Incendi, non voltiamoci dall’altra parte.
Sta arrivando l’estate, purtroppo sta arrivando anche la stagione degli incendi.
Incendiari, lassismo, incapacità, criminalità organizzata e vendette personali sono tuttora ben presenti, cerchiamo di esser anche noi presenti, per quanto possiamo (e dobbiamo).

Se vediamo un principio d’incendio, facciamo tutti la nostra parte e chiamiamo il numero verde 1515, che mette in collegamento con la sala operativa del Comando Unità Carabinieri per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare (già Corpo forestale dello Stato) e del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Sardegna, analogamente agli analoghi Corpi delle altre Regioni e Province autonome.
La rapidità della comunicazione delle informazioni e degli interventi contribuisce a salvare boschi, pascoli, coste e vite umane minacciate dagli incendi, non dimentichiamolo mai!
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)
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- Comitato ambientale per la tutela del territorio di Costa Corallina, Olbia (OT)
- Comitato civico "No al Progetto Eleonora"
- Claudia Zuncheddu, consigliere regionale sarda indipendentista
- Comitato "Salviamo Tentizzos per Bosa"
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- Codice dell'ambiente (decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.)
- Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.)
- Testo unico dell'edilizia (D.P.R. n. 380/2001 e s.m.i.)
- direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora
- direttiva n. 2009/147/CE sulla salvaguardia dell'avifauna selvatica
- V.I.A. e V.A.S. di competenza regionale (Sardegna)
- normativa nazionale sulla caccia (legge n. 157/1992 e s.m.i.)
- normativa regionale sulla caccia (l.r. Sardegna n. 29/1998 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sulle aree protette (legge n. 394/1991 e s.m.i.)
- legge quadro regionale sulle aree protette (l.r. Sardegna n. 31/1989)
- normativa sul diritto all'informazione ambientale (decreto legislativo n. 195/2005)
- normativa nazionale sull'elettrosmog (legge n. 36/2001 e s.m.i.)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- limiti all'inquinamento elettromagnetico a media-bassa frequenza (D.P.C.M. 8 luglio 2003)
- normativa nazionale sugli usi civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i.)
- regolamento attuativo in materia di usi civici (regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.)
- normativa regionale sugli usi civici (l.r. Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.)
- normativa sul vincolo idrogeologico (regio decreto n. 3267/1923 e s.m.i.)
- legge quadro nazionale sul randagismo (legge n. 281/1991 e s.m.i.)
- normativa regionale su animali e anagrafe canina (l.r. Sardegna n. 21/1994)
- normativa sul "ritorno" al nucleare (legge n. 99/2009)
- Convenzione europea sul paesaggio (20 ottobre 2000)
- Comuni abilitati alle funzioni amministrative in materia di paesaggio (Sardegna)
- direttiva n. 2014/52/UE sulla V.I.A. (codificazione e testo coordinato)
- legge sul procedimento amministrativo (legge n. 241/1990 e s.m.i.)
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La mia idea e che lo stato e le regioni dovrebbero munire attrezzatura (droni, visori notturni, binocoli, fotocamere ecc.) e corsi per volontari che vorrebbero scovare questi delinquenti e feccia della società
A.N.S.A., 8 giugno 2025
Incendio doloso alle porte di Sassari, arrestato un uomo.
Fermato come sospetto ha aggredito un agente di polizia locale.
______________________________________
da L’Unione Sarda, 8 giugno 2025
Decimomannu, fiamme vicino al paese: chiuso un tratto della statale 130.
da L’Unione Sarda, 8 giugno 2025
Allarme incendi in Sardegna: 12 roghi, elicotteri in volo per domare le fiamme.
Colpite le campagne di Decimomannu e Donori. Al lavoro le squadre dell’antincendio.
————————–
Incendio a Quartu: una casa distrutta, una famiglia in fuga, un ferito e un cane salvato.
Grande paura questo pomeriggio nei pressi del cimitero, a ridosso di via Giotto.
A.N.S.A., 9 giugno 2025
Due Canadair in volo nel Nuorese per un incendio boschivo.
In campagne Dualchi anche due elicotteri della flotta regionale.
Un rogo nelle campagne di Dualchi, nel Nuorese, sta impegnando in queste ore la flotta nazionale e quella regionale antincendi.
