Stop al cemento sulle coste, non serve a nulla!


Alghero, Pischina Salida, Hotel Capo Caccia

Il Presidente della Regione autonoma della Sardegna Solinas e il suo Assessore al turismo Chessa (noto per le sue passioni per Saline e Fenicotteri), non hanno nemmeno iniziato a lavorare e già annunciano stravolgimenti della normativa di tutela costiera per aprire la strada al cemento sui litorali.

Sappiano che in tal caso avranno la risposta adeguata.

Ricordiamo che siamo riusciti a far annullare (1998, 2013) dai Giudici amministrativi i piani territoriali paesistici del 1993, che tutelavano le speculazioni immobiliari e non l’ambiente, abbiamo contribuito ad affossare il tentativo dell’Amministrazione regionale Cappellacci di stravolgere il P.P.R. (2013-2014), abbiamo contribuito a fermare le norme eversive della pianificazione paesaggistica proposte dalla Giunta Pigliaru (2018).

Cagliari, sede del T.A.R. Sardegna (Piazza del Carmine-Via Sassari)

Ma che senso avrebbe riprendere a edificare sulle coste, al di là di slogan sempre più vuoti come i posti letto alberghieri?

E’ necessario evidenziare in proposito il ridotto tasso di occupazione delle strutture: 22% per le strutture alberghiere e 9,1% per quelle extralberghiere (dati inferiori alla media italiana ma in linea con quelli delle regioni competitor italiane: Sicilia, Puglia e Calabria). I motivi risiederebbero nella forte stagionalità dei flussi, tipica del turismo marino-balneare. Basti pensare che le strutture vengono utilizzate per il 54% nel mese di agosto e solamente per l’1% nei mesi di gennaio e di dicembre (dati XXIV Rapporto Crenos sull’economia della Sardegna, 2017).

Teulada, complesso “Rocce Rosse” (residence + “seconde case”)

Il recente report della C.N.A., elaborato sui dati ISTAT, indica in ben 261.120 le “abitazioni vuote”, cioè il 28,2% del patrimonio edilizio complessivo e propone una soluzione intelligente sia in chiave turistica che per il contrasto al consumo del suolo: “la creazione di alberghi diffusi, alberghi residenziali e B&B, concepiti come sistema a rete a gestione centralizzata delle prenotazioni e dei servizi accessori (dalle pulizie, alla ristorazione, alle visite guidate, al noleggio di mezzi di trasporto, ecc.). Si tratta un modello di offerta ricettiva di recente diffusione in Italia ed Europa, tra l’altro riconosciuto in modo formale per la prima volta proprio in Sardegna con una normativa specifica del 1998, la cui particolarità consiste nell’offrire agli ospiti l’esperienza di vita in un autentico borgo storico o in un piccolo nucleo rurale, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell’albergo diffuso, dove è situata la reception, gli ambienti comuni, l’area ristoro e tutti gli altri servizi che contraddistinguono l’ospitalità alberghiera”.

Il potenziale isolano è notevole e ben potrebbe rivitalizzare i tanti borghi semi-abbandonati: “nel 2018 i 14 alberghi diffusi e gli 80 alberghi residenziali, con una offerta complessiva di 14.278 posti letto (l’1,5% delle strutture e il 6,5% dei posti letto), hanno infatti accolto 192.756 arrivi e 1.182.513 presenze, pari rispettivamente all’8,1% degli arrivi e l’11% delle presenze complessivamente registrate in regione”.

Carloforte, La Caletta, eco-mostro in costruzione

In realtà, per migliorare l’offerta turistica sembrano prioritarie altre iniziative, a iniziare dal radicale miglioramento dei collegamenti aerei e navali in regime di continuità territoriale o comunque attraverso meccanismi di abbattimento dei costi per i non residenti, continuando con una politica efficace delle aree naturali protette e dei beni culturali per ampliare offerta e stagione turistica (per esempio, l’istituzione del parco naturale della Giara in connessione con l’area archeologica di Barumini, itinerari eno-gastronomici e culturali locali), per finire con la promozione di veri e propri “pacchetti turistici” specifici per mète ed eventi (es. S. Efisio, Carnevale, Pasqua, Candelieri, turismo naturalistico, ciclo-turismo, ecc.) nell’ambito di una politica di promozione turistica degna di questo nome, cosa che la Sardegna non ha mai avuto.

