Sardegna arrosto ogni anno.


Montiferru, Volpe morta a causa degli incendi (luglio 2021)

Più di 24 mila ettari di bosco, pascoli, campagne percorsi dal fuoco sul Montiferru, 1.500 sfollati, centri abitati isolati ed evacuati, aziende distrutte, coltivazioni in fumo.

Senza contare gli altri incendi nell’Isola.  Forse siamo già a 40 mila ettari bruciati.

Un disastro ambientale, nel quale la responsabilità umana ha il suo peso fondamentale: la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Oristano e il nucleo investigativo del Corpo forestale e di vigilanza ambientale hanno molto opportunamente avviato i necessari accertamenti in proposito.

Oniferi, innesco incendio (da pagina FB Stefania Piras, 27 luglio 2021)

Negligenze, superficialità, scarsa prevenzione, delinquenza.

Anche disorganizzazione: per esempio il Servizio territoriale di Oristano del Corpo forestale e di vigilanza ambientale non risulta avere un Direttore, analogamente a quello di Nuoro, a quello di Lanusei, a quello di Iglesias. In piena estate, In piena campagna antincendio.

C’è un po’ di tutto questo.

Settemilacinquecento uomini del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, dell’Agenzia regionale Forestas, dei Vigili del Fuoco, delle Compagnie Barracellari, del volontariato, ben 22 mezzi aerei.  Milioni di euro investiti ogni anno nella campagna antincendio.

Dopo giorni di assenza, compare l’Assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Gianni Lampis per affermare stoicamente che “la macchina regionale ha funzionato”.   E’ meglio non pensare a che cosa sarebbe successo se non avesse funzionato

Mezzi e risorse sono tanti, eppure i risultati sono deludenti.

Fin troppo, basta vedere la cartografie delle fiamme, anno per anno.

Nessuna prevenzione, denunciava già lo scorso 7 giugno il Comitato spontaneo del Montiferru, ricordando l’analogo disastro del fuoco del 1994.

Quanti passi in avanti sono stati fatti dalla tragedia di Curragghja del 1983?

Forse non tanti, a giudicare quanto sta accadendo in questi giorni e dalla scarsa fiducia che in tanti nutrono sulle capacità gestionali e operative dell’Amministrazione regionale Solinas.

Ricordiamo comunque a tutti che ognuno può e deve fare la sua parte contro gli incendi: il numero verde 1515 mette in collegamento con la sala operativa del Comando Unità Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare (già Corpo forestale dello Stato) e del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna, analogamente agli analoghi Corpi delle altre Regioni Province autonome.

La rapidità della comunicazione delle informazioni e degli interventi contribuisce a salvare boschi, pascoli, coste e vite umane minacciate dagli incendi, non dimentichiamolo mai.

Nonostante tutto…

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

P.S. ricordiamo a tutte le anime belle come la giornalista Conchita De Gregorio, allarmatissima per i rischi che potrebbero correre i turisti in Sardegna a causa degli incendi, che permanentemente vivono in ‘sta benedetta Isola nel bel mezzo del Mediterraneo occidentale oltre un milione e seicentomila indigeni meritevoli di altrettanta considerazione. E, se proprio non ci arriva da sola, taccia, che fa migliore figura.

Cuglieri, Sa Tanca Manna, Olivastro millenario

da Marie Claire, 26 luglio 2021

Tutto quello che c’è da sapere sugli incendi in Sardegna (e anche come dare una mano).

Cosa dobbiamo fare per non vedere mai più le sconvolgenti immagini di devastazione nell’oristanese? (Debora Attanasio)

Lì dove sono passate le fiamme c’era anche un bellissimo uliveto. Questo uliveto conteneva un grande “patriarca”, l’ulivo plurimillenario di Cuglieri, un esemplare di archeologia botanica patrimonio della Sardegna. “Ha resistito migliaia di anni, e ora non c’è più”, dice Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di Intervento Giuridico, l’associazione ambientalista che utilizza il Diritto per difendere ambiente e salute. Ora quell’ulivo è un grande tizzone, una delle tante immagini delle fiamme che devastano la Sardegna e che stringono il cuore. Ma cosa sta causando gli incendi in Sardegna, in questa strana estate del 2021?

Cuglieri, Sa Tanca Manna, Olivastro millenario bruciato (25 luglio 2021)

“Le cause sono quelle di sempre: in una certa percentuale si tratta di negligenza, il contadino che brucia le stoppie fuori stagione e poi perde il controllo del falò. Oppure la poca cura e la poca prevenzione di pascoli e boschi, soprattutto di quelle parti di campagna a breve distanza o a diretto contatto con le periferie dei centri abitati. Durante la stagione secca bisognerebbe svolgere attività di pulizia dei terreni, soprattutto ai margini delle strade dove a far scoppiare un incendio basta poco, anche la famosa sigaretta gettata dal finestrino. Poi ci sono le cause dolose: c’è chi appicca il fuoco per ritorsione, per vendetta, o semplicemente per sfogare il proprio malcontento contro qualcosa. A parte i casi clinici che naturalmente ci sono, e ogni tanto vengono arrestati, nella maggior parte delle volte le persone che causano un incendio lo fanno per motivi di interesse”. E ogni volta, ci sono delle conseguenze a questo fenomeno devastante. “Un disastro ambientale, ci vogliono decenni prima di vedere la rinascita del luogo, e questo incendio è ancora in corso, sono circa già 25.000 gli ettari percorsi dal fuoco nell’oristanese, ai quali bisogna sommare altri incendi in altre zone della Sardegna per una cifra globale che si aggira sui 40.000 ettari, in questa stagione. La peggiore in assoluto è stata quella del 1983”.

