Italia, come si mangia bulimicamente il suolo.

L’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (I.S.P.R.A.) ha presentato il Rapporto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici del 2025 evidenziando una situazione ambientale in continuo peggioramento.
“Dal 2006 al 2024 nel 98% (7.739 su 7.896) dei comuni italiani si è registrato un aumento del suolo consumato. Gli incrementi sono stati di almeno 5 ettari in 4.259 comuni (il 54%) e superiori a 10 ettari in quasi due quinti dei casi (2.970 comuni). Nell’ultimo anno, in circa due terzi dei comuni sono state rilevate nuove superfici artificiali, in poco meno del 20% la crescita è stata di almeno un ettaro, mentre gli incrementi più consistenti, oltre i 5 ettari, hanno interessato quasi il 5% dei comuni. I valori più alti di nuovo consumo di suolo interessano i comuni di Tarquinia (in provincia di Viterbo, con più di 150 ettari), Uta (nella città metropolitana di Cagliari, 148 ettari) e Montalto di Castro (sempre in provincia di Viterbo, 140 ettari). Se si esclude il contributo dei nuovi impianti fotovoltaici a terra, in netta crescita nel 2024 con più di 1.700 ettari rilevati, i comuni con la maggiore crescita annuale di aree artificiali sono Ravenna (84 ettari), Venezia (62 ettari), Sassari (60 ettari) e Roma (57 ettari, che comunque rallenta rispetto ai 71 ettari di consumo di suolo registrati nel 2023)”.
Nei territori comunali di Tarquinia (più di 150 ettari), Uta (148 ettari) e Montalto di Castro (140 ettari), dove s’è registrato il maggiore consumo del suolo in Italia, il fenomeno è stato determinato dalla proliferazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili (eolico, solare).
E la colpa è nostra.
Non del destino cinico e baro o degli alieni.
Lo vogliamo capire una buona volta e vogliamo porre rimedio?
Gruppo d’intervento Giuridico (GrIG)
dal sito web istituzionale dell’I.S.P.R.A., 24 ottobre 2025
Presentazione Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” – Edizione 2025.
Il 2024 anno record e i frammenti dovranno essere ripristinati.
Il territorio italiano cambia ancora: nel 2024 sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 chilometri quadrati, con un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Con oltre 78 km2 di consumo di suolo netto si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio. A fronte di poco più di 5 km² restituiti alla natura, il quadro resta sbilanciato: ogni ora si perde una porzione di suolo pari a circa 10mila metri quadrati, come se dal mosaico del territorio venisse staccato un tassello dopo l’altro.
Sono i dati del Rapporto SNPA “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che fotografa con precisione l’evoluzione di un fenomeno capace di incidere sulla qualità della vita, sull’ambiente e sugli ecosistemi. Il documento non si limita a registrare le criticità: emergono anche esperienze di rigenerazione e rinaturalizzazione che mostrano come invertire la rotta sia possibile.
Ad accompagnare il Rapporto c’è, come ogni anno, l’EcoAtlante di ISPRA: mappe interattive e scaricabili che consentono di osservare le trasformazioni del territorio e personalizzare le informazioni in base alle esigenze.
Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2025
Dati principali a livello regionale, provinciale e comunale
Dati e gli indicatori nazionali sul consumo di suolo
Video Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2025
Presentazione Il consumo di suolo in Italia. I dati del Rapporto SNPA 2025
Le foto della seconda edizione del concorso fotografico
(foto da Google Maps, C.B., S.D., archivio GrIG)



La bulimia è una patologia con abbuffate di cibo seguite da vomito