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Approvata la legge regionale sarda scempia-coste, iniziamo la controffensiva popolare e ambientalista per difendere la nostra Terra.


Carloforte, Stea

Come prevedibile, è stato approvato il 14 gennaio 2021 con i voti della maggioranza consiliare di centro-destra il testo finale del disegno di legge regionale n. 108 del 2020 contenente gli aumenti volumetrici nella fascia costiera, nelle aree agricole e nei centri storici frutto della bulimìa cementizia di una politica tanto miope quanto deleteria, che vuol rendere la Sardegna un miserabile contenitore di metri cubi e poco più.

Lo chiamano “piano casa”, l’ennesimo, ma non c’entra nulla con l’autentico piano casa che negli anni ’50-’60 del secolo scorso fornì davvero una casa a milioni di Italiani dopo le devastanti distruzioni della II guerra mondiale.

Questo è solo un piano per la speculazione edilizia.

Modena, INA Casa, Viale Storchi (1950)

Contrarietà alla proposta legislativa della maggioranza di centro-destra è stata manifestata da associazioni ambientaliste, da ordini professionali, da sindacati e organizzazioni del mondo del lavoro.

Il testo uscito dall’esame della Commissione consiliare competente, infatti, è denso di illegittimità, non potendo la Regione autonoma della Sardegna eludere l’obbligo di pianificazione congiunta in tutta quella fascia costiera e nelle aree agricole tutelate con vincolo paesaggistico oggetto di singoli provvedimenti di individuazione (art. 136 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.) ovvero di tutela discendente dalla legge (art. 142 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).

Basti pensare che sono una sessantina i provvedimenti individuativi di aree costiere tutelate con vincolo paesaggistico lungo le coste sarde, andandone a tutelare circa il 75-80%.

La giurisprudenza costituzionale in materia è chiara e inequivocabile.

Oltre 37 mila e 500 cittadini hanno già sottoscritto la petizione per la salvaguardia delle coste sarde,  per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri, i vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano paesaggistico regionale (P.P.R.).

Migliaia e migliaia di cittadini chiedono a gran voce una scelta di salvaguardia ambientale, una scelta per preservare il futuro, una scelta di civiltà.

costa di Teulada

Altro cemento sulle coste non vuol dire turismo, significa solo degrado ambientale e perdita di attrattiva.

Eppure, oltre al pesante degrado della risorsa ambientale, che allontanerebbe parecchi turisti, basterebbe evidenziare in proposito il ridotto tasso di occupazione delle strutture: 22% per le strutture alberghiere e 9,1% per quelle extralberghiere (dati inferiori alla media italiana, ma in linea con quelli delle regioni competitor italiane: Sicilia, Puglia e Calabria).

I motivi risiederebbero nella forte stagionalità dei flussi, tipica del turismo marino-balneare. Basti pensare che le strutture vengono utilizzate per non più del 54% nel mese di agosto e solamente per l’1% nei mesi di gennaio e di dicembre (dati XXIV Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna, 2017).

Non solo.

Stintino, complesso turistico-edilizio Il Bagaglino

Il recente report della C.N.A., elaborato sui dati ISTAT, indica in ben 261.120 le “abitazioni vuote”, cioè il 28,2% del patrimonio edilizio complessivo e propone una soluzione intelligente sia in chiave turistica che per il contrasto al consumo del suolo: “la creazione di alberghi diffusi, alberghi residenziali e B&B, concepiti come sistema a rete a gestione centralizzata delle prenotazioni e dei servizi accessori (dalle pulizie, alla ristorazione, alle visite guidate, al noleggio di mezzi di trasporto, ecc.). Si tratta un modello di offerta ricettiva di recente diffusione in Italia ed Europa, tra l’altro riconosciuto in modo formale per la prima volta proprio in Sardegna con una normativa specifica del 1998, la cui particolarità consiste nell’offrire agli ospiti l’esperienza di vita in un autentico borgo storico o in un piccolo nucleo rurale, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso, dove è situata la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro e tutti gli altri servizi che contraddistinguono l’ospitalità alberghiera”.