L’urbanista Sandro Roggio lo spiega bene.

Ci sarà un po’ di buon senso?

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Cavallino della Giara

da La Nuova Sardegna, 7 maggio 2019

Case vuote per un turismo in declino. (Sandro Roggio)

Il malessere profondo della Sardegna si presenta in tanti modi.  Un indizio lo evidenzia puntualmente la CNA con l’allarme sullo stato del patrimonio edilizio, un’analisi che la Confederazione dell’Artigianato ha già svolto con scrupolosa attenzione in altre occasioni del confronto pubblico.

La sintesi inquietante nel raffronto tra la grave crisi demografica e il rilevante numero di case edificate nell’isola, in buona parte vuote: abbandonate e sottoutilizzate. Paradossale che alla perdita progressiva di abitanti – soprattutto nei paesi lontani dal mare (ma non solo) – si giustapponga un inutile rilevante incremento dell’edilizia: i villaggi-vacanze occupati un paio di mesi all’anno nelle aree costiere o i quartieri delle grandi aree urbane con l’ invenduto di cui sappiamo.

Da almeno una ventina di anni è il sintomo più trascurato dello schizofrenico governo del territorio sardo. Una prassi ampiamente condivisa (“non è affatto una prova che non sia completamente assurda” – parola di Bertrand Russel).

E così sono circa 900mila le abitazioni nell’isola. Quelle principali sono il 60/ 70%, come si evince dal focus del Sole 24 Ore sul saldo Imu/Tasi 2017. Per cui – secondo il Fisco – sono circa 300mila le seconde case sparse un po’ dappertutto, soprattutto nelle coste.

La CNA riflette sulla rilevazione Istat 2011 e sul dato preoccupante relativo alle case vuote nell’isola – in crescita – prime e seconde e distribuite in aree urbane e extraurbane.  Tanto più rovinoso per via della localizzazione evidenziata dalla CNA: le case vuote nei piccoli paesi e quelle disseminate tra marine e campagne deprimono comunità e guastano i caratteri più originali dei paesaggi sardi.

Una circostanza mai approfondita in modo adeguato.  Pure per la indisponibilità del quadro conoscitivo costituito dai numeri della pianificazione comunale, mai reso noto dalla Regione (e forse inesistente).

La proposta della CNA– sull’utilizzo degli edifici non occupati per l’accoglienza turistica – è  più che ragionevole. Implicito il suggerimento di mettere un freno alla nuova edificazione specie nelle aree litoranee. Una tesi che rispecchia il modello di sviluppo indicato tempestivamente dal piano paesaggistico regionale (2006) orientato, come è noto, a valorizzare il sistema insediativo esistente, pure lontano dal mare, da riqualificare per l’ospitalità stagionale e non solo.

In questa visione assennata sta la replica a chi si è esercitato a immaginare altro consumo di suolo nelle riviere. Sottinteso un diverso punto di vista, più consapevole del rischio. Sulla zattera-Sardegna stiamo tutti, abitanti di paesi e di città, pochi al centro, di più ai bordi. Accomunati dalla sensazione del naufragio imminente, per colpa di politiche che provocano instabilità e povertà diffusa. Il futuro della Sardegna è la campagna presidiata, “con tanta gente che lavora/ con tanta gente che produce”. Correggendo l’invito nella canzone di Gaber, le quattro o cinque città sarde dovrebbero convincersene: il loro destino dipende molto dalla vitalità dei tanti piccoli paesi. E potrebbero promuoverlo il riequilibrio a costo di qualche generosa rinuncia a vantaggio delle comunità marginali.  Chi è nato/cresciuto in un paese (la maggioranza dei sardi sono paesani), ha l’esperienza per raccontarne la specialità: di relazioni sociali e codici estetici, quanto basta per incoraggiare il programma di un loro coinvolgimento, nel mercato delle vacanze e più in generale dell’accoglienza. Senza aspettarsi miracoli, perché è un percorso difficile e siamo in ritardo.  D’altra parte c’è il pessimismo di Federalberghi: reso noto proprio ieri su queste pagine, e riferito al calo delle prenotazioni nelle strutture ricettive. Una previsione che rafforza gli argomenti di chi chiede meno sciatteria nelle analisi sui bisogni del turismo, e infatti la gran parte degli albergatori non crede all’equazione più volume=più turisti e chiede connessioni efficienti e a buon prezzo. Ma il surplus delle battute di qualche assessore del governo Solinas non fa sperare nulla di buono.