Sul posto stanno operando, oltre alle squadre a terra coordinate dal Corpo Forestale e di vigilanza ambientale della Regione, due elicotteri provenienti rispettivamente dalle basi operative di Villasalto e Pula (Cagliari) e due Canadair decollati da Ciampino. Le fiamme, in località “Su Ghercu”, stanno mandando in fumo pascoli alberati e un bosco di sughera e sono alimentate dal vento di maestrale che da domenica sera sta soffiando sull’Isola.
A.N.S.A., 10 giugno 2025
Ancora fiamme nel Nuorese, 250 ettari interessati dal fuoco.
Prosegue attività spegnimento e bonifica anche con un elicottero.
da L’Unione Sarda, 11 giugno 2025
Villaspeciosa e Siliqua, fiamme lungo le Provinciali 2 e 90.
Le operazioni di spegnimento si sono protratte fino a tarda serata, poi sono partite le indagini degli agenti del Corpo forestale. (Angelo Cucca)
——————-
Ussana, incendio in località Su Boscu: 16 ettari in fumo.
Necessario l’intervento dell’elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Pula.
da L’Unione Sarda, 15 giugno 2025
Inferno di fuoco a Segariu: in azione gli elicotteri.
Violento incendio in una zona collinare, dove sono presenti coltivazioni e boschi.
————————
Violento incendio alle porte di Barumini, le fiamme distruggono raccolti e sterpaglie.
Battaglia contro il fuoco di operatori dell’Ente foreste, agricoltori e volontari. Ingenti i danni.
disastro, consueto.
da L’Unione Sarda, 15 giugno 2025
Brucia la Sardegna, 40 incendi in poche ore: mezzi aerei in volo per supportare le squadre di terra.
Super-lavoro per domare le fiamme divampate in diversi Comuni dell’Isola. La Protezione civile lancia l’allerta per le alte temperature anche per la giornata di lunedì.
———————
Incendio a Guasila, il dramma degli agricoltori: «Fiamme dolose, abbiamo perso tutto».
600 ettari al rogo.
da L’Unione Sarda, 16 giugno 2025
Inferno di fuoco a Bonorva e Mores: 600 ettari in fumo, danni per allevatori e agricoltori.
Il bilancio del rogo che ha distrutto le campagne del sassarese, per domarlo sono intervenuti tre Canadair e un elicottero della Forestale.
e viene riappiccato.
da L’Unione Sarda, 16 giugno 2025
Bonorva, riparte l’incendio: alcune aziende circondate dalle fiamme.
Il fuoco è stato appiccato in punti non distanti da quelli da dove era partito nella giornata di ieri.
da L’Unione Sarda, 16 giugno 2025
In Sardegna altri 20 incendi. Elicotteri e Canadair in volo a Bonorva e Furtei.
Un’altra giornata di super lavoro per Corpo forestale, Vigili del fuoco, barracelli e volontari per domare le fiamme in diverse zone dell’Isola.
da L’Unione Sarda, 17 giugno 2025
Non si ferma l’emergenza: in Sardegna altri 18 incendi. Di nuovo in volo elicotteri e Canadair.
Anche nella giornata di martedì fiamme in diverse località dell’Isola, con i mezzi aerei chiamati a supportare le squadre di terra.
Maledetti criminali.
Vergogna dell’umanita’.
Spero che nei luoghi attraversati dalle fiamme oltre a non essere possibile costruire sia impedito anche l’assalto di escrementi rinnovabili…
A.N.S.A., 18 giugno 2025
Vasto incendio nel sud Sardegna, evacuato centinaio di persone.
Chiesto l’invio di due Canadair a San Giovanni Suergiu.
dal sito web istituzionale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.
Santa Giusta. Identificato il responsabile di un incendio colposo.
Nei giorni scorsi, il personale forestale della Stazione di Marrubiu ha identificato il responsabile di un incendio colposo occorso il 2 giugno nell’agro del Comune di Santa Giusta. Si tratta di un ottantenne del luogo.
Cronaca del fatto
Nel pomeriggio del 2 giugno, un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato in località Straccoxius, in agro di Santa Giusta. Le fiamme hanno interessato una superficie di circa 2 ettari – composta da seminativi ed eucalipteti – e hanno minacciato alcune abitazioni residenziali.