parco naturale Molentargius – Saline, incendio notturno (luglio 2019)

Che cosa bisognerebbe fare, per evitare che tutto questo succeda ancora? “Bisogna impegnarsi nella prevenzione, e poi piantare boschi perché servono anche alla stabilità idrogeologica, servono a contrastare i cambiamenti climatici, servono per favorire gli approvvigionamenti idrici perché i boschi hanno un importante compito di conservazione dell’acqua, servono a garantire protezione all’aree agricole, a migliorare l’intero complesso della qualità della vita umana. I boschi riducono il rischio di quelle che noi chiamiamo calamità innaturali perché di naturale hanno poco, spesso sono dovute all’insipienza umana: tagliare un bosco su un crinale significa che, presto o tardi, quel crinale verrà giù”.

E poi, ognuno di noi deve fare la sua parte: “questo lo raccomandiamo sempre come associazione: telefonare subito alla minima avvisaglia di un fuoco al numero segnalazione incendi 1515 che mette in contatto diretto con le sale operative dei carabinieri forestali nazionali o con i corpi forestali delle regioni e province autonome. In Sardegna, il 1515 fa contattare immediatamente il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. A volte, vedendo un fuoco, si pensa che sicuramente abbia già chiamato qualcuno, invece bisogna provare sempre, meglio troppe chiamate che nessuna, e prima si riesce a intervenire e minori sono i danni”.

Quartu S. Elena, parco naturale “Molentargius – Saline”, incendio immediatamente segnalato e spento rapidamente (20 agosto 2019)

Quando molti boschi bruciano c’è chi sui social, in buona fede, invita la gente a gettare nei prati i semi della frutta che hanno mangiato per contribuire al rimboschimento. Ma purtroppo non è così semplice, né sempre corretto: “Meglio lasciare che a fare il rimboschimento ci pensino delle persone esperte; se si vuole dare una mano allora è meglio fare una piccola donazione alle organizzazioni che se ne occupano, o direttamente ai comuni colpiti, o alle regione autonoma della Sardegna. Speriamo che almeno questo evento tristissimo spinga ad avviare un’opera di rimboschimento condotta con una regia unica, perché se fatta in maniera sistematica, ragionata e pianificata oltre a evitare alluvioni, smottamenti e quanto sopra detto, può offrire anche opportunità di lavoro a molte professionalità”.

dal sito web istituzionale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna

Prescrizioni Regionali Antincendio 2020/2022 – aggiornamento 2021

Materiale informativo
Materiale informativo in lingua italiana
Matériel d’information en français
Information material in English
Информационные материалы на русском языке
Informationsmaterial in deutscher Sprache

Prescrizioni regionali antincendio
DELIBERAZIONE N. 15/7 DEL 23.04.2021
La Giunta regionale ha approvato con Deliberazione n. 15/7 del 23 aprile 2021 l’aggiornamento 2021 alle Prescrizioni regionali antincendio 2020/2022
Prescrizioni regionali antincendio 2020-2022 – Aggiornamento 2021
Testo prescrizioni
Autorizzazione abbruciamento Mod. 2021
Autorizzazione manifestazione pirotecnica Mod. 2021

(foto da Wikipedia, da mailing list sociale, P.F., S.D., archivio GrIG)

  1. donatella
    luglio 28, 2021 alle 9:38 am

    Esprimo tutta la mia solidarietà agli abitanti della Sardegna , al GrIG che nasce proprio in questa Isola Martoriata: con la Sardegna brucia un pezzo di cuore di tutti gli abitanti di questa Terra, finchè ne resta, Orrore insopportabile.

  2. Pietro Paolo
    luglio 28, 2021 alle 11:30 am

    Vorrei riportare di seguito qual’è stato il primo atto per contrastare gli incendi da parte della regione Sardegna dei prodi Solinas, Lampis, Casula 😱 se il “buon giorno si vede dal mattino”… siamo in una botte di ferro..arroventato.

    I cacciatori sentinelle dell’ambiente
    Cagliari, 15 luglio 2019 – “I 40.000 cacciatori sardi saranno una grande risorsa nella prevenzione degli incendi, grazie a questo accordo che segna una forte discontinuità rispetto al passato”. Lo ha sottolineato il presidente della Regione, Christian Solinas, presentando il protocollo di collaborazione tra associazioni venatorie, Corpo forestale e Protezione civile in materia di antincendio boschivo e rurale, firmato questa mattina a Villa Devoto.
    A Sassari si dice. cro…cro…!!!
    ….e che discontinuità…

    • capitonegatto
      luglio 28, 2021 alle 1:17 PM

      Gli inglesi dicono : Set a thief to catct a thief. Ma questo e’ un paradosso, quindi che i cacciatori siano la giusta prevenzione sembra tanto meno impropia.
      Che siano i forestali i veri e propi controllori e tutori dell’ habitat. Certamente anche il semplice cittadino puo’ dare un contributo, ma senza alcuna patente.

