Il piano di ristrutturazione industriale di Piombino va sottoposto a procedura di valutazione ambientale strategica.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (6 dicembre 2016) una specifica richiesta di informazioni ambientali e adozione di opportuni provvedimenti riguardo il programma pubblico-privato per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino, comprendente la ristrutturazione del complesso siderurgico Aferpi s.p.a. (già Lucchini), la realizzazione di un’attività agroindustriale e di un’attività logistica.
Coinvolti il Ministero dell’ambiente (Ministro e Direzione generale per la protezione della natura), il Ministero per i beni e attività culturali (Ministro e Soprintendenza livornese), la Regione Toscana (Presidente, Settore V.I.A./V.A.S. e A.R.P.A.T.), Carabinieri del N.O.E., Corpo forestale dello Stato, Comune di Piombino e Istituzioni europee (Commissione europea e Commissione “petizioni” del Parlamento europeo).
Incredibilmente, infatti, i vari interventi di riconversione e diversificazione industriale, comprensivi di nuove opere infrastrutturali, previsti dall’Accordo di Programma ‘Disciplina degli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino’ sottoscritto il 24 aprile 2014 non sono stati sottoposti alla procedura di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) prevista (direttiva n. 2001/42/CE, decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) proprio per migliorare i programmi sotto il profilo ambientale con il coinvolgimento della popolazione interessata.
Invece, è addirittura accaduto che l’emanazione del decreto Regione Toscana – Direzione Ambiente ed Energia – Settore V.I.A./V.A.S. n. 9503 del 26 settembre 2016, al termine del relativo procedimento di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), il solo progetto relativo alla ristrutturazione del complesso siderurgico Aferpi s.p.a. sia stato escluso dall’obbligo di svolgimento del successivo procedimento di V.I.A.
L’assunto fondamentale sul quale poggia tale esclusione è incentrato sul fatto che i forni elettrici proposti inquinerebbero meno del precedente altoforno, ormai inattivo dal 2014: l’attuale attività si limita al funzionamento parziale di n. 3 laminatoi: con tale ragionamento qualsiasi intervento dovrebbe esser assurdamente escluso dal procedimento di V.I.A. in quanto ritenuto “meno inquinante” degli impianti operativi fino al 2014.
Numerosi cittadini e comitati erano intervenuti nel procedimento chiedendo che si svolgesse almeno il procedimento di V.I.A., ma la Regione Toscana l’ha escluso.
Nulla di più errato e, soprattutto, poco rispondente alla realtà di un’area già ampiamente martoriata dall’inquinamento industriale: nel concreto dovrebbe farsi luogo al procedimento di valutazione ambientale strategica (V.A.S.) coinvolgente l’intero programma di interventi ovvero a unico procedimento di V.I.A. concernente gli impatti cumulativi derivanti dai tre interventi in programma (ristrutturazione del complesso siderurgico, nuova attività agroindustriale, nuova attività logistica) e dalla contigua centrale eolica “Foce del Cornia” e delle relative opere ed infrastrutture (potenza complessiva 18 MW), autorizzata nel 2014 e in corso di realizzazione dal 2015).
Interessate anche le zone umide zona speciale di conservazione – ZSC “Promontorio di Piombino e Monte Massoncello” (IT5160009) e zona speciale di conservazione-zona di protezione speciale – ZSC-ZPS “Padule Orti Bottagone” (IT5160010) appartenenti alla Rete Natura 2000 (direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali e direttiva n. 147/09/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica) e aree costiere tutelate con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. ).
Il Comune di Piombino sta avallando le decisioni prese: la relativa variante al piano strutturale d’area e al regolamento urbanistico è stata adottata con deliberazione Consiglio comunale n. 135/2016 del 28 ottobre 2016.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, dando voce a parecchi cittadini, chiede che quelle procedure di valutazione degli impatti sull’ambiente riguardanti programmi e progetti di riconversione industriale siano effettivamente elaborati con il coinvolgimento attivo dei residenti, già duramente provati da decenni di pesante inquinamento industriale.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
(foto da Corriere Etrusco, per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
eppure aprono le porte e stendono tappeti rossi a ‘sti investitori.
da Il Fatto Quotidiano, 12 dicembre 2016
Ex Lucchini Piombino, il piano degli algerini non decolla. Commissario straordinario: “Rischio blocco nel 2017”.
