No allo scempio eolico di Tuscania e della Tuscia, no alla sottrazione delle terre collettive!


Tuscania, rosone della Chiesa di San Pietro

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato (10 novembre 2021) un nuovo atto di intervento con “osservazioni” nel procedimento di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di realizzazione di una centrale eolica denominata “Parco eolico Tuscania”, da parte della WPD S. Giuliano s.r.l., in località Mandria-Casaletto e San Giuliano, nei Comuni di Tuscania e di Arlena di Castro (VT).

Il progetto di centrale eolica prevede 10 pale eoliche alte ben 250 metri (le più alte in Europa) in località Mandria-Casaletto, a nord del centro urbano di Tuscania, e altre 6 pale eoliche in località San Giuliano, a sud della cittadina della Tuscia, con aerogeneratori da 5,625 MW, potenza complessiva pari a 90 MW, collegati tra di loro mediante un cavidotto in media tensione interrato e una stazione di utenza ubicata nel territorio di Arlena di Castro (VT), in località Cioccatello.

In precedenza, dopo l’apertura del procedimento di V.I.A. (3 agosto 2020), il GrIG aveva già inoltrato all’allora Ministero dell’Ambiente (oggi Ministero della Transizione Ecologica) due atti di intervento nel procedimento con “osservazioni” (30 settembre e 2 ottobre 2020), uno dei quali insieme alle altre Associazioni ambientaliste Italia Nostra, LIPU-BirdLife Italia, Forum Ambientalista, Amici della Terra, Assotuscania, Altura, Mountain Wilderness.

Tuscania, Chiesa di San Pietro

Ora, dopo il deposito di numerosi documenti integrativi e il conseguente avvìo di una nuova fase di “osservazioni”, il nuovo atto incentrato su un elemento recentemente emerso: nei siti interessati dal progetto di centrale eolica sono presenti numerosi terreni appartenenti ai demani civici di Tuscania e di Arlena di Castro.

Come noto, i terreni a uso civico e i demani civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.legge n. 168/2017regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.) costituiscono un patrimonio di grandissimo rilievo per le Collettività locali, sia sotto il profilo economico-sociale che per gli aspetti di salvaguardia ambientale (valore riconosciuto sistematicamente in giurisprudenza).

I diritti di uso civico sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e imprescrittibili (artt. 3, comma 3°, della legge n. 168/2017 e 2, 9, 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.). I demani civici sono tutelati ex lege con il vincolo paesaggistico (art. 142, comma 1°, lettera h, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).  Ogni atto di disposizione che comporti ablazione o che comunque incida su diritti di uso civico può essere adottato dalla pubblica amministrazione competente soltanto a particolari condizioni, previa autorizzazione regionale e verso corrispettivo di un indennizzo da corrispondere alla collettività titolare del diritto medesimo e destinato a opere permanenti di interesse pubblico generale (artt. 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.).

Nel caso di specie, sono i cittadini residenti nei Comuni di Tuscania e di Arlena di Castro sono gli unici titolari dei diritti di uso civico nei rispettivi demani civici (artt. 2, commi 3° e 4°, e 3, commi 1° e 2°, della legge n. 168/2017 e s.m.i.):  la presenza di ampie aree ricadenti nei demani civici di Tuscania e di Arlena di Castro nel sito di progetto della centrale eolica rende impossibile la realizzazione del medesimo per carenza della titolarità giuridica delle aree stesse e per l’illegittimità della relativa radicale modifica territoriale che renderebbe non fruibili i relativi diritti di uso civico: infatti, il regime giuridico dei demani civici prevede la “perpetua destinazione agro-silvo-pastorale” (art. 3, comma 3°, della legge n. 168/2017), nonché “l’utilizzazione del demanio civico … in conformità alla sua destinazione e secondo le regole d’uso stabilite dal dominio collettivo” (art. 3, comma 5°, della legge n. 168/2017).

Il GrIG ha chiesto al Ministero della Transizione Ecologica la dichiarazione di non compatibilità ambientale del progetto di centrale eolica (artt. 25 e ss. del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.), informando nel contempo le altre amministrazioni pubbliche competenti e, in particolare, il Commissario per gli Usi Civici per Lazio, Umbria e Toscana, a causa del grave pericolo che corrono le terre collettive.

Si ricorda che la speculazione energetica, purtroppo da anni, ha aggredito la Tuscia: secondo dati non aggiornati, siamo di fronte almeno a ben 51 progetti di campi fotovoltaici presentati, in parte approvati e solo in minima parte respinti in pochi anni, complessivamente oltre 2.100 ettari di terreni agricoli e boschi. Analogamente sono ormai numerosi i progetti di centrali eoliche presentati o già in esecuzione.

Tuscania, simulazione inserimento centrale eolica nel territorio

Terreni talvolta affittati, altre volte espropriati per due soldi.

Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che vi sia alcuna assicurazione sulla chiusura di almeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili.

La realizzazione di questi progetti energetici snaturerebbe radicalmente alcuni dei più pregiati paesaggi agrari della Tuscia con pesanti impatti sull’ambiente e sui contesti economico-sociali locali. Stupisce, infatti, l’assenza di alcuna seria e adeguata analisi preventiva sugli impatti negativi anche sul piano economico-sociale di decine di migliaia di ettari di paesaggio storico della Tuscia sulle attività turistiche.

La Provincia di Viterbo detiene il non invidiabile primato per il consumo del suolo per abitante (rapporto ISPRA sul consumo del suolo 2019), 1,91 metri quadri per residente rispetto alla media regionale di 0,47 e nazionale di 0,80.