    • Alessandra Gradi
      luglio 28, 2021 alle 2:28 PM

      Concordo hai perfettamente centrato il problema Pietro Paolo, i nostri arguti amministratori pubblici hanno solo dimostrato l’incapacita propria e dei cacciatori (…sparare e magari innescare roghi..?!). Qui in Sardegna non hanno la minima idea in cosa consista una seria PREVENZIONE degli incendi..da notare poi come per molti arriveranno rimborsi per i capi di bestiame…. ma che strano…

    • Raffaella Venturi
      luglio 28, 2021 alle 3:05 PM

      Cose da pazzi, da non credere! Vediamo anche quando sarà aperta la stagione venatoria, quest’anno. Povera terra sarda!

  3. capitonegatto
    luglio 28, 2021 alle 1:09 PM

    La macchina regionale avra’ sicuramente funzionato bene , e un plauso ai vigili del fuoco e ai volontari. Ma…questa macchina deve funzionare altrettanto bene per prevenire questi disastri. Dopo che il fuoco e’ stato spento, i danni umani , animali e materiali restano. Perche’ non spendere prima per non pagare il doppio dopo ?
    A tempo debito ( Non mai ) qualche responsabilita’ dovra’ essere trovata , di chi aveva interessi ad appiccare il fuoco, ma anche di chi doveva prevenire e controllare.

  4. sardo
    luglio 28, 2021 alle 2:40 PM

    Se il fiume di parole seguito ai disastrosi incendi di questi giorni servisse almeno un po a bonificare gli ultimi focolai ancora attivi sul territorio sardo sarebbe di vera utilità. Invece.., in questo fiume di parole, più o meno in gran parte ovvie, ne sono comprese anche molte dissennate. Colpisce che dopo la distruzione del fuoco tra le invocazioni perchè non si verifichi più si legga più o meno in tutta la stampa locale e nazionale che tutti i boschi devono essere “ben puliti” e “privi di combustibile” (ovvero nella ormai ben consolidata concezione “sarda” costituiti da pochi e bassi alberi? privi di “sottobosco” ovvero di “combustibile”? tutti asfaltati? così non prendono più fuoco?), che poco prima son mancati i dirigenti “forestali” (perchè la campagna antincendio per questo si ferma inesorabilmente? perche’ viene organizzata solo pochi giorni prima? perchè nessuno li spegne più gli incendi? perchè la situazione è diversa ogni anno?), che “tutti son colpevoli” (così nessuno e’ colpevole?), che occorre l’immediato ripristino dei boschi (dove? in Amazzonia?). Finiamola con gli isterismi, la questione e’ tragica e nel pressapochismo e nell’arroganza di chi senza competenza da anni ormai sta gestendo una problematica di immensa importanza per la nostra Terra, si vedono i nefasti risultati.

  5. luglio 28, 2021 alle 2:45 PM

    A.N.S.A., 28 luglio 2021
    Rogo Oristanese, inchiesta Procura per incendio colposo.
    Al momento fascicolo senza indagati: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/07/28/rogo-oristanese-inchiesta-procura-per-incendio-colposo_10ac8efa-209c-4315-a55a-fe92ddfc0b6f.html

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    Rogo Oristanese: sesto giorno di fuoco in Sardegna.
    Fiamme a Cuglieri e Santu Lussurgiu, in volo anche i Canadair: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/07/28/rogo-oristanese-sesto-giorno-di-fuoco-in-sardegna_9be0493d-1aee-4149-bebe-020198912f70.html

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    Incendi: Sardegna fa conti con la storia, fine luglio tragico.
    Oggi si celebra giornata regionale prevenzione: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/07/28/incendisardegna-fa-conti-con-la-storia-fine-luglio-tragico_ec169a79-8fb5-4834-88c9-cc4c87ba94f4.html

  6. luglio 28, 2021 alle 2:49 PM

    due ragazzi non si sono voltati altrove, sono intervenuti e l’incendio è stato fermato.

    da La Nuova Sardegna, 28 luglio 2021
    Rinvenuto un innesco a Oniferi: sventato un incendio disastroso. La notizia è stata data dalla sindaca Stefania Piras: “Siamo vicini a individuare chi ha lasciato questa miccia che avrebbe potuto causare un danno ambientale irreparabile”: https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2021/07/27/news/rinvenuto-un-innesco-a-oniferi-sventato-un-incendio-disastroso-1.40541395

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    Roghi nell’Oristanese: su tre focolai due erano dolosi. E’ possibile che le indagini si estendano anche alla mancata (o comunque scarsa) attività di prevenzione e pulizia dei boschi (Mauro Lissia): https://www.lanuovasardegna.it/regione/2021/07/28/news/roghi-nell-oristanese-su-tre-focolai-due-erano-dolosi-1.40542148

    • luglio 28, 2021 alle 7:42 PM

      ad Alghero.

      A.N.S.A., 28 luglio 2021
      Rogo vicino spiaggia Alghero forse doloso, inchiesta Procura.
      Spento prima che si propagasse verso stabilimenti balneari: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/07/28/rogo-vicino-spiaggia-alghero-forse-doloso-inchiesta-procura_14a3687e-3130-4adc-b1f5-f4dfd4d45099.html

      • agosto 2, 2021 alle 7:31 PM

        preso.

