Motosega barbara a Firenze!
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, raccogliendo numerose e preoccupate segnalazioni da parte di residenti, ha inoltrato (28 agosto 2017) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione provvedimenti riguardo il taglio di centinaia di alberi ad alto fusto in corso in varie zone di Firenze.
Sono stati interessati il Ministero per i beni e attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Firenze, il Comune di Firenze, i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale e, per gli aspetti di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.
In Viale Corsica, in Viale Belfiore, in Viale Guidoni, in Piazza San Marco, in Piazza della Stazione sono solo alcune delle vie e piazze fiorentine interessate da un’operazione di taglio di alberi e alberature che – per quanto si è a conoscenza – non pare dettato da motivazioni sanitarie o di tutela della pubblica incolumità. Un’operazione che sembrerebbe preludio di interventi molto più vasti, che coinvolgeranno migliaia di alberi.
In ogni caso, non è questo il momento per procedere al taglio o potatura degli alberi: infatti, è in corso il periodo riproduttivo per le specie dell’avifauna selvatica.
L’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i., comporta in favore di “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri” (art. 1 della direttiva) “il divieto:
a) di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo;
b) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi;
c) di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote;
d) di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva;
e) di detenere le specie di cui sono vietate la caccia e la cattura”.
Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato (artt. 544 ter cod. pen., 30, comma 1°, lettera h, della legge n. 157/1992 e s.m.i.) o violazioni di carattere amministrativo (art. 31 della legge n. 157/1992 e s.m.i.).
Non è nemmeno la prima volta che a Firenze si procede con tagli di alberi ad alto fusto nel periodo della nidificazione: già nel luglio 2014 il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus era stato costretto e denunciare analoga operazione.
Non solo. La città di Firenze, semplicemente unica al mondo, presenta ampie aree tutelate con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.): come ben noto, ogni intervento di modifica dell’area tutelata dev’essere preceduto da idonea autorizzazione. In questi casi, esistono le autorizzazioni di legge? Per di più, l’art. 7 della legge n. 10/2013 prevede misure di salvaguardia per gli alberi monumentali, sia singoli che appartenenti a formazioni botaniche. E a Firenze?
Stop ai tagli indiscriminati, soprattutto ora nel periodo della riproduzione dell’avifauna cittadina!
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto per conto GrIG)
Grazie, lâavevo letta e la userò x i tagli indiscriminati a Ronchi Poveromoâ¦
da Nove da Firenze, 28 agosto 2017
Taglio Alberi a Firenze: polemica infinita, interviene il sindaco. Il sindaco promette un rapporto di 1 a 4 per ogni albero abbattuto, quattro nuovi piantati (http://www.nove.firenze.it/taglio-alberi-a-firenze-polemica-infinita-interviene-il-sindaco.htm)
I cittadini continuano a chiedere chiarezza sul taglio degli alberi che da poco meno di un mese sta riguardando alcune zone della città. Nelle ultime ore una nuova interrogazione è stata presentata sui pini abbattuti davanti a Santa Maria Novella, poche ore prima l’esposto alla Procura da parte del Gruppo di Intervento Giuridico.
Numerosi gli interventi politici a seguito delle manifestazioni in strada, alcune associazioni si sono rivolte ai Ministeri romani ed alla Procura della Repubblica del capoluogo. Cosa sta accadendo al verde pubblico? Questa la domanda dei passanti, non solo residenti, nei giorni scorsi ed oggi di quanti rientrano in città.
Ad intervenire è ora il sindaco Dario Nardella “Anche gli alberi che sono stati abbattuti in piazza San Marco erano in condizioni critiche dal punto di vista statico e/o fitosanitario (5 olmi in pessime condizioni), così come i pini in piazza della Stazione (19 pini di cui 18 in classe C ovvero a rischio cedimento). Tutti ricordiamo quello che è successo in viale Corsica due settimane fa quando un albero è caduto per un acquazzone con il rischio di uccidere qualcuno. I tagli sono dolorosi ma tutti necessari: si tratta di organismi viventi che invecchiano, perdono stabilità e vengono attaccati anche dalle malattie. Nostra responsabilità e quella di garantire la sicurezza dei cittadini. Non possiamo certo permettere che alberi ritenuti da esperti a rischio caduta possano rappresentare un pericolo per le migliaia di persone che quotidianamente camminano e transitano sotto di essi. Per ogni albero malato tagliato ne ripiantiamo 4 giovani e più resistenti. Tutte le piante saranno sostituite, ma non solo: colmeremo anche i vuoti creati dai precedenti abbattimenti. Capisco che a colpo d’occhio vedere piazze e strade prive dei suoi alberi ferisca, ma come dimostra la foto sotto – è viale Redi – nel giro di qualche anno queste torneranno verdi. Lasciamo alle future generazioni un patrimonio arboreo più ricco in un ambiente urbano sicuro, con piante che possano reggere con successo ai cambiamenti in atto”.
