Sardegna, l’isola della speculazione energetica.
la petizione Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica! si firma qui.
Sardegna, dai Nuraghi alle torri eoliche.
Ne parla – e bene – Francesca Zoccheddu su La Repubblica, edizione dell’8 luglio 2024 (La corsa all’eolico divide la Sardegna. “Troppe pale rovinano il nostro paesaggio”).

In tutto il territorio nazionale le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 30 giugno 2024 risultano complessivamente ben 5.930, pari a 341,33 GW di potenza, suddivisi in 3.805 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 150,29 GW (44,03%), 1.992 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 106,74 GW (31,27%) e 133 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare 84,30 GW (24,70%).
In Sardegna, le istanze di connessione di nuovi impianti presentate a Terna s.p.a. (gestore della rete elettrica nazionale) al 30 giugno 2024 risultano complessivamente ben 824, pari a 54,39 GW di potenza, suddivisi in 547 richieste di impianti di produzione energetica da fonte solare per 23,82 GW (43,81%), 248 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a terra per 16,72 GW (30,73%) e 29 richieste di impianti di produzione energetica da fonte eolica a mare 13,85 GW (30,90%).
54,39 GW significa quasi 30 volte gli impianti oggi esistenti in Sardegna, aventi una potenza complessiva di 1,93 GW (i 1.926 MW esistenti, di cui 1.054 MW di energia eolica a terra + 872 di energia solare fotovoltaica, dati Terna, 2021).
Un’overdose di energia che non potrebbe esser consumata sull’Isola (che già oggi ha circa il 38% di energia prodotta in più rispetto al proprio fabbisogno), non potrebbe esser trasportata verso la Penisola (quando entrerà in funzione il Thyrrenian Link la potenza complessiva dei tre cavidotti sarà di circa 2 mila MW), non potrebbe esser conservata (a oggi gli impianti di conservazione approvati sono molto pochi e di potenza estremamente contenuta).
Significa energia che dovrà esser pagata dal gestore unico della Rete (cioè soldi che usciranno dalle tasse dei contribuenti).
Scarsa garanzia per la tutela del territorio vengono dalla recente normativa regionale sulla moratoria (la legge regionale 3 luglio 2024, n. 5), a rischio di illegittimità costituzionale, e dall’altrettanto recente D.M. Ambiente 21 giugno 2024, che individua principi e criteri per aree idonee e non idonee per l’installazione di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
Ribadiamo ancora una volta la nostra proposta: dopo aver quantificato il quantitativo di energia elettrica realmente necessario a livello nazionale, sarebbe cosa ben diversa se fosse lo Stato a pianificare in base ai reali fabbisogni energetici le aree a mare e a terra dove installare gli impianti eolici e fotovoltaici e, dopo coinvolgimento di Regioni ed Enti locali e svolgimento delle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), mettesse a bando di gara i siti al migliore offerente per realizzazione, gestione e rimozione al termine del ciclo vitale degli impianti di produzione energetica.
In realtà, la prima cosa necessaria, a breve termine, sarebbe una moratoria nazionale (non regionale, già dichiarata costituzionalmente illegittima con sentenza Corte cost. n. 27/2023), una sospensione di qualsiasi autorizzazione per nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.
La Regione autonoma della Sardegna è coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza permanente delle Regioni e Province autonome (delibera del 31 marzo 2016, vds. deliberazione Giunta regionale Sardegna n. 37/26 del 21 giugno 2016): in quella sede può esser approvata una proposta di moratoria nazionale da portare alla Conferenza permanente Stato – Regioni e Province autonome, così da farla divenire provvedimento a efficacia nazionale.
A medio termine, è certamente necessario completare il processo di pianificazione paesaggistica avviato nel 2006 e già previsto su tutto il territorio regionale (art. 1, comma 2°, della legge regionale Sardegna n. 8/2004 e s.m.i.).
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha recentemente promosso in proposito la petizione popolare Si all’energia rinnovabile, no alla speculazione energetica!, che ha ormai superato le 13 mila adesioni.