        A.N.S.A., 2 agosto 2021
        Roghi in pineta ad Alghero, arrestato incendiario seriale.
        53enne accusato di aver appiccato otto incendi in un anno. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/08/02/roghi-in-pineta-ad-alghero-arrestato-incendiario-seriale_0dc6af86-04ca-447b-a866-3ec633ba0460.html)

        Da un anno cercava ossessivamente di incendiare la pineta di Maria Pia, ad Alghero, proprio alle spalle di una delle spiagge più frequentate del litorale. Oggi, su disposizione del gip del Tribunale di Sassari, Antonio Spanu, che ha accolto la richieste della sostituta procuratrice Enrica Angioni, un 53enne algherese, Giuseppe Fenu, è stato arrestato dagli ispettori del Nucleo investigativo dell’Ispettorato forestale di Sassari e accompagnato nel carcere di Bancali accusato di incendio boschivo.

        Secondo le indagini del Corpo forestale l’uomo è il responsabile di ben otto tentativi di incendio che dall’estate scorsa hanno minacciato la zona di Maria Pia.

        L’ultimo episodio risale a martedì scorso, quando, poco prima delle 18, con la spiaggia ancora gremita di bagnanti, la vedetta antincendio della Forestale di Monte Vaccaro ha avvistato un principio di incendio nella pineta algherese e ha lanciato l’allarme. Il pronto intervento degli agenti della Stazione di Alghero e dei Barracelli, impediva che ben due inneschi accesi in punti diversi della pineta innescassero un rogo.

        Le indagini hanno permesso agli ispettori di verificare che al momento dello scoppio dei due principi di incendio, il 53enne fosse presente nella pineta. L’uomo era già indagato per i precedenti tentativi di incendio nella pineta e i nuovi riscontri raccolti dagli investigatori si sono rivelati determinanti per il suo arresto. Gli inquirenti ritengono che il 53enne, che agiva sempre con la stessa metodologia, presenta il profilo tipico di un piromane patologico particolarmente pericoloso perché agiva sempre in un luogo ad alta frequentazione turistica. L’arrestato rischia una condanna da 4 a 10 anni di reclusione.

  7. Porico.
    luglio 28, 2021 alle 8:20 PM

    Chi è deputato alla cura e alla sorveglianza dell’ambiente, pur essendo ampiamente compensato ,ha mancato ai propri doveri. Migliaia di persone dipendenti Regionali che, oltre a votare con riconoscenza, non si sa a cosa servono. Invidia e immancabili ritorsioni di chi è rimasto fuori dal contratto di stabilizzazione firmato sotto pressione di centinaia di incendi. Per mia personale esperienza di capo squadra dei volontari antincendio posso affermare che il fuoco, se non lo si appicca, non parte. Un tempo c’erano le vedette collegate per radio al centro della stazione locale. L’Intervento era immediato. Tante volte riuscimmo a spegnere pur con i nostri mezzi rudimentali .

  8. M.A.
    luglio 28, 2021 alle 10:05 PM

    Tralascio le inutili frecciatine alla categoria dei cacciatori, ..ma ci tengo a precisare che il riconoscimento dei cacciatori nella prevenzione degli incendi è un atto dovuto da parte delle istituzioni. Le autogestite di caccia si occupano da oltre 20 anni di vigilanza ambientale e nel momento debito, in presenza di roghi i cacciatori non mancano. Sono fruitori dell’ambiente ed è giusto assolvere questo compito. Rispondo in parte al commento di sardo dicendo che la politica ambientale ed agricola dell’ultimo ventennio ha grosse responsabilità. Non vorrei dilungarmi oltre, od innescare spiacevoli discussioni, ma ritengo anche parte delle responsabilità sia anche di tante associazioni ecologiste (non mi sto riferendo al GRIG), dovute alla loro influenza in determinate scelte politiche dell’epoca, correlate al concetto di “ambientalismo” ieri (uomo = cancro del pianeta, la natura si cura e è più bella senza di noi), e che cosa dovrebbe essere l'”ambientalismo domani”.(gestione del territorio – abbandono delle campagne). Nei luoghi colpiti da queste calamità, chi di dovere, dirigenti, assessori, forze dell’ordine ripetono soventemente che per gli uomini a terra sono luoghi inaccessibili. Oggi i nostri “boschi” vivono immersi in distese di rovi e macchia mediterranea in cui entrano solamente i cani, le volpi e i cinghiali. Cosa si pretende? Si segnala tempestivamente il focolaio, ma in mancanza di mezzi aerei, con le temperature e il vento dell’altro giorno, il fuoco galoppa e si espande per km e km. Quando il bosco fitto come il nostro brucia, lascia concime (tonnellate di biomassa) sotto forma di cenere, e lascia spazio poi a distanza di pochi anni alla nascita incontrollata di specie vegetali quali ginestre e rovi, che insieme all’altra macchia (che non tarderà a comparire), renderanno l’area ancora più inaccessibile è con una biomassa sempre più consistente aumentando il pericolo in caso di incendi. L’unico modo per controllare i boschi è il ritorno della pastorizia, serve un congruo carico di bestiame che possa riaprire i sentieri (“is andarasa” in sardo) e che utilizzi gran parte della biomassa come forma di sostentamento. Servirebbe arare i campi e coltivare il terreno, in maniera sostenibile, al fine di evitare situazioni che di anno in anno, diventeranno sempre più pericolose.

  9. luglio 29, 2021 alle 2:21 PM

    Assurdo… Si sente parlare di ristori, ristori, daremo soldi qua daremo soldi lì. Il presidente della regione che a incendi nemmeno minimamente sotto controllo so affretta a dire che chiederà soldi a Draghi per aiutare l’isola, manco fosse in campagna elettorale (?).
    Non una parola sulla prevenzione, su cosa non ha funzionato, su soldi da stanziare da subito su un nuovo sistema di reale prevenzione.

