I maggiori costi per la potabilizzazione delle acque e la gestione delle cave di marmo alla Procura della Corte dei conti.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha provveduto (6-7 aprile 2016) a inoltrare alla Procura regionale della Corte dei conti per la Toscana due documentate segnalazioni riguardo i maggiori costi sopportati per la potabilizzazione delle acque dal gestore pubblico del servizio idrico integrato Gaia s.p.a. a causa del pesante inquinamento da marmettola delle sorgenti del Cartaro e per le sensibili carenze gestionali pubbliche di numerose cave di marmo in Comune di Massa.
Informata, con ulteriore segnalazione, anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa.
Come evidenziato dalle dichiarazioni provenienti dalla stessa società Gaia (vds. “Marmettola nel Frigido, rendere potabili le acque costa 300.000 euro in più all’anno”, di Melania Carnevali, su Il Tirreno, 3 febbraio 2016), “i maggiori costi legati alla presenza di materiali fini derivanti dall’esercizio delle cave sono valutabili nell’ordine di 300 mila euro all’anno”.
Per avere acqua potabile i cittadini delle Apuane devono spendere 300 mila euro all’anno in più grazie all’inquinamento da marmettola derivante dal mancato rispetto delle normative ambientali da parte delle imprese cavatrici e dalla carenza dei controlli ambientali.
Non solo. Canoni di concessione e tassa sui marmi estratti irrisori, mancata verifica sui quantitativi di marmo realmente estratti, mancata caducazione delle concessioni delle cave inattive, vendite a importi ridotti costituiscono altrettanti aspetti di danno alle casse pubbliche, cioè alle tasche dei cittadini.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, con in prima linea il suo Presidio GrIG delle Alpi Apuane, ritiene che debbano esser affrontati una volta per tutte i danni ambientali e ai patrimoni pubblici causati da un’attività estrattiva che consegna grandi guadagni a pochi e scarica alla collettività costi sempre più pesanti.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha, in proposito, inoltrato diversi documentati esposti (20 agosto 2015, 20 gennaio 2016) indirizzati alla magistratura e alle amministrazioni pubbliche competenti relativamente al gravissimo inquinamento ai danni dei corsi d’acqua delle Apuane determinato dalla marmettola e dalla cattiva gestione delle cave, inquinamento conclamato ma finora scarsamente contrastato dalle amministrazioni pubbliche titolari delle competenze in materia[1], nonostante le richieste (27 agosto 2015, 30 settembre 2015) provenienti anche dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.
Non può esser dimenticato, inoltre, come siano presenti disposizioni favorevoli all’eccessiva attività estrattiva nello stesso Piano di indirizzo territoriale (P.I.T.) con valenza di piano paesaggistico della Toscana, tanto da aver determinato ricorsi in proposito da parte del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus al Commissario per gli usi civici di Roma (10 settembre 2015) e alle Istituzioni comunitarie (4 gennaio 2016), nonché un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica (poi trasposto davanti al T.A.R. Toscana) da parte di Mountain Wilderness Italia, Società Italiana di Geologia Ambientale (S.I.G.E.A.), Amici della Terra, Verdi Ambiente e Società (V.A.S.), Lega Italiana Protezione degli Uccelli (L.I.P.U.), Club Alpino Italiano – Toscana, il Centro “Guido Cervati” di Seravezza e il Centro culturale “La Pietra Vivente” di Massa (18 settembre 2015).
La profonda ignavia che ha contraddistinto le amministrazioni comunali titolari degli agri marmiferi delle Apuane, però ultimamente sembra finalmente affievolirsi: la Cava Valsora, dopo il diniego conclusivo della procedura di valutazione di impatto ambientale (febbraio 2016) deve chiudere. E’ in corso, poi, un’ampia indagine condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Massa e dal Corpo forestale dello Stato riguardo violazioni paesaggistiche, reati di inquinamento delle acque e del suolo (in particolare da marmettola).
La stessa Procura regionale per la Toscana della Corte dei conti ha aperto un’indagine per verificare l’eventuale sussistenza di danno erariale causata dalla cattiva gestione delle cave di marmo delle Alpi Apuane.
Importanti segnali per la salvaguardia dei valori naturalistici e ambientali delle Alpi Apuane, ma anche per il ripristino della legalità e la difesa dei soldi dei cittadini.
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
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[1] l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (A.R.P.A.T.) con la sua newsletter n. 168 del 13 agosto 2015 ha presentato un report sulle “Alpi Apuane e marmettola” e ha descritto gli eventi di inquinamento ambientale altamente pregiudizievoli per la salvaguardia dei Fiumi Carrione e Frigido e gli habitat naturali connessi.
