Abusivismo edilizio a Molentargius – Saline, qualcosa si muove. Finalmente.
Il Comune di Quartu S. Elena – Settore pianificazione urbanistica, edilizia privata e SUE ha risposto (nota prot. n. 64270 del 17 settembre 2014) alla richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti inoltrata (21 agosto 2014) dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus riguardo l’abusivismo edilizio nel parco naturale regionale “Molentargius – Saline” e, in particolare, nella fascia agricola inedificabile di in Medau su Cramu – Is Arenas.
Nel territorio comunale di Quartu S. Elena sono stati riscontrati n. 1 caso di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale, n. 14 casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di concessioni edilizie in sanatoria, n. 13 casi di abusivismo edilizio totale e parziale ancora in attesa di esame dell’istanza di condono edilizio, mentre in nessun caso sono state svolte le procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.INC.A.), nonostante l’area rientri in un sito di importanza comunitaria (S.I.C.).
Si tratta di un primo importante passo per aggiornare il quadro dell’abusivismo edilizio nell’area naturale protetta in vista – finalmente – di interventi che si auspicano risolutivi.
Infatti, è un po’ il segreto di Pulcinella che l’abusivismo edilizio entro l’area naturale protetta costituisca il più pesante ostacolo alla predisposizione del piano del parco – il fondamentale strumento di pianificazione e gestione dell’area naturale protetta (qui le linee guida) – e, in definitiva, allo stesso positivo decollo sotto tutti gli aspetti del parco naturale, che ha, come ampiamente noto, avuto vita stentata fin dalla sua nascita (legge regionale n. 5/1999) proprio per tali motivi. Non bastano le centinaia di milioni di euro investiti negli anni per il disinquinamento di una delle zone umide d’importanza internazionale più rilevanti del Mediterraneo, il mattone abusivo frena qualsiasi prospettiva.
Secondo le informazioni disponibili, acquisite formalmente dalle Amministrazioni pubbliche competenti negli anni scorsi, nell’area di Molentargius – Saline vi sono circa 190 casi di abusivismo edilizio in Medau su Cramu – Is Arenas, dei quali almeno 12 già dichiarati insanabili: il Comune di Quartu S. Elena aveva comunicato[1] la sussistenza, nell’area in argomento, di 9 concessioni edilizie in sanatoria (complessivi mc. 5.074) e di 4 dinieghi, mentre il Comune di Cagliari aveva comunicato[2] la sussistenza, sempre nella predetta area, di nessuna concessione edilizia in sanatoria e di 8 dinieghi. Inoltre, le due Amministrazioni comunali avevano reso noto la permanenza in sospeso di 34 casi in attesa del necessario pronunciamento dell’Assessorato regionale P.I. e BB.CC. – Ufficio tutela paesaggio in ordine al vincolo paesaggistico nel territorio comunale di Quartu S. Elena e di 138 casi nel territorio comunale di Cagliari, dove la volumetria complessiva realizzata risultava pari a mc. 50.000. L’Ufficio regionale Tutela Paesaggio di Cagliari aveva, in un primo tempo (nota n. 1601 del 22 febbraio 2001), reso noto che, in materia di tutela paesaggistica, “dal gennaio 1982 … sono stati rilasciati n° 43 pareri favorevoli. Non sono stati ancora emanati i provvedimenti sanzionatori … in quanto in fase di elaborazione”. Successivamente (nota prot. n. 5463 del 25 settembre 2002) comunicava di aver rilasciato n. 4 pareri favorevoli e n. 8 provvedimenti sanzionatori.
A più di quindici anni dall’istituzione del parco naturale che cosa è successo per combattere e risolvere una volta per tutte l’abusivismo edilizio?
Sostanzialmente molto poco.
Vari tentativi esperiti nel corso degli anni di predisposizione di un piano di risanamento urbanistico (con cospicui òneri finanziari a carico pubblico) da parte del Comune di Cagliari non hanno avuto seguito. Lo stesso piano urbanistico comunale (approvato definitivamente nel 2003) ha visto, nel corso del suo lungo e travagliato iter procedimentale, l’annullamento disposto dal Comitato Regionale di controllo (ordinanza n. 000647/025/2001 del 25 maggio 2001) delle previsioni di cui all’art. 31 normativa di attuazione (“ambiti di salvaguardia specifica – zona “A R”, Parco Is Arenas e zona “A S”, Saline), che vi indicavano un piano di risanamento urbanistico (P.R.U.). Infatti, oltre alle normative ambientali che impediscono alcuna “sanatoria” generalizzata, risulta assente il requisito fondamentale dell’indice minimo di compromissione territoriale (0,40 mc/mq) previsto dall’art. 28 della legge regionale n. 23/1985 e s.m.i., trattandosi – per il solo Comune di Cagliari – di un’area di 200 ettari con circa mc. 50.000 complessivi di strutture abusive (indice di compromissione reale di 0,25 mc/mq).