Consumo del suolo che va in direzione opposta agli obiettivi tanto decantati della transizione ecologica.

Gli impianti produttivi di energia da fonte rinnovabile andrebbero ubicati in aree già degradate, in zone industriali, nonché con l’utilizzo dei tetti e coperture di edifici già esistenti.

Stop alla speculazione energetica, stop alla sottrazione delle terre collettive!

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

Tuscia, cavalli al pascolo e ruderi medievali

(simulazione da mailing list ambientalista, foto S.D., archivio GrIG)

  1. novembre 11, 2021 alle 4:34 am

    Ma ci si preoccupa, GIUSTAMENTE delle pale eoliche che potrebbero “nascere” in Tuscania? Delle sanatorie edilizie in Sardegna e non solo, grazie alla scellerata legge Manca alla quale il GrIG plaude, non ci si meraviglia?

    • novembre 11, 2021 alle 6:25 am

      ..delle sanatorie edilizie a cui si allude possono solo preoccuparsi gli ignoranti (in senso etimologico, coloro che ignorano) che non sono in grado di capire il testo normativo, nemmeno se più volte spiegato.
      In tanti, invece, siamo in trepida attesa di quel che farà l’A.R.U.A.L., che presiede, per contrastare la speculazione energetica nei demani civici della Tuscia.
      Buona giornata.

      Stefano Deliperi

  2. donatella
    novembre 11, 2021 alle 9:28 am

    Grazie infinite GrIG!

  3. capitonegatto
    novembre 11, 2021 alle 11:10 am

    E’ difficile ma necessaria una programmazione di quello che si puo’ mettere ( pale eoliche , pannelli solari , ecc ), in termini di consumo del suolo, e degrado paesaggistico . Occorre si diminuire le emissioni di CO2, ma nel contempo occorre non togliere la gioia di fare belle foto ai nostri splendidi monumenti , senza poter evitare di inquadrare queste utili ma ingombranti pale eoliche ( spero sia solo una simulazione ).

  4. Ivana pili
    novembre 11, 2021 alle 2:18 PM

    Grazie. Siete veramente preziosi.

  5. novembre 11, 2021 alle 3:03 PM

    Questo intervento di GRIG entra legittimamente nel dibattito sulle fonti di energia rinnovabile a cui appartiene l’eolico ma anche il solare. Mi sembra ovvio che il “Paesaggio” sia un elemento troppo poco valutato, troppo poco tutelato e troppo poco insegnato.
    Lo dimostra la nostra storia e lo dimostrano appunto le battaglie sull’argomento, insufficienti e poco pubblicizzate rispetto alla realtà di tanti luoghi divenuti nel tempo orribili, inguardabili.
    Non pare sufficiente l’Art. 9 della Costituzione che sancisce il principio che “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
    In un mondo proiettato verso l’uso sfrenato di qualsiasi tecnologia tesa a ottenere la massima velocità e fruizione di contenuti sociali e piacere personale dalla poltrona di casa, abbiamo dimenticato la bellezza dei pianeta, piacevole solo per le immagini stereotipate di luoghi mitici lontani ma indifferenti a quanto ogni giorno vediamo vicino a noi..
    A questo punto ha ragione Ralph Waldo Emerson quando scrive che “I paesaggi appartengono alle persone che li guardano” o anche Comisso per il quale “l’uomo si forma e cresce in rapporto al paesaggio: è uno specchio del paesaggio”.

    • novembre 11, 2021 alle 3:20 PM

      ..la difesa del paesaggio, del territorio, ma anche delle terre delle collettività locali, di cui s’interessano ben pochi 😀🌳🌳

      Stefano Deliperi

      • novembre 11, 2021 alle 3:25 PM

        Non ignoro affatto l’impegno, ho solo concentrato l’attenzione sull’aspetto trattato nell’intervento. Sono convinto che è una guerra impari, più che una battaglia, non ci saranno medaglie.

      • novembre 11, 2021 alle 3:56 PM

        ..sì, è impari. Dubito che la Confindustria laziale, a puro titolo di esempio, voglia dare una medaglia al GrIG 😛

        Stefano Deliperi

  6. novembre 11, 2021 alle 3:07 PM

    da Tuscia Web, 10 novembre 2021
    Ambiente – Lo dice l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico.
    “No al progetto del parco eolico a Tuscania e Arlena di Castro”: http://www.tusciaweb.eu/2021/11/no-al-progetto-del-parco-eolico-tuscania-arlena-castro/

    ________________

    da Centumcellae.it, 10 novembre 2021
    Gruppo di Intervento Giuridico: “No allo scempio eolico di Tuscania e della Tuscia, no alla sottrazione delle terre collettive”: https://www.centumcellae.it/comprensorio/gruppo-di-intervento-giuridico-no-allo-scempio-eolico-di-tuscania-e-della-tuscia-no-alla-sottrazione-delle-terre-collettive/

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    da VAS Roma, 11 novembre 2021
    No allo scempio eolico di Tuscania e della Tuscia, no alla sottrazione delle terre collettive! http://www.vasroma.it/no-allo-scempio-eolico-di-tuscania-e-della-tuscia-no-alla-sottrazione-delle-terre-collettive/

  7. Porico
    novembre 11, 2021 alle 5:41 PM

    La Sardegna corre gli stessi rischi. Le terre pubbliche vengono considerate terre di nessuno e particolarmente adatte alle speculazioni di qualsiasi tipo. Nel mio paese ,in località “Ruinas” sono in fase di progettazione pale eoliche di 220 m.

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