Il potenziale isolano è notevole e ben potrebbe rivitalizzare i tanti borghi semi-abbandonati: “nel 2018 i 14 alberghi diffusi e gli 80 alberghi residenziali, con una offerta complessiva di 14.278 posti letto (l’1,5% delle strutture e il 6,5% dei posti letto), hanno infatti accolto 192.756 arrivi e 1.182.513 presenze, pari rispettivamente all’8,1% degli arrivi e l’11% delle presenze complessivamente registrate in regione”.

aeroporto

In realtà, per migliorare l’offerta turistica sembrano prioritarie altre iniziative, a iniziare dal radicale miglioramento dei collegamenti aerei e navali in regime di continuità territoriale o comunque attraverso meccanismi di abbattimento dei costi per i non residenti, continuando con una politica efficace delle aree naturali protette e dei beni culturali per ampliare offerta e stagione turistica (per esempio, l’istituzione del parco naturale della Giara in connessione con l’area archeologica di Barumini, itinerari eno-gastronomici e culturali locali), per finire con la promozione di veri e propri “pacchetti turistici” specifici per mète ed eventi (es. S. Efisio, Carnevale, Pasqua, Candelieri, turismo naturalistico, ciclo-turismo, ecc.) nell’ambito di una politica di promozione turistica degna di questo nome, cosa che la Sardegna non ha mai avuto.

Il testo approvato dal Consiglio regionale contiene norme, talune anche pasticciate e confuse, che consentono enormi aumenti volumetrici per le strutture ricettive situate oltre la fascia costiera dei 300 metri dalla battigia marina anche del 50%, variazioni di destinazione d’uso e incrementi volumetrici nelle aree agricole, una vera e propria compravendita di crediti volumetrici fra aziende ricettive, l’incremento degli utilizzi abitativi dei seminterrati, che tanti lutti hanno causato nelle troppe calamità innaturali che hanno afflitto la Sardegna a causa della cattiva gestione del territorio.

San Teodoro, Cala Girgolu, villa sul mare ampliata grazie alla legge regionale n. 4/2009 (c.d. piano casa)

Il solo contentino della rinuncia agli incrementi volumetrici anche nella fascia di tutela integrale dei 300 metri dalla battigia marina è ben poca cosa, una foglia di fico.

L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico odv porrà in essere tutte le necessarie azioni perché la legge regionale scempia-coste finisca davanti alla Corte costituzionale come già avvenuto per le leggi regionali sarde concernenti la privatizzazione strisciante delle spiagge mediante permanenza di chioschi e altre strutture balneari (la legge regionale 21 febbraio 2020, n. 3), l’ennesima illegittima proroga del c.d. piano casa (la legge regionale 24 giugno 2020, n. 17) e riguardo l’interpretazione autentica (legge regionale 13 luglio 2020, n. 21) che consentirebbe la riscrittura del piano paesaggistico regionale (P.P.R.) nelle sue parti fondamentali (fascia costiera, zone agricole, beni identitari).

Abbiamo difeso, difendiamo e difenderemo la nostra Terra, millimetro per millimetro.

Ne stiano certi.

Gruppo d’Intervento Giuridico odv

La petizione per la salvaguardia delle coste sarde si firma qui http://chng.it/M4Kmxy7LtJ

Arbus, dune di Piscinas-Scivu

(foto S.D., archivio GrIG)

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  1. gennaio 14, 2021 alle 5:45 PM

    A.N.S.A., 14 gennaio 2021
    Piano Casa: ambientalisti, è una legge scempia-coste.
    Grig annuncia “controffensiva popolare” per ricorso a Consulta. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2021/01/14/piano-casa-ambientalisti-e-una-legge-scempia-coste_32a2b761-124e-4135-ace2-005c286672a0.html)

    “Lo chiamano ‘piano casa’, l’ennesimo, ma non c’entra nulla con l’autentico piano casa che negli anni ’50-’60 del secolo scorso fornì davvero una casa a milioni di Italiani dopo le devastanti distruzioni della II guerra mondiale. Questo è solo un piano per la speculazione edilizia”.

    E’ il duro attacco dell’associazione ambientalista Gruppo di Intervento giuridico che parla di un “bulimìa cementizia di una politica tanto miope quanto deleteria, che vuol rendere la Sardegna un miserabile contenitore di metri cubi e poco più”.