Analogamente nemmeno appaiono percorribili sul piano giuridico eventuali ipotesi di sanatoria in via legislativa regionale, perchè in palese violazione delle competenze statali esclusive in materia di tutela del paesaggio, degli ecosistemi e dei beni culturali di cui agli artt. 9 e 117, comma 2°, lettera s, cost., come indica la giurisprudenza costituzionale costante (fra le più recenti Corte cost. n. 210/2014; Corte cost. n. 308/2013, proprio riguardo la Sardegna).
Per giungere, finalmente, a una presa di posizione delle amministrazioni pubbliche competenti, le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus hanno inoltrato (21 agosto 2014) in proposito una richiesta di informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti. Interessati dall’istanza ecologista la Commissione europea, i Ministeri dell’ambiente e dei beni e attività culturali (Organi centrali e periferici), la Presidenza della Regione autonoma della Sardegna, il Servizio regionale valutazione impatti (S.A.V.I.), il Servizio regionale tutela paesaggistica di Cagliari, il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, i Servizi edilizia privata dei Comuni di Cagliari e di Quartu S. Elena, il Consorzio di gestione del parco naturale regionale “Molentargius – Saline” e, per opportuna informazione, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari.
Alle amministrazioni pubbliche competenti è stato, quindi, chiesto:
* numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale riscontrati e sanzionati;
* numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di concessioni edilizie in sanatoria;
* numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di autorizzazione paesaggistica in sanatoria;
* numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di procedure di valutazione di incidenza ambientale;
* numero dei casi di abusivismo edilizio totale e parziale in attesa di esame dell’istanza di condono edilizio;
* numero dei casi di abusivismo edilizio totale o parziale oggetto di provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale;
* numero dei casi di abusivismo edilizio totale o parziale oggetto di esecuzione coattiva in danno del trasgressore dei provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale.
Eppure la zona umida Stagno del Molentargius – Saline costituisce uno dei compendi naturalistici più importanti del Mediterraneo e, giustamente, è tutelata con vincoli ambientali rilevanti.
Infatti, è classificata zona umida di importanza internazionale in seguito alla convenzione internazionale di Ramsar (D.P.R. n. 448/1976, D.M. 17 giugno 1977), conseguentemente è tutelata con specifico vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con specifico piano territoriale paesistico (decreto Ass.re reg.le P.I. e BB.CC. del 12 gennaio 1979), che – nello specifico – individua l’area di Medau su Cramu – Is Arenas quale “zona C 1 – conservativa naturale e sistema” dove “è vietata l’edificazione” ad esclusione della realizzazione del depuratore consortile e del piano di zona 167 Costa Bentu. L’area è, inoltre, tutelata con specifico vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993) e rientra nel sito di importanza comunitaria (SIC) “Stagno di Molentargius e territori limitrofi” (codice ITB040022) di cui alla direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, della fauna e della flora. Con legge regionale n. 5/1999 vi è stato infine istituito il parco naturale regionale “Molentargius – Saline”, tuttora con vita difficile.
Ora la prima risposta da parte del Comune di Quartu S. Elena. Ed è ora di affrontare seriamente il problema nevralgico dell’abusivismo edilizio a Molentargius, tenendo ben ferma la barra su quanto indica la legge e il buon senso: demolizione e ripristino ambientale dove vi sono abusi edilizi insanabili, sanatorie edilizie esclusivamente ove condonabili. In seguito anche il cammino del piano del parco e del parco stesso sarà molto meno difficile.
Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
P.S. qui la tavola dell’edificazione all’interno dell’area naturale protetta: gli edifici realizzati dopo il 1992 (in rosso), anno di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del piano territoriale paesistico “Molentargius – Monte Urpinu”, sono assolutamente da monitorare.
(foto aeree per conto GrIG, Cristiana Verazza, S.D., archivio GrIG)
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[1] Note n. 11827 del 20 marzo 1998, n. 123/01 del 12 febbraio 2001, n. 187/02 del 14 gennaio 2002, n. 1205/03 dell’11 novembre 2003 e n. 289/05 del 5 aprile 2005.