Il pronto intervento dell’apparato regionale antincendio, composto dal Gruppo di analisi e di utilizzo del fuoco (GAUF) del Corpo forestale, dalle squadre dell’Agenzia Forestas e del Comando dei Vigili del Fuoco di Oristano, ha consentito di contenere rapidamente l’incendio e scongiurare conseguenze potenzialmente catastrofiche per le infrastrutture, le abitazioni e le vite umane esposte all’evento.
Evento che ha presentato i caratteri tipici dell’incendio di interfaccia, una situazione in cui le fiamme interessano zone a contatto diretto tra aree agricole, spazi naturali e insediamenti umani. In tali contesti, il rischio è rappresentato sia dalla combustione di materiale vegetale, sia dalla presenza di rifiuti plastici e altri materiali abbandonati nell’agro. La loro combustione può generare esalazioni di gas tossici, costituendo un grave rischio per la salute pubblica.
Grazie all’attività investigativa avviata dalla pattuglia della Stazione Forestale di Marrubiu, è stato possibile accertare l’origine e la natura dell’incendio. Dalle indagini è emerso che l’evento è stato causato da un’azione colposa legata a una pratica illecita di smaltimento di rifiuti domestici mediante incenerimento. All’interno del fondo agricolo in cui si è originato l’incendio, adiacente ad una porcilaia, venivano abitualmente inceneriti contenitori in cartone e plastica utilizzati per l’alimentazione dei suini. La combustione avveniva nello stesso sito destinato alla deposizione dello stallatico, una materia organica particolarmente pericolosa in condizioni di alta temperatura e di scarsa ventilazione. Il fuoco, infatti, può rimanere latente per giorni negli strati più interni del cumulo, riattivandosi in presenza di condizioni meteo favorevoli, come le elevate temperature e il vento di scirocco registrati il giorno dell’incendio.
Gli elementi di indagine acquisiti hanno permesso di identificare il responsabile: un ottantenne del luogo, proprietario del fondo agricolo e titolare di allevamento suino per uso domestico regolarmente autorizzato. L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere di:
– gestione illecita di rifiuti, ai sensi dell’art. 256, comma 1, del Decreto Legislativo n. 152/2006;
– incendio colposo, in quanto l’area non risultava isolata con fasce di protezione adeguate, in violazione delle Prescrizioni Regionali Antincendio. Tale condizione ha agevolato la propagazione delle fiamme all’esterno della proprietà e generato un concreto pericolo per l’incolumità pubblica.
Il valore di una corretta gestione
Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale intende sensibilizzare gli operatori agricoli e gli allevatori sull’importanza di una corretta gestione dei terreni e delle aree rurali. La superficialità, l’imperizia e la mancata osservanza delle norme di sicurezza possono provocare eventi di portata devastante, con conseguenze che si estendono ben oltre i confini delle proprietà private e che possono incidere gravemente sulla sicurezza pubblica e sull’ambiente.
Si rinnova, infine, l’appello alla cittadinanza affinché adotti comportamenti responsabili e collabori attivamente con le autorità, contribuendo a preservare il patrimonio ambientale dell’isola e a tutelare la sicurezza di tutti.
18 giugno 2025
da L’Unione Sarda, 20 giugno 2025
Ancora fuoco a Bonorva: «Sempre la stessa zona. Casualità? No, strategia criminale».
Il sindaco D’Agostino: «Dobbiamo farci bruciare anche le piante dei piedi affinché quest’incubo finisca?». (Mariangela Pala)
Bruciano ancora le campagne di Bonorva. E il fuoco di oggi è la dimostrazione che più di qualcosa non torni, agli occhi del sindaco Massimo D’Agostino.
«Stesso punto, stesso fuoco, vento diverso», sostiene, mentre il fumo inizia a levarsi alto nella medesima zona che era stata colpita dalle fiamme nei giorni scorsi. Come negli anni precedenti. Continuiamo a dire che sia una riaccensione o che sia una casualità?», si domanda retoricamente il primo cittadino, per poi aggiungere: «Dobbiamo farci bruciare anche le piante dei piedi affinché quest’incubo finisca?».