Villasimius, Porto sa Ruxi
Villasimius, Porto sa Ruxi

(foto S.D., archivio GrIG)

  1. capitonegatto
    Maggio 10, 2019 alle 11:13 am

    Il buongiorno si vede dal mattino. La costa in qualsiasi paese del mondo e’ bellezza naturale , e la speculazione puo’ stravolgerla. Continuate nel controllo e GRAZIE.

  2. Maggio 10, 2019 alle 2:46 PM

    da Sardinia Post, 8 maggio 2019
    Sanna, un gallurese gestirà il mattone: “Faremo subito la legge urbanistica”: https://www.sardiniapost.it/politica/il-nuovo-assessore-gallurese-sanna-faremo-subito-la-legge-urbanistica/

  3. Valentino Sanna
    Maggio 10, 2019 alle 6:09 PM

    E’ follia pura consentire agli speculatori/ riciclatori di fare scempio della bellezza che la natura benigna ci ha regalato.

  4. Porico.
    Maggio 11, 2019 alle 1:43 PM

    Si direbbe ,a prima vista, che la nuova giunta abbia una curiosa similitudine d’intenti con quella uscente. Potremmo riassumere il tutto con la semplice regola matematica “cambiando l’ordine degli addendi il prodotto finale non cambia”.
    Anche a questi pare piaccia il”vincere facile”.
    Proclama infatti il nuovo assessore al turismo la necessità di mettere in cantiere tanti campi da “Golf” senza tener conto delle risorse idriche necessarie. Non si capisce chi possano essere i fruitori dal momento che quelli esistenti fanno fatica ad esistere, anche per la scarsa propensione dei Sardi a calzare scarpe bicolori chiodate, di modello Inglese. Che possano arrivare da fuori appare, date le difficoltà di trasporto e i prezzi esorbitanti, piuttosto improbabile.
    Tengono duro aspettando la manna di volumi edificabile nei prati verdi..

    Pure il nuovo assessore all’Urbanistica dichiara il massimo e subitaneo impegno per approvare la nuova legge Urbanistica foriera di tanti MC. “patriottici” . Sinceramente risulta difficile capire cosa ci sia di patriotico ,sempre cemento è.

    Avanzato appare pure il programma dell’assessora all’agricoltura .Di formazione Renziana , dicono i media. La quale è piena di buone intenzioni per velocizzare la distribuzione dei soldi pubblici agli agricoltori ,o assimilabili.
    I nostri agricoltori sono ,da tempo, dipendenti pubblici nascosti. Con le dovute encomiabili eccezioni fortunatamente . Buon lavoro comunque e “chi Deus s’ assistada “.

  5. Luca Carta Escana
    Maggio 11, 2019 alle 2:48 PM

    ”vendiamo le nostre Bellezze… che è la Sardegna… che questo bellissimo tempo che si trova solo qui in Sardegna”

  6. Maggio 13, 2019 alle 6:50 PM

    A.N.S.A., 13 maggio 2019
    Ppr: ambientalisti, no cemento su coste. Grig a Giunta, risposta adeguata a stravolgimenti norme tutela. (http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/05/13/ppr-ambientalisti-no-cemento-su-coste_7ffde8bc-9ec0-42a0-9466-f6ec17356147.html)

    Attenzione agli stravolgimenti sulle coste. “Soprattutto se aprono le porte al mattone”. L’avvertimento arriva dagli ambientalisti del Gruppo d’intervento giuridico dopo le prime indicazioni che arrivano dai nuovi assessori della Giunta regionale. “Non hanno nemmeno iniziato a lavorare – contrattacca il Grig – e già annunciano stravolgimenti o rivisitazioni della normativa di tutela costiera per aprire la strada al cemento sui litorali. Sappiano che in tal caso avranno la risposta adeguata”. Gli ecologisti ricordano innanzitutto che le “normative di salvaguardia costiera e piano paesaggistico sono obblighi non derogabili, previsti dalla normativa nazionale”.