    Comunque: l’articolo del comitato del montiferru è apparso e velocemente sparito da tutti i media. Ma non è che sia stata una notizia falsa subito sgamata?

  10. sardo
    luglio 30, 2021 alle 1:29 PM

    Non tralascio. I commenti di M.A. e Porico non li condivido. Evidentemente loro
    come arma migliore per contrastare gli incendi guardano ad una Sardegna distesa di fieno a disposizione di oltre 6 milioni di capi tra ovini, caprini, bovini ecc.. e ove non fosse così per il resto tutta asfaltata (fine del cosidetto combustibile!) così per ridurre a zero davvero il rischio incendi. Dei boschi più nessuna traccia purtroppo. Proprio quello che drammaticamente si delineerà sempre più in futuro tra incendi che non diminuiranno di certo con queste spettacolari ricette e pascolo generalizzato. E ove non bastasse l’attacco frontale ai boschi della nostra Isola con questi disastrosi incendi, la Regione fornirà gratis l’anestetico ovvero la compensazione per la perdita irrimediabile del bosco attraverso ristori e ancora ristori…come fossimo in campagna elettorale permanente. Bravo Black Panther perchè stai vedendo giusto..!

  11. M.A.
    luglio 31, 2021 alle 12:02 PM

    Salve Sardo, la mia è una visione differente. Sono un assiduo frequentatore dei boschi, giro la Sardegna in lungo e in largo. Lo stato di incuria dei boschi, ma ancor più delle campagne mi preoccupa. Tralasciando i cantieri forestali laddove la gente comune si reca a farsi il picnic domenicale in primavera, dove le aree attrezzate nei boschi sono belle e pulite e curate; la stragrande maggioranza del nostro territorio è in un profondo stato di abbandono. La natura abbandonata a se stessa è una natura malata. I nostri monti in primavera stanno diventando tappetti gialli di ginestre e rovi, che crescono subito dopo gli incendi, rendendoli inaccessibili. TI invito a visionare nel sito di “Sardegna Geoportale” ciò che era la nostra Sardegna negli anni ’70: un giardino. Era ricca di granai, di pascoli ben curati, di orti, di oliveti, di vigne, di alberi da frutta, di bestiame…guarda che cos’era quando la campagna era veramente vissuta, ben tenuta e curata, prima che una politica ambientale e agricola deleteria ha imposto vincoli sulle cultivar e sull’habitat. Fai il confronto con ciò che è oggi….distese di incolti, erbacce, ginestre, macchioni di rovi alti come appartamenti. Il rischio incendi era molto limitato….oggi invece no, e purtroppo bruciare sta diventando un business perché si mette in moto un sistema abbastanza complesso dove girano tanti soldi…i responsabili di questo di certo non sono i fruitori dell’ambiente come pastori o cacciatori, dato che per chi non lo sapesse, nella zona percorsa da fuoco, con le leggi attuali si blinda il pascolo e la caccia per 10 anni, e si da tempo alla natura di rigenerarsi e crescere in maniera incontrollata di anno in anno.

    http://www.sardegnageoportale.it/webgis2/sardegnafotoaeree/

  12. luglio 31, 2021 alle 7:45 PM

    e l’incendio dura da una settimana.

    A.N.S.A., 31 luglio 2021
    Incendi: ancora qualche focolaio nell’Oristanese. Prorogata allerta per rischio roghi in Sardegna. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/07/31/incendi-ancora-qualche-focolaio-nelloristanese_c3d9c99c-f80b-4804-a103-1be6d1ec03f5.html)

    Ancora qualche focolaio attivo nel Montuiferru, la zona dell’Oristanese che è stata colpita dal vasto incendio scoppiato venerdì scorso a Bonarcado, da un’auto che ha preso fuoco dopo un’incidente stradale. Mezzi a terra stanno operando nel territorio tra Cuglieri, Scano Montiferro e Santu Lussurgiu: qui si è alzato in volo anche un elicottero della flotta antincendi regionale, mentre i Canadair sono tornati a terra.

    Mezzi aerei in azione anche a Quartucciu (Città Metropolitana di Cagliari), non lontano da Sant’Isidoro dove vi sono alcune abitazioni che attualmente non corrono pericolo, e a Bitti, dove è ripartito un rogo divampato giovedì 29.
    Nel frattempo la Protezione civile regionale ha emesso un nuovo bollettino di previsione di pericolo incendio per la giornata di domenica 1 agosto. Codice arancione – attenzione rinforzata – in quasi tutto il centro-sud dell’Isola, Oristanense compreso, e in Gallura.

  13. Mara machtub
    luglio 31, 2021 alle 9:32 PM

    Cervello e cuore sanguinano così tanto per questo immane disastro che non trovo le parole.

  14. sardo
    luglio 31, 2021 alle 11:07 PM

    Infatti nel 1970 il bosco stava iniziando lentamente a riprendersi da tagli selvaggi e incendi, e in Sardegna finalmente si stava invertendo la tendenza. Conosco bene quelle foto ma è inutile fare polemiche se poi gli obiettivi di tutti noi sono gli stessi ovvero evitare i disastri cui stiamo assistendo da giorni. M.A. la ricetta è solo una. Non devono essere appiccati incendi.

