Riprendono i lavori della diga di Monte Nieddu Is Canargius.


Sarroch-Villa S. Pietro, cantiere diga Monte Nieddu, cartello “inizio lavori”

Come prevedibile, sono ripresi i lavori della diga di Monte Nieddu – Is Canargius, nei monti del Sulcis, fra Villa San Pietro, Pula e Sarroch, dopo 15 anni dalla loro sospensione.

I lavori finora fatti sono pari a meno del 20% dei lavori previsti.

Lavori dal sapore quasi archeologico, visto che il progetto risale al 1960 (sì, proprio 57 anni fa…), mentre l’approvazione da parte del Consiglio superiore dei lavori pubblici è del 1970 e la concessione di derivazione dell’acqua è del 1975.

Sarroch-Villa S. Pietro, Monte Nieddu, il cantiere della diga

Scempio ambientale, più di 172 ettari di bosco da distruggere in un sito di importanza comunitaria (S.I.C.), ma anche scempio finanziario.

Facciamo un po’ di conti.

87,5 miliardi di vecchie lire stanziati sul fondi comunitari P.O.P. 1994-1999 + attualmente 83 milioni di euro di fondi statali e regionali già stanziati + 10 milioni di euro stimati (ma non stanziati) per la condotta di adduzione al potabilizzatore + altri 80 milioni di euro stimati (ma non stanziati) per le reti di distribuzione + una cifra oggi ignota per comporre il contenzioso tuttora in corso con il Consorzio spagnolo Dragados y Fomento vincitore della precedente gara d’appalto europea (pretendono 60 milioni di euro).

Così, alla buona, 220 milioni di euro + quanto sarà riconosciuto al Consorzio spagnolo per un volume di invaso di 35 milioni di metri cubi lordi, in realtà al massimo 27 milioni di metri cubi utili (7 milioni di metri cubi sono considerate “acque morte”, la cui potabilizzazione è complessa e molto costosa).

Minimo 8,15 milioni di euro per ogni milione di metri cubi di acqua.

Quanto costerebbe al litro?    Quanto l’acqua minerale?

bosco mediterraneo

E’ uno dei peggiori e misconosciuti scempi ambientali e finanziari di tutta Italia.  Centinaia di milioni di euro letteralmente buttati per realizzare un inutile scempio ambientale.

Per capirci, il Lago Omodeo, creato dalla diga Eleonora d’Arborea, ha una capacità utile di 745 milioni di metri cubi di acqua, con un invaso finora autorizzato di massimo 445 milioni di metri cubi di acqua: soldi ben spesi sarebbero quelli per le procedure finalizzate a un aumento dell’invaso autorizzato e un miglioramento della connessione fra i bacini.

Lo scempio ambientale e finanziario della diga di Monte Nieddu-Is Canargius, sistematicamente avversato dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, è uno dei casi più emblematici dell’inutilità e del danno rappresentato da numerose, troppe opere pubbliche.

Comunque è bene ricordare che con Francesco Pigliaru Presidente della Regione autonoma della Sardegna e Paolo Maninchedda Assessore regionale dei lavori pubblici è stato deciso di portare fino in fondo questo scempio ambientale e finanziario.

Naturalmente ne seguiremo gli sviluppi.

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

 

acqua

P.S. Gaetano Salvemini, insigne meridionalista, diceva che “l’Acquedotto Pugliese ha sempre dato più da mangiare che da bere”.  Caso non isolato…

Qualche dato sull’acqua in Sardegna.    La Sardegna possiede ben 32 invasi di grandi/medie dimensioni aventi una capacità massima attuale di 2 miliardi e 280 milioni di mc. di acqua, di cui 1 miliardo e 904 milioni di mc. con autorizzazione all’invaso (dati Registro Italiano Dighe – Ufficio periferico di Cagliari, 2011).  La Sardegna ha 1.675.000 residenti (la metà di Roma) e poco meno di un sesto della risorsa idrica “invasabile” di tutto il territorio nazionale (540 bacini medio/grandi per circa 13,35 miliardi di mc. di risorsa idrica “invasabile”, vi sono ulteriori 10 mila circa piccoli bacini con capacità inferiore a 100 mila mc., più facili da gestire – dati Ministero Infrastrutture, 2007).

I motivi delle annunciate e ricorrenti crisi idrichePerdite delle reti (nel 2014 il 55% dell’acqua immessa in rete da Abbanoa s.p.a. è andata persa) e cattiva gestione.