[2] Note n. 3974 del 28 settembre 1999 e n. 617 del 4 febbraio 2002.
dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna (http://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=263958&v=2&c=149&t=1)
Molentargius, un tavolo tecnico per contrastare l’abusivismo al Parco”.
E’ necessario a partire dal complesso quadro dei vincoli esistenti nell’area – ha detto l’assessore Erriu- fare un censimento e mettere insieme i dati dei vari enti riguardo i manufatti costruiti negli anni. Nella zona di Is Arenas, infatti, si è registrato un fenomeno crescente di abusivismo successivo al divieto di edificazione durato sino ai primi anni ’90 “.
CAGLIARI, 25 SETTEMBRE 2014 – Abusivismo al Parco di Molentargius. Un problema tanto datato quanto di complessa soluzione. Questa mattina, per parlare delle criticità e del lavoro da svolgere per arrivare a soluzioni condivise, è stata convocata una riunione. Al tavolo tecnico presenti gli assessori regionali dell’Urbanistica Cristiano Erriu e dell’Ambiente Donatella Spano, insieme ai rappresentanti competenti dei comuni di Cagliari e Quartu Sant’Elena e del Parco Naturale e il rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact).
“E’ necessario a partire dal complesso quadro dei vincoli esistenti nell’area – ha detto l’assessore Erriu- fare un censimento e mettere insieme i dati dei vari enti riguardo i manufatti costruiti negli anni. Nella zona di Is Arenas, infatti, si è registrato un fenomeno crescente di abusivismo successivo al divieto di edificazione durato sino ai primi anni ’90 “. Gli edifici abusivi sono alcune centinaia, di questi tre quarti ricadenti nel territorio di Cagliari e il restante in quello di Quartu. “Restano da definire tutte le istanze di condono edilizio – spiegano gli assessori Erriu e Spano – l’abusivismo frena la crescita e l’attuazione del piano di sviluppo del Parco. Siamo determinati a dare impulso a un lavoro congiunto per mettere a regime i manufatti sanabili e attuare un reale coordinamento di azioni amministrative che sono di tipo urbanistico, ambientale e sanitario”. La riqualificazione ambientale di Is Arenas , corridoio di connettività ecologica fra i centri urbani di Quartu Sant’Elena, e lo stagno di Molentargius e di Quartu Saline, è dunque da considerarsi strategicamente molto importante per lo sviluppo del territorio.
da Sardegna Oggi, 26 settembre 2014
Abusivismo edilizio, a Molentargius tempi lunghi. Regione e Comune di Cagliari in alto mare. (Paolo Sebastian Rapeanu): http://www.sardegnaoggi.it/Politica/2014-09-26/26451/Abusivismo_edilizio_a_Molentargius_tempi_lunghi_Regione_e_Comune_di_Cagliari_in_alto_mare.html
“L’abusivismo all’interno del Parco è l’ostacolo principale per l’attuazione del suo piano di sviluppo. L’obiettivo è la messa a regime in tempi brevi di sanatorie di tipo urbanistico, sanitario e ambientale.” Firmato,. Regione Autonoma Sardegna (https://www.facebook.com/regioneautonomasardegna/posts/287060798156144)
…e vediamo che cosa ne pensa la Procura della Repubblica. Da decenni la Regione e i Comuni “dormono” in proposito e non si capisce perchè chi ha compiuto abusi edilizi deva ritrovarsi con una villa – per esempio – nel bel mezzo di un parco naturale, con acqua, strade, infrastrutture pagate dalla collettività…..
l’unica soluzione praticabile é quella delle demolizioni; tutte le altre rappresentano un’offesa nei confronti di chi é rispettoso delle norme di legge.
sarà pure impopolare ma sono d’accordo con voi.. no sanatorie e condoni ma ruspe. Sarebbe bello radere al suolo tutto quanto e riportare il posto a parco al 100%, ma è sicuramente impraticabile (già me li vedo barricati in villetta..) almeno demoliscano quello che “non serve”
Ma dov’è la legge quando si tirano sù gli abusi?La demolizione dell’immobile è una soluzione che non elimina il problema,va eliminato il malaffare all’interno degli uffici che generanol’abusivismo,tollerando e omettendo i giusti controlli.Grazie Grig
Quando hanno costruito non c’era ancora il Gruppo d’intervento giuridico 😀