PMPF), con l’obiettivo di ridurre il degrado del terreno e favorire il recupero della copertura vegetale in un ambiente particolarmente delicato.
Prescrizioni di Massima e di Polizia forestale
Documentazione consultabile
I documenti relativi all’avvio del procedimento sono disponibili nel sito istituzionali della Regione Sardegna (oltre che in quello del Comune di Cagliari):
Consulta i documenti del procedimento
Motivazioni della proposta
Le motivazioni tecniche della proposta sono approfondite nella deliberazione della Giunta regionale n. 21/9 del 17 aprile 2025 e riguardano principalmente l’impatto delle mountain bike sull’ecosistema fragile delle aree interessate:
– la copertura vegetale risulta interrotta lungo i sentieri, con suolo privo di vegetazione e soggetto a degrado;
– si registra un crescente infittimento della rete di percorsi ciclabili, che raggiunge oggi uno sviluppo complessivo di oltre 36 chilometri;
– il passaggio delle biciclette, soprattutto in discesa, provoca erosione del suolo fino alla roccia madre;
– i sentieri ciclabili favoriscono il ruscellamento concentrato, che amplifica ulteriormente l’erosione;
– anche dove il suolo non è eroso, si osservano compattazione e danni alle radici delle piante.
Il Corpo forestale evidenzia inoltre che il processo di formazione del suolo (pedogenesi) in questi ambienti calcarei è estremamente lento.
Deliberazione della Giunta regionale n. 21/9 del 17 aprile 2025
Misure di tutela
La proposta introduce un nuovo comma dell’art.5 delle PMPF, il 2-bis, che prevede alcune misure di salvaguardia, tra cui il divieto di transito per veicoli, comprese le biciclette, all’interno dell’area già protetta da vincolo idrogeologico, fatta eccezione per:
– il transito lungo la strada con fondo artificiale che conduce al Faro di Sant’Elia, nei limiti previsti dal Codice della Strada;
– il passaggio di mezzi di servizio e di soccorso;
– il transito delle biciclette, anche a pedalata assistita, solo lungo la pista larga almeno due metri che collega il Faro di Sant’Elia al Fortino di Sant’Ignazio, come indicato nell’allegato tecnico.
Modalità di partecipazione
I cittadini, le associazioni e i soggetti interessati possono partecipare al procedimento esprimendo il proprio sostegno o eventuali osservazioni contrarie alla proposta. È possibile inviare i contributi utilizzando la modulistica disponibile nei link sopra indicati.
Immagini informative
la perimetrazione delle zone tutelate e un’immagine del degrado che si intende contenere sono scaricabili dai seguenti link:
Perimetrazione
Immagine
(foto Benthos, S.D., archivio GrIG)
















Il gabbiano pellegrino della Sella Del Diavolo chiede come mai vi siano tracciati sentieri lungo la zona di Cala Fighera. E dire che qui le MTB proprio non vi passano….
Qualcosa al gabbiano pellegrino di sicuro sfugge….
Ma non dovrebbe essere tra l’altro una zona interdetta?
– si chiede ancora il falco pellegrino…..
certo, Kredici, e l’abbiamo scritto mille volte in tutte le salse, ci sono due ordinanze della Capitaneria di Porto del 1987 (https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/wp-content/uploads/2012/08/cagliari_47_30lug1987.pdf, https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/wp-content/uploads/2012/08/cagliari_48_04ago1987.pdf), così come hanno realizzato chiodature per arrampicata sportiva e addirittura zip – line, una delle quali è stata sequestrata (https://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=460364&v=2&c=4507&t=1).
Abbiamo sistematicamente denunciato tutto questo, scempi illeciti compiuti in nome della percorribilità con mountain bike compresi.
E quindi?
Stefano Deliperi
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il GrIG ha inviato in data odierna (12 maggio 2025) il proprio contributo alla procedura di integrazione delle P.M.P.F. per una migliore tutela della Sella del Diavolo e del Colle di S. Ignazio (Cagliari).
da Radiolina, 15 maggio 2025
https://radiolina.it/podcast/cagliari-scatta-il-divieto-per-le-bici-alla-sella-del-diavolo/
da Il Manifesto Sardo, 13 maggio 2025
Più tutela per la Sella del Diavolo.