 

L’Unione Sarda, 13 marzo 2017

(foto S.D., archivio GrIG)

 

  1. Juri
    marzo 14, 2017 alle 11:50 am

    Questo progetto è un caso di scuola di rovesciamento di tutti i principi che dovrebbero guidare la gestione della cosa pubblica.

    In Sardegna c’è la disponibilità pro-capite (o pro-ettaro coltivato) di acqua invasata probabilmente più alta d’Europa (e con il completamento delle procedure di collaudo si potrebbero raccogliere, negli anni piovosi, altri 3-400 milioni di metri cubi d’acqua che ora finiscono in mare, vedi diga di Monte Lerno questo febbraio), affiancata da un tasso di perdite delle reti idriche che fa andare a ramengo oltre il 60% dell’acqua raccolta?

    Soluzione: aumentare ancora la capacità d’invaso anzichè usare quelle centinaia di milioni di Euro per abbattere il tasso di perdite. È come se in una casa con tutti i vetri delle finestre rotte, per aumentare la temperatura interna si aggiungessero altre stufe anzichè riparare gli infissi.

    A pochi Km dalla diga c’è un depuratore che scarica regolarmente una ventina di milioni di metri cubi all’anno di acqua buona per uso irriguo?
    Vado a sbarrare un precarissimo corso d’acqua, caratterizzato da portate medie molto basse e solitamente a secco da maggio a ottobre (con il risultato che negli siccitosi il primo a rimanere all’asciutto sarà proprio l’invaso che secondo i fautori della diga sarebbe salvifico). In questo modo, si va a legare un’intera collettività ad una fonte di approvvigionamento molto vulnerabile rispetto a deficit pluviometrici stagionali.

    Ci sono svariati sistemi alternativi e meno costosi di prelievo idrico da quel bacino fluviale (laghetti, pozzi, etc..)? E invece faccio la mega opera progettata 60 anni fa, con l’invenzione last-minute di una finalità di laminazione delle piene, che però implica il mantenimento di un livello basso dell’invaso nella stagione delle piogge (vedasi dighe di Is Macheronis e quella sul Cedrino, a febbraio svuotata del 50% per poter “tamponare” eventuali piene).

    L’acqua viene scialata senza ritegno con utilizzi completamente impropri (mega campi da golf, piscine a go go in seconde case, sistemi di irrigazione obsoleti in cui l’80% dell’acqua evapora, etc…)? Anzichè puntare all’utilizzo sostenibile si incentiva lo scialo, annunciando milionate di metri cubi che presumibilmente neppure ci saranno mai.

    Manca totalmente l’infrastruttura indispensabile per utilizzare l’acqua raccolta? Non fa niente: l’importante è realizzare la diga spendendo 200 milioni di Euro e senza alcuna garanzia di poterne utilizzare l’acqua, poi si vedrà.

    Se a un tale scenario si affianca lo scempio della distruzione di 170 ettari di foresta, il risultato è davvero un capolavoro di malagestione della cosa pubblica di cui la Sardegna non aveva certo bisogno.

  2. giugno 21, 2017 alle 2:46 PM

    dal sito web istituzionale Sardegna Ambiente
    Procedimento di verifica per attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi (R5) nell’impianto di produzione di calcestruzzo esistente nel cantiere “Diga di Monti Nieddu” in comune di Sarroch. (http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=612&s=339585&v=2&c=4807&idsito=18)

    La Società Calcestruzzi SpA ha depositato presso il Servizio delle valutazioni ambientali (SVA) dell’Assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, lo Studio preliminare ambientale relativo al progetto “Attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi (ceneri leggere dalla combustione del carbone CER 100102) in parziale sostituzione del cemento nella produzione di calcestruzzo – Quantità superiore a 10 tonn/giorno – Impianto produzione calcestruzzi – esistente – Località: Cantiere “Diga di Monti Nieddu” – Sarroch (CA)”.
    Lo Studio preliminare ambientale e la relativa documentazione sono consultabili anche presso il Comune di Sarroch.

    * avviso al pubblico: http://www.sardegnaambiente.it/documenti/18_357_20170608100915.pdf

  3. Luca Carta Escana
    febbraio 3, 2018 alle 3:00 PM

    A un anno di distanza, qual è la situazione sul Monti Nieddu? Gràtzias meda.