L’imprenditore Issad Rebrab, numero uno di Cevital, a fine 2014 ha rilevato lo stabilimento siderurgico promettendo 350 milioni di investimenti per il rilancio. Ma nel frattempo il mercato dell’acciaio non è ripartito e i soldi non sono arrivati. Il comitato di sorveglianza parla di “situazione di stallo estremamente critica” e i sindacati temono per i posti di lavoro. (David Evangelisti): http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/12/ex-lucchini-piombino-il-piano-degli-algerini-non-decolla-commissario-straordinario-rischio-blocco-nel-2017/3251965/
da Il Fatto Quotidiano, 2 febbraio 2017
Acciaierie Piombino, ancora niente soldi. Ma la Regione prepara le garanzie mentre Calenda ripropone gli appelli della Guidi.
Il cavaliere bianco algerino stretto dai problemi di liquidità non sta portando avanti gli investimenti concordati. Tuttavia l’ente di Enrico Rossi ha deciso di sostenerlo garantendo per lui fino a 20 milioni per l’acquisto delle materie prime. Proprio la risposta concreta che il ministro dello Sviluppo economico vorrebbe da Aferpi e che non è ancora arrivata nonostante gli appelli che vengono ripetuti invano da 112 settimane. (Andrea Tundo): http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/02/acciaierie-piombino-ancora-niente-soldi-ma-la-regione-prepara-le-garanzie-mentre-calenda-ripropone-gli-appelli-della-guidi/3360919/
da Il Fatto Quotidiano, 14 aprile 2017
Piombino, gli operai dell’ex Lucchini occupano il Comune. E il sindaco dorme con loro: “L’acciaio ci scorre nelle vene”.
Le trattative per il piano di rilancio dello stabilimento Aferpi non decollano. I sindacati e i lavoratori “vivranno” a palazzo civico fino al prossimo incontro al ministero. Il primo cittadino che è ct di nuoto di fondo, accende il municipio con una luce rossa: “Per la città è il periodo più difficile dal Dopoguerra”. E al fianco dei dipendenti soprattutto studenti: “La fabbrica è la famiglia di tutti”. (David Evangelisti): http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/14/piombino-gli-operai-dellex-lucchini-occupano-il-comune-e-il-sindaco-dorme-con-loro-lacciaio-ci-scorre-nelle-vene/3521538/
da Il Fatto Quotidiano, 7 settembre 2017
Acciaierie Piombino, Cevital al capolinea dopo 3 anni. Per il siderurgico rispunta Jindal, che il governo non volle nel 2014.
Salutata da Renzi come “un’operazione strategica”, la vendita delle ex Lucchini all’algerino Issad Rebrab si è dimostrata un fallimento. Il commissario Nardi e il ministro Calenda mettono alle strette i proprietari dello stabilimento. E per l’acquisto rispuntano gli indiani di Jindal, ‘scartati’ tre anni fa e sconfitti nella corsa all’Ilva. ( Andrea Tundo): http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/07/acciaierie-piombino-cevital-al-capolinea-dopo-3-anni-per-il-siderurgico-rispunta-jindal-che-il-governo-non-volle-nel-2014/3842222/
prese per il culo sulla pelle dell’ambiente, della salute e, non ultimo, degli italiani.
da Il Fatto Quotidiano, 21 novembre 2017
Acciaierie Piombino, Calenda rompe con Aferpi dopo 3 anni di ‘prese in giro’. Il sindaco: ‘Ha capito che non è attendibile’.
Il Mise avvia la risoluzione del contratto con il magnate algerino al quale aveva affidato l’ex Lucchini nel dicembre 2014: “Basta prese in giro”, dice il ministro Carlo Calenda. Adesso le strade percorribili sono due e dai tempi incerti. Come anticipato da ilfattoquotidiano.it a settembre, sul tavolo c’era – e c’è ancora, secondo fonti sindacali – la volontà degli indiani di Jindal di subentrare a Rebrab, altrimenti bisognerà indire una nuova gara. Il rilancio dello stabilimento non sarà rapido. (Andrea Tundo): https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/21/acciaierie-piombino-calenda-rompe-con-aferpi-dopo-3-anni-di-prese-in-giro-il-sindaco-ha-capito-che-non-e-attendibile/3992023/
come capita sempre in questi casi, volano gli stracci.
da Il Fatto Quotidiano, 29 novembre 2017
Acciaierie Piombino, Renzi: “Fatta una cazzata. Rossi e Landini vollero Rebrab”. Ma nel 2014 twittava entusiasta.
Al momento della scelta dell’acquirente per l’ex Lucchini, l’allora presidente del Consiglio si intestò la risoluzione del problema. Martedì – durante un incontro con una delegazione di operai incontrata sul treno – ha scaricato la colpa della fallimentare vendita su Enrico Rossi e Maurizio Landini. Ma la scelta fu del ministero dello Sviluppo Economico e lui festeggiava sui social. Il presidente della Regione Toscana: “Lo querelo”. Poi la smentita dello staff del segretario Pd. https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/29/acciaierie-piombino-renzi-fatta-una-cazzata-rossi-e-landini-vollero-rebrab-ma-nel-2014-twittava-entusiasta/4009450/
da Il Fatto Quotidiano, 30 novembre 2017
Accaierie Piombino, Aferpi si arrende dopo 3 anni di inadempienze: “Pronti a vendere”. Ma c’è l’incognita del prezzo.