    L’associazione ecologista Gruppo d’intervento Giuridico annuncia di volere avviare “tutte le necessarie azioni perché la legge regionale scempia-coste finisca davanti alla Corte costituzionale come già avvenuto per le leggi regionali sarde concernenti la privatizzazione strisciante delle spiagge mediante permanenza di chioschi e altre strutture balneari, l’ennesima illegittima proroga del c.d. piano casa e l’interpretazione autentica che consentirebbe la riscrittura del piano paesaggistico regionale”.

    “Oltre 37.500 cittadini hanno già sottoscritto la petizione per la salvaguardia delle coste sarde, per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri, i vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del piano paesaggistico regionale – aggiunge il Grig – Altro cemento sulle coste non vuol dire turismo, significa solo degrado ambientale e perdita di attrattiva. Eppure, oltre al pesante degrado della risorsa ambientale, che allontanerebbe parecchi turisti, basterebbe evidenziare in proposito il ridotto tasso di occupazione delle strutture: 22% per le strutture alberghiere e 9,1% per quelle extralberghiere (dati inferiori alla media italiana, ma in linea con quelli delle regioni competitor italiane: Sicilia, Puglia e Calabria) – conclude l’associazione – I motivi risiederebbero nella forte stagionalità dei flussi, tipica del turismo marino-balneare”.

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    da Sardinia Post, 14 gennaio 2021
    Piano casa, gli ambientalisti all’attacco. Grig: “Da Regione bulimia cementizia”: https://www.sardiniapost.it/politica/piano-casa-gli-ambientalisti-allattacco-grig-da-regione-bulimia-cementizia/

    ________________

    da Alghero Live, 14 gennaio 2021
    “Approvata la legge scempia-coste, iniziamo la controffensiva popolare e ambientalista per difendere la nostra Terra”: http://algherolive.it/2021/01/14/approvata-la-legge-scempia-coste-iniziamo-la-controffensiva-popolare-e-ambientalista-per-difendere-la-nostra-terra/

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    da Cagliari online, 14 gennaio 2021
    “Approvata la legge regionale sarda scempia-coste, iniziamo la controffensiva popolare e ambientalista per difendere la nostra Terra”. Il Gruppo di Intervento Giuridico: Questo è solo un piano per la speculazione edilizia”: https://www.castedduonline.it/approvata-la-legge-regionale-sarda-scempia-coste-iniziamo-la-controffensiva-popolare-e-ambientalista-per-difendere-la-nostra-terra/

    ————–

    “La Regione vuol far costruire a due passi dal mare, la Sardegna non è la riviera romagnola: Piano Casa illogico”. Il durissimo attacco degli ambientalisti, Stefano Deliperi a Radio Casteddu: “Più lavoro? Al massimo per i muratori, si consumeranno più risorse per i turisti”: https://www.castedduonline.it/la-regione-vuol-far-costruire-a-due-passi-dal-mare-la-sardegna-non-e-la-riviera-romagnola-piano-casa-illogico/

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    da Link Oristano, 15 gennaio 2021
    Piano Casa, sì del Consiglio regionale con qualche sorpresa. Piano Casa, sì del Consiglio regionale con qualche sorpresa. Passa un emendamento del Pd che garantisce la tutela delle zone umide: https://www.linkoristano.it/prima-categoria/2021/01/14/piano-casa-si-del-consiglio-regionale-qualche-sorpresa/

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    A.G.I., 15 gennaio 2021
    Costruire in Sardegna, via libera alla nuova legge tra le polemiche.
    Il consiglio regionale ha approvato il nuovo ‘piano casa’ dopo una maratona in aula di 14 sedute. Gli ecologisti parlano di legge ‘scempia-coste’ e le opposizioni chiedono al governo di impugnarla. (Roberta Secci) (https://internet.windtre.it/Home/index/News/67851)

    AGI – È legge il nuovo ‘piano casa’ della Sardegna, che ha spaccato il Consiglio regionale durante una maratona di 14 sedute cominciate prima di Natale e concluse oggi col via libera al testo: 31 i voti favorevoli della maggioranza di centrodestra e sardista che considera le nuove regole fondamentali per il rilancio dell’isola, 19 i contrari, l’opposizione dei gruppi Pd, Progressisti, LeU e M5S, che con un migliaio di emendamenti hanno cercato di modificare la legge definita ‘scempia-coste’ dagli ambientalisti.