Poche ore prima.
“E’ un cantiere disastro, improvvisato, irregolare e insicuro quello di piazza Stazione per l’abbattimento dei pini” affermano i consiglieri Miriam Amato di Alternativa Libera e Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra che hanno presentato una interrogazione urgente dopo aver visionato la numerosa documentazione fotografica e video sui social che hanno rappresentato la mancata osservanza di varie prescrizioni previste al cantiere per la viabilità e sicurezza dello stesso.
“E’ stato utilizzato come recinzione del cantiere prevalentemente il nastro segnaletico bianco/rosso a ridosso delle alberature in abbattimento – affermano i due consiglieri – che ha permesso spesso il passaggio di pedoni e turisti, anche dotati di bagagli, all’interno del cantiere in funzione, senza che alcun addetto se ne avvedesse. Inoltre è stato visto un operatore con la motosega che da una piattaforma mobile tagliava i rami che cadevano nella carreggiata sottostante senza che la circolazione dei veicoli fosse deviata, mettendo quindi in pericolo il passaggio delle auto. E poi – aggiungono – all’esterno del cantiere era assente qualsiasi cartello con i dati sui lavori in esecuzione e le relative autorizzazioni”
. Ma l’aspetto più imbarazzante, secondo i due consiglieri, è stato che l’impresa dei lavori ha pure sbagliato la cartellonistica, perché l’atto amministrativo citato nei cartelli si riferiva agli altri lavori in Viale F. Strozzi, Viale Belfiore, Piazzale di Porta a Prato e nel Viale Fratelli Rosselli. Per questo i due consiglieri chiedono con l’interrogazione al sindaco “se è a conoscenza della conduzione improvvisata, irregolare e insicura del cantiere di piazza Stazione e se sono stati effettuati controlli al cantiere da parte della Polizia Municipale e con quali risultati”.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, ha inoltrato una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione provvedimenti.
Sono stati interessati il Ministero per i beni e attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Firenze, ilComune di Firenze, i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio culturale e, per gli aspetti di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.
“Viale Corsica, in Viale Belfiore, in Viale Guidoni, in Piazza San Marco, in Piazza della Stazione sono solo alcune delle vie e piazze fiorentine interessate da un’operazione di taglio di alberi e alberature che – per quanto si è a conoscenza – non pare dettato da motivazioni sanitarie o di tutela della pubblica incolumità. Un’operazione che sembrerebbe preludio di interventi molto più vasti, che coinvolgeranno migliaia di alberi.
In ogni caso, non è questo il momento per procedere al taglio o potatura degli alberi: infatti, è in corso il periodo riproduttivo per lespecie dell’avifauna selvatica.
L’art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i., comporta in favore di “tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo degli Stati membri” (art. 1 della direttiva) “ildivieto:
a) di ucciderli o di catturarli deliberatamente con qualsiasi metodo;
b) di distruggere o di danneggiare deliberatamente i nidi e le uova e di asportare i nidi;
c) di raccogliere le uova nell’ambiente naturale e di detenerle anche vuote;
d) di disturbarli deliberatamente in particolare durante il periodo di riproduzione e di dipendenza quando ciò abbia conseguenze significative in considerazione degli obiettivi della presente direttiva;
e) di detenere le specie di cui sono vietate la caccia e la cattura”.
Il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato (artt.544 ter cod. pen., 30, comma 1°, lettera h, della legge n. 157/1992 e s.m.i.) o violazioni di carattere amministrativo (art. 31 della legge n. 157/1992 e s.m.i.).