L’azienda controllata dall’algerina Cevital aveva acquistato l’ex Lucchini nel dicembre 2014. Ora si dice pronta a farsi da parte, ma secondo diverse fonti vorrebbe “monetizzare”: “Non è vero, abbiamo fatto una perizia”, dice il ceo. Intanto il governatore della Toscana querela Renzi, che lo aveva accusato di aver scelto lui i compratori: https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/30/accaierie-piombino-aferpi-si-arrende-dopo-3-anni-di-inadempienze-pronti-a-vendere-ma-ce-lincognita-del-prezzo/4012204/
da Il Fatto Quotidiano, 13 dicembre 2017
Traffico illecito di rifiuti pericolosi, indagate 13 persone e 7 aziende. Anche l’acciaieria Aferpi di Piombino.
Rifiuti ferrosi e scarti di lavorazione del ferro venivano dichiarati non pericolosi per evitare i costosi trattamenti a cui avrebbero dovuto essere sottoposti. In alcuni casi venivano fatti passare per materie prime secondarie o merce da rimettere sul mercato miscelandoli con altre sostanze: https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/13/traffico-illecito-di-rifiuti-pericolosi-indagate-13-persone-e-7-aziende-anche-lacciaieria-aferpi-di-piombino/4037206/
da Il Fatto Quotidiano, 23 febbraio 2018
Acciaierie Piombino, Calenda: “Accordo tra Cevital e Jindal”. Ma la firma per la cessione agli indiani ancora non c’è.
Il governo esulta perché il gruppo algerino, messo in mora, ha trovato l’acquirente. Ma è lo stesso che nel dicembre 2014 perse la gara per l’acquisizione dell’ex Lucchini. Attesa per la firma definitiva: per Jindal è un’operazione strategica per contrastare ArcelorMittal nel mercato europeo dell’acciaio. Il governatore della Regione Toscana, Rossi: “Hanno chiesto tempo”: https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/23/acciaierie-piombino-calenda-accordo-tra-cevital-e-jindal-ma-la-firma-per-la-cessione-agli-indiani-ancora-non-ce/4183209/
A.N.S.A., 1 marzo 2018
Aferpi a Jsw,firmato accordo preliminare. Lo si apprende dal tavolo in corso al Mise. (http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/03/01/aferpi-a-jswfirmato-accordo-preliminare_0ec37bc2-7137-4139-8ff8-9659685af79f.html)
FIRENZE, 1 MAR – E’ stato firmato l’accordo preliminare per la cessione dell’Aferpi di Piombino (Livorno) da Cevital al gruppo indiano Jsw. E’ quanto si apprende a margine del tavolo di trattativa in corso da ieri al ministero per lo Sviluppo economico (Mise) e al quale ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.
A.N.S.A., 17 maggio 2018
Aferpi: firmata cessione a Jindal. Siglata intesa al Mise. (http://www.ansa.it/toscana/notizie/2018/05/17/aferpi-firmata-cessione-a-jindal_bf629a9e-586a-4c7a-8721-7236786bf000.html)
ROMA, 17 MAG – E’ stato firmato al ministero dello Sviluppo Economico il passaggio delle acciaierie Aferpi di Piombino dal gruppo Cevital al gruppo indiano Jindal. Lo si apprende da fonti ministeriali.
da Il Fatto Quotidiano, 29 dicembre 2020
Acciaierie di Piombino, dal fallimento Lucchini agli indiani di Jindal che ora aspettano l’ingresso di Invitalia (con i buoni uffici di Carrai).
Per i 1.800 operai è stato il settimo Natale di incertezza. L’ultima colata risale ad aprile 2014, quando l’altoforno venne spento. Jindal si era impegnata a valutare la realizzazione di un forno elettrico “ma non sta investendo”, dice Marco Rota della Fiom Cgil. “A gennaio, alla scadenza del termine, ha chiesto altri 18 mesi di tempo”. Intanto l’iniezione di risorse da parte dell’agenzia guidata da Arcuri è slittata. (Stefano Galeotti): https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/12/29/acciaierie-di-piombino-dal-fallimento-lucchini-agli-indiani-di-jindal-che-ora-aspettano-lingresso-di-invitalia-con-i-buoni-uffici-di-carrai/6049823/