Comunque cancellare i commenti che non vanno verso lea stessa Vs. corrente, bloccare le persone sui social se non rispecchiano i Vs. pensieri vi riesce proprio bene.
Un pò come addossare responsabilità sempre e solo verso una categoria.
Queste sono le cose che per certi versi fanno proprio sorridere 😂
..cancellare i commenti? Ma se è stato pubblicato pure il suo, il consueto sfogo privo di contenuti, per giunta proveniente da chi nemmeno ci mette la faccia?
Sui social network blocchiamo i troll e chi offende, se non le dispiace, perché non abbiamo tempo da perdere con chi non ha altro argomento oltre il proprio egoismo e si rifiuta ottusamente di prender atto di piani di gestione delle ZSC e degli accertamenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.
Presunto Falco, Gabbiano o Piccione che sia, stia bene.
Stefano Deliperi
da L’Unione Sarda, 11 agosto 2025
Gommoni vicini alla riva e tintarelle sotto il costone franoso: venti multe nel weekend a Cagliari.
Litorale pattugliato dagli agenti della sezione nautica della polizia locale.
dal sito web istituzionale del Comune di Cagliari, 11 agosto 2025
Sicurezza in mare: proseguono i controlli della sezione nautica della Polizia Locale.
Pattugliato, con il gommone in dotazione, il tratto tra Marina Piccola e Sant’Elia. Le attività proseguiranno anche nei giorni a ridosso di Ferragosto.
La sezione nautica della Polizia Locale di Cagliari ha intensificato, in questi giorni di maggiore affluenza turistica, le attività per far rispettare le ordinanze della Capitaneria di porto finalizzate a prevenire gli incidenti in mare e garantire il rispetto delle distanze di sicurezza dalla costa da parte delle imbarcazioni.
Il gommone in dotazione alla Polizia Locale, in concorso con la Capitaneria di porto, ha pattugliato il tratto di costa compreso tra Marina piccola, Sella del Diavolo, Cala Fighera, Cala Mosca, Sant’Elia dove vige il divieto di navigazione e di sosta a meno di 50 metri dalla costa. In questo tratto di mare è, altresì, vietato l’accesso alla zona costiera anche attraverso i sentieri esistenti: in questo caso la pericolo è rappresentato dalla franosità della costa rocciosa.
Sono state elevate circa 20 sanzioni a carico di cittadini recidivi incuranti del pericolo e dei divieti.
Durante l’attività di pattugliamento delle acque sono state svolte attività anche di supporto a nuotatori, SUP e canoe in difficoltà.
La vigilanza con il mezzo nautico in dotazione continuerà nei prossimi giorni anche in considerazione del periodo di Ferragosto che vedrà numerosi turisti frequentare le coste cagliaritane.
Sarei curioso di sapere se sono state emanate delle multe a causa della percorrenza in bici dei colli Sant’Ignazio, Calamosca e Sant’Elia da aprile ad oggi, sarò io che sbaglio il tempismo e li becco sempre, ma onestamente continuo a persone che fanno non solo passeggiate in bici, ma pure cross come se niente fosse. E alcune di quelle che passano da via Faro per poi andare al fortino poi scendono ancora dalla torre del Prezzemolo. E da poco c’era pure un camper parcheggiato vicino alle contraeree. Vi ringrazio per il vostro impegno, però stiamo continuando a fare di tutto per distruggere questa zona e niente sembra in grado di impedirlo.
è in corso la procedura di apposizione del vincolo idrogeologico, che consentirà di sanzionare i trasgressori al divieto di accesso con mountain bike e simili (vds. https://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=463587&v=2&c=4577&idsito=19).
il C.A.I., sulle Alpi, se n’è reso conto.
da Il Dolomiti, 3 settembre 2025
“Basta bici sui sentieri di montagna”. Il Cai lancia un appello: “Danni e rischi per gli escursionisti. Le terre alte ci insegnano che esistono dei limiti ed è necessario rispettarli”.
Le parole del presidente del Cai Veneto, Francesco Abbruscato: “Ben vengano i ciclo-escursionisti su strade forestali e carrarecce, ma per quanto riguarda i sentieri il discorso è diverso”. (Filippo Schwachtje)