    Gli ambientalisti e le opposizioni temono una ‘colata di cemento’
    L’articolato, lungo l’iter in Aula, ha perso la giustificazione ‘Covid’ inizialmente invocata, nel testo originario, a sostegno di premi di cubature straordinari per gli hotel. Al netto di eventuali profili di illegittimità segnalati dalle minoranze e ambientalisti, che ora si affidano al governo perché la impugni, la legge allenta, e di parecchio, il sistema di regole e di tutele finora in vigore, rendendo più semplice costruire, ristrutturare e ampliare praticamente ovunque, anche nelle zone agricole in lotti minimi di un ettaro, con l’eccezione della fascia protetta dei 300 metri dal mare, dalle zone umide e da laghi, stagni e bacini artificiali. Sarà più facile anche rendere abitabili soppalchi, sottotetti, seminterrati e pilotis.

    I Verdi e gli ecologisti si attendono una “colata di cemento”, anche per la contestatissima novità del mercato dei crediti volumetrici, la possibilità di cedere ad altri, a certe condizioni, il proprio diritto agli aumenti di cubature: difficile pronosticare l’entità dell’impatto delle nuove norme sul territorio della Sardegna, finora blindato dal Piano paesaggistico regionale.

    Per la Giunta regionale il provvedimento serve per il rilancio dell’isola
    “Abbiamo fatto il nostro dovere”, esulta l’assessore sardista all’Urbanistica, Quirico Sanna, convinto che il ddl 108 rispetti “la nostra madre terra” e nel contempo consenta “lo sviluppo di cui la Sardegna ha un disperato bisogno”.

    Nelle ultime battute dell’approvazione in Aula, la maggioranza di centrodestra è andata sotto diverse volte, a voto segreto e palese, segno di tensioni fra i partiti della maggioranza, in particolare fra Psd’Az, il partito del presidente Christian Solinas, e la Lega. Critico il leader dell’Udc Giorgio Oppi, uno dei partito di maggioranza: “Dissi che noi ci battevamo per gli interessi generali”, ha affermato oggi, “ma in questa legge ci sono anche interessi particolari, avrà bisogno di ritocchi”.

    Per l’opposizione il ‘nuovo piano casa’, che per la parte sugli aumenti di cubature resterà in vigore fino al 2023, è una legge “pasticciata, legge confusa e inapplicabile”. Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, prevede che “l’unico sviluppo sarà quello legato agli onorari degli avvocati che si occuperanno dei contenziosi”.

    “Questa legge mette in campo milioni di metri cubi con un disordine che non si è mai visto in Sardegna nell’urbanistica”, ha accusato il capogruppo del Pd, Gianfranco Ganau. “Una legge che risponde a interessi particolari ed esautora i comuni dalla possibilità di programmare lo sviluppo dei propri territori. In più mette a rischio la vita dei cittadini con le residenze dei seminterrati e violenta l’agro con le costruzioni nelle campagne. Sarà una legge foriera di infiniti contenziosi e cassata dal governo.

    “È una legge che rende abitabili i piani interrati senza finestre e inventa la compravendita dei crediti volumetrici”, ha attaccato il consigliere regionale del M5S, Roberto Li Gioi che ha ribattezzato la legge ‘piano delle libertà’. “Un abominio giuridico che grida vendetta”.

    Francesco Mura, capogruppo di FdI, ha accusato l’opposizione di aver tenuto in ostaggio l’Aula per 25 giorni. “La Sardegna ha bisogno di libertà e con questa legge un po’ gliela stiamo restituendo”. “La maggioranza è salda e unita nel solo bene dei sardi e le nostre divergenze sono assolutamente sanabili in un contesto dove non vige il pensiero unico”, ha dichiarato in Aula il capogruppo della Lega Dario Giagoni. “Queste norme erano richieste, le avevamo promesse e le abbiamo mantenute. Siamo all’avvio della nuova legge urbanistica, sarà questo il prossimo passo”.