Non è nemmeno la prima volta che a Firenze si procede con tagli di alberi ad alto fusto nel periodo della nidificazione: già nel luglio 2014 il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus era stato costretto e denunciare analoga operazione. Non solo. La città di Firenze, semplicemente unica al mondo, presenta ampie aree tutelate con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.): come ben noto, ogni intervento di modifica dell’area tutelata dev’essere preceduto da idonea autorizzazione. In questi casi, esistono le autorizzazioni di legge? Per di più, l’art. 7 della legge n. 10/2013 prevede misure di salvaguardia per gli alberi monumentali, sia singoli che appartenenti a formazioni botaniche. E a Firenze?”
da La Repubblica, 29 agosto 2017
Ancora proteste per gli alberi tagliati. “Serve un piano”. (Franca Selvatici) (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/08/29/ancora-proteste-per-gli-alberi-tagliati-serve-un-pianoFirenze07.html)
SALGONO le proteste per i tagli degli alberi che stanno cambiando il volto di strade e piazze di Firenze, con “effetti spettrali” (il copyright è di Legambiente) come in viale Belfiore, viale Guidoni, viale Corsica, piazza San Marco e piazza Stazione. L’allarme desertificazione è sempre più alto e il sindaco Dario Nardella è intervenuto su Facebook per fare «un po’ di chiarezza». «I tagli sono dolorosi ma tutti necessari», scrive: «Nostra responsabilità è garantire la sicurezza dei cittadini». In piazza San Marco — afferma — c’erano 5 olmi in pessime condizioni e 18 dei 19 pini di piazza Stazione erano in classe C, «ovvero a rischio cedimento». Il sindaco ricorda che due settimane fa, dopo un acquazzone, un albero è caduto in viale Corsica «con il rischio di uccidere qualcuno », e assicura che per ogni albero malato tagliato ne verranno «ripiantati 4 e più resistenti». Fra qualche anno — assicura — strade e piazze torneranno verdi, come è accaduto in viale Redi. Questo dipende, però, dalle specie che verranno piantate e dalla loro manutenzione. Su Facebook un cittadino ha postato una foto desolante del parco di San Donato a Novoli, dove gli alberi piantati otto anni fa non crescono e sono evidentemente in sofferenza.
Legambiente riconosce che l’attuale situazione dipende dal fatto che per anni Firenze ha trascurato il verde pubblico. Sostiene che sarebbe stato più opportuno procedere con tagli graduali e invita il Comune a dotarsi di un Piano del sistema ecologico urbano di ampio respiro. L’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico ricorda che la legge vieta di procedere a tagli o potature nel periodo di riproduzione degli uccelli e chiede se i tagli nel centro storico e nella cerchia dei viali siano stati autorizzati dalla Soprintendenza. Su Facebook un cittadino raccomanda al sindaco di attuare una legge ignorata a Firenze (mentre altrove, come a Campi Bisenzio quando era sindaco Adriano Chini, è stata sempre rispettata): è la legge, in vigore dal ’92 e rafforzata nel 2013, che impone ai Comuni di piantare un albero per ogni bambino nato o adottato.
da Il Corriere della Sera, FI, 29 agosto 2017
L’estate (rovente) degli alberi tagliati. (Claudio Bozza): http://www.territorialmente.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/09/29-ago-CORR-FI.-Lestate-rovente-degli-alberi-tagliati.pdf
Attila era un dilettante.
e ora indaga la magistratura.
da La Stampa, 27 settembre 2017
Firenze litiga sugli alberi abbattuti.
Gli ambientalisti: erano sani, viali sfigurati. Il Comune: falso, rischiavano di cadere. La procura indaga sulle autorizzazioni e sullo stato di salute delle piante tagliate: http://www.lastampa.it/2017/09/27/italia/cronache/firenze-litiga-sugli-alberi-abbattuti-MzmQF9ZsxDfU5ZMuk2PunK/pagina.html
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da La Repubblica, 19 settembre 2017
Dopo la rabbia e i pianti, il taglio dei 300 alberi finisce anche in procura.
