Punta Giglio (Alghero), progetto sì, ma non così.
PROGETTO SI, MA NON COSI’
INCONTRO INTERLOCUTORIO SU PUNTA GIGLIO:
un bene comune della città da ristrutturare e gestire nel migliore dei modi
Le associazioni ambientaliste e culturali Grig, Lipu, Legambiente, Wwf e Nel Vivo della Storia, rispettivamente rappresentate da Maria Antonietta Alivesi, Francesco Guillot, Roberto Barbieri, Carmelo Spada e Rolando Galligani hanno avuto un incontro, nelle settimane scorse, con i vertici del parco regionale di Porto Conte per prendere visione del progetto di ristrutturazione degli edifici del secondo conflitto mondiale di Punta Giglio. In rappresentanza delle istituzioni, oltre al presidente Raimondo Tilloca e al consigliere Adriano Grossi, erano presenti il sindaco Mario Conoci, l’assessore all’Ambiente Andrea Montis e il presidente della commissione ambiente Christian Mulas. Il direttore del parco regionale, Mariano Mariani, era collegato in videoconferenza. Il progetto della trasformazione delle strutture architettoniche del secondo conflitto mondiale in ricettive è stato presentato dal vicepresidente della cooperativa proponente vincitrice del bando pubblico e dai progettisti.
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste e culturali hanno constatato che rispetto alla prima stesura, circolata tempo fa, che destava molta preoccupazione, l’attuale elaborazione risulta modificata. Infatti, dai 70 posti letto ipotizzati inizialmente si è scesi a 22 ed è stato previsto uno spazio museale, anche se non è stato esplicitato lo specifico allestimento. Ed è sembrato di capire che parte dello spazio museale sia, in realtà, l’area comune della struttura ricettiva e coincidente con le pareti che presentano i disegni e/o graffiti che costituiscono parte significativa della memoria storica del fabbricato. Per una visione complessiva si resta in attesa di una più esplicita e definitiva documentazione progettuale poiché è stato rilevato che, sebbene sia stato emanato il provvedimento unico SUAPE n. 79967/2020 del 28/10/2020, esso risulta condizionato alla seguente serie di ulteriori approfondimenti:
“- documentazione attestante la natura no profit della cooperativa;
– atto di convenzione con il Comune di Alghero nel quale la cooperativa si impegni a
mantenere la stessa ragione sociale e lo stesso statuto per tutta la durata della
concessione, comprese eventuali proroghe;
– documentazione di approfondimento relativamente al piano interrato (stato attuale e in
progetto);
– elaborati grafici e relazionali aggiornati con il numero massimo di posti letto prescritto
dall’ufficio edilizia privata.”
Inoltre, l’atto “non costituisce titolo abilitativo al fine dell’esercizio dell’attività. A tal fine, terminati i lavori
edili, il richiedente dovrà presentare presso il SUAPE una nuova pratica, comprendente:
– la dichiarazione di agibilità
– ogni ulteriore eventuale adempimento in materia di igiene, sicurezza ed ambiente“.
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste e culturali, pur prendendo atto delle modifiche già intervenute, mantengono molti dubbi ed espresso altrettante perplessità su diverse scelte di tipo giudico-amministrative e progettuali presentate nel corso dell’incontro. Innanzitutto non è chiaro il motivo per il quale, l’area di Punta Giglio, venga equiparata in Conferenza dei Servizi (Protocollo N.0076672/2020 del 15/10/2020) a territorio rurale, usando in modo improprio l’art. 26 della L.R. 8/15 comma 8 per la salvaguardia dei territori rurali che recita: “Per l’esercizio del turismo sostenibile e per lo sviluppo turistico del territorio extraurbano possono essere utilizzati edifici preesistenti e dismessi di proprietà pubblica o non utilizzati da almeno dieci anni se di proprietà privata, da adibire a punti di ristoro di cui all’articolo 10 del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 228 del 1994, anche in attesa dell’adeguamento dei piani urbanistici comunali al Piano paesaggistico regionale. Gli interventi di rifunzionalizzazione non devono determinare opere di urbanizzazione a rete.” Tale applicazione non è comprensibile per almeno due ordini di motivi:
1) perché richiederebbe un cambio di destinazione dell’area da G2 (attuale classificazione di Punta Giglio nel PRG) a E;
2) l’attuale destinazione G2, dell’area, prevede esclusivamente restauro degli immobili esistenti e non il cambio di destinazione in quanto il PRG del comune di Alghero non è aggiornato con quanto previsto dal PPR vigente, perché il Comune di Alghero è sprovvisto di PUC.
Tali osservazioni giuridico-amministrative sono, peraltro, contenute nelle dichiarazioni messe a verbale dai funzionari e dirigenti comunali intervenuti nella conferenza di servizi del 15/10/2020. Inoltre, si consideri che, nell’ipotesi che si possa ritenere efficace l’art. 26 della L.R. 8/15 comma 8 nella autorizzazione ai lavori della struttura alloggio, il comma 7 ridurrebbe a zero la sua efficacia in quanto: “Negli ambiti di paesaggio costieri, fino all’adeguamento dei piani urbanistici comunali al Piano paesaggistico regionale, non è consentita la realizzazione dei punti di ristoro di cui all’articolo 10 del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 228 del 1994”.