    Per quanto riguarda gli hotel il Grig parla di ridotto tasso di occupazione delle strutture: “22% per le strutture alberghiere e 9,1% per quelle extralberghiere”. La proposta: meglio sfruttare gli immobili vuoti (tanti secondo l’ultimo report di Cna” e lanciare gli alberghi diffusi. “Il potenziale isolano è notevole”, spiegano gli ambientalisti. E ben potrebbe rivitalizzare i tanti borghi semi-abbandonati: “nel 2018 i 14 alberghi diffusi e gli 80 alberghi residenziali, con una offerta complessiva di 14.278 posti letto (l’1,5% delle strutture e il 6,5% dei posti letto), hanno infatti accolto 192.756 arrivi e 1.182.513 presenze, pari rispettivamente all’8,1% degli arrivi e l’11% delle presenze complessivamente registrate in regione”.

    Insomma, lo sviluppo, secondo l’associazione, non passa per la moltiplicazione del mattone. “In realtà – spiega il Grig – per migliorare l’offerta turistica sembrano prioritarie altre iniziative, a iniziare dal radicale miglioramento dei collegamenti aerei e navali in continuità territoriale o comunque attraverso meccanismi di abbattimento dei costi per i non residenti, continuando con una politica efficace delle aree naturali protette e dei beni culturali per ampliare offerta e stagione turistica (per esempio, l’istituzione del parco naturale della Giara in connessione con l’area archeologica di Barumini, itinerari eno-gastronomici e culturali locali), per finire con la promozione di veri e propri “pacchetti turistici” specifici per mete ed eventi”.

    ___________________________

    da Sardinia Post, 13 maggio 2019
    Il Grig contro il cemento sulle coste: “Sfruttare case sfitte e albergo diffuso”: https://www.sardiniapost.it/ambiente/il-grig-contro-il-cemento-sulle-coste-sfruttare-case-sfitte-e-albergo-diffuso/

    ____________________

    da Salviamo il Paesaggio, 13 maggio 2019
    Stop al cemento sulle coste, non serve a nulla! http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2019/05/stop-al-cemento-sulle-coste-non-serve-a-nulla/

    ____________________

    da Alghero Live, 13 maggio 2019
    Stop al cemento sulle coste, non serve a nulla: http://algherolive.it/2019/05/13/stop-al-cemento-sulle-coste-non-serve-a-nulla/

    _________________

    da Cagliaripad, 13 maggio 2019
    Ppr: ambientalisti, no cemento sulle coste: https://www.cagliaripad.it/386569/ppr-ambientalisti-no-cemento-sulle-coste

  7. Maggio 16, 2019 alle 3:01 PM

    da Il Manifesto Sardo, n. 284, 16 maggio 2019
    Stop al cemento sulle coste, non serve a nulla: https://www.manifestosardo.org/stop-al-cemento-sulle-coste-non-serve-a-nulla/

  8. Maggio 24, 2019 alle 7:40 PM

    A.N.S.A., 24 maggio 2019
    Aumento Pil con turismo tutto l’anno.
    Proiezione Federagenti, Sardegna e Sicilia scompaiono in autunno: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/05/24/aumento-pil-con-turismo-tutto-lanno_fda20314-5aa9-4b2e-aa3d-87ae0d032d25.html

  9. giugno 1, 2019 alle 1:05 PM

    da La Nuova Sardegna, 31 maggio 2019
    Piano casa, in Sardegna basterà 1 ettaro per costruire nell’agro.
    La novità è inserita nella proposta di proroga presentata dal sardista Mula. Pronta la bozza per la riduzione del 25-26 per cento dei vitalizi degli ex consiglieri: http://www.lanuovasardegna.it/regione/2019/05/31/news/piano-casa-bastera-1-ettaro-per-costruire-nell-agro-1.17829053

  10. agosto 15, 2019 alle 6:51 PM

    da Sardinia Post, 15 agosto 2019
    Il Qatar vuole i mattoni in riva al mare. Ma Solinas non si presenta all’incontro: https://www.sardiniapost.it/economia/il-qatar-vuole-i-mattoni-in-riva-al-mare-ma-solinas-non-si-presenta-allincontro/

  1. Maggio 13, 2019 alle 12:26 PM
  2. Maggio 13, 2019 alle 12:35 PM

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