Gli esposti dei cittadini sono stati raccolti in un fascicolo: si dovranno chiarire lo stato di salute delle piante e i vincoli. (Franca Selvatici): http://firenze.repubblica.it/cronaca/2017/09/19/news/dopo_la_rabbia_e_i_pianti_il_taglio_dei_300_alberi_finisce_anche_in_procura-175948367/
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da Controradio, 19 settembre 2017
Alberi Firenze: la Procura indaga sui tagli decisi dal Comune. Le segnalazioni e le denunce delle scorse settimane sugli abbattimenti arborei nel capoluogo toscano sono stati riuniti in un fascicolo assegnato al pm Gianni Tei. Non ci sono al momento né indagati né ipotesi di reato: http://www.controradio.it/alberi-firenze-la-procura-indaga-sul-taglio/
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da La Nazione, 19 settembre 2017
Alberi, la Procura indaga, il Comune si difende: “Abbattuti perché malati”: http://www.lanazione.it/firenze/cronaca/alberi-taglio-1.3410849
da La Nazione, 26 settembre 2017
Arriva l’onda verde da 10mila alberi Tigli, platani, olmi e peri ornamentali: http://www.territorialmente.it/wordpress/wp-content/uploads/2017/10/26-sett-NAZ-FI.-Arriva-londa-verde-da-10mila-alberi-Tigli-platani-olmi-e-peri-ornamentali.pdf
In tutto il mondo dovrebbe essere assolutamente vietato l’uso di motoseghe ed elettroseghe. Sarebbe un passo importante per insegnare ai cittadini l’importanza degli alberi. Chi si cura di abbattere gli alberi manualmente ha la possibilità di percepire la differenza che esiste tra l’abbattimento (in questo caso molto faticoso) e la conservazione dello stesso. E’ una cosa semplice, intuitiva ma bisognerebbe mandarla avanti.
“Ad intervenire è ora il sindaco Dario Nardella “Anche gli alberi che sono stati abbattuti in piazza San Marco erano in condizioni critiche dal punto di vista statico e/o fitosanitario …”
Falso. Questi ci prendono sfacciatamente in giro. Già dai ceppi si vedeva la buona salute dei tronchi, sebbene gli alberi fossero stati danneggiati da grossi tagli tempo addietro, evidentemente allo scopo di rovinarli, per poi abbatterli, come fanno in genere con le piante urbane di questi tempi.
un po’ di giustizia, forse.
da La Repubblica, FI, 27 febbraio 2018
Taglio degli alberi a Firenze, rinviati a giudizio 7 dipendenti comunali.
Secondo le accuse, se in passato vi fosse stata una attività programmata di ricambio e sostituzione degli alberi più malandati, non sarebbe stato necessario procedere ai tagli drastici e dolorosi. (Franca Selvatici) (http://firenze.repubblica.it/cronaca/2018/02/27/news/alberi_firenze-189933161/)
Per anni il Comune di Firenze non ha programmato una costante e adeguata manutenzione del patrimonio costituito dagli alberi di alto fusto della città. La conseguenza è che molte piante si sono ammalate, sono divenute un pericolo e sono state abbattute, anche in zone soggette a vincoli paesaggistici e addirittura in aree sotto tutela dell’Unesco, come piazza San Marco e piazza Stazione. E’ l’accusa che il pm Gianni Tei muove contro sette dipendenti comunali, fra cui l’ex direttore della Direzione Ambiente Pietro Rubellini e l’ex responsabile del Servizio Qualità del Verde Stefano Cerchiarini. Accusa che il gip Francesco Bagnai ha ritenuto meritevole di verifica processuale.
Oggi, 27 febbraio 2018, ha infatti ha rinviato a giudizio tutti e sette i dipendenti, accusati – oltre che di deturpamento di bellezze naturali e di danneggiamento del patrimonio nazionale (per gli abbattimenti degli alberi in piazza Stazione e piazza San Marco, in area Unesco) – anche di falso per aver artatamente frazionato gli appalti per la manutenzione del verde, con ricorso alla “somma urgenza” e ad affidamenti diretti anche per interventi che sarebbero stati largamente programmabili. Oltre a Rubellini e Cerchiarini, sono stati rinviati a giudizio i responsabili della gestione del verde nei quartieri 1, 2, 3 e 4 Franco Salvini, Cecilia Cantini, Gianluigi Mazzei e Ciro degli Innocenti e Niccolò Casini dell’ufficio tutela alberature sud.
Nell’inchiesta, avviata nel 2015, sono entrati negli ultimi mesi anche gli esposti sugli abbattimenti eseguiti in viale Corsica e viale Guidoni, oggetto di dure polemiche. Secondo le accuse, se in passato vi fosse stata una attività programmata di ricambio e sostituzione degli alberi più malandati, non sarebbe stato necessario procedere ai tagli drastici e dolorosi a cui
la città ha dovuto assistere. Per dimostrare che almeno fino al 2014 non c’è stata a Firenze una manutenzione costante, organica e programmata del patrimonio arboreo, il pm ha depositato agli atti una intervista a Controradio del sindaco Dario Nardella, che il 3 novembre scorso, mentre infuriavano le polemiche sul taglio degli alberi, dichiarò: “Per venti anni a Firenze, come in tutta Italia, il verde pubblico è stato abbandonato a sé stesso”.
