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Le motivazioni religiose non escludono il reato di uccisione di animali.
La Corte di cassazione afferma doverosamente il principio del nostro ordinamento secondo cui è illecito il comportamento di chi – a prescindere dalle motivazioni – infligga sofferenze crudeli o comunque inutili che portino alla morte di un animale.
Leggi tutto…America cialtrona.
Gli Stati Uniti d’America credono d’essere in diritto di esportare la democrazia in ogni angolo del mondo, credono che l’american way of life sia quanto di meglio sull’Orbe terracqueo. Leggi tutto…
Solo le associazioni riconosciute possono essere qualificate persona offesa in materia di tutela degli animali.
Interpretazione piuttosto restrittiva da parte della Corte di cassazione in tema di individuazione della parte offesa in materia di tutela degli animali. Leggi tutto…
Vietata la cattura di richiami vivi!
Finalmente, l’Italia si adegua alla norma europea, e al buonsenso, vietando, con l’approvazione della “legge europea 2014”, la cattura di richiami vivi da utilizzare per la caccia.
L’utilizzo degli uccelli come richiami vivi è una delle pratiche più odiose utilizzate per l’attività venatoria. Catturati in roccoli, soprattutto nell’Italia settentrionale, o spesso anche con reti, gli uccelli talvolta vengono accecati e mutilati. Rinchiusi in gabbiette di ridottissime dimensioni, vengono utilizzati come richiami durante la caccia all’avifauna in Lombardia, Veneto,Toscana ed Emilia-Romagna, grazie a normative regionali in deroga al divieto di uccellagione previsto dall’art. 3 della legge n. 157/1992 e s.m.i., con sanzioni penali ai sensi dell’art. 30 della medesima legge, ma con la possibilità di eccezioni contemplata nel successivo art. 4 per ragioni scientifiche o, sostanzialmente, venatorie (comma 4°). Leggi tutto…
Un pappagallo ha bisogno di spazio, anche quando è in vendita.
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha inoltrato (30 luglio 2014) una segnalazione alla Polizia municipale relativamente alla detenzione, presso un negozio di animali nel comune di Quartu Sant’Elena, di un Pappagallo, all’interno di una gabbia di dimensioni piuttosto ridotte o, comunque, non sufficienti a consentire un adeguato movimento all’animale, come invece previsto dalla legge e come vorrebbe il buonsenso.
Ricordiamo che la legge regionale n. 21/1994 prevede che chiunque possieda o detenga animali, a qualunque titolo, è obbligato a provvedere ad un trattamento adeguato alla specie, al mantenimento ed alla nutrizione degli stessi e deve garantire agli animali uno spazio sufficiente, oltre a condizioni igieniche e ambientali tali da non recare nocumento alla loro salute. Leggi tutto…
Città che amano gli animali: Istanbul batte Cagliari?
L’immagine che ritrae un gatto turco impegnato a consumare il proprio pranzo, è un po’ datata, risalirebbe infatti al 2012, ma è molto significativa. In quel periodo, l’amministrazione comunale di Istanbul predisponeva un servizio di distribuzione di acqua e cibo per gli animali randagi, o liberi, della città. Un gesto di grande civiltà, in un Paese che, per certi aspetti, ha dimostrato di dover lavorare ancora per tutelare pienamente i diritti civili dei propri abitanti. Quindi, quella “tavola apparecchiata” per gli abitanti a quattro zampe, ha un significato ancora più importante e, sopratutto, fa riflettere sul fatto che in molte città europee, tale livello di rispetto e amore per gli animali sia ancora abbastanza lontano. Leggi tutto…






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