  4. marzo 8, 2018 alle 11:06 PM

    da Ad Maiora Media, 5 marzo 2018
    AMBIENTE, Diga di Monte Nieddu per fabbisognio di Sarroch, Pula, Villa San Pietro e Capoterra: consegna prevista per 2020. (http://sardegna.admaioramedia.it/ambiente-diga-di-monte-nieddu-per-fabbisognio-di-sarroch-pula-villa-san-pietro-e-capoterra-consegna-prevista-per-2020/)

    “Abbiamo voluto verificare l’avanzamento dei lavori e le eventuali criticità, il cantiere è in piena attività e promette bene come tempi e come risultati”. Così l’assessore regionale dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, durante un sopralluogo, realizzato insieme al responsabile della Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche del Ministero delle infrastrutture, Ornella Segnalini, al cantiere della diga di Monte Nieddu, in località Sa Stria a Sarroch, con l’obiettivo di verificare i lavori e confrontarsi con l’ente appaltante, il Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale.

    L’opera darà risposte concrete a Sarroch, Pula, Villa San Pietro e Capoterra, contribuendo ai fabbisogni idropotabili ed allo sviluppo dell’agricoltura dei territori di valle e delle numerose imprese, in particolare turistiche, presenti. Consentirà inoltre alla competa rinaturalizzazione della vallata che ospiterà un nuovo lago artificiale. Per la realizzazione dei lavori, la ditta appaltatrice, la Astaldi di Roma (importo complessivo di 83,2 milioni di euro, di cui 53 milioni per i lavori), ricorre soprattutto a aziende e maestranze locali: sono sardi infatti il 95% delle oltre 200 unità lavorative impegnate a diverso titolo nella costruzione della diga.

    Tecnici ed operai si alternano nel cantiere 24 ore su 24 per la realizzazione del muro di sbarramento che raggiungerà un’altezza di 78 metri. La consegna finale dell’opera è prevista per il 2020. La diga potrà invasare 36 milioni di metri cubi d’acqua, di questi 9,6 milioni destinati al potabile e 25,74 agli usi irrigui nella piana di Pula. Sarà, inoltre, realizzato uno sbarramento sul rio Is Canargius: il volume invasato potrà essere trasferito tramite una galleria all’invaso di Monti Nieddu. Prevista anche la costruzione di una piccola centrale idroelettrica.

    “Questo cantiere rappresenta per il Ministero una delle più importanti opere pubbliche e la più importante diga nazionale che si sta realizzando in Italia – ha detto Segnalini – La presenza del Mit risponde a più esigenze: la funzione di vigilanza sul cantiere, il controllo di tutti i materiali e delle opere affinché la diga sia sicura e sia possibile conservarla nel tempo nelle stesse condizioni di quelle iniziali”.

  5. Maggio 31, 2018 alle 2:52 PM

    A.N.S.A., 31 maggio 2018
    Monte Nieddu, operai incrociano braccia: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2018/05/31/monte-nieddu-operai-incrociano-braccia_694b1e9e-2fdb-48cf-9bdb-639cdf01c4cb.html

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    da L’Unione Sarda, 31 maggio 2018
    Stop ai lavori della diga di Monte Nieddu: i lavoratori entrano in sciopero. (Ivan Murgana): http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2018/05/31/stop-ai-lavori-della-diga-di-monte-nieddu-i-lavoratori-entrano-in-68-734651.html

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    1 giugno 2018
    Pace armata nel cantiere della diga di Monte Nieddu: stop allo sciopero: http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2018/06/01/pace-armata-nel-cantiere-della-diga-di-monte-nieddu-i-lavoratori-68-735068.html

  6. luglio 2, 2018 alle 2:44 PM

    da Casteddu online, 29 giugno 2018
    Sarroch, diga di Monte Nieddu: rischio licenziamento per 160 lavoratori.
    Pili: “Dopo la chiusura del cantiere sulla strada statale 195 ora a rischio il cantiere sulla diga di Sarroch. Il fallimento della Regione nelle opere tra Cagliari e Pula”: http://www.castedduonline.it/sarroch-diga-monte-nieddu-2/

  7. Luca Carta Escana
    luglio 4, 2018 alle 3:49 PM

    Nessuna compassione per chi partecipa alla distruzione di preziosi ettari di foresta in nome di un’opera inutile, ferita e monumento alla stupidità del neoautonomismo sardo.