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da Il Corriere della Sera, FI, 27 febbraio 2018
L’INCHIESTA. Firenze, taglio degli alberi.
Rinviati a giudizio 7 dipendenti comunali.
Per il pm non avrebbero adottato i provvedimenti necessari ad assicurare un’adeguata manutenzione del patrimonio verde cittadino. Le indagini erano partite due anni fa con la denuncia di alcuni cittadini. (Valentina Marotta) (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/18_febbraio_27/firenze-taglio-alberi-rinviati-giudizio-7-dipendenti-comunali-28bff7f4-1bd5-11e8-8a22-f728568679b1.shtml)
Ci sarà un processo per centinaia di alberi abbattuti e brutalmente decapitati delle fronde, strade fiorentine tra il 2011 fino all’estate scorsa. Così ha deciso il gip Francesco Bagnai che ha rinviato a giudizio sette dipendenti di Palazzo Vecchio tra cui Pietro Rubellini, ex direttore della Direzione Ambiente del Comune di Firenze e l’architetto Stefanio Cerchiarini, responsabile del servizio Qualità del verde accusati, a vario titolo, di deturpamento delle bellezze naturali e falso in atto pubblico. Per loro il processo si aprirà il 1 febbraio 2019.
L’inchiesta era partita quasi due anni fa con la denuncia di alcuni cittadini. Ma a quelle segnalazioni, nell’agosto scorso se ne sono aggiunte altre firmate da residenti di viale Redi e dal movimento Cinque Stelle che sono confluite nello stesso fascicolo.
Per il pm Gianni Tei, i dipendenti comunali non avrebbero adottato i provvedimenti per assicurare un’adeguata manutenzione del patrimonio arboreo di Firenze con grave danno anche per le casse di palazzo Vecchio. Per assicurare la cura ordinaria del verde pubblico, pare, non sia stata bandita tra il 2011 al 2014 alcuna gara, in violazione degli obblighi di programmazione. Gli appalti, per un valore complessivo di oltre un milione di euro, sarebbero stati frazionati “ad arte” e assegnati con procedura diretta a 17 imprese.
Così, alberi recisi e abbattuti, anche senza autorizzazione della Soprintendenza belle arti, sul viale dei Colli, al parco delle Cascine, in piazza della Vittoria, fino all’Albereta e, l’estate scorsa, anche in viale Redi.
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da Controradio, 28 febbraio 2018
Alberi, Firenze: sette dirigenti a giudizio per scarsa manutenzione. Il giudice Francesco Bagnai ha accolto la richiesta del pm Gianni Tei, rinviando a giudizio, con l’accusa di cattiva gestione del verde pubblico, sette dipendenti comunali. Nel mirino ci sono gli abbattimenti in aree sotto tutela Unesco, come Piazza San Marco e Piazza della Stazione: https://www.controradio.it/alberi-firenze-sette-dirigenti-giudizio/
L’amministrazione locale approfitta della dabbenaggine della gente per trasformare il verde pubblico in uno sporco affare, spendendo soldi pubblici inutilmente, anzi dannosamente, nelle capitozzature, che chiamano potature, che uccidono gli alberi e consentono così il loro abbattimento e la loro sostituzione.
Dove non era necessario alcun lavoro, questi se ne sono inventati addirittura tre: “potatura” con triturazione delle fronde e vendita di compost, abbattimento degli alberi e vendita del legname, ripiantagione degli alberi. Un bel giro di soldi.
O sono degli idioti o sono dei ladri o tutte e due le cose. A voi l’ardua sentenza.
scelta oculatissima.
da Firenze Today, 11 maggio 2021
Ambiente: il neo direttore dell’Arpat è a processo per i tagli degli alberi a Firenze.
Imbarazzo in Regione. Rubellini è stato direttore della Direzione Ambiente di Palazzo Vecchio: https://www.firenzetoday.it/cronaca/direttore-arpat-processo-tagli-alberi.html