Il Servizio valutazioni impatti e incidenze ambientali (S.V.A.) della Regione autonoma della Sardegna sospende l’autorizzazione V.Inc.A. relativa al progetto di riutilizzo della batteria costiera di Punta Giglio, mentre sembra che la Via Ferrata del Cabirol (Alghero) sia a giudizio.
Il Servizio valutazioni impatti e incidenze ambientali (S.V.A.) della Regione autonoma della Sardegna, con atto n. 8920 del 13 aprile 2021, ha sospeso per 20 giorni l’efficacia della propria determinazione n. 935 del 18 novembre 2020 che ha costituito l’autorizzazione (art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.) conclusiva del procedimento di valutazione di incidenza ambientale (V.Inc.A.) in favore del progetto di restauro, risanamento conservativo, rifunzionalizzazione e allestimento museale dell’ex Batteria costiera SR 413 Punta del Giglio nell’omonima località Punta Giglio, in Comune di Alghero (SS).
Il Servizio è il destinatario dell’istanza del 9 aprile 2021 con cui le associazioni ambientaliste Gruppo d’Intervento Giuridico odv e LIPU – BirdLife Italia odv hanno chiesto l’annullamento parziale e la contestuale modifica in via di autotutela (artt, 21 octies e 21 nonies della legge n. 241/1990 e s.m.i.) della citata determinazione n. 935 del 18 novembre 2020 che ha costituito l’autorizzazione (art. 5 del D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i.) in base al parere I.S.P.R.A. – Servizio Coordinamento Fauna Selvatica. n. 14824 del 25 marzo 2021.
Il Servizio afferma che “la predetta sospensione si rende necessaria anche in virtù della nota dell’ISPRA – Servizio Coordinamento Fauna Selvatica prot. n. 14824 del 25.03.2021 … in cui, al netto delle valutazioni effettuate dall’Istituto, sono segnalati errori nella rappresentazione del calendario riproduttivo delle specie costiere riportato nello studio di incidenza, oltre che l’assenza di dati precisi sull’insediamento di alcune specie nell’area di Punta Giglio. In proposito si evidenzia quanto segue:
* l’ISPRA, nella nota citata, suggerisce di ‘fare riferimento ai periodi indicati all’art. 7 del DM 17 ottobre 2007 ‘Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS)’’. Il Servizio scrivente rileva che il calendario riproduttivo presente nello studio di incidenza risulta invero coerente col DM 17.10.2007, considerato riferimento idoneo dallo stesso Istituto (che, peraltro, ha citato l’art. 7 in luogo del più corretto art. 6, punto 7 “ZPS caratterizzate dalla presenza di colonie di uccelli marini”), per le specie ivi riportate e di interesse: Uccello delle tempeste H. pelagicus, Marangone dal ciuffo P. aristotelis e Gabbiano corso L. audouinii;
* lo stesso Istituto ritiene di dover integrare quanto previsto dal citato DM con le specie Berta minore P. yelkouan, Berta maggiore C. diomedea e Falco pellegrino F. peregrinus. Il Servizio scrivente rileva che il calendario riproduttivo indicato nello studio di incidenza per le predette specie risulta coerente con quanto riportato nei piani di gestione del SIC ‘ITB010042 – Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio’ e della ZPS ‘ITB013044 – Capo Caccia’. I piani di gestione sono considerati dalle Linee guida nazionali per la valutazione di incidenza come uno ‘strumento di pianificazione idoneo alla salvaguardia delle peculiarità di ogni singolo sito … in grado di integrare gli aspetti prettamente naturalistici con quelli socio-economici ed amministrativi’. Con specifico riferimento ai siti interessati dalle opere, i relativi piani di gestione sono stati recentemente approvati con i Decreti dell’Assessore regionale della Difesa dell’ambiente rep. n. 10076/Dec A/16 e rep. n. 10077/Dec A/17 del 03/11/2020 e, ai sensi delle norme e delle citate linee guida di riferimento, sono stati considerati come importanti strumenti conoscitivi e di indirizzo, non solo con riferimento ai calendari riproduttivi e alla presenza delle specie avifaunistiche, nell’ambito del procedimento di valutazione di incidenza condotto dallo scrivente Servizio.