Macchia mediterranea e vegetazione in fiamme stanno tenendo impegnate le squadre del Corpo Forestale e i vigili del fuoco di Sassari, intervenuti poco prima delle 14 per il nuovo allarme. Si cerca di creare un rocciaio in grado di rallentare il propagarsi del fuoco. Sul posto anche barracelli e volontari per cercare di arginare il rogo. In volo due elicotteri della Forestale, partiti dalla base di Anela e di Farcana. Chiesto anche l’intervento del SuperPuma, l’elicottero pesante della flotta regionale.
Lo stesso D’Agostino davanti all’ennesimo rogo, il 16 giugno, aveva attaccato: «Se un incendio appiccato dal criminale, ieri, distrugge 500 ettari di territorio e il giorno dopo, a 200 metri di distanza da dove è partito, viene nuovamente appiccato un altro incendio che provoca altrettanti danni, allora non siamo davanti agli “Incendi estivi” ma ci troviamo davanti a dei criminali che stanno conducendo una guerra crudele e pianificata».
E allora la guerra «si combatte con mezzi eccezionali. Basta. Bonorva è chiaramente presa di mira da tempo da questi criminali che ogni anno si divertono distruggendo il nostro territorio. E allora», era stato l’appello, «la Regione ci aiuti nello scovare questi delinquenti che prima o poi faranno dei danni irreparabili. Al Corpo Forestale vengano garantite le opportune risorse per dotarsi di strumenti di intelligence e di tecnologia che ci aiutino a sconfiggere quest’incubo».
da La Nuova Sardegna, 19 giugno 2025
Lotta agli incendi con i droni: «Folle chi pensa sia la soluzione». (Luigi Soriga)
L’ex comandante forestale Muntoni: «Un grande spreco di risorse. Meglio le vedette e tanti uomini esperti davanti alle fiamme».
Sassari Dicono che stavolta a spegnere il fuoco ci penseranno i droni. Che basterà una termocamera e un joystick, invece di una vedetta, un forestale, un atomizzatore e un paio di scarponi roventi. Che il futuro ha le eliche piccole e i sensori intelligenti. Poi però arriva un incendio vero, non di quelli da convegno, con le fiamme alte decine di metri, ed è una realtà che brucia, che riduce in cenere qualsiasi miraggio high tech. «Una fesseria immonda», ringhia chi il fuoco lo guarda negli occhi da anni. E sa che il fuoco non si spegne con la tecnologia da salotto.
Di questo sono convinti i soldati della prima linea dell’antincendio. Dicono: «I droni sono solo fumo negli occhi della politica». Per loro l’unica cosa che serve davvero è una vedetta con occhi aguzzi e piedi svelti. Tutto il resto – sensori, droni, piattaforme 3D – è plastica buona per la conferenza stampa. Giancarlo Muntoni, ad esempio, è uno che l’inferno l’ha visto da vicino per quarant’anni. Ex direttore del Corpo Forestale di Sassari, prima ancora a Tempio, già presidente degli Agronomi, ora in pensione. Quando sente certe sparate, non si trattiene: «È ancora lontano il giorno in cui potremo usare i droni per spegnere i roghi. Chi lo dice, non ha mai visto da vicino un incendio. E né ha contezza della capacità distruttiva di fiamme alte anche 30 metri! E se ha visto uno scenario del genere e continua a sostenerlo, allora è un cretino».
A Santu Lussurgiu, nel Montiferru già bruciato nel 2021, si prepara una “maxi simulazione antincendio” con droni, sensori, software 3D. È il progetto europeo TEMA, 11 milioni di euro messi in campo da Bruxelles per digitalizzare la guerra al fuoco. Ci saranno la Protezione Civile, l’Università di Messina, ingegneri, tecnici, osservatori, Forestas, volontari, persino i social geolocalizzati. Sembra tutto bellissimo. Ma in Sardegna, dove il fuoco arriva ogni estate e si prende tutto, chi nella fornace ci lavora davvero guarda a questo entusiasmo con un misto di rabbia e amarezza. «I droni? Volano 15 minuti, poi devono cambiare batteria. Coprono 20 ettari quando va bene. E noi abbiamo vedette che a occhio nudo controllano centomila ettari», spiegano. «Per spegnere il fuoco servono gambe, non joystick. E quando il drone trova un punto caldo, che fai? Comunque devi andarci a piedi. Bonifica, zappa, rivoltare il terreno, creare discontinuità, sottrarre carburante alle fiamme. Sudore, lavoro sporco. Lavoro vero».
