La Ragioneria generale dello Stato ferma la folle riforma della legge quadro nazionale sulle aree protette.
La Ragioneria generale dello Stato, con la nota prot. n. 7791 del 18 luglio 2017, ha formulato una serie di pesanti rilievi di tipo finanziario sul disegno di legge n. 119/B riguardante la modifica della legge n. 394/1991 e successive modifiche e integrazioni sulle aree naturali protette, attualmente in esame presso la Commissione permanente “Territorio, Ambiente, Beni Ambientali” del Senato della Repubblica.
Si tratta in buona parte di analoghe osservazioni fatte dalle numerose associazioni ambientaliste riconosciute (Accademia Kronos, CTS, E.N.P.A., Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Italia Nostra, LA.V., L.I.P.U., Marevivo, Mountain Wilderness, Federazione Pro Natura, SIGEA, WWF Italia) ancora lo scorso 25 luglio 2017.
In precedenza, la Camera dei Deputati, nonostante numerose richieste di profondi emendamenti, aveva approvato la proposta di legge n. 4144: una proposta di legge deludente e ben poco lungimirante.
Ora i rilievi della Ragioneria generale dello Stato, che impongono, di fatto, la riscrittura del disegno di legge: confidiamo in competenza e buon senso, finalmente.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
Parchi: Associazioni ambientaliste, bocciatura Ragioneria di Stato non ci sorprende. Molte delle contestazioni coincidono con quelle che le associazioni rivolgono da mesi.
La bocciatura della riforma della legge Quadro sulle aree marine protette non ci sorprende. Quello approdato al in terza lettura al Senato è un provvedimento scritto in modo contraddittorio, che sa un lato interviene solo parzialmente sulle criticità delle aree protette italiane, da un altro sposta equilibri istituzionali delicatissima facendo arretrare le competenze dello Stato mettendo in mano le aree nazionali protette agli Enti Locali ed agli interessi che li governano.
Le osservazioni della Ragioneria Generale aggravano il quadro critico già delineato dalle Associazioni Ambientaliste e da moltissimi esperti ed accademici. Infatti dalla relazione fatta dalla Ragioneria di stato al Governo emergono importanti falle anche dal punto di vista economico finanziario. Da qui la richiesta della Ragioneria di porre una serie di correttivi, indicati per altro nella relazione, che certo scompiglia i piani di chi non volendo sentire ragioni chiedeva un’approvazione del testo senza modifiche.
Quattordici Associazioni Ambientaliste all’inizio della scorsa settimana hanno inviato al a tutti i Senatori una serie di osservazioni accompagnate dei relativi emendamenti per correggere un provvedimento che introduce principi profondamente pericolosi nella governance delle aree protette e nello spostamento del ruolo di queste più proiettato a divenire ente di promozione economico sociale (funzione che notoriamente appartiene ad altre Istituzioni) che non ha consolidare la funzione di tutela a cui poi può essere connessa la funzione di valorizzazione del territorio e delle ricchezze naturalistiche che giustificano l’inserimento di questo nel novero delle aree protette.
E’ da evidenziare come alcune delle contestazioni che la Ragioneria Generale dello Stato ha rivolto al provvedimento, ad esempio quella sulle royalties, coincidono con quelle che le Associazioni, inascoltate, hanno rivolto ad una legge che va profondamente cambiata.
qui la proposta di emendamenti al disegno di legge n. 119/B
qui il documento Aree protette, tesoro italiano (2016)
(foto P.F., S.D., archivio GrIG)
Era ora..!
Se la norma è da riscrivere totalmente, Bene! Però è impressionante il “potere” che hanno tutte queste associazioni. Ce l’avessero anche le Associazioni Venatorie. Purtoppo però le Associazioni Venatorie, tolte le assicurazioni (obbligatorie) sono tutto fuorchè unite per tutelare il cacciatore e, come per la 394/91, modificare totalmente la 157/92.