  8. febbraio 22, 2019 alle 2:48 PM

    ci sarebbe solo da ridere, se non ci fosse da piangere.

    da Cagliari online, 19 febbraio 2019
    Diga di Monti Nieddu, l’ennesima beffa: “Chiesto lo scioglimento del contratto per l’incompiuta da 80 milioni”.
    Costi non più sostenibili per l’eterna incompiuta, la diga da 80 milioni di euro sul fiume a monte di Sarroch. I sindacati Feneal Uil Cagliari: “Ennesima beffa per lo sviluppo economico del territorio e danno enorme per i lavoratori”: http://www.castedduonline.it/diga-di-monti-nieddu-lennesima-beffa-chiesto-lo-scioglimento-del-contratto-per-lincompiuta-da-80-milioni/

  9. novembre 13, 2019 alle 9:37 PM

    che pena…

    A.N.S.A., 13 novembre 2019
    Opere ferme, protesta diga Monti Nieddu.
    Sindacati anticipano mobilitazione del 15 novembre a Cagliari: http://www.ansa.it/sardegna/notizie/2019/11/13/opere-ferme-protesta-diga-monti-nieddu_13a980e4-76a4-48c3-9040-20f338a1c449.html

  10. aprile 16, 2021 alle 10:50 PM

    per la diga di Monte Nieddu – Is canargius ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere.

    A.N.S.A., 16 aprile 2021
    Al via 57 opere, ecco interventi e commissari. Anche Gentile e Simonini. Le donne sono sei. (https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2021/04/16/al-via-57-opere-ecco-interventi-e-commissari_6eae2419-9551-40f5-9ab8-330950ecfc41.html)

    “Il ministro Giovannini ed io abbiamo nominato 57 commissari per 57 opere pubbliche, opere che erano già finanziate e aspettavano di essere attuate . La domanda che uno si fa è: ma quando le vedo queste opere? Giovannini questo pomeriggio spiegherà il cronoprogramma con la data di apertura dei cantieri”.

    Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa.

    Ecco in dettaglio come è composta la squadra dei 29 supercommissari scelti oggi governo per la realizzazione delle 57 opere e l’elenco degli interventi. Tra i nomi quello di Massimo Simonini, ad di Anas e Maurizio Gentile ex ad di Rete ferroviaria italiana. Le commissarie sono 6.

    OPERE FERROVIARIE – Brescia-Verona-Vicenza Vincenzo Macello – Fortezza- Verona Paola Firmi – Cremona-Mantova Chiara De Gregorio – Venezia TRieste Vincenzo Macello – Orte Falconara Vincenzo Macello – Roma Pescara Vincenzo Macello – Genova Ventimiglia Vincenzo Macello – Pontremolese Mariano Cocchetti – Anello ferroviario Roma Vera Fiorani – Pescara Bari Roberto Pagone – Napoli Bari Roberto Pagone – Ferrandina Matera La Martella Vera Fiorani – Salerno Reggio Calabria Vera Fiorani – Taranto Metaponto Lamezia Battipaglia Vera Fiorani – Palermo Trapani Filippo Palazzo – Palermo Catania Messina Filippo Palazzo

    INFRASTRUTTURE STRADALI – SS45 Val Trebbia Aldo Castellari – SS20 Colle Tenda Nicola Prisco – E78 Grosseto Fano Massimo Simonini – SS675 Umbro laziale Ilaria Maria Coppa – SS4 Salaria Fulvio Maria Saccodato – Collegamento Cisterna Valmontone Antonio Mallamo – SS647, SS16, SS89 Vincenzo Marzi – SS369 SS212 Nicola Montesano – SS17 Antonio Marasco – SS106 Ionica Massimo Simonini – SS640 Raffaele Celia – Ragusa Catania Raffaele Celia

    PRESIDI DI PUBBLICA SICUREZZA A Torino, Milano, Genova e Bologna Fabio Riva; Vittorio Rapisarda a Roma; Giuseppe D’Addato a Napoli; Gianluca Ievolella a Crotone, Reggio Calabria, Palermo e Catania

    INFRASTRUTTURE IDRICHE A Roma per l’acquedotto del Peschiera Massimo Sessa; In Sardegna Angelica Catalano per le dighe Maccheronis, Cambidanovu,Rio Olai, Rio Govossai, Rio Mannu di Pattada, Cantoniera sul Tirso, Monte Pranu, Monti Nieddu, Medua Aingiu; Ornella Segnalini per la Diga Pietrarossa tra Enna E Catania.

    INFRASTRUTTURE PORTUALI Per la Diga Foranea di Genova Paolo Signorini, per la Darsena Europa a Livorno Luciano Guerrieri, per il Porto di Palermo Pasqualino Monti

    TRASPORTO RAPIDO DI MASSA per la linea C della Metropolitana di Roma Maurizio Gentile

  1. marzo 17, 2017 alle 1:20 am
  2. febbraio 20, 2018 alle 12:43 PM

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