  15. M.A.
    agosto 1, 2021 alle 9:59 am

    Sardo gli obiettivi sono comuni, la lotta agli incendi, ma è la ricetta che stiamo adoperando in questi anni la cosa sbagliata. Il bosco c’è sempre stato anche nel 1970. O chiamiamo oggi bosco gli ettari di foreste di eucalipto o pini che ieri erano vigne o campi di grano? Per me quello non è bosco! Il problema è la campagna che versa in uno stato di totale abbandono ed è il pericolo principale per gli incendi. Di questa realtà ne risente anche il bosco. Soluzioni? Non lo so..oggi sarebbe troppo chiedere agli imprenditori agricoli di fare i pastori come ieri con il bestiame al pascolo, e sarebbe troppo chiedere alla gente di lasciare gli uffici e lo Smart working per arare grano e piantare vigne e oliveti. Sicuramente però, la politica ambientale e agricola non può essere incentrata su assistenzialismo e mangiatoie varie poiché non ne usciremo mai.

  16. agosto 2, 2021 alle 1:17 PM

    è la legge che lo prevede, dal 2000.

    A.N.S.A., 2 agosto 2021
    Rogo Oristanese: stop caccia per 10 anni in aree bruciate.
    Legge in vigore dal 2000 ma una petizione rilancia il divieto: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/08/02/rogo-oristanese-stop-caccia-per-10-anni-in-aree-bruciate_ceac464b-27b4-4228-a3a1-bc7c3734ba06.html

  17. sardo
    agosto 3, 2021 alle 10:49 am

    La legge (n.353/2000) è chiara anche sui divieti di pascolo e di trasformazione (se no con il binocolo rivedremo il bosco rinascere…).

  18. Pietro Paolo
    agosto 5, 2021 alle 5:20 PM

    Ma perché i cacciatori devono strombazzare a tutto volume che sono in prima linea, prima come vedette e adesso negli aiuti dopo gli incendi? Perché hanno bisogno di apparire più di altri che fanno il loro dovere e stanno aiutando senza “trombettieri” faziosi nei TG? Abbiate un po’ di dignità tornate coi piedi per terra! Voi non fate niente di più significativo ne’ indispensabile di qualsiasi altra persona responsabile e con senso civico impegnata ad aiutare prima e dopo gli incendi. O se non lo strombazzate non se ne accorgerebbe nessuno del vostro aiuto disinteressato? O meglio….. interessato?

    • M.A.
      agosto 6, 2021 alle 9:36 am

      Buongiorno Pietro Paolo. Le AA.VV non hanno bisogno di apparire, è la stampa che ha dato risalto ad una notizia che ha creato scalpore. L’iniziativa è lodevole! Non potrai dire certo il contrario. Investire il proprio tempo (o meglio le proprie ferie) perlustrando le zone percorse dal fuoco alla ricerca di animali feriti, organizzare punti di abbeveraggio e di sostentamento per la fauna in difficoltà, sostenendo oltretutto dei costi non indifferenti è una nobile azione degna di nota. La figura del cacciatore è apparso non come fruitore della natura, ma colui che gestisce l’ambiente e il territorio aiutando la fauna che preleva in queste calamità ambientali (e non solo quella). Lepri, volpi, cinghialetti e perfino la cerbiatta “Lussurzesa”. E’ apparso non come “carnefice”, ma come “salvatore” spiazzando l’opinione pubblica. Mi viene da sorridere nel pensare a quanti commenti ho letto in questi giorni nei social a riguardo, lasciati da “animalisti” che si sono sbizzarriti dando spazio nei commenti alla loro emotività, ma privi di senso logico…la stampa ci va a nozze e vende notizie! Mi auguro in futuro di leggerne sempre più notizie di questo genere.

      • agosto 6, 2021 alle 11:05 am

        ..l’unica cosa sensata – è lo sai anche tu – sarebbe una moratoria della caccia almeno quinquennale. Siamo ai limiti del tracollo ecologico per gran parte delle specie definite “d’interesse venatorio”, a parte il Cinghiale (ma spesso dovremmo parlare di ibridi). Non si svuota il mare con un mestolo.

        Stefano Deliperi

      • M.A.
        agosto 6, 2021 alle 1:02 PM

        Condivido pienamente! Hai assolutamente ragione. Per almeno 5 anni tutto il Montiferru deve godere di rispetto assoluto, non solo nelle aree bruciate, ma anche nelle aree limitrofe a quelle bruciate dove si rifugia la selvaggina in difficoltà. Anche per questo spero che vada in porto “sa paratura venatoria”. Molti colleghi stanno regalando cuccioli a coloro che hanno perso i cani nell’incendio, e per quanto riguarda la stagione venatoria, la Sardegna è enorme ed i cinghiali non mancano affatto. Dunque gli amici del Montiferru godranno dell’ospitalità degli altri colleghi sardi, in maniera tale che il loro territorio ritorni ad essere il prima possibile ciò che era!

