Punta Molentis, almeno è cambiato qualcosa?
Dopo il devastante incendio e la riapertura che desta ben più di una forte perplessità, sulla spiaggia di Punta Molentis (Villasimius) è almeno cambiato qualcosa rispetto agli anni scorsi, quantomeno sotto il profilo del rispetto ambientale?
Il numero chiuso, introdotto per limitare un carico antropico debordante, è davvero efficace per la salvaguardia della spiaggia?
Ecco un piccolo reportage, che chiunque di noi può fare per farsi un’idea.
Il 19 agosto 2025, a Punta Molentis la situazione era semplicemente quella di un assalto fuori controllo di un’area che sulla carta è super protetta, ma in realtà viene sistematicamente trasformata – da giugno a settembre – in una sorta di luna park, dove la mercificazione dei beni ambientali e il profitto vengono prima di tutto.
Una pressione antropica totalmente oltre i limiti che l’ecosistema può sopportare senza subire gravi danni, con la privatizzazione di fatto di almeno metà spiaggia che dà il suo bravo contributo, costringendo i fruitori della spiaggia libera ad accalcarsi nei pochi spazi rimasti liberi, con tanti saluti anche alla protezione del complesso dunale.
Quest’anno c’è pure la lieta sorpresa che anche il lembo orientale della spiaggia risulta occupato dai grandi ombrelloni e lettini, ma la corda non dovrebbe delimitare l’area in concessione? E quei lettini e gli ombrelloni chi li posiziona?
Sempre al di fuori là della corda è collocata la postazione della concessione balneare con tavoli, sedie e altro nel bel mezzo della battigia.
Come si accennava sopra, il cordone dunale in gran parte non è più protetto dalla staccionata e dalle recinzioni a suo tempo realizzate con fondi europei (il progetto LIFE “Providune”), così inevitabilmente, la pressione antropica si scarica anche lì, con vistosi fenomeni di erosione del piede dunale.
Quindi, si deve purtroppo constatare che a fronte di incassi molto pingui (parcheggio con 200 auto giornaliere + accesso bagnanti), norme di tutela sulla carta molto rigide e, ça va sans dire, le stucchevoli quanto immancabili declamazioni di “massima attenzione all’ambiente di Punta Molentis“, non si è neppure proceduto a porre in essere le più elementari e necessarie misure di protezione, come una banale delimitazione paletti e corda per proteggere le dune.
Perché avrebbe ulteriormente ridotto lo spazio utile per gli ombrelloni? O per semplice ignavia? Chissà…
E dunque, in quel di Punta Molentis, trova piena applicazione quel deleterio approccio allo sfruttamento dei litorali, che sta portando a un sempre più vistoso degrado dell’ambiente sardo costiero: lo sfruttamento commerciale prima di tutto, per l’ambiente ci sarà tempo, forse…
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto J.I., archivio GrIG)



Ma i responsabili comunali e in testa il sindaco, sono loro i responsabili di questa situazione, oppure sono altri ? Chiariamo se a fronte di regole scritte , qualcuno e’ responsabile nel farle rispettare pena sanzioni ? , sempre che queste regole non siano in grado di intervenire , e manchino le sanzioni !!
no, è responsabile il venditore di granite in spiaggia
boicottare Villasimius, ovvero non spenderci nemmeno un euro, sinché questa amministrazione resta al suo posto
Su spiagge, concessioni e stabilimenti ha ragione Mario Tozzi!
…e di riflesso, hanno ragione Grecia e Spagna.
E pure la Francia sta messa meglio di noi
https://www.corriere.it/cronache/25_agosto_15/mario-tozzi-spiaggia-libera-e-pulita-lettini-a-10-euro-ma-siamo-a-naxos-500efeb8-d61c-4b05-981a-2db779e4axlk.shtml
Non è Villasimius ma siamo sempre in argomento e lo segnalo (Delipari l’ha gia visto?)
Articolo di Gian antonio Stella sul corriere
https://www.corriere.it/cronache/25_agosto_23/invasione-maddalena-sanzioni-f014b473-7f90-4acf-87bd-4d8a235a4xlk.shtml
ma no?
A.N.S.A., 26 agosto 2025
Punta Molentis, dopo incendio arrivano ‘i cafoni’ da spiaggia.
Guardie ambientali, ‘ombrelloni e asciugamani sulle dune’.