Un altro aspetto critico rilevato riguarda gli scavi per la condotta della fognatura e della rete idrica. Si tratta di uno scavo, profondo 50 cm e largo 40, di oltre 3,5 km da realizzare anche lungo il sentiero sul quale peraltro fioriscono, nel periodo primaverile, le orchidee tipiche del Sito di interesse Comunitario di Punta Giglio. La condotta fognaria dalla punta del Giglio dovrebbe raggiungere la stazione di trattamento di Maristella. La condotta fognaria e la rete idrica appaiono, a nostro parere, e in tutta evidenza delle infrastrutture vere e proprie in area parco e di massima tutela. I rappresentati delle associazioni ambientaliste e culturali ritengono che lo scavo per realizzare le infrastrutture primarie debbano essere evitate, anche per scongiurare eventuali future richieste di ampliamenti della struttura ricettiva. L’opera di urbanizzazione primaria della struttura, necessaria dal punto di vista igienico sanitario, entra in aperto conflitto con il comma 8 dell’art. 26 della L.R. 8/15 che al contrario ne vieta la realizzazione. Appare fondato ritenere che non possano essere realizzate condotte a rete a Punta Giglio.
Un altro aspetto rilevato è quello della trasformazione della cisterna con l’eliminazione della copertura in “vasca ludica” (così definita dai progettisti). Ci si chiede che bisogno possa esserci di una simile scelta progettuale in un’area di alto pregio naturale Sito di Interesse Comunitario, Zona di Protezione Speciale e International Bird Area. I rappresentati delle associazioni ambientaliste e culturali auspicano che la cisterna venga sottoposta a restauro conservativo mantenendo la copertura e un utilizzo più appropriato alla funzione originaria: essa serviva ad uso alimentare e igienico. A nostro avviso, va restaurata, intesa come “memoria” e lasciata quindi come parte significativa della memoria del luogo e da integrare al “museo” a cielo aperto.
Inoltre, i rappresentati delle associazioni ambientaliste e culturali hanno chiesto ai proponenti e ai vertici del parco regionale di Porto Conte di poter visionare, senza che si renda necessaria una nuova richiesta di accesso agli atti, i pareri e le prescrizioni del Servizio Valutazioni Ambientali della Regione Sardegna che ha lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti di interesse Comunitario attraverso l’esame delle interferenze dei progetti in grado di condizionare l’equilibrio ambientale e la normativa sul restauro degli immobili della Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio di Sassari e Nuoro.
I rappresentati delle associazioni ambientaliste e culturali, infine, hanno evidenziato come criticità il fatto che il progetto di ristrutturazione degli edifici del secondo conflitto mondiale di Punta Giglio vada a realizzarsi in assenza del Piano del Parco e dell’aggiornamento del Piano di gestione del sito di interesse Comunitario: mancano strumenti di gestione che forniscano una visione di insieme e organica sul governo dell’area protetta nella quale si trova anche questo bene comune di Punta Giglio.
Gruppo d’Intervento Giuridico odv, LIPU-Birdlife Italia, WWF, Nel Vivo della Storia

(foto S.D., archivio GrIG)
mamma mia altro che falchi intorno all’area di capo caccia….avvoltoi!
una delle aree più belle dell’isola da sempre sotto la lente di speculatori, mattonatori, imprenditori senza scrupoli, amministratori locali che cercano di tenere un piede in due scarpe, all’interno di un’area che dovrebbe essere ben controllata e tutelata da diversi enti e personaggi di rilievo pubblico, ma poi stranamente nessuno ha visto mentre si procedeva spediti a questo scempio…:
https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2020/12/14/giustizia-per-capo-caccia/
….vicende lunghe decenni che coinvolgono persone che non hanno la benchè minima sensibilità ambientale ma dove tutto deve essere messo a profitto……
ho trovato pure sto articolo illuminante!
https://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2006/05/12/SL5PO_SL501.html
La storia del Commendator Biason è allucinante, incredibile, mostruosa. Tengo per lui, spero che riesca nel suo progetto: lo merita.
da Alguer.it, 10 gennaio 2021
«Punta Giglio, si al progetto ma non così».
Grig, Lipu, Legambiente, Wwf e “Nel Vivo della Storia” sul progetto di ristrutturazione degli edifici del secondo conflitto mondiale di Punta Giglio ad Alghero: un bene comune della città da ristrutturare e gestire nel migliore dei modi: https://www.alguer.it/notizie/n.php?id=156542
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da Cagliaripad, 11 gennaio 2021
Hotel a Punta Giglio, gli ambientalisti storcono il naso: https://www.cagliaripad.it/516186/hotel-a-punta-giglio-gli-ambientalisti-storcono-il-naso/
Possibile che siano sempre tutti pronti a tendere tranelli per aggirare, aggirare, trovare scappatoie.per interessi personali senza tenere in conto le bellezze dell’ambiente e delle architetture degne di nota, solo distruggere e stratificare cemento e mattoni per schifezze….. fanno veramente ribrezzo, ci vuole sempre il controllo serrato per non farli muovere nemmeno di un passo. Grazie.
Condivido, purtroppo
Cari amici di “Alghero per Punta Giglio”, sappiamo quanto vi abbia amareggiato la notizia della ripresa dei lavori sulla falesia ma oggi, vorremmo farvi partecipi dei nuovi progetti messi in campo e che finalmente, anche in vista del cambio di colore in zona arancione, vi vedrà prender parte attivamente, alla costruzione di un Bar ristorante galleggiante sotto punta giglio da cui potremo godere della vista della berta mentre sorseggiamo un drink.
..e vedremo 😉
giuseppe giunti: “da far ridere i polli”