  2. gennaio 14, 2021 alle 6:20 PM

    https://www.unionesarda.it/articolo/cronaca_sardegna/2014/03/28/christian_solinas_di_nuovo_sotto_indagine_abusi_nella_sua_villa_a_poggio_dei_pini-6-360618.html
    ———
    per quanto riguarda questo “vecchio” piano casa di solinas poi com’era finita? assolto, condannato, prescritto, archiviato, processo ancora in corso???

  3. gennaio 14, 2021 alle 7:23 PM

    da La Repubblica, 14 gennaio 2021
    Piano casa Sardegna, resta il limite a 300 metri. Ma più metri cubi per hotel e scantinati abitabili.
    Alle strutture turistiche consentito di aumentare la cubatura del 50 per cento se non sono a ridosso del mare. Concessioni per l’abitabilità a seminterrati e mansarde. L’opposizione: “Immorale, nelle alluvioni muoiono le persone che abitano negli scantinati”. (Monia Melis) (https://www.repubblica.it/cronaca/2021/01/14/news/piano_casa_sardegna_resta_il_limite_a_300_metri_dalle_coste_ma_all_interno_e_colata_di_cemento-282553498/)

    CAGLIARI – Tutto fermo (o quasi) nella fascia dei trecento metri dal mare, ma appena un passo verso l’interno i via libera sono tanti e contrastanti. La Sardegna ha un nuovo Piano casa, un disegno di legge (numero 108) che regolerà la delicata materia urbanistica, una norma fortemente voluta dalla giunta di centrodestra guidata dal presidente della Regione Christian Solinas. Il voto è arrivato con due settimane di ritardo rispetto alla forzata tabella di marcia che si era imposto l’esecutivo regionale nonostante l’emergenza Covid. E tra i maldipancia tra gli alleati (Forza Italia per prima) soprattutto sul passo indietro strategico sulla fascia costiera. Quei trecento metri blindati dal Piano paesaggistico regionale del 2006, con una presa molto forte sull’opinione pubblica, non solo sarda.

    Una promessa del presidente Solinas (sardista-leghista), poi mantenuta; con buona pace degli azzurri e di Confindustria che spingeva sulle deroghe. Ad ora, comunque, alberghi e strutture ricettive a ridosso delle coste non potranno aumentare la volumetria totale. Potranno, però – anche nella fascia dei trecento metri – ristrutturare purché l’operazione sia a saldo zero: si demoliscono tot metri cubi, si ricostruiscono tot metri cubi. Ma appena un passo più in là – superata la soglia critica, quindi anche ad appena quattrocento metri dalla costa – le volumetrie possono essere aumentate, eccome. Il Piano prevede addirittura il 50 per cento secco dell’esistente per gli hotel. E non è l’ultima novità che va nella direzione di allargare le maglie del sistema urbanistico: per quanto riguarda le campagne, si abbassa l’estensione minima per l’edificazione. Basterà un ettaro (contro i precedenti tre) per costruire, ma è necessario essere agricoltori professionisti. Stesso limite per gli hobbisti, ossia per qualsiasi proprietario, ma al di là del chilometro dalla battigia. A cui si aggiunge un sistema di cessione di crediti volumetrici da una zona all’altra, da un proprietario all’altro.

    Tra i punti più contestati da centrosinistra e M5s la concessione dell’abitabilità di mansarde e seminterrati. “Una norma semplicemente immorale – spiega Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti”. Il riferimento va ai fatti del 2013, quando durante l’alluvione Cleopatra, ad Arzachena morì un’intera famiglia di tre persone che viveva, appunto, in un seminterrato. “L’ex presidente Cappellacci – continua Agus – ritirò quella norma che ora, però, rispunta fuori”. Il tutto a nemmeno due mesi dal disastro di Bitti, paese del Nuorese distrutto da un’alluvione di fine novembre. Il centro è stato totalmente devastato: detriti e fango dei due rii tombati hanno raggiunto il livello dei primi piani. Tre le vittime, tra cui due anziani, uno è morto nella sua casa”.