(foto F.L., archivio GrIG)
da TG Regione, 7 aprile 2016
CRONACA REGIONALE. I maggiori costi per la potabilizzazione delle acque e la gestione delle cave di marmo alla Procura della Corte dei conti: http://www.tgregione.it/cronaca-regionale/i-maggiori-costi-per-la-potabilizzazione-delle-acque-e-la-gestione-delle-cave-di-marmo-alla-procura-della-corte-dei-conti/
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da Go News, 7 aprile 2016
Potabilizzazione delle acque, i massesi pagano di più gli interventi di Gaia: http://www.gonews.it/2016/04/07/potabilizzazione-delle-acque-i-massesi-pagano-di-piu-gli-interventi-di-gaiapotabilizzazione-delle-acque-i-massesi-pagano-gli-interventi-di-gaia/
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da Qui News Massa Carrara, 7 aprile 2016
Il Gruppo ecologista alla “Corte” dei Conti: http://m.quinewsmassacarrara.it/il-gruppo-ecologista-alla-corte-dei-conte.htm
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da Il Tirreno, 8 aprile 2016
IL CASO. Marmettola nell’acquedotto, alla Corte dei conti un esposto per danno erariale.
Lo presentano gli ambientalisti dopo la nostra inchiesta sui 300mila euro che servono ogni anno per depurare le acque inquinate che arrivano al depuratore del Cartaro a Massa.
(Melania Carnevali): http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2016/04/08/news/marmettola-in-acquedotto-danno-erariale-1.13262008
cave dalla gestione disinvolta anche sul piano lavorativo, purtroppo.
A.N.S.A., 14 aprile 2016
Frana costone di una cava sulle Apuane, due cavatori sotto le rocce.
Messo in salvo un terzo che era rimasto sospeso nel vuoto. (http://www.ansa.it/toscana/notizie/2016/04/14/frana-costone-di-una-cava-sulle-apuane-due-cavatori-sotto-le-rocce-_3c59376d-b146-4730-b99f-03d37290e746.html)
E’ franato il costone di una cava del bacino di Colonnata. Sotto le rocce sarebbero rimasti due cavatori. Un terzo uomo rimasto sospeso è stato tratto in salvo e portato all’ospedale con un’ambulanza.
I vigili del fuoco stanno scavando sotto le rocce alla ricerca di due cavatori, che, a quanto si è appreso, sono dati per dispersi. Un altro cavatore per lo choc è stato colto da malore e trasportato al pronto soccorso delle cave di Colonnata.
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da Il Tirreno, 14 aprile 2016
Gravissimo incidente alle cave di marmo a Carrara.
Si parla di tre cavatori coinvolti: due sarebbero sotto le rocce, uno sospeso nel vuoto: http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2016/04/14/news/grave-incidente-alle-cave-di-marmo-a-carrara-1.13296239
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da Il Fatto Quotidiano, 14 aprile 2016
Alpi Apuane, frana costone: due operai intrappolati, uno salvato. Era rimasto sospeso nel vuoto: http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/14/alpi-apuane-frana-costone-due-operai-intrappolati-uno-sospeso-nel-vuoto/2637004/
A.N.S.A., 15 aprile 2016
Frana Apuane: ritrovati corpi due operai.
Vigili fuoco al lavoro per tutta la notte. (http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/04/15/frana-apuane-ritrovati-corpi-due-operai_f920f9c1-75b4-4dec-8b25-436392745219.html)
CARRARA (MASSA CARRARA), 15 APR – Sono stati ritrovati dopo ore di lavoro i corpi dei due cavatori che ieri sono rimasti sepolti dai detriti in seguito ad una frana in una cava di marmo a Carrara. Il primo corpo è affiorato alle 6,20 e alle 8,30 i vigili del fuoco hanno ritrovato anche il secondo. Sul posto si è lavorato per tutta la notte anche con l’aiuto delle fotoelettriche.
A.N.S.A., 15 aprile 2016
Frana Apuane: inchiesta, tre indagati.
Titolare cava, direttore lavori e responsabile sicurezza. (http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2016/04/15/frana-apuane-inchiesta-tre-indagati_5deaf7fa-8385-473b-bc89-dff7151de464.html)
CARRARA (MASSA CARRARA), 15 APR – Ci sono tre indagati dalla procura di Massa per la frana di ieri nella cava di marmo di Carrara nella quale sono morti due cavatori: si tratta del titolare della cava, del direttore dei lavori e del responsabile della sicurezza. Per tutti e tre i reati contestati sono omicidio colposo, disastro colposo e lesioni colpose. Le indagini sono svolte dagli uomini del commissariato di polizia di Carrara diretti da Corrado Mattana. La cava è sotto sequestro e per domani è fissata l’autopsia sui due corpi.