Pur considerando quanto sopra rilevato, gli elementi informativi riportati nella citata nota dell’ISPRA, aggiuntivi rispetto a quanto considerato nella precedente attività istruttoria di questo Servizio, devono essere tenuti in debita considerazione e attentamente valutati, al fine di evitare, con ogni ragionevole certezza, un disturbo significativo nei confronti delle specie che hanno condotto all’individuazione e alla designazione dei siti Natura 2000 in questione”.
I lavori sono stati, quindi, sospesi e appare piuttosto probabile l’annullamento parziale e la contestuale modifica in via di autotutela il provvedimento autorizzativo conclusivo della procedura di V.Inc.A.
In seguito si vedranno gli sviluppi.
Un’altra notizia di rilievo ambientale, ma non solo, riguardante Alghero.
I mezzi di informazione non ne hanno fatto cenno, forse non ne sono a conoscenza.
Giunge segnalazione che la Via ferrata del Cabirol, la cui frequentazione è stata inibita con ordinanza Sindaco Alghero n. 10 del 30 marzo 2018 per ragioni di pubblica sicurezza, sia attualmente oggetto di dibattimento penale davanti al Tribunale di Sassari.
Verrebbe contestata la violazione dell’art. 181 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i., opere non autorizzate in area tutelata con vincolo paesaggistico/ambientale.
Dalle varie azioni condotte da Mountain Wilderness Italia e dal Gruppo d’Intervento Giuridico odv era emersa l’assenza di qualsiasi autorizzazione per la realizzazione della via ferrata.
Legalità, salvaguardia ambientale e sicurezza per gli appassionati di tale forma di “turismo attivo” devono essere i punti fermi in materia.
L’intera area costiera di Porto Conte, compresa Punta Giglio, rientra nell’omonimo parco naturale, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) e con vincolo di conservazione integrale (legge regionale n. 23/1993, piano paesaggistico regionale – P.P.R.),rientra, inoltre, inoltre, nella zona di protezione speciale – ZPS ITB013044 e nelsito di importanza comunitaria – SIC “Capo Caccia (con le Isole Foradada e Piana) e Punta del Giglio” (codice ITB010042), ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla tutela degli habitat e n. 09/147/CE sulla salvaguardia dell’avifauna selvatica.
Le strutture della Batteria costiera sono, inoltre, tutelate con vincolo culturale (artt. 10 e ss. Del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
La Batteria costiera, bene storico-culturale inserito in un contesto naturalistico di primario interesse, necessitava semplicemente di un restauro conservativo (e qualche centinaio di migliaia di euro per i lavori sarebbero saltati fuori da varie fonti), della cura della sentieristica e di un paio di pannelli descrittivi. E basta.
Ora quantomeno si riconduca il progetto in corso di realizzazione nell’ambito di una corretta gestione in un’area naturale protetta.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv

(foto Benthos, S.D., archivio GrIG)
Due buone notizie, grazie
da Alguer.it, 14 aprile 2021
Punta Giglio, lavori sospesi 20gg dalla Regione.
Temporanea interruzione dei lavori in corso di esecuzione nell´ex Batteria militare sul promontorio di Punta Giglio ad Alghero. Ad intimarne lo stop per approfondimenti la direzione generale dell’Assessorato dell’Ambiente della Regione Sardegna col Servizio Valutazione Impatti e Incidenze Ambientali: https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=159094
Ottimo.
Una risposta importante e spero decisiva per la difesa del parco!!!
A.N.S.A., 23 aprile 2021
Rifugio Punta Giglio, offensiva degli ambientalisti.
Comitato, parla Alivesi: “No alla ricettività in area Sic-Zps”: https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/04/23/ansa-boxrifugio-punta-gigliooffensiva-degli-ambientalisti_22f02681-44d6-481b-9a5a-318e98f83b32.html