    “È una legge sbagliata che non soddisfa più nemmeno la maggioranza, e l’assenza del presidente Solinas in Aula è un segnale”, così ancora Agus. L’alleanza di centrodestra ha mostrato infatti delle crepe. In un caso addirittura è stato approvato un emendamento Pd che poneva un vincolo specifico per le aree umide nei trecento metri dal mare. Vicino agli stagni e lagune non si potrà costruire, al di là della zona urbanistica di appartenenza: dall’area del Poetto di Cagliari all’Oristanese fino, in Gallura, alcune lagune vicine a Olbia e San Teodoro.

    Da mesi le associazioni ambientaliste mantengono la posizione di bocciatura netta: sit-in di protesta, appelli allo stop alla cementificazione da parte di Legambiente, Lipu, FAI, Italia Nostra e WWF. Per il Grig, gruppo di intervento giuridico: “Questo è solo un piano per la speculazione edilizia”. Diversi i punti illegittimità, tra tutti la violazione dell’obbligo di “pianificazione congiunta in tutta quella fascia costiera e nelle aree agricole” tutelate, sommati circa il 75 per cento del totale. Il punto chiave della salvaguardia dei 300 metri è considerato “solo un contentino”. L’associazione aveva lanciato mesi fa una petizione online contro la legge ribattezzata “scempia-coste”, quasi 38mila le firme raccolte: “Lo chiamano Piano casa – scrive il presidente Stefano Deliperi – ma non c’entra nulla con l’autentico piano casa che negli anni ’50-’60 del secolo scorso fornì davvero una casa a milioni di Italiani”. Una norma che darà il via, secondo il Grig ad “aumenti volumetrici (…) frutto della bulimìa cementizia di una politica tanto miope quanto deleteria”. Così la Sardegna sarà “un miserabile contenitore di metri cubi e poco più”. Una visione dell’isola considerata distorta, usa e getta, per un turismo che si concentra per poche settimane l’anno.

  4. Riccardo Pusceddu
    gennaio 14, 2021 alle 10:52 PM

    Mi trovate d’accordo su tutto eccetto che sulla necessita’ di potenziare i collegamenti. Piu’ collegamenti = piu’ CO2.
    Per il resto che Dio vi benedica per quello che fate!

    • gennaio 14, 2021 alle 10:54 PM

      ..i collegamenti esistenti sono scarsi, in tutti i sensi, possiamo comunque andare a vela o a nuoto e facciamo contenta pure Greta 😉

      • Riccardo Pusceddu
        gennaio 15, 2021 alle 4:14 PM

        Haha, purtroppo questo e’ il paradosso del turismo per come viene fatto oggi, con mezzi prodotti e alimentati a combustibili fossili.
        E’ per questo che secondo me il turismo non dovrebbe essere proposto come una soluzione alla crisi economica dell’isola da un’associazione ambientalista come la vostra.

      • gennaio 15, 2021 alle 4:39 PM

        Il turismo può essere fatto in mille modi diversissimi tra loro: dal turista di massa che cerca solo cibo e vino di bassa qualità a basso prezzo, per poi buttarsi in una spiaggia a dormire post birra e che vede nel nuraghe un ” inutile ammasso di pietre” (sentito dire io in diretta…) , al turista consapevole che inquina il meno possibile (inquinamento zero non esiste.. Ma ci si può avvicinare), gode delle cose semplici e riesce ad apprezzare in toto i beni culturali e ambientali…. E per i trasporti:la stessa nave traghetto può essere di tipogie e tecnologie diversissime. Ma anche stando alla solita disgraziata tirrenia puoi rinnovarla, farle una decente manutenzione, scaricare i rifiuti come da legge nei luoghi e modi previsti…. O fregartene, scaricare reflui e spazzatura a fantasia e farla andare finché va (in questi ultimi anni il traghetto per Cagliari lascia nuvole nere come non mai, peggio della Saras/staranno risparmiando su controlli e manutenzioni?)