      • agosto 6, 2021 alle 1:14 PM

        ..niente da fare, la tua è proprio “deformazione venatoria” 🙂
        Moratoria quinquennale della caccia in tutta la Sardegna 😛

        Stefano Deliperi

      • Pietro Paolo
        agosto 6, 2021 alle 9:49 PM

        M.A. scusi, ma io alla favola di Cappuccetto Rosso con “il cacciatore buono” non credo da un pezzo, lei continui a raccontarla…magari chi non ha a che fare con voi lo infinocchiate ancora…ma chi vi vede all’opera ogni domenica e ogni giovedì di caccia perché in campagna ci vive, alla sua favola non crede. Soprattutto quando vedi sparare il cinghiale il 15 settembre, oppure le tortore sull’unica linea elettrica nel raggio di 5km e resti senza corrente, o quando sempre i cacciatori buoni vengono a sparare in mezzo ai cavalli al pascolo o a meno di 100mt dall’unica abitazione sempre nel raggio di 5km,questo lo fa sempre la media dei cacciatori sardi in quanto non c’è controllo (lo scrivete sui vostri blog ) ed è una verità sacrosanta questa. Purtroppo nella mia zona una pattuglia della forestale ha 50.000ha da controllare, ma il cacciatore bracconiere lo hanno preso lo stesso per confermare la famosa regoletta….

    • M.A.
      agosto 6, 2021 alle 2:13 PM

      😀 😀 😀 . Immaginavo dove volessi andare a parare! 😛 Buona giornata

  19. agosto 5, 2021 alle 7:11 PM

    A.N.S.A., 5 agosto 2021
    Cingolani, catastrofe incendi Sardegna, bruciati 10mila ettari.
    Tra 24 e 26 luglio ci sono state 800 persone evacuate. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/08/05/cingolanicatastrofe-incendi-sardegnabruciati-10mila-ettari_5518f0c0-8b3d-4f3c-9721-c83b4220c73d.html)

    “In Sardegna tra 24 e il 26 luglio ci sono state 800 persone evacuate. L’area bruciata, ad una prima stima, è di oltre 10mila ettari.

    Quindi è stato un evento catastrofico”. Così il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in Aula alla Camera nell’informativa urgente sull’emergenza incendi.

  20. agosto 6, 2021 alle 7:20 PM

    A.N.S.A., 6 agosto 2021
    Incendi: di nuovo fiamme a Santu Lussurgiu e torna la paura.
    In azione tre elicotteri e il Super Puma: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/08/06/incendi-di-nuovo-fiamme-a-santu-lussurgiu-e-torna-la-paura_c88b058d-3365-4e0e-92e8-f84cc119a688.html

  21. M.A.
    agosto 7, 2021 alle 10:29 am

    Pietro Paolo, che vuole che le risponda, se non vuole essere “infinocchiato” perché ritiene di fare di tutta l’erba un fascio, poiché secondo lei in fondo, nonostante tutto quello che i cacciatori possono dire o fare, hanno tutti il peccato di essere dei beceri assassini che provano diletto nell’uccidere un essere senziente svolgendo un’attività anacronistica (nonostante il fine alimentare delle prede cacciate), sia che questa attività venga fatta legalmente o illegalmente poco cambia perché il succo è quello, e di conseguenza non sa, o meglio non vuole, cogliere le dovute sfumature tra caccia e bracconaggio, ritenendo che siano due facce diverse della stessa medaglia (la predazione, ossia morte di un animale), allora dimostri a noi e a se stesso di andare oltre le parole. Si adoperi per spronare la sua e le altre associazioni ambientaliste per partecipare alla raccolta firme che stanno facendo nei comuni italiani per promuovere il Referendum contro la caccia. Sfoghi il suo malcontento così, altrimenti rimangono parole dettate da un alone di frustrazione e niente più! Se dovesse passare il Referendum, la informo che anche io saró uno di quelli che andrà a votare, e voterà si. Voterò si perché ritengo che le problematiche ambientali e faunistiche devono essere affrontate dal punto di vista tecnico-scientifico non sentimentale-empatico. Voterò si per poter dire finalmente dopo 30 anni: “avete raggiunto l’obiettivo, ora tutti zitti e lasciate lavorare chi di dovere con una nuova legge sulla gestione faunistica (che nascerebbe il giorno dopo)”. Magari passasse, se dovessimo vincerlo, sono certo che ci sarà da ridere!

    • Pietro Paolo
      agosto 7, 2021 alle 5:46 PM

      (nonostante il fine alimentare delle prede cacciate)???
      Quindi M.A. vi nutrite anche di cornacchie volpi gazze nutrie cormorani ecc… ecc…mazza che stomaco!!
      Pur di sparare vi offrite di fare le crocerossine in soccorso degli agricoltori e dei pescatori, quando basterebbe che i 36000 cacciatori sardi visto che sono così preccupati per meloni angurie pesci ecc… mettessero 50 euro a testa per pagare il premio di una mega assicurazione. E a proposito di frustrati, corsi di abilitazione per sparatore di cornacchie con tanto di servizio al solito TG per carità!!

      • M.A.
        agosto 7, 2021 alle 7:22 PM

        Pietro Paolo, lungi da me innescare una polemica perchè rischiamo di andare fuori tema, ma sa meglio di me che la caccia è una cosa, mentre il contenimento faunistico è un’altra. Il problema del contenimento sarà un problema che già nel prossimo futuro, per questioni che conosciamo benissimo, crescerà in maniera esponenziale, esasperando gli operatori agricoli. La Coldiretti come avrà visto si sta già muovendo, e questa campagna referendaria, sempre a mio avviso, mi pare che calzi troppo a pennello per non intuire che trova il beneplacito politico della alte sfere al fine di movimentare le acque per preparare l’opinione pubblica ad una futura riforma della 157/92. E’ per questo che io opto per una legge che parli non solo di tutela, ma soprattutto di gestione della fauna. Io tifo per la revisione della legge 157/92. E’ per questo che la tutela a suon di sentimentalismi animalistici dev’essere bypassata dalla gestione tecnico-scientifica. Se permette, i 50 euro per creare il fondo assicurativo, dovrebbero essere devoluti da tutti coloro che si oppone al contenimento per un’adeguata gestione del patrimonio faunistico, senza offrire valide e pratiche soluzioni, e non da chi svolge il servizio per conto delle province, senza nessuna forma di rimborso economico.
        Buona serata