Siamo ancora in tempo per cambiare registro.
In meglio, naturalmente.
Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)
da Radio 24, 9 luglio 2024
24 Mattino – Le interviste, con Simone Spetia.
In Sardegna stop alle rinnovabili.
Stop da parte della Regione per i nuovi impianti di energia rinnovabile in Sardegna. Il ministro dell’Ambiente ritiene la misura incostituzionale. Spesso, ma non solo in Sardegna, i nuovi impiati sono osteggiati a dispetto del cambiamento climatico.
Ne parliamo con Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e del Master Ridef del politecnico di Milano (master dedicato a energia, ambiente e protezione del clima) e Stefano Deliperi, presidente dell’associazione ambientalista Gruppo d’Intervento Giuridico.
(foto da mailing list ambientalista, S.D., archivio GrIG)









da L’Unione Sarda, 9 luglio 2024
Eolico, ecco la legge “sarda” per bloccare l’invasione.
La «Legge di Pratobello» per affermare le competenze primarie della Sardegna in materia «Urbanistica»: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/eolico-ecco-la-legge-sarda-per-bloccare-linvasione-dbpbipss
Comitati, gruppi per la difesa del territorio, sindaci e giornalisti hanno tentato di far capire in tutte le maniere alla Todde che l’invasione si può bloccare solo mediante l’applicazione di una norma urbanistica ma la governatrice ha, si vede, altre idee.
Anche un bimbo, a questo punto, ha capito l’inefficacia della moratoria di cartone. E intanto le schifosissime pale eoliche continuano a essere installate in tutta la sardegna, a questo punto con il “fate pure” della giunta.
Grazie per l’articolo.
Inquietante leggere della presidente di legambiente Marta Battaglia che addirittura minimizza la portata della speculazione, e secondo cui “dovremmo fare la nostra parte” permettendo lo scempio del territorio. Ma in che mondo vivono?
La signora Battaglia vada a farsi un giro a Guspini e Villacidro e noterà come i terreni siano, da tempo, già strapieni di decine pale; un paesaggio irrimediabilmente rovinato. Ma dobbiamo fare “la nostra parte”, no?
Comunque la “moratoria” di 18 mesi del governo Todde produce già i suoi dirompenti effetti: inizia il trasporto delle maxi pale: alberi tagliati e banchine spianate per permettere il passaggio dei TIR
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/oristano-provincia/arrivano-i-tir-le-maxi-pale-eoliche-pronte-per-la-partenza-dal-porto-di-oristano-dlhfxq5r
anche il presidente della Confindustria sarda, nonchè consigliere di amministrazione dell’Editrice de La Nuova Sardegna, ing. Maurizio De Pascale (https://www.caor.camcom.it/sites/default/files/contenuto_redazione/Amministrazione_Trasparente/Organizzazione/1.%20M%20de%20Pascale%20-%20CV.pdf) ritiene che la Sardegna debba diventare un hub energetico, una piattaforma di produzione di energia elettrica nel mezzo del Mediterraneo.
da Il Sole 24 Ore, 8 luglio 2024
«La Sardegna hub energetico: si trovi il giusto equilibrio».
Il colloquio. Il presidente di Confindustria Sardegna Maurizio De Pascale: «Dobbiamo guardare a quello che dice l’Unione europea. Si deve pensare a un mix energetico fatto di rinnovabili e gas naturale». (Davide Madeddu): https://www.ilsole24ore.com/art/la-sardegna-hub-energetico-si-trovi-giusto-equilibrio-AF6aoc6B?&fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR2kj3Hc6T-w0j_GNd8FJ4mcl48Ljth367oI7j16A3ZKrHX0_2mo7Q7vDWQ_aem_cXyC4bDqGtdr7xPD7x8YUQ&sfnsn=scwspmo
e ora parte anche la prima comunità energetica industriale (potenza MW 50) promossa dal CACIP, il Consorzio industriale di Cagliari.
A.N.S.A., 10 luglio 2024
Nasce la prima comunità energetica industriale della Sardegna.