      • Riccardo Pusceddu
        gennaio 16, 2021 alle 3:58 am

        Sono d’accordissimo che ci sia turista e turista ma io veramente mi riferivo al turismo in generale (escluso quello locale, possibilmente a piedi o in bicicletta) per cio’ che concerne i miliardi di tonnellate di CO2 che immette ex novo nell’atmosfera.
        Qui non si tratta di fare la manutenzione ai traghetti ma di costruire traghetti che non usino combustibili fossili ne in fase di produzione ne in quella di utilizzo.
        E’ necessario un cambiamento RADICALE del sistema dei trasporti mentre purtroppo si sta andando nella direzione opposta, ad esempio con tutti questi SUV che la gente ama cosi tanto mentre invece bisognerebbe vietarne la produzione e l’acquisto.
        Certo se fossimo solo qualche centinaio di milioni in tutto il globo (invece dei quasi 8 miliardi e in costante aumento) allora il problema non sussisterebbe, come dice Bill Burr, un comico americano che adoro.
        I comici, la storia ci insegna, a volte ci azzeccano piu’ dei politici.

  5. donatella
    gennaio 14, 2021 alle 11:38 PM

    La petizione per la salvaguardia delle coste sarde si firma qui
    http://chng.it/M4Kmxy7LtJ
    Siamo a 37.808 non so più come diffondere ancora la petizione, per piacere bisogna farla crescere ancora tanto!

  6. Donatella
    gennaio 15, 2021 alle 10:47 am

    L’uomo si è preso troppi spazi, questa Terra non è di proprietà è solo in prestito e la dovremmo perciò riconsegnare come ci è stata consegnata.
    Per dare lavoro tanto ci sarebbe da fare, è comprensibile a chiunque: rinaturalizzare tutto, abbattere tutte le schifezze costruite lungo le coste e nell’interno e restaurare i borghi e le vecchie case ed edifici, manutenzione continua nel rispetto della Natura e salvaguardia della Flora e della Fauna allo stato naturale, togliere cemento e asfalto per restituire il più possibile il suolo all’isola, liberare i corsi d’acqua alla loro Vita, valorizzazione attenta di un turismo rispettoso delle meraviglie naturali della Sardegna, insomma Viva la Sardegna Parco Nazionale. Potrebbe non essere solo un sogno se gli amministratori sapessero guardare più in là del proprio naso (e dei propri interessi) capissero le meraviglie del tesoro che sono stati chiamati a custodire.
    Grazie a tutti quelli che difendono le bellezze della Sardegna, grazie GrIG

  7. Infinito
    gennaio 15, 2021 alle 5:06 PM

    Il degrado mentale di certi politici e’ disturbante. Un manipolo di idioti.

  8. gennaio 16, 2021 alle 12:42 PM

    da La Nuova Sardegna, 16 gennaio 2021
    Piano casa Sardegna: fascia costiera intoccabile, oltre c’è il super bonus per gli hotel. (Umberto Aime): https://www.lanuovasardegna.it/regione/2021/01/15/news/fascia-costiera-intoccabile-super-bonus-per-gli-hotel-1.39780151

    • Infinito
      gennaio 16, 2021 alle 1:08 PM

      pubblicità progresso 2021

  9. gennaio 16, 2021 alle 12:46 PM

    da Salviamo il Paesaggio, 14 gennaio 2021
    Approvata la legge regionale sarda scempia-coste, iniziamo la controffensiva popolare e ambientalista per difendere la nostra Terra: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2021/01/approvata-la-legge-regionale-sarda-scempia-coste-iniziamo-la-controffensiva-popolare-e-ambientalista-per-difendere-la-nostra-terra/

    ______________

    da Il Manifesto Sardo, n. 321, 16 gennaio 2021
    Approvata la legge regionale sarda scempia-coste, iniziamo la controffensiva popolare e ambientalista: https://www.manifestosardo.org/approvata-la-legge-regionale-sarda-scempia-coste-iniziamo-la-controffensiva-popolare-e-ambientalista/

    ________________

    da Alghero Live, 17 gennaio 2021
    “Approvata la legge regionale sarda scempia-coste, iniziamo la controffensiva popolare e ambientalista per difendere la nostra Terra”: http://algherolive.it/2021/01/17/approvata-la-legge-regionale-sarda-scempia-coste-iniziamo-la-controffensiva-popolare-e-ambientalista-per-difendere-la-nostra-terra/

  1. gennaio 20, 2021 alle 12:11 PM
  2. marzo 20, 2021 alle 8:11 PM

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