  22. agosto 7, 2021 alle 5:52 PM

    da L’Unione Sarda, 7 agosto 2021
    Incendi a Cuglieri e Bonorva, Corpo forestale in azione.
    Intervengono anche gli elicotteri. Allerta per il territorio di Cagliari: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/incendi-a-cuglieri-e-bonorva-corpo-forestale-in-azione-jvsffkud

  23. agosto 8, 2021 alle 12:20 PM

    in California.

    A.N.S.A., 8 agosto 2021
    Fiamme in California, brucia la regione della corsa all’oro.
    Il Dixie Fire il più esteso della storia dello stato. (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/08/07/fiamme-in-california-brucia-la-regione-della-corsa-alloro_5ccf85c3-0200-4b78-bab5-74199fc92f9f.html)

    Il nord della California brucia e le fiamme, alimentate dal vento e dalle alte temperature, stanno devastando la regione della mitica Gold Rush, la corsa all’oro tra le montagne della Sierra Nevada, con l’iconica cittadina di Greenville ridotta in gran parte in cenere.
    I giganteschi roghi del Dixie Fire stanno seminando devastazione oramai da tre settimane, dando vita a quello che oramai viene definito il più grande incendio della storia californiana.

    Centinaia gli edifici e le case distrutti e migliaia le persone interessate da ordini di evacuazione di massa. Le fiamme, contenute solo al 35-40%, si sono spinte anche fino alle porte della capitale dello stato, Sacramento.

    —————————-

    in Grecia.

    Incendi in Grecia, a Evia, villaggio circondato dalle fiamme.
    Situazione drammatica nel nord dell’isola, centinaia sulle spiagge. (https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2021/08/08/incendi-grecia-a-evia-villaggio-circondato-dalle-fiamme_9e31dc7d-0f2e-47e7-bbea-a9919165c986.html)

    Situazione drammatica sull’isola greca di Evia, dove il villaggio di Ellinika (nord dell’isola) è attualmente circondato dalle fiamme, mentre vigili del fuoco e residenti – quelli che non hanno accolto l’invito a abbandonare le proprie case – stanno cercando di salvare il salvabile. Lo riferisce il sito in.gr, che spiega come abitanti e turisti si sono radunati sulla spiaggia di Agios Nikolaos, aspettando di essere trasferiti via mare in un luogo sicuro.

    Le fiamme sono intanto arrivate nel piccolo centro di Vasilika, mentre un fronte di fuoco di 6 km sta bruciando una vasta pineta, avvicinandosi al villaggio di Gouves. I vigili del fuoco,stanno cercando di bloccare i roghi in vari punti per evitare che altre case siano distrutte: 200 famiglie sono già rimaste senza un tetto. Parlando con Skai Tv, il governatore della Grecia centrale, Fanis Spanos, ha affermato che più di 2500 persone sono ospitate in alberghi ed altre strutture.
    E sempre raggiunto da Skai a Gouves, il sindaco di Istiaia Ioannis Kontizias denuncia l’assenza di aerei antincendio sul fronte di Evia: “Siamo soli, sono cinque giorni che chiedo che siano impiegati aerei”.

  24. agosto 8, 2021 alle 5:22 PM

    A.N.S.A., 8 agosto 2021
    Incendi: 23 roghi, elicotteri in azione in 13 località.
    Giornata impegnativa per l’apparato regionale antincendio: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/08/07/incendi-23-roghi-elicotteri-in-azione-in-13-localita_bd8196b8-6537-4d71-9428-b85694641457.html

  25. agosto 23, 2021 alle 6:03 PM

    senza vergogna.

    A.N.S.A., 23 agosto 2021
    Rogo Oristanese: “piano uomini e mezzi varato 4 giorni dopo”.
    Doppia denuncia Agus (Progressiti) e testata Sardegna Libertà: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/08/23/rogo-oristanese-piano-uomini-e-mezzi-varato-4-giorni-dopo_5c4a08d3-f5a6-41c9-bfdd-574fcc8b8c07.html

  26. aprile 5, 2023 alle 7:34 PM

    nessun colpevole.

    A.N.S.A., 5 aprile 2023
    Il fuoco devastò il Montiferru, per Procura nessun colpevole.
    Oristano, unica parte offesa annuncia opposizione a archiviazione: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2023/04/05/il-fuoco-devasto-il-montiferru-per-procura-nessun-colpevole_9d542770-3b67-47f2-93ad-1fb34c7125c7.html

    ___________________________

    da L’Unione Sarda, 5 aprile 2023
    L’INDAGINE. Nessun colpevole per l’inferno del Montiferru.
    La Procura di Oristano chiede l’archiviazione per l’inchiesta sul gigantesco incendio che devastò migliaia di ettari di bosco nel luglio del 2021: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/oristano-provincia/nessun-colpevole-per-linferno-del-montiferru-e29mq1u2

  1. agosto 17, 2021 alle 9:12 am

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