Il punto è che il sistema antincendio sardo, per quanto bistrattato, zoppicante, funziona oltre ogni possibilità. Ogni giorno sono in campo 300 forestali effettivi, più 1.100 tra vedette e squadre di Forestas, più i volontari. «Molti di loro rinunciano a un giorno di mare per correre su un rogo, gratis, solo per coscienza. Hanno i loro limiti, ma sono indispensabili. E c’è chi vorrebbe sostituirli con un drone pagato il doppio. Per peggiorare il servizio». «Il drone non può volare se ci sono elicotteri e aerei, si tratta di mezzi incompatibili, che si ostacolano a vicenda. Non può portare acqua. E se la butta, non è preciso. E se non c’è nessuno a terra a fare il lavoro sporco, che serve abbassare le fiamme se poi si rialzano?».
Poi, dicono, c’è la genialata dei sensori: un sensore ogni ettaro per rilevare le fiamme in tempo reale. Suona bene, finché non fai i conti. «Due milioni e quattrocentomila ettari in Sardegna. Due milioni e quattrocentomila sensori. Che dopo cinque anni devi cambiare. E diventano rifiuti. Milioni di pezzi di immondizia elettronica nei boschi. Per cosa? Per non rilevare il 60% degli incendi, che si sviluppano su meno di mille metri quadri e vengono spenti prima ancora che il sensore faccia “bip”».
È la lotta eterna tra il reale e il digitale. Tra la faccia impolverata del forestale e lo schermo touch dell’analista. «Il nostro sistema antincendio è uno dei migliori al mondo. Lo dicono all’estero, ce lo invidiano. E noi? Invece di potenziarlo, di investire in formazione e addestramento, in nuove assunzioni, in prevenzione sul territorio, sprechiamo milioni per i droni e una valigetta di sensori?». Il fuoco si combatte a terra. Palmo a palmo. Zappetta in mano. Goccia dopo goccia. Si spende ancora troppo per spegnere, e troppo poco per prevenire. Il clima cambia, le piogge si dimezzano, le campagne si svuotano. I terreni diventano polveriere. E ogni estate parte lo stesso spettacolo: Canadair, elicotteri, fumo che sale. Ma il fuoco era lì, già a gennaio. Aspettava solo che qualcuno gli lasciasse abbastanza sterpaglia per salire. Servono manutenzione dell’agro, fuoco prescritto, strisce tagliafuoco, non così tanta tecnologia. Bisogna interrompere la continuità vegetale, togliere carburante alle fiamme. Lo sanno bene le guardie forestali, quelle che ancora frequentano le campagne, che camminano i sentieri, che sanno dove ricomincerà l’incendio “fotocopia” dell’anno scorso, perché l’hanno visto con i loro occhi. Il sistema di avvistamento, dicono, è perfetto. Le vedette vedono tutto. E ogni cittadino, in fondo, è una vedetta: le telefonate ai centralini arrivano a decine. Ridondanti, sì, ma preziose. Perché il territorio lo conosce chi lo abita, chi ci lavora. E la tecnologia, se serve, deve servire l’uomo, non sostituirlo e né deresponsabilizzarlo. La verità è che certe cose non si digitalizzano. Non la lotta al fuoco, e nemmeno il coraggio. Per ora a spegnerlo ci sono ancora uomini in carne e ossa, con gli stivali impastati di cenere. Tutto il resto, a detta di chi ogni estate mette in gioco la vita, è fumo. E non sempre quello dell’incendio.
Sono arrivata al punto di non spostarmi più da casa per più di 2 ore perché vivo nel terrore da incendio. Abito fuori paese in una zona dove puntualmente in presenza di vento qualche infame mette fuoco a degli incolti… il terreno viene dato in concessione per pascolare le pecore… e a chi raccoglie le canne. Ho forti sospetti ma nessuna prova. Mi chiedo perché i Comuni coinvolti non agiscono con maggiori controlli, magari anche con una temporanea videosorveglianza. Cosa costa di più? Prevenire o poi correre a ripari con ore di spegnimento? 😦 sarebbe anche compito dei Comuni di vegliare maggiormente affinché’ ognuno faccia in modo di prevenire gli incendio con lo sfalcio perimetrale e magari le famose fasce di protezione. Qualcuno lo fa, ma davvero in pochi