Tredici aziende hanno già aderito, la regia è del Cacip. (https://www.ansa.it/sardegna/notizie/2024/07/10/nasce-la-prima-comunita-energetica-industriale-della-sardegna_3b58acb1-9fdd-42d9-b19d-f2d2ba4aec1e.html)
Nasce la prima comunità energetica di tipo industriale della Sardegna: nel Centro servizi Cacip di Macchiareddu, il Consorzio industriale di Cagliari e le prime 13 aziende che hanno aderito all’iniziativa hanno siglato oggi davanti a un notaio l’atto costitutivo del nuovo soggetto giuridico.
Obiettivi: ottenere benefici economici, ambientali e sociali a chi entra a farne parte.
Le aziende, sotto la regia del Cacip, condivideranno l’energia elettrica prodotta da impianti a fonte rinnovabile presenti nei loro stabilimenti, uno scambio che garantirà vantaggi sia a chi la produce che a chi la riceve.
Le prime aziende che entrano a far parte della Cer industriale sono: Sceas, Fibi, Concimi biologici, Ved, Cgs Tec Service, Isola rent, Sirma, Ecos elettronica, Nuova Icom, Aga, Officina meccanica Giorgio Melis, Dedoni Sardinia, Post service.
Un numero, quello dei soci della Comunità energetica, destinato ad aumentare.
“Risolvere il problema energetico – spiega la presidente del Cacip Barbara Porru – rappresenta una delle sfide più importanti per il Cacip e per il futuro del suo territorio, per questo l’idea di fondo è stata quella di creare una o più comunità energetiche in grado di mettere in connessione le imprese con la condivisione dell’energia prodotta sfruttando i benefici della normativa sulla condivisione e autoconsumo della stessa”.
Aperto, all’interno del Centro servizi del Cacip, uno sportello per la gestione dei progetti relativi agli sviluppi delle comunità energetiche rinnovabili. Patto con l’Università di Cagliari “allo scopo di facilitare il coinvolgimento e coordinamento delle imprese operanti all’interno del consorzio al fine di promuoverne la collaborazione, la condivisione delle conoscenze e l’adozione di pratiche energetiche sostenibili finalizzate al raggiungimento degli obbiettivi della cosiddetta transizione energetica”.
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dal sito web istituzionale del CACIP, 20 marzo 2024
Il Cacip è pronto a lanciare la prima Comunità energetica industriale in Sardegna.
Nel tavolo di progettazione territoriale organizzato nel Centro servizi del Cacip, è stata tracciata la strada verso la costituzione della prima Comunità energetica rinnovabile in ambito industriale dell’Isola: https://cacip.it/il-cacip-e-pronto-a-lanciare-la-prima-comunita-energetica-industriale-in-sardegna/
I vari consorzi industriali appaiono complici e favorevoli all’invasione, del resto come dice questo articolo:
https://www.linkoristano.it/2024/07/09/cominciato-il-trasporto-delle-grandi-pale-eoliche-dal-porto-di-oristano-protesta-simbolica/
pare che il taglio di alberi e banchine necessario per questi trasporti sia stato autorizzato dal Consorzio Industriale di oristano
Consorzio che ribadisce il fatto che la fabbrica di pale a Oristano sia “opportunità per il territorio”
https://www.linkoristano.it/2024/07/12/fabbrica-di-pale-eoliche-al-porto-di-oristano-santa-giusta-perche-il-consorzio-industriale-dice-si/
Costruite, impacchettate e pronte per essere installate, magari nelle vicinanze.
da L’Unione Sarda, 11 luglio 2024
Le pale ciclopiche davanti a S’Archittu.
Eolico offshore, il progetto Mistral: torri alte 355 metri visibili da terra: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/le-pale-ciclopiche-davanti-a-sarchittu-yl9drz3y
da L’Unione Sarda, 12 luglio 2024
Torri eoliche alte 250 metri al largo di Nora, il sindaco dice no: «Una rovina per il turismo».
Il primo cittadino di Pula Walter Cabasino: «Dobbiamo difendere a tutti i costi economia e ambiente». (Paolo Carta): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/provincia-cagliari/torri-eoliche-alte-250-metri-al-largo-di-nora-il-sindaco-dice-no-una-rovina-per-il-turismo-no0aldxt
Veni, vidi e distrussi..e il bello è che ti lasciano solo poche settimane per le osservazioni
ttps://www.linkoristano.it/2024/07/11/con-mistral-32-gigantesche-pale-eoliche-in-mare-tra-capo-mannu-e-capo-marargiu/
da L’Unione Sarda, 13 luglio 2024
Quartu, a Terra Mala una catena umana per dire “no” al Tyrrhenian Link.
Nuova protesta contro il gigantesco cavo di Terna, opera da 1,9 miliardi che collegherà la Sardegna alla Sicilia. (Giorgia Daga): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/provincia-cagliari/quartu-a-terra-mala-una-catena-umana-per-dire-no-al-tyrrhenian-link-jdy6fyyh
E anche il Monte Limbara lo abbiamo perso
https://www.unionesarda.it/news-sardegna/monte-limbara-devastato-con-ruspe-e-pannelli-r0i37f8c
Arrivati a questo punto, mi pento di essere andato a votare per Todde. Se vincevano gli altri, ci sommergevano di pale e pannelli. Ci sono questi, e arrivano pale e pannelli. E la Sardegna subisce, chiunque ci sia al governo.
Vergognatevi.
da L’Unione Sarda, 14 luglio 2024
Monte Limbara devastato con ruspe e pannelli.
Nessuno interviene per fermare lo scempio: centinaia di ettari già spianati sulle pendici delle vette galluresi. (Mauro Pili): https://www.unionesarda.it/news-sardegna/monte-limbara-devastato-con-ruspe-e-pannelli-r0i37f8c
spontaneo blocco popolare. C’è chi proprio non ha capito che sono tanti che ne hanno le pale piene…
da L’Unione Sarda, 16 luglio 2024
Oristano, pale pronte al trasporto: alta tensione, scontri in banchina.
Nella notte si inasprisce il confronto tra forze dell’ordine e comitati: un fermo: https://www.unionesarda.it/news-sardegna/oristano-provincia/oristano-pale-pronte-al-trasporto-alta-tensione-scontri-in-banchina-foepidn9
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c’è un detto che la dice tutta su sta storia delle pale che rovinano il paesaggio sardo! “…..preferisci vedere la pagliuzza nell’occhio dell’altro piuttosto che vedere la trave che hai nel tuo! E il paesaggio che sta a un metro dai vostri piedi sardi? La Sardegna è rovinata dagli stessi sardi che si lamentano delle pale eoliche! Le trade di questa bellissima isola sono imbottite di rifiuti si ogni genere..ci manca solo di vedere i morti putrefatti ai bordi strada e nessuno batterebber ciglio tanto …tutte le domeniche vanno al mare o…allo stadio di i calcio…..devo continuare? Chi parla è un Milanese che vivi da 24anni in Sardegna, e di rifiuti a bordo strada me ho raccolti a tonnellate e nessuno mi ha fermato o semplicemente detto…guardi che questo che sta facendo non potrebbe farlo….! Continuo?
..abbia pazienza, egregio “Milanese che vivi da 24anni in Sardegna“, lei ha proprio sbagliato indirizzo per elevare al cielo le sue fesserie venate di razzismo.
Il GrIG da sempre denuncia e fa bonificare scarichi illeciti e discariche abusive di rifiuti.
Ciò non vuol dire che si deva rimaner muti e obbedienti davanti a un’ondata di speculazione energetica che vuol trasformare a spese di territorio e cittadini la Sardegna come il resto del Bel Paese.
Comunque, per sua cultura, questi sono rifiuti scaricati illecitamente nella sua Milano.
Questi sono rifiuti e droga scaricati e commerciata illecitamente nella sua Milano.
Continuiamo?
Buona giornata e stia bene.
Stefano Deliperi